“Discarica di Torretta”? Che sia un ‘maxi-problema’ solo per Paola Davì sindaco di Melara? O per Massimo Biancardi sindaco di Castelnovo Bariano che ha fatto ‘ricorso’ al Tar del Veneto, al TG3 e alla Gente?


La verità di Tommy? Parte da una News come tante anche se il ‘problema’ posto ( anzi ‘esposto’) dalla sindaca di Melara era di interesse generale. Riparte dalle News sempre sulla Discarica di Porretta, con Massimo Biancardi sindaco di Castelnovo Bariano che dapprima (come la sindaca Paola Davì) si era rivolto alla Regione Veneto e p.c. alle procure di Verona e Rovigo e ora ha fatto ricorso al TAR. Oltretutto dopo essere stato intervistato dal TG3 Veneto e  poi in questi giorni ‘spiegato’ alla Gente dell’Altopolesine & Dintorni come e quanto sia un ‘problema’ la nota Discarica di Torretta.

 

Insomma , se prima era una News adesso anche per questo sito www.polesinesport.it stava diventando un ‘problema’ non passare dalle News alla Story, al di là di quel che dirà la competente Giustizia dello Stato Italiano, anche perché …Tommy non può essere all’altezza di capire se e quanto sia grande il ‘problema’ della Discarica di Porretta, così come ci viene raccontata nei reportage written by Franco Rizzi , storico cantastorie ed ambientalista dell’Enclave Altopolesano.
Ma non potevo lasciare Massimo Biancardi da solo nel ruolo di …Don Chisciotte contro i mulini a vento ( anche se Biancardi è laureato) , non fosse altro per il suo pedigree istituzionale nell’Enclave Altopolesine che, in anteprima a tutto, voglio riproporvi subito seppur sinteticamente.

Fermo restando che Massimo Biancardi è stato anche Consigliere della Provincia di Rovigo con la presidenza di Marco Trombini ed è stato titolare dei ‘Referati’ relativi a Pianificazione Territoriale, Urbanistica, Politiche giovanili, Università fino al recente rinnovo del Consiglio al quale non si è candidato.

ANTEPRIMA FLASH – MASSIMO BIANCARDI ( da Consigliere a Sindaco di Castelnovo Bariano)
Massimo Biancardi è nato a Castelnovo Bariano 16.04.1960.
Poi politicamente Biancardi dal 13/06/2004 al 06/06/2009 è stato Consigliere Consiglio Comunale Castelnovo Bariano (Lista Civica) ; quindi dal 13/06/2004 al 06/06/2009 : Vicesindaco; poi dal 08/06/2009 al 25/05/2014 Sindaco ( Lista Civica) e infine rieletto
Con questi dati riportati anche by Il Gazzettino di Rovigo: << Vittoria schiacciante per il sindaco uscente di Castelnovo, Massimo Biancardi, che con la lista "Stai con noi" si aggiudica i tre quarti dei voti (75%), cioè 1239 elettori, contro i 402 ottenuti dalla lista "Il futuro comune" guidata da Anna Ferraresi>> .
Sempre per la cronaca nelle elezioni di quel maggio 2014 il Consiglio Comunale di Castelnovo Bariano risultava così composto : Massimo Biancardi (sindaco), Damiano Filippi, Anita Paganelli, Stefano Pellicciari, Francesco Masini ( confermato) , Vanni Libanori, Elio Franceschetti ( confermato) , Michele Cugini, mentre la ‘minoranza’ veniva rappresentata da Anna Ferraresi, Monica Ferraccioli, e Bassirou Thiam.

PRIMA MAIN NEWS ( di Franco Rizzi , mail 11 novembre 2016) / MELARA : COMUNE IN PROCURA CONTRO LEGNAGO
La maxidiscarica Torretta, implementata già dopo il 1970 sul letto fossile del Tartaro in aperta campagna, addossato all’autostrada d’acqua del Canalbianco (confine interprovinciale Verona-Rovigo e intercomunale con Cerea-Bergantino-Castelnovo Bariano), appartiene al Comune di Legnago, che la gestisce tramite una sua partecipata, la Le. Se., distante la struttura una ventina di km. In linea d’aria, invece, i territori comunali di Bergantino-Castelnovo Bariano sono confinari. Una gallina dalle uova d’oro l’enorme plesso, servendo un bel po’ di Veneto e di esclusiva proprietà  della città natale di Antonio Salieri; pure Bergantino nel tempo ha ricevuto cospicui indennizzi annui nel segno dell”inquinato e rimborsato”, come negli anni ’80 Castelmassa dall’Enel per la centrale ad olio nero di Sermide.
Le prime battaglie ambientaliste partirono dal Wwf di Castelmassa guidato da Maurizio Ranzi dopo il 1985: esposti; appoggio della stampa; manifestazioni; azioni varie. Ciò obbligò Legnago ai primi interventi di risanamento in Torretta, poi il movimento d’opinione si diffuse a livello interprovinciale, coinvolgendo, volenti o nolenti, le istituzioni interessate tanto che ora la maxidiscarica è diventata un problema un po’ per tutti.
Il comitato Terre Nostre si dimostra assai battagliero, trovando l’appoggio dei pentastellati. come nell’ultima affollata assemblea pubblica a Torretta di Legnago, cui, fra l’altro, hanno partecipato la consigliera regionale grillina Patrizia Bertelle e il collega Manuel Brusco insieme a Lipu e Legambiente. Nel relativo comunicato stampa ci si oppone decisamente all’ampiamento dell’impianto legnaghese, deplorando il fatto che Legnago abbia offerto oltre 500 mila euro a Bergantino. “Che fine hanno fatto quei soldi? Perché non li si è utilizzati per la bonifica delle falde, mentre  centinaia di residenti sono da sempre giustamente preoccupati della qualità dell’acqua di falda per usi domestici (N.d.r.: a Torretta di Legnago la gente non usa mai l’acqua potabile. Solo da qualche mese è arrivato l’acquedotto che attinge dal finitimo castelnovese di Polesine Acque)? E perché a differenza del Comune di Melara, che ha prodotto le sue osservazioni in merito,  quello di Bergantino non ha fatto altrettanto?”.

 

Il paleoalveo del Tartaro è inzuppato di rifiuti quarantennali in barba all’ubicazione del sito, in zona soggetta a rischio alluvioni e terremoti, con una falda acquifera quasi a ridosso del livello di campagna e in un’area di alto valore naturalistico che ne ha assai risentito.
Patrizia Bertelle va in polemica con Marco Trombini, sindaco dei Ceneselli, vicino a Torretta, nonché presidente della Provincia di Rovigo.
“Quando si è battuto contro la porcilaia a casa sua,  aveva annunciato un tavolo ambientale per la valutazione complessiva delle discariche oltre che di allevamenti intensivi. Ebbene la domanda che gli rivolgiamo è: a quando, se non ora, la convocazione di quel gruppo di lavoro? La gente di Bergantino è preoccupata per la falda che potrebbe essere inquinata o comunque seriamente a rischio ma il problema rischia di essere più diffuso e generale. Urge un incontro al più presto…”.
Il Comune di Melara è contro l’ampliamento di Torretta e, in base alle osservazioni dell’ing. Claudio Bratti e dell’avv. Gianluigi Ceruti (già parlamentare verde), ha presentato formale esposto al governatore del Veneto Luca Zaia e al suo assessore all’ambiente Giampaolo Bottacin, informando contestualmente i procuratori della Repubblica di Verona e Rovigo, mentre consiglio comunale e giunta melaresi avevano già deliberato contro Torretta.
Melara vuole fermare l’allargamento del gigantesco impianto per 520 mila metri cubi di volume, l’inserimento di un depuratore per il percolato, una  pressa imballatrice, l’acquisizione  di nuovi codici Rsu. Il Comune di Legnago vuole far durare Torretta minimo altri 14 anni con il conferimento di monnezza urbana e speciale, specie veronese, un business gigantesco.
La sindaca Paola Davì rimarca che “il sito è ubicato in una zona definita ambito di rinaturalizzazione  e riforestazione ben precisa, ricadendo all’interno  di una zona destinata all’incremento della biodiversità agricola  e funzionale a una macroarea incentivata alla produzione Doc, Dop e Igp. Esiziale il percolato nelle acque sotterranee a rischio inquinamento da metalli pesanti e composti inorganici anche in considerazione della superficialità della falda. Melara cercherà di fermare l’operazione di Le. Se. In tutte le sedi competenti, certo legali”.

SECONDA MAIN NEWS ( di Franco Rizzi , mail 1.12.2016) / CASTELNOVO BARIANO : COMUNE CONTRO LEGNAGO PER LA MAXIDISCARICA
Il sindaco Massimo Biancardi ha  appena inviato una dettagliata relazione a titolo di estrema urgenza alla Regione Veneto, alla Provincia di Rovigo, alle Arpav di Verona e di Rovigo, al rodigino Consorzio di bonifica Adige Po, ai carabinieri di Bergantino, ai Comuni di Cerea, Bergantino, Legnago e Melara, ai comitati Sat e Terre Nostre, alla Legnago Servizi Le. Se. Spa, ciò in ordine al programmato ampliamento della maxidiscarica di Torretta, che dovrebbe darle continuità almeno ancora per 14 anni.
Dette osservazioni sono state redatte insieme al tecnico comunale Paolo Cavaggion per cui si chiede agli organi preposti che Castelnovo Bariano venga “inserito nei Comuni con rilevante impatto ambientale e di partecipare alla commissione Via. Si chiede inoltre che il progetto di ampliamento da parte della Legnago Servizi (già approvato con decreto n. 994 del 21 aprile 2009 da parte della giunta regionale del Veneto) venga anche presentato in Comune a Castelnovo Bariano con le conseguenti pubblicazioni”.
Le osservazioni.
La  castelnovese località Arella distando solo circa 1 km dal sito Rsu legnaghese risente da sempre e risentirà ancor di più a livello di impatto ambientale dall’ampliamento di Torretta.
Le piogge vanno e andranno di più con la rimodulazione di Torretta a riversarsi nel Canalbianco che “scorre anche al confine del Comune di Castelnovo Bariano”.
La pressione sulle falde dall’ampliamento della maxidiscarica sposterà le acque sotterranee verso Arella.
“Il Comune di Castelnovo Bariano riceve dalla Legnago Servizi Spa, insieme a Legnago, Cerea, Bergantino e Melara, un contributo ambientale”.  L’ampliamento peggiorerebbe la qualità della vita dell’intero territorio interprovinciale interessato.

TERZA MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 14.01.2017 ) /  CASTELNOVO BARIANO IL SINDACO MASIMO BIANCARDI VA AL TAR E IN PROCURA CONTRO LA MAXIDISCARICA DI TORRRETTA

( Il sindaco Massimo Biancardi si rivolge alla procura di Verona e al Tar del Veneto contro il progettato ampliamento della maxidiscarica di Torretta di Legnago (Verona). )

Il sindaco Massimo Biancardi, in qualità di primo cittadino, si è rivolto al Tar del Veneto contro il previsto ampliamento della maxidiscarica di Torretta (in ballo quasi 700 mila euro per i Comuni di Legnago e Bergantino; l’impianto durerà così ancora per un trentennio), che sorge in aperta campagna sul paleoalveo del Tartaro-Canalbianco ai confini rodigino-veronesi e a un tiro di schioppo dai territori comunali di Bergantino e Castelnovo Bariano (frazione di Arella); Legnago è a una ventina. L’enorme polo Rsu, risalente a fine anni ’70, è gestito dalla Le.Se, società a capitale misto pubblico-privato, nata nel gennaio 2002, per il 51% appartenente all’amministrazione comunale di Legnago, per il resto alla Sit Spa. Enorme il business attivato nel tempo tanto che anche il Comune di Bergantino riceve un indennizzo annuale nel segno, secondo alcuni, dell’”inquinati e rimborsati”. La lotta contro Torretta iniziò prima del 1990 a cura del Wwf di Castelmassa, supportato dalla stampa locale e da allora si è radicata tanto che sono sorti comitati di lotta, specie dopo il progettato ultimo ampliamento.
In secondo luogo l’amministratore locale castelnovese ha presentato un esposto alla sezione di polizia giudiziaria presso la procura della repubblica di Verona, competente per territorio in cui si sottolineano i rischi per la salute pubblica e l’ambiente “derivanti dalla discarica”. Già i giudici rodigini hanno ricevuto analogo atto formale da parte del sindaco di Melara Paola Davì in cui fa presente l’inquinamento in base alla normativa vigente sugli ecoreati.
Il collega castelnovese parla di un futuribile disastro ambientale in base all’allegata relazione tecnica redatta da una consulente iscritta nel registro dei periti ambientali presso il tribunale di Padova (“l’attività in essere della discarica è fonte di inquinamento, in particolare per la matrice acque, mettendo a repentaglio in primis la salute dei residenti, nonché la salubrità del territorio”).

QUARTA MAIN NEWS ( di Francio Rizzi , mail 18.01.2017) / CASTELNOVO BARIANO IL SINDACO MASSIMO BIANCARDI VA AL TAR E IN PROCURA CONTRO LA MAXIDISCARICA DI TORRRETTA / INCHIESTA DEL TG3 E CONFERENZA STAMPA IN MUNICIPIO
Il sindaco Massimo Biancardi, in qualità di primo cittadino, si è rivolto al Tar del Veneto contro il previsto ampliamento della maxidiscarica di Torretta (in ballo quasi 700 mila euro per i Comuni di Legnago e Bergantino; l’impianto durerà così ancora per un trentennio), che sorge in aperta campagna sul paleoalveo del Tartaro-Canalbianco ai confini rodigino-veronesi e a un tiro di schioppo dai territori comunali di Bergantino e Castelnovo Bariano (frazione di Arella); Legnago è a una ventina. L’enorme polo Rsu, risalente a fine anni ’70, è gestito dalla Le.Se, società a capitale misto pubblico-privato, nata nel gennaio 2002, per il 51% appartenente all’amministrazione comunale di Legnago, per il resto alla Sit Spa. Enorme il business attivato nel tempo tanto che anche il Comune di Bergantino riceve un indennizzo annuale nel segno, secondo alcuni, dell’”inquinati e rimborsati”. La lotta contro Torretta iniziò prima del 1990 a cura del Wwf di Castelmassa, supportato dalla stampa locale e da allora si è radicata tanto che sono sorti comitati di lotta, specie dopo il progettato ultimo ampliamento.
In secondo luogo l’amministratore locale castelnovese ha presentato un esposto alla sezione di polizia giudiziaria presso la procura della repubblica di Verona, competente per territorio in cui si sottolineano i rischi per la salute pubblica e l’ambiente “derivanti dalla discarica”. Già i giudici rodigini hanno ricevuto analogo atto formale da parte del sindaco di Melara Paola Davì in cui fa presente l’inquinamento in base alla normativa vigente sugli ecoreati.
Il collega castelnovese parla di un futuribile disastro ambientale in base all’allegata relazione tecnica redatta da una consulente iscritta nel registro dei periti ambientali presso il tribunale di Padova (“l’attività in essere della discarica è fonte di inquinamento, in particolare per la matrice acque, mettendo a repentaglio in primis la salute dei residenti, nonché la salubrità del territorio”)
Il Tg3 del Veneto in tal senso ha fatto un’approfondita inchiesta intervistando anche il primo cittadino castelnovese lunedì 16 gennaio.

Inoltre martedì sera 17 gennaio in sala consiliare conferenza stampa ad hoc davanti ad un numeroso pubblico e a molti rappresentanti istituzionali. Numerosi applausi al sindaco Massimo Biancardi per il suo coraggio in merito, cosa rara fra gli amministratori odierni.
Sono intervenuti tutta la maggioranza che governa il Comune dal 2009, il tecnico comunale Paolo Cavaggion, l’avv. Giorgio Destro del Foro patavino che segue il ricorso amministrativo al Tar del Veneto e il penale in procura della Repubblica a Rovigo e a Verona, rappresentanti delle minoranze di Bergantino e di Castelmassa, la stampa locale mantovana, veronese e rodigina, i comitati Terre Nostre e Sart, il Wwf, la Lipu e Legambiente, numerosi cittadini.
Il sindaco Massimo Biancardi ha fatto il punto della situazione: lo scorso 25 novembre il Bur regionale ha formalizzato l’autorizzazione per l’ampliamento di Torretta; siamo mobilitati per la salute pubblica e per un diverso modello di sviluppo; abbiamo dalla nostra parte tanta gente, associazioni e il consiglio comunale castelnovese; dopo un quarantennio Torretta va bonificata e chiusa!
L’avv. Giorgio Destro ha parlato degli aspetti legali: la Le.Se aveva avuto in senso regionale un quinquennio sino al 2014 per risanare il sito; al contrario ha chiesto ancora sino al 2020 per ampliarsi e conferire altri rifiuti speciali di vario genere; si è ricorsi al Tar e all’esposto penale per fermare Torretta; le analisi Arpav confermano l’inquinamento delle acque.
Il geom. Paolo Cavaggion ha svolto la relazione tecnica.
Sono poi intervenuti esponenti dei comitati, amministratori pubblici, giornalisti. Gli ambientalisti Franco Rizzi, Maurizio Ranzi e Germano Sprocatti (vere e proprie memorie storiche ad hoc) hanno ricordato le prime lotte contro Torretta iniziate già prima del 1990 con l’aiuto della stampa locale sempre strategica in merito. Da allora Torretta è diventata motivo di azione per comitati ed istituzioni, sino ad oggi.

EXTRATIME by SS/ In cover la Discarica di Torretta in vista panoramica.
Poi in sequenza windows a scendere  e visto che il ‘problema’ riguarda Altopolesine e Regione Veneto ecco innanzitutto in trio da sx Giannino Rizzati ( sindaco di Bergantino), Luca Zaia ( Governatore Regione Veneto), Paola Davì ( sindaco di Melara).
Poi Massimo Biancardi in veste di Consigliere della Provincia di Rovigo e poi nelle immagini relative alla recente serata di approfondimento assieme all’avvocato Giorgio Destro con sfondo Consiglio Comunale Castelnovo Bariano e , in platea, i noti rappresentanti istituzionali dell’enclave Altopolesine.
Fino a chiudere con Massimo Biancardi 'tricolore' in kit con due immagini del 'problema' Torretta che ...gli è rimasto sullo stomaco.


Franco Rizzi & Sergio Sottovia
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