Angelo Dall’Aglio mixer “Calcio & Musica” dal Villadose al Brasile con la Pato & Brito family/ E mister Altopolesine, Conselve, Cà Venier & Delta PO, Piovese, Polesella, Guarda, Beverare, Ceregnano, Stanghella …
Siamo a riprendere la pubblicazione dei 26 Personaggi già archiviati in archivio prima che nascesse questo sito www.polesinesport.it e finora rimasti nel cassetto dei ricordi.
E allora , dopo avervi già pubblicato Palmiro ’Encio’ Gregnanin, Mauro & Pietro Bertipaglia, Francesco Cassari… adesso riprendiamo con questo 4/26 prova d’autore dedicato ad Angelo Dall’Aglio.
Una storia che peraltro non ha avuto altri aggiornamenti sportivi, perché l’amico Angelo Dall’Aglio si era già messo a riposo da allenatore per coltivare la sua passione da professore di musica e di ricercatore delle proprie origini familiari, compreso l’amarcord sui suoi avi emigrati in Brasile di cui mi ha parlato più volte.
Tutte cose di cui mi ha documentato anche fotograficamente , come alcuni suoi viaggi in Brasile e raccontato anche in un suo ‘libretto di memorie’ che tra l’altro si agganciava anche a Pato che in Brasile aveva sposato proprio una parente del nostro Angelo Dall’Aglio.
Una Storia, questa che peraltro ho già fatto leggere all’amico Angelo, ma che purtroppo non potrà veder pubblicata perché ci ha lasciato qualche tempo fa , da Personaggio amato sui tanti campi del calcio Dilettanti dove ha allenato,
Per parte nostra, oltre alla citata sua Personaggio Story datata 2009, vi proponiamo in Appendice News uno specifico flash raccontata da Angelo Dall’Aglio anche ai taccuini, di Enzo Fuso , ormai storico giornalista sportivo all'epoca corrispondente de IL Resto del Carlino e ora de Il Gazzettino , mentre vi rimandiamo in calce al nostro tradizionale Extratime per ulteriori informazioni tra fotogallery e dintorni.
PRIMA MAIN NEWS ( di Sergio Sottovia, by www.polesinesport.it, 2009 ) / DALL’AGLIO ANGELO, CLASSE 1942 , PROFESSORE DI MUSICA E DI CALCIO DILETTANTI: DA “CASA” VILLADOSE & ALBERO GENEALOGICO COI PARENTI IN BRASILE FINO A “CHAMPION” PATO & BRITO FAMILY / E MISTER “CALCIO DILETTANTI” TRA ALTOPOLESINE, TRECENTA, VILLANOVESE, CONSELVE , SAN PIO X ROVIGO, CA’ VENIER, , POLESINE CAMERINI, PIOVESE, ROSOLINA, POLESELLA, GUARDA VENETA, VILLADOSE, BEVERARE, CEREGNANO, STANGHELLA…
Personaggio dentro e fuori del campo. Dall'Aglio nel calcio polesano è entrato in punta di piedi e ha messo radici profonde. Angelo è stato nelle società del basso e dell'alto Polesine, è stato anche in terra padovana.
Come calciatore ha trascorsi poco significativi. La sua famiglia, che è nella storia dei 43 Martiri di Villamarzana, arriva al Cambio di Villadose nel 1947. E' famiglia agricola e anche le braccia del giovane Angelo servono alla campagna. Angelo a 5 anni subisce un incidente al ginocchio, gli costa 12 punti di sutura. Ovvio che i suoi abbiano paura che si faccia male. Ma il calcio per i giovani di allora è tutto.
" Si giocava con palloni di stracci e di elastici da camera d'aria , con qualunque tipo di scarpe ma anche scalzi. Al Cambio ( 600 abitanti) gli eroi erano i fratelli Mazzuccato e Piva, e Pilotto il portiere che si tuffava anche se c'erano i sassi. I nostri idoli erano il Grande Toro e il Bologna di Cervellati - ricorda Angelo -. Si andava in bicicletta, per le sfide col Cà Tron, Cà Emo e Cà Radetto (Beverare) per le battaglie sulle banche dell' Adige e le sfide col Villadose".
Uno spaccato sociale di quando alla radio si ascoltava il Giro di Bartali e Coppi e le squadre di riferimento erano il Toro e il Bologna di Cervellati.
A Villadose intanto il calcio ufficiale si è fermato all'inizio degli anni '50 per riprendere negli anni '60. Angelo Dall'Aglio ( nato 21.03.1942) è studente lavoratore, studia al Conservatorio e si diploma al Frescobaldi di Ferrara. Quanto basta per insegnare musica alla Scuola media di Taglio di Po. A fine anni '60 ci sono i primi approcci di Dall'Aglio col neo costituito G.S. Villadose del presidente Besola.
In estate 1968 Angelo sposa la Santina da Taglio di Po, ma non è motivo per stare lontano dal calcio. Anzi, a 26 anni Angelo Dall'Aglio fa qualche partita in Terza categoria 68/69 nel Villadose dell'allenatore Carlo Losco, poi sostituito da Lindo Bergantin. Ma soprattutto Dall'Aglio è allenatore della Juniores, dove crescono i vari Brazzo, Mancin, Fiore, Zamana, Franco Piombo, i fratelli Cassetta.
Alla Juniores Dall'Aglio c'è anche nella stagione 69/70 quando continua la sua disponibilità per qualche partita in Terza dove oltre al fratello Renzo giocano anche Osti, Conforti, Cecchetto, Remigio Piombo, Andreello, Vallese.
Non è un campione ma è disponibile Angelo Dall'Aglio ed ha capacità organizzative per i tornei estivi. Quando il fratello Renzo va alla Villanovese allenata prima da Magosso poi da Zatta, per il campionato 70/71 Prima categoria, Angelo diventa un <aggregato>. Vede tutte le partite della Villanovese del presidente Ferrari e da <aggregato> approfondisce e studia quello che sul campo fanno i vari Dalconi, Santato, Piasentini, Guardalben, Zatta, Roberto Andreoli, Pellegrini, Malin, Fadin, Taschin,Capovilla, Bertoni. Pezzuolo, Furin, Fioratti.
Erano i tempi degli scontri col Badia e col neo promosso Trecenta.
Vive bene la sua dimensione di <aggregato> il nostro Angelo e quando il fratello Renzo va al Trecenta , sempre in Prima categoria, lo segue. E <studierà> calcio per 5 anni seguendo in Prima categoria il Trecenta inizialmente allenato in tandem da Rossi e Pagliarini, il tattico e il preparatore.
" Sono stati anni di maturazione, perché a Trecenta c'era il senso della società, attorno al presidente Pelà al suo vice Bombonato e al segretario Bruno Scavazza. Per di più - sottolinea Dall'Aglio - gli allenatori erano di ottimo livello, come, Minardi, Vanzini, Granziero, Apostoli".
Intanto nel periodo estivo Angelo Dall'Aglio assembla squadre per partecipare ai vari tornei notturni, sfruttando il fatto che < da aggregato> conosce e fa amicizia con tanti giocatori di valore. Costruite attorno al gruppo di Villadose più le tante amicizie di Angelo e del fratello, le squadre di Dall'Aglio giocano per i bar più prestigiosi, il Segafredo Lendinara e l'Edy di Trecenta, e i Mobili Bertotti arrivando tra i primi a Lendinara , a Conselve, a Trecenta, Pontecchio , Crespino e Stienta.
Sono formazioni che collaudano la capacità di Angelo Dall'Aglio nella gestione dello spogliatoio.
Intorno ai 30 anni Angelo poteva giocare in qualche Terza o anche Seconda, ma ha seguito la sua <vocazione>, quella di gestire il gruppo.
Dopo la stagione da <aggregato > al Trecenta allenato da Granziero, il nostro Angelo segue il mister al Polesella in Seconda categoria, stagione 76/77 con pari dignità, precisa Dall'Aglio. Alla Giovane Italia è l'epoca del presidente Vittorio Noventa, dei dirigenti Poletti e Luciano Milani segretario. Ma il rapporto si raffredda nel girone di andata, tanto più che Angelo Dall'Aglio, professore di musica e forte del suo curriculum di aggregato, è ammesso al corso di allenatore in svolgimento a Rovigo. Per la Federazione , a tenere quel corso , c'erano Achilli, Seno, il medico Cicchella e per le carte federali Terrestri. Tra i suoi compagni di corso Lauro Pomaro, Corrado Penzo, Flavio Frazzetto, Taschin, Brunello, Gallina, Galimberti.
Ormai Angelo Dall'Aglio è <nel giro> e viene contattato da Adriano Bollettin, presidente del Conselve in Prima categoria stagione 77/78. In terra padovana Dall'Aglio allena l'Under 21 e gli Allievi ed è corresponsabile della prima squadra col dt Penzo e il preparatore Capuzzo, assieme ai quali va in panchina la domenica. Angelo porterà là i polesani Longato, Benazzo, Colombo, Chioldin e Sattin.
E' un ambiente collaudato, la squadra va anche in ritiro sui Colli Euganei. E' un anno di maturazione diretta sul campo, ma i problemi logistici e l'intensità degli impegni , quattro volte la settimana più la domenica, determinano <il fermarsi> di Dall'Aglio.
Che però , guarda caso, stagione 78/79, dopo le dimissioni di Taschin a Villadose, ritorna in pista a casa sua, in Seconda categoria. Di quel fine campionato, con Dall'Aglio allenatore e Taschin che resta come giocatore, il nostro Angelo racconta così, quel che a volte succede nel calcio:" Nell'ultima giornata il mio Villadose ospitava il forte Montegrotto di mister Bergamo, mentre lo Stanghella cercava salvezza in trasferta contro il già salvo Beverare allenato da Gnan. Noi vincemmo 1 - 0 sbagliando anche un rigore, mentre lo Stanghella rifilò 5 gol al morbidissimo Beverare, pensando che bastassero alla salvezza. Invece tra Stanghella e Villadose era parità in tutto, punteggio e altri parametri compresi differenza reti. Così ci fu spareggio sul neutro a Boara Polesine, dove però un gol di Bovo ci fece retrocedere. Una situazione particolare che fu < sanata> dal ripescaggio del Villadose per la ristrutturazione dei gironi".
Così nella stagione 79/80 il nostro Dall'Aglio è stato allenatore ancora del Villadose in Seconda categoria, squadra mediocre con tanti giovani. In quel Villadose giocava anche Giorgio Marassi, Scocco e Mancin. Buon girone d'andata, però nel ritorno la situazione peggiora a causa di poca frequenza agli allenamenti. Per il nostro Angelo non ci sono le adeguate sollecitazioni societarie e le dimissioni sono la logica conseguenza. " Avevamo 13 punti all'andata - spiega Dall'Aglio -, poi il Villadose allenato da Sturaro finì a quota 21, una salvezza ottenuta solo per la pochezza delle altre pericolanti ".
Dopo la parentesi casalinga a Villadose, c'è il Cà Venier del presidente Otello Franzoso che chiama Angelo a sostituire Binatti che è andato alla PortoTollese. Ormai però a Cà Venier si riduce il sostegno Carpano e non ci sono più grandi obiettivi. In bassopolesine Angelo allena i vari Barchi, Grotto, Freguglia, Longato, Garbi, Farabottin, il 15enne Paganin che andrà alla Spal del ds Govoni. Purtroppo quel Cà Venier retrocederà dalla Prima Categoria, pur con il rammarico - precisa Dall'Aglio - di aver perso 8 partite negli ultimi 3 minuti.
Rimarrebbe a Cà Venier anche in Seconda il nostro Angelo, ma in estate si fa avanti la Piovese del presidente Longo e del segretario Odorizzi. Così Dall'Aglio allena nella stagione 81/82 la Piovese in Prima categoria, con trasferte nel trevigiano e vicentino.
" Ma fu una grande bufala quella Piovese che fu depauperata da cessioni importanti - spiega Angelo -. Rimasero Chellin e Fasolato ma i giovani erano tanti, con tanto turn over tra i quali il figlio di Bozzato. Dopo la sconfitta a Cervarese Monte Merlo, con una squadra in piena emergenza. Sollecitai chiarimenti alla società, ma questa fece lo struzzo e detti le dimissioni".
E' lo stesso tempo in cui il suo amico Pomaro si dimette dal Megliadino S. Vitale e aiuta il Polesella del presidente Mazzetti.
" Alla Giovane Italia - ricorda Angelo - collaborai fino al termine di quella stagione, stando fuori dalla rete e allenando il portiere Sabbieri. Era Seconda categoria e a Polesella debuttarono i giovani Giuriola e Guerra".
Nella successiva stagione 82/83 per Dall'Aglio ci sono i Grifoni del San Pio X , una specie di filiale del Rovigo, in Terza categoria dove gioca Monini e dove il ds del Rovigo Piero Cavallari avrebbe <girato> i giocatori biancazzurri.
Invece la rosa restò carente fino a ottobre , quando i Grifoni di Dall'Aglio persero a Occhiobello. "Nel ritorno in macchina ne parlai anche col capitano Mario Manfrini che mi sollecitò a restare. Anche il dirigente Severino Andreolli alla sera stessa mi confermò fiducia, tenendo conto della rosa inconsistente. Invece stranamente - spiega Angelo - subito al lunedì mi arrivò la lettera di esonero, con la squadra affidata poi a Manfrini allenatore - giocatore. Tra l'altro a Manfrini, che divenne più assiduo, arrivarono i rinforzi dal Rovigo, tra cui Gasparetto e Argenti, e rientrarono Magro, Ponzio e Claudio Pierantoni".
Ma non sta a riposo Dall'Aglio e rischia sanzioni come allenatore, perché nella stessa stagione va a Cà Venier per aiutare la Carpano del suo amico presidente Franzoso e dell'allenatore Marchesini in Seconda categoria.
Nella successiva stagione 83/84 Dall'Aglio sarà al Rosolina del presidente Giuseppe Paganin e di Mauro Pizzeghello. Campionato decoroso in Seconda categoria, con Rubini in porta e tra gli altri Boscolo, Beltrame, Pozzato, Siviero, Duò, Olivato, Fusetto, Longhini, Cercolato, Zanini, < pippi> Ruzza.
Il curriculum di Dall'Aglio rivela un allenatore chiamato da squadre senza obiettivi importanti o con organici da assemblare per ricercare obiettivi di sola tranquillità.
In quest'ottica va inteso il suo ritorno a casa, a Villadose nella stagione 84/85 in Terza categoria, dopo che Angelo sembrava ormai accasato al Polesella dove invece arriverà Zanetti. Spiega le cose con dovizie di particolari il nostro Angelo, senza peli sulla lingua, mettendo in chiaro il suo punto di vista. A Villadose si programma in tre anni la risalita in Seconda categoria. Invece l'obiettivo è centrato subito al primo anno, la stagione 84/85. Il presidente è Cecchetto Celestino e tra i dirigenti c'è Gian Paolo Moretto, il ds Carraro e Chieregato. Gli scontri determinanti sono stati quelli con Arianese, Polesine Camerini, Crespino e San Vigilio; per una stagione che ha visto il Villadose fregiarsi del titolo provinciale.
Riconfermato in Seconda, stagione 85/86, il Villadose di Dall'Aglio sconta le disattenzioni iniziali della società con la penalizzazione di 4 punti , corrispondenti alle due partite vinte sul Zona Marina e sul Loreo; con Fabio Schibuola in campo malgrado le squalifiche della stagione precedente. " La squadra non è stata rinforzata e ad un certo punto sentivo la società latitante - ricorda Dall'Aglio -. Per questo come gesto provocatorio e per affrontare i problemi lasciai l'allenamento. Un gesto che la società e i giocatori non capirono, in quanto decisero di lasciarmi libero, continuando con una gestione interna. Il risultato fu una retrocessione umiliante, con le ultime 10 partite a fruttare solo un punto contro il Volto". Questa dei chiarimenti cercati e non trovati da Dall'Aglio allenatore con le società di appartenenza è un affare che si ripeterà altre volte. Intanto nella stagione 86/87 il Beverare del presidente Narciso Bregolin, del ds Ilario Pellegrini e del segretario Maurizio Formenton ha la soddisfazione di vincere col nostro Angelo Dall'Aglio il campionato di Terza categoria e centrare subito il salto in Seconda. Sarà anche campione provinciale battendo Frattense e Bagnolo Po.
Riconfermato nel Beverare 87/88 in Seconda, Dall'Aglio parte male con 6 sconfitte consecutive e , dopo quella col Papozze di Monti, a novembre gli subentra prima Bocchio poi il Settimio; con qualche rinforzo quel Beverare resterà in Seconda.
Finalmente Angelo Dall'Aglio, per la stagione 88/ 89 fa solo il professore di musica, ha il tempo di seguire il figlio Giorgio alle giovanili del Rovigo e si riposa come allenatore . Lo ritroviamo però in panchina da novembre 1989, quando Luigino Brusaferro lo chiama al suo Ceregnano al posto di Giorgio Bergamin. In quel Ceregnano in Terza categoria giocavano Nalin, Rossetto, Rigobello e Bovolenta.
Resta a Ceregnano anche l'annata 89/90 , ma una caduta da un albero e lo schiacciamento vertebrale , all'inizio del 1990, farà stare il nostro Dall'Aglio lontano dai campi di calcio. Il rientro glielo propone Ignazio Sattin presidente del San Martino in Promozione con Rodighiero in panchina. Per Angelo c'è la Juniores regionale, partenza lenta, incoraggiamento del presidente e buon finale nel girone del Rovigo di Ghisellini Villanovese di Guaraldo e Adriese di Terrentin.
A questo punto l'amicizia con Greguoldo fa arrivare Angelo Dall'Aglio, stagione 91/92, sulla panchina del Polesine Camerini, appena promossa in Seconda categoria con Mele Tessarin allenatore. La squadra del presidente Argentino Pavanati centra per la prima volta la salvezza e resta in Seconda. " E' squadra da depurare e amalgamare - precisa Angelo - cui dare mentalità e personalità ". Dall'Aglio nella successiva stagione 92/93 darà spazio al15enne Alessio Greguoldo che andrà al Porto Viro. Purtroppo il rapporto col Polesine si interrompe a sole due giornate dalla fine; uno screzio con un giocatore sul campo davanti a tutti è inaccettabile per Dall'Aglio che non trova la società adeguatamente interventista nel tutelarlo.
Nella stagione successiva, a campionato iniziato, lo chiama il Guarda Veneta del presidente Gabrielli e del factotum Brajato." Il Guarda aveva fatto 1 solo punto un 5 partite; poi ne facemmo 19, ma furono insufficienti e retrocedemmo in Terza. In ogni caso - spiega Angelo - fu un'ottima esperienza. Come pure fu positiva l'esperienza fatta nella stagione 94/95 in Seconda categoria a Polesella , dove arrivai dopo che Breda era ritornato a Canaro e dopo la gestione interna di Nives Vaccari ".
Era la Giovane Italia del presidente Salvatore Cassia e del ds Toni Pattaro; buon feeling.
Però Dall'Aglio rinuncia alla riconferma e nella stagione 95/96 inizia l'avventura al Villadose del dopo Cavallari e Menegatti. Il buon Angelo è in panchina in Coppa Veneto contro il San Vigilio e in campionato contro il Polesella sul neutro di Ceregnano. La squadra è debole e Dall'Aglio accetta la chiamata dell'Arquà del presidente Bellesia e di Samiolo. Tutto alla luce del sole, tutto secondo le regole, come aveva visto fare da Breda la stagione precedente. E l'Arquà si salverà battendo il Montagnana 1 - 0 nello spareggio sul neutro di Badia.
Ma la legge non ammette ignoranza e la legge era cambiata: agli allenatori non era più permesso allenare squadre diverse nella stessa stagione. Una denuncia polesana aveva fatto scattare l'inchiesta federale a carico di Dall'Aglio che si ritrovò sanzionato con 4 mesi di squalifica, da dicembre 96 a marzo 97, quand'era sulla panchina dell'Arquà che si salverà poi con Davide Munerato. Di questo fatto Angelo lamenta la mancata informazione da parte della sua Associazione Allenatori, la stessa dalla quale , secondo Angelo, è partorita invece la denuncia.
Il rientro sui campi, per Dall'Aglio allenatore, avviene in terra padovana, nello Stanghella di Rossi e Miotto, appena retrocesso in Terza categoria. Buon campionato e quarto posto finale.
Quanto basta per ripartire assieme, Stanghella e Dall'Aglio, anche nella stagione 99/2000. " Le premesse però non hanno trovato conferma e dopo 5 partite ho chiesto chiarimenti - spiega Angelo - rimettendo il mandato alla società. Purtroppo la società ha accettato senza fare nessuna verifica".
E ancora una volta i richiesti chiarimenti sono costati all'allenatore Dall'Aglio l'interruzione del rapporto. Lui, Angelo, considera queste situazioni come mancate assunzioni di responsabilità societaria. Certi approfondimenti avrebbero risolto i malesseri latenti e certe retrocessioni puntualmente avvenute magari non sarebbero arrivate. Per questo Angelo parla di < soddisfazioni e di qualche tradimento, in un mondo come il calcio che gli ha dato tante amicizie e la soddisfazione dei campionati vinti col Beverare e col Villadose> .
E dove lui, Angelo Dall'Aglio professore di musica e allenatore, per la maturazione dei giovani, ha portato anche le esperienze e la psicologia dei rapporti maturati nell'ambiente scolastico.
APPENDICE FLASH STORY ( di Enzo Fuso, mail 16 marzo 2010) / LA STORIA: ANGELO DALL’AGLIO :<< I MIEI ANTENATI DAL POLESINE AL BRASILE , CON L’HAPPY END >> //// << MIA NIPOTE E’ LA MOGLIE DI PATO >>
Angelo dall’Aglio, come lui stesso dice, ha sempre avuto tre passioni: la musica, e ancora adesso fa parte di alcune bande musicali come trombonista, il calcio, più da allenatore che da calciatore e adesso semplice tifoso, non di una squadra ma del calcio nel suo insieme; infine i viaggi, che ha cominciato a fare da quando l’età gli ha detto che era ora di andare in pensione.
Aveva un sogno. Andare in Brasile e rintracciare i suoi parenti ritratti in una foto appesa ad una parete della sua cucina.
La foto raffigurava il fratello di suo padre, con la moglie e quattro bambini. Così, una volta ricevuta una lettera da un parente si è recato in Brasile nell’anno in cui ricorreva il centenario della prima emigrazione di suo nonno.
Subito con questa terra è stato amore a prima vista, ne è rimasto letteralmente affascinato. Della sua gente, del suo clima e da quella vena di malinconia che lì chiamano ‘saudade’.
Un Brasile che ha scoperto essere di casa perché meta di tanti antenati di cui aveva ignorato l’esistenza. Così quel viaggio intrapreso nel 1988, per un anniversario, ma anche per il gusto di una vacanza esotica, è diventato il punto di partenza di una ricerca che continua tutt’ora.
Da alcuni giorni si trova ancora nella terra della samba alla ricerca di parenti, di nonni e bisnonni partiti tanti anni fa da Castelguglielmo, da Bagnolo Po, da Badia Polesine e anche da Preganziol, in provincia di Treviso.
Con il piglio dell’investigatore, è andato alla ricerca di tutti i rami della sua famiglia, partendo da quel lontano 1888, anno del primo viaggio in Brasile della sua famiglia e che cento anni dopo sarebbe stato lo spunto della sua appassionata ricerca. Per dodici volte si è recato in Brasile, spostandosi in quell’immenso paese alla ricerca dei suoi parenti e antenati.
Ha conosciuto gente che non credeva avesse con lui qualche legame. Gente che ha speso una vita nel lavoro, alla ricerca di un benessere che in Italia, in quegli anni, non era possibile raggiungere.
Soprattutto nelle ‘fazende’ che, come dice lui, in Brasile sono talmente grandi che una settimana di cavallo non è sufficiente a percorrerle per intero.
Ne è così nato un opuscolo di 17 pagine ricco di notizie che tutti i Dall’Aglio vorranno certamente sfogliare. Ci sono eventi tragici, anche la morte accidentale di un bambino dentro una pentola bollente, oppure la storia di quel parente caduto dal poggiolo della sua casa forse spinto dall’amante della moglie. Sono solo 17 pagine che però appassionano come un romanzo, raccolte dentro un opuscolo chiamato “ Un sogno chiamato Brazil”.
Nel sottotitolo c’è anche una chicca inaspettata: quella di un Alexandre Rodrigues da Silva, detto “Pato”, il giocatore che tutti gli sportivi di fede rossonera avrebbero voluto vedere in campo contro il Manchester United e che l’anno scorso ha sposato una splendida ragazza di nome Stefany. Ebbene, cercando nell’albo genealogico della nonna Maria Antonia Spironello, proveniente da Preganziol in provincia di Treviso, Angelo è arrivato a Sandra de Almeida Sutari, sposata Gabrish Brito che altro non è che la madre di Stefany. Insomma i fiori d’arancio hanno incorniciato la storia d’amore fra il calciatore e una ragazza i cui antenati erano polesani doc.
Tutto questo è raccontato in 17 pagine dense di notizie e di fotografie che Angelo Dall’Aglio nei suoi 12 viaggi in Brasile ha sinora raccolto, tornando ogni volta nella sua dimora di Villadose, in Via Marmolada.
Ora come già detto ha lasciato di nuovo l’Italia con meta quella ‘fazenda’ brasiliana di San Carlos do Pinhal, nello Stato di San Paolo, dove per tanto tempo hanno vissuto i suoi parenti.
APPENDICE FLASH – PATO – BIOGRAFIA ( by wikipedia ) / ALEXANDRE PATO / Alexandre Rodrigues da Silva, meglio conosciuto come Alexandre Pato o anche solo Pato[6] (Pato Branco, 2 settembre 1989), è un calciatore brasiliano, attaccante dell'Orlando City.
BIOGRAFIA/ Nel 2000, all'età di 10 anni, si venne a scoprire, dopo una radiografia, che Pato aveva un tumore al braccio: la sua famiglia, però, non era in grado di sostenere le spese delle cure mediche, ma il dottor Paulo Roberto Mussi, amico di famiglia, operò gratuitamente il ragazzo, scongiurando complicanze.[7]
Dal 2009 al 2010 è stato sposato con l'attrice brasiliana Sthefany Brito;[8] il loro matrimonio è durato poco più di sette mesi.[9] Durante la sua permanenza al Milan, è stato poi legato sentimentalmente a Barbara Berlusconi,[10] figlia di Silvio Berlusconi, all'epoca presidente della stessa società milanese.
Nel 2019 si sposa con la conduttrice televisiva Rebeca Abravanel.
EXTRATIME by SS/ In cover Angelo Dall’Aglio ‘premiato’ allenatore di calcio in un cerimoniale a ‘casa Villadose’.
La cittadina dove il ‘professore’ è stato anche capitano-giocatore in una squadra amatoriale, come mostra la prima immagine della fotogallery.
Ma dove è stato anche allenatore delle squadre giovanili, come dimostrano in sequenza le due squadre con sfondo campanile della chiesa e recinzione in cemento sul campo di calcio.
A certificare invece la capacità organizzativa di Angelo Dall’Aglio all’epoca dei mitici tornei notturni di calcio anni Settanta eccolo primo a dx nella foto in bianconero ( tra i giocatori Andreoli , il portiere Massi, Moretto e Piombo…ai suoi piedi ) e poi primo a sx nella foto a colori, durante la festa trofeo vinto a Pontecchio dalla squadra sponsorizzata “Mobilificio Bertotti” ( tra i dirigenti anche papà e figlio Massimo Cattozzo e accosciati a dx Vason e portiere Massi).
Ovviamente , come dimostrano le due foto-premiazioni successive, il professor Angelo Dall’Aglio era abituato alle premiazioni-vincenti anche sul campo di Villadose ( vedi storico pulmino).
E dopo la partecipazione al Corso allenatori FIGC ( che documentiamo sia col Tesserino che con gli altri noti partecipanti come Rossetto, Carpi, Frazzetto…) , partiamo proponendovi dal suo tour polesano alcune squadre della ‘carriera’ di Angelo Dall’Aglio.
Vedi il Beverare in festa coi palloncini per la vittoria del campionato; vedi la toto poster della forte squadra del Villadose coi noti Mazzucato, Brazzo, portiere Masi e dirigente Negri poi sindaco.
E a conferma che Angelo Dall’Aglio fosse un aggregatore, lo dimostra anche la gita d’inizio campionato a Polesine Camerini, con la motonave di marino cacciatori pronta a salpare per la gita nel Delta, coi noti giocatori e dirigenti, ma anche con Lady Dall’Aglio ‘signora in rosa’. Con riferimento invece al periodo successivo in cui a Polesine Camerino ha giocato anche Giorgio Dall’Aglio figlio di Angelo, vi proponiamo in versione poster la squadra che ho fotografato col presidente Argentino Pavanati ( secondo da dx) e con l’evergreen Fabrizio Zuccarin ( quarto in piedi da sx).
Con riferimento ad alcuni altri ‘passaggi’ di mister Angelo Dall’Aglio tra le squadre del Calcio Dilettanti, eccolo che l’ho fotografato in una domenica nebbiosa col suo Polesella . annata del presidente Salvatore Cassia ( anche lui coi baffi) a fianco del DS Antonio Pattaro.
Infine, come escursionista in terra padovana, vi proponiamo Angelo Dall’Aglio mister dello Stanghella in maglia biancazzurra.
Invece con riferimento alla ‘saudade’ Brazil e al suo albero genealogico che ha visto gli antenati di Angelo Dall’Aglio emigrare appunto nel paese sudamericano fino a ..vedere nel 2009 l'attrice brasiliana Sthefany Brito sposare il campione Pato , gloria del Brasile ma anche di prestigiose squadre europee, lo proponiamo innanzitutto in kit-carriera e maglia rossonera nel giorno della doppietta rifilata all’Inter nel derby del campionato 2010/11.
Fermo restando che era arrivato al Milan nel 2007 come certificato tra i “Cinque Colpi di Mercato” e dai Titoli della Gazzetta dello Sport anche quando è ‘ritornato’ al Milan alcuni anni dopo ed ha ricevuto la visita di un gruppetto di polesani da Rosolina ( perciò con Pato in foto). E combinazione vuole che nella rubrica “Il Punto Settimanale” di Sergio Sottovia, col sottoscritto che racconta tutto quanto è successo nel week end, sulla home page di Delta radio ci sia una storica prima pagina de La Gazzetta dello Sport che recita “Il Milan è tornato con Kaka e Pato”.
Una storia tutta da raccontare, come questa che abbiamo voluto dedicare al professore di musica e di calcio, e che perciò onoriamo dulcis in fundo mentre rivediamo Angelo Dall’Aglio premiato nella sua Villadose , specificatamente da Alessio sindaco dell’epoca, a sottolineare l’importanza sociale del suo impegno verso i giovani attraverso lo sport.
Sottovia Sergio
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