Giuseppe Zenezini da scavi del Canàr a curatore Museo di San Pietro Polesine/ E ora ‘artista’ di piatti in ceramica


23/09/2020

Come curatore del Museo civico di Castelnovo Bariano l’ho incontrato Giuseppe Zenezini grazie a ‘gancio’ Franco Rizzi cantastorie dell’enclave altopolesano col quale mi sono ritrovato a parlare d’arte la settimana scorsa a casa di Natale Calesella architetto scultore che abbiamo più volte onorato qui su www.polesinesport.it, perché le sue sculture in terracotta sono state esposte/premiate anche all’estero.
Adesso, onoriamo altrettanto tra i ‘Polesani nel Mondo’ l’artista Giuseppe Zenezini perché ad agosto è stato ‘premiato’ al 1° concorso di ceramica d'arte contemporanea, Mondo Mare Festival, ad Albisola Superiore (Savona). Dove il ‘maestro’ Zenezini ha presentato due pezzi: un piatto di 40 cm di diametro effigiante il ballo tratto dalla Bibbia di Borso d'Este per il quale è stato ‘premiato’ ; quindi un secondo piatto delle stesse dimensioni raffigurante il gioco delle carte, copia dell'originale conservato al londinese British Museum.
Un artista Giuseppe Zenezini che peraltro voglio onorare , in premessa al seguente reportage trasmessoci dall’amico professore Franco Rizzi,  anche per il fatto che è stato un precursore del citato Museo Civico di San Pietro Polesine ( di cui è curatore ).
E lo voglio ricordare estrapolando il seguente focus a firma di Paolo Bellintani che nel 1998 nel suo libro ( scritto insieme a Claudio Balista) dal titolo “Canàr di San Pietro Polesine – Ricerche archeo – ambientali sul sito palafitticolo”  ha scritto questo speciale riconoscimento ai ‘precursori degli scavi del Canàr’ .

 

 

 

<<  Quando negli anni 70 i soci del CPSSAE di Castelnovo Bariano rinvennero le tracce di un insediamento di tipo ‘palafitticolo’ in località Canàr di San Pietro Polesine ( comune di Castelnovo Bariano –RO) il richiamo della scoperta fu piuttosto modesta. Le notizie date in “Padusa” (1976) e poi nella “Rivista di Scienze Preistoriche” (1981) e in “Studi Etruschi” (1984) , non ne sottolineavano la specificità degli aspetti culturali , evidenziandone solamente la maggiore antichità ( antica età del Bronzo)  rispetto ad altri siti rinvenutio nel territorio ed inquadrabili nella media e recente età del Bronzo ( Ghinatella, Marola, Canova) . Canàr fu anche l’unico sito della zona che in quegli anni fu oggetto di un saggio di scavo da parte dei soci del CPSSAE ( 1997)>>

 

 

 

Ma merita anche di esser citato integralmente la  ‘nota in calce’ perché onora specificatamente Giuseppe Zenezini e quei primi fondamentali appassionati volontari di scavi  del Canàr perché recita testualmente:<<  Le ricerche del territorio portarono inoltre alla costituzione di un Antiquarium, divenuto poi Museo civico. L’impegno del gruppo archeologico e della Amministrazione comunale di Castelnovo Bariano anche nel campo della didattica e della collaborazione con Enti e Istituti di ricerca ( Sopraintendenza Archeologica per il Veneto e Università di Padova e Londra) è proseguito fino ad oggi e ciò per merito soprattutto di William Moretti, Pietro Prandini, Agide e Giuseppe Zenezini. Molto tempo della sua breve vita dedicò a queste attività anche Alfredo Moretti>>.
Tutto questo, rimandandovi in calce al nostro tradizionale Extratime per ulteriori commenti relativi anche alla fotogallery, eccovi il citato reportage by F.R: perché onora Giuseppe Zenezini artista in the world ma con solide ‘radici’ socio-culturali legate al suo impegno in Altopolesine, partendo dagli scavi del Canàr fino a curatore del Museo civico di San Pietro Polesine e tanta didattica da maestro educatore per i giovani dell’Altopolesine predisposti a diventare adulti nel senso più etimologico del termine.

 

 

 

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 16.09.2020) / CASTELNOVO BARIANO : GIUSEPPE ZENEZINI IL MAGO DELLA CERAMICA
Giuseppe Zenezini, anni 68, attuale curatore del museo civico nella frazione di San Pietro Polesine, nel 1982, a cura del Cpssae della Transpadana Ferrarese, partecipò attivamente, sulla riva sinistra del Tartaro fossile (confine legnaghese) agli scavi onde portare alla luce la testa di un ponte romano. Al contrario fu riesumato il basamento di una torre doganale confinaria veneziana (secolo 15°) a controllare i finitimi territori gonzaghesco-estensi, nel contesto della navigazione commerciale tra Adige e Po. A cura della competente Sovrintendenza fu dato alle stampe un corposo catalogo che ebbe rilievo nazionale. Furono recuperati, fra l'altro circa 5400 frammenti di ceramiche quattrocentesche ferraresi (piatti, scodelle, brocche, tazze, ciotole)
"In un quadriennio - ricorda Giuseppe Zenezini - assemblammo e ricreammo questi utili strumenti, oggi parte strategica del nostro museo sampietrese. Non eravamo restauratori professionisti, ci improvvisammo prima archeologi, poi restauratori, la grande passione e la dedizione ci premiò allora. Lunghe sere a lavorare io, mio fratello Agide e Pietro Prandini".

 

 

 

Per Giuseppe Zenezini la ceramica divenne ragione di vita tanto che alle scuole elementari dal 1992 in poi tenne lezioni ai bambini del 1° e del 2° ciclo (lavorazione della creta; età del Bronzo; lampade romane; ceramiche di Torretta..): la manualità ragionata in aula; la teoria al museo sampietrese).
"Dopo il 2000 - prosegue Giuseppe Zenezini - approfondii gli studi ceramici e cominciai a produrre per conto mio piatti, scodelle, brocche, tazze, ciotole del '400 ferrarese. Acquistai pezzi crudi di argilla insieme ad un forno di cottura, un lavoro certosino, il mio hobby sino ad oggi".
Come nasce un piatto estense? Progetto, tazza in argilla cruda,  bagno di terra bianca o ingabbiato, disegno con un punteruolo o graffiatura, prima cottura a 1000° gradi, colorazione (un paio di colori base come il verde ramina e il giallo ferraccia), lucidatura o vetrificatura, ricottura a 960°, il tutto per una settimana di lavoro.

 

 

"Dal 2016 - conclude -mi sono dedicato a tempo pieno alla ceramica quattrocentesca ferrarese, ispirandomi alla mitologia, alla storia, al quotidiano della corte umanistica estense. Sino ad oggi ho prodotto un centinaio di pezzi tra piatti, scodelle, brocche, tazze, ciotole, vasi. Lo scorso agosto, tramite un sito di ceramisti su Facebook, mi sono iscritto al  1° concorso di ceramica d'arte contemporanea, 4A edizione, Mondo Mare Festival, dal 7 al 9/8 ad Albisola Superiore (Savona). Ho presentato due pezzi: un piatto di 40 cm di diametro effigiante il ballo tratto dalla Bibbia di Borso d'Este; un secondo piatto delle stesse dimensioni raffigurante il gioco delle carte, copia dell'originale conservato al londinese British Museum. Sono stato premiato per il piatto estense. A breve un altro concorso il Master Ceramist di Savona".

EXTRATIME by SS/ In cover Giuseppe Zenezini ‘premiato’ artista al Albisola, col suo ‘piatto di ceramica’ nel 1° concorso di ceramica d'arte contemporanea, 4A edizione, Mondo Mare Festival.
E dopo analogo flash dal Mondo Mare Festival vi proponiamo due flash relativi alla sopracitata visita fatta al Museo Civico di San Pietro Polesine , partendo con Zenezini in versione ‘cicerone’ mentre spiega a Bombonato tutto sui reperti e scavi del Canàr.
A seguire il gruppo dei visitatori con da sx Franco Rizzi, Bombonato, Giuseppe Zenezini, sindaco Massimo Biancardi, il sottoscritto Sergio Sottovia.
Quindi ancora il gruppo visitatori con da sx Bombonato e ingegner Giuseppino Padoan ( ex Direttore Consorzio Bonifica Padana Adige Canalbianco) , Giuseppe Zenezini, sindaco Biancardi, Franco Rizzi yellow man..
Mentre dulcis in fundo riproponiamo Giuseppe Zenezini col suo piatto di ceramica ‘winner’ ad agosto 2020 al Festival Mondo Mare di Albisola, con l’artista altopolesano ambasciatore di cultura in the world.

Franco Rizzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it