Alberto Mattioli umanesimo tra Africa & Cardinal Martini, Milano & Tettamanzi/ E ora umanista Mass Media today


01/01/2015

Ho scelto lui, Alberto Mattioli come primo ‘Personaggio Story” 2015 proponendovi in sequenza kit alcune significativi ‘appunti di viaggio di vita’ raccontati dallo stesso polesano trapiantato a Milano.
Ma mi fermo qui …e domani vi sistemo tutto quanto trovate già qui sotto e che ho già sistemato come traguardi volanti di questo mio ‘Giro d’Italia’ attorno Alberto Mattioli originario di Giacciano con Baruchella ma praticamente lombardo da sempre, anche se le sue ‘radici’ sono quelle della sua Terra, con la T maiuscola. Quella fatta di tre parti d’acqua e una di …terra, quella naturale ‘nella’ quale è nato l’Uomo Polesano, appunto quello etimologicamente “emerso dalle acque”. Insomma l’Uomo della madre Terra , con la quale dovrebbe avere un legame fondato sul rispetto della stessa e dell’Uomo –Fratello perché “uguale dalla nascita” indipendentemente dal fatto “that is born” in Europa o in Asia, in America (Nord, Centro, Sud) o in Oceania tra Australia e  quel ‘meridiano dell’isola del giorno prima che indipendentemente dalla Scienza non sposta di una ‘virgola’ la realtà dell’essere ‘dirimpettai.
Questa premessa non è una intromissione nella Storia del Personaggio, ma la location del suo Mondo che trascende i Cinque Continenti e i due Poli Artico & Antartico , anche perché il Pensiero Universale di Alberto Mattioli parte dal Relativo e si innalza verso l’Assoluto per parlare col suo “Uomo Moderno”.
Ma l’Uomo Moderno di Alberto Mattioli parte da lontano, dai Valori Assoluti che hanno bisogno di tante NUOVE COSE  e di un NUOVO LINGUAGGIO perché “Nonostante tutto bisogna tentare do costruire …continuare a sognare e sperare…”
Parole ‘nuove e sempre nuove’ perché proprio Mattioli ce le aveva ricordato from facebook by mail di un anno fa datata 30.12.2013 citando Eliot (Cori da “ La Rocca ”) e che vi proponiamo nel breve testo integrale...

2013 > 2014 NONOSTANTE TUTTO BISOGNA TENTARE DI COSTRUIRE...CONTINUARE A SOGNARE E SPERARE.
<<  In luoghi abbandonati
 Noi costruiremo con mattoni nuovi
 Vi sono mani e macchine
 E argilla per nuovi mattoni
 E calce per nuova calcina
 Dove i mattoni sono caduti
 Costruiremo con pietra nuova
 Dove le travi sono marcite
 Costruiremo con nuovo legname
 Dove parole non sono pronunciate
 Costruiremo con nuovo linguaggio
 C’è un lavoro comune
 Una chiesa per tutti
 E un impegno per ciascuno
 Ognuno al suo lavoro

 Eliot (Cori da “ La Rocca ”) >>.

Già Thomas Eliot, quello di “Assassinio nella cattedrale” che il professor Giorgio Rizzi da ‘regista’ aveva proposto con la Filodrammatica Crespinese negli anni ’70 allestendo la ‘recita’ con attori paesani sul sagrato della chiesa parrocchiale di Crespino.
Storie di vita che si incrociano, perché nella vita c’è sempre “qualcuno che parte , mentre l’altro rimane a guardare e sperare…”
Dico solo che l’ultimo giorno del ‘bruciato’ anno 2014 ho assistito al funerale del prof Rizzi nella ‘sua’ Chiesa di Crespino, con tanta gente  ‘venuta da fuori, per onorare un ‘ricercatore storico’ che ho visto compiere numerosi studi sulla Carboneria in Polesine e a Crespino in particolare. Tanto più che Giorgio , democristiano della prima ora post ‘sessantotto’ ma anche consigliere comunale di Crespino in recenti amministrazioni indipendentemente dalla colorazione politica, era ancora ottimo ‘comunicatore –de visu’ della Storia , della Cultura polesana e dei suoi tanti aneddoti.

Un parallelo che ho voluto fare con Alberto Mattioli per tante analogie, compresa l’emigrazione dal Polesine al Triangolo industriale Milano-Torino-Genova e quella ancor più recente per ..come è cambiato il Mondo e la società.
Già quanta malinconia a fine anno sulle facce di papà Giancarlo (orgoglioso di suo figlio  ingegnere però in Antartide , in Australia, in Svizzera…) e di papà Fortunato ( orgoglioso dei suoi due figli ‘azzurri’ by Baseball però ovviamente ‘via da casa e sempre in tour per il mondo…).
Ma fermiamoci perché peraltro queste Storie le trovate già su questo sito www.polesinesport.it, come quella di Alberto Mattioli che però adesso vi voglio proporre in Modo Speciale, ascoltando i suoi Pensieri & Parole rivolte all’Uomo del Terzo Millennio & Oltre, anche perché – l’ha scritto proprio Alberto a novembre 2014 sul suo profilo Facebook -  “L'unica certezza che ho è che si può sempre tentare di migliorare. In particolare nei rapporti umani perché l eredità che rimarrà sarà quanto di buono lasceremo nei ricordi e affetti…”.
Così ricambiando i sentimenti degli Auguri “ Stille Nacht, la notte stellata" , by Alberto Mattioli e il suo  ecumenico “Buon Tutto” per tanti Notti di Natale Stellate, ricordiamo altresì che già by mail datata 17.2.2014 ci aveva trsmesmo ( vdi anche suo profilo Facebook questo suo speciale ‘pensiero’ su “La Bellezza…tra Gep Gambardella e Kafka”
E cioè:<< Finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c’è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L’emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza”….“Che cosa avete contro la nostalgia, eh? È l’unico svago che resta per chi è diffidente verso il futuro, l’unico”. (Gep Gambardella dal film la Grande Bellezza).

"La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio" (F. Kafka). Il bel film di Sorrentino, con l’intensa magistrale recitazione di Toni Servillo, mi suggerisce queste diverse prospettive circa la ..Bellezza…Comprendo umanamente le amare riflessioni che portano alla nostalgia ma preferisco le seconde di Kafka .. :-)>>.
Pensieri nient’affatto amarcord se pensiamo che , come da sua mail datata 08.01.2014 proprio Mattili ci ha ricordato questo ‘passo’ by suo profilo Facebook : << La simpatica risposta di Beppe Severgnini alla mia ipotesi di un canale Rai in lingua Inglese che nella mia modesta idea dovrebbe essere di news dedicate alle attività e questioni discusse nell'ambito delle istituzioni europee (ne sappiamo sempre poco), oltre che ai principali avvenimenti nel mondo. Anche Avvenire oggi (p.2) riporta il mio pensiero con una replica del Direttore.
http://italians.corriere.it/2014/01/08/i-60-anni-della-rai-ora-un-canale-in-inglese/ - .Us1Pvgn_Vh8.facebook  / I 60 anni della RAI: ora, un canale in inglese
italians.corriere.it  / Dedicare un canale digitale RAI alla lingua inglese (Rai Six?). Potrebbe essere una buona idea. Anche se - diciamolo - i canali in inglese abbondano, sia sul DT che sul satellite (dove c'è anche… >>
A questo punto , ricordando l’importanza storica di un altro polesano trapiantato a Milano, cioè Nadir Tedeschi perché presidente della Associazione Polesani nel Mondo di Milano e pietra miliare istituzionale sia a Milano che in Parlamento,  partiamo da lontano per arrivare News by News (in Team TOP 11) e step by step in sequenza cronologica fino ai giorni nostri.
Partiamo da lontano ma by heart e perciò vi ri-proponiamo in Anteprima News un suo flash sulla ‘Parola’ secondo il significato del Cardinal Carlo Maria Martini che, nello stile di Sant’Agostino , ha lasciato il SEGNO sia su Alberto (che ha avuto la fortuna di ‘conoscerlo’ da vicino in Africa)  che sull’Uomo Moderno in generale, nonché sul… Jobs Act appena approvato in Parlamento a fine anno anche se Mattioli ne parla qui sotto già nella sua prima mail-Main News.

ANTEPRIMA NEWS ( mail by Alberto Mattioli , 11 settembre 2013. )/ RICORDI DEL CARDINALE CARLO MARIA MARTINI
<< La "Parola" del Cardinale Carlo Maria Martini è stata anche per me un riferimento costante e prezioso. Ho avuto modo di conoscerlo nel 1980 a Lusaka nello Zambia dove mi trovavo ospite della missione ambrosiana di Chirundu con fidanzata ed alcuni amici. Dopo allora altri incontri sono seguiti (faceva parlare, ascoltava e domandava) e il suo magistero, discreto nella forma e forte nella sostanza, è divenuto compagno di vita personale e familiare. La bussola che aiutava a ritrovare il percorso in particolare nei momenti di smarrimento. Ricordo che la sue prime lettere, " La dimensione contemplativa della vita" e cui seguì " In principio la Parola ", sorpresero molto la comunità milanese suscitando anche perplessità; nella Milano del "fare" molti si chiedevano se avesse ben compreso il contesto dove si trovava. Il Cardinale diceva: "E' stata la Parola per prima a rompere il silenzio, a dire il nostro nome, a dare un progetto alla nostra vita. E' in questa parola che il nascere e il morire, l'amare e il donarsi, il lavoro e la società hanno un senso ultimo e una speranza". Mi trovai subito in sintonia. Prima di fare occorre sapere cosa e come fare e il sapere nella comprensione della complessa realtà è data da intuizioni che vanno oltre i limiti della ragione. Il silenzio contemplativo è il grembo che custodisce la genesi delle parole. Le parole ci costituiscono, ci qualificano e sono la chiave per generare relazioni profonde. Aprono o chiudono il cuore al dialogo, alla reciproca comprensione. Creano o disfano affetti, famiglie e comunità. Sono semi o sassi. La stessa qualità della democrazia deriva dalle parole che vanno soppesate e ben spese. Le sue considerazioni circa i problemi della modernità sono sempre state illuminanti. Poco dopo l'arrivo a Milano scriveva: "Penso anche a vari linguaggi che si intrecciano lungo le strade, nelle case, nei luoghi di incontro, di lavoro, di studio, nei mezzi di comunicazione sociale, insomma in ogni ambito di convivenza civile di questa vivacissima, ma anche convulsa e problematica Milano degli anni '80, con tutto il suo vasto e vario circondario geografico e sociale. Non sentiamo forse tutti quanti l'esigenza di scoprire ciò che ci unisce al di là delle divisioni; di ritrovare in una comune tradizione la spinta verso il futuro; di ricondurre i diversi e spesso contrastanti progetti di vita umana a un'immagine di uomo, che non mortifichi nulla di ciò che è bello, buono, onesto, che sia così ampia e di così vasto respiro da accogliere con rispetto anche il più piccolo contributo al vero progresso dell'uomo?". E fin da subito specificava che si rivolgeva non solo ai credenti, ma anche a quei fratelli e a quelle sorelle che, per vari motivi, non si sentono di condividere la vita della comunità cristiana. Le offriva come un dono e insieme come una sfida; come una promessa e insieme come un impegno. Ora fisicamente non c'è più ma il suo lascito spirituale è una presenza, un seme, che continua a germogliare.>>

 
PRIMA NEWS ( by Alberto Mattioli, mail 22 gennaio 2014, riflessioni pubblicate su face book e da AgendaDomani (Acli), Argomenti 2000 e Rosa per l'Italia)/ I GIOVANI OGGI FATICANO A TROVARE LAVORO …  / PENSIONI: RIFORMARE LA RIFORMA FORNERO
<< I giovani oggi, come è noto, faticano a trovare il lavoro e se lo trovano è precario per periodi sempre più rilevanti. In tante aziende avvengono licenziamenti a causa della chiusura dell’attività o trasferimento delle produzioni in altri paesi. In altre aziende, causa riorganizzazioni, si generano fenomeni massicci di espulsione di personale con età, indicativamente, sopra i 50nni. Paradossalmente, in questo contesto, la Legge Fornero ha innalzato gli anni necessari per pervenire alla pensione di anzianità e di vecchiaia, ovvero per la prima occorrono circa 42 anni continuativi di contributi mentre per la seconda circa 66 anni di età; la motivazione dell’innalzamento risiede nel fatto che oggi l’età media di vita è aumentata. Ora circa quest’ultima argomentazione viene da considerare che è vero ma che la questione vera è se questa corrisponde dopo una certa età alla capacità (a seconda delle varie attività svolte), di essere ancora nella pienezza delle facoltà fisiche-psicologiche per reggere a certi carichi di lavoro. Ma la questione sostanziale è se questi tetti pensionistici siano realistici rispetto al contesto attuale che vede appunto una precarietà e frammentarietà del lavoro giovanile e a processi di dismissioni elevati di chi ha raggiunto una certa anzianità di servizio. E’ quindi evidente che la Legge Fornero è sconnessa rispetto al contesto socio economico e che è stata assunta solo in funzione di una emergenza finanziaria che nel 2012 attanagliava l’Italia. Oggi sta causando evidenti ingiustizie provocando forti tensioni sociali. E’ evidente che se una persona dopo circa 30-35 anni di lavoro ( e quindi di versamenti contributivi) viene a perdere il posto con note difficoltà a ritrovarlo, il raggiungimento dei 66 anni per usufruire della sua dovuta pensione appare una beffa oltre al danno. Vi è da rilevare inoltre che data la mancanza di posti di lavoro per giovani, le famiglie di origine ove ancora qualcuno è in attività o in pensione, oggi si fanno carico di sostenere i figli in difficoltà i quali tra l’altro non potendo essere indipendenti non possono investire sul proprio futuro e quindi in quello del Paese. Questa situazione pone gravissimi danni alle famiglie, gonfia il risentimento e la protesta e rischia di gravare ulteriormente le casse del welfare che si trovano a fronteggiare un continuo aumentare delle situazioni di grave disagio, di povertà crescenti. Il fenomeno degli esodati, cioè persone senza lavoro e pensione, rischia di divenire enorme e quindi dirompente. Insomma è un sistema iniquo e non funziona. Un cortocircuito che va dipanato con urgenza. La questione è talmente evidente che il Ministero del lavoro, risulta, sta elaborando nuovi criteri previdenziali ipotizzando di introdurre meccanismi di flessibilità che accorcino questo evidente gap. E’ del tutto evidente che nella situazione precaria delle finanze pubbliche questo si deve misurare con la capacità di avere le risorse monetarie necessarie. Si tratta di introdurre in sostanza cosi dette “finestre” per pensionamenti anticipati graduati e accompagnati fino al raggiungimento delle età e situazioni che danno diritto alla piena pensioni. Vi sono diverse ipotesi su cui stanno lavorando i tecnici del Ministero e che dovranno essere confrontate e concordate con i Sindacati e le organizzazioni imprenditoriali, cioè con tutte le parti sociali. Il tempo però stringe, la ripresa economica stenta a decollare mentre questi fenomeni continuano ad aumentare. Occorre che il Governo e il sistema politico si diano un timing stretto per evitare l’esplosione della protesta sociale. In questi giorni, ove si sta doverosamente discutendo pressantemente delle tematiche del lavoro imposto dalla presentazione da parte di Renzi del “Job Act”, questi temi riorganizzativi devono essere inclusi. Allargando lo sguardo al futuro bisognerà poi chiedersi come, in un contesto lavorativo che pare presentarsi per le nuove leve sempre più flessibile-precario sia possibile -con queste regole- costruirsi una dignitosa pensione in previsione della vecchiaia. Se non ci poniamo queste domande e non si danno risposte rischiamo di avere nei prossimi decenni intere generazioni allo sbando. I tempi stringono e le risposte urgono e quindi grande è la responsabilità sulle spalle delle classi dirigenti che devono coniugare capacità di visione politica con quelle matematiche.

 
SECONDA NEWS ( by Alberto Mattioli , mail 14 marzo 2014, riflessione pubblicata anche da Agenda Domani - Acli) / ELEZIONI EUROPEE : EURO O NON EURO, E’ QUSTO IL PROBLEMA?
<< Euro o non euro è questo il problema? Ma si potrebbe anche dire Unione Europea: essere o non essere ? Il prossimo maggio si terranno le elezioni europee e mai come oggi il processo di integrazione registra incomprensioni e ostilità, tanto che sono in molti a pronosticare forti astensioni o il successo dei movimenti di protesta e nazionalisti.
La moneta unica è sotto accusa insieme a vincoli contabili (Fiscal compact) strozzanti fortemente sostenuti da diversi paesi dell’Unione ed in particolare dalla Germania.
Ora al di là delle diverse teorie monetarie che molto spesso appaiono accademiche più che concrete, pare assolutamente prevalente la considerazione che tornare indietro, ovvero uscire dall’Euro (moneta unica) non si può, è irrealistico, in quanto ci porterebbe ad un default economico-finanziario quasi immediato. Ciò che invece registra un consenso politico crescente sia in Italia che in Europa, chiamata a reggere la sfida con una molteplicità di potenze economiche emergenti nel mondo, è l’idea di procedere più celermente verso l’unione politica rendendo anche più flessibili quei vincoli che impediscono il rilancio dello sviluppo. Il recente accorato discorso al Parlamento Europeo del Presidente Napolitano è stato in questo senso. L’Unione non può reggere l’urto delle sfide se non si fonda su maggiore unità politica e solidale. La moneta unica non può reggere se non vi sono politiche condivise ed una banca che la difenda oltre ad agire a protezione e sviluppo dei sistemi finanziari dei paesi membri. In questo senso è positivo che la Corte costituzionale tedesca, la quale aveva avversato il programma (Omt) della Bce volto ad acquisire titoli stato dei paesi membri nei momenti di crisi, si sia rimessa alla Corte di giustizia europea la quale presumibilmente promuoverà l’operato della Bce.
I cittadini oggi non vedono il ritorno utile dell’UE ma bensì solo sacrifici, bisogna invertire la rotta prima che nazionalismi e populismi ci travolgano peggiorando però la situazione. Certo per l’Italia rimane l’obbligo e il dovere di sistemare uno stato scassato da anni di colpevole incuria generale ed in particolare da classi dirigenti politiche, sociali ed economiche che non hanno provveduto a riforme strutturali profonde quando le condizioni erano meno buie. Il recente referendum svizzero sulle limitazioni della immigrazione è un avvisaglia da non sottovalutare. Insomma come diceva il lungimirante Luigi Einaudi, già nel 1954, a proposito dei destini dell’Europa “ la questione non è tra l’indipendenza e l’unità, è fra l’esistere uniti o lo scomparire “.

TERZA NEWS ( by Alberto Mattioli, mail 14 marzo 2014, pubblicato su Facebook) / AUGURI AL CARDINALE TETTAMANZI ( CHE COMPIE 80 ANNI)
<<  Auguri caro Cardinale Tettamanzi. Oggi compie 80 anni. Il volto di una chiesa sorridente semplice accogliente buona e intelligente. Una grande umanità che ho avuto occasione di conoscere , stimare e a cui voglio bene. Grazie di tutto. >>

QUARTA NEWS  ( by Albertro Mattioli, mail 24-27 .03.2014, pubblicato su Facebook e da Agenda Domani-Acli) / RIFLESSIONI CIRCA “LO STATO DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA” (CHE NON STA BENE)
<< Come sta la nostra democrazia? Certamente non gode di buona salute. Innanzitutto la situazione è critica se la concepiamo come quell’insieme di processi istituzionali, economici e sociali che dovrebbero permettere la realizzazione di ogni persona, famiglia e comunità. Già il primo articolo della Costituzione che individua nel lavoro la condizione primaria di realizzazione umana rende evidente questo vulnus. Senza lavoro non si può realizzare la piena dignità umana, non si offre il proprio contributo allo sviluppo della comunità, non si può costruire un’indipendenza e la costruzione della prima cellula vitale della società ovvero la famiglia. Viene meno l’investimento per il futuro. Insomma l’ascensore sociale è fermo o meglio funziona solo dal piano terra in giù. Viene così meno la piena “cittadinanza” con i propri doveri e diritti.
Se poi democrazia è la possibilità di incidere politicamente è del tutto evidente che si è rotto il circuito virtuoso tra cittadini, partiti e istituzioni. Le varie leggi elettorali adottate negli ultimi venti anni hanno progressivamente scardinato questo rapporto contribuendo a creare una classe politica che oggi, con ragioni e torti, i cittadini percepiscono come una “casta” di privilegiati. L’introduzione delle primarie nel centrosinistra solo in parte colma questo vuoto. Occorre una legge elettorale che pur perseguendo obiettivi di maggiore stabilità recuperi il rapporto con cittadini sovrani e non sudditi. Le tante gravi inadempienze riformatrici cumulate in decenni di rinvii decisionali, evidenziano che la democrazia è sostanziale se produce fatti. Non basta favorire la partecipazione, occorre che essa porti decisioni in tempi coerenti rispetto alle urgenze date. Questo deriva dall’organizzazione dei processi ma soprattutto da una cultura politica che non deve concepire il blocco di governo come modalità di senso dello stare all’opposizione. Ad esempio le scadenze di bilancio di un ente locale devono essere rispettate; i lavori di valutazione dei dati devono prevedere tempi e modi per essere discussi e magari emendati ma il dissenso non può sempre divenire atto strumentale per impedire il governo. Peraltro le maggioranze non dovrebbero annullare gli ambiti di confronto.
A questi fattori distruttivi dobbiamo aggiungere una pressione tributaria ormai da spremitura e una burocrazia della pubblica amministrazione pesante e inefficiente. Inoltre, se oggi la nostra democrazia è in rapporto anche a quella della vasta comunità europea, dobbiamo anche qui rilevare che i cittadini sentono le istituzioni europee distanti e non valutabili. Questo vuoto favorisce la polemica dei movimenti che oggi imputano all’Unione Europea la colpa della crisi economica che viviamo. In questi giorni ne è testimone il forte risultato elettorale della destra in Francia. La nostra democrazia necessita quindi di una drastica terapia ri-costituente prima che la collera porti pericolosamente a ritenerla inutile.>>

QUINTA NEWS ( by Alberto Mattioli , mail 17 aprile 2014 )/ BUONA GIOIOSA PASQUA: UN PENSIERO DI PAPA FRANCESCO.
<<  “Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! Pensiamo a Gesù che è davanti a noi — ha proseguito — che ci guida per quella strada. Questa è la nostra gioia e questa è la nostra fecondità: andare con Gesù. Altre gioie non sono feconde, pensano soltanto, come dice il Signore, a guadagnare il mondo intero ma alla fine a perdere e rovinare se stesso” (Papa Francesco). >>
In allegato: Donna in preghiera di Gaetano Domenichini. Museo dell'Ottocento. Ferrara.

SESTA NEWS ( by Alberto Mattioli, mail 22-23.04.2014 , pubblicata da Agenda-Domani-Acli) RIFLESSIONE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA: L’ECOLOGIA UMANA PER UN NUOVO UMANESIMO
<< Siamo fatti di terra ed acqua, un impasto poi accarezzato dal vento dello spirito. Sono i nostri ingredienti vitali, il Dna da cui tutto ebbe origine, tra suolo e cielo. E’ tempo di riprendere in mano l’aratro e di tornare ad avere cura di nostra madre Terra. La natura ha un insieme di equilibri e regole che solo parzialmente conosciamo ma che pericolosamente stiamo alterando spinti dall’eccesso dell’io onnisciente ed avido.
L’uomo non è una libertà che crea se stesso, è volontà ma è anche natura che è bene rispettare, curare ma non manipolare. Noi siamo parte di questo meraviglioso equilibrio naturale da cui dipende la nostra vita materiale ma ancor di più il nostro senso. L’Ecologia umana è la via per un nuovo Umanesimo che ispirerà diversi rapporti tra cultura, ambiente, tecnica ed economia. La sfida del millennio è lo sviluppo ecosostenibile. La sapiente cura del territorio è cruciale per il futuro degli uomini; è in questa comunione che si esprimono la giustizia sociale, la solidarietà e la pace. Le risorse della terra non sono illimitate e oggi, più che mai, vanno gestite con intelligenza perché sono il bene primario da consegnare alle future generazioni. E’ questa la nuova frontiera di un impegno volto a ridefinire il senso dell’economia, della crescita e dello sviluppo. Economia ed ecologia hanno la stessa radice greca “oikos” ovvero della casa con i sui abitanti. Avere come criterio guida il binomio ecologia-economia, vuol dire rimodellare tutti i nostri sistemi di vita, produttivi e i modelli di organizzazione sociale a partire dalle aree urbane. Questo sta già avvenendo ma occorre un maggiore sforzo politico per convogliare in modo più organico e organizzato investimenti, ricerca e quindi nuovi modelli produttivi in tutti i settori industriali. La crisi economica spinge il nostro Paese a cercare un nuovo modello di sviluppo, una nuova identità culturale ed economica. Il sociologo Mauro Magatti vede l’oggi come una “fase di stato nascente”. Per peculiarità storiche, tradizioni, geografiche, culturali e qualità del suo tessuto produttivo, l’Italia potrebbe divenire il modello di un nuovo sistema di rapporto e sviluppo tra l’uomo e l’ambiente. Questo potrebbe essere il fronte di un nuovo protagonismo culturale, economico e politico del nostro paese a cui i cattolici potrebbero contribuire ad offrire contenuti originali in un quadro di ridefinizione antropologica. Siamo solo di passaggio in questo tempo e luogo e il nostro scopo qui è osservare, amministrare con premura per lasciare buoni raccolti alle future generazioni. Poi torniamo a casa.>>

SETTIMA NEWS ( by Alberto Mattioli, mail 13 maggio 2014, pubblicato su Facebook e da Agenda Domani -Acli) / PENSIERO “ARDITO”: SERVE UNA TAX REVIEW PER FARE LA SPENDING REVIEW
<< E tu cosa taglieresti ? Chiede Renzi ai cittadini con riferimento alle spese. Le tasse, è stata invece la mia risposta fulminea. Effettuare una Tax review credo sarebbe utile per arrivare ad una efficace Spending review; ovvero cambiare il processo di revisione della spesa iniziando a definire le entrate erariali disponibili invertendo i criteri e il processo di distribuzione. Provo a spiegarmi. L’attuale utile processo di revisione, parte dal presupposto di entrate erariali invariate che devono essere dirottate a minori spese per poi favorire una riduzione delle tasse o investimenti produttivi. Iniziamo quindi preliminarmente ad eliminare le addizionali Irpef (comunali e regionali) e l’Irap, cosicché intanto è sicuro che cittadini e imprese abbiano un cospicuo beneficio a monte senza dover fare poi faticose manovre redistributive. Del resto le addizionali, in un’ottica di decentramento, in realtà avrebbero dovuto essere “sottrazionali” rispetto al peso fiscale nazionale. Determiniamo quindi per i redditi da lavoro e da attività produttive il giusto tributo e iniziamo a distribuire il gettito dal basso verso l’alto per i servizi che i diversi livelli di enti devono offrire, ovvero stabiliamo quanto deve andare ai Comuni, alle Regioni e quindi per differenza rimane quanto va nelle casse dello Stato. E in base alle risorse disponibili così determinate, il Governo dovrà determinare quanto destinare ai servizi nazionali necessari e quindi il modello organizzativo più efficace. Certo in questa semplicistica ipotesi vi possono essere molte variabili, quali ad esempio contribuzioni diverse per regione.
E’ un esercizio teorico ? Forse, ma potrebbe essere quantomeno un utile parametro di confronto per verificare l’adeguatezza ed efficacia del modello di Stato che stiamo cercando di sostenere. Forse oggi cerchiamo di mantenere un modello di Stato obeso che poggia su gambe tributarie dei cittadini sempre più gracili, un totem che non viene mai messo drasticamente in discussione, al massimo si procede di lima.
Matteo Pantaloni economista e Ministro delle Finanze del 1919 diceva: “ Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L’abilità consiste nel ridurre le spese, dando servizi nondimeno efficienti, corrispondenti all’importo delle tasse”. Proviamo quindi a determinare prima il gettito complessivo delle entrate e per differenza stabiliamo quanti e quali servizi e vediamo l’effetto che fa.
Per altro l’ordine del sistema tributario dovrebbe seguire la logica del rapporto Stato-Regioni-Comuni secondo quanto si stabilirà nella revisione in corso del titolo V della Costituzione. Accentriamo o finalmente riconosciamo le autonomie locali ? Qual’é il verso giusto ? >>

OTTAVA NEWS ( by Alberto Mattioli , mail 19 maggio 2014, su Facebook)/ “PREGHIERA PER L’EUROPA” DI  C. M. MARTINI.

<< Padre dell'umanità, Signore della storia,
 guarda questo continente europeo...
al quale tu hai inviato tanti filosofi, legislatori e saggi,
precursori della fede nel tuo Figlio morto e risorto.
Guarda questi popoli evangelizzati da Pietro e Paolo,
dai profeti, dai monaci, dai santi;
guarda queste regioni bagnate dal sangue dei martiri
e toccate dalla voce dei Riformatori.
Guarda i popoli uniti da tanti legami
ma anche divisi, nel tempo, dall'odio e dalla guerra.
Donaci di lavorare per una Europa dello Spirito
fondata non soltanto sugli accordi economici,
ma anche sui valori umani ed eterni.
Una Europa capace di riconciliazioni etniche ed ecumeniche,
pronta ad accogliere lo straniero, rispettosa di ogni dignità.
Donaci di assumere con fiducia il nostro dovere
di suscitare e promuovere un' intesa tra i popoli
che assicuri per tutti i continenti,
la giustizia e il pane, la libertà e la pace. Altro... >>

PREGHIERA PER L’EUROPA DI C.M.MARTINI/
Padre dell'umanità, Signore della storia, guarda questo continente europeo al quale tu hai inviato tanti filosofi, legislatori e saggi, precursori della fede nel tuo Figlio morto e risorto. Guarda questi popoli evangelizzati da Pietro e Paolo, dai profeti, dai monaci, dai santi; guarda queste regioni bagnate dal sangue dei martiri e toccate dalla voce dei Riformatori. Guarda i popoli uniti da tanti legami ma anche divisi, nel tempo, dall'odio e dalla guerra. Donaci di lavorare per una Europa dello Spirito fondata non soltanto sugli accordi economici, ma anche sui valori umani ed eterni. Una Europa capace di riconciliazioni etniche ed ecumeniche, pronta ad accogliere lo straniero, rispettosa di ogni dignità. Donaci di assumere con fiducia il nostro dovere di suscitare e promuovere un' intesa tra i popoli che assicuri per tutti i continenti, la giustizia e il pane, la libertà e la pace.>>



NONA NEWS ( di Alberto Mattioli, mail 27 agosto 2014 )/ ADESSO…PROPOSTA “PREMIO NOBEL PER LA PACE ALL’ITALIA E A LAMPEDUSA”
 << Adesso. Credo sia ben proponibile il Premio NOBEL per la PACE all' ITALIA, a LAMPEDUSA e all'operazione Mare Nostrum per l'enorme meritevole lavoro svolto per la promozione della pace e la tutela dei diritti umani salvando migliaia di vite alla deriva. Per essersi fatta carico da sola della missione di pace che diede origine alla nascita dell'Unione Europea dopo la tragedia della seconda guerra mondiale. Se è vero che l'UE ha avuto questo riconoscimento nel 2013, l'Italia suo estremo... confine, ne è stata concreta interprete con lo sforzo enorme del paese, dei suoi cittadini delle isole e del meridione, delle sue forze armate marine e dell'ordine nonché delle sue strutture sanitarie con l'ausilio encomiabile delle organizzazioni di volontariato e della Chiesa italiana. Se è vero che ormai l'operazione Mare Nostrum ha esaurito le forze e che ora deve subentrare una iniziativa collegiale dei paesi europei, bisogna però dare atto del grande merito del nostro paese.>>

DECIMA NEWS (by Alberto Mattioli , mail 3 settembre 2014, pubblicato su Avvenire) / PROPOSTA ”PER RILANCIARE L’ECONOMIA TAGLIO TASSE A CHI, POI, SPENDE”
( …una mia modesta proposta pubblicata oggi da Avvenire. E’ volta a ridurre la pressione fiscale vincolandola al rilancio dei consumi e quindi delle produzioni e del lavoro. Mi pare pratica. Spero possa essere di Vostro interesse).

<< /Pubblicato su Avvenire col titolo SCRIPTA MANENT/
Occorrono più soldi nei portafogli dei cittadini per aumentare i consumi e quindi le produzioni rilanciando così l’economia. Bella scoperta, ma come ? E’ opinione comune che per smuovere questa situazione stagnante occorrerebbe tagliare le tasse perché la Spending Review non basta. Ma questo comporterebbe un consistente minor gettito e lo Stato non disporrebbe più delle risorse necessarie per i costi di funzionamento del nostro sistema con forti implicazioni riduttive del Welfare. Insomma siamo in un cul del sac e per uscirne occorre immaginare qualche cosa di nuovo. Tipo ? Occorre una Tax Review. Se la preoccupazione di un forte taglio delle tasse deriva dalle minori –certe- entrate erariali a fronte di maggiori ma –incerte- entrate derivanti dalla ripresa dei consumi, occorre quindi vincolare la riduzione della pressione fiscale a consumi certi. Ovvero si potrebbero ridurre consistentemente alcune aliquote Irpef vincolando i beneficiari ad usufruire di questi soldi per acquistare beni e servizi soggetti all’IVA.
Donde questa maggiore liquidità consentirebbe ai cittadini di avere più capacità di spesa rilanciando i consumi, la produttività e l’occupazione; soldi che quindi tornerebbero in tempi brevi all’erario compensando il minor gettito della tassazione diretta. Una riduzione fiscale vincolata e finalizzata alla spesa. Per conseguire un equilibrio tra gettito erariale diretto ed indiretto occorre che la ragioneria generale faccia un po’ di calcoli tra la riduzione delle aliquote Irpef e le entrate Iva.
Con quale meccanismo si potrebbe effettuare e accertare questo vincolo ?
Nella dichiarazione dei redditi il contribuente beneficiario della riduzione dovrebbe attestare le pari spese sostenute allegando documentazione altrimenti perderebbe il beneficio. Un meccanismo analogo si potrebbe ipotizzare per le imprese, ovvero a fronte di un significativo taglio fiscale dovrebbero reinvestire in nuove strumentazioni e assunzioni perché nuovi occupati vogliono anche dire nuove entrate erariali per lo Stato oltre che contribuire ad alimentare i fondi pensionistici. Può funzionare? E’ possibile perché è  la stessa logica e dei famosi “80 euro mensili in più”, salvo che con questa ipotesi si potrebbero consentire cifre maggiori almeno intorno ai 2.000 euro annui. Lo stesso ministro Padoan ha invitato i cittadini a spendere gli 80 euro proprio per consentire il rilancio dei consumi. E’ un meccanismo che farebbe girare la moneta in un modo diverso senza penalizzare le entrate erariali producendo però il rilancio dei consumi. Un volano finanziario per contribuire a uscire dal corto circuito che ci imprigiona e deprime.>>

UNDICESIMA NEWS ( by Alberto Mattioli, mail 25.novembre 2014) / L’INTERVENTO DI ALBERTO MATTIOLI AL XVIII CONVEGNI SCUOLA-LAVORO PROMOSSO DAI MAESTRI DEL LAVORO DI MILANO E PROVINCIA
(Care amiche, cari amici, stamani si è tenuto il XVIII convegno scuola lavoro promosso dai Maestri del Lavoro di Milano e provincia. Il titolo “I giovani e la crisi. I motivi per continuare a sperare”, luogo Assolombarda. Hanno partecipato tutte le principali istituzioni e un grazie al Sottosegretario Bobba che bloccato a Roma ha comunque inviato una bella lettera. Trecento circa i giovani presenti; i loro temi, premiati e non, hanno rivelato paure, passioni e speranze. Ci hanno fatto un bel regalo dedicandoci i loro pensieri. A seguire il breve testo del mio intervento. Con amicizia, Alberto Mattioli )

L’INTERVENTO DI ALBERTO MATTIOLI/
<< Cari giovani studenti,
Certamente l’acuta crisi che stiamo vivendo consegna a tutti ma in particolare a voi, ansie e incertezze circa il futuro che appare nebuloso e incognito come mai forse è stato nella storia recente. Il punto interrogativo e’ divenuto il simbolo del nostro vivere quotidiano.

Ora si può maledire la sorte per il tempo che ci è dato e coloro che ce lo hanno consegnato con le loro irresponsabilità ma dopo di che …che si fa ? Si può forse solo attendere che il concatenarsi degli eventi politici culturali storici connessi magari anche alle circostanze astrali cambino le sorti a venire o ci rimbocchiamo le mani e costruiamo il futuro?  Il futuro è di chi lo fa. I motivi per continuare a sperare? Il primo e fondamentale è che non c è alternativa alla speranza se non si vuole morire in anticipo. La libertà è speranza contemplano il rischio. Continuare a sognare, impegnarsi, studiare e migliorare e sviluppare la capacità di vedere e costruire le opportunità proprie e per la società insieme….perché insieme si va più lontani. La scuola è il laboratorio del futuro. Cercate di essere gli autori della vostra vita. Il nostro Paese è meglio di come noi lo vediamo abituati purtroppo alle cronache negative. Se su scala mondiale potessimo dare un valore al nostro paese per i suoi beni e capacità saremmo certamente un pezzo pregiato. “Non sappiamo se cambiando miglioreremo, ma sappiamo che per migliorare dobbiamo cambiare (W.C.)”. Proviamoci. Grazie >>

EXTRATIME by SS/ La cover è per Alberto Mattioli ‘fan’ Made in Milan con la beneamata “Coppa dalle orecchie a sventola”, la stessa che ho visto in miniatura in casa di Saul Malatrasi ( lui ha vinto anche quella Made in Inter”).
Poi per quanto riguarda la fotogallery partiamo da lontano, sia nel tempo che nello spazio; perché vi proponiamo innanzitutto il flash titolato “1980 Chirundu (Zambia) che lo stesso Mattioli-amarcord ha didascalizzato così:” Foto sfocate ricordi vivissimi. La bandiera dell’ Azione Cattolica che con mia moglie disegnammo per gli amici del luogo. E in particolare la situazione dove incontrai per la prima volta il caro Card. Martini”; quindi a seguire lo stesso Mattioli sempre a Chirundu insieme ad una “mamma con bambino”.
Una testimonianza di vita, quella di Alberto Mattioli che dà senso più ‘pregnante’ alle sue parole per …l’Avvenire, quasi un ‘urlo’ in faccia all’Uomo di oggi abituato a quella ‘fratellanza di facciata’ che tanto stigmatizzava Endrigo quando cantava “L’Africa è lontana vista dalla luna passa l’eternità… strada che porti al mare …lasciami qua…”.
Perciò è significativa la Testimonianza di vita di Alberto Mattioli (più giovanetto con occhialetto e barbetto…) che poi proponiamo insieme al cardinal Martini, che tanto ha sottolineato l’importanza della “PAROLA” prima di tutto, perché solo conoscendo a fondo la ‘parola’ si può operare …nel nome del Signore.
Anche per questo vi proponiamo in foto il quadro “ Donna in preghiera di Gaetano Domenichini. Museo dell'Ottocento. Ferrara” anche perché trasmesso in allegato ad una mail by Mattioli. E a seguire la vignetta sulle pensioni, sempre trasmessoci in allegato ad una mail by Mattioli.
Come a dire che per ‘comunicare ‘ con l’Uomo moderno , pur partendo dal Verbo, anche Mattioli fa riferimento alle nuove modalità contemporanee ( basta cliccare sul suo profilo face book) .
Fermo restando che Alberto Mattioli è “Unico” , sia quand’era giovane  col cardinal Martini che quando ‘parlava’ col cardinal Tettamanzi (perciò eccoli in foto) a Milano , dove peraltro Alberto ha ricevuto il prestigioso Ambrogino d’Oro.
E sia anche in questo 2015, visto che Mattioli ci ha appena trasmesso una mail post ‘Befana Day’ con allegato quanto pubblicato sull’Avvenire , segnalandoci quanto segue in premessa :“ La cultura dei doveri garantisce i diritti. Mia riflessione tra Napolitano, Papa Francesco e Mazzini. Se avete tempo. .grazie “.
Tutta da leggere , la riflessione by Mattioli, perché parla innanzitutto di …virus dell’individualismo egoistico da debellare con l’antidoto del ‘senso del dovere’ (Mazzini) e con “recupero del nesso vitale tra cielo e terra cioè tra l’apertura al trascendente e la capacità pratica e concreta di affrontare i problemi ( papa Francesco) .

A questo punto in fotogallery ( non avendo altri flash sulle Testimonianze di vita by Mattioli) vi proponiamo tre flash ‘soltanto sostitutivi e praticamente fuori tema’ ma che …certificano l’andamento di questo sito.
Anche per rendere conto ad Alberto Mattioli, polesano da Baruchella trapiantato a Milano che …le Sue Story sono ‘tanto cliccate’ qui sul sito www.polesinesport.it di cui lo stesso Mattioli è Friend e praticamente condomino ( a giorni 600/mila pagine viste).
Anche perché, vedi foto dulcis in fundo, Alberto Mattioli con sfondo la Pinetina, è nella location dove il Signor Mattioli “Presidente dei Polesani nel Mondo” di Milano, premiò l’interista Thiago Motta che…tutti conosciamo.

Praticamente il nostro “Viaggio intorno all’Uomo” targato Alberto Mattioli parte ...from Milan e diventa …Internazionale, per un Girotondo intorno al Mondo dove ormai il nostro Polesine, visto dall’alto, è soltanto un …puntino nel blu dipinto di blu ( anzi una ‘fiammella’).

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it