Boris Padovan dalla Curtin University di Perth alla Leica Geosystems di Heerbrugg/ Indimenticabile l’Australia… anche per papà Giancarlo


14/08/2014  

Probabilmente quando Boris parla di podismo nelle sue mille sfaccettature di vita, bisognerebbe scrivere Po-dismo; la location del suo jumping familiare. Questo è Boris Padovan, professionalmente globetrotter tra Padova, Austin, Antartide, Australia e ora Svizzera. Certo il ‘podismo di Boris’ è maturato a Padova, come ha spiegato lui stesso la genesi parlando così dell’innominato Sommaggio allenatore:<< Sotto gli insegnamenti di un coach professionista, un uomo che portò sua figlia a correre alle Olimpiadi di Atlanta e Sydney, ed egli stesso grande atleta del passato. Tutti quei venerdì e sabati sera passati tranquillamente a casa al fine di essere pronti per il duro allenamento del mattino dopo o per una gara da disputarsi a 70-80 km da casa. Ogni settimana, per tre lunghi anni. Amavo quei giorni battaglieri, stavo così bene, solo che negli ultimi anni mi sto godendo la vita in maniera diversa.>>
Storie di Sport e di vita quelle di Boris Padovan che sono di casa qui su questo sito fin dalla sua nascita ( del sito) e che vale la pena di rileggere sempre, come vedo fare a tanti che by world cliccano by Url sulle pagine’ di Boris in Antartide, su Boris Padovan winner Perth Marathon, su Boris …che si racconta e che soprattutto trova sempre il tempo di rispondere alle mie domande sempre in bilico tra conoscenza e invadenza sulla strada di una informazione che parte dalla News per arrivare ad una Story.
Come questa Fair Play Story nata praticamente un anno fa nella ‘sconfinata’ Australia e perfezionatasi in un ‘cantone’ della Svizzera, baipassando il Prato della Valle a Padova.
Ricordo ancora quando mio fratello Luciano, guarda caso una vita vissuta in Australia e world Champion in ten pin bowling con un ‘300 perfect game’ , cantava così dopo un viaggio in bici nella Città del Santo:<< Al Prato della Valle aspetto te e guardo l’acqua con un fremito perché… come l’acque del torrente che trascina e se ne va… etc etc>>.
Era una canzone di Sanremo  primi anni ’60.
Adesso è capitato che Boris sia tornato a Padova in uno dei suoi soliti ‘intermezzi familiari’ e che sia passato da Prato della Valle dove guarda caso ha trovato anche la signora Franca , come Boris figlia di Fetonte City e sua insegnante a Padova.
Insomma , avevo una Story in sospeso da un anno, quella del podismo ‘new deal’ in summertime by Australia e che si aggancia benissimo al nuova podismo summertime di Boris in Svizzera con relativa certificazione fotografica sollecitata dal sottoscritto.
E allora, per la serie …uno + uno fa tre, vi propongo questo straordinario carico di emozioni scaturite by heart Padovan , inteso Boris & Giancarlo, perché fanno il giro del mondo ma tornano sempre al punto di partenza; al Po-dismo naturaliter , quello familiare di papà Giancarlo Made in Fetonte City e di una ‘straordinaria incompiuta emigrazione australiana’ con tutti i suoi ‘essi e connessi’.

 

 

Straordinarie convergenze parallele, tanto più che Boris ha parlato con la Franca a Padova, ma che papà Giancarlo ha appena parlato con mio fratello Franco a Crespino e che mia moglie Mary è stata per due giorni con la sopracitata Franca a casa Nicolin a Crespino per esigenze di passato di vita e …passata di pomodoro da work in progress two days.
E visto che il sottoscritto è rimasto ‘appiccicato’ a questo sito per ‘recuperare’ ben 4 giorni di fila spesi giocando a tennis tra Rovigo, Ceregnano, Porto Viro e … Badia ‘music festival’ per ascoltare la familiare Grace rock band, vi propongo in sequenza kit news questa jam session di Fair Play by Boris & Giancarlo Padovan.
Perché di fair play si parla troppo ma non se ne citano abbastanza le testimonianze; storie prototipo che vale la pena di raccontare, tanto più quando a testimoniarle sono personaggi speciali come Boris che everywhere sanno essere ‘semplici & professionali” al tempo stesso.
Praticamente una Story che vuol essere anche un …messaggio, come la mia voglia di omaggiare con la speciale maglietta griffata www.polesinesport.it quel Boris Padovan che , professionalmente descritto “ Research fellow at Curtin University of Technology, Perth, Western Australia … Venice Area, Italy Informatica e servizi “ resterà forever in mission by Po-dismo.
Una Story che , per la serie di padre in figlio, cioè grazie alla fresca mail by Giancarlo Padovan, mi permette di fare rewind e ripensare ai bei tempi degli esami di maturità, quando ci preparavamo da teenagers tra Arginone e Aguiaro, tra casa di papà Cesare e mamma Maria, salvo qualche escursione in moto.
Una Story che valeva la pena di raccontarvi , anche perché stamattina 14 agosto ho ricevuto anche la breve telefonata familiare della professoressa Franca Zagatti ( cognome del marito) che per il sottoscritto è comunque sempre stata Franca Nicolin).
Anche perché – ne abbiamo preso atto assieme – “una volta per le ‘signore’ era normale ‘prendere’ il nome del marito, mentre adesso che è normale sposarsi (o accompagnarsi) più volte … . è più che giusto essere ‘sé stessi’ forever anche nel cognome.
Per quanto riguarda la “Mia Australia”, e in aggiunta a quanto perfettamente raccontato da Giancarlo Padovan, AGGIUNGO soltanto in flash-amarcord personale che mio fratello Luciano aveva già avviato le procedure che garantivano il lavoro in Australia, ma che per  quanto mi riguarda poi il consenso materno non c’è più stato ( allora la maggiore età era a 21 anni…) a causa della improvvisa morte di mio padre nella serata in cui Giancarlo & il sottoscritto erano già pronti per  camminare a piedi da Crespino al Santuario della Madonna di Monte Berico, fatto poi l’anno successivo.

 

 

PRIMA SERIE KIT NEWS SUMMERTIME 2013/ BORIS PADOVAN “PODISTA” IN AUSTRALIA
Una Story, questo trittico, che è nata dalla mia mail datata 16.6 2013 quando  ( tra l’altro dopo aver parlato troppo…) gli scrissi quanto segue: <<  Ciao Signor Boris, ogni tanto mi faccio vivo... perché ti penso sempre in corsa... ma almeno come podista sudi di più e bruci le tensioni del correre nella vita... Però cosa fa Boris Padovan il podista???
Questione di granelli di sabbia che voglio considerare importanti se prototipi... A questo punto...chissà cosa ha fatto Boris Padovan sportman in Australia...   Spero bene e magari raccontaci qualcosa...  col tuo solito modo Sport & Vita... / Tanto poi la settimana prossima da sabato 22 a sabato 29 giugno andrò in vacanza tra sport e spiaggia a San Vincenzo di Livorno ( mia moglie al sole e io sui campi da tennis... dove per lo meno non conta solo il cronometro... altrimenti… Spero di non averti ...intasato con il solito bla bla bla...  a cui ti prego di dare attenzione solo in parte e a quello che ...meno ti da problemi....
Comunque un sincero affettuoso ricordo , nel nome del padre ma anche del figlio... >>

QUESTA LA RISPOSTA IN TAP-IN “UNO & DUE” BY BORIS PADOVAN …
<< Ciao Sergio, ricevere posta da te e' sempre un grande piacere, e per questo intendo sempre risponderti a dovere sebbene ciò comporti un certo ritardo.
Sono lieto di apprendere che tu e tua moglie state bene. In questo mento starai spadroneggiando su qualche campo da tennis a San Vincenzo. Mi auguro che la vostra vacanza stia procedendo per il meglio e che tu riesca a rilassarti e trovare del tempo per te stesso, visto che solitamente sei sempre così' indaffarato, attivo e proiettato verso gli altri.

Io sto bene. La vita di Perth mi tratta bene, mi vizia quasi. Corro sempre certo, ma la scorsa estate australe (il vostro inverno) ho "rallentato" in termini di devozione al sacrificio, motivazione e impegno. I motivi sono molteplici, sicuramente il gran caldo dell'estate. Per allenarsi in maniera costruttiva occorrerebbe uscire di casa alle 6 in punto del mattino, se non prima, impossibile per la vita che conduco. Sempre per colpa di o grazie all'estate mi sono dedicato molto al surf nei soleggiati weekend. Qui anche un montanaro come me non può evitare di innamorarsi dell'oceano e delle sue onde.
Infine va sicuramente menzionato un altro fatto importante. Oltre alla corsa, vi e' un altro grande amore nella mia vita, iniziato tanti anni fa, 23 per l'esattezza, lo possiamo dire. Si tratta del Karate, che pratico pressoché ininterrottamente da quando avevo 15 anni. In Italia riuscivo a correre 7 volte la settimana e in più due sere, dopo la corsa, mi allenavo nel Karate.
Qui a Perth i corsi sono troppo presto, non riesco a correre ne' prima ne' dopo. Conseguenza diretta di ciò, tra karate e surf più qualche serata brava accade che i miei allenamenti di corsa non siano più 7, ma "solo" 4 o anche 3 la settimana.
Ovvio e giusto che le prestazioni podistiche calino, ovvio che i risultati in gara si mostrino palesemente e pesantemente.
Ma sono contento. Vi sono cicli nella vita, no? Sono sempre molto impegnato sportivamente, a livello quotidiano, ma sono anni questi in cui mi diverto così e mi godo probabilmente la vita, pago dei risultati che ho ottenuto in passato.
Tutto questo ampio preambolo per dirti che non mi sento vecchio ancora, tutt'altro! Solamente che sappiamo tutti quanti sacrifici richieda la vita dell'atleta dedicato, sacrifici intesi come il fatto non avere il tempo per fare altre cose. Ora io voglio fare altre cose, tutto qui.

 

 

MA IO UNA STORIA SULLA CORSA PER TE CE L’HO SEMPRE. Non e' una storia di vittorie esaltanti, di record personali, di obiettivi raggiunti. Forse e' ancora più bella: e' una storia di amicizia. Amicizia e corsa. E tratta anche un tema con cui ogni atleta agonista prima o poi dovrà aver a che fare nella sua carriera: non dico il ritiro, quella e' una conseguenza, una scelta. Parlo del momento in cui uno per mille ragioni scollina e da quel momento in poi le sue prestazioni future non potranno mai più eguagliare quelle passate. Tutto ciò e' racchiuso in una lettera che ho mandato ai miei amici di corsa il giorno dopo una staffetta che abbiamo corso assieme il 16 giugno. Quattro di noi abbiamo preparato una maratona a staffetta alla maratona di Perth: 10.2, 12.3, 14.4, 5.3 km a testa. Io (38 anni), Nicodemo (31), Steve (38), Sean (27). Sean si ammalò all'ultimo e il prode Nicodemo volle correre la prima e l'ultima tappa per salvare l'impresa della squadra. Con i tempi che riuscivamo a fare in allenamento e confrontando i risultati degli anni passati ero confidente che potevamo se non vincere quanto meno andare a podio. Non e' stato così, perché quest'anno c'era una miriade di giovani atleti di 16-18 anni che correvano come il vento e nei 10 mila metri danno le paglie ai vecchietti come noi...
Siamo arrivati sesti su una 70ina di squadre, ma felici perché l'obiettivo cronometrico che ci eravamo aspettati era stato raggiunto lo stesso.
Ti lascio alla lettura della traduzione della lettera che ho mandato ai ragazzi del gruppo di corsa (non solo gli staffettisti) il giorno dopo la gara.
Un caro saluto e un abbraccio caro Sergio, a risentirci presto./Boris>>

DALLA LETTERA DI BORIS PADOVAN AGLI AMICI PODISTI AUSTRALIANI
"Cari Amici, e' il momento per un commento di celebrazione e commemorazione da parte di un vecchio piagnucolone italiano.
Che dire? Che sono soddisfatto. No, anche di più. Sono timidamente felice.
Personalmente mi vedo in totale declino come corridore competitivo. Certo, sto invecchiando, ma non e' questa la vera ragione: non sono ancora così vecchio.
Anche se Julie ieri mi ha fatto ridere quando durante la gara le son passato di fronte e lei per incitarmi mi ha urlato che il ragazzetto che mi aveva appena superato aveva oltre 20 anni meno di me...
Ieri in tre abbiamo corso una maratona in 2 ore e 38 minuti. Al picco della mia preparazione, 4 anni orsono, corsi una maratona in 2:35. Sulle prime tutto ciò mi rende riluttante al pensiero di gareggiare ancora. Ho il presentimento che ciò che ho fatto nella mia vita circa la corsa non potrà ritornare ancora. E caspita e' vero, anche se non per il fatto che io sia troppo vecchio. E qui viene la ragione della mia contentezza.
Son contento perché sarebbe stupido pretendere di continuare ad avere gli stessi risultati di una volta ora che corro senza un allenatore e solo 4 volte a settimana. Avrei altrimenti gettato il mio tempo quando facevo 7-8 allenamenti a settimana, sotto gli insegnamenti di un coach professionista, un uomo che portò sua figlia a correre alle Olimpiadi di Atlanta e Sydney, ed egli stesso grande atleta del passato. Tutti quei venerdì e sabati sera passati tranquillamente a casa al fine di essere pronti per il duro allenamento del mattino dopo o per una gara da disputarsi a 70-80 km da casa. Ogni settimana, per tre lunghi anni. Amavo quei giorni battaglieri, stavo così bene, solo che negli ultimi anni mi sto godendo la vita in maniera diversa.

 

 

Qua in Australia ho corso fin troppo nel buio di una pista vuota e deserta, cercando da solo di mettere in pratica i consigli del mio allenatore italiano. Ero arrivato al punto che volevo appendere le scarpe al chiodo. Poi però arrivarono i giorni in cui conobbi Tom (corridore amatoriale, arbitro di atletica nonché faccendiere presso la pista dove mi alleno). Non interagivamo molto in pista ma passavo dei bei momenti spensierati durante le corsette amatoriali che avevamo di sabato o di domenica. Era quasi commovente poi arrivare la sera, al buio alla pista e lui lì seduto sul motorino pronto per andare a casa, ad aspettarmi per lasciarmi aperti gli spogliatoi e accese le luci. Sentii in qualche maniera che dovevo continuare a correre seriamente. Inoltre le corsette del weekend, con conseguente picnic tutti assieme mi fecero amare la vita a Perth ancor più se possibile. Talvolta mi recavo al campo di football di City Beach o a Kings Park per l'allenamento del sabato mattina con in corpo solo 2 o 3 ore di sonno, dopo una serata brava con gli amici, giusto per il piacere di farsi quattro risate con Tom, Cara, Toni e in seguito anche con Julie, Steve, Shaw e solo di recente anche Nico (Nicodemo) e Sean.
Correre con Steve mi ha ridonato motivazione così l'anno scorso decisi che avrei potuto ancora tentare una maratona prima della fine dell'anno, a Rottnest Island, nonostante gli infortuni subiti prima alla caviglia e poi al bicipite femorale che mi avevano imposto lo stop e la rinuncia alle maratone di Perth di Giugno ed Agosto.
Venne così l'inaspettata e in parte fortunata vittoria a Rottnest, la prima maratona (2:49) dopo tre anni.
Dopo di che mi godetti l'estate e la vita ancora, sempre di più, ho viaggiato, ho evitato ogni stress per gli allenamenti che non facevo. Ho passato molte domeniche con Julie a cavalcare le onde dell'Oceano su una tavola. Che scempio sarebbe stato alcuni anni fa saltare il lungo della domenica. Non stavolta però, me la passavo benissimo!
Era fine aprile di quest'anno quando ripresi ad allenarmi seriamente ancora. In pista con un motivatissimo Sean, e lungo il fiume la domenica con Steve, corridore inesorabile capace di sopportare in silenzio ogni fatica. Presto avemmo l'idea di correre la staffetta e il passo di mettere in piedi una squadra di quattro chiamata "Mamma Mia" fu davvero breve.
Di mercoledì sera vedevo Sean crescere in prestazioni e mi stimolava a spingere nelle ripetute come ai tempi in cui ero un corridore serio. Anche Paul, anche se più lento di noi, macinava giri su giri con grande impegno. Nei weekend avevo il piacere e l'onore di allenarmi con delle belve feroci che mi mostravano un entusiasmo non comune.
Non ho mai visto Nico correre così bene, o Steve venire a correre con noi il sabato mattina dopo un durissimo allenamento fatto solo il giorno prima. E Sean correre come una gazzella con Dio solo sa quante pinte di Guinness in circolo nel sangue dalla serata precedente.
Che cosa dire poi di Tom e Julie? devono sentire le nostre vibrazioni perché nelle recenti settimane ho visto che anche loro hanno aumentato il ritmo e ridotto i recuperi. Non credo sia solo la voglia che hanno di finire prima l'allenamento per sedersi al tavolo del picnic...
Straordinario entusiasmo soprattutto da Shaw che da febbraio non può correre. Non ha mai perso per un istante il sorriso dal giorno in cui guarda noi che corriamo seduto su una sedia a rotelle. Non son sicuro che un altro al suo posto avrebbe potuto fare lo stesso, davvero.
Ho visto grande interesse, impegno, sacrificio, fatica, sudore in ciascuno di voi. Avevamo una meta, l'abbiamo inseguita e raggiunta con successo. Sfortunatamente Sean ha mancato giusto l'ultima parte per colpa dell'influenza, senza però influenzare il corso degli eventi. Nelle passate edizioni di questa gara avremmo di certo sbaragliato tutti gli altri avversari. Ieri c'era un manipolo di nuove leve che correvano come il vento, non potevamo fare nulla. Questo non ha alcuna importanza, o meglio, ne ha in quanto nonostante sin dall'inizio della gara fossimo quinti ho visto in Steve e Nico lo spirito agonistico di chi non molla mai, tanto in una corsa quanto nella vita.
Complimenti quindi a tutti, sono così orgoglioso e grato di far parte di questo gruppo.
Non ho quindi ragione di essere felice? Eh sì cavoli!
Non so se ieri ho corso la mia ultima gara o no, il futuro e' sempre un mistero. Ciò che mi e' chiaro al momento e' che e' giunta finalmente l'ora di festeggiare per tutti gli sforzi fatti. Anche perché' ho promesso a un amico Irlandese che gli avrei mostrato come posso arrivare a bere ben due pinte di birra nel corso della stessa serata!!!
Grazie a tutti e chiedo venia per gli eccessi di sentimentalismi. / Boris>>.

 

 

SECONDA SERIE KIT NEWS SUMMERTIME 2014 / BORIS PADOVAN PODISTA IN SVIZZERA
Dopo un anno ( cioè datata 5.8.2014) , giusto per non disturbare,  ho mandato una mail a Boris Padovan, da cui estrapolo i seguenti flash:<< Ciao Signor Boris, ogni tanto  guardo qualcosa in internet perché tra Curtin Universty of Technology  e podismo , magari il tuo viaggiare satellitare chissà quante strade avrà percorso.
Ma intanto spero che tutto vada secondo le tue aspettative, per il resto ...basta la salute e poi ci pensa la fortuna.
Discorsi che fanno a pugni con la realtà, ma era come un augurio, sperando che valga Per...th in Australia e in the world.
E il tuo relax sportivo come va? Podismo running for victory oppure for friends...tanto poi vince il Team...il tuo...il Vostro.
Mi fermo qui ma qualcosa di Tuo manca sicuramente ai friends of www.polesinesport.it..
Ti lascio senza diventare logorroico, ma ..un caro saluto e quando ritornerai in Italy.... spero di avere il piacere di consegnarti una maglietta targata www.polesinesport.it che ho fatto fare con la scritta Fetonte Friends e relativo scudetto con il “Fetonte sul carro che precipita in ...Arva Padi , mentre le Erinni lo piangono prima di essere trasformate in pioppi"
Magari è mania di grandezza, ma ...Fetonte e la Metamorfosi di Ovidio è anche il senso della vita...
PS: Se hai qualche foto di Boris il podista e dei suoi Friends podisti, mi farebbe piacere pubblicarle sul mio/Tuo/nostro sito anche con qualche tuo pensiero.... di Vita Australiana o di Boris in the world....  >>

QUESTA LA RISPOSTA IN TAP-IN BY BORIS PADOVAN …
<< Buongiorno caro Sergio, che bella sorpresa la tua email. Mi immagino ti saranno fischiate le orecchie alcuni giorni fa, perché ero a Padova a trovare la mia famiglia e in Prato della Valle, anzi, per la precisione davanti al portone del mio Liceo Fermi ho trovato la Franca Nicolin. Dovrei chiamarla Prof. Zagatti, ma da quando scoprii per puro caso che e' di Crespino e abitava non lontano da casa dei nonni, non ho potuto più vederla come una professoressa di Matematica, ma bensì come una compaesana che ha molto di famigliare.
Ebbene proprio con lei ti abbiamo nominato, perché grazie a te e ai tuoi articoli, ella ha potuto seguire le vicende della mia vita, che in una maniera o nell'altra sono anch'esse il risultato dei suoi insegnamenti.

 

 

Beh caro Sergio, ci sono un po' di novità qui. Nonostante un nuovo contratto in arrivo con l'Università di Perth, tra la fine del 2013 e gli inizi del 2014 mi si e' profilata una nuova ed allettante opportunità per la mia vita. Mentre infatti si concludeva un lungo viaggio in Nuova Zelanda, mi venne offerto un ottimo lavoro presso una grossa azienda che produce ricevitori GPS per il posizionamento e decisi di rientrare nel Mondo Antico. Da Giugno perciò risiedo in quel di Heerbrugg, un paesello tra i monti in Svizzera, sul lago di Costanza, incastonato tra Svizzera, Austria, Germania e l'impronunciabile Liechtenstein. E' il mio mondo qui, immerso in boschi meravigliosi popolati da animali selvatici, a due passi dalle Alpi che da sempre amo tantissimo e spengono la mia nostalgia per l'Oceano Indiano e per le terre ai confini del mondo che ho avuto la fortuna di visitare e vivere intensamente, come la Tasmania, la Nuova Zelanda e la fredda Terra Australis Incognita.
E' la fine di un grande capitolo di viaggi ed esperienze, e l'inizio di una nuova vita più vicina alla terra natia, che mi darà finalmente l'occasione di conoscere meglio delle culture così prossime alla nostra eppur così diverse. E' vero o no che il luogo più buio che puoi trovare spesso e' alla base della candela?
Anche la corsa risente di un ritorno alle origini. Corro per il piacere di correre, spesso senza cronometro, come una volta. Le magagne al bicipite femorale mi hanno tenuto lontano dai grandi allenamenti di un tempo. Sta guarendo e tornerò ad allenarmi più seriamente, anche nella bellissima pista di atletica che abbiamo qui, ma per il momento mi godo le corse in salita, nella foresta, col sole o con la pioggia, non ha importanza. Ho già trovato un gruppo di corridori appassionati anche qui e mi son unito subito a loro che mi hanno accolto con un caloroso benvenuto. Gli ostacoli della lingua sono notevoli, perché io non parlo il tedesco. Tuttavia non serve parlare con le parole. Nascono grandi amicizie solo condividendo in silenzio la fatica della corsa. Quando restiamo soli in due o tre la' davanti al gruppo col cuore che batte all'impazzata e le gambe pesantissime che arrancano sui pendii di erba rocce e fango, basta solo che qualcuno mi dica: "Hop hop, Boris" e io capisco tutto l'incoraggiamento e la stima che quelle poche parole trasmettono. Poi alla fine si sprecano i dankeschön e gli auf wiedersehen visto che di più ancora non so dire. Ma va bene così, ogni altra parola e' superflua dopo una simile condivisione di emozioni.
Dall'ultima gara svolta a Perth nel 2013 non ho più desiderato partecipare a competizioni. Correrò ancora maratone di sicuro, non dico senza cronometro, ma di certo senza il bisogno di marcare un nuovo personale. Non importa più, quel tempo e' passato. Ora, più di quando iniziai alcuni anni fa, corro per star bene, per godermi la natura e per il piacere della corsa in sé.
Chi lo sa dove sarò tra altri 2-3 anni, certo questo e' un posto che potrei un giorno chiamare casa.
Spero tu stia bene, raccontami di come va a te. Riesci sempre ad essere attivo con le tue partite di tennis?
Ti mando un caro abbraccio. Dato che disto ad appena 6 ore di macchina mi sa che riusciremo a vederci un po' più spesso ora. Conto infatti di tornare a Padova e a Crespino in media ogni 3-4 mesi.
A risentirci presto, ti lascio con questa foto del gruppo di corridori (molto in gamba) che ho trovato qui.
Ciao e grazie per la tua email, con stima, Boris >>

 

 

TERZA SERIE KIT NEWS SUMMERTIME 2014/ GIANCARLO PADOVAN FA REWIND & AMARCORD SU CIO’ CHE POTEVA DIVENTARE LA NOSTRA VITA SE …DA CRESPINESI FOSSIMO ANDATI “COME GIA' PROGRAMMATO” IN AUSTRALIA

PADOVAN GIANCARLO ( in risposta alla mia segnalazione ‘due giorni dopo la risposta by Boris…)
Caro Sergio,
 proprio adesso, sbirciando nella mia posta, ho trovato, con immenso piacere, la tua e mail alla quale rispondo subito, consapevole di aver lasciato passare  troppo tempo senza mandarti nostre notizie.
 Questo è successo perché l’aggiornamento dei nostri contatti è sempre stato  legato alle performances di Boris sia nel campo atletico-amatoriale sia nel  settore del suo lavoro particolare. Come ben sappiamo, però, questi fatti via  via rallentano e si rarefanno fino a cedere il passo alla quotidianità con cui  ognuno di noi deve avere a che fare, e quindi, per la tua attività di cronista  di fatti eccezionali, sono venute a mancare le notizie di rilievo.
 Ciò non toglie che, al di fuori della cronaca di pubblico interesse, Boris  abbia portato a termine un colpo favoloso centrando l’obiettivo del posto alla Leica Geosystems di Heerbrugg (conosciuta in tutto il mondo nel suo settore)
 sostanzialmente grazie al suo curriculum divenuto ormai eccezionale.
…omissis…
 Ma facciamo un passo indietro e torniamo a Gennaio quando, sicuro di venire a
 lavorare in Svizzera, Boris ha chiesto a me e alla mamma ( praticamente imposto
 con l’acquisto dei biglietti aerei) di raggiungerlo in Australia, in aprile,  per stare con lui tre settimane prima di concludere la sua permanenza laggiù  prevista alla fine di maggio.
 Ed è così che, dopo un’ora di ricerche in soffitta, ho ritrovato e  rispolverato la grammatica ed il vocabolario di inglese e, con discreto  impegno, mi sono messo a rivedere verbi, aggettivi, sostantivi e quant’altro  che mi mettesse in condizione di poter sbarcare in un aeroporto (Dubai) e  trovare senz’altro il “Gate” dove potermi imbarcare per Perth dove c’era Boris  che ci aspettava.
 Ma più che la preparazione al viaggio, il vero ostacolo stava nel fatto che da  troppi anni non viaggiavo più e tanto meno all’estero perché da tempo ormai si  era programmata una vita sostanzialmente da pensionato.
 Ed invece, inaspettatamente, si è realizzato un sogno che ci balenava in testa  fin da ragazzi; ed ho pensato mille volte a te, Sergio, quando a 18 anni  avevamo progettato di andare laggiù e solo il diploma di ragioniere ci è stato  di ostacolo….ricordi?
 E nonostante i miei quasi 67 anni, ti posso assicurare che l’Australia mi è  parsa  una terra speciale, selvaggia, libera, eccezionale, unica dove chi vi  nasce deve per forza tornare a viverci mentre uno della mia età sente il vuoto  delle cose nostre che là non ci sono.
 Chissà se fossimo andati là mezzo secolo fa!


 Di sicuro non avremmo trovato metà popolazione di origine asiatica, indiana,  pakistana, indonesiana, malese…(no arabi!) che gestisce il piccolo commercio, l’artigianato, i locali pubblici, trattorie, supermercati ecc. Sicuramente tuo  fratello Luky  Luciano  si sarebbe fatto in quattro per trovarci un lavoro…ma  non un lavoro qualsiasi…bensì una attività che ci desse la possibilità di  emergere…(ne sono troppo sicuro!).

 

Ma ormai è troppo tardi e sono grato a Boris  di avermi dato la possibilità di vedere e capire queste cose…
Ho avuto anche l’occasione di parlare con diversi ragazzi italiani (muratori,  fabbri…da Verona, Brescia ecc.) che sono ancora là perché qua c’è la crisi nera  e ti posso assicurare che non fanno certo una bella vita e non hanno sicure  prospettive di farcela perché ormai gli spazi si sono ristretti e c’è posto  solo per gente specializzata (la manovalanza abbonda).
 Ma di ripassare l’inglese è stato necessario anche per andare nel canton  tedesco della Svizzera attraverso l’Austria dato che là o parli tedesco o tiri  fuori qualche parola di inglese! E, se poi pensi di scambiare quattro parole con CHI parla solo inglese anche con Boris, capisci quanto sia  importante, nonostante l’età, mandare a memoria un certo numero di vocaboli e  verbi in inglese…e…attenzione alla pronuncia!!!
 E pensare che per tutta la vita ho cercato, senza riuscirci, di poter andare  prima a caccia e poi a pescare libero da impegni, in piena libertà e  tranquillità….si vede che non era scritto nel mio destino!
 Proprio ieri mattina (domenica) ho parlato a lungo con tuo fratello Franco dei  tempi passati e, purtroppo, anche del presente che lo affligge con diversi  malanni che gli rendono la vita difficile, dolorosa  e pesante; pagherei  qualsiasi cosa per vederlo come una volta, sicuro di sé, determinato ed anche  un po’ spavaldo!
 Ora ti saluto, speriamo di incontrarci qualche volta a Crespino visto che non  fa ancora venti milioni di abitanti,CIAO , by Giancarlo >>

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Boris Padovan ‘podista winner’ in Australia.
Ma anche sulla strada dell’infinito, la vita di Boris Padovan non è una meteora , anche se come per la recente meteora Rosetta la ‘ricerca’ e gli studi parlano polesano.
Discorsi metafisici? Non direi, basta ‘viaggiare’ in internet e troverete alcuni flash speciali targati Boris Padovan, che ‘spaziano’ nel cielo stellato.
Così se Sergio Endrigo poeticamente cantava “ sopra le nuvole c’è il sereno, ma il nostro amore non appartiene al cielo”, beh il pensiero di Boris è ben più scientifico.
Come quando sul profilo face book di C.P. in data 5 giugno 2012 e con riferimento alla “Notte di Venere” qualcuno ha postato questo interrogativo:<< Altra domanda idiota: da Venere  si vede la terra illuminata?>>
Da ‘ricercatore satellitare’ la risposta di Boris:<<  La coltre di nubi potrebbe essere talmente spessa da non poter permettere di scorgere il cielo stellato. Ma un osservatore al di fuori dell'atmosfera potrebbe vedere la Terra illuminata dal Sole>>. E poi sempre Boris Padovan:<< Qui a Perth e' nuvolo... ma se interessa abbiamo l'ultima immagine utile, e' di 15 min fa:
http://www.perthobservatory.wa.gov.au/Venu.../VenusJava.html>>.
D’altra parte la cronaca internazionale , proprio sul sito australiano sopracitato, relativamente al ‘Transit of Venus” spiegava:<< Venus will transit over the disk of the Sun on June 6. The entire transit will be visible from New Zealand and east and central Australia. Readers are cautioned about trying to observe this event. If you do not have specialised equipment, or know how to correctly use it, you may permanently damage y... >>.
Ma torniamo a Boris Padovan, laureatosi nel 2001 a Padova, di ritorno da alcuni mesi da ricercatore su una base in Antartide e fermatosi a Perth che a novembre 2013 si è poi raccontato così al Corriere del Veneto:<< Contattato dalla Curtin University of Technology, ora sono un ricercatore nel settore del posizionamento via satellite. Qui ho incontrato molti veneti, forse attirati dai vantaggi, stipendi più alti e relativa facilità d’impiego per personale qualificato. Ma è pieno di gente che arriva disperata anche dall’Inghilterra e dall’Irlanda».
Insomma l’Australia ha , come tutti, tanti volti, tant’è che sempre ai taccuini di Matteo Sorio lo stesso Boris ha poi sottolineato:<< Il boom delle miniere crea occupazione, in città cercano informatici, contabili, camerieri, costruttori. Ma ho conosciuto molte persone costrette a rientrare in Italia, scaduto il visto».

 

 

Tutto questo per ricordare come sono cambiati i tempi di quando papà Giancarlo il sottoscritto ‘sognavano’ l’Australia di mio fratello Lucky Luciano, mentre adesso pare non essere più il Paese dei Balocchi, come( sempre sul Corriere del Veneto)  ha ben spiegato Vincenzo Romiti della associazione Italia-Australia.
Era il tempo in cui Boris Padovan salutava da Perth in Australia i suoi amici del “ GP Tuttisti Avis Aido Montegrotto” che ricambiavano così gli auguri postandoli su l sito www.gpturristiavisaido.it :<< Un saluto particolare va all’amico  Boris Padovan che saluta tutti da Perth in Australia dopo aver fatto parte  poco prima della partenza dello squadrone vincitore della 6 x 1 ora di Monselice.>>
Tutto questo per tornare al podista Boris che vi riproponiamo subito in apertura di fotogallery, in kit intercontinentale, perché Boris è running a Taglio di Po e poi sul tapis roulant in Antartide ma con maglietta ‘logo’ Delta del Po, ma anche running winner Rottnest Marathon in Australia dopo essere stato ad Austin in Texas .
Per qaunto riguarda Boris Padovan in Antartide, beh lui ci segnala che la distanza da Paadova è di km 15.405, mentre la distanza da Crespino è di km 15.360.
Ben più lunga dei canonici km 42,195 della Rottnest Marathon che Boris ( n.262 e sun glasses con cappellino) si sta apprestando a vincere nella foto successiva ‘restando nel gruppo’ quanto basta prima di sprintare , recuperare e sorpassare tutti nella fase finale.
Poi Boris ha corso per ..fare gruppo con gli amici, mentre era impegnatissimo sul lavoro all’Università di Perth ( vedi http//.gnss.curtin.edu.au e didascalia che recita “The GNSS Research Centre at Curtin University is headed by Professor Peter Teunissen. It is comprised of academic staff members, postdoctoral fellows, as well as PhD students”.
I cui “Current Members, come da foto che vi proponiamo , erano Prof. Dr. Peter Teunissen, Dr. Dennis Odijk ,  Mr. Amir Khodabandeh, Dr. Baocheng Zhang, Dr. Boris Padovan, Dr. Wei Li, Dr. Jianfeng Guo, Dr. Nandakumaran Nadarajah, Dr. Noor Raziq,  Mr. Robert Odolinski.
Ma il cuore di Boris aveva le sue note radici, per cui eccolo in poker familiare a Crespino , in Piazza Fetonte con papà Giancarlo, che poi proponiamo insieme al sottoscritto in Piazza San Marco a Venezia, in gita premio quando ci siamo diplomati ragionieri.
Pensando a quella Australia dove mio fratello Luciano ( in foto kit nello straordinario “300 perfect game” nel Ten Pin Bowiling datato 1965) ci avrebbe ‘chiamato’ , ma dove per i motivi sopra spiegati il sottoscritto & Giancarlo Padovan non poterono andare.
Questioni di ‘legami familiari’ come quelli che lo stesso Boris Padovan ha ritrovato spesso durante i suoi ‘ritorni’ a Padova e Crespino ( eccolo intavolato con papà , mamma, sorella Micol, cugini e nipoti e nonna Rina Rodella).
Una location che per Boris è adesso certamente più vicina, visto che lui è passato dall’Australia alla Svizzera, dove però ( vedi ultime due foto) non disdegna di allenarsi da ‘podista’  intruppato nel gruppo tra le montagne verdi.


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it