Cinque rodigini del team “Progetto Triathlon Vista” protagonisti in Marocco nel “Ironman 70.3 Marrakesh"/ In trio l’evergreen Daniele Toffoli con figlia Chiara e genero Mattia Siviero; più Mattia Luppi e Paolo Scalabrini quasi slot Mondiali Hawai


Protagonisti in Africa tra Magreb, Città Rossa e Atlante, cinque su cinque finisher e protagonisti nello speciale “Ironman 70.3 Marrakesh/ Parliamo del trio family , formato dall’evergreen Daniele Toffoli con figlia Chiara e genero Mattia Siviero, ma anche di Mattia Luppi e del tecnico-atleta Paolo Scalabrini che ha sfiorato l’impresa di conquistare il  quinto posto di categoria e conseguente slot ai Mondiali Hawaii.
Conoscendo Daniele Toffoli ( vedi lunga Storytelling sempre qui su www.polesinesport.it, basta chiedere a Google e vi rimanda direttamente alle pagine interessate…), posso dire che per Lui non è stata una pazzia andare a gareggiare in Africa , nello speciale “Ironman 70.3 Marrakesh; semmai la pazzia sarebbe stato per Lui …non esserci andato.
Pensate, domenica ero allo stadio Battaglini , la cattedrale del Rugby italiano, e ne ho parlato con Nino Rossi ‘il campione coi baffi’ e compagno di regata atlantica con Daniele Toffoli…
Insomma,tutto normale, Daniele Toffoli è abituato ad andare ‘oltre’, anche se Lui spiega, nella intervista prima di andare in Marocco , che anche diventare ‘eccezionale’ è frutto di una sequenza di cose importanti e metodiche da fare ma  …per lui normali per superare l’asticella che ognuno di noi si prefigge di superare per migliorarsi.

Detto questo , eccovi il reportage completo, tra Anteprima e Main News, dell’impresa dei “Cinque eccezionali atleti 2 griffati “Progetto Vista Triathlon” , la casa dove sia Chiara che gli altri hanno già fatto imprese straordinarie e quindi…Marrakesh rientra nella normalità anche per loro, siano stati loro atleti individuali che in staffetta , come il trio family Daniele, Chiara, Mattia, prototipi di sportività difficilmente riscontrabile su ogni Atlante del mondo, oltre che in Morocco.
Per una Storytelling che non è mai troppo lunga , qui su www.polesinesport.it, considerando il 9° posto in M£ di Paolo Scalabrini, il 31° posto in M1 di Mattia Luppi, infine il 9° posto nelle staffette da parte del trio family Chiara, Mattia e Daniele last but not the last…everywhere.

 

 

 

ANTEPRIMA NEWS ( by PVT, CS n.27 del 23 ottobre 2019 ) / STRAORDINAROIA PARTECIPAZIONE DEL TEAM “PROGETTO VISTA TRIATHLON” ALL’IRONMAN DI MARRAKECH , CON CINQUE ATLETI RODIGINI

ROVIGO - La stagione sta volgendo al termine e Progetto Vista Triathlon vuol chiuderla nel migliore dei modi con la partecipazione all’ironman di Marrakech, per la prima volta nel Maghreb, il 27 ottobre.
A difendere i colori del sodalizio polesano ci saranno Paolo Scalabrini, Mattia Luppi e Daniele Toffoli che rientra in gara dopo diversi anni e lo farà partecipando con la figlia Chiara e il genero Mattia Siviero.
DANIELE TOFFOLI,  oggi 71enne, vanta un grande passato di sportivo eclettico avendo spaziato tra le varie discipline sportive. Vent’anni di rugby e pilota con due titoli italiani, un titolo europeo a squadre e un campionato del mondo 1987 con l’Alfa Romeo ufficiale. Poi vela, mountainbike e sci di fondo con diverse gare e quindi Triathlon e Wintertriathlon con alcune vittorie di categoria e partecipazione a europei e mondiali, tanto per citarne alcuni. Ha chiuso il periodo di gare partecipando all’Ironman 70,3 in Svizzera.

 

 

 

CHIARA TOFFOLI ha un passato di triatleta e ha indossato la maglia azzurra nelle categorie giovanili, successivamente ha fatto gare di atletica, precisamente di cross, ed è stata nella selezione dei campionati europei per questa specialità, inoltre ha gareggiato nel nuoto, nelle lunghe distanze in acque libere come il lago di Garda e di Lugano.
Il marito, MATTIA SIVIERO, è stato un quattrocentista. Chiara e il marito Mattia vivono in Marocco. Daniele, Chiara e Mattia parteciperanno alla staffetta. Il percorso prevede un giro unico da 1.9 km per la frazione di nuoto che si svolgerà nelle acque del lago Lalla Takerkoust prima di saltare sul percorso ciclistico di 90 km: si toccherà il villaggio berbero di Tahanaout, si lambiranno i prati verdissimi della valle dell’Ourika e si scorgeranno sullo sfondo le cime innevate dell’Atlante. Posata la bici, si va per i 21 km di corsa nel cuore della Città Rossa, passando accanto a Moschea e Minareto della Koutoubia.

 

 

 

A DANIELE TOFFOLI…. / Prima di chiederle il perché ha deciso di partecipare a questa gara vorrei chiederle che cosa ha fatto una volta terminato di gareggiare
“Ho iniziato a fare quello che mi mancava. La traversata dell’oceano Atlantico in barca a vela, la Vasaloppet, la gara più lunga del mondo con gli sci di fondo, la Maratona di New York.
Ho continuato ad allenarmi in bici, canoa, ski roll, sci di fondo e a seguire una alimentazione corretta dando spazio al recupero e controllando lo sforzo fisico. È estremamente importante, più avanzano gli anni, fare la massima attenzione a questi fattori. Ma oltre a questi fattori serve la determinazione, l’assiduità negli allenamenti. E qui gioca un ruolo fondamentale la testa. Bisogna essere convinti, conoscersi e capirsi per sapere quando e come ci si deve allenare.
Non è facile ma non è nemmeno difficile. Ognuno ha le proprie caratteristiche e le proprie passioni ma quanto ho descritto va bene per tutti.
Bisogna avere obiettivi nella vita, servono ad andare avanti, a non perdersi, ad arrivare a raggiungerli e raggiunto un obiettivo ci si pone un altro traguardo, fattibile ma non facile. Così si progredisce, ci si conosce e si migliora”.
E ora veniamo alla domanda che le ho anticipato, perché l’Ironman di Marrakech?

 

 

 

“Una premessa, come le ho detto prima credo che la testa conti quanto il fisico in una gara lunga e impegnativa.
Io a febbraio compirò 72 anni, mentre lo dico non ci credo nemmeno io, ma sento ancora lo spirito di un ragazzino e preparare questa gara mi ha dato nuove motivazioni, nuove sensazioni e nuove emozioni.
Prendere il testimone da mia figlia Chiara al cambio nuoto-bici sarà un’emozione unica.
Ed ora vengo alla sua domanda. È venuto fuori così: in pratica leggo che a Marrakech fanno ironman, seguivo un po’ gli eventi della zona perché c'è un circuito del mondiale turismo Wtcc, la quarta tappa, io ho corso il primo mondiale turismo, poi per vent'anni non l'hanno più fatto e 10 anni fa hanno ripreso a farlo.
Guardando queste notizie ho visto che facevano l’Ironman. A Marrakech fanno molti eventi,  comunque leggo di questo ironman 70.3, il percorso è molto bello, sia per il nuoto che si svolge nel lago che c'è fuori Marrakech, sia per il percorso in bici che va verso le cime innevate del Monte Atlas come sfondo, fa un pezzo sopra e poi si torna giù a Marrakech fino al circuito automobilistico e da lì parte la corsa che passa per il centro della città. Allora ho pensato quasi quasi potrei pensare di farlo, anche se con l'operazione
all'anca di fatto non posso correre. Ho pensato ai tempi che avrei impiegato per la gara facendo una camminata corsa/leggera ma ho deciso che non era fattibile. Nel frattempo, ho letto che era prevista la staffetta e quindi ho coinvolto Chiara, lei mi ha subito detto di sì e che avrebbe fatto volentieri la parte di nuoto, il marito quella di corsa e quindi abbiamo deciso di partecipare”.

 

 

 

Mi Parli un po’ del suo percorso quello in bici “E’ un percorso molto interessante e molto bello non è in linea ma con diversi dislivelli per via delle colline che ci sono. La posizione sulla bici cambia a seconda del percorso. Si arriva fino a un certo punto con l'ultima salita, quindi giro di boa e si torna giù, c'è un pezzetto comunque che ci si ritrova con quelli che
salgono, e poi c'è la parte più bella perché sei in posizione, per una trentina di chilometri, con una leggera discesa”.
L'ultima gara che ha fatto?
“Ho fatto attività fino al 2006/2007. Nel 2007 ho fatto la Vasaloppet di fondo, quindi ho fatto una regata, una traversata atlantica in barca a vela, poi nel 2004 fatto l'ultima gara in pista in macchina, la 24 ore di Telecom di Adria e poi non ho più fatto gare”
Per preparare questa gara di Marrakesh che cosa hai fatto?
“Paolo Scalabrini, che è il nostro tecnico, mi ha dato dei consigli e degli allenamenti da fare che ho seguito scrupolosamente. Ho preparato la mia bicicletta, chi è adatta a questa gara, montando le prolunghe e fatte le modifiche necessarie per affrontare questa gara”.
E’ la prima gara che fa con sua figlia?
“No. Diversi anni fa ne ho fatta una che prevedeva una corsa sui go-kart e una a piedi, io ho corso sul kart e sono arrivato secondo assoluto, Chiara ha fatto la corsa podistica ed è arrivata anche lei seconda assoluta.
Poi abbiamo corso la stessa edizione della Maratona di New York e in quell’occasione c’era anche Helen, mia moglie”.

 

 

 

MAIN NEWS ( by Pvt, CS .n.28 del 30. ottobre 2019/ IRONMAN DI MARRAKECH: GRANDI SODDISFAZIONI BY PVT ROVIGO COL  TRIO STAFFETTA “DANIELE TOFFOLI , CHIARA TOFFOLI, MATTIA SIVIERO” E ANCHE CON PAOLO SCALABRINI E MATTIA LUPPI

MARRAKECH (Marocco) - Progetto Vista Triathlon torna dall’Ironman di Marrakech con grande soddisfazione per le varie prestazioni di gara. Alla prima edizione di questa gara nel Maghreb, con la maglia del sodalizio polesano, hanno partecipato Paolo Scalabrini, atleta e tecnico di Progetto Vista Triathlon, Mattia Luppi e Daniele Toffoli rientrato in gara dopo diversi anni che assieme alla figlia Chiara e il genero Mattia Siviero hanno gareggiato nella staffetta.

 

 

 

Questa prima edizione dell’Ironman di Marrakech 70.3 è stata un vero successo di partecipanti, si sono abbondantemente superati i 2000 atleti, grazie anche allo scenario che ha fatto da cornice ai vari percorsi. Gara che si è disputata con un gran caldo estivo e un solo cocente e che ha condizionato in modo particolare gli atleti che hanno concluso tardi la gara. La kermesse è iniziata con il nuoto alle 8 e il via (esclusi gli atleti Pro) è stato dato con la formula di partenza 6 atleti ogni 5 secondi.

 

 


 

Ottima performance di Paolo Scalabrini che ha sfiorato una possibile qualifica per Kona, campionato del mondo di Ironman. Dopo due ottime frazioni di nuoto e bici da cui è uscito in ottima posizione ha affrontato la corsa, sua specialità. Purtroppo, un problema al diaframma lo ha rallentato e successivamente fermato per qualche minuto. Ha sbloccato la situazione bevendo della Coca Cola che gli ha consentito di riprendere ma i minuti persi lo hanno portato al nono posto di categoria. È un ottimo risultato ma avrebbe potuto essere anche un quinto posto con la possibilità di ottenere la slot per le Hawaii. Scalabrini ha completato il percorso in 4h51’30”, nella sua categoria, M3, ha ottenuto un ottimo nono posto su 173 atleti ed è risultato, sempre nella sua categoria, il primo degli italiani in gara. Un obiettivo alla sua portata ma che non rappresenta la sua massima aspirazione nell’Ironman 70.3.

 

 

 

Molto bene anche Mattia Luppi che ha impiegato 4h53’43” per terminare il percorso. Come Scalabrini ha effettuato ottime frazioni nuoto-bici ed era in proiezione top-ten di categoria quando, al settimo chilometro della corsa ha subito un trauma alla caviglia e al ginocchio destro per cui ha dovuto rallentare finendo egualmente ma concludendo con il 31 posto di categoria, M1, su 256 atleti, tra gli italiani si è piazzato al sesto posto.
E IL TRIO IN STAFFETTA…/ Per quanto riguarda la staffetta con i due Toffoli, Chiara nel nuoto e Daniele in bike, e Mattia Siviero nella corsa, ha impiegato 6h26’01” piazzandosi in un ottimo nono posto su 35 staffette presenti, avrebbe potuto andare ancora meglio se Daniele non avesse forato perdendo così 10 minuti.

 

 

 

Chiara ha impiegato per la sua frazione di nuoto 33’55” uscendo in terza posizione assoluta delle staffette, maschi compresi e passando poi il testimone a papà Daniele che ha impiegato 3h25’50” per percorrere la sua frazione. Dopo un percorso molto duro e selettivo che visto diversi incidenti che, tuttavia, Toffoli ha superato brillantemente, al 50esimo chilometro, al passaggio nel punto di ristoro ha afferrato una bottiglia d’acqua per rinfrescarsi ma, nella foga, è sbandato uscendo dall’asfalto e restando in sella per pura fortuna ma bucando una gomma. Costretto a fermarsi ha cambiato la camera d’aria ma perdendo almeno 10 minuti. Ritornato in gara pur con la gomma posteriore meno prestazionale di prima per la pressione non ottimale e pur perdendo posizioni si è mantenuto tra i primi dieci forzando fino alla fine cercando di recuperare.

 

 

 

Nel finale ha dato il meglio di sé riuscendo anche a guadagnare dei preziosi secondi che gli hanno consentito di consegnare, in buona posizione, il testimone al genero Mattia Siviero che è partito di corsa mantenendo un ritmo di 5’ al chilometro. Tutto bene fino al 13esimo chilometro quando è costretto a rallentare per il riacutizzarsi di una tendinite. È sfuggita così la possibilità di un quinto o sesto posto ma alla fine il risultato è arrivato lo stesso con la nona piazza. Mattia ha corso completando la sua fatica in 2h19’40”.
Daniele Toffoli a fine gara è raggiante infatti dichiara “L’obiettivo era finire la gara, è andata molto meglio, questa sera sono un papà super felice per aver corso una gara così importante con mia figlia, e in più indosso la maglia di Finisher Ironman 70.3 Marrakesh”.

 

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover papà Daniele Toffoli insieme alla figlia Chiara.
Quindi in apertura di fotogallery e in aggancio alla intervista di cui alla Anteprima News  eccovi alcune immagini d’archivio che certificano il ‘campione interdisciplinare’ Daniele Toffoli, perciò ironman in bicicletta, quindi due volte pilota automobilistico e durante al storica ‘attraversata atlantica’ insieme all’amico Nino Rossi ‘campione coi baffi’ del mondo ovale.
A seguire, Chiara Toffoli in versione nuoto , semre flash d’archivio. Mentre con riferimento alle performance della ‘Top Five’ targata Progetto Vista Triathlon in quel di Marrakech/ Marrakesh ( il discorso vale per Marocco/Morocco…) partiamo dall’arrivo ‘mano nella mano’ perché entrambi Ironman certificati dal tabellone della ‘Città Rossa’.
Da dove vi proponiamo poi in sequenza Mattia Siviero ( il terzo componente della staffetta), e abbinate alle relative classifiche estrapolate dal sito ufficiale della “Ironman 70.3 Marrakesh”, dapprima Mattia Luppi e poi il tecnico-atleta Paolo Scalabrini.

 

 

 

 

Il tandem che ritroviamo insieme in versione smile ok con didascalia incorporata ‘ Marrakech/Morocco”.
Da dove vi proponiamo nella immagine dulcis in fundo il dna sportivo ‘di padre in figlia’ by Toffoli family, con Chiara e Daniele griffati ‘Progetto Vista Triathlon” , da Polesani nel Mondo…for Sports.

 

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it