Il “Tennis Confidenziale e Talentuoso” di Nicola Pietrangeli targato Panathlon PD


Su Wimbledon e Roland Garros, Foro Italico e la Davis, Panatta e la Pericoli
E’ bastata una ‘telefonata amica’ e giovedì sera sono andato ‘a rete’ alla Piroga di Padova, perché al Panathlon di Padova c’era Nicola Pietrangeli. Storie di tennis e di campioni, quelle raccontate dal ‘SIGNORE DEL TENNIS ITALIANO’, che si è affidato subito al metodo domanda-risposta che in fin dei conti è il metodo migliore per fare blow up e flash con valutazioni tecniche sul tennis di ieri e di oggi senza scadere nella prosopopea.

Merito del Panathlon di Padova e del suo presidente Zanovello aver mixato il personaggio Pietrangeli assieme alle opinioni istituzionali di Gianni Milan,  vice.presidente Fit nazionale e ‘gancio’ del Nick nazionale.
E così stavolta il Tommy formato trasferta Vi racconta i suoi ‘appunti di viaggio’ dentro la Piroga. Dai convenevoli con gli assessori comunali e  provinciali dello sport padovano, alle immagini video che il nuovo canale ‘Supertennis’ ( un successo di contatti per uno sport che la Fit ha deciso di promuovere e mostrare sempre di più) ha ‘concesso alla serata Panathlon Padova. Compreso l’iniziale minuto e mezzo, senza sonoro, del match di semifinale al Foro Italico tra lo stesso Pietrangeli e l’indiano Krisnam. Per poi rendere onore alle ‘Vittorie dell’Italia-Donne ( Pennetta., Schiavone, etc etc) che con coach Barazzutti ha vinto due volte la Federation Cup. Giustamente perché ci sono …donne e donne, come ci sono …campioni e campioni, come l’Italia che Nicola Pietrangeli da capitano non giocatore ha ‘condotto’ alla vittoria in Coppa Davis 1976 a Santiago del Cile.

Poi , l’abbiamo detto, dopo le presentazioni di rito, è diventato attore-protagonista al microfono Nicola Pietrangeli ‘tacendo subito’. Insomma, per dire che sarebbe stato più bello che gli facessero delle domande anche cattive e lui avrebbe risposto.
Insomma , una bella serata alla romana, ben sapendo che il Campione & Signore era lui.
Dimmi la verità, la verità, perché la verità…
Qual’è il tennista campione assoluto di tutti i tempi? Risposta Nick.<< Lo dicono i risultati, Federer, poi qualcuno dice Laver e dopo ci sarebbe Sampras>>
E quella volta che hai perso ai campionati Italiani, battuto da Fasuto Gardini che era ritornato a giocare?  Risposta romana di Nick:<< Ho avuto nove match ball, avevo detto a mia moglie prepara la pastasciutta. Invece il match è stato sospeso per oscurità e il giorno dopo ha vinto Fausto che mi ha detto …la pastasciutta adesso vado a metterla su io>>.

Storie 'leggermente' diverse da quelle dei simpatici campionati italiani organizzati by Panathlon Carrara e Massa( vedi foto dei 'cinque' vecchietti...)

Quanto è determinante il servizio? Non sarebbe meglio cambiare qualcosa? Risposta di Nick:<< Pensiamo al gol e vediamo che Tiger ad ogni colpo tira 100 metri più lontano degli altri. Pensiamo a Maradona nel calcio o a Karlovic nel tennis. Beh, se hanno delle doti migliori perché dobbiamo bloccarli. Se uno è più alto e sfrutta la sua altezza è …naturale>>.
E le nuove racchette? E i nuovi materiali? E la terra rossa, l’erba, il sintetico? Risposte di Nick:<< Qualche tempo fa nel tennis prima veniva il talento poi l’atleta. Oggi è viceversa, prima c’è l’atleta e poi c’è il talento. Ma è così anche nel calcio e negli altri sport. Perciò a volte lo spettacolo è noioso. Ma chi ha talento come Federer, ma desso c’è anche Murray,  ‘dura’ più a lungo, mentre quelli che sono prevalentemente atleti durano meno. E’ il casi di Nadal nel tennis, ma anche negli altri sport>>.

E la maglietta rossa di Panatta a Santiago nel Cile di Pinochet? Risposta di Nick:<<Adriano l'ha sempre portata la maglietta rossa anche al Foro Italico. Ha scritto un libro citando 'quella maglietta rossa', ma ...non c'entra niente con Pinochet.

E il doping? Risposta di Nick senza giri di parole:<< Gliel'ho detto anche ad un giornalista in questi giorni. Vorrei vedere di questi tempi in cui una finale vale un 'sacco di soldi' e una carriera; se a un giocatore che non è al massimo danno una pastiglia per vincere... cosa fa? E poi mi domando come afnno quelli del ciclismo a fare 300 chilometri ogni giorno. Bisognerebbe fare tappe più corte, ma bisogna correre e giocare sempre e spesso come nel calcio. A me non é mai successo e tra l'altro allora i premi non erano altissimi come adesso a Parigi o a Wimbledon, dove girano miliardi e ti cambiano la vita. Noi siamo partiti per il Cile che ci tiravano i sassi e ci hanno tirato sassi anche al ritorno , dopo aver vinto la Coppa Davis>>.

E sulle Donne dell'Italia più brave e vincenti degli uomini? Risposta di Nick:<< Sono più brave ed hanno un grande spirito di squadra. Però - e l'ha detto sottovoce - quando l'Italia ha vinto sugli Stati Uniti non hanno giocato le Williams e quando l'Italia ha vinto a Charleroi non hanno giocato le due migliori giocatrici del mondo. Meglio per noi, l'Italia c'è andata al completo, però...>>.

Perché l’Italia non ha tennisti nel primi posti mondiali? Riprendendo la analoga risposta ufficiale di Gianni Milan vice presidente Fit, questa è stata la risposta di Pietrangeli:<< Ci sono periodi e periodi. E comunque adesso non è un tragedia essere dentro i ‘primi cento’ al mondo perché …dobbiamo ricordare che stiamo parlando del mondo>>.
Ha completato a proposito Gianni Milan:<< Con le donne, le vincenti della Federation Cup,  è nata ed è maturata quella mentalità da team che con gli uomini non si è ancora completata. Avete mai sentito parlare dell’allenatore della Pennetta? Lo spagnolo pensa prevalentemente alla sua giocatrice, e non pensa a diventare lui protagonista sui mass media con interviste, relazione etc.>>.
E la FIT cosa ha intenzione di fare? Risposta di Milan:<< Ci sono due strade. O sostenere tutta la base dei circoli o sostenere una rosa di giocatori di qualità Prossimamente non ci sarà solo Tirrenia, ma faremo altri 8 Centri Federali dislocati nelle varie regioni, per sostenere più da vicino la maturazione dei tennisti senza distaccarli totalmente dal loro territorio. Il nostro modello è la Scuola e la Federazione francese, col la Scuola di minitennis e il coinvolgimento del corpo-docenti, ma i risultati dipenderanno anche dalla ‘voglia di arrivare e di fare sacrificio’, come peraltro stanno dimostrando di averla i tennisti dell’Est, della Spagna e del Sud America. Se vediamo oggigiorno anche gli Usa, l’Inghilterra e l’Australia non hanno più gli stessi campionissimi di qualche tempo fa>>.

Già i Campionissimi ! Ma era più grande Panatta o Pietrangeli? E la domanda ha acceso l’anima di Nicola con questa domanda- cattiva:<< Perché – scusa Nicola – la vittoria in Coppa Davis vale molto di più di certe vittorie a Roma o Parigi…
E Nick non si scompone, ma risponde puntuale:<< Certo in Coppa Davis chi vince sono i giocatori, ma – sottolinea senza volerlo rimarcare – a vincere a Santiago del Cile i Panatta, Bertolucci, Barazzutti li ho portati anch’io. E tra l’altro i risultati dicono che io ho vinto tre volte tanto>>.

Già , quei risultati che Zanovello ha snocciolato ‘pescandoli’ da internet ( cui vi rimandiamo) e che parlano di un Nicola Pietrangeli che nei tornei ha disputato 164 ‘partitissime’ e ne ha vinto 120, compreso le vittorie speciali nei tornei internazionali.
Storie da domanda e risposta confidenziale, come le 34 partite consecutive vinto in Europa con quello strepitoso doppio che vedeva Pietrangeli in coppia con Sirola.
Poi il polesano evergreen Gianfranco Frigato del Panathlon di Rovigo, mio compagno –winner Over 60 Open ai Campionati italiani 2009 organizzati a Marina di Carrara dal locale Panathlon presieduto da Paolo Dazzi ( vedi foto finalisti, con da dx Sottovia, Frigato e papà e figlio Gambacorta doppio campano), ha chiesto a Nicola ‘quanto si sia evoluto il tennis negli ultimi 30 anni, magari più di altri sport. E la risposta di Nick ha spiegato l’importanza dell’evoluzione dei materiali, del sostegno della Federazione, della ricerca dei talenti.
Avrei voluto anche chiedere a Nicola dei suoi rimpianti maggiori in ‘certi’ tornei internazionali. Cose che non rifarebbe e domande su quando è stato giusto smettere e se dsi diverte e come sui campi da tennis. Non è stato possibile perché qualcuno gli ha fatto una domanda ‘secca’ sulla tennista più bella e sulla tennista più buona. E Nick ha risposto con nomi e cognomi, ma noi siamo … Tommy e allora glissiamo, anche se per non perdere il ‘treno – domande’ ci siamo attaccati impropriamente chiedendo …’ e la Pericoli’.
E Nicola Pietrangeli ne ha tessuto gli elogi ‘come signora del tennis, come quella che ha scritto ‘due ottimi libri’ ( tra cui uno sul Mal d’Africa) , compreso quello che nel sottotitolo citava la ‘dolce vita e le passioni di Nicola Pietrangeli. Insomma un ottimo rapporto professionale quella di Nicola Pietrangeli con Lea Pericoli, ovviamente presenti spesso assieme nelle varie ‘ospitate’ internazionali.
<<Nella quali peraltro io a volte segnalavo che non era mia moglie , anche perché – ha precisato Nick – a Lea ho anche detto che lei di uomini ne aveva già uno mentre io di donne ne avevo …sempre due>>.
E il tennis commentato in tv? Alle domande, il Nick che a volte si ritrova allo stesso Circolo ( a giocare a carte) con bisteccone Galeazzi e che incontra in treno o nei tornei i vari Roberto Lombardi, Gianni Clerici, Rino Tommasi, risponde con romana sincerità:<< A Clerici ho detto che mi piace quando scrive…, Roberto commenta e mi spiega sempre che la palla che fa tot rotazioni a certa velocità sviluppa una resistenza. Insomma a volte sento dire che la palla è in rete, beh non lo vediamo tutti? Molto meglio Paolo Bertolucci, lui è bravo, sa parlare di tennis, bravine anche le donne>>.

 


ECCOVI CURRICULUM DI NICOLA PIETRANGELI BY WIKIPEDIA
(Questa voce o sezione di sport è ritenuta non neutrale.
Motivo: esposizione ricca di enfasi, aggettivazioni e commenti da recensione.
Anche per questo lo stesso Pietrangeli,durante la relativa lettura  nella serata alla Piroga,è intervenuto con alcune puntualizzazioni-integrazioni )

Nicola Pietrangeli (Tunisi, 11 settembre 1933) è un ex tennista italiano, nato in Tunisia da padre italiano e madre russa.
Sono pochi gli italiani, anche se appartenenti alle ultime generazioni, che ignorano il nome di questo prestigioso campione del tennis di massimo livello mondiale.
Grande curatore dello stile, giocatore di fondo campo, potente nei passanti, forte nel rovescio, un po' meno nel dritto, con una notevole smorzata, appartiene a quella categoria di campioni che vincono molto ma non tutto quello che avrebbero meritato.
Pietrangeli è stato il più grande tennista italiano di sempre con le sue quattro finali al Foro Italico e i due successi al Roland Garros.
Anche al torneo di Wimbledon il suo ruolino resta il migliore dei giocatori italiani: 18 le sue partecipazioni con una semifinale disputata nel 1960, quando fu sconfitto da Rod Laver in 5 set (6-4, 3-6, 8-10, 6-2, 6-4).
Era dotato di un fisico straordinario e non si sentiva schiavo degli allenamenti quindi non sempre si allenava con regolarità come un atleta professionista dovrebbe fare.
Gli è stato intestato un campo, ossia l'ex centralino, del Foro Italico di Roma ed è uno dei due italiani, oltre Gianni Clerici, a essere, attualmente, membro dell'International Tennis Hall of Fame.


CARRIERA
Ha disputato in Coppa Davis 164 incontri, in singolare e doppio stabilendo il primato mondiale e con 120 successi, senza riuscire a conquistarla se non nel 1976 a Santiago del Cile, come capitano non giocatore del quartetto formato da Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli mentre da giocatore disputò la finale nel 1960 e nel 1961.
Nel 1959 e 1960 Nicola Pietrangeli si aggiudicò il Roland Garros e venne universalmente riconosciuto come il "Campione mondiale sulla terra battuta"[1]. L'appellativo fu confermato con la vittoria agli Internazionali d'Italia del 1961: sono 22 le sue partecipazioni a questa competizione.
Nell'Australian Open raggiunse i quarti di finale nel 1957.
Con Orlando Sirola formò il doppio più vincente della storia italiana con cui nel 1959 vinse il Roland Garros e nel 1956 arrivò alla finale di Wimbledon, oltre ai titoli italiani vinti consecutivamente dal 1955 al 1960.
Nelle classifiche mondiali Nicola Pietrangeli raggiunse la terza posizione nel 1959 e nel 1960[1].

EXTRATIME/ Poi con Nicola Pietrangeli ci siamo scambiate alcune veloci battute nel cerimoniale delle foto e degli autografi ( che abbiamo messo ‘dentro’ il testo come quelle di Nick giocatore anche con Sirola e quelle in trio Davis con Barazzutti e Panatta e in trio commentatori con Lea Pericoli e Ubaldo Scanagatta), sollecitati anche dall’interessamento di un fotografo padovano che mi ha raccontato il seguente aneddoto.
“Una volta, come presidente della società ciclistica ACLI siamo andati ad un incontro provinciale del Coni con tutti gli studenti delle Scuole medie e sono rimasto sorpreso che ci fossero degli insegnanti di Educazione Fisica che avevano uno striscione con la scritta ‘disoccupati’. Poiché credo nell’importanza della formazione nello sport, così ho fatto dei ‘veloci’ volantini ch ho poi fatto giare. Ebbene alcuni assessori , brevi quello di Albignasego e altri di paesi anche piccoli, mi hanno chiamato e proprio contattando diversi insegnanti ISEF hanno sviluppato di più il loro impegno sportivo locale”.
Insomma, considerando che come nella serata di ‘Coppi & Bartali Suns’ alla Romanina Country ero al tavolo col presidente del Panathlon di Cittadella e che mi ha raccontato l’istituzione di un loro ‘Premio Gabrielli’ ( in onore del recentemente scomparso patron del Cittadella ), possiamo dire che il sottoscritto Tommy, per effetto dei così detti ‘vasi comunicanti’, nella serata ‘Pietrangeli alla Piroga’ ha fatto solo un piccolo viaggio studio dentro quel ‘laboratorio sport’ in cui – parafrasando Le Courvoisier – tutto si crea e nulla si distrugge. E che raccontato in internet, era giusto che, una tantum, trascendesse questo sito –prototipo.


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it