Dal vangelo di Luca Gotti agli ‘studenti’ di Porto Viro/ Pensieri tra Contarina e Parma Calcio con Donadoni & friends by Sport & Studio


02/04/2014  

Nella sala Eracle di Porto Viro sono state tante le Domande dei ragazzi delle Scuole Elementari all’allenatore e maestro Luca Gotti. Nient’affatto cattedratico Luca Gotti originario di Contarina sembrava …Socrate tra i discepoli, uomo e maestro al tempo stesso, in viaggio all’ombra degli ‘ulivi’ per accompagnarli nell’Olimpo della vita.
Merito della semplicità e al tempo stesso della profondità delle domande che baipassavano il Mestiere dell’allenatore Gotti per entrare nell’anima dell’Uomo “Luca da Contarina” ma sempre in viaggio tra Sport e… Mestiere di Vivere.
Anche per questo, sabato 25 marzo a Porto Viro, abbiamo ascoltato per così dire il Gotti-Pensiero tanto più che il “ Vangelo di Luca” ai ragazzi di Porto Viro ha fatto tappa in tante ‘stazioni’ , parlando di passione e di amicizia, dell’importanza di ascoltare i “buoni insegnamenti”, tutto sulla strada delle competenza, della serenità e della felicità di essere uomini.
Ma soprattutto il Luca Gotti ‘papà e maestro’ che si avvicinava ai ragazzi in sala per rispondere alle loro domande,  ha spiegato ai bambini l’importanza dello “STUDIO” per essere sempre più adulti, cioè più preparati, appunto più felici e più sereni per realizzare i propri sogni.
“E poco conta – ha sottolineato mister Luca Gotti - che si arrivi ad essere un Campione nello Sport oppure … un architetto o un falegname, un maestro o un idraulico, un geometra o una parrucchiera”.

Ma non voglio sintetizzare l’Evento promosso dal Coni di Rovigo come fosse una News giornalistica, perché più che l’importanza della presenza dell’allenatore Gotti ( vice di Donadoni nel Parma) nella ‘sua’ Porto Viro, mi piace proporvi in sequenza le sue ‘considerazioni di vita’ seguendo il filo di Arianna delle tante domande dei ragazzi dentro il ‘labirinto’ della vita sportiva di Luca mister e uomo evangelico.
Per quanto riguarda la location, dico solo che sabato mattina sono arrivato alla Sala Eracle giusto in tempo per salutare all’entrata lo stesso Luca Gotti insieme all’amico Diego Scabin e a Corina Perazzolo  ‘gancio’ di quell’incontro ‘scolastico’.
Il resto , dal punto di vista organizzativo, ve lo racconta in Appendice News il reportage by Coni.

 

 

Perciò , come prologo diciamo solo che Corina Perazzolo ( ha letto anche tutte le slide) e l’insegnante Patrizia Gennari hanno presentato Luca Gotti nel cerimoniale raccontandone la sua Vita Sportiva seguendo le immagini proiettate sullo schermo.
Con Luca Gotti tra …Contarina Calcio e Parma Calcio mentre sullo schermo scorrevano anche le foto dei tanti ‘campioncini’ poi diventati famosi come tanti …Rolling Stones.
E Luca a guardare il tutto, in disparte vicino a quell’armadio ambulante di maglie blasonate che il suo amico contarinante Diego Scabin collezione a …futura memoria.

Poi Luca Gotti ha omaggiato la sua Porto Viro con una maglia di Amauri autografata da ‘tutti i giocatori del Parma”, tra gli applausi di tutti.
Fermo restando che l’applausometro è esploso quando Luca è andato ad estrapolare quella mitica maglia rossonera che più di tutte gli è rimasta nel cuore: era la ‘sua’ maglia numero 4 del Grande Contarina. Anche per questo ( ricordate il “Musichiere” di Mario Riva e lo  sprint di Spartaco D’Itri quando scattava dalla ‘seggiola’ perché …dalle prime note aveva indovinato la canzone?) sono scattato dalla mia seggiola in fondo alla sala.
Poi Luca il “Signore delle esperienze dinamiche” ha spiegato il suo Vangelo di Sport e di Vita come …Papa Luciani spiegava ai bambini il catechismo.

 

 

Ma Luca è così, tanto che guardando alle sue spalle e sullo schermo il titolo “La Favola dello Sport” e ricordato che da bambino la sua famiglia a Contarina abitava al Villaggio Eridania, ha sottolineato subito:<< Lo Sport mi ha accompagnato nello studio e sui campi di calcio. Oggi nello Sport faccio il Mio lavoro…. Non so se è giusto parlare di Favola, perché la favola è una storia inventata. Invece quello che vorrei dire e che contano sono …le cose vere non le cose inventate>>.
Un pensiero iniziale espresso by Luca in modo soft ma che fin da piccolo aveva le sue basi profonde:<< Cento bisogna avere i propri sogni , e sognare fin da piccolo di diventare un grande campione. Ma il MIO PERCORSO l’ho costruito piano piano, facendo un passo dopo l’altro>>.
Sottolineando subito:<< Con un dispiacere: mi ha portato lontano da Contarina>>.

Poi Luca è andato ancora al ‘carrello delle maglie’ e mostrando quella di Matri all’epoca del Cagliari ha spiegato: << Queste non sono le maglie dei Grandi Campioni, io non ho mai chiesti la maglia ad Ibrahimovic o X.Y. ( ndr, tanto per esemplificare senza citare) , ma queste sono le maglie dei MIEI RAGAZZI , perché li ho allenati e ai quali ho chiesto di scrivere una ‘frase’ proprio sulle maglie che mi hanno donato>>.
I nomi? da Matri a Giovinco, da Bonera a Paloschi, Destro, Sansone, Bonucci, Giovinco, Santon da Bosco Mesola, etc …insomma quelli che Corina Perazzolo da Rappresentante Coni del Bassopolesine aveva mostrati in video nella presentazione iniziale di Luca Gotti, tra Contarina e …Parma Calcio.
Ma Luca l’ha sottolineato ancora:<< La maglia che più mi è rimasta nel cuore è quella del Contarina>>. Rossonera, la maglia del Capitano del Contarina, tant’è che …anche la sera precedente era stato con gli amici dei bei tempi, quelli della sua “meglio gioventù” tra Diego & Silvano , Domenico, Gino & Dintorni, quella coi quali era diventato grande ‘assieme’ partendo dalle prime partite giocate, quando si andava in bicicletta a giocare sui vari campi spelacchiati di periferia.

 

 

A questo punto apriamo il …rubinetto delle domande, partendo a quella ‘fondamentale’ che si è fatto lo stesso Luca Gotti in apertura di vangelo:<< Come ho fatto ad arrivare dove sono adesso?>>.
Cioè Luca Gotti tra tanti campioni, senza essere stato da giocatore un grande campione.
E Luca cita subito la parola magica:<< Grazie allo Studio. Ora sono dove sono perché ho studiato. Ora sono un “divoratore di libri” .>>
E quasi ad incoraggiare i ragazzi di Porto Viro si è confidato così Luca:<< Quando ero in quarta e quinta elementare la mia maestra era una delle sorelle Fraschetti, ma dicevo  a mia madre che non volevo andare a scuola. Poi a quasi 20 anni, ho avuto la passione per  i libri.  E lo Studio mi ha cambiato la vita, non lo sport, m lo studio.>>
Quasi superfluo sottolineare qui che Luca Gotti dopo il diploma di geometra…, oltre ad allenare a Parma, adesso insegna Scienza dello Sport all’Università Cattolica di Milano.

Capite? Ho sottolineato Gotti, lo studio è fondamentale per fare bene il proprio lavoro “sia come medico, che come idraulico o artigiano o maestro”.
E poi , quasi ad esemplificare con le ‘mani aperte’ sulla fronte , Luca Gotti ha sottolineato:<< Lo Studio apre la mente. Meglio la cultura.. vi fa vedere il mondo, vi apre la mente>>.
E le mani di Luca si aprivano e si chiudevano come le paratie che nella Conca di Cavanella Po, lì a Porto Viro, consentono alle vani di passare da un bacino all’altro per ..andare verso il mare.
<<Non sono favole, non sono storie impossibili. Perciò vi dico – ha sottolineato Luca- ascoltate i consigli di chi vi vuole bene, in famiglia, le maestre, gli amici veri; sono tutti strumenti per fare meglio le cose. Studiate le cose, per vedere il mono aperto.>>

 

 

A questo punto Luca chiede se ci sono domande, ma è come sfondare una porta aperta.
E sono domande straordinari nella loro semplicità targata “Ragazzi delle Elementari”, perché  questo punto Porto Viro è il prototipo di tutte i …ragazzi del mondo, come nella  canzone di Sergio Endrigo “Girotondo intorno al mondo”, straordinariamente universale.  
Secca infatti e quanto mai attuale la prima domanda:”Come si fa a battere la Juve?”
Bruscio in sala, ma è una domanda che insieme a quella successiva dà modo a mister Gotti di parlare di Matri perché – parola di Luca – “ è una bella storia da raccontare”.
Ecco il Gotti flash back:<< L’ho ritrovato a Cagliari , ma per me è sempre Alessandro Matri, il ragazzino che ho allenato nei Giovanissimi del Milan, il più piccino, ‘nanerottolo’, le gambe…due stecchini.  Era bravo ma, visto la sua struttura, … il Milan era molto tentato dal lasciarlo a casa>>.

Altra domanda e Gotti fa …nomi e cognomi e considerazioni dicendo “Per me il più grande di tutti è Messi”.
D’altra parte, si domanda e domanda Luca:” Cos’è che fa la differenza nel calcio?”.
E la risposta è ..semplice  complessa al tempo stesso, mentre Luca porta l’indice alla testa :<< Il cervello, tutto dipende dalla mente. Certo, il calcio oggi è la velocità, ma non solo quella sul campo o in allenamento. Pensiamo a Pirlo, lui è più veloce degli altri, nel cervello. Perciò vi dico, ragazzi, curate il vostro cervello, perché così riuscirete da per tutto, a casa, con i vostri a amici>>.
Tornando a Messi ecco che Luca parte da una costatazione:<< A 12 anni era piccolo, perciò l’hanno chiamato ‘la pulce’, in spagnolo ‘pulga’ come diciamo anche noi a Porto Viro… ; per crescere ha dovuto lasciare l’Argentina per andarsi a curare…>>

 

 

Anche le ragazze fanno delle domande, come Celeste; e in aggancio Luca fa un’altra constatazione.
Stavolta su Giovinco:<< Da giovane tutti lo prendevano in giro perché era piccolo e questo gli dava fastidio. Poi Sebastiano ha reagito, ha capito che lo prendono in giro perché lo temono. Così è diventato il suo punto di forza, dentro e fuori del campo, mentre gli altri che lo prendevano in giro sono rimasti quasi tutti degli ‘zucconi’ . E poi quando organizzo qualcosa per aiutare i bambini, ecco che Sebastiano è sempre disponibile>>.
Quando poi gli hanno chiesto di quanto sia impegnativo fare l’allenatore al Parma, allora i mister ha spiegato che domenica sera si è rivisto più volte ( vale a dire fino a notte fonda)  il video della partita giocata col Genoa, giusto prima dell’allenamento del lunedì. Poi ha fatto una capatina a Padova e in serata …era a Contarina tra i suoi amici, giusto per essere pronto con l’impegno ‘scolastico e mattutino’ in sala Eracle.

Quindi mister Gotti ha spiegato: << Oggi faremo l’allenamento e con Donadoni prepareremo la partita contro la Juve, poi domani …vedremo cosa succede. La Juve è capolista ed è forte, ma il Parma è imbattuto da 16 partite, l’ultima persa all’andata proprio contro la Juve>>.
Non si sbilancia il mister e spiega come …suo figlio Alessandro, 6 anni, sia ‘maniaco’ del calcio e vorrebbe che suo padre dalla panchina lo salutasse quando lo inquadrano in tv.
Poi gli chiedono della Roma e mister Gotti ha parlato del valore della squadra e del fatto che conosce direttamente alcuni giocatori:<< Lì c’è Ngolan, ma anche Mattia Destro che conosco bene e che fin da quando l’ho visto al primo allenamento ho detto”questo diventerà un grande giocatore”>>.
Ma Luca Gotti ha la sua filosofia di vita e allora ecco le sue risposte su quel che vale un “ragazzo che studia” e su quel che potrebbe fare fin da giovane per essere migliore:<< In una squadra di venti giocatori, possiamo dire che 6-7 sono bravissimi, altri 6-7 buoni, 6-7 no. Certo gran parte non ha tanto tempo per studiare, però la differenza è di essere “organizzato”>>

 

 

E Luca si spiega esemplificando:<< Vado a casa, mangio, poi allenamento, poi studio. Ma “quella mezz’ora” studio, sto lì con la testa. Così riesco a fare questo e quello. Da questo punto di vista Paloschi era bravissimo anche a scuola, perché era organizzato. >>
Filosofia di vita applicata al calcio, ma che vale evereywhere, tant’è che quando gli chiedono “Cosa vuol dire far parte della squadra”, ecco che Gotti diventa universale:<< Da soli, bisogna impegnarsi tanto; però per vincere con una squadra devi impegnarti ‘assieme’ con le altre persone.>>
Partendo peraltro Luca dal suo particolare:<< Mi hanno dato fastidio fin da giovane i “bulli” e chi non ha rispetto per gli altri; ho combattuto i bulli fin dalle Scuole elementari. Mi piace essere difensore dei deboli; invece i bulli fanno fatica a stare dentro una squadra. Mi ricordo chi erano… quelli che sono rimasti bulli no hanno fatto grandi cose.>>

Significativa a tal proposito anche la domanda di una maestra:” Quanto conta il rispetto delle regole, degli altri e …accettare la sconfitta”.
Parte esemplificando la risposta ‘urbi et orbi by Luca:<< Andare dall’arbitro e chiedere una ammonizione, non va bene. Non dovete chiedere all’arbitro quello che lo deve fare l’arbitro. Voi pensate a voi e pensate di farlo bene. All’interno di un gruppo ci devono essere delle regole che vanno rispettate e bisogna avere la ‘forza’ per farle rispettare (piuttosto non mettiamole).>>

 

 

Va sempre incontro alle domande e alle persone, Luca Gotti , anche a quella di una bimba che gli chiede:” Quando è finita la partita i giocatori negli spogliatoi fanno ‘casino’?
Se poi il Parma vincesse contro la Juve?”.

Si schermisce Luca , ma lui è il mister, il vice di Donadoni al Parma e non può non stare, seppur fugacemente, al gioco  e risponde sorridendo e senza allargarsi troppo: << Vi assicuro che, se dovesse succedere, ci sarà casino, molto casino>>.
Poi si sa tutti come  è andata a finire; gran bella partita ma ha vinto la Juve 2-1 e noi preferiamo ripartire dalle domande. Non da quelle dello stadio “Delle Alpi” di Torino , ma quelle  della Scuole di Porto Viro.
A volte troppo dirette sul calcio, sul mister e sugli allenatore, ma a volte …open ma non troppo.
Come quella che gli ha chiesto tout court quali erano i “Tipi di alimentazione” , presumibilmente applicata al Calcio e allo Sport in generale.

Sintomatica la risposta del ‘magro’ Luca Gotti:<< Noi siamo quello che mangiamo. Sono pericolose le cose fritte, hamburger e …paninoteche sono elementi nocivi. Ok frutta e verdure, un po’ di carote, un po’ di pesce. Ok variare la tipologia dei nutrimenti , per star bene>>.
Altri sillogismi by Luca? “Mangiar bene fa star bene”. E poi ”Tu non te ne accorgi, ma giorno dopo giorno il tuo cervello non reagisci più come …vorresti”.
Più aderente al Gotti-allenatore la successiva domanda:<< Quanto vi allenate?>>.
Ma la risposta by mister Gotti …trova un forellino rosso, proprio sotto il cuore di Luca.
Ovviamente …ovvia la risposta certificata da “allenamenti tutti i giorni” con relativo sottotitolo da interfaccia “per fare qualsiasi cosa vi dovete impegnare”.
Completata in fishing familiare:<< Ma non ci sono sport che non hanno bisogno di allenamenti. La mia bambina, Bernadetta ha 12 anni e fa uno sport bellissimo… Lo sapete che cos’è? Chi lo sa alzi le mani… Bravi!  E’ appena stata a Roma ai Campionati Italiani, ma lei si allena tutti i giorni e si allena più dei miei calciatori. Lo fa volentieri, combinando allenamenti e scuola>>.

 

 

Quando poi gli chiedono “Che cos’è – per lui – il Calcio?” , ecco che Gotti fa due passi avanti e si spiega:<< Avevo il mio sogno, …perché diventasse il mio lavoro. E oggi è una cosa bellissima. Qualunque sia è bellissimo fare il lavoro che vi piace>>.
Ed esemplifica ancora a beneficio dei ragazzi:<< Sia che sia un lavoro commerciale, oppure la …parrucchiera>>.

Ma allenare una squadra in serie A è impegnativo?
Aleggiano anche dei nomi…, ma pedala libera nell’aria la risposta di Gotti:<< Quest’anno pensavo di avere più difficoltà del solito. Visti il tipo di squadra …molto più vecchia, con 4 – 5 personaggi storicamente molto difficili. Invece quest’anno è il gruppo più bello che abbia avuto nella mia vita. Insomma …non si può mai dire. Poi se si vincono le partite…. Questo ti aiuta>>.

Gotti allenatore…. dalle giovanili del Milan a … via via fino al Parma…

Ma siamo in sala Eracle a Porto Viro e mister Gotti chiede:<< Quanti anni avete?>>
Risposta diversificata, ma in coro:  …9  .. 10 .
Riprende il ilo di Arianna by Luca:<< Voi cosa vedete? Voi vedete un allenatore! Voi vedete  uno che è vecchio!  Ma non sono vecchio perché ho 40 – 50 anni… quelli che si vedono. Invece io ho sto guardando le cose che stanno per succedere. Ho speranze. Guardo davanti! Allora.. non sono vecchio! Uno, penso, è giovane se ha la curiosità, se sta preparando quello che succede domani!>>.

 

 

 
Luca tifoso milanista … Indica qualcuno:<< Lui lo sa… lui lo sa…>>
Un sorriso e poi…”Ero tifoso milanista!”
Fragorosi applausi, …sono tanti gli juventini in sala.

Amplifica così mister Gotti:<< Ora faccio questo lavoro. La settimana scorsa il Parma ha vinto a Milano. Ero dispiaciuto un …pochino, ma sono stato contento per il Parma, perché sono al Parma>>.

Altra domanda:<< Se quando sei allenatore … certi ragazzi fanno di testa loro? >>
E Gotti:<< Voi dovete avere la capacità di ragionare con la vostra testa. Ma non dovete essere dei …testoni!>>
E poi, spostandosi verso una parete:<< La porta è qua; ritenti e sbatti contro …il muro. Certo bisogna ragionare con la propria testa, ma ascoltando anche le persone che hanno sale nella zucca. Utilizzando le persone di qualità per capire dov’è la porta, magari è più spostata>>.
Riparte da una auto-domanda Gotti:<< Chi sa? Chi si fa aiutare più di tutti?>>.
E la  sua risposta è altrettanto spontanea e naturale:<< I “Campioni”, più uno è forte, più accetta consigli. La persona più intelligente è quella che sa di non sapere. Così io so di non sapere tutto e chiedo aiuto a chi sa. Invece … gli zucconi non chiedono mai>>.

 

 

A questo punto le domande vanno a …zig zag.
<< Durante un partita è mai capitato che ad un giocatore gli …scappi la pipì?>>
Personalmente non penso a quel giocatore che mi ha raccontato di quel giorno che nella fase di riscaldamento e…, ma guardo Gotti col suo bicchiere in mano che racconta:<< A volte c’è freddo, c’è caldo, la maglietta sudata, sei indisposto… A me è capitato un giocatore che è scappato nello spogliatoio.>>
Gotti ascolta le domande che si accavallano e le ripete a beneficio di tutti i ragazzi, giusto per far capire meglio il senso della sua risposta.
Dal cilindro della sala esce la domanda :<< El Sahrawi com’é?>>
Luca fa riferimento alla sua esperienza da mister dell’Italia Under 17 e racconta:<< In nazionale giocavano  ragazzi del 1990 e 1991, lui era del 1992. Però girando per l’Italia l’avevo visto ed era speciale… Così ad un mio amico Direttore del Padova l’ho consigliato:<< Vai a prendere El Saharawi…poi lo cedettero al Milan dove esplose>>.

 

 

A un altro flash , Luca ricorda che da bambino giocava a calcio con gli amici, andando in bicicletta con la squadretta fino a Tajo di Donada e Contarina….

Il tempo stringe, Gotti deve essere in campo a Parma , nel pomeriggio, perciò sollecita le …ultime tre domande.

La prima :<< Quanto è difficile fare l’allenatore professionista?>>
La risposta innesta anche il ‘secondo voi’’ e poi ribadisce un suo pensiero precedente:<< Se fate una cosa che vi piace, diventa più facile>>.
E va in flash citando Corrado Penso seduto al mio fianco in fondo alla sala:<< Quando giocavo con Corrado ero un attaccante , ero centravanti, poi  … giocai difensore centrale, anche se con Corrado ( ndr, lui annuisce) segnavo un sacco di gol>>.

La seconda: << Meglio fare il giocatore o l’allenatore?>>
Questa è stata la domanda, ma …non ho trascritto la risposta, peraltro corta.

Poi Gotti sollecita delle domande anche da parte delle maestre.

E quando ( domanda di una giornalista?) , considerato che nessuno lo ha scritto sui giornali, gli viene chiesto se la stampa lo sapeva del suo ‘incontro coi ragazzi delle scuole di Porto Viro, lui Luca risponde sorridendo :<< Vuol dire che qui hanno fatto le cose per bene…>>.

Una risposta che posso garantire essere in linea con la naturale riservatezza della ‘persona’ Luca Gotti, fin dai tempi ( anzi prima) della sua ‘chiamata’ a Ct dell’Italia Under 17.

 

 

Sicché la giornalista ( o maestra?) riparte con una domanda più generalmente utile :<< che consiglio daresti ai ragazzi nel momento più emozionante, più di tensione?>>
Fa rewind Luca e svela un ‘piccolo segreto’ :<< Nel momento psicologico più delicato, mi ha aiutato tanto nello sport pensare ad una cosa bella! Così anche all’Università quando sei tanto emozionato …io ero tranquillo. La cosa più importante è essere sereno; per rendere meglio anche se non avevi studiato tantissimo>>.
E così con la maglia del Parma tra le mani, mister Gotti ribadisce il concetto di “essere tranquilli, di stare sereni anche se fallisse quella piccola gara lì”.
A questo punto è l’uomo Luca che prende la parola perché …non c’è più tempo per altre domande.
Ma per Luca è troppo importante:<< Vi devo dire una cosa! … Solo un secondo… Intanto vi ringrazio …vi assicuro. Sono un ragazzo di Contarina… Vi prego di salutare i Vostri Genitori… che mi fa molto piacere>>.
Sinceramente ho pensato subito al Papa Buono quando, nel giorno del suo insediamento, in Piazza San Pietro rivolgendosi quella volta ai Genitori, li invitò , una volta tornati a casa, a dare una carezza ai propri bambini.
Poi la festa appena cominciata era già finita ( come da Appendice News by Coni) , ma nella Sala Eracle a Porto Viro il cerimoniale degli autografi con mister Gotti è durato ancora a lungo, come la voglia di fotografarsi insieme a Luca da parte dei suoi amici che già lo conoscevano bene.

 

 

APPENDICE NEWS ( di Paolo Romagnolo, by Coni ai Mass Media, 25.03.2014) / LUCA GOTTI  DALLA PANCHINA ALLA CATTEDRA/ DA “UOMO & ALLENATORE” NELLA SUA CONTARINA TRA I RAGAZI DELLE SCUOLE

( by Coni – Facebbok) Oggi a Porto Viro siamo stati coi bimbi delle scuole primarie e con Luca Gotti, ex calciatore e ora tecnico di successo. Nonostante l’imminente sfida tra il suo Parma e la capolista Juventus, il vice di Roberto Donadoni ha risposto “presente” all’invito del Comitato del Coni provinciale e ha dato vita alla tappa sicuramente più partecipata del progetto sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

PORTO VIRO - Ad ascoltarlo ben 220 bimbi provenienti da tutte le scuole primarie dell’istituto comprensivo di Porto Viro.
Introdotto da Corina Perazzolo, fiduciario Coni per il Basso Polesine, Luca Gotti con semplicità e schiettezza ha ripercorso parte della sua carriera, ad iniziare dagli esordi con la maglia del suo Contarina.
“Grazie allo sport sono riuscito a costruire una vita che mi piace, anche se ciò mi ha portato lontano dal luogo in cui sono cresciuto - ha sottolineato il tecnico - Ma il vero strumento che mi ha permesso di arrivare a lavorare in mezzo ai tanti campioni della Serie A è sicuramente lo studio.
Studiare mi ha cambiato la vita. La cultura apre la mente e ti permette di conoscere e capire il mondo”.
Da calciatore il tecnico gialloblù, classe 1967, vanta una lunga militanza in Serie D con la maglia di molte formazioni venete. Una sola stagione nel mondo professionistico, quella 1994/1995 con il Sandonà.
Ma è dalla panchina che arrivano le soddisfazioni più grandi. Nel 1998 il Milan gli affida il gruppo dei Giovanissimi, poi seguono le esperienze con Montebelluna, Pievigina, Bassano Virtus (portato fino alla C2) e con le giovanili della Reggina. Nel 2007 ha il grande onore di guidare l’Under 17 azzurra. Nel 2008/2009 allena il Treviso in B, mentre in quella successiva gli vengono affidate le sorti della Triestina. Il grande salto di qualità arriva nel dicembre 2010 quando Roberto Donadoni lo vuole come suo vice al Cagliari.

 

 

La collaborazione con l’ex ct funziona e, nonostante il benservito di Cellino, i due dal gennaio 2012 si rimettono in gioco a Parma. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: dopo due salvezze tranquille, oggi gli emiliani sono nelle zone nobili della classifica e sognano un posto nelle coppe europee.
La grande esperienza in palcoscenici così prestigiosi ha consentito a Luca Gotti di prendere ad esempio molti campioni per trasmettere il suo messaggio ai bimbi di Porto Viro: “Matri da giovane era molto gracile, Messi ha avuto problemi di sviluppo e Giovinco spesso è preso in giro per la sua statura. Ma nel calcio, come in qualsiasi altro sport, più del fisico conta la testa e quella si allena solo studiando.
Scuola e sport possono conciliarsi senza problemi, basta solo organizzare bene il proprio tempo”.
Prima di concedersi al tradizionale rito degli autografi, il tecnico con molta pazienza ha risposto alle tante domande del suo giovane pubblico e ha donato all'istituto comprensivo di Porto Viro due maglie del Parma autografate da tutta la rosa gialloblù. Poi le maestre hanno riaccompagnato tutti nelle rispettive scuole dove creatività e fantasia hanno portato alla produzione di scritti e disegni ispirati all'incontro mattutino, tutti realizzati col materiale scolastico fornito dal Comitato provinciale del Coni e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Anche questi lavori, come tutti gli altri elaborati realizzati al termine di ogni tappa della “Favola dello sport”, finiranno in una pubblicazione che verrà diffusa a fine anno scolastico.>>

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Luca Gotti con tra le mani la mitica maglia “numero 4 rossonera” del Grande Contarina, con in fila sul carrello dei ricordi le ‘altre’ maglie della sua vita.

Poi per quanto riguarda la fotogallery partiamo da Luca Gotti allenatore del Parma in storico flash tandem con Roberto Donadoni by sito societario.
A seguire tutta una sequenza flash della mattinata in sala Eracle a Porto Viro. Dalla presentazione iniziale con mister Gotti tra Patrizia Gennari ( sx) e Corina Perazzolo griffata Coni Rovigo.
Le stesse lady che troviamo poi insieme a Diego Scabin & piccolo fan con le maglie di Cassano & Amauri autografate per i ragazzi della Scuola di Porto Viro.
Quindi il cerimoniale degli autografi by Luca Gotti con tanti ragazzi intorno a fare la fila.
A certificazione del percorso vita by Luca Gotti proponiamo quindi alcuni flash tra campo e dintorni.
Di taglio Made in Polesine il primo flash storico che vede ‘presente’ Luca Gotti sul campo di Scardovari tra Franco Monti e Piero Carnacina, con i dirigenti ‘pescatori’ Sergio Bortolotti & Gilberto Siviero ‘assistenti’. E per la serie amarcord players ecco in maglia gialla gli Old dello Scardovari con Luca Gotti primo accosciato a sx, durante il 3° Memorial Moreno De Bei. Tra gli altri anche Mario Scarpa ( secondo da dx, coi baffi) gran Campione sui campi della Serie A ( vedi sua Story qui su www.polesinesport.it).

Con riferimento al …vangelo di Luca ( citazione in basso a dx) ecco il Calcio di padre in figlio , cioè da Dino a Luca, sotto la benedicente statua di Papa Giovanni al Christmas Sand di Jesolo.
Per quanto l’azzurro dell’Italia Under 17 allenata by mister Gotti, ecco Luca in team formato poster tra tanti campioncini della serie “saranno famosi”.
A seguire un trittico di mr Gotti nella storia del Parm. Innanzitutto allenatore sul campo con vista acrobatica al centro della scena. Quindi in foto poster col Parma Centenario come da celebrazione ‘crociata’ storica tra  ‘ieri e oggi’. Infine con le dediche a Luca Gotti sulle maglie di Mirante e Marchionni che ho fotografato perché …non hanno bisogno di commento.
Ma che fanno trilogia ‘riconoscenza’ insieme alla foto di Gotti col Leone d’Argento by Panathlon Adria del presidente Zampieri e by Mazzo /Figc come da premiazione …Benedetta/son.
E insieme alla foto dulcis in fundo con Luca Gotti che in sala Eracle a Porto Viro è gran maestro anche nell’ultimo saluto prima del rientro a casa Parma Calcio dove l’aspettava un …trittico tremendo in campionato.
Fermo restando che ho preso per buono il suo invito a salutare i genitori e così, appena fuori sala, ho telefonato al …papà nel nome del figlio.


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it