Boscolo Cristian il “Pelè da Taglio di Po”/ Metronomo in Serie C tra Como di Sala e mr Burgnich & Lombardia


11/02/2015

Oggi ho ricevuto una telefonata da quel signore che é Michele Veronese by Coni Rovigo e … ho pensato di ‘sdoganare’ Cristian Boscolo per onorare la sua Storia e la sua famiglia, nel nome di papà Tino. Come farò per tutti gli altri Personaggio Story della mia trilogia libraria Polesine Gol perché non devono restare nel ‘mio cassetto’ ma patrimonio di tutti i “Lettori” di questi sito www.polesinesport.it che per fortuna si incrementa grazie a quei Friends che vogliono ‘condividere’ Story e che ormai hanno raggiunto gli oltre 360/mila contatti e oltre 600/mila pagine viste non tanto grazie alla promozione dei massimi rappresentanti Istituzionali & Sportivi quanto grazie a quei “Campioni & Signori” che si stanno ancora oggi mettendosi a disposizione per ‘raccontarsi’ a cuore aperto e per diventare cittadini del Mondo by www.polesinesport.it grazie alle loro “Testimonianze di Vita” tra Sport & dintorni socio-culturali.
Perciò , a tutti loro dedico questo “Boscolo Cristian Personaggio Story” che ho voluto mettere tra i “Campioni & Signori” per la lunga vita sportiva del Personaggio, sempre pronto anche in casa Vecchie Glorie Tagliolesi a partecipare e promuovere Eventi per beneficienza o nel mondo della Scuola, per sensibilizzare i giovani ai valori più profondi del Calcio e dello sport in generale.

 

 

BOSCOLO CRISTIAN “PERSONAGGIO STORY” ( di Sergio Sottovia, by Libro Story “PolesineGol 3 – Campioni & Signori”/ GLI AMICI A TAGLIO DI PO LO CHIAMAVANO PELE’. GRAN METRONOMO NEL COMO E IN LOMBARDIA. SEMPRE IN SERIE C. E A 35 ANNI HA PORTATO IN C1 IL PERGOCREMA
<< La sua lettera identificativa non può essere che la C. Perché lui Boscolo si chiama Cristian, perché Boscolo è stato presto calciatore, perché Boscolo è stato lanciato da Claudio Ottoboni nella Virtus Taglio di Po, perché Boscolo ha fatto il grande salto nel Como, perché Boscolo là sul lago ha snocciolato quel rosario di stagioni sportive che l’ha visto giocare un campionato in serie B e poi tantissimi campionati di serie C. Insomma il calcio per Cristian Boscolo è la sua …vitamina C.
Pur tuttavia Cristian Boscolo, nato ad Adria il 18.07.1973 ma tajante da sempre, non è un personaggio d’antan, ma un Personaggio della Beat Generation, perché si è messo in viaggio prestissimo, sulle strade della ‘California del Calcio’.
Tant’è che Cristian ancora adesso è in viaggio, al Pergocrema ovviamente in serie C, mentre si racconta in presa diretta:” Da piccolo ho giocato nella Virtus del presidente Zampieri. Lì a Taglio di Po ho imparato tutti i ‘fondamentali’, sia quelli tecnici che quelli formativi della personalità Mi hanno davvero aiutato a crescere quei primi allenatori. Davvero posso dire che Claudio Ottoboni è stato un educatore nel pieno senso della parola, seguendomi dai Pulcini agli Esordienti e nei Giovanissimi. Perché lo ha fatto con me, ma anche con tanti altri ragazzini, tra i quali anche Gabriele Zagati poi passato al Cesena. Poi ho giocato prestissimo negli Allievi di Roberto Pasetto, finché un giorno il dirigente factotum Giancarlo Volante mi portò in prova al Padova”.

 

 

Era la primavera 1986 e quel ragazzino da Taglio di Po, quel giorno all’Appiani in quella partitella –provino per il Padova ( allora in serie C) , si ritrovò ‘scelto’ dagli osservatori del Como. E per la famiglia di papà Tino , con due figli ( Enrico e Barbara) oltre a Cristian , divenne il tempo delle scelte difficili. Spiega Cristian:” Non era facile per un ragazzino di 13 anni lasciare il suo paese in campagna, per andare da solo in una grande città. Ma devo dire che mi ritengo fortunato, perché a Como ho trovato quel Mino Favini che era un grande sia sul piano tecnico che su quello umano, e che da 10 anni a questa parte , come ds, sta facendo grandi cose anche all’Atalanta”.

 

 

Un ambiente, quello di Como, che ancor oggi Cristian Boscolo non smette di elogiare:” Ma era tutto il sistema societario che puntava sui giovani, tant’è che c’erano ragazzi da tutta Italia, con allenatori che erano istruttori ed educatori al tempo stesso. Vale per Tosetti quando giocavo nei Giovanissimi e ancor più con Favini allenatore poi negli Allievi. Nazionali.”. Una crescita graduale , quella che ha maturato il centrocampista Boscolo nel famoso Centro Sportivo di Ossenigo, perché all’epoca il Como del presidente Benito Gattei era – spiega Cristian – ‘una grande famiglia dove si lavorava tanto ma in serenità, senza troppa pressione’. Ideale come lo era stato per i vari Albiero, Pozzato e Renzo Rossi, nelle stagioni della serie A. Ideale per fare ‘step by step’ tutta la trafila delle giovanili, come ha fatto Cristian fino ad arrivare nella squadra Primavera allenata da Angelo Massola, mentre il Como 89/90 di Galeone purtroppo retrocede in serie C. Ma è nella stagione 90/91 che Boscolo trova la certificazione che quella del calciatore sarà la sua professione. Infatti parte sempre con la Primavera di mister Massola, ma nel girone di ritorno viene aggregato alla prima squadra. Sottolinea Cristian:” E’ stato importante soprattutto ascoltare i consigli di gente come Pradella , Seno e Giancarlo Centi, la bandiera del Como. E poi Eugenio Bersellini mi ha regalato l’esordio a Casale Monferrato, in una stagione in cui abbiamo perso lo spareggio per salire in B, contro il Venezia di Zaccheroni”.

 

 

A questo punto arriva il militare, per cui Cristian … non sfrutta tutto il suo potenziale. Certo gioca nella squadra Primavera ed ha la soddisfazione di giocare con Luigi Sala e Pippo Inzaghi nella Nazionale militare, però nel Como 91/92 allenato da Frosio il nome di Boscolo in serie C si legge solo tre volte. 
Rientrato a tempo pieno, per Boscolo è normale essere nella rosa dei titolari , tanto più che il Como 92/93 in serie C1 ha deciso di puntare sui giovani. Anche per questo , pur passando da mister Valdinoci a Burgnich, sarà normale centroclassifica , con Boscolo che gioca le sue brave 15 partite. Finiva lì l’epoca del presidente Gattei e partiva l’era di Mario Beretta che per il Como 93/94 chiamava Marco Tardeli sulla panchina, a cercare con i gol di Dionigi il salto in serie B.  E stavolta Cristian vi contribuirà , non solo con le sue 14 presenze, ma anche con l’unico gol della sua carriera: quello che aprì le marcature contro la Pistoiese , per un 2-2 che aprì le porte dei play off, dove le vittorie su Mantova e Spal , portarono il Como in serie B. Ormai maturo, il tajante Boscolo sarà titolare nel Como 94/95 , al fianco dei Galia, Comi e Manzo, coi quali disputerà ben 27 partite, da centrocampista davanti alla difesa, ma senza trovare la salvezza. 

 

 

Praticamente un Como sull’altalena, visto che l’anno dopo con mister Scanziani viaggia nelle zone alte della serie C, sempre con Boscolo tra i protagonisti con le sue 24 presenze. L’obiettivo promozione però sfuma, quando quel Como 95/96 perde lo spareggio ad Empoli. Un’amarezza che porta cambiamenti su quel ramo del lago di Como, con Boscolo che, giocate 10 partite, preferisce cambiare …ramo, passando a quello del Lecco del presidente Grassi e di mister Gustinetti, stavolta in C2. Una scelta che si rivela oltre modo fortunata perché stavolta, giocate 13 partite, finalmente Boscolo sarà vincente nei play off, centrando il salto in C1, come il Lumezzane che era salito direttamente.  E perché proprio Gustinetti sarà il nuovo allenatore del Lumezzane 97/98 in serie C, il centro del bresciano dove viene calamitato Cristian.  Una stagione intensa quella di Boscolo e del Lumezzane del presidente Bonomi, protagonista ancorché matricola, fino a perdere lo spareggio play off contro la Cremonese. Intanto Boscolo a Lumezzane ritrova il suo ambiente ideale per mettere radici e giocare, nelle sue 4 stagioni di permanenza, una media di 30 partite all’anno. Così nel Lumezzane 98/99 di mister Beretta e poi Scanziani,  il Boscolo da Taglio di Po fa un’altra stagione importante, col rammarico di essere uscito ancora nei play off. Stavolta nella finale secca con la Pistoiese.
Ma se ai bresciani finora la lotteria dei play off non ha regalato …premi, bisogna dire che è andata meglio al Lumezzane la lotteria dei play out , quando l’anno dopo ha regalato quanto meno un respiro di sollievo grazie allo spareggio salvezza vinto sul Montevarchi.

 

 

Un obiettivo centrato peraltro solo dopo che la panchina del Lumezzane 1999/2000 era passato da mister Scanziani a Pillon. Del tutto tranquilla perché da centro classifica infine la quarta e ultima stagione di Boscolo nel Lumezzane 2000-01 con mister D’Astoli.
Poi arriva il Mantova, ad incrociare la strada di Boscolo. La società del presidente Cioli è una categoria più in basso del Lumezzane, ma è pur sempre il Mantova blasonato e – dice Cristian – ‘una piazza affamata di calcio’. Perciò …come si fa a dire di no ad una bella signora. Invece quel Mantova 2001/02 parte male con mister Falsettini e solo con Boninsegna farà ottima risalita nel girone di ritorno, senza però agganciare i play off.
Un approccio amoroso che lascia qualche rimpianto in Cristian:” Mah, ho il rammarico di non aver sposato il progetto Mantova, però la chiamata della Pro Patria, in quelle circostanze e peraltro più vicina a casa, aveva anche il vantaggio che ritornavo a giocare in serie C1”. Una condizione ideale anche per durare più a lungo?  Sta di fatto che a Busto Arsizio il Boscolo polesano si ambienterà presto e ci resterà per un altro mini – ciclo di 4 stagioni, sul suo solito standard di 30 partite annue. Tranquilla la prima con mister Carlo Muraro, ma la successiva Pro Patria 2003-04 ha riservato grattacapi al presidente Armiraglio tant’è che in corso d’opera a Muraro è subentrato Patrizio Sala e la salvezza è arrivata solo nei play out, con la vittoria di Boscolo & company a spese del Prato. Andò abbastanza meglio alla Pro Patria 2004/05  sempre con Patrizio Sala allenatore e con Boscolo 33 volte presente, mentre fu più sofferta la salvezza per la Pro Patria 2005/06 di mister Discepoli. Con Boscolo protagonista peraltro anche in Coppa Italia ( serie C) visto che per due volte ha perso solo in finale, contro la Fidelis Andria e contro il Cesena.
Ma se avete visto c’è una costante nella carriera di Boscolo: gli allenatori che l’hanno avuto in una squadra lo chiamano quando vanno su altre panchine.

 

 

Questo succede anche a Carlo Muraro ( ex Pro Patria) , che quando allena la Pro Sesto 2006/07 chiama proprio Cristian alle porte di Milano. Però per Boscolo sarà una stagione difficile , sia per qualche problema fisico e sia perché, pur passando da Muraro ad Antonio Sala, la società del presidente Luca Pasini centra la salvezza in C1 solo attraverso i play out. 
Tutte problematiche che Boscolo non ha più avuto da quando è passato al Pergocrema 2007/08 di mister Sannino e del presidente Bergamelli, dove la risalita dalla C2 alla C1 è comunque arrivata al termine dell’ultima partita vinta sul Pavia.
Ma a 35 anni quanto può giocare ancora , a livello professionistico, il centrocampista Boscolo? Lo spiega Cristian che lo conosce bene:” Per fortuna non ho mai avuto infortuni gravi. E per fortuna mi piace ancora tanto giocare a calcio, per cui …voglio continuare ancora”.
Finora Boscolo ha già disputato ben 18 stagioni in Serie C, ma Cristian ha già ‘firmato’ col Pergocrema 2008/09 per essere ancora play maker in C1. Me l’ha confermato domenica 15 giugno 2008 a Taglio di Po, prima di giocare con le Vecchie Glorie Tagliolesi del suo amico Doriano Rosestolato nel triangolare di solidarietà in favore dello sfortunato Paolo Pasetto, figlio di quel Roberto che non ha mai smesso di credere in un miracolo.
Un ‘Campione & Signore” anche per questo Cristian Boscolo, come altri ‘special guest’ dell’evento, a partire da Fabio Garbin a Beppe Pregnolato, da Costante Tivelli a Massimo Albiero e alla superstar tajante Vigor Bovolenta mondiale e olimpionico (Atlanta e Pechino). Per una giornata tanto familiare quanto speciale, quella di Cristian marcato a vista dal suo avversario, guarda caso suo fratello Enrico che giocava nella squadra di Delta Radio gestione Binatti & Canella, che per certi versi ha aggiunto un’altra perla ad un Boscolo – palmares già da guinness dei primati.

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Cristian Boscolo con alle spalle Luigi Sala, ‘vedette lombarde’ nel centrocampo del Como, la location dove peraltro adesso è allenatore della squadra Primavera.
Poi per quanto riguarda la fotogallery partiamo dai bei tempi di Cristian nel Como, come da foto in  notturna con in piedi da sx: Franzone, Rossi, Parente, Sala, Manzo, Zappella;
accosciati: Gattuso, Catelli, Lomi, Boscolo, Ferrigno
A seguire Cristian Boscolo ( secondo da dx, accosciato), ‘prestato’ all’Atalanta, per il Torneo di Viareggio 1992.
Per quanto riguarda l’evergreen Boscolo del Terzo Millennio vi proponiamo Cristian ‘cercatore’ di palla Pro Patria rossoblu, quindi Boscolo numero 10 con la maglia della Pro Sesto 2006.
Ma abbiamo detto del ‘cuore tajante’ di Cristian Boscolo, perciò eccolo (sesto accosciato da sx)  con le Vecchie Glorie Tagliolesi che ho fotografato a Taglio di Po in data 15.06.2008 prima del nel match amichevole e per beneficenza vs i cronisti di Delta Radio.
A seguire la parata delle “Stelle Tajanti” nella serata dedicata ai “ Campioni & Signori” raccontati nella mia trilogia PolesineGol; con da sx Bellinelli, Gabriele Zagati, Guido Milani, Patrizio Bonafè, Doriano Rosestolato & Renato Pregnolato organizzatori, infine Cristian Boscolo.

 

 

Con riferimento a Boscolo e alla sua disponibilità ‘tajante’ pro stage  e pro giovani , ecco Cristian tra Dario Lazzarin (sx) e il gran mister del Settore Giovanile dell’Inter.
Ma in conclusione del nostro viaggio voglio proporvi Cristian Boscolo tajante prestigioso che ho fotografato in trio assieme al campionissimo della pallavolo Vigor Bovolenta, premiati da Doriano Rosestolato nel dopo match Vecchie Glorie Tagliolesi vs Delta Radio.
Semplicemente perché Ognuno dei Tre… se ho scritto la mia Trilogia Polesine Gol e poi “Olimpionici & Gentlemen , cioè la Top Ten Made in Polesine, sinceramente lo devo tanto alle loro sollecitazioni e sensibilità anche familiare.

Anche per questo la certificazione by last photo… parla da sola.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it