Il calzolaio Pio “Cio” Negri, dopo 70 anni, “chiude bottega” a Castelmassa/ E adesso? Bye bye Scarpulin


01/10/2015  

Chi ci sarà dopo di te dovrà volermi tanto bene! Oppure...Uno, nessuno, centomila. Parlo di clienti o di …amici concittadini? Di sicuro sarà un ‘colpo al cuore’ per tutta la Gente di Castelmassa & dintorni. Una icona, Cio ‘el scarpulin d’l Massa’ , per l’enclave altopolesano e per i dirimpettai lombardo –emiliani romagnoli
Tra l’altro ad inizio di questo Millennio ero andato proprio nella ‘bottega’ di Pio ‘Cio’ Negri, insieme a Saul Malatrasi il Campionissimo Intercontinentale sia con l’Inter del Mago Herrera che col Milan di Paron Rocco.
Pensate! Cio aveva nel suo retrobottega una foto storica di Saul ‘Condo’ Malatrasi giovane giocatore nel Castelmassa. E …faceva piacere a Saul e al sottoscritto fotografare “quel quadro nel retrobottega di Cio, perché di Malatrasi stavo scrivendo il Personaggio Story per il mio primo libro “Polesine Gol – Campioni & Signori”.
Poi recentemente ‘Cio’ è entrato nella storia di Rizzi Marino , emigrato in Francia e rientrato in Italia per salutare parenti e amici di Castelmassa; una storia raccontata allora come adesso da Franco ‘prof’ Rizzi, cantastorie dell’enclave altopolesano.
Lo so, mi ripeto. Ma ogni Story o Evento story raccontato su questo sito ‘deve’ essere una Storytelling completa, tanto più quando si tratta delle ‘chiusura definitiva’ della bottega di Cio ‘el scarpulin’ che ha …fatto le scarpe a tanti massesi a ‘cavallo dei due secoli’.
Tutto questo succede in Tempi Moderni dove ‘imperano’ supermercati , ipermercati e Centri Commerciali che hanno ‘soffocato tante categorie e tante attività ‘utili’  chilometro zero. Ma non vogliamo entrare nel merito della questione socio-economica; sta di fatto che la ‘bottega di Cio’ mancherà in tanti sensi alla Gente di Castelmassa & Dintorni.
Perciò lasciamo al lettore tutte le sue …libere considerazioni sulla deregulation e sulla libera concorrenza, e vi proponiamo come ‘ fatto straordinario’ la chiusura della bottega di Cio raccontata da Franco Rizzi con ‘sentimento’, compreso il finale in ...prospettiva.

MAIN NEWS ( di Frano Rizzi, mail 01.10.2015)/ CASTELMASSA-DOPO 70 ANNI CHIUDE BOTTEGA CIO NEGRI RINOMATO CALZOLAIO
Fra i mestieri tradizionali in via d’estinzione occorre annoverare il calzolaio (scarpulin in dialetto locale) e nel paese caro a Guareschi il simbolo dei ciabattini è sempre stato Pio Negri, classe 1931, da tutti conosciuto col soprannome di Cio. Nel 2010, nell’ambito della fiera di S. Martino, a Maac 25 l’amministrazione comunale e la Cna gli hanno riconosciuto il premio Artigiano per la vita.
In che modo ha cominciato a riparare scarpe?
“Sono nato a Castelmassa 84 anni fa, poi, col matrimonio, mi sono trasferito a Ceneselli, dove ancor oggi risiedo, ma ho sempre avuto bottega qui! Nel 1948, sedicenne, venni assunto come apprendista nel laboratorio di Cesare Cabri in piazza Libertà, la stessa bottega dove ho lavorato sino a poco tempo fa; allora si producevano scarpe e borse da lavoro. Ci rimasi una decina d’anni ed imparai bene il mestiere tanto che decisi di mettermi in proprio, essendoci a quei tempi molta richiesta. Aprii una piccola realtà produttiva in via N. Sauro (oggi piazzetta Ragazzi) proprio di fronte all’odierna Camera del lavoro e là rimasi per oltre un quarto di secolo: tanto lavoro, soddisfazioni, un mestiere che mi assorbiva completamente e che tirava; a Castelmassa eravamo ben cinque calzolai e c’era posto per tutti”.

Com’è arrivato sino ad oggi?
“Nel 1993 mi sono trasferito in piazza Libertà nel vecchio laboratorio di Cesare Cabri; un paio di anni fa nuovo spostamento di pochi metri in un ambiente più funzionale proprio a fianco della storica orologeria Bardini, quello attuale. Aggiusto scarpe d’ogni genere da quasi settant’anni ed in paese da parecchio sono rimasto l’unico scarpulin. Il mio mestiere è in via d’estinzione: in zona bisogna spostarsi a Trecenta o a Sermide per trovare un collega, oppure andare nei centri commerciali cittadini. Sinora ho sempre lavorato molto per Castelmassa e i paesi limitrofi e la mia passione professionale è rimasta intatta; ciò mi ha permesso di restare giovane in mezzo alla gente quotidianamente, unico mio rimpianto non avere continuatori. Consiglio ai giovani di fare il calzolaio: attività autonoma, lavoro sicuro, necessario però fare molto apprendistato, ciò che tutti rifiutano”.
Cosa differenzia il calzolaio di ieri da quello odierno?
“Una volta era tutta fatica manuale: tomaie e suole venivano variamente incollate; si riparavano scarpe vecchie che duravano anni, i famosi zocui. Adesso impera il consumismo dell’usa e getta: recupero calzature nuove, un  prodotto meno durevole in quanto industriale, pure quello griffato. Si fa meno fatica tramite l’impiego della macchina, pur se la manualità ragionata è ancora essenziale (montaggio, finissaggio, controlli vari)”.
Chiude a fine anno, perché?
“Data l’età avanzata è giusto smettere, chiuderò definitivamente il prossimo 31 dicembre, mi dispiace ma un ciclo esistenziale ha completato il suo corso. Comunque per i clienti affezionati lavorerò ancora a casa, Abito in centro a Ceneselli in via Roma 291 e mi si può reperire allo 0425/88611”

EXTRATIME by SS/ La cover è per Cio Negri ( a sx) , insieme al suo coetaneo Marino Rizzi, emigrato in Francia nel 1948 , suo compagno alle elementari ma tornato nel 2013 a trovarlo a Castelmassa proprio nella sua ‘bottega di scalpulin’.
Cio era l’ultimo ‘scarpulin’ e chiudendo ‘bottega’ lascia un vuoto …anche in fotogallery.
Perciò lo riproponiamo come unico flash by fotogallery all’interno della sua ‘bottega’ , stavolta in formato poster panoramico.

Franco Rizzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it