Arnaldo Porta “2^ Parte” / Dal Brasile in Italia è stato il '1° Big oriundo' in Serie A: giocò dal 1914 al 1930 nell'Hellas Verona, da capitano e best score all time, poi un anno a Zevio/ E a Villafranca gli ‘dedicano’ una strada perché…


Avevamo deciso di raccontare la storia di Arnaldo Porta perché la sua famiglia emigrata in Brasile  era originaria di Castelmassa e perché una volta ritornato in Italia, lui è stato il primo Big oriundo della Seria A italiana, ma soprattutto è poi diventato il ‘best score all time’ del Verona Hellas.

Certo, per la cronaca e per la storia,va ricordato che anche Josè De Rodriguez Martins, figlio del Console brasiliano a Genova aveva giocato prima del 'polesano' Porta nel campionato italiano in Serie A nel biennio 1905-1906 nel Genoa , promosso dalla Serie B vincente la finale per 4-0 vs Juventus B proprio grazie a due reti segnate in data 17.04.1904 da Martins, ma ...il figlio del Console brasiliano era nato a Genova il...

Esordio quindi in Serie A per il nostro Arnaldo Porta in quel fatidico 10 maggio 1914 a Torino contro la Juventus nelle fasi finali del campionato italiano , diventando così il primo ‘Big oriundo’ della storia del Calcio italiano.
Come sottolineiamo ancora in Appendice riproponendo la sua Biografia dal sito brasiliano , anche perché spiega alcuni essenziali ‘movimenti’ personali tra Castelmassa e Verona riguardanti la famiglia di papà Julio e mamma Amalia Bonetti e quindi del giovane Arnaldo appena rientrato in Italia.
Segnalando addirittura il quando da Castelmassa (1911.. Shortly after the family moved to Verona ) , il perché di papà Julio nella città di Giulietta e Romeo ( … where his father joins his brother, the body shop door ) e il come iniziò a giocare Arnaldo nell’Hellas ( …nel 1912 demonstrates great skill and is even praised by Bepi Carlini ).

A questo punto è importante sottolineare da subito, oltre al suo grande talento ampiamente spiegato ‘tecnicamente’ nella Prima Parte dedicata al nostro Personaggio Story, che il nostro Arnaldo Porta è stato sempre giocatore di riconosciuta correttezza in campo, tanto da diventare gran capitano del Verona Hellas nato dopo la fusione del 1920.

 

 

 

Praticamente la bandiera di quel Verona Hellas e protagonista in Serie A dal 1914 al 1930, salvo… l’ultima stagione 1928/30 in Serie B, prima di concludere la sua carriera giocando nel Zevio 1930/31, guarda caso per accontentare il cavalier Bonomi D Monte, suo ex presidente nel Verona Hellas.

 Fermo restando che già nel 1913 Arnaldo a Verona aveva giocato nei ‘liberi’ dell’Ellade,
mentre nel libro “Il Calcio a Castelmassa 1908 -1998 “ scritto dal locale Luciano Maragna,  nel brevissimo capitolo “Gli albori del calcio massese -1908 -1914” si cita soltanto che era stata costituita nel 1908 la associazione denominata “Circolo Sportivo Eridano” .

 

 

 

E sottolineando che eravamo agli albori, l’autore Maragna in premessa ha scritto solo questa eloquente sottolineatura:<< La squadra per quanto è stato possibile accertare , era formata da studenti di Massa Superiore, Begantino e Ceneselli. Non risulta dalle cronache sportive del tempo che prima degli eventi bellici del 1915-8 l’Eridano abbia partecipato ai campionati di calcio. Nei pomeriggi festivi si disputavano vivaci incontri amichevoli con le quadre di Sermide, di Badia e di Ostiglia, qualche volta anche con la Spal di Ferrara>> .

 

 

 

Fatto questi doverosi e iniziali excursus storici, soprassediamo ad ulteriori ininfluenti precisazioni rispetto ai …primi calci del giovane italo-brasiliano Arnaldo, piccolo ma solo di statura, come sarà per Italo Bonatti perciò detto ‘Bago’ e sempre da …Castelmassa al Verona .
E passiamo perciò ad onorare la vera e grande ‘statura sportiva’ dell’oriundo Arnaldo Porta e le straordinarie imprese del nostro Personaggio Story , sviluppando quel ‘canovaccio-carriera’ già sinteticamente segnalato nella Prima Parte di questa sua Storia sempre targata Hellas Verona e certificata ‘best score all time’ 74 reti in 196 match per il veronese Arnaldo Porta…a porta dal 1914 fino al 1930.

 

 

 

Tanto più che le certificazioni biografiche su Arnaldo Porta sono davvero interessanti, e per gli appassionati della storia del calcio veronese c’è solo l’imbarazzo della scelta, nel fare zapping tra i testi dedicati alla lunga storia del Verona Hellas.
Come abbiamo fatto anche noi in sinergia con gli amici Emiliano Milani e Giorgio Verzini, quest’ultimo anche per quanta riguarda alcune informazioni familiari di prima mano,
anche con riferimento al fatto che Arnaldo Porta sia stato direttore della Banca Popolare di Verona anche a Villafranca, dove anche il Comune ha voluto onoralo intitolandogli “Via Alberto Porta” , la strada che ‘porta’ agli impianti sportivi.

 

 

 

Speciale a tal proposito questa breve ‘anticipazione’ appena trasmessaci dall’amico Giorgio Verzini , anche perché fa così chiarezza su tutta la vita di Arnaldo Porta in terra veronese:<< In attesa di eventuali notizie dalla biblioteca di Villafranca, … tramite un intermediario ho fatto intervistare una delle figlie. Porta è deceduto il 29 dicembre 1971 all'età di 75 anni.

La figlia sostiene che lui non ha mai giocato nel Villafranca, ma solamente a livello amatoriale dopo aver chiuso la carriera, ma non nel 1927; però su questo argomento spero di verificare  quando andrò a vedere i giornali d'epoca. Al tempo che giocava a Verona,  abitava in Borgo Venezia, mentre successivamente  si stabilì a Villafranca in quanto lavorava in banca ed inoltre oltre alla moglie di Villafranca, anche la nonna materna di lui era di Villafranca.

A promuovere  l'intitolazione della via fu opera dell'allora Assessore allo sport Benvenuto Bellesini (che io ragazzino di otto anni ricordo come giocatore della Libertas Caldiero nel '60 con il soprannome di "Galineta") ed attribuita a Porta per i tantissimi goal messi a segno in maglia gialloblù.>>.

 

 

 

A questo rimandandovi in calce all’Extratime per ulteriori successive informazioni in merito partiamo …insieme ad Arnaldo Porta,  proponendovi in sequenza una serie di “Piccoli Flash ” in versione ‘zapping‘ bibliografici, dedicati all’oriundo Arnaldo Porta e che ne caratterizzano e certificano ‘statura e performance sportive’ .
Quasi un viaggio parallelo a completare le informazioni statistiche del suo Verona Hellas, tra Staff tecnico-dirigenziale, Rosa giocatori e Classifiche finali , step by step di ogni annata della carriera del ‘primo Big oriundo’ in Italia, cioè Arnaldo Porta gran capitano e ‘best score all time’ pro società scaligera.

 

 

 

DAL PRIMO  LIBRO TRASMESSOCI….

FLASH STORY ( by Libro story “ LA STORIA DEL VERONA 1903 “ by Nuova Stei Editrice –Verona ) / TITOLI IN SEQUENZA : 1) SCOPPIA  LA GUERRA ; 2) SENZA CAMPO SI RICOMINCIA ; 3) SPUNTA UNA NUOVA STELLA: LEVRATTO ; 4) LIRE VENTICINQUEMILA  ….
SCOPPIA  LA GUERRA / Mezza Europa è già scesa in guerra , ma il calcio nazionale, così come le altre branchie dello sport, guarda avanti e fa del suo meglio per proseguire in rispetto dei calendari prestabiliti e ad una alta tradizione sempre più ramificata.

 

 

 

L’Hellas veleggia sempre nell’alta classifica. Non c’è dubbio che, almeno fra le compagini venete , ha qualche cosa da dire e sa farsi rispettare. Il vecchio Bianchi , dopo anni di gloriosa milizia gialloblù, lascia spazio ad un giovane acquistato dall’Ellade. E’ l’oriundo brasiliano Arnaldo  Porta, un centravanti di sfondamento che sarà per diversi anni l’idolo dei tifosi veronesi. A diciassette anni è titolare e cannoniere.

 

 

 

La sua legnata ha fatto parecchie vittime: per i compagni di gioco è anche un trascinatore. Pur ricoprendo il ruolo più impegnativo della prima linea sa spaziare su un’ampia fascia del terreno di gioco arretrando in difesa e sospingendo i compagni vero la rete avversaria. E’ stato suo il gol che ha permesso agli scaligeri di battere l’Udinese così come saranno sue le molte altre reti che porteranno l’Hellas al secondo posto del girone. Ancora una volta il primato finisce al Vicenza. La truppa di Porta e dell’ing. Righetti si ritrova alla fine con quindici punti messi da parte con sette vittorie, un pareggio e due sconfitte.

 

 

 

Gli <<odiati>> cugini ce l’hanno fatta ancora una volta, ma all’Hellas rimane la soddisfazione dell’accesso alla semifinale del girone C, dominato dal Torino. Gli helladiani finiscono al terzo posto con questa formazione : Raffaldini, Benini, Ruberti, Barbasetti, Liniger, Giraddi, Vigevani, Corsi, Porta, Peroni, Costa.

L’innesto di Porta ha costretto Corsi ad assumere una posizione più arretrata e fare da spalla all’oriundo che è stato il primo giocatore veronese  a scomodare alcuni giornalisti scesi in riva all’Adige per intervistarlo. L’Arnaldo si è dimostrato sempre disponibile. Lui ha dato molto al calcio veronese, ma viene ricambiato  da una simpatia che gli è stata prodigata da tutti senza remore e senza eccezioni.

 

 

 

 

In questa stagione un grosso ruolo ha avuto anche il capitano della squadra Benini, un terzino con le gambe arcuate, m anche una colona della difesa scaligera. Il campionato sta imboccando la sua dirittura finale. Le squadre che spopolano sono sempre le stesse, ma la guerra arriva spietata anche nel suolo italiano. E’ il 24 maggio 1915 quando la federazione  stacca un telegramma per tutte le squadre. Il testo è laconico , ma il suo linguaggio tremendamente chiaro e agghiacciante:<< C’è la guerra, Stop al campionato>>.

 

 

 

Mancavano due giornate alla conclusione e lo scudetto viene assegnato d’autorità al Genoa che stava dominando il suo girone.  La decisione non è stata compresa , ma quelli non erano tempi che favorivano polemiche. La gioventù migliore è costretta a rinunciare allo sport per vestire il grigioverde in difesa di valori veramente sentiti. Anche Porta è al fronte ( ndr: telegrafista sull’Isonzo…) . Il nome Patria faceva ancora sussultare…. 

 

 

 

SENZA CAMPO SI RICOMINCIA / L’Hellas affidata alla direzione el conte Fratta, di Argento, di Kessler e di Polin non fa una piega, prosegue un programma che la guerra ha solo interrotto e pensa a reinserirsi nel novero del calcio nazionale. C’è orò un brutto ostacolo da  superare: manca il campo da gioco essendo stato requisito quello approntato in zona Porta Palio.

 

 

 

Un accordo con la Bentegodi è impossibile dal momento che la sua presidenza tratta ad una sola condizione. A condizione cioè che l’Hellas cambi nome e diventi Bentegodi. Come dire non ne facciamo nulla e buonanotte. Ma ci vuole ben altro per demoralizzare chi , per il gioco del calcio è disposto a qualsiasi sacrificio.
Vivacchiava in città in quei giorni una compagine chiamata Verona più ricca di ambizioni velleitarie che di possibilità tecniche e materiali.

 

 

 

L’assorbimento fra i due sodalizi è perfezionato in un baleno, è indolore e approda alla nascita dell’Hellas Verona. Il nome piace …. OMISSIS … Anche la faccenda del campo trova ideale soluzione…. OMISSIS… Anche perché il nuovo campionato batte alle porte . L’Hellas disputa quello di Prima categoria e si schiera nel Girone A mentre l’altra squadra la cittadina Bentegodi trova posto nel Girone B. La partita d’avvio dei gialloblù coincide con l’inaugurazione del nuovo campo sportivo sorto anche per merito dell’esercito che ha prestato i suoi uomini, in Borgo Venezia. 

 

 

 

Ospite per l’occasione il Dolo che rimedia una sonora sconfitta : 6 a 0. Difendono i colori dell’Hellas Verona : Battistoni, Motta, Ambroso, Buatturini, Plebani, Bernardi, Ferris; Porta; Chiecchi II, Lollo e Minzon.
La sorpresa della giornata si chiama Luigi Bernardi . E’ un tipo smilzo che il conte Fratta ha prelevato, in cambio di un posto di lavoro, dalla <<Giarina>> , compagine minore che punta sull’allevamento giovanile. …OMISSIS…

 

 

 

La seconda giornata manda l’Hellas – Verona in trasferta a Padova. Il primo tempo è tutto di marca patavina. Tre a zero a favore dei nostri avversari e poche speranza di rimontare una partita nata male.  Si sveglia però nella ripresa Arnaldo Porta divenuto nel frattempo capitano della squadra. E’ diventato storico il suo slalom che ha visto ben sei avversari seminati lungo il terreno di gioco e una rete di rara astuzia con il pallone messo fra le gambe del portiere.

 

 

 

Travolgente nella sua azione Porta concede il bis e poi anche il tris. Alla fine sarà pareggio e per l’Arnaldo un vero trionfo.  I tifosi lo attendono sul LIston per festeggiarlo. L’attaccante, com’è sua usanza, si schermisce e ricorda che assieme a lui hanno giocato altri dieci compagni.  …OMISSIS…
Lo strascico della guerra ha creato malumori un po’ dovunque.

 

 

 

Lo steso mondo dello sport e quello del calcio in particolare ne vengono contagiati. La federazione è contestata per essere troppo disponibile verso le grandi società e ignorare nel contempo le esigenze di quelle minori. Le federazioni diventano due. Quella ufficiale  e quella dei dissidenti. Due anche i campionati. L’Hellas - Verona aderisce alla seconda neo federazione che si avvale delle cosidette squadre di provincia, mentre la Bentegodi rimane fedele alla prima.

 

 

 

Si giocano i campionati 1921-1922…. OMISSIS…
La stagione calcistica 1921-1922 si è conclusa con un gita premio di tutta la squadra, meta Sirmione raggiunta con appositi camion noleggiati per trasportare oltre alla squadra anche cinquanta soci nella terra di Catullo. Qui ha avuto luogo una colazione al sacco innaffiata dal Soave classico offerto dal vice presidente cav. Bonomi. …OMISSIS …

 

 

 

DAL SECONDO LIBRO TRASMESSOCI….

FLASH STORY (by Libro story “ CENTODIECI – HELLAS VERONA 1903 – 2013 “ , scritto da G. Tavellin  - N. Padovani ) / ARNALDO PORTA : IL PRIMO ORIUNDO APPRODA ALL’HELLAS VERONA

La stella di Porta viene oscurata soltanto nella breve parentesi di Levratto, leggenda del calcio italico fra al metà degli anni venti e gli anni trenta, ma resta lui l’attaccante più pericoloso nel campo di Borgo Venezia.

 

 

 

Un terreno fortemente voluto dal generale Zoppi e dotato soltanto di filo spinato, reduce anch’esso dalla mattanza sul Carso. L’oriundo del Verona ebbe la soddisfazione di giocare sette gare nel nuovo campionato di Serie B, ma senza segnare un goal. Lui che alla fine ne realizzò ben 74 in carriera in 184 presenze. Chiuse la carriera nello Zevio, giocando con la stessa passione di sempre a 35 anni suonati.

 

 

 

 

DAL TERZO LIBRO TRASMESSOCI….

FLASH STORY "DA ZEVIO" ( by  "Zevio Libro Story" )  STORIE & PROTAGONISTI / ARNALDO PORTA
Di lui si è sempre detto tutto, della sua classe, dei suoi gol e delle sue giocate “brasiliane”.
Ma è anche giusto ricordare come questo campione abbia scelto proprio Zevio per chiudere la sua lunga carriera agonistica, partita da oltreoceano e giunta sino all’argine dell’Adige. Arnaldo Porta, di chiare origini italiane, è nato ad Araquarara in Brasile il 5 ottobre 1896; agli inizi del Novecento, assieme alla famiglia emigra in Italia e precisamente a Verona dove sta prendendo piede in quegli anni un nuovo ed appassionante sport. Si tratta del calcio e il giovanissimo Arnaldo dimostra di saperci fare col pallone, forse anche grazie alle sue origini brasiliane.

 

 

 

Dopo aver giocato tra i liberi dell’Ellade, una delle pochissime squadre cittadine anteguerra, nel 1913 Porta entra a far parte dell’Hellas Verona con cui debutta il 10 maggio 1914 a Torino contro la Juventus, nelle finali per lo scudetto italiano.
Arnaldo Porta, giocatore di modesta statura ma di straordinaria bravura, diviene così il primo calciatore oriundo nella storia del calcio italiano; la lunga lista proseguirà negli anni Trenta con atleti del calibro di Orsi e negli anni Cinquanta con un certo Omar Sivori, solo per citarne qualcuno.

 

 

 

Porta è il vero leader della squadra, ogni pallone che passa dalle sue parti si trasforma magicamente in gol, di piede o di testa non importa, “basta che c’è Porta” ripetono instancabilmente i tifosi del Verona in quegli anni. Inter, Juventus, Torino, Genoa, Bologna: non c’è squadra che non abbia saggiato sulla propria pelle la straordinaria vena realizzativa del bomber, che al termine della sua lunga militanza in maglia gialloblù risulterà il miglior marcatore di tutti i tempi nella storia dell’Hellas con 70 reti (in 184 partite), al pari di Attilio Sega.

 

 

 

Nel 1930, a 34 anni suonati (un primato anche la sua longevità, considerati i tempi) Porta chiude con il calcio ad alto livello e decide di scendere nei campionati regionali. A convincerlo è il cav. Bonomi Da Monte, che era stato per quattro anni suo presidente nel Verona dal 1923 al 1927: Porta diviene così capitano dello Zevio nella stagione 1930-31, deliziando il pubblico locale con le sue giocate di straordinaria classe ed i suoi gol. Sono gli ultimi scampoli di carriera dell’oriundo Arnaldo Porta, uno dei più forti calciatori di tutti i tempi, che a fine campionato abbandona definitivamente l’attività agonistica.

 

 

 

FLASH STORY “DA ZEVIO”/ ( sempre by Zevio Libro Story) /  CAMPIONATO DI TERZA DIVISIONE: MALGRADO I GOL SEGNATI DA CAPITAN ARNALDO PORTA E’ STATO FINALE AMARO PER IL ZEVIO DEL PRESIDENTE BONOMI DA MONTE

Campionato che inizia il 26 ottobre con l’infruttuosa trasferta di S. Bonifacio, sul campo di una delle principali favorite per la vittoria finale.
Sette giorni dopo il calendario mette di fronte i giallorossi, stavolta in maglia bianca per dovere di ospitalità, ai biancorossi del S. Giovanni Lupatoto, altra forte indiziata per la promozione.

 

 

 

Gli ospiti si portano per primi in vantaggio con un gol del cadidavidese Azzetti, futuro giocatore del Verona e della Salernitana, ma ad un minuto dal termine Arnaldo Porta trova la rete del pari su suggerimento dell’onnipresente Bonomi Da Monte, colpito la settimana seguente da un grave lutto per la prematura scomparsa della sorella.
Le vittorie per lo Zevio invece arrivano con il contagocce: nemmeno contro le squadre riserva di Verona e Vicenza i giallorossi riescono a conquistare punti importanti.
Gli unici tre successi stagionali arrivano infatti grazie alla vittoria di Montebello (annullata poi per il ritiro dal campionato della squadra vicentina) e ai successi interni contro le riserve del’Audace e la Nogarese del forte centravanti Gino Bolognese, futuro giocatore di Padova, Spal ed Atalanta. L’ultimo posto finale, a pari merito proprio con la Nogarese e nonostante i gol di Porta, spegne di fatto l’entusiasmo del cav. Bonomi Da Monte.

 

 

 

APPENDICE FLASH STORY  ( by www.pesmitidelcalcio.com ) / ARNALDO PORTA – LA SUA STORIA TRA ALTOPOLESINE, BRASILE, VERONA… WRITTEN BY BRAZIL

Arnaldo Porta is former Brazilian striker of Italian origins and the first "oriundo" in Italian football. He was centre forward, very fair player with solid shot, not too powerful but precise. He was very cunning and had good instinct for scoring, good pace and dribbling, well positioned in the box.
Son of Italian immigrants, Julio Porta, a thriving construction sector and Bonetti Amalia, the eldest of five siblings, was born in Araraquara, the State of Sao Paulo in 10/06/1896 and 10 years of age is beginning to about football, and to 12 years have participated in the tournaments he attended high school in the city.

 

 

 

In 1911, because her mother did not get used to the climate in Brazil, the family decide to return to Castelmassa, Italy, the birthplace of his father.
Shortly after the family moved to Verona, where his father joins his brother, the body shop door and Already 15 years old and with all the vitality of youth, feel the need for military port at some presents team and the leaders of Hellas Verona the South American player, was accepted and Placed Immediately in the first team without trial, without medical examination and without a contract.

 

 

 

In 1912 demonstrates great skill and is even praised by Bepi Carlini, another player of Hellas, for Their Efforts this season and soon Becomes the reserve center forward Bianchi, but after excellent debut in Turin against Juventus, enhances the admiration of the crowd and praise.
Already with 17 years in 1913 and 1914 season, is already the holder and always highlighted by made by your team and participates in the regional championship.

 

 

 

When faced Hellas Verona in a memorable match, Valesella his rival, even failing to stop his opponent, Admired for his kindness in the field.
Porta marks the winning goal helladina and when returning to Verona, the first to congratulate him was nothing less than Valesella.
When bursts the 1st world war, in 1915, Porta is called and moved to Gorizia, where part of the entire war, returning to Verona only when it ends in 1919 and still in time to participate in the regional tournament in 1919/20 and From the season 1921/22, Porta is the team captain.

 

 

 

Always Considered an example of player for his achievements after the war he was Offered a position in Banco Popular de Verona, who accepted this position. Always considered an example of player for his achievements after the war he was offered a position in Banco Popular de Verona, who accepted this position.
In 1926, he married Elide Bottacini of Villafranca di Verona, with whom he had five sons, and Liliana (1927), Carla (1930), Giulio (1933), Milla (1941) and Giorgio (1945).

He ends his career in 1932, most faithful to Hellas, at 35 years old, "undefeated", without ever having received warnings or penalties and received the title of "most prolific scorer in the history of time", leaving a pleasant memory of himself to everyone, including opponents who knew him.
In 1936, Porta was a director of a subsidiary of Banco Popular in Villafranca di Verona, where he moved permanently with his family. In 1936, Porta was a director of a subsidiary of Banco Popular in Villafranca di Verona, where he moved permanently with his family. When retired, always with the spirit highly athletic, and does not deliver long walks bike to keep fit and never fails to follow his favorite sport.

 

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover Arnaldo Porta ‘best score all time griffato Hellas Verona, dove è arrivato come ‘primo Big oriundo ‘ della Serie A in Italia, grazie alle sue origini familiari in Altopolesine.
Quindi in apertura di fotogallery partiamo all’inizio insieme all’oriundo Porta, mostrandovi il manifesto della fase finale del campionato italiano 1913/14 andato in scena a Torino , con la presenza di tutte le squadre indicate, compreso Hellas Verona che in data 10 maggio 1914 ha giocato contro la Juventus schierando proprio Arnaldo Porta all’esordio tra gli scaligeri.
Peraltro schierato al posto del ‘monumento’ Bianchi ( presente in foto team manifesto), come dimostra il relativo Tabellino partita Juventus vs Hellas Verona .
Troppo forti i bianconeri che..però in data 19 dicembre 1926 sono stati ‘giustizieri’ come certifica anche la scritta sulla foto dell’Hellas Verona che quel giorno schierò Masetti, Carrà, Zuppini, Cavalieri, Bosio, Peics, Diamantini, Morani, Porto ( ultimo a dx), Chiecchi Egidio e Recchia..

 

 

 

 


Ma in questa Arnaldo Porta “ Parte Seconda” ricordiamo anche la importante vittoria nella “Coppa d’Oro” a Modena in data 1 gennaio 1923, quando l’Hellas Verona batté sia il Brescia ( 3-1 che il Modena ( 3-2) , schierando Rossetti, Bottacini, Zuppini, Zanardi, Bosio, Chiecchi Egidio, Bernardi, Porta,  Chiecchi Giovanni, Cavalieri e Del Bianco.

A seguire , oltre ad una Lettera speciale scritta ai rivali della Bentegodi, vi proponiamo in sequenza cronologica per ogni stagione calcistica dell’Hellas Verona , il trittico statistico formato da Staff tecnico – dirigenziale , Rosa giocatori, Classifica finale della società scaligera. Il tutto con didascalie incorporate anche nelle foto squadre, fino all’ultima stagione dell’Hellas Verona in Serie A.
Stagione 1928/29 nella quale c’è stata anche la sfida datata 21 aprile 1929 e denominata “Verona di oggi” vs Verona di ieri” ( tra i quali i fratelli Chiecchi e Levratto) con tutti i giocatori indicati con scritta verticale.
Proponendovi altresì la Rosa della stagione 1929/30 in Serie B, l’ultima di Arnaldo Porta nell’Hellas Verona in maglia ‘crociata’, di cui proponiamo un flash extra scattato a Napoli, nello stadio militare dell’Arenaccia in data 30 settembre 1929, con Cavalleri in stacco aereo tra i partenopei  Pampaloni e Sallustro.
Per una lunga storia d’amore col calcio scaligero “Hellas Verona” raccontato peraltro da tanta bibliografia oltre a quella sopracitata e compreso il libro story “Il secolo gialloblù La storia dell’Hellas Verona . 1903 – 2003/04 , Edizioni La Biblioteca del Calcio , scritto da Carlo Fontanelli, Raffaele Tomelleri, Luciano Venturini ) .
Ma a questo punto , dopo avervi proposto la foto squadra Hellas Verona 1929/30 , con simpatica didascalia dei soprannomi ( Arnaldo Porta è seduto a terra perché è “Il Capo”), voglio ricordare in un emblematico momento storico capitan Arnaldo Porta festeggiato dulcis in fundo da entrambe le squadre col significativo omaggio floreale

 

Giorgio Verzini, Emiliano Milani, Sergio Sottovia
www.polesinesport.it