Carlo Zoppellari in Serie A con Meazza (Ambrosiana) e Valcareggi (Fiorentina). E a Vicenza, Modena, Bari...


07/04/2011

E grande anche nel tennis, tra Ct Bologna e Ct Rovigo! Dedicato a Fabia & Milla e alla loro mamma Mirella. A loro dedico questa Carlo Zoppellari Story “originale e completissima”  sia nel testo che in foto, giusto come merita il ‘Signor Carlo’ in quanto Personaggio/prototipo dei Polesani nel Mondo.
In particolar modo perché quasi a fine marzo ci hanno scritto così:<< Buongiorno a tutti dal Cairo. Rispondiamo con piacere al gentile invito di Alberto Malengo e desideriamo esprimere un caloroso ringraziamento a tutti coloro che hanno dimostrato affetto e partecipazione alla vita del nostro papà e che oggi lo ricordano con stima e, spesso, riconoscenza.
Credo fará piacere a tutti sapere che la sua vita di uomo libero e abile nel dribblare le avversità che ha incontrato sul suo cammino, ha avuto un seguito uguale anche qui in Egitto.
Il suo carattere semplice gli ha consentito di interpretare questo mondo totalmente nuovo per lui nella maniera più gioviale e l'ha reso celebre anche dove non lo era. Lui qui era il "khauaga", lo straniero, ma quello che aveva scalato la piramide di Cheope a 85 anni a dispetto di tutti i divieti ed inseguito dai poliziotti che non riuscivano a stargli dietro; era quello che, contro tutte le leggi imposte dalla tradizione, baciava le donne velate e nessuno gli diceva niente, anzi lo lasciavano fare; era quello che quando a fine settimana gli riempivamo la casa di dolci e tortine, 10 minuti dopo non ne aveva più nemmeno un pezzettino perché aveva dato tutto ai bimbi dei vicini o a quelli della strada; era quello che, magari stava male, ma al telefono ci diceva: "tutto benissimo, come va il lavoro"; era quello che aveva imparato molte parole di arabo ma pronunciava la "sc" alla bolognese e tutti ridevamo; infine, fiero del suo passato sportivo, era anche quello che si era fatto fotocopiare le foto di calciatore con la maglia dell'Inter e andava a distribuirle in tutto il quartiere, autografate.....Penso lo riconosciate tutti in queste vesti, no?

 


Il giorno 21 Marzo 2011, alle 8 del mattino, si é spento in tutta serenità. La cerimonia funebre si é svolta nella piccola e solare cappella coloniale dell'Ospedale Italiano del Cairo. Ora riposa, come desiderava, qui al Cairo, in un delizioso e fiorito cimitero latino.
Ci aveva detto che avrebbe desiderato terminare la sua vita da atleta e non da uomo offeso nella salute per lungo tempo o immobilizzato, e così é avvenuto. Il suo vigore fisico gli ha permesso di essere forte fino agli ultimi giorni, e, fin quando é entrato in un mondo a nostro avviso onirico, ha sorriso.
Un uomo fortunato. Grazie a tutti Voi / FABIA E MILLA>>.

Certo poi con Alberto Malengo ( che vorrebbe onorare il suo pigmalione Carlo con un torneo tennistico al Ct Rovigo, la seconda casa di Zoppellari)  e con le signore Fabia & Milla ci sono stati altri contatti, ma …di questo parleremo più avanti.
Adesso è il tempo di onorare il ‘Signor Carlo Zoppellari’, il primo della mia trilogia polesana ( il secondo è Saul Malatrasi, il terzo è …di grande attualità).
E lo faccio proponendo in toto quanto scrissi ‘originariamente’ per il mio primo libro Polesine Gol, sul quale (è noto a tutti) appare in cover proprio Carlo Zoppellari da difensore del Lanerossi Vicenza in stacco aereo sul mitico Silvio Piola.

ZOPPELLARI CARLO STORY/ CAMPIONE & SIGNORE IN SERIE A,TRA AMBROSIANA, VICENZA, MODENA, FIORENTINA, BARI.
GIOCANDO CON MEAZZA (AMBROSIANA) E VALCAREGGI ( FIORENTINA)
<< Calciatore di Serie A. Carlo Zoppellari parla sua vita, di quello che ha assorbito dal  mondo del calcio.
Nato a Lendinara 13.7.1921, Carlo il minore dei sette fratelli, deve molto al fratello maggiore Bruno che, sovraccarico di responsabilità, aveva l’onere di gestire l’intera famiglia.
Zoppellari si mette in luce come centravanti nelle giovanili della Calcio Lendinara, va a provare al Rovigo di Bottacin che si domanda e dice: “Fa la 3^ liceo ?. Meglio che continui a studiare”.

Il nostro Zoppellari  non demorde e alcuni mesi dopo esordisce con l’Inter che perde a Bologna 5 a 0. All'Arena supera la prova davanti a Meazza e Campatelli e con loro resta due anni. L’interista Carlo vivrà in albergo col milanista Arcari  che investe i suoi guadagni (12000 lire al mese) comprando 10 villini a Viareggio.  Dall’ Inter Carlo Zoppellari viene ceduto al  Vicenza, squadra appena promossa nella massima serie.

Siamo nel 1943, si avvicina la guerra e il campionato gira a scartamento ridotto. Il Vicenza di Zoppellari farà pochi punti nel girone d'andata,  ma tanti nel girone di ritorno, salvandosi all'ultima giornata con  la esagerata vittoria tennistica  per 6 a 1 sul campo della Juventus. 
Un risultato difficile da spiegare, anche per Zoppellari, anche se nel calcio ci sta tutto e il contrario di tutto.
Col Vicenza il nostro Carlo giocherà per 4 anni , durante la seconda guerra mondiale. Formerà una grande mediana con Fattori e Santagiuliana, così  Zoppellari attira le attenzioni di Pozzo, commissario unico della nazionale.
Sfortunatamente, in seguito ad una contusione, Carlo resta bloccato al ginocchio per diverso tempo, tanto che il Vicenza decide di non tenerlo più.

Intanto Zoppellari studia medicina alla facoltà di Modena. A 25 anni Carlo  non vuole lasciare il calcio, che  resta la sua passione. Per questo va a provare col Modena, che nel 1946 lo ingaggia e lo tiene per due anni.
Ha grande tecnica Zoppellari e la Fiorentina del presidente Allori lo ingaggia nel 1948, per 19 milioni, all’epoca cifra record. A Zoppellari vanno 3.200.000 lire,  che lascia tutte alla famiglia, tenendo per sé solo  30.000 lire: quanto basta per realizzare il suo sogno, comprarsi la vespa.

Com'era la vita del calciatore di quei tempi?.
Precisa Carlo: “Libero al lunedì, allenamenti per la verità leggeri gli altri giorni. A Firenze si andava allo stadio, il Berta (adesso é il Franchi), in tram. Allora il fatto di essere calciatore apriva tante strade.”
Una coincidenza particolare ?”. Io e Parola della Juve, fummo operati lo stesso giorno dal prof. Scaglianti.
Un’altra? “ Per avere l’O.K. al rientro ci trovammo assieme, sempre a Firenze, con Maroso  giocatore del Torino. E alla domenica la mia Fiorentina avrebbe dovuto incontrare proprio il grande Toro di capitan Mazzola.”

Continua il flash back di Carlo Zoppellari:” Noi giocatori temevamo quell’incontro, ma Ferrero il nostro  mister,  che nei due anni precedenti aveva allenato proprio il Toro,  disse sibillino: “noi faremo la nostra partita”
Purtroppo la storia racconta che quel grande Toro partì per Lisbona e che quell’incontro Fiorentina-Torino non fu disputato perché nei cieli di Superga l’intera squadra del Torino perse la vita nel tragico iincidente aereo. Tra quei granata c’erano i fratelli Ballarin, che nel Polesine avevano giocato ad Adria e a Rovigo. 

A Zoppellari ancora adesso vengono i brividi: " Alla domenica andai a vedere il Modena in cui avevo giocato i due anni precedenti.  Che emozione quando un aereo lanciò sul campo una corona per ricordare la tragedia del Toro.
Poi il Toro giocò fino alla fine del campionato coi ragazzini delle giovanili e vinse lo stesso il campionato: tanti erano i  punti di vantaggio accumulato.

Quel Toro avrebbe potuto giocare alla grande anche al giorno d'oggi. Zoppellari ne spiega così lo strapotere: “ Una volta che ci giocammo contro, con la Fiorentina, ci fecero un gol in cui tutti toccarono palla fino a Gabetto che la mise in rete. Li abbracciammo anche noi, per lo spettacolo.”
Anche la Fiorentina aveva giocatori del giro della nazionale.  In porta Moro poi Eliani e Furiassi, poi Acconcia-Anzolini, Magli e Zoppellari, quindi Suppi ala sinistra e in attacco il tandem Valcareggi-Galassi, quest’ultimo capocannoniere del campionato. Fa didattica Carlo:”  Giocavamo col sistema, dovevo marcare l'avversario  anche se andava negli spogliatoi.” 

Poi Zoppellari ricorda un 'amichevole  che la Fiorentina perse 4 a 0 contro  l'Inghilterra. 
Altri ricordi ?
Nel 1950 Zoppellari approda a Bari, dove gioca la seconda parte di campionato. Di Bari il nostro Carlo ha un ricordo indelebile; come potrebbe dimenticare il Circolo della Vela, l’Hotel Nazioni, quella gente piena di entusiasmo e di amore per la propria squadra?
Ha un solo rammarico Zoppellari: chi lo condusse dalla Fiorentina al Bari fu Gianmarco, suo compagno di squadra nel Vicenza. Nei suoi confronti  Zoppellari sente di non essere stato abbastanza riconoscente.

Carlo confessa che la bella città, il mare e la vita spensierata lo distrassero, ma ancor oggi sente questo cruccio. Spera di riabbracciare ancora il suo caro amico ed è come se lanciasse un messaggio.
A Bari Zoppellari si laurea in medicina e , per premio, torna a Lendinara, dove è nato, con la Topolino acquistata a rate.
Carlo diviene assistente alla Clinica Odontoiatrica di Bologna.  A questo punto lo studio e la professione costringono Carlo Zoppellari a lasciare il calcio. Dal 1952 il dottor Carlo Zoppellari ha due studi dentistici, uno a Bologna e l’altro a Rovigo, dove si sposa e ha due figlie, Fabia e Milla.

“Malgrado la  guerra e gli infortuni al ginocchio – fa il consuntivo Zoppellari – ho giocato in Serie A qualcosa piú di 100 partite e segnato 21 gol”. 
Sportivo indomito ricava allori anche dal tennis.  Nel 1952 per il Circolo di Bologna è campione italiano di Doppio a squadre di terza e seconda categoria. Da tennista Zoppellari vince poi 3 Coppe Facchinetti e la Coppa Croce per due anni consecutivi. E’ un campione italiano di seconda categoria (5 scudetti). Ancora adesso si diletta sulla terra rossa del Tre Martiri di cui e stato Presidente dal 1980 al 1994.

Carlo , un uomo col sorriso che deve accettare i tempi che cambiano.
 Mi fa vedere l'album delle foto, gli stadi, con i campioni  della Fiorentina, dell'Inter, del Torino, della Juventus, del Vicenza, del Modena, del Bari. 
Particolare e simbolica la foto che ritrae il nostro Zoppellari con capitan Mazzola, al lancio della monetina per scegliere i campo. Come nella vita ci sarà sempre un arbitro che avrà  tra le mani una faccia della moneta imprevedibile.
Carlo Zoppellari é stato campione dalle molte facce, alle volte al di sopra e al di sotto di quello che avrebbe voluto essere. Ha sempre mantenuto alto l'aggancio al valore intelligenza.

E' orgoglioso di essersi laureato in medicina, a quei tempi, in contemporanea ad aver giocato al calcio e per la famiglia.
Carlo guarda una foto e racconta un aneddoto.
La foto è quella che ritrae Zoppellari nel 1982 con Helenio Herrera al tavolo dei relatori del Lyons di Venezia, interista 30 anni dopo essere stato interista da giocatore.
Si sa che l’Italia quell'anno vinse i mondiali in Spagna.  Carlo Zoppelari guarda la foto e dà un buffetto alla sua intelligenza: “Che idiozie dissi nelle previsioni di quel mondiale per l'Italia, non la ritenevo all’altezza e detti delle valutazioni che spiegavano i limiti della nostra nazionale.". Poi la smentita del campo e l'Italia mondiale.

Per consolarlo sui casi della vita ricordiamo insieme che sono stati decisivi anche Rosato che prese il posto di Niccolai e Paolino Rossi “Pablito” che venne chiamato a sostituire Anastasi.
Questo basta per fargli ritornare il  sorriso, mentre nell’album appare l'immagine da manuale tennistico di un servizio di Zoppellari “a grattaschiena”. Immagine stilistica che si accompagna al fotogramma calcistico in cui Carlo sovrasta Piola nello stacco aereo di testa.

Per Carlo Zoppellari, dottore che ancora adesso rilegge il Galateo, piccolo grande libro di Monsignor della Casa, sono immagini senza commento. Semmai Zoppellari ridimensiona il tutto: “sembra una realtà illusoria, virtuale, questione di angolature, la foto é presa dal basso”.
Negli occhi e nel sorriso è lo stesso ragazzo di allora, quello dei battute in inglese mentre giochiamo a tennis.
Arzigogolando una discussione col Giuanin Brera della Bassapadana, uno dei suoi più cari amici, il giornalista Gianantonio Cibotto titola così nel Diario Veneto:” Carlo, che basta vardarlo e se sente de amarlo.” >>

EXTRATIME/ La cover è per Carlo Zoppellari, difensore del Vicenza 1945 in  perentorio stacco di testa sul mitico Silvio Piola. Quindi la fotogallery si apre mostrando Zoppellari difensore dell’Ambrosiana nel 1941 alla ‘ricerca’ del pallone uscendo dal sandwich tra due avversari. Quindi  in foto team appunto nell’Ambrosiana  1942 e poi, sempre all’Arena di Milano, mentre osserva la ‘presa’ del suo portiere.  A seguire Zoppellari prima in trio a Vicenza con un compagno e il suo portiere e poi in ‘quintetto’ sempre tra i compagni del Vicenza.

A questo punto, anche cronologicamente, la fotogallery segue Zoppellari nel cerimoniale dei saluti tra il capitano del Modena e del Grande Torino (lui nel 1946  è al fianco di capitan Mazzola) e nella stessa partita mentre familiarizza con un compagno ed  un avversario. Poi a chiusura del ciclo modenese ecco Zoppellari in foto Modena 1946, in piedi al centro. A questo punto apriamo la fotogallery in casa Fiorentina. Innanzitutto con un suo tiro a rete, cui si oppone la barriera avversaria. Poi mentre è ‘presente’ nel cerimoniale della monetina ‘osservata’ dall’arbitro.

Identica situazione della foto successiva, con Zoppellari al fianco dell’arbitro e del segnalinee prima del match Fiorentina – Genoa. Poi , sempre allo stadio di Firenze( vedi pubblicità Renè Briand)  , mostriamo Zoppellari ( a dx) mentre controlla la battaglia d’area, quindi mentre sulla linea dell’area si oppone ad un tiro avversario, infine (nella foto dove c’è la pubblicità ‘Caffè Mingo’ mentre ostacolo due avversari in stacco aereo.

A chiudere il suo periodo Fiorentina lo mostriamo in foto team 1948 e poi mentre sorride osservando il cerimoniale dei capitani, tra fiori e fiaschetti di vino ‘scambiati’ davanti all’arbitro. E a dimostrazione di quella buona Fiorentina 1948-40 ecco la relativa classifica finale più i tabellini delle partite comprese quelle con Zoppellari goleador. A chiudere il suo ‘Mondo Calcio’ ecco Carlo Zoppellari ospite nel 1982 dell’Inter Club a Venezia al fianco del ‘mago’ Helenio Herrera.

A questo punto onoriamo il Zoppellari ‘signore del tennis’ mostrandolo impegnato in un doppio a livello nazionale come portacolori del Circolo Tennis Bologna.
Ed infine nella last photo kit eccolo ‘tennisticamente’ al Circolo Tennis Rovigo tra Adriano Osti e Gianfranco Piombo e ‘calcisticamente’ riproposto “Campione tra i Campioni” al fianco di Valentino Mazzola, il leggendario capitano del Grande Torino.



Sergio Sottovia
www.polesinesport.it