Egidio Donolato gran DS del Calcio Rovigo dal 1987 col ‘nuovo corso’ targato Brigo, Zuolo, Zennato e presidente Mario Mantero/ Tra Serie D ed Eccellenza, anche col presidente Adriano Buoso fino al Terzo Millennio


La sequenza dei Personaggio Story ‘rimasti nel cassetto’ recita 5/26 e propone Egidio Donolato , il DS che ha fatto la storia del Calcio Rovigo dal 1987 all’inizio del Terzo Millennio, prima all’epoca del presidente Mario Mantero e poi col presidente Adriano Buoso.
Davvero un periodo importante per il Calcio Rovigo protagonista tra Serie D ed Eccellenza con allenatori di prestigio che certifichiamo anche nella fotogallery, segnalando che il ‘gruppo’ costruito attorno al DS Egidio Donolato ha poi passato definitivamente le consegne dopo che giovedì 15 giugno 2000 è stato eletto presidente Francesco Scerra.
Per la cronaca e per la storia il Rovigo che era retrocesso dalla SERIE D con mister Scabin, viene ‘ripescato’  , ma anche la nuova stagione 2000/01 con la dirigenza di patron Scerra e …tanti allenatori si concluderà con una amara retrocessione.
Ma non vogliamo ‘sconfinare’ dal Personaggio Egidio Donolato, anche perché del Calcio Rovigo ve ne abbiamo già parlato raccontando altri Personaggi Story, in primis mister Toni Scabin e il capitano Nico Moretti, oltre al fatto che prossimamente vi parleremo di Vani Patrese, altra colonna della società del capoluogo polesano.
Per parte nostra, oltre a questa Donolato Egidio - Personaggio Story datata 1999 frutto di una mia visita nella sua azienda alle porte di Rovigo - vi proponiamo un trittico di Appendice News che caratterizza altresì l’andamento gestionale della Rovigo Calcio, certificato dai reportage a firma di Stefano Casalicchio &  Carlo Fontanelli  ( autori del libro “Oltre un secolo di calcio a Rovigo – 1893 - 2006” ) e a firma dell’indimenticato cronista e amico Renato Piombo, già corrispondente de Il Resto del Carlino e profondo conoscitore delle vicende societarie del Calcio Rovigo e che perciò vogliamo onorare.

 

 

 

MAIN NEWS ( di Sergio Sottovia, per www.polesinesport.it, estate1999)  / DONOLATO EGIDIO : GIOVANILI NEL PADOVA CON BIGON E FILIPPI ; DA CALCIATORE SOLO UNA STAGIONE A BOARA POLESINE; POI GRAN DS IN ‘TROIKA’ CON ALBERTO BRIGO E ZANNATO, NEL CALCIO ROVIGO TRA SERIE D ED ECCELLENZA COL  PRESIDENTE MANTERO (DAL 1987) E ADRIANO BUOSO ( DAL 21.10.1994 AL TERZO MILLENNIO)
( Donolato Egidio, classe 1948, Direttore Sportivo del Rovigo Calcio, coi presidenti Mario Mantero e Adriano Buoso, tra Serie D ed Eccellenza; in cordata con Zuolo & Zannato post presidente Cardi e Maritan e pre terzo millennio del presidente Francesco Scerra e vice Nicola Visentini ).
TREDICI ANNI nel Calcio Rovigo. La storia recente del Rovigo ha Donolato come trave portante. Come Direttore Sportivo, ma non solo. Un discorso semplicistico per dire : dirigente a tutto campo.
Ma quali sono i suoi trascorsi e su cosa poggia la passione sportiva di Donolato ?
" Come calciatore ho fatto le giovanili al Padova, assieme a Bigon e Filippi. Poi gli impegni di lavoro e familiari mi hanno coinvolto tantissimo. Quando mi sono trasferito a Rovigo ho avuto appena il tempo di dare quattro calci nel Boara Polesine del presidente Erino Brazzorotto.- precisa Egidio -  Facevo il libero e quasi subito mi fecero capitano."

Ma è una parentesi, quella giocata, che si chiude subito anche nell'intervista. L'abito mentale di Donolato è portato agli obiettivi e ai programmi che riguardano il Calcio Rovigo.
E parla così Donolato della sua entrata dirigenziale, TREDICI ANNI FA, nel 1987: " Il Rovigo era stato in mani ferraresi , quelle di Cardi e Maritan, avevano progettato in grande ma concretizzato poco. Per riportare l'interesse degli sportivi rodigini attorno alla squadra e alla società , un gruppo di imprenditori rodigini si impegnò direttamente con un nuovo gruppo dirigenziale. Con quegli amici, in particolare con Carlo Brigo, Giancarlo Zannato  l'intesa fu subito intensa; visto che abitavamo nello stesso residence, parlare e organizzare per il Calcio Rovigo, ogni sera, era normale per noi."

 

 

 

Quel nuovo corso , comunicato da Alberto Zuolo al tradizionale appuntamento coi giocatori organizzato dal Club Barriera,  vide il ritorno alla presidenza di Mario Mantero , l'avvocato presidente di quasi un ventennio precedente, ma soprattutto nuovi collaboratori con la voglia di rilanciare il blasone biancazzurro. Il concetto  "Il Rovigo ai rodigini" aveva trovato il sostegno di una finanziaria , la Fin Rovigo con al vertice Carlo Brigo, mentre Alberto Zuolo ed Enrico Zennaro avevano aggregato un gruppo di imprenditori disposti ad investire per gestire.

E' risaputo che la spinta trovò l'adesione della tifoseria. Quella dirigenza rispettò con i giocatori impegni presi e disattesi dalla vecchia dirigenza, come i rimborsi spese della stagione precedente.  Anche l'arrivo dello sponsor A& O SUPERMERCATI servì da spinta alla costruzione di una squadra finalmente con ambizioni di classifica.

Ma come viaggiava e come viaggia il direttore sportivo Donolato nel calcio mercato ?
" Volevamo una squadra competitiva , lo sapevamo sia il sottoscritto che Zannato , che Brigo.
Non c'era un ruolo prevalente , alcune trattative magari erano iniziate col sottoscritto e concluse da Brigo. L'intesa consentiva questi interscambi di ruoli. Volevamo anche un certo livello di gioco- sottolinea Donolato -. Per questo nel dopo Mancin ci siamo affidati a Rocchi, allenatore sconosciuto ai più ma  che ci aveva impressionato con la sua Miranese. E' stato allora che a Rovigo sono arrivati giovani con voglia di emergere."
Ricordiamo assieme la famosa "gabbia" per gli allenamenti e come assieme alla professionalità di Rocchi sia cresciuta anche la professionalità societaria.
Con Donolato il direttore sportivo, il discorso sembra non affondare nelle valutazioni tecniche e nelle caratteristiche dei giocatori. Ma non è vero. Certo non c'è un effluvio di valutazioni individuali, ma parlando dei concetti organizzativi che stanno a monte l'incidenza è automatica.
Come quando Egidio parla della famosa partita col Crevalcore di Stefan Schwoch, il giocatore emergente poi ‘campione’ nel Venezia e Napoli: " Era una partita importante e come tale andava visionato il Crevalcore per prepararla tatticamente al meglio.

 

 


 

Ma si sa che la filosofia e le convinzioni di Rocchi hanno una strada tutta autonoma." D'altra parte questo concetto di Donolato non contrasta affatto col il comportamento del direttore sportivo nei confronti  dell'allenatore, un comportamento di non ingerenza che deve lasciare lavorare l'allenatore con una certa autonomia. Fermo restando che il dialogo con la società deve essere costante.  A tale proposito Donolato ricorda il fatto che con Croci nella passata stagione è mancato appunto questo approfondimento tra società, allenatore e giocatori." Per questo alla terza volta che ci ha detto che lui  certe indicazione le dava ma  che i giocatori non le seguivano, che se non andava bene così  poteva essere sostituito, allora lo abbiamo esonerato."  TREDICI ANNI di calcio Rovigo , per Egidio Donolato direttore sportivo ma non solo. Lui ne ha visti di allenatori, ma ha visto anche il rallenty dell'assetto societario. E garantisco che nelle valutazioni è un personaggio schietto e senza peli sulla lingua, citando nomi e cognomi. Così sugli allenatori, come sui giocatori, come sui dirigenti che lo circondano. Con opinioni che travalicano le competenze del direttore sportivo per sintonizzarsi con quelle più dirigenziali del general manager. Sì , perché a far da sottofondo al tutto, c'è il fatto che " lo staff dirigenziale attuale che si fa carico della gestione e dei costi , nel Calcio Rovigo srl - precisa Donolato -  possiede il 40% delle quote mentre il restante 60% è in prevalenza in mano a gente che si vede poco , non sostiene costi , ma resta titolare della quota". Si sa come vanno le cose, nel calcio: spesso in banca le fidejussioni a sostegno degli affidamenti sono firmate dai soliti … pochi. 

Quelli come Donolato  quando parlano di TREDICI ANNI di Calcio Rovigo, significano anche  che certe spese le sostengono in proprio più di quelli che col loro 60% …pesano di più. " In primavera su questo punto vorrei fare chiarezza- sottolinea Egidio - Sarebbe ora che certi soci, che non hanno quasi mai sostenuto costi, mettessero le loro quote a disposizione della società, per far entrare nuovi soldi e nuovi soci, altrimenti tanto vale essere in meno per essere più operativi." Sono queste situazioni che per certi versi hanno frenato i progetti e i programmi del Calcio Rovigo.

Gli faccio presente che tra gli sportivi viene rilevato il fatto che il Rovigo troppo spesso deve ricostruire la rosa ad ogni inizio di stagione. " E' una situazione che ci tocca percorrere nelle condizioni economiche in cui siamo. Si fa presto a dire …basta poco. Invece non è poco quello che manca, perché la Rovigo imprenditoriale non è sufficientemente presente e perché le campagne abbonamenti attuali non danno più i numeri di qualche anno fa."

Ha rammarico forte il nostro Donolato, soprattutto da quando  il suo amico Brigo si è defilato, ancor di più per il fatto che i "numeri" portati inizialmente dal presidente Buoso si sono poi sterilizzati.
Ma ne ha avute delle soddisfazioni Donolato. Come le scelte dei giocatori giovani che  sono stati investimenti di immagine per il Rovigo.

 

 

 

 

Adesso Damiani , Bolletta in C1 come Bari nel San Donà di Rocchi, Smanio nel Treviso in Serie B, sono giocatori di qualità , ma è a Rovigo che si sono costruiti. "Per questo a Rovigo le giovani promesse vengono volentieri perché è una società dove gli impegni vengono rispettati, Certo prima si parlava con le società , oggi si parla coi procuratori, ma anche questi non possono fare i doppiogiochisti o i rialzisti quando parlano col Rovigo. Il nostro è un ambiente che ha rilanciato sia Padovani che Gionco, tenuti a cifre contenute.. Ci siamo cuciti addosso una nostra serietà che ha il suo peso. Per questo abbiamo già accordi con Padova e Spal, per i quali a fronte di giovani che partono , in contropartita arriveranno dei maturi."  Potrebbe essere il caso del giovane Vendemiati , classe '81. Tra gli allenatori  Donolato sottolinea le qualità professionali di Rocchi e parla del buon lavoro che sta facendo Scabin: l'avevano definito un difensivista , ma non è così e  coi giovani ha dimostrato di saperci fare. Degli altri, da Mancin a Cleto, a Garbin e Rodighiero, al costoso Groppello e a Sabbadin l'insoddisfatto,  le analisi di Donolato restano generiche.
Quando si riferisce al settore giovanile allora Donolato ricorda che ha sempre dato buoni frutti:
" D'altra parte adesso più che mai è la strada da seguire, qualcuno è seguito da società professionistiche, sono comunque un investimento che poi fa risparmiare. Non ci piacciono però le regole federali quando parlano di parametro zero nel passaggio dalla CND alla C2, mentre noi che siamo in CND , se prendiamo un professionista della C2 lo troviamo abituato a certi ingaggi maggiori. Sono incongruenze che ci penalizzano." E il pensiero corre a De Agostini che avrà già richieste da società professionistiche : chi ci rimette sarà solo il Rovigo .

TREDICI ANNI al Calcio Rovigo per Egidio Donolato , direttore sportivo ma non solo. Per questo si lamenta dei problemi fiscali che le nuove regole federali possono creare, quando fissano fiscalmente esenti tetti di rimborso spesa troppo bassi. Per questo non ha paura a dire che il Calcio Rovigo ha sempre bisogno di elementi come Vani Patrese, una garanzia di funzionamento e di attenzione per tante piccole cose. Per questo mette in risalto l'impegno di Serra della TPS e la passione e la professionalità di Roberto Dalla Villa , uno che ha fatto parte della storia della Lendinarese prima di accasarsi a Rovigo.
" Sul piano prettamente sportivo, la squadra allenata da Toni Scabin sta ottenendo dei buoni risultati, ma è sul piano organizzativo societario che non abbiamo le condizioni economiche - strutturale per centrare obiettivi di rilievo."
Parole come macigni, quelle di Donolato dopo TREDICI ANNI di Calcio Rovigo. Bisogna che la città sportiva proponga altre strade. Sarebbe triste che fosse gente come Donolato a cedere la propria quota, perché stufo di sopportarne i costi.  Tanto più che al Gabrielli , come negli altri stadi dilettantistici, gli spettatori non sono più numerosi come tredici anni fa, quando  al Tre Martiri arrivava il San Marino, il Ravenna o i derby col Contarina e l'Adriese facevano un gran bel colpo d'occhio.   

 

 

 

PRIMA APPENDICE FLASH – CALCIO ROVIGO STORY ( dal libro “OLTRE UN SECOLO DI CALCIO  A ROVIGO – 1893 – 2006 – di Stefano Casalicchio e Carlo Fontanelli )
CAMPINATO 1987-88 – INTERREGIONALE – GIRONE D
L’incubo finisce. Cardi e Maritan se ne vanno, il Rovigo torna ai rodigini. L’annuncio è dato a fine maggio nel corso dell’ormai tradizionale appuntamento con i giocatori organizzato dal club “Barriera”, la ratifica avviene successivamente , dopo la costituzione della Fin- Rovigo ( 10 luglio, la stessa data in cui la città è stata liberata dal dominio austriaco…), la finanziaria capeggiata da Alberto Brigo che acquisisce la società. La città non sta a guardare. L’operazione è sostenuta da un gruppo di imprenditori, Alberto Zuolo ed Enrico Zennato in testa.  All’apice del club torna il presidente per antonomasia, l’avvocato Mario Mantero, i colori biancazzurri nel sangue, che si insedia ufficialmente il primo agosto.
Il primo atto riguarda il pagamento ai giocatori della metà dei rimborsi spese non corrisposti dalla precedente gestione; accettano tutti ad eccezione di Alberto Vitiello , che invece chiede tutto il dovuto e viene ceduto in prestito all’Adriese una volta valutato inopportuno procedere a trattamenti differenziati. Segue quindi la conferma in panchina di Mancin e la sottoscrizione di una importante sponsorizzazione con la catena di supermercati A&O. Aperte le sottoscrizioni per gli abbonamenti, - 120 mila lire per la tribuna coperta ( quasi ultimata) e 95 mila lire per gradinata e prato – la base è pronta per edificare la nuova squadra.  In concerto con il mister, si iniziano le trattative, alcune sostenute con l’ex presidente Stivanello, ancora proprietario del cartellino di alcuni giocatori. La campagna di rafforzamento risulta di qualità e mirata a sostituire degnamente i partenti  più importanti: Ruffilli, Tasca, Pucci ed il già citato Vitiello. Il 7 agosto il nuovo Rovigo si raduna al Tre Martiri, dieci giorni dopo si trasferisce sul Nevegal, nel bellunese, per il ritiro.
In precampionato la squadra cattura subito le simpatie del pubblico; vince il trofeo intitolato a Carlo Genova ( ex sponsor dl Rovigo con il marchio Antipasti Corona) , da poco scomparso, guadagnando poi l’accesso al secondo turno di Coppa Italia.

 

 

 

In campionato l’undici9i di Mancin parte con il piede giusto. Dopo quattro gare è in testa in coabitazione del San Marino, la pretendente più accreditata alla vittoria finale. La domenica seguente, al Tre Martiri,  per la gara con la Miranese c’è il pubblico delle grandi occasioni ( 1.700 spettatori) : non c’è solo il primato da difendere , ma anche l’inaugurazione della tanto penata tribuna coperta. Finisce 2-2 , i biancazzurri retrocedono al secondo posto perdendo , nel prosieguo, ulteriore terreno. Poi si riprendono , presentandosi allo scontro diretto col San Marino con soli due punti di ritardo.
Allo stadio, nonostante la pioggia, ancora tanto pubblico ( 2.500 spettatori) speranzoso. L’aggancio purtroppo non avviene , giacché al Rovigo non riesce ancora una volta il decisivo colpo di coda.
La squadra, ad ogni modo, non demorde rosicchiando ancora un punto ai rivali prima della fine della fase ascendente. L edue sconfitte con cui il Rovigo inaugura la seconda parte della stagione, fanno sì che il San marino si allontano senza tuttavia prendere il largo. Il 10 aprile le due contendenti tornano a sfidarsi; i punti di distacco sonore: tutto è ancora possibile. Sei pullman e tante auto private portano centinaia di tifosi al seguito della squadra. L’incontro è avvincente , i padroni di casa si portano in vantaggio , annullato per un fuorigioco che le immagini televisive sentenzieranno inesistente, patendo, infine, la maggiore esperienza del San Marino che si aggiudica il match. I biancazzurri, fallita l’occasione di inserirsi per la promozione, pur giocando bene procedono ad intermittenza, subendo la rimonta  del Pro Gorizia. Chiudono, con un po' di rammarico, al terzo posto. La squadra paga un po' d’inesperienza perdendo alcuni punti per ingenuità ; ad ogni modo, nel girone sono del Rovigo il miglior attacco, il maggior numero di vittorie esterne ( 7) , il capocannoniere ( Cestenaro) con 18 reti) ed un componente della Nazionale di categoria  ( Maci) . Gli sforzi compiuti dalla società sono premiati, il rilancio può dirsi riuscito: per il futuro si può ben sperare.

 

 

 

SECONDA APPENDICE FLASH ( di Renato Piombo, by Il Resto del Carlino, 25.02.2000) / ROVIGO, UN CALCIO ALLE ILLUSIONI
( Cosa può accadere dopo l’azzeramento dei debiti societari: forse siamo ad una svolta, c’è passione e voglia di rilancio )

Le decisioni prese martedì sera dal Consiglio di amministrazione del Calcio Rovigo stanno facendo discutere gli ambienti sportivi della città. Non poteva essere altrimenti: l’azzeramento delle perdite relative alla scorsa stagione e l’aumento del capitale sociale da 20 a 100 milioni non potevano certamente passare sotto silenzio. Tutti si interrogano sulla portata delle decisioni e sulle sue eventuali ripercussioni sul futuro della società biancazzurra. Anche se non sta scritto da nessuna parte appare chiaro che le decisioni prese hanno un duplice scopo: quello di evidenziare chi tra i soci attuali ha ancora e fattivamente a cuore le sorti del Rovigo e successivamente quello di trovare nuove realtà economiche in grado di dare un aiuto all’attuale società. Un appello quest'ultimo caduto nel vuoto più volte in passato quando illusioni e cocenti disillusioni hanno infarcito la storia recente della società di Viale Tre Martiri.
E’ il caso del contatto di qualche anno fa col Parma: sembrava tutto fatto, addirittura i dirigenti rodigini andarono nella città emiliana per sottoscrivere l’accordo, ricevendone un diniego. Per non dimenticare il Bologna che avrebbe dovuto correre in aiuto al Rovigo ma che al contrario gli diede solo "briciole” e nulla più. Per finire nella scorsa estate quando alcuni imprenditori di AIzano sembravano intenzionati a rilevare parte del Rovigo ma anche questa volta la trattativa cadde in dirittura d'arrivo. L'ultima disillusione qualche mese fa quando sembrava che una cordata che comprendeva "Nanu" Galderisi potesse essere in grado di entrare nel Rovigo senza che però i fatti seguissero le tante parole. Alla luce dei fatti è chiaro che Rovigo città non ha mai tenuto tantissimo alla sua squadra di calcio. Difficile identificare i motivi di questo, ma l’interesse che invece permea la squadra di rugby acuisce l’amarezza in casa della società biancazzurra.

 

 

 

E' probabilmente un motivo di ritorno d'immagine: se il Rovigo fosse almeno in C2 le cose sarebbero probabilmente diverse ma per conquistare la C2 ci vogliono i soldi che attualmente la società non ha. Un discorso che si mangia la coda ma che, purtroppo, ha sempre condizionato le aspirazioni del Rovigo. L'appello di Buoso e soci a città, provincia e istituzioni varie è probabilmente l’ultimo che sono in grado di fare; se non verrà accolto nemmeno questa volta il futuro del Calcio Rovigo sarebbe per lo meno nebuloso. Sarebbe un vero peccato che nessuno rispondesse poiché le gesta della prima squadra ma anche del settore giovanile stanno dando lustro non solo al calcio rodigino ma anche a quello polesano. Un patrimonio che sarebbe assolutamente illogico dilapidare; ne va dell’immagine di un'intera provincia.

IL PRESIDENTE ADRIANO BUOSO, IN USCITA, INTERVIENE SULLE PROSPETTIVE SOCIETARIE : << L’OPERAZIONE DI RILANCIO E’ SERIA >>

“ Il prossimo 30 aprile non sarò più il presidente del Calcio Rovigo. Ciò detto, spero tanto che il mio successore sia un imprenditore con una partecipazione economica interessante dal punto di vista finanziario, ma soprattutto che segua i programmi di rilancio che abbiamo avviato per la società.“
Oltre a tracciare un identikit del futuro presidente del calcio Rovigo, Adriano Buoso delinea anche quello che può essere il futuro della società rodigina.
 <<L'operazione di rilancio finanziaria degli ultimi giorni è stata fatta in modo serio, tant'è che l'aumento di capitale messo in piedi non ha riscontri nelle società che militano nei campionati dilettantistici italiani. Oltre a ciò è stata preparata un'ipotesi di aumento del capitale esterno che dovrebbe dare i suoi esiti ai primi di maggio, in concomitanza con l'arrivo del nuovo presidente.
A questo punto però la palla passa egli enti istituzionali come Comune e Provincia, ma anche e soprattutto alle associazioni di categoria come Assindustria, Api, Cna, Confartigianato. Mi auguro - conclude Buoso - che questa importantissima occasione per contribuire al rilancio dell'immagine della città sia sfruttata al massimo da chi dovrà decidere il futuro, societario di questa squadra>>.

 

 

 

TERZA APPENDICE FLASH ( di Renato Piombo , by Il Resto del Carlino , 05.04.2000 ) / Il presidente Buoso decide di lasciare il Rovigo  / Resterà in carica fino al mese di maggio poi il nuovo direttivo eleggerà il successore.
Rivoluzione al calcio Rovigo! Adriano Buoso aveva già dato le dimissioni da presidente della società, ora non è più nemmeno socio. Infatti il suo nome non risulta nell’elenco del vecchi soci che entro il 31 marzo scorso potevano opzionare le quote della nuova società sorta dopo l’azzeramento e la rivalutazione del capitale sociale avvenuto a fine febbraio.
Insieme a lui sono usciti altri 14 dei vecchi 23 soci con la conseguenza che a sottoscrivere le nuove quote sono rimasti in otto che si sono spartiti la “torta” in queste percentuali: Egidio Donolato 25 per  cento, Giancarlo Zannato 25 per cento, T.P.S. ( Scerra e Visentini ) 25, Fabio Barbin 7,5 , Roberto dalla Villa 5, Adriano Terziano 2,5, Nello Chendi 2,5 . Le quote sottoscritte sono pari al 40 per cento circa della vecchia società. Dopo quasi sei anni dunque il Calcio Rovigo cambia faccia. Adriano Buoso , entrato in società nel 1994 e subito eletto presidente, conferma la sua volontà a non confermare ( almeno al momento ) la sua collaborazione con gli altri soci storici del Rovigo: << Dietro la mia decisione ci sono solamente motivi strettamente personali. Del resto avevo già manifestato da tempo la volontà di abbandonare la guida del Rovigo: per ora non mi sento troppo invogliato a restarne socio. Potrei però rientrare in futuro>>.

 

 

 

EXTRATIME by SS/ cover Egidio Donolato nel cerimoniale della Premiazione by Coni Rovigo 1999.
Quindi in apertura di fotogallery in versione Direttore Sportivo sulla panchina del Calcio Rovigo 1987 a fianco di mister Eraldo Mancin.
A seguire una serie di foto poster del Calcio Rovigo in cui ha ‘viaggiato’ da protagonista Egidio Donolato, partendo dal Rovigo targato Deltalat 1988 ( campionato Interregionale) sempre con mister Mancin, col DS a fianco del presidente Mantero mentre il secondo da sx è Alberto Brigo.
Sempre nel Rovigo targato Deltalat , ma in maglia blu e Campionato Interregionale 1990/91 , proponiamo il DS Donolato al centro della foto di ccui vi proponiamo la seguente didascalia completa: In alto da sx Vani Patrese ( dir), Fusari, Bertoldo, il portiere Potente, Bosnar, Ferrari Massimo, Salvel, Olsemini, Cicigoi, Pellizzaro A. ; al centro Fergnani Giuliano ( massagg) , Maistrello Emanuele, Zuolo ( vice pres), Rocchi Renzo ( all), DONOLATO, Vegro, Balzan; in basso da sx Barella, Zambon G., Faggin, Capuzzo, Scarpa.
Nella successiva foto stavolta Donolato è nel Rovigo 1991/92 sempre con mister Rocchi e sempre Interregionale e con gli stessi dirigenti della annata precedente, mentre nella successiva foto Campionato CND 1992/93 ( maglia scura griffata ancora Vivo, ma…retrocessione)  la didascalia completa è la seguente: in piedi da sx Martini ( all in 2^), Lazzarini, Pierantoni, Barison, Cristiani, Smanio, Naletto, Bolletta, Ircando, Balzan, Taroni, Bellagamba; al centro da sx Fergnani ( mass), Zuolo ( vice pres) , DONOLATO (dir), Patrese ( ds), Sabbadin Enzo ( allenatore); in basso da sx Bertipaglia, Franzolin, Michelin, Damiani, Paganin.
Con riferimento al Rovigo Campionato di Eccellenza 1993/94 ( terzo posto, sempre sponsor Vivo) , ecco la didascalia completa : in alto da sx Balzan, Boscolo, Cristiani, Naletto, Lazzarini, Bovo, Smanio, Bolletta, Cicigoi, Ircando; al centro da sx Moscatello ( mass), Trevisan, Patrese (ds), DONOLATO ( dir), Tanello Gianni ( mr), Zuolo ( vice pres), Capuzzo, Faggin, Brunello ( mass) ; in basso da sx: Chiarion Fabio, Damiani, Cagnoni, Franzolin, Paggioro.
Stesso campionato di ECCELLENZA, ma campionato 1994/95 nel giorno del raduno ( maglia bianca) , ecco la seguente didascalia: Buoso Adriano ( pres), DONOLATO ( dir), Stradaroli, Sandon, Cristiani, Guariso, Bovo, Smanio, Bortoli, Bolletta, Cicigoi, Patrese ( ds) ; seduti da sx . Mori, Fortini, Capuzzo, Garbin Fabio ( all), Bacchetti, Leotta, Costiero, Chiarion, Belloni.

 

 

 


Quindi, giusto per onorare la storia del secondo posto e accesso agli spareggi promozione, con successiva ammissione alla CND, ecco il Rovigo in ECCELLENZA 1995/96 com eda seguente didascalia: in piedi da sx Zuolo ( vice pres), DONOLATO ( d.g.), Mori, Malatrasi, Colombo A., Rogerio, Brunelli, Giammei, Vecchiato, Favaretto, Ferrari ( mass), Pattrese ( ds) ; seduti da sx: Bolletta, Rossi GP, Buoso ( pres), cap. Pedriali), Rocchi ( all), Capuzzo, bari C., Smanio, ; in basso da sx: Libralon, Paltanin, Belloni, Zambon D.
Cambio di allenatore nella stagione successiva, nella CND 1996/97 , per il Rovigo sempre griffata ‘Bassano Grimeca’ come da seguente didascalia: in piedi da sx Negri, Giammei, Graziano, Bolletta, Rogerio, Smanio, Marzocchi, Nicvolazzi, Malaman R. ; al centro da sx: Zambon D., Padovani, Melina, Bassani, Buoso ( pres), Cleto Edoardo ( all), Buriani, Benini, Gionco, Bari C.; in basso da sx Cini ( all in 2^), Bellettato, Schiesaro, Libralon, Paltanin, Gregnanin O.
Infine l’ultima formazione del Rovigo con Donolato nel poster, cioè il Rovigo in CND 1997/98 sponsor “ Cassa Risparmio Padova Rovigo” con da sx in piedi: Patrese ( ds), Libralon, Negri, Lorenzini, Bolletta, Marini, Agostini, Guariso, Paltanin, Beghetto, Nicolazzi, DONOLATO ( d.g.); seduti da sx Trimuti ( mass), Mezzacasa, Malaman R. , Avona, Buoso ( pres), Groppello Renzo ( allenatore) , Toniolo, Gregnanin Omar, Schiesaro, Arcuri.
Con riferimento invece alla ultima stagione prima della nostra intervista, ecco il Rovigo CND 1999/2000 ( purtroppo retrocesso dopo spareggio salvezza  Camaiore- Rovigo 3-3 dts e 6-5 dr, poi però riammesso in Serie D ) con questa didascalia completa: in  piedi da sx Marini, Zambon D., Agostini, Negri, Fortina, Sparapan, Moretti, Bertan, Donegà, Testolin, Tognolo; seduti da sx: Zatta ( all in 2^), Morandi, Fenio, Beghetto, Scabin Antonio ( allenatore), Grego ( all . portieri), , Paltanin; in basso da sx Michi, Fantuzzi, Garuti, Tiozzo, Vendemmiati, Temporin ( mass) .
Per la cronaca e per la storia era il Rovigo sempre del presidente Buoso , ma con nuovo vice presidente Fabio Barbin, il nuovo Direttore Sportivo l’ex adriese Sante Longato, ma segretario ancora Germano Miani al suo terzo anno.

Sottovia Sergio
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