AZZURRI made in Panathlon RO by IM/ Enzo Correggioli , da Dilettante è tricolore 1945, da Prof è Campione d’Italia 1946-49 nei piuma/ Stop nel 1953, poi ‘maestro di vita’ tra Padova Ring e Pugilistica Rodigina con Modena e Castellacci


Dopo avervi proposto Maci Battaglini , icona del rugby e “Azzurro” raccontato nel libro per i “60 Anni di Panathlon Rovigo – 1959-2019”, adesso Ivan Malfatto ci racconta Enzo Correggioli, icona del pugilato, visto che da pugile è stato allievo di Ferdinando Strozzi , quindi Campione d’Italia sia come Dilettante nel 1945 che come Professionista ( triennio 1946/49) , insegnando poi la noble art sia nella Padova Ring che nella Pugilistica Rodigina lanciando una ‘nidiata’ di campioncini insieme all’amico Modena.
Una vita da giovane  e da sportivo estremamente difficile , quello del pugile Enzo Correggioli che ha vissuto sulla sua pelle la tragedia e la miseria della Seconda Guerra  Mondiale, prima di diventare Campione d’Italia nel dicembre 1946 , confermandosi anche nel successivo biennio sfiorando anche la chance di disputare il match per il titolo europeo.
Ma se di Enzo Correggioli pugile parlano i numeri ( basta pensare che da Dilettante ha combattuto 111 incontri, vincendone 90 , pareggiandone 11 e perdendone solo 10 ) , poi per il Correggioli ‘maestro’ dei suoi giovani allievi in palestra , vale la pena di andare oltre i numeri per sottolineare il valore educativo della sua mission.

 

 

 

Da ‘maestro’ nella Padova Ring e poi, nel dopo Strozzi, nella Pugilistica Rodigina, la società-famiglia che ha visto Enzo Correggioli  ‘maestro di vita’ insieme ai suoi collaboratori Silvano Modena e Carlo Castellacci, lanciando tanti giovani campioncini che …troverete protagonisti nella fotogallery perché dai loro ‘padri’ hanno rilevato il testimone per essere anche loro ‘maestri di noble art’.
Ma tutto questo ve lo spiega con la sua riconosciuta professionalità Ivan Malfatto, che della boxe ha raccontati tante Storie Speciali , comprese quelle che riguardano Primo Carnera e Paolo Vidoz, perché il pugilato è noble art e scuola di vita più di tanti altri sport.

 

 

 

Un giornalista che non ha bisogno di presentazione , Ivan Malfatto, visto il suo ruolo di “Responsabile dello Sport” per il Gazzettino di Rovigo, ma visto anche le sue collaborazioni con la Gazzetta dello Sport, oltre al fatto che quest’anno è stato chiamato a far parte della Giuria che assegnerà il Premio Bancarella, scegliendo tra i sei finalisti rimasti in corsa.

 

 

 

Per parte mia è stato un onore chiedere la sua collaborazione per la pubblicazione del citato libro “60 Anni di Panathlon Rovigo 1959 -2019” delle storie degli “Olimpici, azzurri e Campioni”, integrata per la parte associativa del Club Service dalle ricerche di Raffaello Salvan – vicepresidente della associazione rodigina che ha avuto nel presidente Gianpaolo Milan il suo principale promotore.

 

 

 

Detto che con Enzo Correggioli competiamo il fil-otto degli …OTTO AZZURRI raccontati by Sottovia & Malfatto nel libro del Panathlon Rovigo , vi rimandiamo in calce e all’Extratime per ulteriori commenti alla  Pugilistica Rodigina e alla fotogallery, anticipandovi che come work in progress sui Personaggi by Libro Panathlon, partiremo nelle prossime puntate dal trio “Paralimpici” ( Sara Zanca, Stefania Chiarioni, Andrea Borgato) 
Praticamente in prologo ai successivi “Dodici Apostoli” della fiaccola olimpica , cioè la Top 12  Made in Polesine che hanno rappresentato l’Italia alle Olimpiadi, partendo dai più recenti.

 

 

 

OTTAVO  “AZZURRO” PRO PANATHON RO ( by Ivan Malfatto) / ENZO CORREGGIOLI – PUGILATO / UN “MAESTRO” PER I SUOI RAGAZZI DELLA PUGILISTICA ROVIGO , NELLA PALESTRA DELLA NOBLE ART E DELLA VITA
«Buongiorno maestro». Quando qualcuno lo incrociava per strada non c’era bisogno del nome per salutarlo. Enzo Correggioli a Rovigo per tutti era il maestro di pugilato. Appellativo ricevuto dal suo insegnante Ferdinando Strozzi e passato all’allievo Silvano Modena, come il simbolico testimone di una staffetta. 

 

 

Nato a Rovigo il 27 febbraio 1922, Correggioli è morto a 88 anni nella sua casa di via Mure San Giuseppe, in città, per le conseguenze di una broncopolmonite. Sposato con Anna Jardella, ha avuto due figli (Mauro, Daniela) che gli hanno dato quattro nipoti (Francesca, Alessandra, Matteo, Michele). Aveva cinque fratelli, fra i quali Renato, storico fotografo del “Gazzettino”. In gioventù di lavoro faceva il radiotecnico, poi è diventato distributore di libri per un’azienda padovana.

 

 

 

Dal 1958 al 1980 è stato il maestro della Padova Ring, anche qui in una staffetta vitale per la continuità della società, fra Orlando Leopardi e Luciano Sarti. Quest’ultimo da pugile portato al titolo italiano professionisti dei medi, come fatto da Strozzi con lui nei pesi piuma. Un passaggio di testimone fra generazioni (padre-figlio, maestro-allievo) alla base del radicamento della boxe nelle due città. Divise da tradizionale rivalità sportiva (Petrarca-Rovigo nel rugby è il derby d’Italia, la partita più giocata), unite da vicinanza geografica, intrecci di vita, storie di personaggi come Correggioli.

 

 

 

La sua carriera pugilistica inizia a 16 anni. Quando entra nella palestra fondata nel 1935 da Strozzi, ferrarese, campione d’Italia dilettanti dei medi 1932 e 1933, portato a Rovigo dal Fascismo per il programma di sviluppo degli “sport da combattimento” fra la gioventù. L’allievo impara in fretta. Privilegia la tecnica alla forza. È uno stilista, non un picchiatore. Boxa con la testa e non con i pugni. Bada a non prenderle prima che a darle. «Il più bel pugile tecnicamente uscito dalla palestra», ricordava sempre l’amico Giulio Rubello, peso medio di quella generazione.

 

 

 

“Correggioli il campione dal volto d’angelo” scrive Mario Bottari in un profilo dell’epoca: «Il campione dallo stile perfetto e dalla lealtà adamantina. Sono così gli uomini di Strozzi. Hanno appreso che il pugilato si deve praticare con l’intelligenza e la tecnica, non con la forza bruta. Per questo hanno fatto carriera. “Enzo, tu ricami”, gli gridò un giorno un maturo tifoso entusiasta. Una originale, ma appropriata definizione del giovane pugile dal volto d’angelo. Una boxe tutta imperniata su un veloce e sapiente gioco di gambe, finte magistrali e scariche improvvise e tali da demolire pezzo a pezzo l’aggressività dell’avversario».

 

 

 


Il primo importante risultato lo centra nel 1939. Ai Campionati italiani giovanili di Ancona sfiora il titolo nei mosca. È battuto in semifinale da Ersilio Ringozzi, poi tricolore. «Eravamo centinaia di ragazzi, combattevamo su quattro ring - raccontava Correggioli - Il dispiacere più grande non è stata la sconfitta, ma aver perso le 500 lire promesse in caso di vittoria dal federale fascista Giuseppe Pizzirani. Però ho rimediato quando ha organizzato la rivincita a Ferrara. Ho vinto e il premio è stato una vacanza in colonia a Boccavecchia (Rosolina). Da dove ho dovuto tornare prima del tempo perché… mangiavo troppo ed ero finito fuori peso».  La fame, la voglia di riscatto, l’ascesa sociale attraverso i successi sportivi, la possibilità di viaggiare, la vitalità espressa con l’agonismo sono le potenti motivazioni di tanti atleti, in quegli anni di povertà, poca scolarizzazione e guerra incombente.

 

 

 

Correggioli, salito di categoria, diventa uno dei miglior pesi piuma d’Italia. Nel 1942 a Viareggio è secondo ai Campionati italiani assoluti, sconfitto in finale da Ermanno Bonetti, nell’edizione in cui vince il titolo nei leggeri il concittadino Vittorio Costa. Nell’edizione successiva dei Tricolori, disputato in pieno conflitto mondiale con l’Italia divisa a metà e tutte le difficoltà del caso, il titolo assoluto nei piuma tocca a lui. Capitan a Novara nel 1945, secondo l’albo d’oro della Federazione pugilistica italiana (Fpi). Il 30 luglio 1944, secondo i diari scritti in bella calligrafia sui quali Correggioli, insieme all’amico e tifoso Mile Rossi, appunta i risultati di tutti i suoi match. Si legge che batte ai punti, nell’ordine: «Galli di Novara negli ottavi di finale; Andena e Sanna di Milano nei quarti e semifinali; Andressi di Fiume in finale».

 

 

 

«Con Ferracin siamo partiti da Rovigo sul cassone di un camion che trasportava balle di canapa - raccontava - Il ring era allestito in un ospedale militare. Tra il pubblico c’erano i soldati tedeschi ricoverati. Durante la semifinali c’è stato un raid aereo. Le sirene sono scattate all’ultimo round del mio match. Appena è suonato il gong sono scappato nel rifugio senza aspettare il verdetto».

 

 

 

«È al bar Franchin - scrive Renato Dall’Ara sul Gazzettino in un articolo del 29 luglio 1995 - che gli sportivi apprendono da un cartello stilato a mano che il loro concittadino Enzo Correggioli ha conquistato a Novara il titolo italiano dei piuma dilettanti, e Guido Ferracin è stato sconfitto solo in finale nei gallo. I nostri eroi fanno ritorno in città con mezzi di fortuna, su un carretto che trasporta stanghe di ghiaccio, perché tutta la rete ferroviaria è un ammasso di rotaie. Nessuno ha voglia di festeggiamenti del successo si parlerà dopo la fine della guerra».

 

 

 

La carriera fra i dilettanti di Correggioli si chiude con il record, riportato nei diari di 111 incontri: 90 vittorie, 10 sconfitte, 11 pareggi. Poi inizia l’altrettanto brillante carriera nei professionisti: 50 incontri, 34 vittorie, 13 sconfitte e 3 pareggi). Nel corso della quale già l’anno dopo arriva il titolo italiano. Succede nel Santo Stefano pugilistico del 26 dicembre 1946 a Lugo di Romagna (Ra), nella tana di Danilo Pasotti. L’unico avversario capace di batterlo fino a quel momento, ai punti tre mesi e mezzo prima. Il titolo è vacante. L’ha lasciato Federico Cortonesi dopo due duri combattimenti in agosto, senza cintura in palio, che lo segnano tragicamente. Fermato per sei mesi, al rientro a Ginevra (Svizzera) perderà ai punti e morirà il giorno dopo per emorragia cerebrale. 

 

 

 

A Lugo Pasotti è convinto di bissare il successo. Invece è Correggioli a vincere ai punti, di stretta misura, in 12 round. Fa prevalere la tecnica e lo stile sul temperamento e l’irruenza del rivale. I tifosi del romagnolo non ci stanno e invadono il quadrato, secondo la ricostruzione fatta in “Annuario della boxe italiana 2009” scritto da Piero Anselmi, Flavio Dell’Amore e Demetrio Romanò, dal quale è preso anche il suo record da professionista. Il ring è una bolgia, volano cazzotti anche dopo il match. Viene ritrovato il cartellino di un giudice con i punti corretti che dà la vittoria a Pasotti. Ma il giorno dopo una commissione della Fpi conferma la validità del verdetto e la vittoria di Correggioli

Il tricolore gli apre le porte dei ring d’Europa, dove nel 1947 sfida due pugili di grande caratura. A Barcellona batte ai punti lo spagnolo Luis Romero (156-19-6), che due anni dopo strapperà all’amico Ferracin l’Europeo dei gallo. A Manchester perde per kot7 contro l’inglese Ronnie Clayton (80-26-8), campione europeo e del Commonwealth, in un match senza titolo in palio. Il 15 dicembre a Ferrara difende il tricolore battendo per squalifica al 7° round l’ex detentore Gino Bondavalli. Nel 1948 si apre la chance per la sfida al titolo europeo del francese Ray Famechon (101-14-3), tramontata per un infortunio e per la sconfitta ai punti con lo svizzero Sigi Tennebaum (33-17-9) a Ginevra. Il 26 settembre c’è la seconda difesa vittoriosa ai punti contro Alfredo Vivio, a L’Aquila, davanti a 4.000 spettatori.

 

 

 


 

Il 26 maggio 1949 Correggioli perde ai punti il tricolore al Campo Artiglio di Roma contro Alfredo Cerasani, al termine di un match pieno di recriminazioni. «Non c’era il maestro Strozzi all’angolo, a causa di una delle sue proverbiali arrabbiature - ricordava - Il mio avversario ha fatto il peso in maniera irregolare. L’arbitro non ha segnato un colpo basso, che ha schiacciato la conchiglia protettiva». Correggioli smette di combattere a fine anno. Resta inattivo quasi due stagioni, anche per la nascita della figlia Daniela il 14 novembre 1951. «Proprio il giorno dell’alluvione. Nata e subito sfollata» racconta il figlio Mauro. Poi fa il rientro e sale nei pesi leggeri. Disputa altri 9 match fino all’addio definitivo, l’11 agosto 1953 a Forlì, sconfitto ai punti da Mario Casellato.

In seguito Correggioli diventa insegnante, trasferendo le sue conoscenza ai giovani della Padova Ring e della Pugilistica Rodigina. «Non aveva la patente - continua Mauro - Partiva per Padova dopo pranzo in treno e tornava la sera. Da bambino qualche volta portava anche me. Ricordo le ore in palestra a guardare gli allenamenti, a giocare a pallacanestro con Sarti, Freo e altri».

 

 

 

«La preparazione di un pugile è dura, ma quando la preparazione è buona i pugni non fanno male» è il suo insegnamento di maestro, come scrive Roberto Rizzo sul “Gazzettino” nel 2002.

Poi c’è quello di credente, come è sempre stato Correggioli. «Sembra strano - racconta di lui Modena, l’erede in palestra - ma il ricordo più intenso dei giorni passati assieme sul ring è quello dell’uomo di fede. Quando dormivamo in albergo lontano da Rovigo, per i match, la mattina si alzava presto e spariva. Una volta l’ho seguito e ho scoperto dove andava. In chiesa, a messa e a pregare. Ne sono stato orgoglioso. Che bell’esempio mi stava dando».

 

 

 

PRIMA APPENDICE STORY ( di Ivan Malfatto, by Il Gazzettino ,02.12.2016) / NUOVO CORSO DOPO L’ADDIO A MODENA E COMINATO / RIUNIONE IL 17 A BORSEA , PER LA RODIGINA SEI DEBUTTI E PJ PARKER TIFOSO SPECIALE

Sei debuttanti,otto pugili complessivamente sul ring e un tifoso speciale: Pj Parker, campione d’Italia con la FemiCz Rugby Rovigo. Da queste basi parte il nuovo corso della Pugilistica Rodigina, dopo la morte degli storici maestri Silvano Modena e Bruno Cominato. Un corso guidato all’angolo da Cristiano Castellacci, Carlo Brancalion, Enrico Pizzardo ed Ermes Canazza che vedrà il battesimo casalingo sabato 17 dicembre, con una riunione nella palestra di Borsea intitolata proprio a Modena.

Fra i debuttanti c’è Emmanuel Lucky. Il 24enne nigeriano arrivato in Italia sui barconi della disperazione,che ha ottenuto il Permesso di protezione umanitaria «non attraverso il processo di integrazione e l’attività alla Rodigina, innegabilmente importante, perchè non sono elementi ufficiali di valutazione per lo status di rifugiato», ci tiene a precisare la coop “Di tutti i colori”, che lo segue. Lucky negli 81 kg dilettanti senior ha perso il suo primo incontro ai punti, spegnendosi alla distanza dopo aver fatto contare al 1° round il rivale Eugenio Baldinazzo.

 

 

A San Giovanni Lupatoto (Vr) con lui hanno esordito e perso ai punti altri due dilettanti senior: Armend Fataj, 26 anni e 69 kg, contro Filippo Ferrarin; Daniele Baretta, 21 anni, 65 kg, contro Zkaria Hlyakla. Buon pareggio per il baby del gruppo Kay Chieregato, 16 anni e 54 kg, categoria junior, contro Marco Zaccaria. A fare il tifo per loro tra la cinquantina di persone partite da Rovigo c’era anche Parker. Il seconda linea frequenta da un po’ la palestra di viale Trieste, per integrare gli allenamenti di fitness, rinnovando il legame pugilato-rugby presente a Rovigo dai tempi dei fratelli Battaglini. Il gigante rossoblù è appassionato di boxe e da inglese confessa: «Il mio pugile preferito in attività è Antony Joshua, campione del mondo dei massimi. Mi piaceva molto anche Joe Calzaghe, gallese come mio padre».

 

 

 

A Vicenza hanno combattuto altri tre pugili senior dilettanti. Pietro Nicolò Fornasiero, 69 kg, al 5° match in carriera, contro Pasquale Varriale ha strappato «un pari da guerriero che vale una vittoria», dice il maestro Canazza. Sconfitti i due debuttati: ai punti Daniele Scalaprice, 69 kg, contro l’americano Moses Smith;per ferita al naso al 2° round Luigi Nacca, 91kg,contro Mattia Zanettin. A Santa Maria Maddalena, nel sottoclou del rientro di Marcello Matano, aveva combattuto invece Said Khalifa, dilettante senior 69 kg, perdendo per kot al 2°roundda Paolo Ardizzone. Alla fine un bilancio di due pareggi e sei sconfitte che lascia una po’ delusi. Ma quel che conta è avere ripreso l’attività in modo intenso. Solo combattendo frequentemente le nuove leve della Rodigina possono maturare esperienza e, con quella,arriveranno anche le prime vittorie.

 

 

 

SECONDA APPENDICE STORY ( di Ivan Malfatto, by Il Gazzettino , 10.10.2017) / ) PUGILISTICA RODIGINA:  NICOLO’, TERZA GENERAZIONE CASTELLACCI, CAMPIONE VENETO / SULLE ORME DI NONNO CARLO , ZIO E PAPA’, VINCE NEI 48 KG SCHOOLS BOYS
Il nonno Carlo è stato ds della Pugilistica Rodigina; il papà Cristiano e lo zio Alberto ottimi pugili;Nicolò porta la terza generazione della famiglia Castellacci sul ring. Lo fa conquistando a 13 anni il primo alloro: la medaglia di campione veneto nei 48kg categoria schoolboys (under14).

CINQUEPUGILI/ Le finali dei campionati regionali giovanili si sono disputate a Piove di Sacco. La Pugilistica Rodigina aveva tre atleti in gara e due fuori programma. Castellacci ha vinto. Gli altri hanno perso, ma facendo bella figura e,secondo chi era all’angolo (Cristiano Castellacci, Carlo Brancalion, Ernico Pizzardo, Ermes Canazza, Pietro Di Lorenzo) subendo anche verdetti discutibili. Il primo avversario da battere per Castellacci jr.,studente liceale,è stato il peso. Rientrare nei48 kg voleva dire avere più chance di successo. Così il venerdì sera è andato a letto senza cena, o quasi. Il sabato si è allenato col k-way addosso per smaltire i grammi residui.

 

 

 

A13 anni ha già imparato sulla sua pelle cosa significa fare il pugile, e non è ancora nulla. Il sacrificio ha pagato, perché sul ring, col padre all’angolo, Nicolò ha boxato con colpi lunghi e lineari, reattivo di gambe, dominando tutte e tre le riprese, battendo 5-0 Francesco Ferron (New Berica). È il terzo match di una carriera in erba, un pari a Rovigo e una vittoria a Padova negli altri due, che lo porterà il 26-28 ottobre a Mondovì(Cuneo) alle finali nazionali. Nonno Carlo e il maestro Modena, lassù, saranno orgogliosi e faranno il tifo.

CHIEREGATO E BORSETTO / Gli altri due pugili in finale ai campionati erano Andrea Borsetto nei 68 kg schoolboys e Kay Chieregato nei 54 kg youth (under 18). Borsetto ha perso 3-2 da Nicolò Filistrucchi (Mastini Chioggia) dimostrando il suo valore, scambiando i colpi e iniziando a gettare via quel timore che l’ha bloccato nelle due precedenti
sconfitte. Chieregato,al rientro dopo 10 mesi, ha perso 3-2 con Alan Zancarli (Vita Vr), pugile più esperto (11 incontri), ma per gli insegnanti della Rodigina aveva vinto nettamente, mettendo sotto l’avversario con una decina di diretti destri puliti negli ultimi due round.

HAMZA E TRAORÈ / Fuori programma hanno infine combattuto i senior Lovezna Hamza (60 kg) e Alassane Beh Traorè (81). Hamza ha subìto la prima sconfitta in 5match,masi è battuto molto bene. Traorè era al debutto. Ha perso dal padrone di casa Francesco Bortolotto (Piovese), ma avrebbe meritato un verdetto più generoso.

 

 

 

TERZA APPENDICE STORY ( by IL Gazzettino 09.07.2018. di Ivan Malfatto ) / RODIGINA , TRIPLETTA REGALO DI COMPLEANNO / A CAMPODARSEGO VINCONO TUTTI: HASSAN, CHIEREGATO E CASTELLACCI

Tripletta vincente e gradito regalo di compleanno per la Pugilistica Rodigina. La prima uscita agonistica dopo il trionfo organizzativo ad Albarella non poteva andare in maniera migliore. Nella riunione organizzata sabato sera a Campodarsego (Padova) i tre atleti sul ring hanno conquistato altrettanti convincenti successi. Facendo felici i maestri all’angolo per l’occasione,Cristiano Castellacci ed Enrico Pizzardo. In particolare quest’ultimo, che allo scoccare della mezzanotte ha festeggiato nel migliore dei modi con questo regalo il suo compleanno.

 

 

 

GLI INCONTRI / Nicolò Castellacci nei 54kg categoria junior (under16, 3riprese da 2’) ha sconfitto ai punti il padrone di casa della Boxe Campodarsego Davide Visconti. «Un bel match, combattuto, vinto in maniera pulita da Nicolò, con tecnica superiore e senza prendere colpi pesanti – commenta orgoglioso il padre Cristiano –Per lui è l’ottavo successo in undici incontri». Kay Chieragato nei 58kg youth (under18, 3riprese da 3’) si è preso una bella rivincita della delusione patita ad Albarella: ha avuto la meglio su Andrea Bazzan della Boxe Cavarzere.
«Ha condotto dal primo all’ultimo round commenta Pizzardo – senza subire nessun colpo di rilievo e alternando con bravura tutte le sue opzioni offensive.

Finalmente un match completo, senza cali che potessero comprometterlo,per la giovane promessa Kay». Infine il “pezzo grosso” della serata, Traorè Ben Hassan, mediomassimo senior di 81 kg (3 riprese da 3’). Ha sconfitto Matteo Zambon anch’egli di Cavarzere. «È stato contato la prima ripresa - spiega Castellacci - ma è riuscito a vincere anche quella. Un match increscendo per lui, limpido,dove ha portato sempre colpi precisi e puliti». È stata la seconda tripletta per la Rodigina dopo quella di inizio stagione a Faenza. Ora luglio dovrebbe riservare altri due impegni a Trissino e Padova

 

 

 

EXTRATIME by Sergio Sottovia / In cover Enzo Correggioli nella foto con targa ‘curiosa’ e che campeggia nella palestra della Pugilistica Rodigina.
Quindi in apertura di fotogallery proponiamo uno storico ‘settebello pugilistico’ a dimostrazione che all’epoca di Enzo Correggioli gli storici accappatoi non erano affatto  sponsorizzati, ma ancora del tutto senza scritte pubblicitarie.
Passando ad Enzo Correggioli ‘maestro’della noble art e di vita, lo proponiamo negli anni ’80 quando la Pugilistica Rodigina ha partecipato ai Giochi della Gioventù in rappresentanza del Polesine assieme alla Boxe Ring di Santa Maria Maddalena gestita da Walter Desiderati ( anche lui in foto con i suoi 7 pugili) .
A tal proposito va segnalato che proprio Enzo Correggioli ha prestato inizialmente il suo ‘nome’ per l’apertura della citata palestra a Santa Maria Maddalena.
Detto che per le foto relative ai Giochi della Gioventù ci sono le didascalie incorporate , per le partecipazioni della Pugilistica di Enzo Correggioli sia ad Este che a Bassano, registriamo a questo punto anche l’entrata in scena del maestro Silvano Modena  a far coppia con Enzo Correggioli e sia con gli studenti che con gli atleti della Pugilistica Rodigina che tante soddisfazioni hanno conquistato anche a livello nazionale.

 

 

 

 

Come dimostra la foto di Elvio Antilibano celebrato ‘Campione d’Italia’ nella categoria Novizi e in foto tra Enzo Correggioli e Silvano Modena ‘celebrati anche su Il Gazzettino.
A seguire le immagini di Enzo Correggioli e Silvano Modena durante le visite in palestra e le ospitate a Rovigo di alcuni grandi ‘campioni’ come Nino Benvenuti e Gianfranco Rosi ( vedi manifesto datato 27 .2.1993, con al tavolo anche Paolo Toniolo presidente FIP veneto).
Con a seguire il maestro Modena che premia Gino Freo, già compagno di Enzo Correggioli a Padova e che tra l’altro sarà il procuratore-allenatore di Antonio Brancalion nella scalata ai titoli europei e intercontinentali.
Fermo restando che nella storia della Pugilistica Rodigina poi continuata col maestro Silvano Modena , Carlo Castellacci, oltre che con Cominato, sono emersi tanti altri pugili importanti e che vi proponiamo in versione poster , tra cui i Castellacci, i Brancalion e quel Luca Ferracin che è stato presidente della Pugilistica Rodigina prima di passare il testimone a Cristian Castellacci.
Anche per questo vi propongo in trio da sx il giornalista-autore di questa Enzo Correggioli story Ivan Malfatto, Alberto Castellacci, Carlo Brancalon fotografati dal sottoscritto allo stadio Battaglini il ‘tempio del rugby’.

 

 

 

 

A seguire il terzetto che da diversi anni gestisce l’attuale Pugilistica Rodigina, cioè Carlo  Brancalion, Pizzardo e Cristiano Castellacci, sia in versione serale a Rovigo che su Play Boy news magazine.
Col presidente Cristiano Castellacci ‘motore’ di speciali partecipazioni promozionali, come dimostrano le successive immagini che lo ritraggono nell’evento promosso dal Mondo Ovale ( insieme a Parker-rugby e Galtrarossa-canottaggio) , ma anche sul campo dello stadio Battaglini ( settembre 2018) dove ho fotografato il trio Carlo Brancalion, Pizzardo e Cristiano Castellacci assieme ai rugbisti Lubian e Van Niekerk.
Quindi di padre in figlio ecco Castellacci Nicolò premiato by Coni Rovigo 2018 insieme ad altri giovani campioni di altre discipline ( vedi Zanirato, Cavallaro, Roversi, Giulia Maggio) E di premiazione in premiazione ecco quella by Centro Commerciale la Fattoria, per la gioia del trio Brusaferro, Brancalion, Castellacci.
Per un impegno con tanta passione che rende onore a tutta la Pugilistica Rodigina , di cui vi propongo in versione ‘pugili e staff’ tutto il gruppo che nel 2019 sono andato a fotografare direttamente nella palestra di Via Trieste e di cui vi ho già raccontato tutto in altra rubrica sempre qui su www.polesinesport.it ( vedi anche Carlo Brancalion & Company).
Però il maestro Cristiano Castellacci è andato in tour promozionale anche al Campo Coni ( vedi foto ‘One Day’ dalla stadio Tullio Biscuola, settembre 2019 ), e più volte anche ad Albarella, oltre che partecipare a varie riunioni pugilistiche in tutta Italia.

 

 

Ma proponiamo ancora Cristiano Castellacci estremamente ‘sensibile’ insieme alla campionessa Sara Zanca & friend griffati Pugilistica Rodigina.
Anche per questo l’ho fotografato con tanto di ‘borsone’ e lo propongo in kit con Camillo Norbiato durante una visita in palestra, perché … fin dai tempi di Enzo Correggioli la Pugilistica Rodigina si è fatta onore in campo nazionale e anche estero ( leggi Ferracin campione d’Europa).
Con Enzo Correggioli gran promotore di incontri di pugilato anche a Rovigo ( perciò la foto storica dei 2 pugili con arbitro in Piazza a Rovigo negli anni ’50 con sfondo porticato)
Mentre dulcis in fundo proponiamo il nostro ‘personaggio story’ Enzo Correggioli nel 1995 durante la premiazione a Carlo Brancalion fresco  ‘Campione d’Italia’ e miglior pugile veneto.

Ivan Malfatto
www.polesinesport.it