Grazzi Gino, un presidente al servizio della Fiessese
Quando si dice la fortuna. Parliamo della Fiessese che ha potuto sfruttare le doti di Gino Grazzi (classe 1949) che risiedeva a Ferrara, e giocava nelle giovanili dell'Olimpia. Fin da quando, all'età di 19 anni, é venuto ad abitare a Fiesso, la società polesana dell'allora presidente Cesare Trombetta e dell'allenatore Fabbri ha trovato un ...amico e un tesoro. Il giovane Gino fa l'attaccante nella Fiessese che scende e che sale e che, quando è ancora promossa dalla Terza alla Seconda, vi rinuncia, affidandosi ai giocatori locali.
Gioventù vale aneddotica anche per il Gino centravanti.
Siamo nel '71 quando Grazzi è chiamato da Stocco, (presidente FIGC-Rovigo), nella rappresentativa di mister Vigna, a Trecenta contro quella di Arezzo. Gino segna l'1-0 del Rovigo, ma per un colpo alla testa viene portato all'ospedale, a due passi dal campo, ancora con la maglia addosso. Qualche punto al sopracciglio, poi ritorna al campo, dove intanto l'Arezzo ha pareggiato. Il Rovigo aveva già consumato la sostituzione regolamentare e Gino si ripropone di giocare. "Ma te la senti ? - si preoccupa Stocco". Il Gino giovane, insiste e rientra. E nei supplementari...: "Con la mano tenevo coperto l'occhio, con l'altro vidi partire il cross: sono andato a colpire di testa e ho segnato il gol partita."
C'é ancora Grazzi nella Fiessese riammessa in Seconda, ma nel '78 smette di giocare: esigenze di lavoro a Bologna. Però il calcio é una sirena, e così nasce il Grazzi dirigente. Erano i bei tempi di Bruno Bezzi, presidente dall'83 al '91, con mister Soressi anche due anni in Promozione. Intanto il lavoro lo sposta a Vicenza, finché il geometra Gino Grazzi diventa imprenditore. Altri smetterebbero, invece la passione ...e Gino Grazzi si ritrova presidente dal 92/93 in una Fiessese in Prima categoria che sul finire di stagione registra l'uscita di Croci (ex Genoa e Inter) e avvia il nuovo corso. In panchina i locali Zecchini e Arduin, a far da apri pista ai Galvani e Visentini.
Nasce la Fiessese basata sui giovani, quelli vincenti i titolo provinciali nei giovanissimi, allievi, via via fino alla juniores. Per tanti di loro, allenati da Pietro Marzanati, c'è stato poi l'esordio nella Fiessese di mister Visentini.
Mai padre-padrone, Grazzi ha sempre parlato di organizzazione, di Gianfranco Bighetti segretario, di Adriano Poli ds esperto, e di programmi e dimensioni giuste:<<Il coinvolgimento é fondamentale. L'organizzazione dei compiti necessaria per la gestione degli impianti sportivi e della società, partendo dalle giovanili>>.
Un discorso che la Fiessese ha potenziato con gli interscambi con la Lendinarese e anche con le società limitrofe quali San Bellino, Gaiba e Arquà
Ha detto Grazzi:" Un dialogo fruttuoso per noi e per le altre".
Per un calcio che è cambiato. Erano piene le tribune negli scontri con Taglio di Po, Castelmassa, Chioggia, Canaro. Qualche tempo fa Grazzi ricordava. "La pay tv con i campioni della Serie A in contemporanea allontana gli spettatori; perciò bisogna utilizzare un 70 - 80% di giocatori frutto delle giovanili, per un legame solido con i genitori e la sportività locale". Ha speso una vita il Grazzi dirigente per la sua Fiessese (nella foto 1998 é il primo a dx): in oltre 35 anni ha lasciato il segno. Ultimamente la Fiessese in Seconda aveva sofferto con Fiorenzato e Soressi, l'anno scorso con Agnoletto é ritornata in Prima, adesso c'é Vitali per rinverdire quantomeno i tempi dei Visentini, di Simone e Luca Avanzi, Pellegrinelli, Bonora e Catozzo. Ultimamente Grazzi si é anche sacrificato per la sua Fiessese e può essere che il gran segretario Bighetti e company debbano agganciare soluzioni nuove, però di sicuro il ferrarese Grazzi lascia in eredità alla sua Fiessese una sana filosofia sportiva.
10.11.2004
Sergio Sottovia