Enrichetto Pellegrinelli Story – PRIMA PARTE/ Dal ‘Trenile’ con Aldo Ballarin ai Diavoli Rossi post Guerra con l’Adriese di pres Zanirato; poi ‘segretario’ in escalation con Folco e gli allenatori Blason, Smanio, Galeone e … Ardizzon in C


Non ho mai trovato un Personaggio tanto ‘interessato spassionatamente’ a produrre un Libro Story sulla squadra della sua città come ho visto fare ad Adria da Enrichetto Pellegrinelli  anche in mia presenza in casa Panathlon nei confronti  sia di Antonio Lodo (sindaco precedente) e poi di Massimo Bobo Barbujani ( sindaco attuale).
Anche per questo , adesso che me lo ritrovo come “33esimo Personaggio Story” nella sequenza ‘format News Magazine’ mi sento in dovere di considerarlo ‘icona’ di quel Calcio Adriese Libro Story per il quale ho già ‘memorizzato’ tutte le Annate Calcistiche dal 1923 a tutt’oggi, con tutti i risultati ufficiali by Figc , partita per partita e relativa Classifica finale completa di gol fatti, gol subiti etc etc.
Per la verità ci sono stati alcuni ‘tentativi istituzionali’ da parte del sindaco Lodo che aveva incontrato in Municipio alcuni rappresentanti  e punti di riferimento storici della società Adriese, ma non c’è mai stata quella ‘volontà decisionale’ che invece ho ritrovato prima a Cavarzere e che c’è stata poi a Scardovari.
E l’anno scorso ci ha provato anche Gianluca Levi gran segretario dell’Adriese attuale e con cui mi sono ritrovato anche con l’Editore Paolo Spinello insieme alla memoria storica Beppe ‘Bagoto’ Donà.
Ma il progetto è rimasto più nella testa che sulla … carta, anche perché il sottoscritto non farà mai un Libro Story sull’Adriese se la ‘Comunità di Adria’ non ne sarà il suo logico punto di riferimento by heart e mind.

 

 

Dico anche che ci sono stati diversi ‘personaggi’ polesani che in più occasioni mi hanno garantito la loro disponibilità, ma … per il sottoscritto , come ho sempre detto all’amico Enrichetto Pellegrinelli, il citato Libro Story non può prescindere da Adria istituzionale, Sportiva ed Associativa, fermo restando che se fosse un libro a carattere provinciale potrei ‘produrlo’ personalmente, come ho fatto con gli altri libri della trilogia “Polesine Gol – Campioni & Signori” etc etc.

 

 

Fato questo doveroso excursus  come per ‘aggiornare’ il compianto Enrichetto, adesso vi propongo la relativa Pellegrinelli Story in modo straordinario.
Addirittura baipassando il consueto ‘Format New Magazine’ per andare ab ovo, cioè alla Prima Storia Originale di Enrichetto Pellegrinelli poi ‘ridotta’ per esigenze tipografiche.
Perciò vi propongo a questo punto in due Grandi Puntate questa Enrichetto Pellegrinelli Story anche perché tra amarcord e aneddoti sviluppa adeguato focus sulla storia stessa dell’Adriese tra la Seconda Guerra Mondiale e gli anni ’70 in escalation col presidentissimo Ferruccio Folco.

 

 

E poi perché nelle Seconda puntata potrò parlarvi di Enrichetto ‘apripista’ e Gran Dirigente ’ del Calcio a 5 nel Veneto , oltre che Personaggio tra i fondatori del Panathlon Club Adria e ‘Console’ provinciale dell’Associazione Maestri del Lavoro.
Una Story che è diventata ‘doppia’ nel momento stesso in cui anche la sua Family , ancora una volta, si è resa disponibile ad …onorare Enrichetto Pellegrinelli come marito, come padre, come nonno.
Insomma come pater familias nel senso etimologico del termine.

 

 

Perciò , con riferimento all’Enrichetto nato a Canaro nel 1931 e tuttora supervisor dall’alto per i suoi amati nipoti Silvia & Nicola ( di cui può continuare ad essere orgoglioso…) , eccovi la relativa e ‘originale’ Prima Parte Story’ , prima di ripartire nella Seconda Parte dalle ‘confidenze’ sulla sua Adriese Calcio vista da vicino.
Oltre a fare focus  su quel Calcio a 5 che lui Pellegrinelli , da massimo Rappresentante Veneto, ha visto giocato per beneficenza anche da Diego Maradona in campo a Venezia, prima di esplodere nei ‘grandi numeri’ attuali.

 

 

MAIN STORY 33ESIMO PERSONAGGIO - “ENRICHETTO PELLEGRINELLI” – PRIMA PARTE  ( di Sergio Sottovia , Original Story datata 2006 )/ DAI CAMPIONATI PROPAGANDA POST GUERRA FINO ALL’ADRIESE IN ESCALATION COL PRESIDENTE FOLCO FINO AGLI ANNI ‘70/
“Avevo una sorella che aveva un'amica…” . Parte così la storia di Enrichetto che continua e spiega:"Nello spiazzo antistante i Molini Adriesi, quelli del vecchio Cavallari e del figlio Arnaldo, veniva a giocare e a salutare le ragazze qualche giocatore della squadra granata, come Beltrame ed Umberto Rossi."
Parte da lì la passione sportiva di Pellegrinelli, che aveva fatto le elementari a Fiesso, prima di seguire nel 1939 il padre, che lavorava appunto ai Molini Adriesi.  

 

 


I primi "quattro calci" ricorda di averli dati al "prà dell'ospedale", finché nella squadra chiamata DIAVOLI ROSSI,  il giovane Enrichetto, centrocampista sette polmoni mediano destro, nel 1948/49 partecipa ai Campionati Propaganda.  Giocavano col ‘sistema’ come il grande Toro, per questo  i Diavoli Rossi furono chiamati a fare  da sparring- partner in amichevole dai granata dell'Adriese, che giocava col ‘metodo’.

 

 

 

 

Era l'Adriese del presidente Zanirato, di Moresco factotum e di Ugo Levi gran capitano, in Prima Divisione, allenatore Pertot o Tansini, portiere Forte che poi sarà all'Inter. Con quei Diavoli Rossi allenato da Luciano Zanella professore , il nostro Pellegrinelli  andò a giocare in trasferta a Cà Lattis per 7000 lire a tutta la squadra.

 

 

 

I giovanotti adriesi erano in vantaggio per 3 a 0, tanto bastò perché i più maturi bassopolesani  bagnassero il pallone a bella posta. Di questo se ne lamentò capitan Pellegrinelli e per tutta risposta l'arbitro lo allontanò dal campo, ma gli disse di aspettare una sua chiamata. Cosa voleva dire? Pellegrinelli fuori campo era sull'argine del Po, quando poi l'arbitro lo richiamò in campo. Un innovatore e un precursore quell'arbitro, in pratica una squalifica a tempo, come si applicherà nella pallavolo del giorno d'oggi.

 

 

Con quei Diavoli Rossi, Enrichetto fece tornei studenteschi con Enti di Propaganda. Si ricorda anche di una formazione così detta Trenile perché composta da studenti che viaggiavano nel tratto Rovigo-Chioggia ( in quelle sfide c’era anche Aldo Ballarin poi Adriese e …Grande Toro) .Così erano incontri col Ceregnano, col Grignano e col Sant' Apollinare dove giocavano il portiere Malosti e quel Nini Costantini che ritroveremo alla Spal e al Napoli.  

 

 

A questo punto , novembre1951, la GRANDE ALLUVIONE fa chiudere baracca e burattini ai Diavoli Rossi e al calciatore Enrichetto Pellegrinelli, mentre all'Adriese è l'epoca del presidente Nissotti, già presidente nel 1945/46.
Ad Adria c'è un certo Girotto che fa cronaca locale per Il Gazzettino. E' superimpegnato a girare  col suo Galletto per vedere di persona la situazione sul Po, per questo chiede aiuto a Pellegrinelli per le notizie sportive di casa granata. "Il Po aveva rotto al mercoledì e al giovedì l'Adriese fece quello che sarebbe stato l'ultimo allenamento. Fui convocato da Levi e nelle intenzioni l'Adriese sarebbe andata regolarmente in trasferta a Legnago. Ma poi l'Adriese non poté certo andare a Legnago e la partita non si disputò. La domenica  successiva comunque l'Adriese giocò il suo turno casalingo chiedendo ed ottenendo di giocare all'Appiani di Padova contro la Feltrese.

 

 


"Corsi e ricorsi della storia - ricorda Enrichetto - perché quando vent'anni dopo  per il problema benzina  ci sarà il sistema delle domeniche a targhe alterne, l'Adriese ancora in trasferta a Legnago non disputerà l'incontro, questa volta perché l'arbitro causa comunicazione errata era andato a Legnano…in Lombardia.
Una cosa sottolinea Pellegrielli: l'Adriese fondata nel 1906 non ha mai interrotto l'attività, anche se ci sono stati tempi bui."

 

 

Come quelli dell'Adriese in Seconda Categoria. Erano i tempi degli allenatori Pegoraro e Brendato. Arriviamo nel 1963 e Pellegrinelli la sente una situazione umiliante: bisognava risalire. Ripescata in Prima nel 64/65, l ' Adriese allenata da Pegoraro subirà a Mira la batosta del 7 a 1. "E pensare - ricorda Enrichetto, accompagnatore in panchina - che eravamo addirittura andati in vantaggio con Burgo. Però mi ha stravolto soprattutto la freddezza apatica dell'allenatore che non reagiva e non stimolava la squadra."

 

 

Per la cronaca Pegoraro è stato subito sostituito da Tartagni. Per un finale di stagione che vide l'Adriese retrocedere di nuovo in Seconda categoria.
E' stato il 1966 l'anno della svolta, della ricostruzione del blasone granata.
E' anche l'anno della prima sede dell'Adriese: viene inaugurata in una stanza del teatro comunale. Parte da lì il nuovo corso granata. Alla presidenza Ferruccio Folco, cassiere Enrichetto Pellegrinelli, definiti due corpi e un'anima sola.
Vice presidenti Franco Martinolli, Arnaldo Cavallari e Corradini.  E' anche l'epoca di Gianfranco Scarpari e  del giornalino societario ALE' Adriese, il raccontastorie delle domeniche calcistiche granata. E la passione sportiva manda l'Adriese in categorie più consone al blasone.

 

Pellegrinelli ha varie cariche, è il consulente del presidente ma sarà anche revisore dei conti.
Nel 65/66 l'Adriese allenata da Tartagni è in Seconda categoria, come i due anni successivi con gli allenatori Prendato e Mazzero, è anche l'epoca di Franco Monti giocatore  e di uno spareggio all'Appiani. L'Adriese di Mazzero viene ammessa in Prima categoria e sarà allenata da Blason per 2 anni, dal 69 al 71, salendo in Promozione.

 

 


 

Sono tempi d'oro perché poi il rosso Smanio porterà nel 71/72 i granata adriesi in Serie D. Tempi di intensa vita organizzativa, quelli, per il nostro Pellegrinelli. D'estate una sera sì e una no, Enrichetto era impegnato per vedere tornei notturni sia nel padovano che nel veneziano e nel ferrarese. Indosseranno la maglia granata anche Vettorello e Marchesini detto "el cagnazo", entrambi provenienti dal Cà Venier.

 

 

Tempi splendidi, quelli della C2 , con la televisione che riprendeva Adria - Padova. Per la cronaca i granata persero di brutto: 5 a 0.
Di quella partita mi racconta questo aneddoto il sindaco di allora Valerio Cavallari." Avevo con me il piccolo GianLuca Levi. Già al primo gol subito si mise a piangere e poi sempre più ad ogni altro gol segnato dai padovani. Fece compassione anche a un padovano che andò a prendergli un leccalecca al chiosco."

 

 

Erano tempi in cui la bandiera , capitan Dino Callegaro nove anni granata, aveva fatto salire l'Adriese dalla Seconda Categoria alla Serie D. Un grande quel Callegaro,  che dal presidente Gatto del Venezia era stato ceduto in Serie B al Lecce del segretario Farisato. Tutti nomi e persone coi quali Pellegrinelli e i presidenti dell'Adriese hanno parlato per acquisti e vendite giocatori. Come quelli di Farina e Di Brino, presidente e ds del Vicenza.
Nella storia l'Adriese c'è stata ancor più nel 71/72, quando a Forte dei Marmi ha perso la finale di Coppa Italia contro il Valdinievole. Nella stagione successiva 72/73 ad allenare l'Adriese promossa in Serie D , c'è stato il vicentino Simoncello, stimato e confermato anche per la stagione successiva.

 


 

"Un allenatore , Simoncello, capace di sistemare tatticamente la partita con cambi marcature pronte e azzeccate- dice Pellegrinelli."
Ci sta tranquillamente in Serie D l'Adriese anche nella stagione 74/75 con mister Mattè e poi nel 75/76 con Piovanelli , quando il suo vice sarà Franco Monti.
Ha la cronologia granata in testa Enrichetto, anche perché collega i tempi alle situazioni e ai personaggi. Come Galeone, un mister che farà strada, un mister innovativo, un mister comunque tutto particolare perché nel 76/77 quando perse a Tolmezzo per 2 a 0 era contento come una pasqua per il gioco all'olandese che i granata avevano espresso. A nulla serviva che il presidente Folco gli domandasse:" Adesso però cosa diciamo ai nostri tifosi."

 

 

Ma quell'Adriese era comunque fortissima. Così nella stagione successiva, quella 77/78 il tecnico Ardizzon farà talmente bene che l'Adriese sarà promossa in Serie C. Aria di festa in casa granata e nel rinnovo cariche Pellegrinelli riceve la stratosferica cifra di 1000 voti. La gente allora amava votare, perché col voto sceglieva tra quei tanti dirigenti che avevano a cuore il colore granata.
Alla grande,  l'Adriese del riconfermatissimo mister Ardizzon, stagione 78/79, si fa onore in Serie C; la qual cosa  succederà anche nella stagione 79/80. Passeranno per Adria personaggi sportivi che saranno protagonisti nel giro del grande calcio italiano. Come Mujesan che allenerà l'Adriese nell'anno della retrocessione.

 

 

Come i giocatori Cestarollo (era stato anche nel Cosmos  negli States ) e Nevio Scala, quello dei palcoscenici di Serie A, che però non salveranno l'Adriese dalla retrocessione e lasceranno i granata adriesi prima di fine campionato. Cambiano a questo punto i vertici della squadra granata e Zullo sarà presidente dall' 81/82 fino alla stagione 86/87 , supportato da Franco Martinolli e con Leno Zanella attivo al Settore Giovanile.
Ma con l'avvento di Zullo termina anche la stagione della segreteria del nostro Enrichetto Pellegrinelli, che ha rassegnato le dimissioni  come altri.

 

 

Per un'Adriese che si ritrova a scendere le scale delle categorie più basse. Ci sarà poi una ripartenza dal basso con il Gruppo 90, per risalire con Arnaldo Cavallari fino in CND dove tuttora è sotto la presidenza di Graziano Simoni.
Insomma, fino a quel 1981 - fine corsa granata-   ne ha accumulato delle impressioni, delle soddisfazioni, dei ricordi il nostro Enrichetto Pellegrinelli. 
L'Adriese dei Pellegrinelli, dei Levi e dei Folco è stata anche all'estero. In Germania , a Lamperthain, c'è stata per il Torneo dei Gemellaggi, quattro  tedesche più altre quattro di altre nazionalità.

 

 

Accompagnarono quell'Adriese anche Folco e Levi e Giorgio Martinolli, ma per un inconveniente conviviale si ritrovò solo e spaesato Luigi Barbujani, unico adriese alla cena del cerimoniale di festeggiamento. Minacciò richiesta di dimissioni e bufera societaria Barbujani, poi tutto si placò nel pullman del rientro.
Queste e altre sono le curiosità che può raccontare la lunga vita sportiva del granata Pellegrinelli. Ricorda avversari di gran nome. Come Mario Corso  nel S. Michele Extra, come Losi nella  Cremonese quando ad Adria giocava Piero Cavallari. Una volta l'Adriese era in schedina contro il Pergocrema.

 

 

Era in Serie C2 e l'allenatore era Mario Ardizzon. Non fu fatto alcun 13 , forse anche perché all'ultimo minuto il difensore granata Marchetti fece fallo da rigore così il Pergocrema siglò il 2 a 2 del pareggio ospite. Proprio Mario Ardizzon è ritenuto dal nostro Enrichetto il miglior allenatore in casa granata:" Bravo, serio e comprensivo, come quella mattina di gran nevicata che in corriera stavamo partendo per andare a Conegliano e mancava Diego Turolla da Goro che era in ritardo con la sua MiniMinor. Lo facemmo salire appena fuori lo stadio Bettinazzi. Fu silenzioso il mister per tutto il viaggio, poi fece giocare Turolla e l'Adriese vinse in trasferta. Fece ancora strada Turolla, terzino d'attacco e forte nello stacco di testa. Andò alla Mestrina e poi lo chiamò Galeone l'anno successivo alla Spal, dove lo ricordo contro l'Inter su Rumenigge, rimediando una brutta figura Diego, lui che non era certo marcatore."

 

 

“Un'altra volta, era il 69/70, in C2 contro il Pro Vercelli eravamo sotto di 3 gol. Ebbene- ricorda Pellegrinelli- il bravo Ardizzon caricò la squadra fino all'impensabile pareggio, 3 a 3 finale. Anche da accompagnatore, stare in panchina stressa,  così dopo quel match chiusi con la panchina, fino al 1980 quando vi ritornai fino all'81, l'anno del mio stop  dirigenziale granata ".

 

 


EXTRATIME by SS/ In cover Enrichetto Pelelgrinelli in un suo storico intervento durante l’Assemblea Figc Veneto., in rappresentanza dell’Adriese.
Poi in apertura di fotogallery vi proponiamo una storica Adriese ‘old-prebellica’ con in prima fila il noto ‘giovane’ Campione che poi ha fatto la Storia e la Leggenda del Grande Calcio ‘granata’.
Quindi vi propongo il tesserino ‘Adriese’ di Gianni Casellato, datato dic 1940 e perché ci è stato consegnato proprio domenica scorsa allo stadio Bettinazzi da suo figlio Ferruccio , lo stesso di cui vi proponiamo successivamente il relativo tesserino ‘Adriese’ datato ottobre 1965.
Tutto questo perché era l’habitat in cui si è inserito il giovane Pellegrinelli nel post guerra dopo aver giocato e fatto il dirigente dei ‘Diavoli Rossi’ , di cui vi proponiamo due significative foto –squadra con relativi dirigenti.
Per quanto riguarda l’Adriese prebellica vi proponiamo altresì il poster della squadra “tuttinpiedi” di cui vi snoccioliamo i relativi nomi partendo da sx: Luigi Bettinazzi ( dir), Rossi Umberto ( di cui ho raccontato la Story sia qui su www.polesinesport.it che nella mia trilogia libraria Polesine Gol – Campioni & Signori”) , Prosdocimi, Catozzi, Biasioli Nino detto ‘Tabaco’, Vianelli detto ‘Brina’, Cagnato, Andreta, Polo, Bepi Bollato, Casellato Gianni, Canato Aldo, Ugo Levi (dir).
Era la squadra del post ‘Aldo Ballarin’ che aveva giocato l’anno prima nell’Adriese ma che nel 1939/40 passa  al Rovigo allenato da Renato Bottacini e giocherà insieme a Leonardo Pelà ( altro mio Personaggio Story nel libro PolesineGol ) nella Serie C (girone A vinta dal Vicenza) prima di passare alla Triestina 41/42 e poi Venezia e Grande Torino nella Leggenda come appunto suo fratello Dino a causa della tragedia di Superga.
Ovviamente Dino Ballarin , nato a Chioggia l’ 11 dicembre 1925  è arrivato all’Adriese dopo suo fratello Aldo e perciò lo presentiamo in una storica foto con i ‘granata’ insieme agli avversari in maglia bianconera.
Ricordando peraltro che poi Dino ha giocato nel suo Chioggia prima di approdare nel Rovigo partecipante nel 1944 al Campionato Alta Italia Veneto ( solo 2 partite ufficiali) prima di tornare a casa Chioggia per il Campionato 1945-46 e poi trasferirsi al Grande Torino dove farà il ‘terzo portiere’.
Ma tonando all’Adriese post bellica voglio ripartire dal tesserino ( marzo 1946) di Antonio Donà detto Bagoto’ anche perché è il papà di Beppe Donà da una vita ‘dirigente’ ( e lo è tuttora) al servizio della sua amata Adriese.
Quell’Adriese di cui vi proponiamo una foto speciale la simpatica foto ‘con cancello’ e con primo da dx in team Giorgio Fraccon , papà di Guido oggi giornalista storico de Il Gazzettino e che ci ha fornito anche le quattro immagini successive col ‘portiere’ protagonista  tra i pali allora di legno e quadrati.

 

 

 

Poi l’Adriese comincia la sua prima escalation, come dimostra anche il Calendario del Campionato di Promozione 1950-51 con tanto di nome Pellegrinelli , preludio alla vittoria nel campionato di Promozione 1952-53 davanti al Chioggia.
Quando poi l’Adriese 1953-54 giocò con squadre super titolate come la Cremonese ( winner) e la Reggiana di cui vi proponiamo subito questi due speciali flash storici con tabellini delle sfide come da sito www.lagazzettagranata.it , sottolineando soltanto che i gol assegnati a Cavalieri sono stati ‘ovviamente’ segnati d Piero Cavallari in prestito dalla Mestrina 
NOTE COME DA TABELLINI / IV SERIE 1953-54 / GIRONE C
6 dicembre 1953 Adriese-Reggiana: 0-4 (0-2) /ADRIESE: Schenato, Luise, Piva; Colman, Callegarini, Bottaro; Serafini, Bertoia, Ravagnan, Della Torre, Cavalieri.
REGGIANA: Manfredini, Prandi, Saccani; Panciroli, Lovagnini, Braglia; Pelloni, Rebecchi, Cappi, Castellazzi, Sgarbi. arbitro: Genel di Trieste. Gol: Cappi al 26’, al 44’, al 63’, al 75’. note. Rivincita. Questo poker in Veneto, e che porta la firma di Gianni Cappi, il centravanti che si mette sul groppone tutta la Reggiana, giunge inaspettato, dopo la batosta di Casalmaggiore. La Reggiana è così. Un po’ la va, un po’ la vin. Si gioca in una giornata autunnale e davanti a 3mila persone. Il risultato viene giudicato un po’ troppo severo. Dopo Cappi, si segnala la grande prova di Lovagnini, definito “insormontabile”.

21 marzo 1954 Reggiana-Adriese: 1-3 (1-2) reggiana: Soragni, Saccani, Sgarbi; Prandi, Montanari, Braglia; Pelloni, Panciroli, Cappi, Checchi, Lipizer. adriese: Schenato, Piva, Callegarini; Colman, Bottaro, Cassetta; Bertoia, Vidal, Zorzan, Serafini, Cavalieri. arbitro: Isidori di Perugia. Gol: Cappi al 6’, Bertola al 14’, Cavalieri al 34’e all’87’. note. Violato il Mirabello. Non restava che difendere questo primato. Pazienza. Pazienza un corno. I tifosi non sopportano il comportamento dei giocatori e alla fine della gara contestano duramente Pelloni, che scavalca la rete e provoca un parapiglia, sedato dalle forze dell’ordine. Tutto ciò fa Senso, per dirla con l’ultimo film di Visconti. L’unica cosa da registrare per i 1.500 del Mirabello, oltre al gol “quotidiano” di Gianni
Cappi e alla tripletta degli ospiti.

NOTE COME DA TABELLINI/ IV SERIE 1954-55 / GIRONE C
19 dicembre 1954 adriese-Reggiana: 1-0 (0-0) Adriese: Schenato, Piva, Roccato; Colman, Bottaro, Cassetta; Liegi, Vidal, Zorzan, Galliccioli, Perazzolo. Reggiana: Danti, Brunazzi, Poligani; Prandi, Sgarbi, Brandolisio; Graziosi, Malavasi, Barbolini, Castellazzi, Pelloni. arbitro: Cinel di Trieste. Gol: Galliccioli al 49’. note. Freddo e nebbia non giustificano una prova tanto amorfa dei granata. Per la verità il secondo tempo non lo si è proprio visto e neppure il gol dell’Adriese. Nessuno è in grado di commentare. Si stava lì a parlare e tentare di intuire. Si intuisce che la Reggiana abbia fatto un forcing ma senza risultato. I giocatori diranno di aver sbagliato numerosi gol fatti. Intanto riusciamo a perdere anche contro gli ultimi. Non siamo neppure una squadra da nebbia. Bravissimi.

17 aprile 1955
Reggiana-Adriese: 1-3 (1-2) Reggiana: Danti, Brunazzi, Sgarbi; Lamantea, Binacchi, Malavasi; Graziosi, Panciroli, Cappi, Barbolini, Pelloni. adriese: Schenato, piva, Roccato; Colman, Bottaro, Cassetta; Niesi, Serafini, Zorzan, Calliccioli, Perazzolo. arbitro: Cotumaccio di Pescara.
Gol: Perazzolo al 3’, aut. di Bottaro al 23’, aut. di Lamantea al 43’, aut. di Binacchi al 55’. Note. Beh, pensar male stavolta aiuta forse a capire. L’Adriese, vera bestia nera dei granata, passa al Mirabello con identico punteggio rispetto a quello dell’anno scorso, grazie a due autogol (uno l’aveva anche messo a segno nella sua porta). I veneti avevano bisogno dei due punti che alla Reggiana facevano un baffo. Tirate voi le somme. Le cronache dicono che la partita è stata “strana” e che il risultato poteva anche essere l’opposto. Ci sono stati anche due gol annullati a Cappi (quando una stagione è storta…) e un rigore sbagliato. La Reggiana ha avuto otto clamorose occasioni da gol fallite. E al 29’ del secondo tempo, quando è stato espulso il portiere ospite Schenato, i granata non hanno saputo approfittarne. A pensar male…

 

 

 

Tutto questo giusto per onorare la TOP 11 con didascalia che recita” La Formazione Adriese partecipante alla IV Serie” , nella quale Zorzan è il ‘moro’ e terzo in piedi da dx.
E giusto per onorare Piero Cavallari ( gran ds più tardi nell’Adriese)  , vestito in borghese a Ferrara insieme alla Top Five dell’Adriese tra cui Riccardo Dalla Torre ( il ferrarese da Berra che era stato già Grande in Serie A.).
Qualche anno dopo l’Adriese si ritrova a ripartire dalla Seconda categoria, dove ha giocato anche Ferruccio Casellato ( vedi tesserino datato ottobre 1965) mentre ne 1966 è stata inaugurata la nuova sede sociale, come dimostra la foto che mostra Enrichetto Pellegrinelli ( primo a sx) a fianco di Ugo Levi nel giorno della inaugurazione ufficiale.
E a tal proposito ecco la foto dell’Adriese in Seconda Categoria 1967/68, con sfondo tribuna del Bettinazzi ( è sempre la stessa di oggi):
Poi l’Adriese sale in Prima categoria e allora …eccovi il Biglietto d’Ingresso Gratuito ‘ per la Tribuna a nome di Enrichetto Pellegrinelli ( ma Lui ha sempre dato il suo contributo alla società) e a firma del presidente Ferruccio Folco per la stagione 1969/70.
Poi l’escalation dell’Adriese continua e allora eccovi in foto poster una speciale Festa societaria datata 1970 con Pellegrinelli sempre al fianco del presidente Folco,.
E a seguire la squadra granata dell’Adriese 1970/71 del ‘rosso’ mr Spanio, già in Promozione sempre con Morandin ( in versione floreale) e con gli emergenti Costante Tivelli e Sante Longato. Ma pr darvi conto di quali fossero i giocatori in quella annata, ecco la speciale formazione che venne letta al microfono del Bettinazzi prima della sfida nel derby storico contro il Contarina nel maggio 1971. Era comunque e ancora l’Adriese di Morandin e capitan Callegaro ma con Franco Franzoso ( vedi foto in bianconero) , mentre con riferimento all’Adriese 1972/73 già in Serie D con mister Simoncello vi proponiamo la relativa foto poster con tutti i giocatori in tuta.

 


 

Periodo storico per l’Adriese del presidente Ferruccio Folco e del segretario Enrichetto Pellegrinelli , che peraltro vi proponiamo in foto poster in Germania in occasione del noto gemellaggio con la Città di Lampertheim.
Orgoglio di una società oramai Ultracentenaria, come dimostra anche l’attuale Calendario che vede l’Adriese 2016/17 in Serie D, orgogliosa della sua Storia come dimostra anche la storica foto  di fine anni ’30 che anche noi vi abbiamo proposto con tanto di nomi.
Ma fermiamoci qui con questa Enrichetto Pellegrinelli – Prima Parte, anche perché nella Seconda parte viaggeremo tra …Memoria e Futuro, con tante altre confidenze e aneddoti su Pellegrinelli in casa Adriese fino ad inizio anni ’80 e poi …Calcio a 5 Veneto, Panathlon Club Adria e ‘Console ‘ provinciale dei Maestri del Lavoro.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it