Festa della Liberazione 2020 onora la Resistenza, in tempo di Ciovid-19/ Nelle città cantando ‘Bella Ciao’ dai balconi e sui social, in Altopolesine celebrazioni solitarie coi sindaci di Melara, Bergantino, Castelmassa, Castelnovo Bariano


Gli ideali e i valori della Resistenza sono le ‘fondamenta’ da cui è nata la Carta Costituzionale e soprattutto l’Italia ‘libera’ post Seconda Guerra Mondiale.

“Era il 25 aprile 1945 il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate”. Questa citazione è by wikipedia, ma soprattutto questo racconta la Storia.

 

 

 

Ecco perché neppure la problematica imposta da coronavirus ha bloccato la celebrazione della 75^ Festa della Liberazione, come dimostra quanto è successo in Italia nelle grandi città con la gente sue balconi e sui social a cantare ‘Bella Ciao’ e nei piccoli paesi con i sindaci a celebrare quasi in ‘solitaria’ una cerimonia istituzionale praticamente fianco a fianco solo col parroco del paese.
D’altra parte ricordiamo tutti la “Pasqua solitaria” di Papa Francesco in Vaticano , da solo in Piazza San Pietro sotto la pioggia, così adesso abbiamo visto il presidente Sergio Mattarella deporre in ‘solitaria’ una corona di fiori davanti al Monumenti ai Caduti , cioè l’Altare della Patria a Roma.

E allora, in sintonia col presidente Sergio Mattarella , vogliano onorare l’identico comportamento dei sindaci del ‘quadrilatero’ , come da reportage trasmessoci da Franco Rizzi , cantastorie dell’enclave altopolesano, che rende onore istituzionale ai quattro sindaci, cioè Anna Marchesini nel cerimoniale di Melara, l’omologa Lara Chiccoli a Bergantino, Luigi Petrella a Castelmassa , Massimo Biancardi a Castelnovo Bariano (alla presenza di Carlo Ferraresi, responsabile locale ANPI) , accompagnati dai rispettivi parroci…rappresentanti ecumenici.

Anche per questo da parte nostra,  per miglior conoscenza storica dei fatti, vi proponiamo in Anteprima la ‘Istituzione’ della Festa Nazionale della Liberazione” e in calce la specifica Appendice Flash story dedicata alla “Resistenza” , giusto per dare essenziale ‘significato’ ai sacrifici fatti dai nostri padri per darci una Italia libera e da …coltivare come un fiore, secondo i valori fondanti della nostra Costituzione.

 

 

 

ANTEPRIMA FLASH STORY ( by wikipedia ) LA LIBERAZIONE : L'ISTITUZIONE DELLA FESTA NAZIONALE

Su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il Re Umberto II, allora principe e luogotenente del Regno d'Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale ("Disposizioni in materia di ricorrenze festive") che recitava:[4]
 
«A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale.»
La ricorrenza venne celebrata anche negli anni successivi, ma solo il 27 maggio 1949, con la legge 260 ("Disposizioni in materia di ricorrenze festive")[5], essa è stata istituzionalizzata stabilmente quale festa nazionale:

 

 

 

PRIMA NEWS “RESISTENZA & 75^ FESTA LIBERAZIONE IN ALTOPOLESINE/ ( di Franco Rizzi, mail 23.04.2020) / MELARA : 25 APRILE ; IN DIRETTA FACEBOOK A CURA DEGLI AMICI DELLA PARROCCHIA

La sindaca Anna Marchesini (FOTO ALLEGATE) comunica che "quest'anno la celebrazione del 75° anniversario della fine della seconda guerra mondiale (n.d.r: sic!) verrà ricordata in modo particolare. Per disposizioni prefettizia e ministeriali non è possibile la presenza del pubblico in piazza XX Settembre, comunque il Comune (FOTO ALLEGATE) ha pensato di celebrare lo stesso nel migliore dei modi. C' sarà una diretta Facebook a cura degli Amici della parrocchia e tutti sono invitati a sintonizzarsi".
Il programma.
Alle 11 messa in onore dei caduto in diretta Facebook. Alle 11.45 posa e benedizione della corona d'alloro davanti al monumenti dei caduti presso la torre campanaria.

 

 

 

SECONDA  NEWS “RESISTENZA & 75^ FESTA LIBERAZIONE IN ALTOPOLESINE
( di Franco Rizzi, mail 26.04.2020) / CASTELMASSA: IL SINDACO COMMEMORA IL XXV APRILE
Il 75° della Liberazione è stato celebrato in solitaria dal sindaco Luigi Petrella, coadiuvato per la benedizione da don Stefano Marcomini (FOTO ALLEGATE), rendendo omaggio al monumento ai caduti, ciò in ossequio alle vigenti disposizioni istituzionali causate dal Covid-19.
Nel messaggio inviato a cittadini e istituzioni il primo cittadino ha esaltato i valori costituzionali sgorgati dalla Liberazione, il quadro valoriale del nostro vivere civile. Ciò è ancora più valido oggi in tempo di pandemia. Parole sintomatiche nel silenzio di un 25 Aprile senza cortei, né discorsi, né canti affollati in piazza. I nuovi eroi, i nuovi martiri sono medici, infermieri e operatori sanitari...
Luigi Petrella ha concluso esaltando l'Italia unita e solidale, le forze armate, l'Italia nell'Ue solidale.
Cerimonie simili nei Comuni limitrofi, arricchite da riprese video per i social.
A Melara la sindaca Anna Marchesini ha, insieme a don Ionut, deposto una corona d'alloro al monumento ai caduti vicino alla torre campanaria quattrocentesca, poi la messa in diretta.
A Bergantino la collega Lara Chiccoli ha fatto una cerimonia simile con don Giuliano Gulmini.
A Castelnovo Bariano i messaggi del sindaco Massimo Biancardi, della collega dei ragazzi, di don Graziano Giuriati e del locale responsabile Anpi Carlo Ferraresi

 

 

 

 
APPENDICE FLASH STORY ( by www.wikipedia, it ) / ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE D’ITALIA 

STORIA/ Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate; parallelamente il CLNAI emanò in prima persona dei decreti legislativi[2], assumendo il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano», stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti[3], incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo.
«Arrendersi o perire!» fu la parola d'ordine intimata dai partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi.
Entro il 1º maggio tutta l'Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile). La Liberazione mise così fine a vent'anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; la data del 25 aprile simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l'avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, e poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.
Il termine effettivo della guerra sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifasciste all'esercito alleato, si ebbe solo il 3 maggio, come stabilito formalmente dai rappresentanti delle forze in campo durante la cosiddetta resa di Caserta firmata il 29 aprile 1945: tali date segnano anche la fine del ventennio fascista.

 

 

 

L'ISTITUZIONE DELLA FESTA NAZIONALE

Su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il Re Umberto II, allora principe e luogotenente del Regno d'Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale ("Disposizioni in materia di ricorrenze festive") che recitava:[4]
 
«A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale.»
La ricorrenza venne celebrata anche negli anni successivi, ma solo il 27 maggio 1949, con la legge 260 ("Disposizioni in materia di ricorrenze festive")[5], essa è stata istituzionalizzata stabilmente quale festa nazionale:
«Sono considerati giorni festivi, agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici, oltre al giorno della festa nazionale, i giorni seguenti: [...] il 25 aprile, anniversario della liberazione;[...]»
Da allora, annualmente in tutte le città italiane – specialmente in quelle decorate al valor militare per la guerra di liberazione – vengono organizzate manifestazioni pubbliche in memoria dell'evento.
Tra gli eventi del programma della festa c'è il solenne omaggio, da parte del Presidente della Repubblica Italiana e delle massime cariche dello Stato, al sacello del Milite Ignoto con la deposizione di una corona d'alloro in ricordo ai caduti e ai dispersi italiani nelle guerre[6].

 

 

 

EXTRATIME by SS/ Nella fotogallery partiamo con due immagini da Castelmassa col sindaco Luigi Petrella coadiuvato per la benedizione da don Stefano Marcomini.
A seguire in sequenza un flash-kit da Melara col sindaco Anna Marcehsini ( insieme agli studenti e in kit stemma Comune + Chiesa) , quindi da Bergantino la sindaca Lara Chiccoli durante una visita ricevuta da Luca Zaia al Museo della Giostra , fiore all’occhiello del Distretto altopolesano.
E dopo un flash d’archivio da Castelnovo Bariano col sindaco Massimo Biancardi al microfono durante la Festa della Liberazione 2018, ritorniamo a proporvi nelle due ultime immagini in fotogallery Luigi Petrella sindaco di Castelmassa durante la recente cerio minia ‘in solitaria’ a fianco di Don Stefano Marcomini.

 

Franco Rizzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it