Francesco Gabrielli il ‘maestro’ del calcio italiano’ by Maurizio Romanato.


Francesco Gabrielli il ‘maestro’ del calcio italiano’ by Maurizio Romanato.

Di Francesco Gabrielli e di Maurizio Romanato andremo a scrivere a tempo debito nella rubrica ‘Campioni & Signori’, ma l’attesa sarebbe lunga visto il …rispetto della sequenza cronologica.

E così in questa rubrica dove avevo deciso di rendere onore a ‘Quelli dei Libri di Sport’ ho ritenuto giusto partire proprio da Maurizio Romanato, il capostipite dei ‘Giornalisti Sportivi Polesani’, ma sopra tutto colui che ha scritto il libro “FRANCESCO GABRIELLI (1857-1899)  LE ORIGINI DEL CALCIO IN ITALIA: DALLA GINNASTICA ALLO SPORT” ( vedi foto d’apertura).

Un libro di 405 pagine che mi ha ‘impegnato’ nella lettura per ben DUE-SETTIMANE-DUE.

 

Tante meritava , quasi fossi …Admo con Umberto Eco ne ‘Il nome della rosa’. Vale a dire che con Maurizio Romanato avevo tutto da imparare, perché il suo non è un libro sul solo ‘Personaggio sportivo Francesco Gabrielli’ , ma un libro che ‘viaggia’ con Gabrielli dentro il Calcio Italiano e le sue origini, documentando, certificando le idee e l’operatività di un Gabrielli che ‘dentro la Scuola e la Rovigo sportiva e istituzionale ‘ è stato un infaticabile promotore. E per il sottoscritto è stato un ritornare ai bei tempi, quando negli anni ’70 all’Università di Ferrara era bello studiare ‘Diritto comparato’ nell’ambito dell’esame di Ordinamento delle Comunità Europee. Perché il Gabrielli by Romanato non è solo un ‘maestro fondatore’ del calcio italiano, ma soprattutto un divulgatore- comparato del Calcio Made in England and in Germany’. Un libro ‘immenso’ quindi quello scritto da Maurizio Romanato e per capirne il ‘grande lavoro dell’autore’ basterebbe che Vi trascrivessi i suoi RINGRAZIAMENTI, perché è da lì che si capirebbe dove abbia viaggiato Romanato, con chi abbia viaggiato Romanato, quanto abbia viaggiato Romanato. Invece preferisco raccontarVi perché abbia viaggiato Romanato dentro la Storia di Gabrielli, perché da lì si capisce sia CHI è Romanato e sia chi è Gabrielli. Tutto questo per un LIBRO che è stato presentato a Palazzo Celio ( in foto, Romanato tra Gianfranco Bardelle presidente Coni Veneto e Tiziana Virgili allora assessore provinciale sport ), nella sede della Provincia di Rovigo, il 25 novembre 2008. Ma di questo il sottoscritto ‘Tommy’ ve ne rende conto per così dire ‘in coda’ trascrivendovi l’articolo pubblicato il giorno dopo su Il Resto del Carlino, mentre sento doveroso rendere onore direttamente a Maurizio Romanato ( nelle foto col microfono, presentatore dei libri di Garbellini a Canaro e di Ridolfi a Melara) citandone la ‘sua’ biografia in fondo al ‘suo’ libro e proponendovi la ‘sua introduzione’ così come testualmente l’ha pubblicata in ‘seconda’ di copertina.
BIOGRAFIA di MAURIZIO ROMANATO

 

 


Maurizio Romanato. E’ nato a Rovigo il 27 ottobre 1954 e ha conseguito la maturità al Liceo classico ‘Celio’ di Rovigo nel 1972, poi laureato in Ingegneria civile edile all’Università di Padova, è al “Gazzettino” redazione di Rovigo dal 1977. Giornalista professionista nell’ambito della storia dello sport ha scritto Rovigo Calciostoria ( con Stefano Casalicchio)  edizioni Ipag nel 1989 e ha collaborato a Il calcio veneto di Gianni Brera, neri Pozza editore, nel 1997 con il capitolo su Rovigo. Nel 2006 con Alberto Garbellini ha realizzato Rovigo in C2, un’emozione per sempre.
FRANCESCO GABRIELLI/ INTRODUZIONE BY MAURIZIO ROMANATO
A Francesco Gabrielli 81857/1899), bolognese di nascita, trapiantato in Polesine nel 1876, insegnate di ginnastica per 23 anni nelle scuole di Rovigo, la storiografia sportiva non ricorda adeguatamente i meriti dovuti ad uno dei padri del calcio in Italia. La sua figura è passata dalla notorietà nazionale ed internazionale dell’ultimo decennio del XIX secolo al quasi oblio dei tempi recenti. Uomo modesto e benvoluto, schivo ma deciso nelle sue convinzioni di studioso, educatore e divulgatore, rappresenta una delle figure di riferimento del calcio. Fu uno degli ‘importatori’ del gioco in auge Oltremanica, ne favorì la conoscenza sia con i suoi contatti all’estero, soprattutto con i paesi di lingua tedesca, sia con l’opera svolta nelle scuole e all’interno del movimento ginnastico nazionale. In parallelo con l’esperienza tedesca di Konrad koch , trovò ilo modo di far accettare, nonostante le resistenze politiche, i giochi sportivi anche alle correnti militariste e xenofobe esistenti a fine Ottocento. Fu il principale esponente del football di provenienza ginnastica il canale di introduzione in Italia che si affiancò a quello tradizionalmente noto di matrice inglese genoano-torinese garantendo solidità e diffusione all’intero movimento nazionale. Dissipò infatti le nebbie della confusione esistente in Italia fra le varie versioni del gioco promuovendo il metodo della Football Association in contrapposizione al Football Rugby dopo aver sperimentato la disciplina sportiva nelle scuole rodigine fin dal 1893, anno in cui inserì ufficialmente il calcio nella attività della Società rodigina di ginnastica. Scrisse il primo regolamento completo ( 1895, stampato da Hoepli di Milano) e il primo manuale di divulgazione dedicati al calcio per uso delle scuole e delle società (1896, Tipografia Minelli di Rovigo). Fu il primo autentico ‘tecnico’ del Soccer in Italia, organizzando uno ‘stage’ per insegnati volto alla spiegazione e diffusione del football, che fece di Rovigo 1893 una ‘piccola Coverciano’ . Organizzò la partita di esibizione Udinese- Rovigo nell’ambito del Concorso nazionale ginnastico a Roma nel settembre 1895 e fu l’anima sportiva e il direttore del primo campionato italiano di calcio ( treviso, settembre 1896), non riconosciuto dalla Federazione perché essa non era ancora nata, ma che fu il primo evento agonistico nazionale di questo sport. A Gabrielli il calcio italiano deve quasi interamente la terminologia usata tuttora. Significativo il carattere etico che Gabrielli e gli altri pionieri del calcio davano ai nuovi giochi. L’importanza del fair play tra i giocatori è sottolineata non solo con la possibilità data ai ‘capipartito’ di interrompere il gioco, di valutare assieme all’arbitro il fallo o l’episodio contestato, di punire addirittura il proprio giocatore, già inserita nelle regole di provenienza inglese, ma anche con la proposta fatta direttamente da Gabrielli di riconoscere all’arbitro la possibilità di assegnare la vittoria a una squadra in caso di pareggio sul campo tenendo conto della maggior correttezza durante lo svolgimento della partita. Concetti che, nell’esasperazione e nel business dei nostri tempi appaiono inapplicabili, ma danno l’idea di quale spirito fosse permeato il calcio italiano delle origini.

 

Gabrielli morì a Rovigo a 41 anni, pochi mesi dopo la disputa del primo campionato della neonata Federazione italiana football ( vinto dal Genoa nel 1898). Nonostante la prematura scomparsa, il seme calcistico che aveva gettato con abnegazione e passione stava già dando copiosi frutti di cui è giusto attribuirgli la paternità e rendergli la dovuta riconoscenza. 
SI SCRIVE GABRIELLI, SI LEGGE ROMANATO
Gabrielli, quando il calcio era una passione
Presentato il libro del precursore del football in Italia, un bolognese trapiantato a Rovigo. ( il Resto del Carlino, 26.11.2008, by Sergio Sottovia)      
Un libro, una storia. Emblematico il titolo “Francesco Gabrielli (1857-1899) – Le origini del calcio in Italia: dalla ginnastica allo sport”. Per certi versi si potrebbe dire che ‘si scrive Gabrielli e si legge Romanato’. Una storia ‘intensa’ quella di Francesco Gabrielli , il bolognese trapiantato a Rovigo e precursore del Calcio in Italia. Una storia importante che, tramite Gabrielli gratifica Rovigo di un ruolo ‘fondamentale’ nel panorama sportivo nazionale. A giusta ragione quindi Gabrielli & Romanato , nel giorno della presentazione ufficiale a Plazzo Celio, sono stati ‘celebrati’ con riconoscenza dai massimi organismi istituzionali e sportivi , in una sala consiliare gremita da tanti personaggi rappresentativi del mondo non solo del mondo giornalistico e calcistico, dal Panathlon di Piva a quelli del Calcio Rovigo e quelli della Tagliolese e di altre società rappresentate. Presenti al tavolo dei relatori Tiziana Virgili, assessore provinciale allo sport, Fausto Merchiori sindaco di Rovigo,
Gianfranco Bardelle presidente Coni Veneto , Pier Luigi Bagatin responsabile della collana per l’editore Antilia – Treviso, quindi Clelio Mazzo  delegato Figc Rovigo. E nelle parole di tutti i relatori c’è stato il grazie e la riconoscenza a Romanato e al suo ‘grande lavoro di ricerca’ per aver fatto conoscere Gabrielli e tutto il suo valore. << Siamo fortunati – ha detto la Virgili – aver trovato in Romanato tanta passione e professionalità di giornalista e scrittore al servizio dello sport e di quei valori ideali che lo stesso Gabrielli , attraverso il suo impegno per divulgare la disciplina del calcio, ha messo al servizio della persona e della personalità>>.  A seguire il sindaco Merchiori ha ringraziato Romanato ‘ a nome della città di Rovigo per aver fatto conoscere meglio un personaggio come Gabrielli che ha fatto camminare il nostro territorio’. E se Clelio Mazzo ha preso spunto dall’importanza del ‘lavoro’ di Romanato per invitare le istituzioni a sostenere anche con fondi o borse di studio altre ricerche sulla storia sportiva polesana, poi Pierluigi Bagatin ha rilevato anche l’importanza ‘culturale’ della ricerca di Romanato su Gabrielli, che proprio per tale ragione è stata pubblicata dall’Editore Attilia – Treviso, in quanto testi e protagonisti patrimonio del Polesine, nella collana ‘Policinenses Selectae Chartae’.
Valori di alto livelli, quindi , quelli di Gabrielli e di Romanato , e dei quali – ha sottolineato Gianfranco Bardelle presidente Coni Veneto – ci faremo carico direttamente per portarli come meritano a conoscenza nazionale.
Una giornata particolare , quindi, quella della presentazione del Gabrielli – Libro Story, perché di Gabrielli l’autore Maurizio Romanato ha scritto ‘tutto e di più’ – direbbero quelli della Rai - . Un tomo di 400 pagine, anzi 425, se consideriamo la ‘presentazione’ di Tiziana Virgili, i ‘ringraziamenti’ e la stessa ‘presentazione’ dell’autore. Una presentazione che lo stesso Romanato ha fatto viaggiare, attraverso Gabrielli, dentro l’esegesi della storia dl calcio in Italia. Ha detto infatti l’autore:<< C’è stata una via del calcio che , attraverso gli inglesi, ha avuto una sua centralità a Genova, ma c’è stata anche l’altra via, quella del precursore Gabrielli che attraverso la ginnastica si è evoluta da Bologna a Rovigo e in tutto il Veneto, e che attraverso gli scritti di Gabrielli ha addirittura ‘anticipato’ il calcio ufficiale della Figc>>.
Significativo di quanto fosse ‘alto’ il valore di Gabrielli ( ndr, uno degli 8 grandi europei alla pari di De Coubertin) è a tale proposito la pubblicazione di Gabrielli che titolava ‘ Il Gioco del Calcio o Football Association. Il Gioco dello Sfratto a Palla Vibrata o Schleuderball’ pubblicato nel 1896 da Minelli Editore – Rovigo, senza contare che l’anno prima la casa editrice Hoepli aveva pubblicato il suo manuale  che titolava “ Giochi Ginnastici” , raccolti e descritti da Francesco Gabrielli per le scuole e per il popolo.
Con quanto fair play l’abbia fatto Gabrielli lo ha sottolineato citando Romanato alcuni passaggi specifici del libro, tra l’altro da aneddotica storica. Come quando l’arbitro non aveva il fischietto ma il cornetto, mentre avevano il fischietto i due capitani che così davano il loto apporto alla regolarità del gioco. Senza contare che lo stesso Gabrielli aveva proposto , nel caso di parità, di assegnare la vittoria alla squadra che si era comportata meglio dal punto di vista della disciplina. Per tutto questo, il grazie che nel finale a Romanato ha rivolto Camillo Norbiato , ex presidente Coni Veneto, va inteso come ‘grazie polesano’ alla pari della targa che a Rovigo , nello stadio di calcio, recita ‘ A Francesco Gabrielli , Maestro di calcio a Rovigo per l’Italia’.

Sergio Sottovia

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