Danilo Vanin: 40 anni nella Storia del Calcio Badia/ Da player, mister, dirigente e co-fautore della rinascita


01/10/2015

 “So che a Polesine Sport piacciono le storie a allora approfitto di questa disponibilità per rac-contare quella di Danilo Vanin uno dei personaggi calcistici più rilevanti di Badia Polesine”.
La citazione è d’obbligo perché … quando si raccontano Grandi Storie è giusto citare l’autore fin dall’inizio senza aspettare la firma in calce che…troppo spesso il lettore dimentica di memorizzare. Tanto più se parliamo di Personaggi da “Polesani nel Mondo” , ambasciatori di Sport come lo è stato per decenni Danilo Vanin col Grande Badia sui campi tra Veneto & Dintorni.
Signori, questa DANILO VANIN STORY è written by PAOLO AGUZZONI, tanto dovevo ma non avanza, perché Paolo ‘prof’ Aguzzoni è per davvero la Memoria Storica del Calcio Badia del Dopoguerra , anche perché Paolo è un ‘teenager’ oltre che un ‘signore coi baffi’.
D’altra parte è stato cantastorie socio-economico-sportivo-culturale ( un bel poker non vi pare?) per il Gazzettino oltre che punto di riferimento per “La Vangadizza” promossa in the world.
Con riferimento al … Dopoguerra e …Signore coi Baffi, merita segnalazione il fatto che Paolo Aguzzoni abbia voluto ‘citare’ un Libro Story e un Grande Cantastorie del Calcio Badia, con questa suo specifico Nota Bene:<<  Alcuni riferimenti statistici sono tratti da “Il Pallone e la memoria – Il Calcio a Badia Polesine dal 1915 al 1995”, di Claudio Vallarini (Nova Cultura Editrice – Centro Documentazione Polesano – Dicembre 1995) >>.

 

 

Anche per questo ‘chapeau, al Calcio Badia che è di casa qui su questo sito www.polesinesport.it visto i Personaggio Story raccontati, da Ottorino Verzaro a Marino Vigna, fino a Gigi Bacchiega  gran portiere col quale ho avuto la fortuna di giocare in diverse partite ‘aziendali ‘ in giro nel Triveneto ( compreso il Menti di Vicenza dove …potrei raccontarvi una sua ‘pazzia-giusta’ ). Personaggi peraltro ‘collegati’ con altre Storie raccontate su Bassi, Vani Spe-rindio, Mario Moretti e altri ancora, dove nelle relative fotogallery potrete trovare in flash lo stes-so Danilo Vanin , che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui abbiamo la fortuna di raccontare come segue il Personaggio Story written by Aguzzoni ‘apostolo’ dal vangelo secondo/primo Pa-olo.
Una Story emozionante e prototipo, quella di Danilo Vanin written by P.A. coinvolgendo diversi storici Personaggi del Calcio Badia. Una Story tutta da leggere, giusto perché …”La vita amico è l’arte dell’incontro” , tutta da vivere ancor prima di essere Divina Commedia.

 

 

DANILO VANIN STORY / ( di Paolo Aguzzoni)

Danilo Vanin non è stato solo  un calciatore e un allenatore, è stato soprattutto un uomo di sport. Una delle glorie calcistiche di Badia Polesine: era nato a Salzano (VE) il 24 settembre del 1934, si è spento intorno alle 2 di venerdì 15 febbraio 2013 al Policlinico di Padova dov'era rico-verato in terapia intensiva da alcuni giorni. Sino all'ultimo gli è stata accanto la moglie Wanda Santato; moltissime persone hanno partecipato ai suoi funerali che si sono svolti nell’arcipretale badiese il 18 febbraio 2013.
Era bambino quando è rimasto orfano del padre e arrivò a Badia con la mamma e la sorella Rosy all'Istituto Caenazzo – Bronzin dove avevano trovato lavoro. Qui è cresciuto, qui ha cono-sciuto tanti badiesi di famiglie poco abbienti, molti addirittura orfani, e vi è rimasto sino a 18 anni quando ha dovuto lasciare l’istituto perché oltre quell’età non si poteva restare. Con la mamma e la sorella viveva in una casetta popolare di Riviera Balzan; poi si è trasferito nelle case “Ina” di via Cappuccini sino al 1996 quando con la moglie è andato ad abitare nel nuovo appartamento di via Migliorini. Il suo primo lavoro lo ha trovato nella locale Tipografia Zuliani, poi come anali-sta chimico nel centro ricerche della Montedison a Ferrara: nel 1966 venne assunto dal comune di Badia Polesine dove ha lavorato sino al 1989 chiudendo all'Ufficio Commercio.

 

 

La carriera sportiva di Danilo Vanin inizia proprio al Caenazzo, che ha un campo per il calcio, e dove, tra gli altri, conosce il futuro portiere del Badia Luigino Bacchiega di due anni più giovane di lui. Finita la seconda guerra mondiale si torna a giocare regolarmente e il Badia per due sta-gioni, 1946-47 e 1947-48 milita in serie C; lo stadio comunale di via Roma (ex stadio del Littorio costruito nel 1928) torna a riempirsi di pubblico, molta parte dei badiesi segue il calcio ed è in quell’ambiente che Danilo Vanin incomincia a farsi conoscere: non molto alto di statura, ma scattante, velocissimo, imprendibile, gran tiro secco e preciso, un’ala destra di ottime qualità. Nei primi anni ’50 è già titolare fisso nel Badia allora allenato da Ottorino Verzaro che non aveva ancora chiuso l’attività agonistica e quindi era uno dei titolari della sua squadra. Di quel glo-rioso Badia degli anni '50 (arrivato sino alla Promozione) rimangono in vita soltanto Luigino Bacchiega, Giulio Vaccari e Vittorio "Topa" Chieregato. Danilo Vanin era talmente pungente che da giocatore lo chiamavano "Spin", poi per tutti i badiesi divenne "Vecia".

 

 

Il suo amico Luigino Bacchiega lo ricorda così: "Persona onestissima, non accettava compromessi da nessuno, in campo era fortissimo. Aveva avuto anche contatti con squadre di serie A ma l'infortunio al gi-nocchio ne limitò la carriera. Indimenticabile. Non faceva sconti a nessuno: all’ultima partita del campionato 1956-57 contro l’Arcella a Padova, non avendo altri giocatori, mi schierò all’ala sinistra e io distrattamente portai scarpe sbagliate, due destre o due sinistre, non ricordo più bene. Giocai lo stesso ma mi feci distrarre dalle ragazze che erano a ridosso della recinzione del campo: non vidi il passaggio di Danilo e persi la palla, lui si arrabbiò molto e, visto che era capi-tano, chiese all’arbitro se poteva chiedere la mia espulsione. L’arbitro confermò questa facoltà e mi espulse e Danilo gli prese il cartellino rosso e fu lui a mostrarmelo".

 

 

Lucca Averroè, classe 1938, ala sinistra di valore, lo ricorda così: “Iniziai a giocare nel Badia a 14 anni e vi sono rimasto sino a 28 quando ho chiuso col calcio. Danilo con me era molto pro-tettivo anche se non ne avevo bisogno perché ero di stazza molto robusta. Con noi giocava “Cicia” Saretto che aveva un lancio molto lungo e preciso e per questo l’allenatore gli diceva: fai un fischio lancia lungo la fascia destra verso Vanin, lui si metteva subito in moto e riusciva a bruciare gli avversari in velocità”.
Aggiunge Roberto Chieregato una delle memorie storiche del calcio badiese: “Nessuno si spie-gava un fatto molto curioso: per problemi al ginocchio Danilo zoppicava, ma quando correva spariva tutto".
“Quando ho conosciuto Danilo – dice la moglie Wanda Santato – lui non giocava più ma faceva l’allenatore, non voleva che andassi allo stadio a Badia perché sentiva troppo le partite, non bi-sognava dirgli nulla, potevo andare solo in trasferta. La sua grande passione era quella di alle-nare i giovani: si sentiva un educatore e posso assicurare che da loro era adorato. Non soppor-tava invece quei genitori che si intromettevano nel suo lavoro”.

Gli anziani appassionati di calcio ricordano ancora il gol segnato da Vanin durante un'amichevo-le disputata negli anni '50 contro il Genoa allo stadio di via Roma: incredulo l'allenatore dei ros-soblu si alzò per andare a controllare se nella rete vi fosse un buco; invece il rasoterra di Vanin passò millimetricamente fra portiere e palo; vinse il Badia 1-0.

 

 

Renato Vertuan, classe 1951, deve a Vanin se è andato giovanissimo in prima squadra e lo ha sempre seguito finché ha giocato, poi sono diventati amici inseparabili: “Mi aveva visto giocare all’oratorio, avevo 14 anni, e mi chiese di andare al Badia e così iniziò la mia carriera calcistica. Debuttai in prima squadra, in Terza categoria a 15 anni, non si poteva perché bisognava aveva 16 anni e non so come Danilo riuscì a tesserarmi e diventai suo compagno di squadra. Ricordo bene la vittoria nel campionato di Terza categoria 1966-67: dovemmo fare lo spareggio contro l’Occhiobello. Doppio 1-1 prima in trasferta e poi in casa; la bella venne giocata a Lendinara e vincemmo 1-0: fui atterrato in area e Busson segnò su rigore. Giocai così bene che emissari del Mantova mi videro e mi vollero: il presidente Mario Rizzi accettò il mio trasferimento e l’Ac Badia incassò 800 mila lire e risanò i conti. Restai a Mantova, fra Primavera e Berretti, tre anni, poi ebbi un problema al ginocchio e tornai al Badia in forza di una clausola voluta da Danilo”. Da giocatore era un fuoriclasse e da allenatore? “Negli anni in cui ho giocato con lui era già un al-lenatore in campo. Come allenatore era severo, ci responsabilizzava al massimo, non faceva sconti a nessuno. Nel primo anno di Promozione, 1973-74, andammo a giocare a Trissino e io, Tino Magnan e Flavio “Pucci” De Lorenzi, invece di salire sul pullman della squadra andammo in auto. Danilo non la prese bene e ci mandò in tribuna: il Badia vinse lo stesso, credo 3-1. C’è un altro aspetto che va sottolineato: da allenatore Danilo non ha mai preso un soldo, diceva che era meglio così perché si sentiva più libero anche di andarsene se l’ambiente non fosse più sta-to di suo gradimento”. Nella stagione 1972-73 Vanin non Viene confermato allenatore e ritorna nella stagione successiva e quella dopo sempre solo a stagione inoltrata.

 

 

“Lasciato il Badia – aggiunge Vertuan – Danilo aveva fondato la Vangadizza per curare il setto-re giovanile con ragazzi classe 1957, 58 e oltre. Alcuni di loro andranno in prima squadra gio-vanissimi”. L’occasione arriva all’ultima di campionato 1974-75 a Contarina: nella penultima il Badia affronta il Chievo primo in classifica a pari punti col Contarina: per salvarsi il Badia deve vincere e fino a poco dalla fine è in vantaggio 1-0, poi il Chievo pareggia con un evidente fallo di mano, succede il parapiglia, l’arbitro fa finire la partita ma nel referto scrive che ha dovuto inter-romperla e così il Badia perde a tavolino e ha molti giocatori squalificati.
“Danilo porta in prima squadra diversi giovani che aveva alla Vangadizza e che nel frattempo erano passati al Badia – aggiunge Vertuan -, ormai eravamo retrocessi, il Contarina sente di avere la promozione in serie D a portata di mano e inizia subito i festeggiamenti prima del fi-schio d’inizio. Finisce che vinciamo noi 2-0 e il Chievo va in serie D”. I due gol del Badia sono segnati dall’allora sedicenne Rodolfo Minella, uno dei ragazzi della Vangadizza. La grande delusione del Contarina è raccontata anche da Sergio Sottovia in un suo articolo recente per Po-lesine Sport (sito Internet) sulla storia del Contarina intervistando un dirigente di allora: “Nel 74/75 all'ultima di campionato eravamo in testa a pari punti col Cardi Chievo dell’ex Tonello. C'erano più di 1000 spettatori e attorno al campo tutte lettere D, la categoria che voleva-mo. Giocavamo in casa contro il Badia già retrocesso e privo di sei giocatori squalificati: noi a-vevamo già preparato la festa. Purtroppo perdemmo 2- 0, così in serie D ci andò quel Chievo che adesso è in serie A”.

 

 

Danilo Vanin inizialmente ha giocato a Badia sino alla stagione 1956-57, quando è andato a giocare nel ferrarese; nel frattempo la squadra conosce alcuni anni di declino sino a scendere in Terza categoria, ma quando c’è da rimettere in piedi il prestigio biancazzurro torna al suo Ba-dia. Lo ritroviamo in Terza categoria nella stagione 1961-62 quando presidente è Giancarlo Ci-cogna e allenatore Giancarlo Checchinato “el Perito”; la stagione successiva allenatore torna Ottorino Verzaro con presidente Mario Rizzi.
L’Ac Badia va in crisi ed esce di scena; i colori biancazzurri tornano a sventolare dalla Terza ca-tegoria nella stagione 1965-66 con Mario Rizzi presidente e Danilo Vanin allenatore e giocatore.
Testimone di quegli anni è Roberto “Bobè” Chieregato classe 1949: “L’ho conosciuto al Bar Trieste di Mario Guerrato sede degli sportivi badiesi: era il 1962, forse il 1963. Con molti della mia età o qualche anno di più, soprattutto del 1947 e 1948, giocavo a calcio all’Oratorio dove per due anni disputammo il campionato Csi. Entrammo in contatto con Danilo Vanin e Mario Rizzi, segretario era “Cino” De Marchi, che volevano rimettere in piedi l’Ac Badia. Nel campionato 1965-66 venne iscritta una squadra in Terza categoria e una in un campionato giovanile. Chiudemmo quel primo campionato terz’ultimi con soli otto punti conquistati nelle doppie vittorie contro Calto e Sampietrese. I conti economici furono in attivo e come premio il presidente Rizzi, che era tifoso viola, ci portò a Ferrara a vedere Spal - Fiorentina. Il secondo anno, 1966-67, ar-rivarono nuovi soci e Vanin convinse a venire a giocare con noi De Lorenzi, Moretti, Tenan, Busson e Piazza; in estate venne contattato Ottorino Verzaro che tornò a fare l’allenatore. Lo stadio di via Roma aveva solo una doccia per entrambe le squadre e si doveva fare la fila dopo la partita. Il Badia vinse il campionato di Terza categoria e si passò in Seconda: in estate però muore Ottorino Verzaro. In una delle ultime partite della stagione Vanin in uno scontro si ruppe la mandibola e rimase fermo per diverso tempo”.

 

 

 
A soli 47 anni alle 3 del mattino del 13 agosto 1967 nella sua casa di via Pesa Vecchia a Badia, per un attacco cardiaco, Ottorino “Toro” Verzaro muore: era nato l’8 ottobre del 1919. Con Verzaro facciamo un passo indietro. Dopo i due anni di serie C, l’Ac Badia ha una crisi e “Toro” vie-ne ceduto ad altra squadra assieme a “Cicia” Saretto: i due dopo una stagione decidono di tor-nare e Verzaro è tra i fondatori di una cooperativa che prende in mano il Badia, ma c’è da si-stemare il terreno del comunale e così solo con volontari, viene rimosso un profondo strato di terreno e fatto il drenaggio che a quel tempo consisteva nello stendere fascine di legna a una certa profondità e poi ricoprire tutto con la terra, livellare e fare la semina dell’erba. Per l’occasione viene anche realizzata la pista in terra battuta utilizzata poi per gare di atletica e competizioni ciclistiche alle quali parteciparono anche Bartali e l’allora campione del mondo dell’inseguimento Toni Bevilacqua.
“Nel primo anno di Seconda categoria, 1967-68 – continua Chieregato – il Badia arriva terzo e rimane storico il successo contro l’Adriese che per tutta la partita ha attaccato e sfiorato il gol in molte occasioni; vincemmo noi con una rete di Busson al 90’. Presidente  era ancora Mario Rizzi e Giancarlo Checchinato prese il posto di Ottorino Verzaro; Vanin non giocava più in attacco ma passò in difesa. Checchinato aveva coniato per Vanin una delle sue massime: “E’ così velo-ce che dalla fascia si faceva il cross che andava a riprendersi in area e a fare gol”.

 

 

Vanin gioca ancora qualche anno e poi smette: era la stagione 1969-70 con il Badia in Prima categoria; poi farà l’allenatore sia a Badia, compresi i due storici campionati in Promozione 1973-74 e 1974-75, che in altri paesi.
Ricorda ancora Roberto Chieregato: “Nel 1983-84 mi venne chiesto di riorganizzare il settore giovanile del Badia Calcio (nel frattempo diventata Us Badia dalla stagione 1979-80, ndr) e chiedemmo a Danilo di allenare gli Esordienti: accettò subito e vincemmo il nostro girone. Per il titolo provinciale andammo alla finale a tre con le vincitrici degli altri gironi: Fratta Polesine e Taglio di Po che era la squadra più forte. A Taglio di Po facemmo una partita strepitosa e pareggiammo 2-2 e poi a Badia battemmo il Fratta 2-0 che fu battuto anche dal Taglio di Po. Si rese necessario lo spareggio ma Danilo, sostenendo che avendo pareggiato fuori casa il titolo gli spettava, non volle giocare quella partita. Allora chiedemmo al compianto Renzo Meneghello, che allenava un’altra squadra delle nostre giovanili, di guidare gli Esordienti allo spareggio di San Martino di Venezze. Purtroppo avevamo solo dieci giocatori perché quattro erano andati al campo estivo con la parrocchia; riuscimmo a convincere Andrea Crivellente di Villa d’Adige, nel frattempo passato al rugby, di scendere in campo con noi altrimenti ci davano partita persa: accettò. Per fortuna si giocò sotto la pioggia e la circostanza ci favorì molto e contro ogni pronostico vincemmo 3-1 con due reti, o addirittura tre se non ricordo male, di Gianluca Baccaglini. Mi sembra possa interessare anche un altro fatto che dimostra l’intelligenza e il senso pratico di Danilo. Quando chiese a noi del Csi di passare con l’Ac Badia si accorse che Tomi, classe 1948, aveva una squalifica di cinque anni, che valeva anche per la Figc, e a nulla valse la sua richiesta di toglierla. Ma si accorse che Tomi era tesserato come Gianni, e non come Giorgio che era il suo vero nome e così la Figc lo tesserò regolarmente e per anni giocò nel Badia”.

 

 

La storia calcistica di Danilo Vanin va di pari passo con quella del comunale di via Roma. Nei primi anni ’50 del secolo scorso Ottorino Verzaro con i suoi volontari lo aveva rimesso a posto e per oltre mezzo secolo ha ospitato oltre al calcio, anche ciclismo, atletica leggera, il calcio fem-minile, lo speedway e il rugby dal 1994 al 2007. A più riprese dal 1970 vennero fatti altri inter-venti: i nuovi spogliatoi sotto la tribuna, la copertura della tribuna stessa, l’illuminazione del campo, l’ampliamento dell’area disposizione, i nuovi spogliatoi. Ma nei primi anni 2000 la Giunta comunale, allora guidata dal sindaco Edo Boldrin, decise di fare nuovi impianti sportivi via Marti-ri di Villamarzana. Si costituì un comitato per la difesa dello stadio che nel frattempo era stato intitolato proprio a Ottorino Verzaro. La storia ha dato ragione a quel comitato e ai tanti badiesi, sportivi e non, che volevano lo stadio comunale ancora in grado di svolgere la sua funzione. Purtroppo i nuovi impianti sportivi, inaugurati nel marzo 2007, hanno indebitato il Comune oltre misura e non godono ottima salute, la magistratura contabile sta processando molti degli ammi-nistratori protagonisti di quelle scelte. Il vecchio comunale,vincolato dalla Sovrintendenza, è da anni in stato di totale abbandono e ciò rappresenta una mancanza di rispetto verso quanti lo hanno curato, hanno dato vita a imprese sportive e pure nei confronti di coloro che sono stati solo semplici spettatori. Il comunale di via Roma è depositario di una forte memoria che non può essere cancellata.

 

 

EXTRATIME by Sergio Sottovia/ La cover è per Danilo Vanin …in cima la mondo insieme a sua moglie Wanda Santato ‘signora in rosso’.
Poi per quanto riguarda la fotogallery partiamo da lontano giusto per sottolineare l’importanza storica dello stadio Verzaro , inaugurato a Badia come “Polisportivo del Littorio “ la domenica del 28.10.1928 ( Anno VI  dell’epoca fascista) e non più utilizzato dal Calcio Badia una sessantina d’anni dopo per lasciare spazio al Rugby Badia ( campionato Serie B nazionale).
Per quanto riguarda la Danilo Vanin storytelling ecco il nostro personaggio n Prima Divisione, col Badia1953-54 che in maglia bianca’ vede da sx Vanin, Balena, Chieregato, Vaccari, cap Verzaro, Saretto; accosciati Rosina, Bacchiega, Pedrini.
A seguire sempre il Grande Badia che nella stagione 1956/57 ho visto giocare a Crespino con-tro il Cobragas nel Campionato i Promozione e che mostra , in piedi da sx Brevigliero, Vanin, de Marchi, Gobbi, Fangaro, Masin, Verzaro (all); accosciati Fioravanti, Fontolan, Bacchiega, Rosi-na, Busson.
Passando agli anni Sessanta ecco un flash da Torneo notturno con Danilo Vanin in ‘sestetto’ accosciato in basso al centro ‘sotto’ il suo amico portiere Luigino Bacchiega.
Quindi con l’Ac Badia 1966/67 vincente, nel campionato di Terza categoria, lo spareggio pro-vinciale per 1-0 sull’Occhiobello, con in foto da sx in piedi Rizzi (presidente), Busson, Vanin, Piazza, Prearo, Caldieron, Moretti, Verzaro (all), Spirandelli ( massaggiatore), accosciati Sinico, Verzola, Viaro, De Lorenzi, Begossi.
Era maggio 1967 e di quel match vi proponiamo ancora Danilo Vanin in trio badiese con l’avversario Masotti griffato ‘Motel Spal Occhiobello’.
Stessa maglia a strisce diagonali anche per il successivo team Badia datato novembre 1967 che vede Vanin accosciato in basso al centro della scena “Top 11”, stavolta però come neo-promossa nel Campionato di Seconda categoria, visto anche la grande vittoria nella finale di spareggio veneta contro il Reschigliano ( andata/ ritorno e 4-7 dopo i calci di rigore).
Altro scatto in avanti ‘cronologico’ ed eccoci al Badia biancazzurro campionato di Promozione 1973/74 con al centro mister Danilo Vanin ( subentrato in corso d’opera a Mariuccio Vigna).
Per la cronaca citiamo dal Libro Story “Il Pallone e la Memoria” di Vallarini la seguente “Formazione Tipo”: Fornaciari, Basi, Barison, Bisaglai, Guardalben, Bergamasco, Piantavigna, Capo-ricci, Pasqualini, Piombo, Vertuan.

 

 

Ma pochi anni dopo finisce quel ciclo del Grande Badia del presidente Rizzi , tnat’è che nelle mie personalissime note sotto la voce “RIMPIANTI” avevo scritto “ Quelli della stagione 78/79 quando per un anno il Badia restò senza squadra,e cioè senza rappresentatività calcistica in una città che aveva avuto fior di campioni a livello nazionale”. Tutto perché nei documenti della Figc avevo trovato “Affiliazione: 1978” e Matricola 68019” .
Perciò arriviamo al ‘nuovo’ Badia e passiamo al 1981 mostrando un sestetto storico di quel periodo in ripartenza. Vale a dire in panchina da sx: Paolo Corradin, Mario Boldrin, Vanni Sperin-dio ( presidente) , Stefano Sandalo, Tiziano Quaglia.
Epoca in cui Vanin , vedi la sollecitazione by Roberto Chieregato, dopo essere stato co-fautore della ripartenza, ha allenato nel Settore Giovanile. E per ricordare tanti ragazzi e dirigenti che gli sono stati al fianco, ecco gli “Allievi” del Badia,  in maglia rossa , campionato 1988 tra Renzo Chieregato ( coi baffi a sx) e Gigi Bacchiega ( primo a dx al fianco di Ermes Tomaini).
Indimenticabile in the world, Danilo vanin Made in badia, come lo stadio Littorio poi Verzaro che vi riproponiamo datato 16.12.2008 stavolta ‘vista frontale’.
Internazionale Danilo Vanin come questo sito www.polesinesport.it che Lui stesso , ancora a-desso  con questa sua Story written by Paolo Aguzzoni , andrà ad incrementare ben oltre i nu-meri dei contatti ( già 420/Mila) e delle pagine visitate ( già 683/mila) come da flash finale in da-ta odierna che certifichiamo in suo onore.
Perciò per il suo stile e il suo spirito di servizio , come badiese sportivo di lungo corso, onoriamo  Danilo Vanin come “Polesano nel Mondo” prototipo da esportazione internazionale.

Paolo Aguzzoni
www.polesinesport.it