All’Istituto “Marco Polo” di Rovigo l’incontro by Maestri del Lavoro con le D.sse Loredana Arena ed Elisa Mion del "Centro Antiviolenza del Polesine" relatrici sul tema “La Violenza sulle Donne"


13/04/2019

Incontrare le problematiche dei tempi attuali incontrando e stimolando l’attenzione degli studenti. Questa la mission del programma di incontri organizzati per l’Anno Scolastico 2018/19 da parte della Associazione Maestri del Lavori di Rovigo presieduta dal ‘Console’ Flavio Ambroglini e che questa settimana ha fatto tappa All’Ist. “Marco Polo” di Rovigo.
Coinvolgenti le due relatrici, le D.sse Loredana Arena ed Elisa Mion del "Centro Antiviolenza del Polesine" che hanno approfondito il tema “La Violenza sulle Donne", con tutte le sue problematiche attuali e che purtroppo troppo spesso diventano argomento da ‘prima pagina’ anche sui mass media e tra i social.
Come ben spiega il Mdl Pietro Munaro , presente all’incontro, che nel seguente reportage ci sottolinea le caratteristiche essenziali dell’argomento trattato dalle le D.sse Loredana Arena ed Elisa Mion all’Istituto “Marco Polo “ di Rovigo mentre per parte nostra vi proponiamo come Appendice Flash Story alcune note esplicative sui ‘dati’ che esprimono la ‘portata’ del problema che restano l’attenzione sia del "Centro Antiviolenza del Polesine"  che dei relativi organismi a livello nazionale.

 

MAIN NEWS ( di Pietro Munaro, mail 12.04.2019) / LOREDANA ARENA ED ELISA MION DEL “CENTRO ANTIVIOLENZA DEL POLESINE” RELATRICI PER GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO “MARCO POLO” DI ROVIGO NELL’INCONTRO ORGANIZZATO DALLA ASSOCIAZIONE MAESTRI DEL LAVORO

Loredana Arena ed Elisa Mion del "Centro Antiviolenza del Polesine" relatrici all’Istituto “Marco Polo” organizzato by MAESTRI DEL LAVORO (sul tema "La Violenza sulle Donne"

La conferenza si è svolta con il discorso introduttivo del ‘Console’ Flavio Ambroglini; quindi il video Inno Mameli e il Video Maestri del Lavoro hanno fatto da prologo al tema dell’incontro , un’altra tappa del programma che la citata Associazione benemerita sta portando in tour nelle Scuole del Polesine con relatori qualificati e con spirito di volontariato.
Come il caso delle relatrici , le D.sse Loredana Arena ed Elisa Mion del "Centro Antiviolenza del Polesine" che poi hanno preso la parola spiegando le varie violenze sulle donne coinvolgendo nel dibattito allieve/i e Prof.sse/ri.

Tutto questo all’Istituto ‘Marco Polo’ e nello specifico al Palazzetto Adrianirello (geometri ex ITIS) dove la conferenza ha avuto inizio alle ore 10,30 e si è conclusa alle 12.30.
E che ha visto la partecipazione di 2 classi 5^ ad indirizzo "Servizi Socio sanitari"  più                                          1 classe 5^ ad indirizzo "Servizi Commerciali" .
Per un totale di 40 allievi assistiti dai loro professori, sul tema appunto : "La Violenza sulle Donne" , che per quanto riguarda la Associazione Maestri del Lavoro, ha visto anche la significativa partecipazione di Riccardo Bononi,  Lucia Pozzati, Giannino Simonetti,  Leonardo Cecchetto, Pietro Munaro, Erminio Vallese;
Dopo alcuni interventi e approfondimenti con gli studenti e relative risposte da parte delle due Relatrici, nel saluto di commiato finale il ‘Console’ Flavio Ambroglini , a conferma dei vari focus trattati e delle relative problematiche emerse, ha sottolineato l'importanza dell'argomento e la necessità del rispetto che è dovuto alle donne .....
E dopo l’invito a ‘non abbassare la guardia’ , la conferenza si è conclusa con un caloroso applauso da parte di tutti i presenti per la competenza e la sensibilità delle Dott.sse Loredana Arena ed Elisa Mion del "Centro Antiviolenza del Polesine", a conferma della presa di coscienza da parte degli studenti sul fatto che anche le ‘segnalazioni’ su ciò che accade intorno a noi può essere un deterrente al propagarsi di comportamenti che possono deflagrare anche in un comportamento criminoso.

 

PRIMA APPENDICE FLASH STORY / ( by wikipedia) / CENTRO ANTIVIOLENZA

Il centro antiviolenza è una struttura in cui vengono accolte prevalentemente donne ma anche uomini, che subiscono o sono minacciati da qualsiasi forma di violenza. Esso offre diversi servizi alle vittime di violenza: accoglienza telefonica, colloqui personali, ospitalità nelle cosiddette case rifugio, assistendo così le vittime ed eventualmente i figli minori coinvolti nel percorso di uscita dalla violenza.

STORIA
In Europa già tra il XVI e il XVII secolo esistevano rifugi per donne[1][2][3]. Negli anni '70 e '80 sull'onda delle mobilitazioni femministe e grazie alle analisi sviluppate dal movimento femminista, la violenza domestica iniziò ad emergere come fenomeno strutturale, si iniziò a nominarla e a cercare di definirne i contorni nella sua complessità. Da allora si iniziarono a creare strutture per aiutare e sostenere donne e minori nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza. La questione della violenza di genere si iniziò a presentare alle istituzioni come un vero e proprio problema sociale. Le donne, non solo in Italia, ma in tutti paesi [4], anche con la riforma del diritto di famiglia, hanno iniziato un percorso di liberazione. Parlare di violenza di genere non è stato più un tabù di cui vergognarsi e rompere il silenzio per molte donne è diventata realtà quotidiana. Anche i Centri antiviolenza hanno contribuito a rompere il silenzio delle donne esistente da migliaia di anni. Il primo rifugio "moderno", mutuando la pratica del self-help, è stato "Haven House" fondato nel 1964 in California da donne dei gruppi "Al-Anon" (gruppi per familiari e amici di alcolisti anonimi) [5].

 

ITALIA
Nel 1991, quando i centri erano ancora pochi e alle prime armi nell'accoglienza si è costruita la Rete dei Centri antiviolenza. Una Rete informale, costruita sugli scambi, un'esperienza che man mano cresceva e con essa aumentava la voglia di fare politica[6]. Sono stati organizzati due convegni importanti a Marina di Ravenna e tanti seminari e incontri[7]. Una svolta notevole è avvenuta il 21 gennaio 2006: quando è stata siglata a Roma, da parte di 56 Centri antiviolenza autonomi ,la Carta dei centri antiviolenza[8], al fine di dotarsi di valori comuni sulla base dei quali orientare il proprio operato. La Carta si riferisce ad alcuni dei principi che identificano l'identità e la metodologia dei Centri, tra i quali: il considerare la violenza maschile alle donne come un fenomeno che ha radici nella disparità di potere tra i sessi; che i Centri sono costituiti e gestiti solo da donne; che viene garantito alle donne anonimato e sicurezza[9].
Tuttavia ancora oggi, per quanto riguarda la situazione in Italia la materia non è mai stata regolamentata da una normativa nazionale, esistono invece molte leggi regionali che si sono occupate di sostenere i Centri antiviolenza. La legge 23 aprile 2009 n. 38[10] ha istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari opportunità, un numero verde di pubblica utilità, il 1522 per tutelare vittime di violenza e di atti persecutori (stalking)[11].
Con l'entrata in vigore della Convenzione di Istanbul il Dipartimento Pari Opportunità ha messo in atto politiche in contrasto alla violenza contro le donne che sostengono parzialmente i Centri antiviolenza come aiuto concreto alle donne che subiscono violenza.

 

 

CARATTERISTICHE E ATTIVITA’
I centri antiviolenza, le case rifugio e le case in semiautonomia[12] sono in genere gestite da associazioni, cooperative sociali e ONLUS, ma talvolta anche da soggetti pubblici, con l'obiettivo di dare supporto ed assistenza alle donne vittime di violenza ed abusi nonché di contrastare efficacemente la violenza di genere e la violenza assistita.
I centri svolgono diverse attività a cominciare dal primo ascolto telefonico, anonimo e gratuito, spesso disponibile 24 ore su 24. Dopo il primo contatto le donne possono decidere di avviare un percorso di uscita dalla violenza, avvalersi di consulenze legali, informazioni e aiuto nella ricerca lavoro e ricerca casa . In alcuni centri si sono formati specifici gruppi di auto mutuo aiuto[13]. In caso di emergenza i centri offrono delle "case rifugio" o nelle "case di semiautonomia", luoghi sicuri dove le donne coi loro figli possono ricostituirsi una vita autonoma, garantendo un posto sicuro[12].
Molto spesso le associazioni che gestiscono i centri si occupano anche di formazione, promozione, sensibilizzazione e prevenzione, raccolta ed elaborazione dati, orientamento ed accompagnamento al lavoro, raccolta materiale bibliografico e documentario sui temi della violenza [13] .
I centri antiviolenza si sono organizzati costituendo una rete nazionale che organizza 80 associazioni (nel 2017) in una unica grande organizzazione denominata DiRe, donne in rete contro la violenza[14]. Anche a livello territoriale si sono costituite reti per favorire il coordinamento di tutti gli enti che sono coinvolte in accoglienza di donne che subiscono violenza, i centri antiviolenza, le forze dell'ordine, i pronto soccorsi, i servizi sociali ed altri enti competenti sul tema[8] [13].

 

 

I RAPPORTI CON GLI ENTI PUBBLICI IN ITALIA
Solo a partire dagli ultimi dieci anni le istituzioni pubbliche (Regioni, Province, Comuni, Aziende Sanitarie, etc.) si sono attivate predisponendo leggi regionali in sostegno ai Centri antiviolenza, offrendo le strutture alle associazioni, portando avanti delle convenzioni per poter gestire i Centri e, in alcune realtà, condividendo obiettivi e strategie di lavoro comuni. Gli enti pubblici spesso collaborano con le Reti territoriali come partner, spesso attivano progetti e talvolta sono parte attiva nel promuovere iniziative contro la violenza (ad esempio contribuendo ai percorsi formativi per operatrici/operatori dei servizi pubblici, finalizzati alla costruzione di un network locale contro la violenza sulle donne).
In molte città sono nati dei tavoli interisituzionali, promossi dai Centri antiviolenza che coinvolgono enti pubblici (come ad esempio i comuni), tesi a elaborare protocolli operativi e progetti coordinati di rete per aiutare le donne a uscire dalla violenza. In alcune città (p.e. Venezia, Forlì) gli stessi Comuni gestiscono i centi antiviolenza, mentre il modello prevalente è quello di gestione del Centro da parte di associazione di donne, impegnate politicamente nella lotta contro la violenza di genere. 
Il 16 maggio 2013 è stato sottoscritto un Protocollo di intesa ANCI-D.i.Re.con l'obiettivo di "collaborare per promuovere e sviluppare azioni, progetti o iniziative finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza maschile contro le donne, attuando azioni di sensibilizzazione ed informazione sulla violenza di genere"[15]. A seguito di tale protocollo sono state prodotte delle Linee guida per i servizi sociali[16]

ASSOCIAZIONI RILEVANTI
Il 29 settembre 2008 è nata a Roma D.i.Re[17], associazione nazionale dei Centri antiviolenza, che riunisce 80 Centri di tutta l'Italia, tutte gestite da enti di sole donne.[18]
A livello europeo esiste l'associazione WAVE: Women Against Violence Europe, che riunisce oltre 5000 Centri antiviolenza di donne di 46 paesi dell'Europa (compresi paesi dell'Est europea), organizzate a sua volta in federazioni nazionali.
A livello mondiale esiste invece la rete Global Network of Women's Shelter (GNWS), nato nel 2008 a Edmonton (Canada) durante il primo convegno mondiale dei Centri di donne contro la violenza.

 

 

SECONDA APPENDICE FLASH STORY ( by www.csvrovigo.it ) / SERVIZI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE ( Giornata contro la violenza sulle donne )

Venerdì 25 novembre 2016 è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Un fenomeno ancora preoccupante, come testimoniano i dati del Centro Antiviolenza della provincia di Rovigo.
Dal primo luglio 2015 al 30 giugno 2016, il Centro Antiviolenza del Polesine ha accolto 56 donne. Il 30,36% riguarda donne dai 41 ai 50 anni, il 26,79% dai 21 ai 30 anni, il 23,21% dai 31 ai 40 anni.
Per il 67,86% sono donne di cittadinanza italiana, per il 51,79% coniugate e per il 75% con figli. Guardando la condizione professionale, il 42,86% sono occupate, il 26,79% disoccupate e l'8,93% casalinghe.
L'autore della violenza per il 55,36% dei casi è il marito, per il 17,86% è il convivente e per il 12,5% l'ex fidanzato. La cittadinanza dell'autore di violenza è per il 76,79% italiana, con età che va dai 31 ai 40 per il 21,43%, stessa percentuale per l'età compresa tra i 41 e 50 anni e nel 53,57% è professionalmente occupato. Spesso l'autore è violento anche con i figli, la percentuale è del 37,5%.
Le violenze sono di tipo psicologico per il 91,07%, fisico per l'82,14%, sessuale per il 12,5% ed economica per il 37,5%. E' stata fatta denuncia nel 51,79% dei casi.
Tutti questi dati, insieme ad altri ancora più specifici sono stati pubblicati nel sito del Centro Antiviolenza, riferimento anche per avere maggiori informazioni e sapere come accedere al servizio. Lo sportello del centro Antiviolenza è attivo a Rovigo (dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 11.00), a Lendinara (il giovedì dalle 9.30 alle 12.30 tel. 0425.605652), a Porto Viro (il venerdì dalle 9.00 alle 12.00 - tel. 0426.325770). Numero verde 800.304271 – cell. 392.0876262

 

 

TERZA APPENDICE FLASH STORY ( by sito del Comune di Rovigo) / CENTRO ANTIVIOLENZA DEL POLESINE
 
Affrontare le situazioni di violenza è molto difficile, ma uscire dalla violenza si può.

Se vivi situazioni di sofferenza causata da una relazione violenta o maltrattamenti forse hai bisogno che qualcuno ti ascolti. Se hai deciso di cambiare, chiedi aiuto. Potrai riconquistare dignità e fiducia attraverso un percorso adeguato e il sostegno di esperti.

Il Centro Antiviolenza del Polesine ti offre ascolto, sostegno, condivisione per evitare di affrontare da sola questa difficile situazione. Ti sarà garantito l’anonimato non sarai giudicata, non sarai più sola!!!

Il Centro Antiviolenza del Polesine è presente in due sedi con i seguenti orari:

ROVIGO: Viale Trieste 18      Tel.  800 304271    Cell. 348 0908200 (attivo 24 ore su 24)
E-mail: centroantiviolenzadelpolesine@comune.rovigo.it
aperto:               
Lunedì / Mercoledì / Venerdì dalle 9 alle 11
    
ADRIA: Piazza Bocchi 2    Tel: 0426 42503    Cell. 348 0908200 (attivo 24 ore su 24)
E-mail: centroantiviolenzadelpolesine@comune.rovigo.it
aperto:   
Martedì / Giovedì dalle 9.30 alle 11.30
    
 
Per incontrare le esigenze delle donne è preferibile fissare un appuntamento telefonicamente.
Ti mette a disposizione accoglienza e accompagnamento, consulenza psicologica e legale.
 
In qualsiasi momento puoi lasciare un messaggio in segreteria telefonica del n. verde 800304271

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover e in fotogallery alcune significative immagine dell’incontro all’Istituto ‘Marco Polo’ di Rovigo.
Partendo dalla foto poster panoramica che vi proponiamo in modo disaggregato per esigenza di risoluzione e visibilità.
Con tutti I protagonisti sia al tavolo dei relatori , che in aula e nella foto poster finale, compresi Studenti, Insegnanti , Maestri del Lavoro, perché – come diceva il poeta Vinicius De Moraes - … la vita è l’arte dell’incontro.

Pietro Munaro & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it