Genitori, lasciate che i ‘pargoli’ vadano a Lui ( il mister)


Questa settimana la notizia riguarda prevalentemente il settore, ma non riguarda l’aspetto tecnico quanto il rapporto genitori – ragazzi , quindi società – genitori e di conseguenza dirigenti/tecnici – ragazzi.

Una volta un allenatore polesano, Piero Cavallari enunciò ad un dirigente del Torino questo suo aforismi:<< A volte penso che sarebbe meglio allenatore giocatori ‘orfani’>>.

Come a dire che l’ingerenza produce effetti negativi sul comportamento dei ragazzi.

Non tanto e non solo come giocatori di calcio, ma come ‘crescita’ della persona.

Questa settimana un presidente di una società rodigina, puro settore giovanile, mi ha raccontato di un suo campioncino che sicuramente è un grandissimo giocatore, ma che essendo ancora un bambino ( classe 2000) si è messo a piangere perché non ce la faceva più a fare tutto quello che era capace di fare, gli mancava il …fiato.

Già , tutto in rapporto con le aspettative. E a tale proposito un allenatore polesano che allena nel padovano mi ha raccontato di quanto siano state ‘troppo alte’ le aspettative di alcuni genitori rispetto ai loro ragazzi, a tal punto che quegli stessi ragazzi, quei loro figli, andavano in crisi sul campo per la loro ‘presunta’ incapacità

Insomma i loro genitori vorrebbero che i lloro ragazzi fossero sempre e comunque dei ‘campioncini’ .

Ingerenza psicologica, che incide tanto quanto certe ingerenze tecniche. E in mezzo ci sta l’allenatore dei giorni d’oggi. Ce la farà il ‘nostro’ allenatore a ‘resistere’ fino alla fine del campionato?

La domanda sorge spontanea perché nella sua situazione non c’è quel filtro necessario ‘ dirigenziale’ che in altre società c’è e si vede.

E allora segnalo che a Taglio di Po sulla porta dello spogliatoio c’è un avviso ai genitori che è una specie di ‘avviso ai naviganti’ . In buona sostanza la società avvisa i genitori che … stiano tranquilli in tribuna perché i loro figli li hanno lasciati in buone mani , cioè in quelle della società. Perciò non c’è bisogno di entrare negli spogliatoi e non c’è bisogno di portare la borsa ai loro figli perché, poverini loro, …la borsa pesa troppo.

Insomma al sottoscritto piacerebbe vedere in tribuna dei comportamenti ‘gioiosi’ come quelli nella foto proposta e nella quale si vedono Matteo e Dario Lazzarin ( mister del settore giovanile del Chievo) sorridenti con la loro mamma ma anche coi coniugi Cordella, la signora Maistro, Pietropolli e il ds Boscolo.

Ma perché ciò succeda, in tante società è meglio che certe indicazioni vengano date già ad inizio campionato.

E’ un po’ quello che faceva alla Spal l’evergreen Luciano Cazzanti responsabile del settore giovanile, che ad ogni inizio stagione convocava una riunione anche per i genitori dei ragazzi, per dire loro che ‘non dovevano fare commenti tecnici e ingerenze tecniche durante le partite o commenti a carico dei giocatori, perché …questo non era ammesso dalla società , pena l’allontanamento non solo dei genitori ma anche dei loro ragazzi”.

Certo oggigiorno i genitori pagano delle ‘rette mensili’, ma questo non dà loro diritto di ‘prevaricare’ le loro funzioni. Non sempre far l’angelo custode aiuta ad andare in paradiso. Anche perché …il paradiso non è certo su questa terra.

Sergio Sottovia

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