”Ciak Lungo il Po” di Marco Di Lello/ Mostra fotografica del Cinema ‘girato’ nel Polesine & Delta del Po by Rossellini, Antonioni, Visconti, Mazzacurati e…


La scintilla è stato aver conosciuto Rik Battaglia e … abitare Lungo il Po. Così eccoci qui, pro Marco Di Lello & la sua mostra “ Ciak Lungo il Po” sui film girati in Polesine, un amarcord di vita e cultura, di società e di amore per quella speciale genia che è la “Gente del Po” , come prototipo immortale della memoria della nostra gioventù e di quella dei nostri padri.
Facce delle memoria da civiltà contadine, da luoghi e spazi tra il naturale e il sovrannaturale, ancorché raccontate dai grandi registi e interpretati da grandi attori.
Storie di vita , dal neorealismo all’incomunicabilità dei film by Antonioni, fino alla …giusta distanza di Mazzacurati.
Così dalla News alla Story il passaggio è presto fatto, anche perché tanti di quei film li avevo visti anche sul set, tra Crespino, Guarda Veneta, Polesella e ..fino allo sconfinato Delta del Po.
Ma sopra tutto perché da qualche anno ho avuto la fortuna di incontrare Rik Battaglia e frequentarlo di tanto in tanto e , come una specie di ‘polvere di stelle’ raccoglierne testimonianze, aneddoti, curiosità e ‘insegnamenti di vita’.
Perché questo è Rik Battaglia , grande per i suoi oltre 100 film tant’è che quelli del prestigioso giornale tedesco BILD appena un mese fa, dopo aver letto quello che ho raccontato in alcune rubriche proprio qui su questo sito www.polesinesport.it, l’hanno voluto incontrare/intervistare e …ci siamo trovati assieme a Porto Viro.

Riflessi di storia e di vita, questo è il CINEMA di Rik Battaglia e della sua lunga carriera che guarda caso mi ‘sollecitava’ a visitare appunto la Mostra “CIAK LUNGO IL PO” , perché …immagini del cinema in Polesine.
Dico solo che , dopo aver fatto alcune foto e messo una firma sul “Libro delle visite” , dedicando un pensiero flash appunto al Rik Battaglia amarcord e grande attore, mi sono ritrovato invitato da una “Gentile Signora” a restare un attimo in attesa, perché … sicuramente a Marco Di Lello avrebbe fatto piacere scambiare due parole.
Così eccoci qui a passare dal personale alla News Story omaggiando la Mostra & Marco Di Lello e il suo Ciak Lungo il Po, come chiave di lettura per il Grande Cinema girato tra Polesine & Delta del Po.

Tanto più che – lo dice il depliant della mostra – “CIAK LUNGO IL PO è un percorso fotografico realizzato da Marco Di Lello mediante lunghe e approfondite ricerche presso collezionisti privati, fondazioni e cineteche che hanno portato alla scoperta di foto di scena e materiali davvero unici”
Da sottolineare che la mostra é stata inaugurata sabato 28 settembre alle 11 negli spazi espositivi della “Pescheria Nuova” a Rovigo.  Anche per questo l’iniziativa di Marco Di Lello , presidente della Accademia Veneta dello Spettacolo , valeva la pena di essere ‘memorizzata’ con una visita sul campo.
Fermo restando che la Mostra restava aperta dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20  e che rientrava nel calendario degli eventi dell’Ottobre rodigino realizzato dall’assessorato alla Cultura nell’ambito della 531a Fiera d’Ottobre, sta di fatto che mercoledì 2 ottobre cm , in mattinata sono passato a  fare il mio personale rewind dentro l’amarcord e la cultura di cinema e di vita della Mostra “Ciak lungo il Po”.
Un viaggio  a ritroso nel tempo che Marco Di Lello ha fatto e che noi documentiamo innanzitutto proponendovi in sequenza kit le sue sintetiche note introduttive sul depliant e soprattutto la sua significativa “Presentazione ” dallo stesso Marco Di Lello scritta nel Libro dedicata al “Ciak lungo il Po” – Immagini del cinema in Polesine”, perché frutto di tanta professionalità e passione, oltre che di ben 5 anni di ricerche e  studi. 

ANTEPRIMA NEWS ( dal depliant della Mostra by Marco De Lillo) / CIAK LUNGO IL PO / IMMAGINI DEL CINEMA IN POLESINE
<< Un percorso, quello della mostra, che parte dal Neorealismo per arrivare ai giorni nostri, mettendo in luce alcuni dei capolavori di registi del calibro di Roberto Rossellini, Luigi Comencini, Mario Soldati, Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti, Alberto Lattuada e Carlo Mazzacurati.
GLI ATTORI: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Michele Placido, Alida Valli, Carla Gravina, Rosanna Schiaffino sono solo alcuni dei nomi del grande cinema italiano che nel Delta del Po hanno fatto vivere i loro personaggi, legando gioie e tragedie ad un paesaggio unico.
La mostra si completa con il recupero e la digitalizzazione, a cura della Cineteca di Milano e Accademia Veneta dello Spettacolo, di due straordinari documentari di Florestano Vancini girati negli ani ’50 in Polesine.>>



MAIN NEWS ( dal Libro di Marco Di Lello – edizioni Alberto Brigo - Editore) / CIAK LUNGO IL PO/ IL CINEMA IN POLESINE/
(Presentazione by Marco di Lello, presidente “Accademia Veneta dello Spettacolo)
<< Ne sono passati di anni da quel lontano 28 dicembre 1895, giorno in cui nel “Cinematographe” dei fratelli Lumière, nasceva il cinema, ovvero le foto n movimento che avrebbero prodotto nei primi spettatori terrore e paura. Ma se solo nel 1915 viene di fatto costruita la prima sala cinematografica in un riadattamento della vecchia chiesa degli Orfani a Rovigo, il Polesine si dimostra fin da subito un territorio molto interessante per il nascente cinema.
Con “Ossessione” di Luchino Visconti e “Gente del Po” di Michelangelo Antonioni, il neorealismo e il documentarismo muovono i primi passi nel delta del Po, portando sullo schermo un territorio che si dilata nello spazio  nel tempo, offrendo spunti paesaggistici ed emozionali.

La grande epoca del documentarismo inizia proprio negli anni Trenta grazie a “L’Unione Cinematografica Educativa” (LUCE) che non ignora il Polesine filmando l’inaugurazione a Rovigo del monumento all’esploratore Miani (1931), la colonia fluviale di Adria (1932) , adunate in camicia nera a Rovigo (1934) e altri filmati che si raggruppano sotto il nome di documentari propagandistici del Fascismo.
Nel 1943 Michelangelo Antonioni gira “Gente del Po”, il suo primo cortometraggio di impronta documentaristica che sarà terminato solo nel 1947. Qualche anno più tardi, nel 1951, Florestano Vancini immortala il delta del PO e le sue problematiche sociali nel pregevole documentario “Delta Padano” assieme a Renzo Renzi che invece ambienta, sempre nello stesso anno, “Quando il Po è dolce”.

Il documentarismo rappresenta un aspetto da non sottovalutare quando si parla di cinema in Polesine soprattutto per il prolifico ed attivo Vancini che torna a rivolgere l’obiettivo della sua 16 millimetri al delta con “La capanna della sabbia” e “Dove il Po scende” , entrambi del 1955.
Grazie alla collaborazione tra l’Accademia Veneta dello Spettacolo di Rovigo e la Fondazione Cineteca di Milano, questi ultimi due documentari sono stati recuperati per un primo lavoro di digitalizzazione e soni visibili a corollario di questa mostra sul cinema nel delta del Po.
Con Luchino Visconti si abbandonano gli interni artificiali degli studi e dei teatri di posa per uscire per strada e cogliere la realtà della vita qotidiana. Da “Ossessione” comincia il cammino vero e proprio dell’itinerario “visconti ano del Neorealismo del quale l’opera prima “Ossessione” , del 1943, è uno dei più importanti preludi”.

Se il Neorealismo nasce con il film di Visconti sul delta del Po, tra le provincie di Rovigo e Ferrara, va sottolineato che la sceneggiatura è firmata,oltre che dallo stesso Visconti, da Mario Alicata, Gianni Puccini e Giuseppe De Santis.
Nessuno cita Alberto Moravia che ha realmente scritto i testi. Sullo schermo due attori che daranno destinati a far parlare di sé, la coppia Clara Calamai e Massimo Girotti, rispettivamente nei panni di Giovanna e Gino, i due amanti che consumeranno la loro storia d’amore fino al tragico epilogo.
“ Ossessione” narra dell’invivibilità ella vita, un “dramma del desiderio, un contrasto tra Eros e Ethos, fra istinto e ragione, fra individuo e società”.
“Cominciammo a lavorare, con un comune apporto alla questione dell’ambiente italiano, con un maggiore apporto di Luchino Visconti alla scelta del paesaggio ( la pianura Padana)”.
In film viene girato tra il 1942 e il 1943 ma a causa della guerra e fino all’occupazione americana a Roma (1944) il film resta inconcluso. Ogni riferimento letterario dell’opera prima di Visconti viene taciuta. In effetti i riferimenti al romanzo “The postman always rings twice” di Cain sono tenuti sottotraccia dal regista che preferisce rimarcarne l’ambientazione italiana con il lungo prologo iniziale del transito del camion lungo le strade polesane.

 Il cinema neorealista fa una seconda tappa in Polesine nel 1946 con “Paisà” di Roberto Rossellini in cui l’ultimo episodio è ambientato alle foci del Po.
“Il racconto sviluppa, variandolo, il motivo dell’incontro di due popoli con la storia che attraversa e sconvolge esistenze tranquille”.
Un percorso, quello che Rossellini propone attraverso “paisà”, che attraversa il nostro Paese nel culmine della seconda Guerra Mondiale e della guerra fratricida che ha minacciato soprattutto il Nord Italia.
<<Il legame forte con la letteratura arriva con “Il mulino del Po” dall’omonimo romanzo di Riccardo Bacchelli. Sia Albto Lattuada che Sandro Bolchi si cimentano nella restituzione cinematografica del grande romanzo, girando entrambi in alcune località polesane”.
Nel 1948 Lattuada gira tra le provincie di Mantova, Rovigo e Ferrara. Nel 1962 Sandro Bolchi realizza la riduzione televisiva del “Mulino del Po” che andrà in onda in cinque puntate a partire dal 1963.
Gli anni ’50 portano una ventata d’aria nuova, il Neorealismo entra nelal sua fase discendente proprio a causa di un esaurimento dei temi che l’hanno principalmente contraddistinto: la fine della guerra, la vita difficile e le problematiche della società italina dell’immediato dopoguerra.

Con la Commedia degli anni ’50 e ’60 arrivano in Polesine grandi registi e attori. Nel 1954 Soldati dirige “La donna del fiume” con una giovanissima ed esordiente Sophia Loren affiancata da Rick Battaglia. Film drammatico ambientato nel delta tra le provincie di Rovigo e Ferrara.
Poi è la volta di Luigi Comencini con “Tutti a casa”, dove un Alberto Sordi nei panni d un ufficiale sbancato nel 1944, si trova a ripercorrere con alcuni suoi ex soldati, l’Italia attraversata dalla guerra civile. Nel Polesine affronterà il problema della borsa nera. Siamo negli anni d’oro della Commedia all’italiana con un grande attore come Alberto Sordi. Lui porta sulla scena inizialmente l’”arte di arrangiarsi”, tipico degli italiani, ma nell’epilogo dell’eroismo del protagonista ci riporta alla memoria il finale de “La grande paura” di Mario Monicelli.
Marcello Mastroianni e Rosanna Schiaffino sono, invece i protagonisti del film d’esordio di Casadio “Un ettaro di cielo” . Commedia surrealista e fantasiosa che prende molto dallo stile felliniano e che porta in un paesino immaginario della pianura padana del delta del Po, un venditore ambulante che non propone né articoli per la casa , tantomeno abiti o generi alimentari: vende porzioni di cielo ad un gruppo di ingenui vecchietti del luogo.

L’incomunicabilità di Antonioni si fa sentire con “Il grido”, un film che rappresenta il risultato più alto della prima fase del cinema del Maestro ferrarese.
In questo film il cineasta “dell’incomunicabilità” mette in evidenza, tramite il personaggio di Aldo, la disperazione d’more, il peregrinare alla ricerca di qualcosa che non si trova, attraverso un ambiente caratterizzato da una atmosfera cupa , nebbiosa, umida, di malessere, “in cui tutto concorre a creare un senso di ansia, di crisi”.
Ciò che prevale è il senso del vuoto, dell’amore perduto, che porta al gesto estremo del suicidio, l’unico modo per sfuggire al dolore; gettarsi dalla ciminiera dello zuccherificio dove il protagonista, Aldo, lavorava.
“Solo vuoto e silenzio, mentre il volto di lei. Circondato dalle mani, rievoca il famoso quadro di Munch da cui deriva il titolo del film”.
La vita nel delta, i pescatori del Po e delle valli sono i protagonisti di “Scano Bo” di Renato Dall’Ara con Carla Gravina, il difficile vivere elle genti del delta è determinato anche dalla cattura i uno storione, il pregiato pesce che può stabilire la sopravvivenza di un pescatore e della sua famiglia. Dall’Ara si cimenta nel duplice lavoro filmico sia con il lungometraggio che con un documentario omonimo realizzato nel 1954.

Con “L’Agnese va a morire” si torna indietro nel tempo con una storia ambientata negli ultimi anni della seconda guerra mondiale.
Giuliano Montaldo porta sullo schermo l’attrice Ingrid Thulin nei panni di Agnese, una coraggiosa massaia che si trasforma in staffetta partigiana al fianco di un altro grande attore che, proprio in Polesine ha debuttato: Massimo Girotti. Anche in questo caso c’è un legame con la letteratura; l’omonimo romanzo di Renata Viganò.
Non solo guerra, partigiani  e sofferenza. Il Polesine e il delta diventano l’ambientazione ideale degli anni ’30 con “La vela incantata” di Mingozzi, un percorso “on the road” attraverso la pianura, che fa rivivere le emozioni del cinema muto sul finire degli anni ’30.
Massimo Ranieri, nei panni del protagonista, porta le emozioni dei film girando di corte in corte, di paese in paese, stendendo quel telo bianco sul quale prenderanno vita le immagini di un sogno in celluloide.
Sempre negli anni ’80 Rovigo torna ad essere oggetto di interesse cinematografico con “Cornetti alla crema”, film “trash” con Lino Banfi ed Edwige Fenech. Fortunatamente un giovane regista padovano agli esordi, tanto innamorato del Po e degli spazi sconfinati, ambienta il suo primo film nel delta polesano.
E’ Carlo Mazzacurati che con “Notte italiana” , un giallo-noir che ha per protagonisti Mario Adorf e Marco Messeri, anticipa di alcuni anni le problematiche che saranno poi oggetto di discussione da parte della politica locale: la centrale elettrica e la nascita del parco regionale del delta del Po. 
Mazzacurato tornerà in Polesine anni dopo con alcune ambientazioni de “Il Toro” con Diego Abatantuono e, infine nel 2007 con l’apprezzato e premito film “La giusta distanza”, finalista alla Mostra del Cinema di Roma che affronta il problema dell’integrazione da parte di un meccanico tunisino che si innamora di una ragazza giunta nel delta per lavoro, il tutto visto dagli occhi di un giovane esordiente giornalista.>>

PRIMA APPENDICE NEWS ( di Sergio Sottovia ) / SENSAZIONI TRA MOSTRA & DINTORNI, AMARCORD BY ALTRI FLASH MOVIE MADE IN POLESINE
Entrare a mezzogiorno in Pescheria Nuova a Rovigo, per una mostra sul Cinema by Ciak sul Lungo Po , è già di per sé sintomo di un viaggio dentro sé stessi oltre che di  un viaggio intorno all’Uomo. All’entrata c’è una specie di reception dove sono in bela mostra il “catalogo” e i depliant illustrativi. E ci sono Marco De Lillo e la Gentile Signora che sono in dialogo con alcuni visitatori.
Così, dato uno sguardo fugace al ‘cinematografo’ giro a destra seguendo l’itinerario proposto come …inizio visita. E passo in rassegna i pannelli illustrativo dove sono in bella mostra alcune sintomatiche foto tra film e backstage, girati tra Polesine e Delta del Po (vedi fotogallery) .
Sensazioni? Guardo le foto e penso ai Personaggio Story che ruotano attorno l film. Così guarda le locandine di paisà girato da Roberto Rossellini e penso al viaggio parallelo proposto alcune sere fa in Tv , quando hanno messo a confronto le storie da background ‘sottostanti’ ai film Vulcano e Stromboli, con Roberto Rossellini che lavorava sulla sceneggiatura di Renzo Avanzo e l’attrice protagonista doveva essere la mitica Anna Magnani, ma poi … i propose e fu sostenuta agli americani la bellezza di Ingrid Bergman. E così il regista che era ‘familiarmente’ legato al Polesine (leggi Renzo Avanzo sceneggiatore, ma anche Antonietta Avanzo la nota pilota-donna…) scelse invece di produrre il film con la Bergman.

Perché questo flash back? Perché se guardate la locandina di Paisà c’è appunto il nome di Renzo Avanzo tra i protagonisti , e non va dimenticato che lo stesso Avanzo (cugino di Rossellini) era originario di Contarina. E perché a far da comparsa nel film Paisà, c’è stato anche un certo ‘pescatore’ poi dirigente dello Scardovari Calcio. Senza contare che qualche anno fa mi avevano contattato per collaborare alla stesura di un libro sulla sopracitata Antonietta Avanzo ‘donna pilota’originaria di Contarina perché vi erano interessati anche gli eredi di Rossellini.
Per la cronaca il Paisà di Rossellini è un film ad episodi e quello che ci riguarda è stato il IV° Episodio ( IL PO) mentre Renzo Avanzo è stato attore nel IV Episodio ( Firenze).
Questi gli altri flash story: I° Episodio (Sicilia), II Episodio ( Napoli), III Episodio (Roma), V Episodio (Romagna).
Da segnalare tra  i sceneggiatori Sergio Amidei, Roberto Rossellini e l’emergente Federico Fellini.
Del film “La Donna del Fiume” girato da Sophia Loren con Rik Battaglia protagonista, beh vi ho già detto tutto nell’incipit oltre che alte volte qui su questo sito. Dico solo che poi ne ho parlato con Marco Di Bello quando abbiamo parlato anche dei due cortometraggio girati ‘lungo il PO da Florestano Vancini ( ricordate a sua “Lunga notte del 1943” con E.M. Salerno il farmacista partigiano a Ferrara?).

Storie  e intrecci di ricordi parallela, come per il film “La vela incantata” girato da Mingozzi con attore principale Massimo Ranieri con Monica Guerritore, Herlmut Berger, Lina Sastri nonché il nostro Rik Battaglia, che mi ha parlato anche dell’Hotel Cristallo a Rovigo dove Ranieri etc etc.
Storie amarcord come per i film di Mazzacurati, che a suo tempo ho fotografato a Crespino/Piazza Fetonte e Guarda Veneta/casa della Pasello family durante le riprese del film “L’estate di Davide” , prima che l’anno dopo girasse sempre in Polesine il film “La giusta distanza” . Un regista che peraltro ho avuto la fortuna di reincontrare quando alla Romanina Country gli è stato assegnato il Premio Fetonte.
Storie amarcord che, viaggiando in tour tra i film della mostra di Marco Di Lello mi hanno fatto ricordare anche il film con Remo Girone, Vanessa, Gravina e Bisio (cioè “Dietro la pianura” girati a Crespino & Dintorni, oppure il film con la Ferilli in versione ‘emigrante’ , poi quello con Bencivenga ( “lascia perdere Johnny), ma anche quelle volte che ho avuto la fortuna di incontrare seppur fugacemente il grande Ermanno Olmi a Polesella, oppure Paola Gassman e Ugo Pagliai a d Adria. O quelle volte che mi hanno parlato del film “Uragano” con Raf Vallone e della sua controfigura (un certo Bruno Pivari detto ‘Festucci’ come il boxeur che sfidava Tiberio Mitri…) che si tuffava per lui nel Po.
Già il Po, location di tanti altri film , ma anche del romanzo a puntato per la tv, girato da Sandro Bolchi tra Guarda Veneta e Crespino, dove ho fotografato gli attori principali, da Giordana alla Vanoni a Tristini, ma anche tl grande scrittore Riccardo Bacchelli cl suo immancabile cappello)
Lo ricordo bene quel giorno, perché poi a Ferrara, dove frequentavo l’Università, ho comprato il doppio-libro “Il Mulino sul Po” in versione pocket Mondadori.
Ma fermiamoci qui , perché …qualcosa altro vi dirò nell’Extratime in commento didascalie, mentre a conclusione del mio giro dentro la Mostra di Marco Di Lello voglio sottolineare che , come da sequenza catalogo, sono questi i film che hanno trovato una ampia e originale documentazioni di immagini di questo “Ciak lungo il PO”.

01_IL GRIDO / Michelangelo Antonioni/ 1957/
02_LA CAPANNA SULLA SABBIA/ Florestano Vancini/ 1955
03_SCANO BOA/ Renato Dall’Ara / 1961
04_UN ETTARO DI CIELO/ Aglauco Casadio/ 1957
05_PAISA’/ ROBERTO ROSSELLINI/ 1946
06_TUTTI A CASA/ Luigi Comencini/ 1960
07_OSSESSIONE/ Luchino Visconti / 1943
08_NOTTE ITALIANA/ Carlo Mazzacurati/ 1988
09_LA VELA INCANTATA / Gianfranco Mingozzi/ 1982
10_LA DONNA DEL FIUME / Mario Soldati / 1955
11_L’AGNESE VA A MORIRE ( Giuliano Montaldo / 1976
12_DOVE IL PO SCENDE/ Florestrano Vancini / 1955
13_IL MULINO DEL PO / Alberto Lattuada / 1948
14_LA GIUSTA DISTANZA/ Carlo Mazzacurati / 2007>>

SECONDA APPENDICE NEWS ( di Roberto Giannese, by La Settimana , 13.10.2013) / CINEMA IN PESCHERIA NUOVA/ UN CIAK CON RICK / L’ATTORE POLESANO BATTAGLIA A ROVIGO
<< Alla mostra “Ciak lungo il PO”, allestita presso la Pescheria Nuova, in corso del Popolo a Rovigo sono stati ospiti gli attori Rick Battaglia e Mirna Girardi.
Il primo di origine polesana, è nato infatti a Corbola nel 1927, è stato protagonista, con Sofia Loren, nel film “La donna del fiume” di Mario Soldati ( 1954).
La seconda ha interpretato invece la parte della piccola Rosina nel film “Il grido” di Michelangelo Antonioni (1957), che ebbe come attori protagonisti Alida valli e Steve Cochran.
Rick Battaglia ha visitato la mostra, accompagnato dal curatore della stessa Marco Di Lello e poi ha raccontato come è avvenuto il suo esordio nel cinema, quando ancora era per tutti semplicemente Rino Bertaglia.
<<Mi ricordo che ero andato via dal Polesine, come tanti, perché qui si faceva la fame. Andai a Milano e trovai un bar da gestire ( alla mensa Snam) . Stavo bene, avevo degli amici, misi su famiglia. A mangiare da me veniva uno scrittore Goffredo Parise che era amico di Mario Soldati. Fu lui a propormi a Soldati che era in cerca di un attore dall’aspetto particolare per il suo nuovo film. Mario Soldato venne al bar e mi propose di andare a Roma a fare il cinema. Io inizialmente rifiutai, perché ero partito dal Polesine in cerca di certezze per il futuro ed ora questo mi proponeva di tornare all’incertezza. Però gli amici del bar mi spinsero ad andare a Roma, a Cinecittà, con la promessa che mi avrebbero tenuto loro la gestione del bar. Furono bravissimi. Io andai e cominciai la mia avventura nel cinema>>.

Rick ha ricordato molti aneddoti che hanno riguardato il film di Soldati, come lo schiaffo violento che gli diede la Loren in una scena del film ed anche curiosità e aneddoti su altri film che lui ha girato con grandi registi come ad esempi quelli di Sergio Leone.
Tra i film interpretai interpretati da Rick Battaglia c’è infatti il famoso “Giù la testa”del 1971 e poi “La Risaia” con Elsa Martinelli e “Un genio, due compari, un pollo” con Terence Hill.
<<Dopo il primo film ho dovuto studiare per fare cinema – ha detto – ho studiato lingue di notte, solo così ho potuto lavorare all’estero, infatti certi attori anche molto bravi noti in Italia no hanno mai lavorato negli Stati Uniti perché non hanno voluto imparare le lingue>>.

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Marco Di Lello, nella prima stazione ( a dx) del nostro tour by “Ciak lungo il Po”
Poi per quanto riguarda la fotogallery vi propongo subito tre flash che mostrano la mia’personale’ carrellata da dx a sx, con al centro il proiettore/proiezione con sullo schermo uno dei due cortometraggi sul Po by Florestano Vancini.
Quindi , praticamente seguendo la sequenza cronologica che la stessa Mostra rispettava nella cartellonistica da destra a sinistra, vi propongo il backstage con Rossellini sul set del suo film girato sul Po, a seguire altri tre eloquenti fotogrammi di scene sul Po , tra cui una scena dal Mulino girato by Lattuada.
Come primo manifesto a colori vi proponiamola cosi detta ‘byusta’ del film “La Donna del Fiume” con Sophia Loren & Rick Battaglia
Poi un fotogramma con Carla Gravina in scena nel film “Scano Boa”, e a seguire il manifesto/busta del film “Tutti a casa” con la successiva immagine degli attori principali Serge Reggiani ( con la valigia di cartone)  & Alberto Sordi in cammino lungo il PO.
Passando ai tempi più recenti ( praticamente quelli della parte sinistra della Mostra) vi proponiamo il quadro col camioncino dello spettacolo ambulante perché fa riferimento al film “La Vela Incantata” dove ha recitato anche Rick Battaglia.
A seguire il manifesto/ busta del film “L’Agnese va a morire” del regista Carlo Mazzacurati, lo stesso regista del film “La giusta distanza” di cui vi proponiamo poi la scena con Natalino Balasso (yellowman, a fianco dell'attrice protagonista) noto attore e uomo di teatro Made in Polesine.
Per quanto riguarda il ‘giorno finale della Mostra “Ciak lungo il Po” eccovi alcuni flash finali scattati dall’amico giornalista Roberto Giannese, che ha accettato il mio invito a fare il reportage di cui vi abbiamo altresì proposto quanto da lui scritto sul settimanale diocesano  “La Settimana”.
In particolare eccovi un momento del tour dei visitatori ( tra l’altro il signore coi capelli ricci è il mio amico professore/tennista Prudenziato)  e due momenti della conferenza stampa degli attori Mirna Girardi e Rick Battaglia, che peraltro in last photo sono intervistati by Marco Di Lello curatore della Mostra, giustamente intitolata “Ciak Lungo il PO”.


Marco Di Lello & Roberto Giannese & Sergio Sottovia
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