Flavio Ongaro arbitro in Serie A e assistente di Agnolin per Germania – Brasile e in Champions per Real Madrid – Celtic; poi Uefa e Coppa delle Coppe con Casarin e Barbaresco/ Nel Terzo Millennio anche ‘maestro’ pro arbitri Uisp


Anche questa è una Story che vi avevamo già proposto in modo più ristretto qui su www.polesinesport.it , ma che adesso vogliamo riproporvi in modo più completo , anche perché l’arbitro-assistente internazionale Flavio Ongaro in questo Terzo Millennio ha trasmesso con generosità le sue ‘qualità tecniche’  pro Uisp – Sport per tutti e relativi arbitri amatoriale. 

Mettiamoci anche che ho conosciuto personalmente l’arbitro Ongaro,  sui campi di calcio quand’era emergente e poi anche quand’era protagonista nel Grande Calcio, ma che l’ho conosciuto anche quando per le sue esigenze di tipo professionale e aziendale ( altrettanto a livello internazionale)  ha dovuto …scegliere il lavoro.

Come ho spiegato anche nella mia trilogia libraria intitolata “Polesine Gol – Campioni & Signori” , però la sensibilità di Flavio non è mai venuta meno verso il Calcio made in Polesine, come ben ricordo quando ‘ritagliava ‘ il suo tempo per concedersi ad arbitrare anche nelle serate estive e negli allora prestigiosi tornei notturni che tanto pubblico ha portato negli anni ’80 sui campi del Polesine.

 

 

 

Fatto questo doveroso preambolo , prometto che vi proporrò as soon as possible anche gli ultimi due Personaggi Story più che meritevoli ma rimastimi altrettanto ‘incompiuti’ da tempo nel cassetto…dei ricordi, ( avendo lasciato ’priorità’ ad Storie & Eventi propostici by Friends e che meritavano di essere raccontate qui su www.polesinesport.it) .

Ma intanto vi propongo tout court il seguente reportage pro Flavio Ongaro, rimandandovi in calce al nostro tradizionale Extratime per ulteriori commenti-aggiornamenti agganciati anche alla fotogallery e relative immagini .

 

 

 

MAIN NEWS ( di Sergio Sottovia, dicembre 2006) / FLAVIO ONGARO ARBITRO IN ESCALATION , DA GUARDA VENETA ALLA SERIE A NEL GRANDE CALCIO,  QUINDI STOP PER IMPEGNI PROFESSIONALI -AZIENDALI / NEL TERZO MILLENNIO HA MESSO LE SUE QUALITA’ ANCHE AL SERVZIO DELLA “UISP - SPORT PER TUTTI” E PRO ARBITRI AMARORIALI

Ongaro Flavio, arbitro e assistente internazionale, classe '45

Giacchetta nera, chissà perché. Come spesso accade, la fiamma e la casualità.

Flavio ha dato i soliti quattro calcio, al suo paese, a Guarda Veneta, giovanili.

 

 

 

Lo spunto, il gratta e vinci della sua vocazione, quando è stato ?

Parole di Ongaro:" A 17 anni, vedendo arbitrare Guarda Veneta- Polesella ; era un certo Bozzolan, mi sbalordì la sua personalità nel dirigere la gara. Poi un sabato, a Rovigo, passavo fatalmente davanti alla Sezione Arbitri, proprio quando organizzavano un corso. Entrai e mi iscrissi, era l'ottobre del '63 .Nel 1964, a fine corso, iniziai ad arbitrare. 

L'esordio è stato nel campionato Juniores, il match era Taglio Donada contro Spes Necchi Adria. Per me fu come fosse Milan - Inter. E partì l'avventura."

 

 

 

Un ragazzino a dirigere una partita, certamente una battaglia con tante implicazioni.

Sentite Flavio, che quella battaglia l'ha vissuta: "Devo ringraziare i designatori di allora, Begossi e Zilio, che hanno creduto in me fin dall'inizio. Poi una nota particolare a Polonio Frezzato, che mi ha sempre sostenuto moralmente e psicologicamente." 

A 21 anni Ongaro arbitra in Seconda Categoria, quindi fino ai 24 anni fa la trafila di tutte le categorie fino all'Eccellenza.

Dai 24 ai 28 anni arbitra la IV^ Serie, praticamente l'Interregionale di oggi, ma bisogna ricordare che appena più su c'era subito la Serie C. 

A quell'epoca la IV^ Serie era molto dilettantistica, 

 

 

 

A 31 anni Flavio Ongaro, da Guarda Veneta, debutta in Serie C.

"Il match era Maceratese - Fano. Dai 31 ai 36 anni - ricorda Ongaro - arbitrai sempre in Serie C, spesso nei gironi meridionali, a Catania, Marsala, Salerno, Cosenza , Reggio Calabria, Agrigento. Campi caldi , partite difficili da amministrare."

Ma è stato proprio su quei campi caldi che il nostro Ongaro si è guadagnato , a 37 anni ,  il passaggio alla C.A.N., quindi poteva arbitrare in Serie A e Serie B.

 

 

 

Tanta abnegazione e tanti sacrifici, ha fatto Ongaro per arrivare a quei livelli. Nel mentre le responsabilità di lavoro, alla Berco di Copparo lo coinvolgevano maggiormente. Come responsabile alle vendite cominciava a diventare più difficile combinare i viaggi di lavoro con la passione sportiva. Viaggiare in Germania, Olanda o Scandinavia, tornare a Milano Malpensa, cambiare di valigia e ripartire per il Sud impegnava il nostro Flavio ma anche la moglie Ludimilla. E bisognava comunque trovare il tempo per gli allenamenti.

Personalmente il sottoscritto lo ricorda correre agli orari più disparati, lungo l'Eridania o lungo il Po, da Guarda a Polesella, sempre cronometrandosi, perché la base atletica gli avrebbe permesso di essere più vicino all'azione , la domenica sui campi, quindi decidere con più cognizione di causa.

 

 

 

"Essere lucidi e decidere in un istante, con le situazioni in movimento - spiega Flavio - imponeva la costanza negli allenamenti, migliorare scatto e fondo."

Quattro anni ad alto livello, fino ai primi anni ottanta. Ma nel contempo non era raro trovarlo disponibile per tornei minori, giovanili, o amatoriali aziendali da dirigere in souplesse, con la sua personalità. Vale a dire, amore per lo sport. 

" Sul ferrarese a Berra , in un torneo minore ma non tanto, fu sospesa una semifinale sfuggita di mano all'arbitro. Un amico mi segnalò che non sapeva come fare per trovare una soluzione di tranquillità per quella gara da ripetere - ricorda Flavio -. Finito il lavoro , mi cambiai e ci andai. Fu tutto tranquillo davanti a 1200 spettatori e fu una gran soddisfazione anche per me."

 

 

Il curriculum essenziale di Flavio Ongaro lo registra arbitro di 84 partite di Serie B, più 12 in campo internazionale, nei vari tornei. Nel 1985 due partite di Coppa Italia, Roma - Bari e Torino - Sampdoria. Un polesano all'Olimpico, un polesano per il quale era imminente il debutto in Serie A. Un 'orgoglio anche per noi, che aspettavamo con una certa speranza l'uscita delle designazioni arbitrali. "A quei tempi, a quell'età l'arbitro non era ancora considerato un vecchio - precisa Flavio -, ma dovevo sempre più fare i conti con gli impegni di lavoro. La partita ormai non terminava la domenica, ma continuava anche il lunedì e il martedì , invadendo i tempi di contatto con la clientela." Anche l'azienda aveva le sue esigenze.

 

 

 

Ha girato abbastanza Flavio Ongaro, anche come guardialinee, con Agnolin a dirigere Germania- Brasile, poi Coppa dei Campioni per Real Madrid - Celtic.

"Conoscere le lingue mi favoriva, nelle designazioni a livello internazionale. Ancora con  Agnolin in Coppa delle Coppe per Berlino-Stella Rossa, in Uefa in Spagna per Pamplona-Zagabria. - continua Flavio - Altre volte con Casarin e con Barbaresco, che a Spalato si allenò a lungo anche il mattino stesso della gara."

Soddisfazioni tante. Ma quando in particolare ?.

" Al momento della designazione, poi al momento dell'uscita dagli spogliatoi e vedere 50mila spettatori - precisa e continua Ongaro- Comunque il vero sport è quello del mondo dilettantistico, nel professionismo il calciatore è quasi un attore, il palcoscenico incide troppo sui valori sportivi." Ne potrebbe raccontare e ne racconta in privato il nostro Flavio.

 

 

 

Bisognerebbe parlare di pressioni dirigenziali e di imparzialità arbitrale, adesso che è appena capitato l'affare dei regali, degli orologi Rolex fatti dalla Roma e restituiti.

"L'ospitalità verso gli arbitri e il gesto di signorilità avveniva anche allora ed era a conoscenza della Federazione, nei limiti consentiti. Essere accompagnati a cena dai dirigenti avveniva - ricorda Flavio - senza che questo implicasse favoritismi. Sul campo la professionalità sportiva dell'arbitro sta sopra e al di fuori di ogni cosa. Certo una volta a Empoli, dove avevo già arbitrato altre volte, ebbi la sorpresa di trovare nella stanza d'albergo una scatola con un biglietto della società. Non avevo segnalato a nessuno che sarei andato in quell'albergo, per questo li obbligai alla restituzione."

A Catania il nostro Ongaro come altri è andato a cena col presidente Massimino. E Flavio inquadra la situazione: "Quando un arbitro va a cena con un presidente non vuol dire che ne agevoli la sua squadra. Quando la cortesia è uguale per tutti, la cosa non crea favoritismi."

 

 

 

Sviste sul campo ? Anche ad Ongaro sono capitate e ne ricorda una a Lecce, dove non s'era accorto di un giocatore che si era messo fuori campo per far andare in fuorigioco un avversario.

Poi ricorda la telefonata di solidarietà di Galliani, che gli riconosceva l'onestà di aver ammesso l'errore. Avrebbe potuto continuare ad arbitrare il nostro Flavio, oltre la stagione 85/86.

"A lungo andare la vita era troppo pressata dal mondo sportivo e i sacrifici diventavano insostenibili - va in flash back Ongaro- Certo dopo che ho smesso, mi pesava molto essere assente, soprattutto all'inizio di quella stagione sportiva 86/87 che era partita senza il sottoscritto."  

 

 

 

Tanti sacrifici e tante soddisfazioni, per l'arbitro Ongaro. Come l'amicizia con altri arbitri, coi quali si ritrovava  per la preparazione e gli approfondimenti annuali. Oltre ad Agnolin, anche Pieri, D'Elia e Magni di Bergamo. Valori sportivi che gli sono rimasti dentro e che adesso vorrebbe servissero a suo figlio Filippo: " Arbitra in CND, domenica è stato a Mezzocorona, ma lo seguo spesso anche quando arbitra i campionati Primavera. Alle volte trovo qualche Commissario o qualche vecchio segretario, come a Fano, che mi saluta e mi fa piacere."

 

 

 

Ha spirito di sacrificio anche suo figlio; per crescere corre fino a Sportilia, ma si sa che i polesani devono fare più sacrifici degli altri se vogliono arrivare. Nel Polesine certe strutture non possono esserci. 

"Piuttosto sarebbe bello- conclude Flavio - che chi ha più esperienza la trasmettesse ai giovani."

Una considerazione, una lamentela, un'accusa, una proposta per la Sezione AIA di Rovigo ?

Sicuramente detta da Ongaro non è un'esigenza personale in favore di suo figlio Filippo, piuttosto è un'indicazione che può far bene alla categoria arbitrale , un contributo al calcio, a partire da quello polesano.

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover Flavio Ongaro premiato da Italo Cucci ( sx) con al centro Enzo Rossi ( pres AIA Rovigo) nella serata organizzata by Coni Rovigo di Giuseppe Rossi nel 2006 in onore di tutti i Polesani protagonisti in Serie A.

Quindi in fotogallery e con riferimento alla carriera in escalation di Flavio Ongaro, partiamo da lontano proponendo il tabellino della partita Grignano – Due Torri ( in campo anche l’ormai maturo Nini Costantini già calciatore in Serie A con Spal e Napoli) , valida per il campionato di Seconda Categoria 1965/66.

E con riferimento al fatto che Ongaro è originario di Guarda Veneta ed è stato anche presidente della società, eccolo al centro tra le due squadre in una foto poster relativa ad una partita Vecchie Glorie Guarda Veneta di capitan Antonio Brajato (maglia bianca).

A seguire Flavio Ongaro arbitro nel 1971 in foto -five con da sx Caporali, Vegro, X, LUI; Stocco pres Figc, poi nella terna arbitrale formata da Giuriola, Ongaro, Giubbin; quindi Ongaro mentre entra in campo ( foto a colori) tra i capitani delle due squadra a Badia Polesine ,in uno storico Memorial Ottorino Verzaro.


 

Con riferimento invece a Flavio Ongaro ‘arbitro’ tra Calcio Dilettanti e Mondo Professionistico, lo proponiamo in tandem con Diego Scabin (durante una finale torneo Uisp Terzo Millennio a San Martino di Venezze) e in kit con…sé stesso arbitro del match Triestina- Sambenedettese del 1985/86 mentre sventola il cartellino giallo.

E sempre dal Grande Calcio , campionato 1985-86, proponiamo Ongaro arbitro di Pescara Genoa, poi di Empoli vs Palermo, quindi Bologna di cap De Vecchi vs Arezzo , infine assistente dell’arbitro Luigi Agnolin nel match Como vs Juve 1985/86 di capitan Scirea.

Dicevamo del passaggio di consegne arbitrali a suo figlio Filippo, e allora eccovi tre immagini di alcuni raduni AIA Rovigo , la prima con Filippo e il gruppo giovani arbitri assieme ai noti maturi Giuriola, Polonio Frezzato, Giubin, Filippini, la seconda nel gruppo con Govoni, Puggina, Giubin in tuta, infine Filippo Ongaro premiato con Michela Lionello premiati tra Clelio Mazzo Figc e Beppe Osti presidente Coni Rovigo.

 

 

E dopo la foto premiazioni Coni 2006 con Ongaro premiato da Enzo Rossi e attorniato da Italo Cucci, Giovanni Cattozzi assessore Comune Rovigo, Beppe Nasti pres AIAC Rovigo, proponiamo Flavio Ongaro in versione ‘maestro arbitri ‘ pro Uisp Rovigo, nel cerimoniale della finale campionato provinciale amatoriale 2008 vinta allo stadio Gabrielli di Rovigo dal Badia Polesine ( in foto col dirigente Marcello Ferreri) .

Mentre dulcis in fundo e in contraltare alla cover, vi proponiamo la foto panoramica Festa CONI 2006 pro Polesani in Serie A che , per la cronaca e per la storia, vede premiati da sx Sergio Sottovia ( perché ho consegnato a tutti i Campioni una loro ‘Storia’) , Sante Crepaldi, Patrizio Bonafè, Lauro Pomaro, Massimo Albiero, Michele Paramatti, Polonio Frezzato, Italo Cucci guest star, Beppe Osti, Celestino Celio, l’Onorevole Luca Bellotti , Saul Malatrasi,  gli arbitri Renzo Rossi, Gian Carlo Bernardini, Antonio Puggina, FLAVIO ONGARO, Enzo Rossi, infine Maurizio Giuriola.

 

 

Sergio Sottovia

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