Coldiretti in ‘piazza’ a Bruxelles e in ’presidio’ al Brennero a tutela del made in Italy agro-alimentare
La COLDIRETTI è andata a Bruxelles in occasione del vertice dei Ministri Europei dell'Agricoltura ed ha fatto ‘presidio’ al Brennero a tutela del “made in Italy”. Tra l’altro al confine con l’Austria erano affiancati da Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri dei Nas ed hanno ‘ispezionati’ decine di camion con prodotti esteri irregolari perché …pronti a diventare italiani.
Principale accusato di questa pesante situazione è l’Europa, colpevole di non voler fare chiarezza sull’etichettatura, impedendo così al consumatore di avere la certezza sulla provenienza di ciò che mette in tavola. Questo il rammarico ‘forte’ della Coldiretti italiana, costretta a manifestare a Bruxelles e a presidiare al valico del Brennero per richiamare l’attenzione degli Organismi preposti, giusto per salvaguardare il made in Italy, tanto più che – come ha sottolineato Martino Cerantola presidente della Coldiretti di Vicenza – il danno economico è enorme e “le aziende italiane so no costrette a chiuder mentre l’Europa resta a guardare”
E il problema non è solo una etichettatura che dovrebbe avere assoluta chiarezza al fine di garantire la provenienza e la genuinità dei prodotti agricoli.
Insomma è un problema più complesso, come ben spiega Matteo Crestani ‘portavoce’ della Coldiretti di Vicenza ( presente al Brennero e anche a Bruxelles) col seguente reportage.
Con la speranza che chi di dovere, cioè gli Organismi Italiani ed Europei preposti, emettano quelle regole ( cioè direttive, leggi , regolamenti ) che salvaguardino l’originalità dei prodotti e conseguentemente la salute del consumatore.
Discorsi questi sempre più attuali, tant’è che il sottoscritto ha recentemente partecipato a un incontro di ‘aggiornamento’ organizzato dall’Ordine dei Giornalisti del Veneto a Legnaro, promosso e coordinato dalla specifica Università di Padova, proprio sulla trasparenza della etichettatura e sul diritto comparato in ambito agricolo Europeo e Mondiale, sull’Ogm sulla profilassi e su altre problematiche sempre più attuali, a partire dalle contraffazioni alimentari.
MAIN NEWS ( di Matteo Crestani, mail 07.09.2015) / COLDIRETTI A BRUXELLES E IAL BRENNERO/ SI RAMMARICA MARTINO CERANTOLA DELLA COLDIRETTI DI VICENZA:” LE NOSTRE AZIENDE CHIUDONO E L’EUROPA RESTA A GUARDARE”
( Coldiretti al Brennero: 35 milioni di litri di latte al giorno diventano italiani )
Vicenza, 7 settembre 2015. “No all'Europa che blocca i profughi e spalanca le frontiere alle schifezze”. È solo uno dei tanti messaggi lanciati oggi da Coldiretti al presidio disposto oggi e domani al valico del Brennero. Migliaia gli agricoltori giunti da ogni luogo d’Italia, tra i quali oltre cento vicentini guidati dal presidente provinciale Martino Cerantola e dal direttore Roberto Palù. Dal latte austriaco diretto a La Spezia alle cagliate provenienti dalla Germania e dirette in Puglia, ma anche pancette fresche, con marchio non identificabile, destinate ad un’industria di salumi di Verona, porri ed altre verdure giunte in Italia dalla Svezia e destinate ad una cooperativa bergamasca.
Queste sono solo alcune delle scoperte fatte dalla Coldiretti nell'ambito della grande mobilitazione al valico del Brennero per la difesa del made in Italy agroalimentare.
“Affiancati da Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri dei Nas – spiega il presidente Cerantola – abbiamo ispezionato decine di camion in transito al Brennero per portare in Italia prodotti dall’estero, pronti a diventare italiani. Dalle cagliate con i colori della bandiera italiana dirette in Puglia per essere trasformate in mozzarelle alle pancette fresche, con il marchio sbiadito, destinate ad un’industria di salumi veronese, pronte ad essere stagionate per diventare italiane. Nella circostanza, il carico di pancetta è stato posto sotto vincolo sanitario da parte dei Carabinieri dei Nas che hanno effettuato il controllo.
Tra i camion fermati anche uno che trasportava porri e altre verdure, figli per eccellenza del sole, ma in questo caso il camion, diretto in provincia di Bergamo, proveniva addirittura dalla Svezia”.
Principale accusato di questa pesante situazione è l’Europa, colpevole di non voler fare chiarezza sull’etichettatura, impedendo così al consumatore di avere la certezza sulla provenienza di ciò che mette in tavola.
“Sotto accusa è un’Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca ai traffici di ogni tipo di schifezza alimentare – aggiunge il presidente Cerantola – sulle quali si fanno affari a danno di agricoltori e consumatori. Autobotti, camion frigo, container sono stati verificati senza tregua per smascherare il finto made in Italy. Ed abbiamo constatato che il danno non si limita all’agroalimentare, fermando mezzi che trasportavano scarpe ed altre produzioni tipiche del nostro Paese, dove si continuano a perdere posti di lavoro a causa di un sistema che mette in crisi la produzione di qualità per favorire chi fa il furbo.
Questi “prodotti” rovinano il buon nome delle nostre imprese, ma soprattutto l’immagine dell’Italia nel mondo, oltre a sottrarre risorse ad un sistema virtuoso, come quello agricolo, abituato a reinvestire ed a prendersi cura del territorio”.
In assenza di regole sulla provenienza e sulle caratteristiche dei prodotti, la concorrenza sleale è insostenibile, con prezzi riconosciuti agli agricoltori scesi al di sotto dei costi di produzione, con la drammatica chiusura delle aziende e senza alcun beneficio per i consumatori, come dimostra il dossier elaborato da Coldiretti.
L’iniziativa si è svolta contemporaneamente alla mobilitazione dei giovani agricoltori di Coldiretti che, a Bruxelles, hanno presentato le tante schifezze spacciate come made in Italy per chiedere un impegno più forte dell’Unione Europea, proprio in occasione del vertice straordinario dei Ministri Europei dell'Agricoltura.
EXTRATIME by SS/ La cover è per una esemplificazione di una irregolarità riscontrata sui camion ispezionati al valico del Brennero.
Poi per quanto riguarda la fotogallery ecco, sempre dal valico del Brennero, una serie di flash che vede impegnata la Coldiretti vicentina a tutela del Made in Italy agro-alimentare 'sollecitata' dal presidio yellow-Coldiretti.
Matteo Crestani & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it
