Bergantino e la “scomunica” del 1295, inflitta ‘iure episcopali’ dal vescovo Federigo di Ferrara per il suo potere politico-religioso sull’allora Transpadana Ferrarese/ Ecco gli Atti-Rogiti e il perché... feudale


11/08/2023

C’era una volta il potere politico-temporale nello Stato della Chiesa e anche nella Transpadana Ferrarese sono avvenuto ‘fatti protoripo’ì di interesse nazionale e giuridico.

Tale è sicuramente la “SCOMUNICA” comminata alla Comunità polesana di Bergantino nel 1295 dall’allora vescovo di Ferrara per non aver rispettato quegli accordi feudali ( meglio ...imposizioni) per i quali “I bergantinesi annualmente, per l’usofrutto delle terre, erano tenuti a dare alla mensa episcopale una parte dei prodotti delle terre con l’aggiunta di denaro”. 

Tutto questo documentato dagli archivi di Stato di Modena, di cui ci racconta tutto il professore Franco Rizzi, cantastorie dell’enclave altopolesano, con riferimento ai rogiti notarili datati 26 febbraio e 9 ottobre che ‘documentano la scomunica (FOTO ALLEGATA) del vescovo Federigo di Front de’ Conti di S. Martino, sia l’inizio che la ‘cancellazione’ della stessa punizione ‘politico-religiosa’.

Un ‘interdetto’ prototipo, anche se ‘cancellato’ nello stesso anno 1295, ma che fa ben capire quanto il Diritto Canonico ( ricordo bene il relativo mio esame all’Università di Ferrara...) sia rimasto radicato e ‘influente’ soprattutto in Italia anche post Concordato dell’11 febbraio  1929 tra Stato e Chiesa.

 

 

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 06.08.2023)/ BERGANTINO E LA SCOMUNICA "PROTOTIPO" DEL 1295, DA PARTE DEL VESCOVO DI FERRARA IN FORZA DEL SUO POTERE POLITICO-RELIGIOSO SULLA TRANSPADANA FERRARESE. 

Nell’archivio di Stato di Modena una busta (archivio segreto estense) contiene molte pergamene riguardanti i rapporti tra Bergantino (dominio estense) e il vescovo di Ferrara, che aveva il potere politico-religioso sull’allora Transpadana Ferrarese (iure episcopali).

Due documenti pergamenacei risalgono al 1295 (rogiti notarili): 26 febbraio; 9 ottobre. Documentano la scomunica (FOTO ALLEGATA) del vescovo Federigo di Front de’ Conti di S. Martino.

“I bergantinesi annualmente, per l’usofrutto delle terre, erano tenuti a dare alla mensa episcopale una parte dei prodotti delle terre con l’aggiunta di denaro. Fatto è che nel 1295 risultavano scomunicati per non aver rispettato gli accordi feudali. Già nel 1273 erano stati scomunicati per le stesse ragioni” (F. RIZZI, Bergantino e la scomunica del 1295, Ravennatensia V, Cesena, Badia di Santa Maria del Monte 1976, p. 390).

L’istrumento datato 26 febbraio 1295 (copia del 9 ottobre), riporta la cancellazione della scomunica e dell’interdetto tanto che Gualfredino da Pandolfo (“consul ville hominum et tocìus universitatis castri Bergantini”) doveva andare in vescovado a Ferrara a chiedere umilmente perdono con la garanzia che gli impegni altopolesani sarebbero stati mantenuti. Per questo il vescovo perdonò.

 

In base all’accordo confermato, Bergantino ogni anno era obbligato a fornire la terza parte del vino risultante dalla vendemmia. “Da tre o quattro anni, però, non cedevano alla curia episcopale un terzo ma solo un quarto di detto vino”.

Nello stesso lasso di tempo altri prodotti non venivano regolarmente ceduti al vescovo; per ogni ettaro ad ortaggi 1200 ferrarini; ogni fattoria un centinaio di capponi; foraggio grosso un quinto, piccolo un decimo così la decima su miglio, panico stoplarolo, fagiolo selvatico e lino. Le fattorie, “poste oltre il ponte del castello” 120 soldi ad ettaro, oltre la decima dei frutti, delle pecore, dei suini e delle capre. Inoltre “era fatto loro obbligo di consegnare un quarto del legname al porto di Bergantino sul Po, o direttamente al palazzo vescovile”.

Infine gli abitanti di Bergantino promettevano di consegnare i prodotti non offerti negli ultimi 3-4 anni sotto la garanzia di tutti i loro beni e sotto la minaccia di una pesante multa pecuniaria.

Certo i tributi agricoli e monetari erano pesanti, la miseria diffusa in una zona votata all’agricoltura di sussistenza tanto che possiamo anche oggi giustificare la difficoltà di rispettare i patti con il vescovo-conte, il quale non si poteva permettere di transigere, ne avrebbe perso di autorità, alla faccia della carità cristiana!

 

EXTRATIME by SS/ In cover il Documentario della “Scomunica” storica comminata nel 1295, in forza del suo potere politico-religioso, dal  vescovo Federigo di Front de’ Conti di S. Martino ai ‘transpadani ferraresi’ di Bergantino.

Il paese dell'Altopolesine che opnoriamo come da successoive 'mappe' storiche , prima della nascita della napoleonica Repubblica Cisèadana ed infine con gli altri comuni dell'itinerario cicloturistico da Melara al Delta Po.

 

Franco Rizzi & Sergio Sottovia

www.polesinesport.it