Aldo e Dino Ballarin ‘indimenticabili’ da Chioggia all’Adriese e Rovigo fino al Grande Torino, oltre la tragedia di Superga/ In mostra e video al Teatro Ferrini by Sarti & Sottovia e Nicoletta & Davide, ‘cantati’ dai familiari e Mondo Sport


Abbiamo già promossa e presentata la serata “ Cuore Granata – Adria e Chioggia insieme, dall’Adriese al Grande Torino, come simbolico abbraccio ad Aldo e Dino Ballarin a 70 anni dalla tragedia di Superga, quando furono ben 31 i morti su quell’aereo schiantatosi ai piedi della storica Basilica sulle colline torinesi.
Ma per gli organizzatori di questo evento al Teatro Ferrini , da Nicoletta Perini a Davide Bovolenta, fino a Renzo Sarti e al sottoscritto Sergio Sottovia, non si è trattato di un punto di arrivo quanto di una tappa doverosa per la Città di Adria ma comunque soltanto una tappa di un percorso che accompagnerà ancora gli ‘immortali’ Ballarin & Grande Torino …in the world.
Perciò ve ne diamo conto subito in sequenza kit news, come reportage dell’evento e grazie al racconto di chi l’ha vissuto da vicino praticamente in sinergia tra passione e professionalità, e con adeguata fotogallery a sottolinearne la combinazione tra Cultura & Sport, come da tanti messaggi ricevuti post evento non solo dal Mondo Sportivo e Istituzionale/ Associativo polesano.
Per una Teatro Ferrini di Adria strapieno grazie soprattutto alla presenza originale di tanti familiari dei mitici fratelli Ballarin che hanno accettato di raccontarsi mettendo il loro cuore oltre l’ostacolo delle immense emozioni da superare.
E che perciò voglio citare subito, visto che li ho intervistati , a sorpresa da parte mia, ma con tanta disponibilità da part e loro: da Antonio e Maria Pia Ballarin figli di Aldo, quindi Aldo Cappon e Aldo Ballarin nipoti di Aldo, mentre in rappresentanza del portiere Dino c’erano sul palco i nipoti Enrico Genovese e quella Nicoletta Perini & Davide Bovolenta che possiamo definire veri ‘motori’ dell’evento tra mostra e video e consolle, mentre Renzo Sarti è stato l’organizzatore principe dell’evento spettacolo mixandolo anche con alcune prestigiose partecipazioni artistiche, sia poetiche
Eccovi quindi , come reportage completo, tutta la sequenza news che caratterizza l’informazione sull’evento sia dal punto di vista storico che nella sua attualità …progettuale verso il futuro.
Con un trittico News arrivate dall’esterno al sistema organizzativo dell’Evento al Teatro Ferrini , ma che, visto i nomi da Raffaello Franco ( …fa parlare Aldo Ballarin in…prima persona)  a Franco Callegaro poeta ( ah quei palloncini che volano in cielo…) , fino all’amico giornalista Guido Fraccon storico giornalista de IL Gazzettino ma ‘cuore granata adriese’ ,  …trasmettono emozioni libere.

 

 

 

PRIMA MAIN NEWS ( by  www.museoballarinchioggia.it  / LIBRETTO STORY – WRITTEN BY NICOLETTA PERINI E DAVIDE BOVOLENTA


BREVI NOTE E BIOGRAFIA DEI FRATELLI ALDO E DINO BALLARIN
( Avevano fatto gli stessi studi , avevano praticato lo stesso gioco e si trovarono nel Torino per tornare insieme, per sempre, a casa ) .


ALDO BALLARIN

Aldo nasce il 10 Gennaio 1922 a Chioggia.
Nel 1945 passa al Torino per la stratosferica cifra di 1,5 milioni, più di quanto spese Novo per l’accoppiata Mazzola-Loik.
Terzino destro roccioso e di grande temperamento , dotato di uno scatto di primordine, ottimo colpitore di testa, Aldo era un incontrista nato, abilissimo nel tackle.
 
Dopo aver giocato per anni col vecchio “metodo” si adattò al “sistema” senza particolari difficoltà. L’intesa con Maroso era formidabile, unendo forza e stile, decisione ed eleganza.
Memorabile il suo primo gol col Torino, il 27 gennaio 1946 in trasferta contro il Genoa : tiro di destro all’incrocio dei pali dopo una mischia in area.
Alla durezza e al coraggio in campo contrapponeva un carattere timido e riservato nella vita di tutti i giorni. Quattro volte Campione d’Italia, 148 presenza in maglia granata , 4 reti, 2 presenze in Nazionale giovanile e 9 presenze in Nazionale.

LA CARRIERA DI ALDO BALLARIN/
1937/38 / CLODIA e ROSOLINA.
1938/39 / ADRIESE – Campione Veneto – Prima Divisione
1939/40 / ROVIGO – Campionato Serie C
1940/41 / ROVIGO – Campionato Serie C
1941/42 / TRIESTINA – Campionato di Serie A
1942/43 / TRIESTINA – Campionato Serie A
1943/   / Giocatore della squadra AREONAUTICA MILITARE /  Campionato Militare
1944/45 / VENEZIA – Campionato di Guerra – Campionato Alta Italia
1945/46 / TORINO – Campionato Serie A – Campione d’Italia
1946/47 / TORINO – Campionato Serie A – Campione d’Italia
1947/48 / TORINO – Campionato Serie A – Campione d’Italia
1948/49 / TORINO – Campionato Serie A – Campione d’Italia

 

 

 

 

DINO BALLARIN

Dino nasce il 23 Settembre 1923 a Chioggia. Inizia a giocare nelle giovanili del Clodia, nel 1937/38 è a Rosolina, quindi a soli 15 anni torna a Chioggia in prima squadra come portiere di riserva, per la sua giovane età.
Nell’state 1947 approda a Torino come terzo portiere. Se ne è parlato piuttosto bene fin dall’inizio, considerandolo qualcosa di più di una semplice promessa.
Di carattere mite e umile, accettava di buon grado il ruolo di portiere di riserva, conscio del grande salto che la maglia granata comportava. Si allenava sempre con scrupolo  impegno: era il primo ad arrivare e l’ultimo a lasciare l’allenamento, nella speranza un giorno di vestire la maglia del grande Bacigalupo.
LA CARRIERA DI DINO BALLARIN
1937/38 / ROSOLINA giovanile
1938/39 N.U.F. Chioggia
1939/40 / CLODIA
1940/41 / ADRIESE – Campionato Veneto Seconda Divisione
1941/42 / CLODIA
1942/43 / TRIESTINA ( squadra riserve)
1944 /      ROVIGO – Campionato di Guerra – Campionato Alta Italia
1945/46 / CLODIA / Campionato Veneto – Prima Divisione
1946/47 / CLODIA – Campionato di Serie C
1947/48 / TORINO – Campionato di Serie A – Campione d’Italia
1948/49 / TORINO – Campionato di Serie A – Campione d’Italia

 

 

 

 

LA TRAGEDIA DI SUPERGA /
Il 4 maggio 1949 il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI, siglato I-ELCE, con a bordo l’intera squadra del Grande Torino, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese; le vittime furono 31.

TORINO 4 MAGGIO 1949

Ore 16, 45, campo di volo dell’Aeronautica. La pioggia che ha provocato danni in tutto il Piemonte scende con raffiche violente, le nubi incombono basse, cupe. Nella cabina della stazione radio un silenzio angosciato: si aspettano messaggi da parte dell’aereo del Torino atteso per le ore 17,00. Finalmente un ticchettio dell’apparecchio. Il tasto batte:” Siamo sopra Savona. Voliamo di sotto dalle nubi, 2000 metri, fra 20 minuti saremo  a Torino”. La notizia giunge al bar vicino, dove tutti brindano. Il testo riprende a battere”__ , __, ___”.
Vuole il rilevamento radiogoniometrico. E’ un’operazione semplice.
Piton ci mette pochi secondi “QSM 280” “.
Alle 17, 02 la richiesta del bollettino meteorologico :” Nebulosità intensa, raffica di pioggia, visibilità scarsa, nubi 500 metri”.
Ore 17,03. L’aereo trasmette: “ Ricevuto, sta bene, grazie mille”.
E’ l’ultimo messaggio.

IL GRANDE TORINO …SOLO IL FATO LI VINSE

Nessuna squadra al mono ha mai rappresentato per il calcio tutto ciò che è riuscito al Grande Torino.
I granata, guidati da Valentino Mazzola, il capitano dei capitani, hanno record strabilianti e assolutamente irripetibili. Bastava , per esempio, uno squillo del trombettiere del Filadelfia perché si scatenassero. 
Non per nulla l’11 maggio del 1947, Vittorio Pozzo, il commissario tecnico della Nazionale, vestì dieci granata d’azzurro per una partita disputata a Torino  contro l’Ungheria. I nostri eroi naturalmente vinsero.
E avrebbero continuato a vincere su tutti i fronti se non fosse sceso in campo il destino più tragico per fermarli. Ma non per batterli. Perché quella squadra di grandi uomini e di grandi campioni è passata direttamente alla leggenda.

 

 

 

CHI SIAMO ( written by Nicoletta Perini) /

Mi chiamo Nicoletta e ho l’onore di essere la nipote di Dino (mio nonno) e Aldo Ballarin. Questo onore in questi anni si è trasformato in missione: mantenere vivo il loro ricordo, per sempre.
Tutto è iniziato il 4 Maggio 1999 quando sono stata per la prima volta a Torino con la famiglia e il mio fidanzato (oggi marito) Davide, in occasione del cinquantesimo anniversario della tragedia di Superga.
Era una giornata di pioggia incessante, vento e nebbia, proprio come “quel giorno” e per chi c’era cinquant’anni prima sembrava di rivivere la tragedia. Abbiamo partecipato alla S. Messa sul colle di Superga, proprio nella Basilica sul cui terrapieno si schiantò l’aereo; poi a turno siamo stati a vedere la lapide, che si trova proprio nel punto dello schianto. Siamo scesi a Torino e abbiamo visitato la Mostra preparata per l’occasione: ricordo la ruota dell’aereo, le scarpe e le maglie dei giocatori, i loro documenti e gli oggetti personali, la valigetta del massaggiatore…
É stata un’esperienza emozionante e suggestiva: indimenticabile.
Naturalmente non ho potuto conoscere mio nonno: mia mamma Laura aveva solo sei mesi al momento della sciagura e nemmeno lei purtroppo ha molti ricordi del suo papà. É grazie a nonna Dina – sua moglie – ai suoi racconti e al materiale raccolto durante tutti questi anni se io e Davide ci siamo appassionati tanto al Grande Torino e ci impegniamo per fare in modo che il ricordo rimanga sempre acceso.
Abbiamo allestito un sito internet: www.aldodinoballarin.net il quale riceve numerose visite e preziosi messaggi da tifosi granata e non solo. E poi www.ilgrandetorino.net.

 

 

 

Nel luglio 2004, 2005 e 2006 abbiamo allestito a Chioggia – città natale dei fratelli Ballarin – la Mostra sul Grande Torino, con materiale fotografico, filmati e reperti personali di Aldo e Dino. E abbiamo pubblicato dei libretti in ricordo di Aldo e Dino Ballarin.
Nel luglio 2005 è uscito il nostro libro “Aldo e Dino Ballarin, uniti per sempre”:128 pagine, racconta la storia dei due fratelli dalla tenera età fino all’incidente, il tutto accompagnato da numerose fotografie inedite dell’epoca. Prefazione di Franco Ossola e Angelo Padoan. Non siamo degli scrittori ma abbiamo lavorato con il cuore e nutriamo la speranza che questa opera possa trasmettere la nostra passione ai lettori e contribuire a rendere viva la memoria di quei grandi campioni … per sempre!
Nell’Agosto 2006 abbiamo collaborato con la compagnia teatrale Très Bien alla realizzazione dello spettacolo teatrale “Destino Superga”, poi replicato l’anno successivo in varie località d’Italia.
Nel Maggio 2009, in occasione del 60esimo anniversario dalla tragedia, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Chioggia, abbiamo programmato questi eventi per tutto il mese di maggio ed è stata distribuita una raccolta fotografica di Aldo e Dino Ballarin.
Nel Maggio 2010 abbiamo realizzato il libro “Quel leggendario Clodia e gli anni ruggenti del Sottomarina”, con Mostra fotografica inerente.
Nel Gennaio 2014 abbiamo allestito una Mostra dedicata ai fratelli Ballarin all’interno della sala esposizioni del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata a Grugliasco (Torino).
Nel 2018 abbiamo collaborato alla realizzazione del libro “Aldo e Dino Ballarin. Dall’infanzia al grande Torino” di Barbara Mastella.
Nell’estate 2018 abbiamo allestito una piccola Mostra sui fratelli Ballarin all’interno della tappa di Chioggia del Museo dello Sport.
Nel Maggio 2019, in occasione del 70 esimo anniversario della tragedia di Superga, abbiamo collaborato alla realizzazione di alcuni eventi, con il patrocinio del Comune di Chioggia, tra i quali una la Mostra “Aldo e Dino Ballarin e il Grande Torino” inaugurata il 2 Maggio 2019 e disposizione per essere visitata per tutto il mese di Maggio.
E poi questo nuovo sito: www.museoballarinchioggia.it, un museo virtuale che speriamo un giorno possa diventare un museo fisico.
In questi anni abbiamo avuto l’onore di conoscere persone meravigliose che da anni lavorano alla stessa nostra missione: non dimenticare.  É anche grazie a loro se il nostro lavoro continua…

 

 

 

 

SECONDA MAIN NEWS ( di Sergio Sottovia, Giovedì 17 ottobre 2019)/ LIBRETTO PER I PRESENTI AL TEATRO FERRINI DI ADRIA ( Presentazione + Story Fratelli Ballarin by libro “Polesine Gol Campioni & Signori “ 


                                    CUORE GRANATA
“Adriese & Chioggia …insieme” con gli indimenticabili Aldo e Dino Ballarin; dall’Adriese al Grande Torino ( 1949 - 2019, a 70 anni dalla tragedia)

Due fratelli ‘uniti per sempre’, Aldo e Dino Ballarin, perché …così è la vita. Quella della tragedia di Superga che tutti conoscono, perché quel giorno del 4 maggio 1949, su quell’aereo schiantatosi contro le colline torinesi, proprio sotto la Basilica di Superga, si spense la vita terrena del Grande Torino e di tutti i 31 morti in quell’aereo.
Perciò quel giorno , tutto quel Grande Torino entrò nella Leggenda e divenne immortale, come i Fratelli Ballarin da Chioggia e che,  proprio partendo da giocatori dell’Adriese e baipassando Rovigo, Triestina, Venezia , divennero protagonisti in escalation nel Grande Calcio fino appunto a quel Grande Torino che segnò un’epoca.

Anche per questo indimenticabili nel “Cuore Granata”,  quello dei tifosi della Città di Chioggia e quelli dell’Adria , la città che non deve mai dimenticare di aver dato il nome al Mare Adriatico e di avere l’orgoglio di una società sportiva dalla vita ultracentenaria nel panorama calcistico italiano.

E allora , poiché da sempre …cuore fa rima con amore, fermo restando che per fare tutto ‘ci vuole un fiore’,  eccoci qui assieme stasera a ‘vivere’ questa serata organizzata da Renzo Sarti e dal suo immenso ‘cuore granata’ , grazie alla sensibilità di tutta la Famiglia Ballarin, in particolare dai nipoti di Aldo e Dino Ballarin.

E’ stato un viaggio lungo, che ha avuto le sue origini con la pubblicazione del mio primo libro “Polesine Gol – Campioni & Signori” , dove pubblicai la Storia dei fratelli Aldo e Dino Ballarin ( vedi allegato), incontrando più volte a Chioggia i loro familiari.
Contatti che non si interruppero più, soprattutto con Nicoletta e Davide Bovolenta nipoti del portiere Dino, visto che con Renzo li abbiamo visitati in considerazione di quanto sviluppato grazie alla loro passione ‘promotrice’ ( leggi libri, mostre e sito web) in onore di Aldo e Dino Ballarin nel mondo.

 

 

 

 

Dapprima una scintilla, poi il fuoco e il grande “Cuore Granata” di Renzo Sarti ha lanciato la proposta a Nicoletta & Davide e così… eccoci qui con questa serata ‘originale’ al Teatro Ferrini , il primo in Polesine, e che fa diventare Adria ‘internazionale’ anche per l’insieme delle manifestazioni gemellate proposte.
Grazie al cuore granata di Renzo Sarti e del tandem Nicoletta & Davide , che hanno anche perfezionato l’organizzazione e la ‘scaletta‘ della serata con tutti gli ospiti

Un evento dal CUORE GRANATA FOREVER…. Partendo dal ‘Trenile’ che da Chioggia ad Adria e poi…avanti oltre Rovigo, Venezia, Triestina, e su su fino alla Leggenda col Grande Torino, ha visto i fratelli Aldo e Dino Ballarin entrare nel Mito e nella Storia.
Come sottolinea anche la speciale locandina predisposta da Nicoletta & Davide che strilla “Adria e Chioggia …insieme” , come nello sfondo sono insieme per sempre i mitici fratelli Aldo e Dino e uno stilizzato cuore granata.

Insomma, come cita orgogliosamente la locandina, un “Evento imperdibile organizzato da Renzo Sarti”

Come ben evidenzia anche il palinsesto delle seguenti manifestazioni, segnalate titolando in alto “1949 – 2019” e subito sotto “70 anni dalla tragedia” e soprattutto CUORE GRANATA – ADRIA E CHIOGGIA …INSIEME”.

 

 

 

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Specificando i seguenti appuntamenti /eventi in ordine cronologico.
GIOVEDI’ 17 OTTOBRE/ “Aldo e Dino Ballarin…dall’Adriese al Grande Torino” /
La vita familiare e sportiva raccontata dai parenti con foto e video inediti.
Presentazione libro “Aldo e Dino Ballarin, dall’infanzia al Grande Torino” di Barbara Mastella.
Mostra con cimeli dell’epoca.
Evento imperdibile organizzato da Renzo Sarti
Ore 21, 00 presso Teatro Ferrini – Adria

VENERDI’ 18 OTTOBRE /
Presentazione libro “Aldo e Dino Ballarin, dall’infanzia al Grande Torino” di Barbara Mastella.
Ore 18 presso Sala Lampadari – Comune di Chioggia

VENERDI’ 18 OTTOBRE/
La compagnia Trés Bien presenta lo Spettacolo teatrale “Destino Superga”
Ore 21,00 presso Auditorium San Nicolò - Chioggia

DOMENICA 20 OTTOBRE /
Torneo di calcio “TRENILE”
Con le giovanili dell’Union Clodiense Chioggia Sottomarina e dell’Adriese
Ore 9,00 presso Stadio Aldo e Dino Ballarin – Chioggia

DOMENICA 20 OTTOBRE/
Partita di Campionato- Serie D
ADRIESE vs UNION CLODIENSE
Ore 15,00 presso lo Stadio Bettinazzi di Adria

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

 

 

 

 

DAVVERO UN EVENTO MONDIALE PER TANTI MOTIVI FAMILIARI E SPORTIVI, PERCHE’ BY HEART & MIND, PERCHE’ CHIOGGIA…PERCHE’ ADRIA…

Talmente grande che per la sua valenza oltre Chioggia e Adria diventa mondiale ( perciò in foto cover la parte alta della locandina) , perché il Grande Torino con la prematura scomparsa nella tragedia di Superga di tutti i suoi giocatori , è rimasto nel cuore di tutti gli sportivi anche se ‘tutti morti’ su quell’aereo che in quel 4 maggio 1949, di ritorno da Lisbona si è schiantato appena sotto la Basilica di Superga.

Indimenticabili Aldo e Dino Ballarin e tutti i 31 Morti di quell’aereo precipitato in un luogo simbolo per la città sabaudia e per l’Italia.

Ecco perché l’evento organizzato da Renzo Sarti , ‘cuore granata Adriese’ insieme a Nicoletta e Davide Bovolenta ‘cuore granata Chioggia’ , nipoti del mitico portiere Dino e di quell’Aldo che partì col ‘Trenile’ per esordire nell’Adriese e volare presto nel Grande Calcio, merita tutta il nostro appoggio e incommensurabile rispetto e onore.
Anche perché stimola non solo il ricordo ma anche l’impegno delle Istituzioni ( vedi anche patrocini ) e delle Associazioni coinvolte, per non dimenticare che ADRIA & CHIOGGIA, grazie ai Fratelli Ballarin, sono pietre miliari della storia del calcio italiano e mondiale.

 

 

 

 

Questo vi dovevamo oggi, tanto più che sono stato anche coinvolto da una telefonata di Davide per ricordare-scrivendo il significato di questa speciale serata da “Cuore Granata” al Teatro Ferrini di Adria.

Speciale e prototipo in the world, tanto più se si considera lo Sport davvero come Scuola di Vita nonché ‘identitario’ della comunità di riferimento, specie quando si parla dei mitici Aldo & Dino Ballarin ‘cuore granata forever’ come da gemellaggio Adriese & Chioggia o Chioggia & Adria che dir si voglia
Due città che hanno fornito al grande calcio tanti noti Personaggi protagonisti nel panorama del Grande Calcio Italiano  ( da Franco Cerilli/Chioggia a Massimo Albiero/Adria tanto per citarne due…ma basta leggere wikipedia)  e di casa, con le loro storytelling & Adriese 1906-2019 data base, sia sul mio sito www.polesinesport.it che nella mia trilogia libraria ‘Polesine Gol – Campioni & Signori’.
Ma che grazie a questa serata-evento by Renzo Sarti ‘cuore granata’ può diventare orgoglio Adriese e orgoglio di una città che ha dato il nome al Mare Adriatico.   
( Sergio Sottovia )

 

 

 

 

TERZA MAIN NEWS ( di Raffaello Franco , by https://raffaellofrancoworld.wordpress.com /2017/05/04/la-maglia-del-torino/ ) LA MAGLIA GRANATA

( Raffaello Franco World / racconto il (mio) mondo così come lo vedo io…… )
LA MAGLIA GRANATA ( 4 Mag 2017 ) 

Un boato sordo, un lampo nella nebbia ed è tutto finito. Finito per sempre! Non potrò più correre su quell’erba color smeraldo del “Filadelfia” e nemmeno su quella di nessun altro stadio del mondo. Calciare quella sfera di cuoio cucita a mano che nelle giornate di pioggia diventava dura e pesante come la pietra. Non potrò mai più respirare quell’odore acre dello spogliatoio, ascoltare le urla della folla sugli spalti ed assaporare il gusto dolce della vittoria. Non potrò nemmeno più sentire le imprecazioni degli avversari che con me in campo non hanno mai avuto vita semplice. Io ero sempre lì, la loro ombra, il loro peggior incubo. Non è mai stato facile per nessuno saltarmi, prendermi il pallone. Adesso è tutto finito! In questo preciso istante sono entrato in una nuova dimensione. Adesso sono leggenda, come leggenda è mio fratello, sangue del mio sangue, e come lo sono tutti i miei fratelli di questa  squadra che per diverse stagioni ha regalato emozioni, realizzato sogni, conquistato gloria ed onore. Adesso siamo nel Valhalla degli eroi, immortali tra gli immortali! Però è un peccato che sia finita così, perché ne avremo avute ancora di cose da dire, di trofei da alzare. Non meritavamo di finire qui i nostri giorni. Noi che abbiamo vinto tutto, in un attimo abbiamo perso la cosa più preziosa. Questo è il prezzo da pagare per entrare nella storia, il sacrificio estremo che ci esalterà per l’eternità.

 

 

 

Questa mattina, prima di decollare dall’aeroporto di Lisbona, con la mente sono tornato a Rosolina. In un calda giornata d’inizio autunno del 1937 faci il mio debutto con la maglia di questa piccola squadra polesana. Da quel momento ne ho combattute di battaglie sportive. Non so perché mi sono svegliato con questo lontano ricordo, forse era giunto il momento di fare una sorta di bilancio della mia carriera di calciatore. A 27 anni sono già un atleta maturo ed affermato, ho vinto 4 scudetti ed ho vestito per 9 volte la maglia azzurra della nazionale. Si avvicina il momento di crearmi un futuro anche al di fuori del calcio e di pensare solo alla dolce Miretta ed ai piccoli Antonio e Maria Pia che mi stanno aspettando a casa. Tra poche ore potrò riabbracciarli. Ieri, all’Estadio Nacional do Jamor di Lisbona, abbiamo affrontato il Benfica. Davanti a più di quarantamila persone abbiamo dato vita ad uno spettacolo degno del blasone delle nostre squadre. Mancano ancora quattro giornate alla fine del campionato e sabato abbiamo anticipato con l’Inter pareggiando 0-0. Siamo ancora in corsa per conquistare l’ennesimo scudetto. Primi in classifica con 4 punti di vantaggio sull’Inter. In Italia, già prima della guerra, avevamo scritto la storia del calcio e la nostra fama si era diffusa in tutto il mondo. Ci chiamavano da ogni dove. La presenza della nostra squadra in campo, garantiva il tutto esaurito sugli spalti. Già la scorsa estate, prima dell’inizio del campionato, avevamo affrontato un’impegnativa tournee in Brasile: Palmeiras, Corinthians, San Paolo e Portuguesa, tutto ciò che di meglio il calcio brasiliano può offrire. Recentemente eravamo andati anche a Bruxelles per la partita inaugurale del nuovo stadio del Racing. Siamo diventati dei globetrotter: quando giochiamo noi lo spettacolo è  assicurato. A Lisbona ci eravamo andati per giocare una partita in onore del campione lusitano Francisco Chico Ferreira. Match combattuto. Passiamo in vantaggio noi, ma dopo 10 minuti Melao pareggia e poco dopo porta in vantaggio il Benfica. Noi pareggiamo ma poco prima della fine del primo tempo Arsenio porta a tre i gol dei padroni di casa. La folla è in visibilio. Non è cosa di tutti i giorni tenere testa a quella che è considerata la squadra più forte al mondo. Nel secondo tempo Rogerio segna il quarto gol e noi, ad un minuto dalla fine, riusciamo ad accorciare su rigore, ma non basta. Non capita spesso,  ma questa volta abbiamo perso.

 

 

 

 

Particolare della maglia celebrativa realizzata in occasione della conquista di Scudetto e Coppa Italia
Nella testa mi rimbombano ancora le urla di gioia dei tifosi del Benfica ma adesso dobbiamo tornare a pensare al campionato. Mancano solo altre quattro giornate per portare a casa il sesto scudetto consecutivo. Se non ci fosse stata la guerra, questa immane tragedia, probabilmente avremo vinto anche quello del 1944. Un campionato di guerra monco, giocato solo nel nord Italia. Quell’anno io ero di leva e giocavo nel Venezia. Dopo le due stagioni in prima divisione con l’Adriese ed il successivo passaggio al Rovigo in serie C, là dove grazie alla passione di Francesco Gabrielli il calcio mosse i suoi primi passi ancor prima che a Genova, nell’estate del 1941 approdai alla Triestina. I due campionati a Rovigo erano andati molto bene, mi ero messo in luce e c’erano anche la Fiorentina, il Vicenza ed il Venezia pronte a contendersi i miei servigi in difesa. Alla fine fu la Triestina a spuntarla ed a vincere la concorrenza delle altre squadre. Così il 25 Ottobre debuttai in serie A con gli alabardati nella partita contro la Lazio. Uno 0 a 0 che non verrà certo ricordato come una gran partita. Prima giornata di campionato e solo ottomila spettatori occupavano i gradoni dello Stadio “Littorio” di Trieste. Il risultato parla da solo. Noi della Triestina quel giorno, qua e la, facemmo vedere anche qualche bella giocata, ma nel complesso offrimmo un pessimo gioco di squadra. Ricordo che fu un incontro ruvido, molto duro, ricco di scontri di gioco. In campo con la Lazio c’era anche Silvio Piola che portò la prima e forse più seria minaccia alla nostra porta. Quell’anno arrivammo a metà classifica in un campionato vinto per la prima volta dalla Roma che sopravanzò il Torino di soli 3 punti. L’anno successivo perdemmo qualche posizione. Il Torino vinse il suo primo scudetto e si aggiudicò anche la Coppa Italia, prima squadra a completare la doppietta Coppa-Campionato nella stessa stagione.

Finita la guerra fu proprio il Torino a prelevarmi dal Venezia. Il presidente Novo aveva bisogno di un terzino destro con le mie caratteristiche per completare la sua già formidabile squadra. Mi consideravano un difensore roccioso e di grande temperamento, un incontrista nato, abile nel tackle ed ottimo colpitore di testa oltre che in possesso di buon scatto. La mia prima stagione nel Torino si concluse con un trionfo. La guerra era finita da pochi mesi e l’Italia era ridotta ad un cumulo di macerie. Gli accaniti e sanguinosi combattimenti avvenuti sulla “Linea Gotica” avevano letteralmente spaccato in due il Paese rendendo impossibile la gestione delle trasferte tra il centro-nord ed il centro-sud d’Italia. Con strade, ponti e ferrovie distrutte, la Federazione decise di ripartire con un campionato a due gironi: oltre al Paese era necessario ricostruire anche il campionato di calcio con una formula che, giocoforza, doveva rinunciare al tradizionale girone unico.

 

 

 

Noi giocammo nella neocostituita Lega Nazionale Alta Italia, una continuazione della serie A pre-bellica, nel meridione, dove la situazione era ancora più difficile, venne costituita la Lega Nazionale Centro-Sud per gestire un campionato “misto” tra squadre di Serie A e di Serie B. Solo le prime quattro di ciascun raggruppamento si sarebbero  poi qualificate per il girone finale che avrebbe determinato la squadra che si sarebbe cucita lo scudetto sulla maglia. La prima giornata del nuovo torneo venne fissata per il 14 ottobre 1945. In programma subito il derby stracittadino con la Juventus. Quel giorno non giocai. Vinsero i bianconeri con il risultato di 2-1 grazie al rigore decisivo di Silvio Piola che era passato alla Juventus proprio in quella stagione. A marzo, nel recupero della partita rinviata a gennaio per impraticabilità del campo, il derby lo vincemmo noi per 1-0. Quel campionato fu un testa a testa con l’Inter che si risolse solo alla penultima giornata nello scontro diretto. Nell’ultimo turno l’Inter perse 2-1 con la Triestina e noi invece ci imponemmo agevolmente con il risultato di 5 a 0 sull’Andrea Doria. Il girone finale della Divisione Nazionale si giocò tra aprile e luglio. Arrivammo all’ultima giornata a pari merito con la Juventus. Noi, con il risultato di 9 a 1, travolgemmo il Pro Livorno  approfittando così del passo falso dei bianconeri che a Napoli pareggiarono 1-1. Lo scudetto era nostro, il mio primo tricolore! In quella stagione segnai anche il mio primo gol in maglia granata.

 

 

 

 

Che si giocasse con il “metodo” o col “sistema” per chi come me gioca nel ruolo di terzino non è semplice staccarsi dalla difesa per spostarsi nella zona offensiva del campo, ogni tanto però mi capitava di sfruttare l’occasione di sganciarmi per provare a battere il portiere avversario. Già con la Triestina, nel mio primo campionato di serie A, realizzai una rete. Ne segnai addirittura 6 con la maglia del Venezia nel campionato di guerra. Resta però memorabile il primo realizzato per il Torino. Ricordo bene quel giorno. Era il 27 gennaio 1946, una fredda giornata invernale. Giocammo a Genova. Partimmo in autobus da Torino solo la domenica mattina. Un viaggio infernale! Nebbia, neve e ghiaccio ostacolavano la marcia del nostro mezzo. Arrivammo a Genova appena in tempo per mangiare, in fretta e furia, un boccone e poi via, subito in campo. Quella domenica pomeriggio spirava uno di quei venti di tramontana da far gelare il sangue. I padroni di casa, approfittando delle nostre evidenti difficoltà, impostarono un gioco veloce e combattivo ed erano supportati da un pubblico che, per usare un eufemismo, non faceva certo complimenti. Volevano vincere a tutti i costi. Rischiammo anche di incassare un paio di reti nei minuti iniziali della partita. Poi, piano piano, ci riprendemmo, iniziammo a ragionare e provammo a giocare com’eravamo abituati senza però mai essere davvero noi stessi. Eravamo straniti, scombussolati dall’ambiente, dalla tramontana e dal viaggio. Quando ormai tutti si aspettavano che il match finisse sullo 0 – 0, a soli 6 minuti dalla fine, mi spinsi in avanti e da una mischia in area, riuscii a recuperare il pallone. Tirai secco di destro ed insaccai la sfera all’incrocio dei pali dove il portiere del Genoa non potè arrivare! 1 a 0 per noi ed ennesima vittoria grazie ad un gol di un terzino! Quel giorno fui davvero orgoglioso di me stesso.

 

 

 

Nel campionato successivo la Serie A tornò a girone unico. Impiegammo alcune settimane a trovare la giusta condizione tanto che nelle prime tre giornate collezionammo altrettanti pareggi. Eravamo i campioni in carica ed eravamo ancora i favoriti. Juventus “Campione d’Inverno” ma ormai li tenevamo nel mirino. Infatti, alla fine della stagione, in testa alla classifica ci trovammo ancora noi e la Juventus seconda staccata di ben 10 lunghezze. Quell’anno me lo ricordo bene perchè giocai tutte e 38 le partite in calendario. Un vero e proprio record. In quel torneo dimostrammo tutto il nostro valore: sfondammo il muro dei 100 gol realizzati in un campionato e conquistammo la certezza matematica dello scudetto con ben tre giornate d’anticipo. Il nostro gioco rapido disorientò tutti gli avversari. Eravamo diventati i migliori tanto che l’11 maggio del 1947 Vittorio Pozzo, il commissario tecnico della nazionale Italiana, per l’amichevole con l’Ungheria ci schierò in blocco: 10 su 11 in campo! Unica eccezione il portiere della Juventus Sentimenti IV. Avevamo battuto un altro record! Mentre, prima del decollo, l’aereo rollava sulla pista di Lisbona, mi sono trovato a ripensare anche alle mie partite con la Nazionale. Indossare la maglia azzurra per me è sempre stata una grande emozione oltre che un onore! Nella partita vinta con l’Ungheria ero già alla mia terza presenza con l’Italia. Precedentemente avevo giocato contro la Svizzera nel 1945 e poi ancora nell’aprile del 1947. Dopo la vittoria sulla fortissima Ungheria, sempre nel 1947, venni convocato per giocare anche contro l’Austria e la Cecoslovacchia. Tra il 1948 ed il 1949 collezionai altre quattro presenze giocando a Parigi e Madrid, contro Francia e Spagna ed a Genova e Torino dove affrontai il Portogallo ed i maestri dell’Inghilterra.
Con lo scudetto cucito sul petto iniziai un’altra stagione in maglia granata. Il campionato 1947-48 passerà alla storia come il più lungo ed affollato di tutti i tempi. Per motivi “patriottici” venne ripescata la Triestina, retrocessa in B nella stagione precedente, portando così a 21 le squadre iscritte alla Serie A. Anche la Federazione volle dare il proprio contributo per sottolineare l’italianità di Trieste che all’epoca era ancora sotto il governo degli Alleati. La panchina rosso-alabardata fu affidata a Nereo Rocco il quale, dopo un inizio stentato, diede la sua impronta alla squadra e la trasformò nella sorpresa del campionato tanto da piazzarla al secondo posto in classifica.

 

 

 

Per me altre 39 presenze, su 40 gare in calendario, ed un gol. Per la mia squadra un altro scudetto, il mio terzo consecutivo, vinto con ben 16 punti di distacco sulle seconde classificate che oltre alla Triestina videro  appaiate Juventus e Milan. Nel girone d’andata il Milan, vincendo lo scontro diretto, ci sopravanzò in classifica di un paio di lunghezze. 6 i punti sul terzetto formato da Juventus, Inter e Triestina. Ma a quel Milan, per vincere il campionato, mancavano un paio di cose che solo noi possedevamo: un attacco devastante, che in quella stagione segnò la bellezza di 125 gol, ed una difesa attenta e quasi inviolabile che chiuse la stagione con sole 33 reti al passivo. Sembrava proprio che niente e nessuno potesse fermarci. In campo ci trovavamo a memoria. Dopo tutto la squadra era pressoché la stessa da  tre stagioni e la qualità del nostro gioco era davvero elevata.
Quanti ricordi! Ormai ci prepariamo ad atterrare. Domenica saremo ancora in campo. Ospiteremo la Fiorentina. Una partita importante e da vincere a tutti i costi perchè l’Inter giocherà con l’Atalanta che naviga sul fondo della classifica. Se vorremmo vincere il campionato anche quest’anno, dovremo rimanere concentrati anche in queste ultime giornate. Che tempaccio su Torino stasera. Nuvole, pioggia, vento! Spero almeno che domenica splenda il sole sul “Filadelfia”…………….

Il mio nome è Aldo Ballarin. Nacqui a Chioggia il 10 gennaio 1922 ed il fato ha voluto che morissi qui oggi, 4 maggio del 1949, alle ore 17.03 sulla collina della Basilica di Superga assieme a tutti i miei compagni di squadra. La maglia granata con il numero 2, la mia maglia, da adesso resterà ripiegata su qualche scaffale del magazzino del “Filadelfia” assieme a tutte le altre maglie indossate da noi ragazzi del “Grande Torino”. Preziosissime reliquie, come reliquie sono le poche nostre povere cose ritrovate quasi intatte nel disastroso incidente aereo nel quale siamo tutti morti. Oggetti che vi aiuteranno a non dimenticarci ed a ricordare chi siamo stati, utili per tramandare anche alle generazioni future quello che siamo stati capaci di fare in vita noi granata della squadra di calcio più forte del mondo!

 

 

 

 

QUARTA MAIN NEWS ( di Renzo Sarti , 17.10.2019) / LA PRESENTAZIONE ‘LETTA’  DA RENZO SARTI / giovedì 17 ottobre 2019 al Teatro Ferrini  in onore “ Aldo e Dino Ballarin dall’Adriese al Grande Torino …– Cuore Granata – Adria e Chioggia insieme… “

Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto Mazzola, Ossola.
Quando ero bambino chiedevo sempre al mio papà per quale squadra di calcio tifava.
Desideravo tanto tifare per la stessa squadra.
Mio papà non me lo ha mai detto e non ho mai capito perché.
Una volta, però, quando per l’ennesima volta lo interpellai mi disse: “Ora ti racconto una storia di una squadra che è diventata leggenda.”
E mi raccontò la storia del Grande Torino.
Qualche minuto dopo memorizzai la formazione e non la dimenticai più.
Alcuni anni fa quando facevo il radiocronista per Delta Radio seguii l’Adriese in un paese credo fosse nel veronese mi pare Lugagnano se non ricordo male. Mi recai a prendere leformazioni e mi dissero che non c’era il fotocopiatore e che dovevo scriverle a mano.
Non avevo né una penna e né una agenda per scrivere, e poi le radiocronache le facevo “a braccio” , improvvisando.
Me ne tornai in tribuna. Quando il buon Salvatore Binatti mi diede la linea all’inizio della
partita formulai senza nessun problema la formazione dell’Adriese, ma quando dovetti dare quella della squadra avversaria mi fermai un attimo guardai il mio amico Edoardo negli occhi e lui mi disse “dì quella del Grande Torino” e cosi feci.
Dopo qualche minuto Salvatore mi chiamò chiedendomi cosa fosse successo, fu un momento bellissimo perché tanti tifosi chiamarono la radio ringraziando di aver ricordato il Grande Torino; il giorno dopo Guido Fraccon scrisse anche un articolo sul Gazzettino.
Alcuni anni fa il mio amico Sergio Sottovia autore della trilogia ‘Polesine Gol – Campioni & Signori’ mi dice che i fratelli Aldo e Dino Ballarin, prima di approdare al Grande Torino, avevano militato nell’Adriese.

 

 

 

Ma stai scherzando? Dico.
No no… pensa conosco anche la nipote di Dino, Nicoletta e suo marito Davide. Sono stato a casa loro e ho visto dei ricordi dei fratelli Aldo e Dino molto suggestivi.
Voglio conoscerli gli dissi.
Sergio non fece passare tanto tempo conobbi Nicoletta Perini e suo marito Davide Bovolenta due ragazzi favolosi ed è appunto grazie loro che stasera siamo qui in questo meraviglioso teatro, il Teatro Ferrini, assisteremo a questo “evento imperdibile” come recita la locandina, un evento di portata nazionale con ospiti i parenti di Aldo e Dino, e
Barbara Mastella presenterà il suo libro stupendo. Ascolteremo e vedremo tre artisti di altissimo livello con una sorpresa nel finale incredibile…sentiremo la voce di Aldo.
Parleremo di tanti aneddoti di questa stupenda famiglia Ballarin dove oltre a Aldo e Dino hanno avuto ruoli importanti anche i fratelli Iginio e Renato.
L’Adriese, una società sportiva ultracentenaria nata nello stesso anno del Grande Torino, nel 1906, con ancora la matricola d’iscrizione con tre cifre orgoglio assoluto per tutti i cittadini Adriesi, non perdetevi il museo allestito in galleria dove si potranno leggere le lettere che il segretario storico Ugo Levi scriveva al Grande Torino e a Aldo Ballarin, c’e’ anche un gagliardetto dell’Adriese del 1923 tutto gentilmente concesso da Luca Levi figlio di Ugo.
Potremo vedere la targa dei 100 anni consegnata dal CONI al Presidente “Faraone” Olivo Frizzarin nel 2006 e assaggiare la buonissima Ciabatta Natura dell’Accademia del Pane gentilmente donata dal presidente Marco Vianello.
Accademia del Pane, ricordo, fondata dall’indimenticabile presidente dell’Adriese Arnaldo
Cavallari.
(L’ADRIESE dei )… Simeoni, Aldo Ballarin, Prosdocimi, Destro, Segantin (capitano), Bellettato, Polo, Rizzo, Carlin, Sambin, Silingardi.

Buona Serata / RENZO SARTI



QUINTA MAIN NEWS ( di Franco Callegato - poeta) / LE SUE DUE POESIE 'LETTE' AL TEATRO FERRINI DI ADRIA/
POESIA PRIMA/
NELLA SORRISO DEL CREATO
( La donna )

E’ un batuffolo di tenerezza,
quando spalanca gli occhi sul mondo,
c’è, nel suo cuore, già quella dolcezza,
che farà il ramo, di frutti fecondo.

S’accenderà sul suo volto un rossore,
quando sarà da un amore stregata,
quando vedrà la bellezza d’un fiore,
in una notte di luna incantata.

Si chiuderà in un buio splendente,
per poter scegliere il giusto cammino,
per implorare una forza potente,
di farla madre d’un altro destino.

Quando una ruga le solcherà il viso
e i suoi capelli saranno d’argento,
i suoi affetti avrà nel sorriso,
mentre gli amori li lascerà al vento…

e quando, infine, vedrà i nipotini
correre allegri incontro alla vita,
se ne andrà verso gli estremi confini…
per farsi stella alla volta infinita.

 

 

 

 

POESIA SECONDA/
FIORI STRAPPATI


Lisbona, Barcellona e poi Torino,
un viaggio come tanti per tornare,
tremavano le ali per quel vento
che soffia se anche un fiore vuol strappare.

Si insinuava, perfido, il timore,
nei loro cuori puri e coraggiosi,
le ali continuavano a tremare,
il vento aveva sibili paurosi.

Dietro le nubi, il monte, nascondeva
la chiesa benedetta e il suo Santuario,
il dubbio demoliva le certezze,
la morte li attendeva sul Calvario.

Fra quei guerrieri, due erano nati
dove la nostra terra sfiora il mare,
campioni di quel gioco col pallone
come nessuno mai sapeva fare.


Grande Torino poi lo si chiamò
per quelle loro imprese senza pari,
ma come fiori il fato li strappò
in quella notte buia e senza fari.

Sui loro volti, la fotografia,
rivela la purezza e la passione,
non sono morti, sono andati via…
sono laddove vola ogni pallone.

 

 

 

SESTA MAIN NEWS ( di Guido Fraccon, by Il Gazzettino, sabato 19.10.2019) / Cultura & Spettacoli/ BALLARIN E IL GRANDE TORINO/ LA LEGGENDA DI ALDO E DINO

“CUORE GRANATA” A TEATRO
La figlia di Aldo: «Non ho mai potuto chiamarlo papà».
Pastorello (Figc): «Sarti e Sottovia ci hanno fatto rivivere qualcosa di grande»


Al teatro Ferrini di Adria tutto esaurito alla serata di racconti, ricordi e lacrime sui fratelli Ballarin eroi “tragici” del calcio
Hanno unito il “Cuore granata” di Adriese e Grande Torino con il quale sono morti 70 anni fa nello schianto di Superga

LA LEGGENDA DI ALDO E DINO BALLARIN
LA STORIA
Adria rende omaggio agli immortali del Grande Torino, la squadra che, parafrasando una poesia dell’adriese Franco Callegaro, non è morta ma è volata via, là dove volano i palloni.
Teatro Ferrini esaurito per “Cuore Granata - Adria e Chioggia Insieme - Aldo e Dino Ballarin, dall’Adriese al Grande Torino”, un simbolico abbraccio ai due fratelli a 70 anni da Superga, ricordo che ha coinvolto ed emozionato più generazioni e le comunità di Adria e Chioggia.
Aldo e Dino Ballarin prima di approdare al Toro indossarono infatti le maglie di Clodia e Adriese.
L’appuntamento, patrocinato dai due Comuni, è stato organizzato da Renzo Sarti e Sergio Sottovia per narrare il percorso sportivo e familiare dei Ballarin per voce dei figli e dei nipoti come Nicoletta Perini e Davide Bovolenta patrocinatori del museo virtuale loro dedicato. E’ stato inoltre presentato il libro “Aldo e Dino Ballarin dall’infanzia al grande Torino” di Barbara Mastella di cui sono stati letti alcuni brani. Il tutto corredato da fotografie e cimeli.

 

 

 

IL RICORDO DI GIULIA
Serata amarcord apertasi nel ricordo di Giulia Lazzari, la 23enne uccisa dal marito, e sulle note del tenore social Luca Pacini, con Sarti nelle vesti di conduttore.
Tra gli aneddoti più gettonati uno di una cronaca radiofonica durante la quale Sarti, non in possesso della distinta, fu costretto ad inventarsi una formazione e snocciolò d’un fiato l’undici del Grande Torino. «Renzo - ha precisato il sindaco Omar Barbierato - è il vero cuore granata.
Grazie a lui abbiamo la possibilità di fare un viaggio a ritroso nel tempo in una unione magica fatta di sport, cultura e passione».
«La risposta del pubblico – ha evidenziato l’assessore alla cultura di Chioggia Isabella Penzo - mi ha colpito. La storia dello sport e dei valori veri uniscono le nostre realtà».
Sul palco anche il delegato Coni Rovigo Lucio Taschin: «Stasera mi sono arricchito molto - ha spiegato - Mi sono umilmente chinato di fronte ad una delle più grandi storie dello sport. Lo sport dovrebbe essere sempre utilizzato per promuovere e valorizzare qualsiasi aspetto della nostra vita».
Tra i presenti Luca Pastorello, delegato provinciale Figc: «Sarti ci ha fatto rivivere qualcosa di grande. La storia non va dimenticata come non dobbiamo dimenticare che l’Adriese può vantarsi della matricola numero 700, una delle più vecchie d’Italia».

 

 

 

EMOZIONE CON I FIGLI
Tra gli interventi, intervallati dalla canzoni amarcord di Monica Bonafè e le poesie di Callegaro, “Sorriso del creato” per Giulia e “Fiori strappati” in ricordo del Grande Torino, anche Roberto Pizzoli, sindaco di Porto Tolle.
Il momento più emozionante si è toccato quando sul palco sono saliti Antonio e Maria Pia Ballarin, figli di Aldo, Enrico Genovese, nipote di Dino, Aldo Ballarin ed Aldo Cappon, nipoti di Aldo, Nicoletta Perini, nipote di Dino e la Mastella, legata a Ballarin per parte di madre, intervistati da Sottovia.
Struggenti alcuni ricordi d’infanzia: «Io non ho mai potuto chiamarlo papà - ha ricordato Maria Pia - ero troppo piccola quando è lui è morto. Il calore che ho sentito stasera non l’ho percepito neppure nella mia città ».
Gran finale con la consegna dei gagliardetti e targhe ai parenti da parte delle Vecchie Glorie di Adriese, Rovigo, Csi Rovigo, Polesine Camerini e Crespino Guarda Veneta. In sala i tecnici, addetti ai lavori ed una rappresentanza dell’Adriese.
( Guido Fraccon )

 

 

 

EXTRATIME by SS/ Per una sinergia Chioggia & Rovigo che principalmente grazie a Nicoletta Perini , Davide Bovolenta e tutti i familiari dei mitici fratelli Ballarin ha voluto omaggiare anche la storia del Grande Torino, con una tappa anche ad Adria che ha avuto in Renzo Sarti il principale motore ‘adriese’ mentre per il sottoscritto citato nelle locandine del Teatro Ferrini come collaboratore è stato soltanto un ..input di indirizzo e comunicativo ai mass media e organismi sportivi polesani.
Per un evento che ha catalizzato tanto interesse anche nazionale , fino a  Tuttosport e Avvenire, oltre che a Il Gazzettino e Resto del Carlino con articolo di Stefano Chiarelli (delle redazioni polesane citiamo solo quelli che hanno pubblicato qualcosa sull’evento di Adria…) , senza contare le testate radiofoniche sia di Chioggia che Delta Radio.
Un evento che è partito da lontano, dalla Storia del Grande Torino che perciò certifichiamo in apertura di fotogallery tra palloni  e foto d’epoca, e che ha nella Città di Chioggia il suo ‘cuore granata’ pulsante trasmesso ai giovani, che onoriamo anche in modo disaggregato per esigenze di risoluzione e visibilità come da foto poster  ( lato sx e lato dx)  dedicata ai ragazzi del torneo giovanile denominato ‘Trenile’ andato in scena nello stadio’Aldo e Dino Ballarin’ di Chioggia , con presenti anche in foto Davide Bovolenta e Renzo Sarti.

 

 

 

 

A questo punto diamo conto di quanto organizzato ad Adria , partendo dalla mostra fotografica che al Teatro Ferrini è stata dedicata ai Fratelli Ballarin , partiti da Adriese e Rovigo ( vedi pannello con in foto anche Olivo Frizzarin presidente dell’Adriese 1906 premiata ‘Centenaria’ a Roma by Figc) per poi volare…in alto e nella leggenda col Grande Torino.
A questo punto la nostra fotogallery onora tutti i più significativi protagonisti della serata evento al Teatro Ferrini di Adria, partendo fin dalle ‘prove’ col terzetto principale formato da Nicoletta Perini ( ha prodotto tutte le locandine e le pubblicazioni testi vari con disegni di Zeudi Rimondi ‘offerti’ a tutti i presenti) , Davide Bovolenta ( ha gestito anche tutti i video della serata) , Renzo Sarti straordinario  ‘purosangue Adriese’ anche nella organizzazione artistica e sportiva dell’evento stesso.
Di cui proponiamo in sequenza , ancora in fase prove sul palco, anche il trio Franco Callegaro ( poeta), Marco Doati ( direttore della gestione teatro Ferrini) , Davide Bovolenta ( determinante anchese  non gli piace apparire).
Poi lo spettacolo è partito e della serata di giovedì 17 cm vi proponiamo innanzitutto il cerimoniale dei saluti con Renzo Sarti insieme a Isabella Penzo ( assessore di Chioggia) e agli istituzionali locali Barbierato-sindaco e Tosato-assessore.

 

 

 

Con riferimento invece ai primi protagonisti fatti salire sul palco vi proponiamo in tandem kit dapprima Damiano Tessarin ( sx, presidente del Polesine Camerini ) con Roberto Pizzoli ( sindaco di Porto Tolle e consigliere della Provincia di Rovigo) , quindi Lucio Taschin-Coni Rovigo insieme a Franco Callegaro-poeta.
Con riferimento alle significative ‘partecipazioni’ vi proponiamo tra il pubblico i rappresentanti istituzionali, con da sx Raffaello Franco ( consigliere Coni Rovigo) , quindi il tandem formato da Raffaello Salvan e GP Milan del Panathlon Rovigo ( per il quale ho appena completato un Libro a ‘sei mani’ con Ivan Malfatto e Raffaello Salvan, che uscirà questo Natale 2019).
Tornando sul palco ripartiamo dai protagonisti socio-culturali dell’evento, mostrando il tenore Luca Pacini presentato da Renzo Sarti, che poi intervista la bravissima scrittrice ‘chioggiotta-venezuelana’ Barbara Mastella coadiuvata dalla altrettanto brava ‘lettrice’ Francesca Murari Lesch ovviamente ala leggio.
Ha poi cantato alcune canzoni anni 40’ la brava Monica Bonafè che poi è rimasta sul palco quando il sottoscritto ha intervistato ‘uno ad uno’ tutti i familiari  dei Fratelli Ballarin.

 

 

 

E che con le loro confidenze personali ( leggi i oro nomi nell’articolo di Guido Fraccon) ci hanno talmente emozionato tutti che… vi rimandiamo al video-evento pubblicato su You Tube.
A questo punto , dopo l’omaggio floreale ( rosa rossa) alle Miss/Lady protagoniste della serata ( compresa Diletta Sarti) riproponiamo a chiusura della serata sia il ‘cerimoniale istituzionale che il tandem Sergio Sottovia & Renzo Sarti dei quali non posso dire niente perché…sarei parziale ed interessato.
Mentre a chiusura dell’evento in Teatro Ferrini ad Adria e come segno di considerazione alle segnalazioni fatte dai Mass Madia vi propongo un crop fotografico che sul Gazzettino è stato messo a corredo dell’articolo di Guido Fraccon ‘storico cuore granata’, anche perché  ottimo informatore-scientifico nei miei viaggi sportivi dentro la storia granata etrusca.
Come va ricordato che ha tatto altrettanto Gabriele Crocco con le sue straordinarie ricerche in ambito nazionale , senza il quale non avrei mai prodotto qui su questo sito step by step tutte le ‘statistiche anno per anno dell’Adriese 1906-2019 con tutti i Risultati delle Partite e relative Classifiche Generali con speciali Note esplicative.

 

 

Ma il ricordo dei Fratelli Ballarin , non si è fermato alla serata del Teatro Ferrini e allora eccovi in tandem kit gli eventi poi avvenuti nella Città di Chioggia , sia in Municipio che in Teatro e all’Auditorium , completate poi sul campo dal sopracitato torneo giovanile ‘Trenile’ di cui vi proponiamo , stavolta come foto dulcis in fundo e panoramica, tutti l’orgoglio dei partecipanti, compreso la coppia Bovolenta & Sarti in versine ovviamente smile.
Come peraltro abbiamo visto questa domenica 20 ottobre 2019 in tribuna al Bettinazzi di Adria , da dove vi proponiamo ancora il saluto-cerimoniale tra il tandem istituzionale adriese Barbierato & Tosato e la sempre disponibile Isaabella Penzo, assessore della città lagunare che per sensibilità può arrivare a far nascere il Museo Permanente dedicato ad Aldo e Dino Ballarin , icona sportiva della Città di Chioggia.
Come dimostra la visita del ‘Circolo Soci Torino FC 1906’ ( sic, stessa data originaria dell’Adriese) che documentiamo in foto , anche perché è stata significativamente spiegata così sullo storico sito www.torinofc.it : << Il Circolo Soci Torino FC 1906 commemora Aldo e Dino Ballarin, Venerdì, 18 ottobre 2019 /
Si è svolta nel pomeriggio a Chioggia la commemorazione dei fratelli Ballarin, alla presenza del Circolo Soci Torino FC 1906, in condivisione con il Torino FC.

 

 

 

 

Alla cerimonia erano presenti i parenti di Aldo e Dino, i due calciatori del Grande Torino, periti nella sciagura aerea di Superga, oltre al sig. D'Alessandro, in rappresentanza del Circolo Soci./
Ovviamente per tanti altri straordinari documenti , basta andare sul sito del Toro Club Veneto Granata “Aldo e Dino Ballarin”, di cui è presidente dal 23 settembre 2006 Aldo CAPPON ( nipote di Aldo Ballarin) ,mente sua mamma Sua mamma Maria Pia e suo zio Antonio Ballarin sono nominati Presidenti Onorari. Oppure sul sito gestito da Nicoletta Perini e Davide Bovolenta , su www.museoballarinchioggia.it , per una sinergia wok in progress straordinaria tra passione familiare e mission di valori sia sportivi che umani.

 

Nicoletta Perini,  Davide Bovolenta, Sergio Sottovia, Raffaello Franco, Renzo Sarti,  Franco Callegaro, Guido Fraccon,

www.polesinesport.it