“Calcio e Arbitri: Etica sportiva e Fair Play”. Dal vangelo by Luca Gotti & arbitri Gava, Carrer, Padovan
Etimologicamente ‘gioco’ e ‘corretto’. Fair & Play, perchè gli inglesi mettono prima l'aggettivo e poi il sostantivo.
Valutare la realtà e proporre delle soluzioni è l’essenza della vita, tanto più quando i problemi sono in ‘casa nostra’.
E allora come faccio a non parlare dell’incontro dal titolo in oggetto e con i relatori in oggetto e che si è svolto ad Adria, martedì scorso, durante la conviviale promossa dal Panathlon Club di cui è presidente Alberto Doni e past president Flavio Zampieri ( signore con gli occhiali, nella foto con l’ospite-amico Luca)?
Dico solo che a tenere le fila della serata ci ha pensato l’amicizia polesana di Luca Gotti
( emblematica la foto gruppo ‘smile’ finale, con da sx, Padovan, Gava, Gotti, Cester, Doni, Carrer, Orlandi), orgoglioso di essere stato contarinante e vicino di casa e d’infanzia del tandem presidenziale del Club Service.
Ma su di lui, direbbe ‘Nonno Libero’ …una parola è poco, ma due sono troppe.
Insomma, il sottoscritto si affida al ‘Punt e més’ di Carpano – memoria, così pur essendo stato ‘dimafono’ della serata per altri amici giornalisti eccoVi gli ATTI del “ Calcio e Arbitri: Etica sportiva e Fair Play, secondo le esperienze dinamiche e relativo ‘vangelo’ secondo Luca, Gabriele, Roberto e Andrea ( vedi quartetto in foto attorno a Doni), non prima però di aver ‘contestualizzato l’evento’ attraverso l’amico Adelino Polo e il seguente articolo pubblicato sabato 13 marzo 2010 su Il Resto del Carlino , coi titoli e sottotitoli indicati e corredato da due ‘scatti’ ufficiali del sottoscritto.
ECCOVI L’ARTICOLO COMPLETO BY ADELINO POLO
“Tolleranza zero per isolare i violenti negli stadi di calcio”.
PANATHLON CLUB ADRIA/ Un confronto con arbitri di alto livello.
<<“Calcio e arbitri: etica sportiva e fair play”, un tema che, nell’ultima conviviale del Panathlon Club Adria svoltosi presso il ristorante ‘Il Minuetto’ , ha posto a confronto rappresentanti ad altissimo livello della classe arbitrale e del mondo del calcio. D’altra parte erano veramente d’eccezione i relatori presenti, gli arbitri nazionali ed internazionali del calibro di Gabriele Gava, Roberto Carrer e Andrea Padovan di Conegliano Veneto e l’allenatore polesano Luca Gotti a far simpaticamente da ‘provocatore’. Al tavolo dei relatori, accanto al presidente del sodalizio Alberto Doni, c’erano pure il delegato provinciale della Figc Clelio Mazzo e l’assessore comunale allo sport Federico Simoni, fra gli ospiti Lorenzo Zecca, il presidente del Distretto 1 del Panathlon Flavio Zampieri. In apertura della serata, il past president Carmino Bonamico ha presentato come un ‘ritorno’ il nuovo socio Marcellino Passarella di Tgalio di Po ( corse e gimkane in moto e auto).
Compito del presidente Doni, invece, la lettura dei nutriti curricula degli arbitri Gava, 55 partite dirette in Serie A, fra cui in febbraio Bari – Milan e 55 in Serie B, Carrer 69 in A e 65 in B, Padovan 34 in A e 57 in B, nonché del mister polesano Gotti, nato ad Adria, che ultimamente ha allenato Treviso e Trieste.
Proprio Gotti, che abita a Montebelluna, nella sua introduzione ha definito i tre amici arbitri di altissimo livello, persone di grande spessore culturale ed etico, quindi ha affermato che la loro categoria è la ‘componente silenziosa’ contrapposta ad altri ‘attori’del calcio come i media, il pubblico, i dirigenti. Ha quindi parlato della sua recente esperienza di due mesi in Inghilterra, dove hanno risolto con dieci regole il problema hooligans. Carrer ha detto che serve un cambiamento di mentalità, non la tecnologia, che bisogna accettare le decisioni degli arbitri, che sono eticamente corretti e conoscitori delle regole. Per Gava, amico personale di del Piero fuori, mentre in campo entrambi rispettano i rispettivi ruoli, i media minano i rapporti esasperando le situazioni.
Secondo Padovan il fair play è presentato spesso come ‘ cosmetico’ dello sport, ma è di difficile applicazione nel calcio. Alla fine, tutti d’accordo sul fatto che per cambiare le cose e isolare i violenti, occorrono il rispetto delle regole, la tolleranza zero e, in prospettiva, l’educazione dei giovani.
Molto interessante il dibattito, che ha visto alcuni contributi dei presenti. L’incontro si è concluso con la consegna dei consueti omaggi del Panathlon ai qualificati ospiti>>.
MA ECCOVI “PENSIERI, PAROLE ED OPERE” dei QUATTRO EVANGELISTI
Vi parlo di Montmartre e dei fiori di lillà? Di Wikipedia e delle carriere dei relatori?
Beh, Voi internauti sapete già tanto, per cui …sarebbero un ‘doppione’ le relative segnalazioni. Dico solo che ‘ciò di cui hanno parlato i “QUATTRO EVANGELISTI DI ADRIA” è di interesse generale ‘nazionalpopolare’ e che perciò le loro valutazioni/proposte sul Calcio, Etica sportiva e Fair Play non possono che essere un PROTOTIPO che va ben oltre la location polesana e questo ‘etrusco sito archeologico’.
Insomma, le esperienze polesane e nazionali del calcio stanno mettendo in secondo piano la bellezza del ‘gioco del calcio’. Troppe partite sospese per comportamenti ‘recidivi’ purtroppo non solo dai giocatori sul campo, ma anche per colpa dei dirigenti e degli spettatori. E’ successo recentemente in Polesine a Lendinara e a Costa, ma di questo ne abbiamo parlato nella rubrica ‘Polesine Gol’ . Ma è successo anche nel Veneto ( vedi segnalazione su rubrica Eventi) ed anche in campo nazionale ed Internazionale, dove le esperienze dinamiche registrano ‘velocità e temperature diverse’ , dall’Italia all’Albania, dalla Francia all’Inghilterra e ..in the world.
Ne sa qualcosa Wikipedia ma ancor più l’arbitro – relatore Gabriel Gava, che in Albania il 29 aprile 2009 ha arbitrato la semifinale di Coppa Albania tra Ks Shkumbini Peqin e Ks Flamentari Valona. Ci ha pensato una sassaiola della tifoseria locale, a 10’ dal termine, a far finire anzitempo la gara. Come ne sa qualcosa Luca Gotti dall’alto della sua esperienza di allenatore professionista ( vedi sempre Wikipedia) ma sopra tutto dall’alto delle sue ‘esperienze’ recenti in Inghilterra. Senza entrare nel mondo delle confidenze ( altrimenti mi toccherebbe scrivere un altro libro Polesine Gol per integrare la ‘Luca Gotti Story’), mi piace segnalare le indicazioni/ decisioni ‘conseguenti’ che allenatore Gotti ha sviluppato con le sue ‘analisi comparate’ tra Inghilterra e Italia, tra il loro e il nostro calcio visto dentro e intorno il campo di calcio.
Un viaggio nel mondo di un ‘Fair play’ che ha bisogno di essere di esempio dall’alto, cioè dai protagonisti del mondo professionistico.
“Purtroppo troppo spesso i Media non parlano della partita ‘reale’, di quella che vede gli atleti e gli arbitri protagonisti – ha sottolineato Gava - , ma di una partita ‘televisiva’ che si alimenta di polemiche. Ecco perché , noi arbitri, nelle nostre riunioni oltre all’aspetto tecnico dobbiamo fare attenzione al nostro comportamento dentro e attorno al campo, dove non dobbiamo mai essere arroganti”. Discorsi integrati con quelli di Roberto Carrer che ha precisato:” Il regolamento degli arbitri è basato sulle classiche 17 regole, ma per essere perfetti nell’interpretazione dobbiamo perfezionare sempre più le nostre conoscenze tecniche, l’allenamento e la sportività. Ma la soluzione non è la esasperazione di una supertecnologia che lascerebbe sempre spazio a dei superprocessi televisivi, in trasmissioni in cui si alimentano le polemiche e nelle quali si parla davvero poco della partita”
Una visione integrata a quella di Andrea Padovan, assistente in Serie A:” Del Fair Play si parla molto, come del così detto terzo tempo. Certo è stato importante il gesto di Pillon allenatore dell’Ascoli, che dopo aver segnato un gol con un avversario a terra, ha detto ai suoi giocatori di lasciare segnare un gol agli avversari. Però il vero Fair play è quello che ‘dura tutti i 90 minuti della partita’, anzi anche prima e anche dopo. E ancor più bello è il Fair play dei ragazzino perché, sarà poi grazie a loro che il calcio sarà migliore”.
A questo punto, sia della serata che di questo articolo, la parola passa a Luca Gotti, padrone di casa e di Fair play ‘esemplificato’.
Ma rinuncio al ‘dimafono’ e faccio scorrere il rosario dei suoi ‘concetti testimonianza’ Made in England.
“ Ho passato due mesi circa in Inghilterra ed ho letto un libro sugli Holigans raccontato da un ex Holigan…., poi ho visto la nuova realtà negli stadi. La nuova realtà da quando la Tacher ha deciso la famosa ‘tolleranza zero, con tutti posti numerati e tutti posti a sedere negli stadi. E chi sgarrava veniva subito ‘preso’ e messo nella cella già predisposta dentro lo stadio. Preso davanti a tutti, capite”
Come a dire, che dopo le tragedie tipo Coventry ed Heisel bisognava …estirpare il male alla radice.
Non insegna a parole, Luca Gotti, ma con le sue esperienze dinamiche, compresa la ‘vista’ di un’Inghilterra più sportiva sia sul campo che in tribuna e fuori.
“ A Londra ho assistito ad una partita del West Ham, in cui la squadra di Zola era penultima ed ha perso in casa dall’ultima in classifica. Ebbene non è successo nessun dramma, anzi devo dire che poi ero in macchina fuori dallo stadio, ma durante tutti quei 200 metri Zola ha sempre firmato autografi”.
Ha anche accennato di aver assistito , Luca Gotti, al match Francia – Irlanda, quello del no-fair play – gol di Terry che ha eliminato la squadra di Trapattoni e mandato i ‘galletti’ ai Mondiali in Africa…
Era , là Gotti, ed era nella stessa traiettoria della visuale dell’arbitro, che non ha visto, come sinceramente non ha visto lui.
Pensieri e storie ‘viste da vicino, quelle di Luca Gotti, come quando Fabio Capello ha parlato dell’Inghilterra dopo la ‘tolleranza zero’ ed ha detto che in Italia c’è il problema degli Ultras.
Apriti cielo, in Italia le Massime Istituzioni Sportive ( e i giornalisti ‘merinos’) hanno detto che …, tante idee.
Chissà forse perché l’Italia è il paese del …diritto, e quindi del bizantinismo.
Di sicuro non saranno così sul campo il trio arbitri Padovan_Gava – Carrer anche se al di fuori del campo sono … avvocati.
Insomma, cambiare oggi, per essere migliori domani. Informando ed educando, soprattutto ai giovani , sia che siano giocatori che arbitri, e perché no …tifosi.
Tra l’altro Carrer ha raccontato anche di un Roma – Cagliari in notturna con tanti problemi di sicurezza attorno allo stadio, tanto che la Polizia ha spiegato alla terna-quaterna che …non li avrebbe accompagnati.
Storie di calcio e di professionalità comparate, anche nella categoria arbitrale come tra gli allenatori e giocatori, in una società in cui anche le Istituzioni devono fare la loro parte, come ha fatto in Inghilterra la ‘ Premier di Ferro’.
Thank you Sir Luca Gotti, ma anche ai ‘Tre Signori di Conegliano’ , per la ‘pedagogia applicata al calcio’, giusto per evitare che ci siano …troppi avvocati fuori dagli stadi e meno arbitri sul campo.
Sergio Sottovia
www.polesinesport.it