AZZURRI made in Panathlon RO by SS/ Cesare Zancanaro, portiere dell’Italia con Fulvio Bernardini e quasi scudetto con l’Alba Roma 1925; poi Padova e Parma, quindi allenatore Calcio Rovigo, più Rugby, Pattinaggio e…scultore


Date a Cesare quel che è di Cesare…. Mai tanto concetto fu più appropriato, per rendere onore ai meriti di Cesare Zancanaro, meritatamente “Azzurro” by libro Story del Panathlon Rovigo protagonista in nazionale con l’Italia vs la Jugoslavia negli anni ’20 del secolo scorso.

Oltretutto un vero diamante dalle mille facce e discipline sportive , il nostro Cesare Zancanaro , tant’è che come Personaggio Story ne ho raccontato tante sfaccettature.
Così l'ho raccontato su Il Resto del Carlino,  poi su alcuni News Magazine, e l'ho raccontato anche sul libro "PolesineGol3 - Campioni & Signori" , il terzo libro della trilogia dedicata ai Campioni Made in Polesine.
E poi l'ho già raccontato qui su www.polesinesport.it nella rubrica 'Campionato io ti am@cord'...
Raccontando ancora qui su questo sito nella rubrica Mail & Fair play in risposta ad una mail il cui concedevo la pubblicazione di alcune foto nel Libro Story su Fulvio Bernardini perché la richiesta...perveniva direttamente dalla sua famiglia.
E l’ho raccontato ancora qui su questo sito a beneficio del Museo della Roma Calcio che mi chiedeva anche alcuni suoi reperti calcistici invitandomi ospite a Roma…

Tutto questo perché Cesare Zancanaro è stato straordinario calciatore prima del Padova e poi dell’Alba Roma ( giocando anche una finale scudetto) , quindi col Parma prima di regalare al Mondo Sportiva Polesano le sue straordinarie performance da portiere nel Rovigo calcio.
La location dove poi ,post Seconda Guerra Mondiale, è stato allenatore nel Calcio Rovigo (oltre che all’Adriese e nel Contarina) in scia di quel Renato Bottacini che lanciò tanti campioni in Serie A, dai fratelli Ballarin a Giovanni Cattozzo, da De Togni a Dalla Torre.

 

 

 

E poi Cesare Zancanaro è stato un Personaggio Story a tutto campo, visto che a Rovigo è stato protagonista anche nel Rugby come preparatore atletico e nel Pattinaggio a rotelle , prima di essere artista e scultore di livello nazionale e per dna familiare.
Ma a questo punto mi fermo qui e vi propongo tout court il nostro Cesare Zancanaro così come l’abbiamo raccontato nel libro story “60 Anni di Panathlon Rovigo 1959-2019” ovviamente in versione “Azzurro” , praticamente il 5° in scia a quelli già raccontati sempre qui su questa rubrica, dove pubblicheremo anche quelli raccontati in modo speciale da Ivan Malfatto, col quale abbiamo anche raccontati gli “Olimpici e Paralimpici” che sempre in sequenza vi proporremo.

 

 

 

Tutto questo in omaggio al Panathlon Rovigo che perciò citiamo nel titolo, e perché con Raffaello Salvan abbiamo anche raccontato nella rubrica Polesani nel Mondo tutto il lungo viaggio di ciascuno dei Dodici Presidenti che si sono succeduti , a partire da Eugenio Zuolo fino all’attuale Gianpaolo Milan che ha avuto l’orgoglio e la pensata di coinvolgermi nella pubblicazione del citato Libro Story.
Per un viaggio che ho preferito fare in trilogia anche con Ivan Malfatto, il giornalista de Il Gazzettino peraltro recentemente nominato a far parte dei componenti della Giuria per il Premio Bancarella 2020, di cui semmai ne parleremo a parte.

 

 

 

05_QUINTO “AZZURRO” PRO PANATHON RO / CESARE ZANCANARO – CALCIO – RUGBY-PATTINAGGIO E…ARTISTA-SCULTORE

Portiere dal Padova anni ’20 all’Alba Roma vice campione d’Italia vs Bologna, poi Dolo, Rovigo e Parma. Quindi preparatore atletico e allenatore a Rovigo e in Polesine, maestro di sport e vita tra calcio, rugby, pattinaggio e …artista scultore. Questo è stato Cesare Zancanaro , 50 anni di sport interdisciplinare e l’arte …dell’incontro.
Un campione di livello nazionale, di cui il sottoscritto ha raccontato la Cesare Zancanaro – Story nel mio primi libro Polesine Gol – Campioni & Signori , così come ho fatto anche per altri due speciali Personaggi Story che sto raccontando qui pro Panathlon Club: l’olimpionico Antonio Ricchieri e l’azzurro Saul Malatrasi.

 

 

 

Un Personaggio, l’artista-sportivo, del quale non avrei mai realizzato questa Zancanaro – Story se non avessi avuto l’amico Massimo Cattozzo , peraltro parente della famiglia Bergamo/Zancanaro, che mi ha sollecitato insistentemente, così come ha fatto per altre storie speciali, a partire da quella di Giovanni Cattozzo altro ‘Campione & Signore” in serie A tra Bologna e Atalanta.
Un Personaggio per il quale poi mi hanno contattato i dirigenti della Roma dopo che li ho informati che ‘quel portiere a loro sconosciuto’ era proprio Cesare Zancanaro ‘col berretto e ginocchiere’ in foto con la mitica ALBA, la quadra che per effetto di fusione col la Fortitudo e la Roman ha prodotto la nascita della ROMA.
Non una squadra qualsiasi quell’Alba, visto che poi mi ha contattato anche la famiglia di Fulvio Bernardini per pubblicare in un loro libro alcune foto che vedevano appunto il loro papà, in attacco proprio contro il portiere Zancanaro in tuffo con ‘berretto e ginocchiere’ durante la finale scudetto vinta dal Bologna.

 

 

 

D’altra parte Zancanaro e Bernardini erano stati anche compagni in Nazionale, nell’unico test match in cui ha giocato il ‘nostro portiere’ a Roma in data 11 novembre 1925 contro la Jugoslavia e di cui perciò vi diamo conto subito in prologo , giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare e alla sua Story.
Partendo quindi da Zancanaro portiere della ‘Nazionale Italiana’ nel ricordo di Fulvio Bernardini , così come il bolognese l’ha raccontata nel suo libro “ 10 anni con la Nazionale” .
Con questi significativi flash estrapolati:” Eravamo 0-3 dopo 50 minuti...ridicolizzati dalla troppo grande superiorità degli avversari…Fu a quel punto che Cinti sostituì il portiere della Lazio con Zancanaro dell’Alba e ordinò lo scambio tra me e Degni, che giocava centro-avanti. E avvenne l'incredibile! “ .
Cioè vinse l’Italia – romana  7-3 (2 gol Bernardini, 4 Ziroli, 1 Lo Prete) schierando Nicolini ( Zancanaro); Mattei, Corbyons; Nesi, Ferraris IV, Berti I, Battilana ( Lo Prete), Bianchi A., Degni, Bernardini,Rosso (Ziroli).

 

 

 

 

E bravo il nostro ‘signor portiere’ Cesare Zancanaro (nato  a Padova il 6 gennaio 1904), quello che a Padova si era ‘sbizzarrito’ nel calcio ( già nelle giovanili biancoscudate assieme al polesano Zen e Marcolongo) , ma anche nel pattinaggio a rotelle, hockey, pugilato e… nell’arte.
Infatti la storia racconta che Cesare Zancanaro frequenta l'Istituto d'arte "Pietro Selvatico" di Padova, ( poi frequentato anche dal fratello minore Antonio "Tono" Zancanaro…altra super storia) , specializzandosi in scultura plastica e lavorazione dei metalli; mentre finiti gli studi superiori conseguì il diploma accademico a Venezia nel corso di scultura.

Ma andiamo con ordine, partendo dall’origine sportiva della nostra Cesare Zancanaro Story, praticamente da quando nel Nord Italia il calcio aveva preso ...piede, sulle orme di quel padre-promotore che fu l’insegnante di ginnastica e di ‘regolamenti’ Francesco Gabrielli al quale è intitolato lo stadio di Rovigo ( il comunale di Via Tre Martiri) e al quale il giornalista Maurizio Romanato ha dedicato uno straordinario Libro Story.

 

 

 

Così partiamo da Zancanaro nel Padova 1921-22 che giocava in serie A e che l’anno dopo nel girone C si qualifica al girone finale della Lega Nord.
Tra l’altro per baby Zancanaro ci fu la soddisfazione di giocare l'8-7-1923 (perso 3-0 ) contro la Pro Vercelli poi campione d’Italia. Storie già polesane, visto che n quel Padova c’era …tanto Polesine, come Barzan, ma anche i tre fratelli Monti (Alessandro, Giovanni e Feliciano, da Fratta Polesine) .
Poi la storia di Zancanaro si sposta …all’Alba ( appunto la futura Roma) che nel 1923-24 fu campione centro meridionale e finalista nella già citata sfida contro il Bologna.
Nel 1924-25 Zancanaro era portiere ancora campione centro-meridionale e finalista per il titolo assoluto contro la "Juventus". E portiere ‘selezionato’ con la Rappresentativa Laziale contro quella Toscana, poi contro quella di Malta, quindi portiere ‘nazionale romano’ appunto contro la Jugoslavia.

 

 

 

Tempi romani da storia nella storia, con l'Alba 1925-26, per il ‘signor portiere’ Cesare, decisivo con le sue parate anche in uno storico derby con la Lazio di Fulvio Bernardini finito 2-2.
Però cambia il …vento, così Zancanaro poliedrico torna a Padova, dove nel 26-27 é allenatore della squadra di hockey a rotelle, campione assoluto d'Italia e delegato della F.I.H.P. per l'Italia agli europei in Svizzera. E' arbitro e giudice nazionale,  massaggiatore-allenatore del grande marciatore Attilio Callegari.
Vince anche nel pattinaggio su strada ( a Palermo) , ma per Zancanaro il calcio é una sirena ammaliatrice. E lui Cesare nel 29-30 torna portiere in  Prima Divisione a Dolo (dove insegna disegno), poi da ‘everegreen’ passa all’U.S Parma 31-32 dove gioca in serie B alcuni campionati.
Ad un certo punto però scoppiano alcuni eventi bellici, e lui Zancanaro va volontario in Africa Orientale Italiana.

 

 

 

Poi però Cesare diventa POLESANO a tutti gli effetti. E’ l’insegnamento che lo porta a Rovigo, dove con Attilio Fasolo trova stimoli per rilanciare calcio e pattinaggio, nell'epoca di Davide Lanzoni al rugby. Particolare curioso: Cesare il portiere – allenatore (con Maci Battaglini ancora calciatore)  è stato poi anche il preparatore atletico della neonata Rugby Rovigo.
Un vulcano Zancanaro: dal 1936 al 1940 al Comando Federale di Rovigo , è dt della Sezione Pattinaggio, e nel 1938-39 è quarto nello sci di fondo ( a squadre) a Dobbiaco.
Non giocherà più tra i pali, ma Cesare a Rovigo allena nel 1938-39 la squadra della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio) e quella degli Universitari, partecipanti al campionato nazionale.
Di nuovo gli eventi bellici ( dal 1940 al 1944) ‘chiamano’ lo sportivo Zancanaro , e lui riparte volontario a combattere in Grecia, nella Seconda Guerra Mondiale.
Però ha ormai piantato radici a Rovigo, dove sposa nel 1940 la sua Vittoria e dove nasce nel 1941 la figlia Marilisa. Lui Zancanaro lavora ai Luoghi Pii a San Bortolo.
Certo, nel 44-45 Cesare ‘sceglie’ di allenare l’ U.S. Carloforte (Sardegna), ma nel 45-46 rientra in Polesine per allenare la Pro Rovigo, ammessa in serie C: sarà campionato di assestamento.

 

 

 

Il suo curriculum lo vede quindi all'Us Adriese e poi all'Us Po di Taglio di Po , in Prima Divisione.
Ritorna a Rovigo, nel 47-48 come vice di Vaniscek: sarà vittoria in serie C, ma non sarà serie B, causa ristrutturazione dei campionati.
Nel Rovigo 48-49 ci sono problemi e il presidente Emilio Milani affida la panchina a Zancanaro: poche partite poi sarà affiancato da Duilio Rallo, come allenatore-giocatore.
E’ un’amarezza mitigata da una lettera solidarietà pubblicata sul Corriere del Po (25.11.1948), dai seguenti giocatori: i gemelli Giuseppe e Alessandro Vicenzetti, Roccato, Zanirato, Pastorelli, Brevigliero, Pellegrino, Bertasi, Norlato, Saggioro, Cecconello, Salomone.
Praticamente un affetto ricambiato, come mi ha ben spiegato sua figlia Marilisa :” Mio padre era sempre disponibile coi suoi  giocatori. Ricordo che mentre si mangiava c'era quell’odore acre da pomata, perché c’era sempre qualcuno che veniva a farsi massaggiare”.
Anche nel Rovigo 49/50 in serie C, Cesare farà il vice di Rallo, ma nell’anno delle 6 retrocessioni quel Rovigo scese in Promozione.

 

 

 

Intanto, patentato allenatore nel ‘corso’ tenuto dal CT Giovanni Ferrari a Firenze ad agosto ecco che Zancanaro è sulla tolda di comando della Pro Rovigo, nel 1950-51 in Promozione. Ma è stagione difficile anche in società (si passa dal presidente Saggioro a Bruno Cavallaro)  e sarà retrocessione in Prima Divisione.
Però ritroveremo Zancanaro e il Ballarin Rovigo 52/53 di nuovo in Promozione (riammesso) e sarà centroclassifica mentre l'Adriese sale in IV Serie. 
Finché si chiude nel Contarina del presidente Bruno Zaia, in Promozione 53/54,  l’ultima panchina calcistica di Zancanaro.

Continua invece l’iperattivo Cesare. Fin dal 1950 infatti nel pattinaggio costruiva i pattini  per i suoi allievi e per sua figlia che arriva fino alle selezioni mondiali, ma …preferisce lo studio.

 

 

 

Come ha ricordato la stessa Marilisa sorridendo:” Quando nel 1961 rinunciai all'attività agonistica, papà Cesare fece subito sparire i pattini…." .
Lui Cesare invece resta nel pattinaggio fino alla seconda metà degli anni '70, mentre era già noto come scultore, e come insegnante era passato dai Luoghi Pii all'Itis negli anni '60 e alla Media 3 Bonifacio all'inizio anni '70 ( dove il genero Paolo Bergamo era insegnante Isef e… il pensiero ci rimanda a sua nipote Tarè Bergamo, già di interesse nazionale nell’atletica).

Ma Cesare Zancanaro è stato un ‘personaggio’ speciale anche come scultore.
“ Un maestro anche come artista, grazie al quale – ha precisato sua figlia Marilisa –  tanti studenti hanno appreso da vicino l'arte del ferro battuto e dello sbalzo frequentando liberamente la sua officina”.

 

 

 

Ma per una interpretazione autentica della figura artistica di Cesare Zancanaro preferiamo affidarci al pensiero della figlia Marilisa, come da Lei stessa sintetizzato così: Per più di 40 anni papà ha affiancato la sua attività artistica all'insegnamento; é stato infatti fautore di una importante esperienza didattica poiché gli studenti hanno seguito le sue ricerche e appreso da vicino l'arte del ferro battuto e dello sbalzo frequentando liberamente la sua officina. Sue mostre personali negli anni sono state allestite a Rovigo, Venezia, Padova, Milano, Cortina, Bologna, Ravenna, Venezia, Riva del Garda, Firenze, Pisa, Taranto, Brescia, Cosenza. E' stato insignito di diversi premi, come il I° Premio alla Biennale di Rovigo nel 1962, il I° Premio alla Biennale Triveneta di Padova nel 1963 e la Rosa d'oro di Riva del Garda nel 1973. Alcune sue opere pubbliche sono visibili alla Chiesa della Rotonda a Rovigo ( lampada della Pace del 1988) e allo stadio di rugby di Rovigo dove é stato posizionato nel 1971 il monumento dedicato a Maci Battaglini”
In definitiva una personalità forte, Cesare Zancanaro, insegnante, artista, atleta polivalente, portiere e allenatore, é scomparso a Rovigo il 12.12.1989, ma é rimasto nei cuori di tanti giocatori biancazzurri, pur avendoli fatti ‘soffrire’ pretendendo molto negli allenamenti.

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover Cesare Zancanaro portiere nell’Alba Roma 1924/25 che, grazie alle sue particolari ginocchiere e berretto, è stato da noi ‘individuato’  e segnalato nella prima formazione della Roma dove risultava…innominato.
Quindi accompagnando il nostro Personaggio nella sua lunga Story sportiva, partiamo da Padova 1922 proponendolo in tandem al velodromo ( che poi sarà intitolato al polesano Monti calciatore  e aviatore morto durante una perlustrazione aerea) con sfondo Basilica di Sant’Antonio.
E sempre da Padova ecco Cesare Zancanaro portiere-sdraiato nella foto squadra datata 1923.
Passando al suo periodo romano, ecco Cesare Zancanaro col suo storico berretto e in team Alba Roma 1924/25 con didascalia incorporata a certificare che , insieme alla Fortitudo e alla Roman diede vita alla società della Roma.
Nel periodo in cui i Campionati si svolgevano a carattere territoriale, come dimostra la successiva foto dell’Alba Roma 1925/26 Campione d’Italia Centro Meridionale, con Cesare Zancanaro portiere titolare e protagonista anche con la Rappresentativa laziale che , sempre stagione 1925/26 vinse contro la Rappresentativa di Malta ( tutto come da descrizione autografa in foto da parte dello stesso Zancanaro).
Gran portiere come nel libro del Bologna ( per il Centenario della società rossoblu) in cui si vede il bolognese Borgato nella finale del 1926 al tiro proprio contro il portiere Zancanaro, da noi segnalato anche alla famiglia di Fulvio Bernardini per un altro libro story.

 

 

 

 

In risalita verso il Nord, poi il portiere Cesare Zancanaro ha difeso la porta del Parma 1931/32 in Serie B ( eccolo tra i ‘crociati’ ) oltre che essere stato altresì grande pattinatore e addirittura CT dell’Italia , come dimostra la foto emblematica del regime fascista.
A seguire , del periodo di Zancanaro calciatore a Rovigo, lo proponiamo portiere in uscita in una partita casalinga allo stadio allora denominato Tre Martiri ( lo sapete chi sono? ) .
Poi per Cesare Zancanaro è iniziata la ‘fase due’, quella di allenatore già prima di conseguire nel 1950 il patentino a Coverciano nel Corso tenuto dal grande Giovanni Ferrari ‘Campione del Mondo’ ( vedi sua foto con autografo-saluti) con l’Italia di Pozzo.
E con riferimento a questa ‘fase due’ di Cesare a Rovigo , vi proponiamo Zancanaro vice allenatore di mr Vaniscek in foto poker player tra cui Giovanni Cattozzo ( pantaloncini neri) Quindi Zancanaro con berretto e occhiali scuri allenatore del Rovigo 1948/49 in serie C( tra gli altri , seminascosto, sempre Cattozzo poi in serie A con l’Atalanta e ..vedi sua story su questo sito) .
E poi Cesare Zancanaro col pallone tra le mani insieme ad uno speciale poker di suoi noti giocatori anche perché hanno autografato la foto datata 1949 ( tra cui Roccato che me l’ha gc concessa).

 

 

 

 

Ma dicevamo di Cesare Zancanaro allenatore in tour Polesine, perciò ecco il suo cartellino che certifica il suo tesseramento col Rovigo 50/51 e col Contarina, 1953/54 fermo restando che con Renato Bottacini era stato anche all’Adriese dove era ‘esploso’ Aldo Ballarin poi giocatore del Rovigo come suo fratello Dino, prima di volare nella storia e nella leggenda con il Grande Torino.
Però abbiamo spiegato il valore interdisciplinare di Cesare Zancanaro, perciò eccolo in kit sia pattinaggio, mentre aiuta sua figlia Marilisa, e sia by rugby ‘preparatore atletico in tandem con Giuseppe Zuin giocatore della Rugby Rovigo scudettata anni ‘50.
Ma dicevamo anche del valore di Cesare Zancanaro come artista-scultore, ed allora ecco il ‘maestro’ accanto ad una sua premiata opera d’arte.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it