Intervista ad Antonio Finotti presidente Fondazione Cariparo


Fondazione Cariparo, dal 1991 al servizio del cittadino e dello sport

Un occhio di riguardo per le situazioni difficili e per i più sfortunati.

 

30/11/2009  ROVIGO – La Fondazione cassa Risparmio di Padova e Rovigo è la continuazione ideale della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, sorta il 22 febbraio 1822 con lo scopo di favorire la raccolta del risparmio popolare e sostenere lo sviluppo economico della collettività locale.

La separazione tra l’attività d’impresa bancaria, affidata alla Cariparo Spa e quelle filantropiche attribuite istituzionalmente alla Fondazione Cariparo, avviene nel dicembre del 1991, quando entra in vigore la Legge Amato – Carli che prevede appunto la netta separazione tra le due attività.

E’ d’obbligo a questo punto fare una precisazione per evitare di prendere abbagli. Non bisogna confondere la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo S.p.a Come detto, nel 1991, la Fondazione ha ereditato la sola funzione sociale della ‘vecchia’ Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo diventando un Ente no profit che amministra il suo patrimonio perseguendo scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico nelle provincie di Padova e Rovigo.

Oggi, la Fondazione cariparo è un colosso che, nello scorso mese di maggio, ha approvato un bilancio d’esercizio 2006, dove alla voce ‘proventi patrimoniali netti’ ha iscritto una cifra quantificabile in 193,3 milioni di euro, in netta crescita rispetto all’esercizio 2005, grazie anche ad una gestione attiva del portafoglio finanziario.

L’avanzo d’esercizio ammonta a circa 181 milioni di euro, il quale è stato ripartito in 36, 2 milioni di euro destinati a riserva obbligatoria; 27, 1 milioni di euro girati al fondo per l’integrità del Patrimonio e la rimanente ragguardevole cifra di 117,7 milioni di euro (41 milioni in più del 2005, ndr) è stata destinata per l’attività istituzionale.

L’attività istituzionale della Fondazione prevede , come da Statuto, lo sviluppo della propria attività prevalentemente nei settori di: ricerca scientifica, istruzione, arte, conservazione e valorizzazione dei beni, delle attività culturali e dei beni ambientali, sanità, assistenza e tutela delle categorie più deboli. Tali attività vengono realizzate attraverso la definizione di propri dettagliati programmi e di progetti d’intervento da realizzare direttamente o tramite la collaborazione di altri soggetti interessati, pubblici o privati.

La Fondazione, per il raggiungimento dei propri scopi istituzione, utilizza i proventi derivanti dall’investimento del patrimonio in buona parte formato dalla partecipazione azionaria nel Gruppo Intesa Sanpaolo che alla data del 4 maggio scorso ammontava ad una quota sul capitale ordinario del 4,180 % ( 495.264.450 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo), quota che la posiziona al 6° posto tra gli azionisti di maggioranza di un polo bancario che, su tutto il territorio nazionale, può vantare la presenza di circa 5500 Filiali al servizio di oltre 12 milioni di clienti.

Al timone della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo è Antonio Finotti, polesano d.o.c. , arrivato alla guida dell’Ente dopo una lunga e brillante carriera bancaria che l’ha visto ricoprire incarichi prestigiosi quale direttore generale della Cassa Risparmio dio Padova e Rovigo e successivamente dell’allora Cariverona confluita da qualche anno nel Gruppo Unicredit, l’altro colosso bancario nazionale.

Le giornate del presidente Finotti sono fitte di appuntamenti, comunque, con grande gentilezza e cortesia, non ha mancato di rispondere al nostro invito fissandoci un appuntamento presso lo storico Palazzo Cezza di Piazza Vittorio Emanuele II, sede rodigina della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Arrivati all’appuntamento con un po’ d’anticipo, mentre attendiamo l’arrivo del Presidente, ci hanno fatto accomodare in una delle bellissime sale del Palazzo adibita a sala di riunioni. Sul tavolo era già sistemata, a nostra completa disposizione, una dettagliata cartella riportante le attività principali della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, predisposta dalle solerti addette alle comunicazioni dell’ufficio stampa della Fondazione, curata particolarmente su quello che è il nostro pane quotidiano, ossia lo sport.

Questo preziosissimo lavoro, ci ha permesso di dare una rapida occhiata a qaunto la Fondazione abbia fatto e tuttora faccia per lo sport, e non solo, nelle province di Padova e Rovigo facendoci esclamare:“ Per fortuna c’è la Fondazione, altrimenti sarebbero veramente dolori”.

Il tempo di fare questa amara considerazione ( mi chiedo dove siano a volte le pubbliche amministrazioni quando la collettività ha delle necessità di qualsiasi natura) che il presidente Finotti entra nella sala e salutandoci cordialmente si accomoda pronto a rispondere a tutte le nostre domande e curiosità.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, della quale lei è Presidente sia del Consiglio Generale che del Consiglio di Amministrazione, è un ente che da 16 anni ‘vive’ vicino a noi affrontando tanti problemi della nostra provincia e della nostra regione. Voi siete stati presenti dove c’erano progetti di ricerca e di sviluppo da sostenere, Università e scuole da portare al passo coi tempi, terapie innovative e interventi contro il disagio sociale da supportare, oppure siete intervenuti dove c’era un palazzo od una chiesa da restaurare, un ospedale da attrezzare di apparecchiature più moderne o una palestra da costruire per dare maggiori occasioni di pratica sportiva e di vita sociale ai nostri giovani. Insomma il vostro intervento è presente in tutti i settori della vita sociale. Co vuole spiegare in particolare qual’è il suo rapporto tra la Fondazione e lo sport?

<<Siamo consapevoli che lo sport, unitamente all’educazione, rappresenti un settore chiave per promuovere uno sviluppo armonioso della personalità soprattutto dei più giovani e garantire al contempo la creazione di momenti di aggregazione e integrazione sociale. Proprio per questo la Fondazione sostiene numerose iniziative a favore della pratica sportiva dei giovani e non solo>>.

Presidente Finotti, ci può illustrare alcuni dei progetti che avete realizzato nei settori dell’educazione, istruzione ed attività sportiva begli ultimi anni?

<< Sono circa una quindicina gli interventi realizzati od in via di realizzazione dei nostri progetti a favore delo sport e dell’educazione, tante per fare alcuni esempi nel settore sociale nel 2000 abbiamo messo a disposizione un plafond di circa un milione di euro per il “Progetto Patronati”, fondi utilizzati per la realizzazione di piattaforme sportive polivalenti presso le Parrocchie, nel 2004 ci siamo dedicati all’attività rugbistica giovanile elargendo circa 520.000 euro, totali, a favore delle società Rovigo Rugby Junior e Petrarca Rugby Junior. Sempre nel rugby, l’anno scorso, 25000 euro li abbiamo destinati per l’avvio della Rugby Academy Rovigo. Inoltre – prosegue il presidente Finotti – abbiamo sovvenzionato l’Osservatorio capacità motorie e attività intercentri dei Comitati Provinciali Coni di Padova e Rovigo per un totale di 75000 euro e gli Uffici Scolastici delle nostre due province di riferimento per l’organizzazione dei Giochi Sportivi Studenteschi con un budget complessivo di 85000 euro (si noti che dal 2002 al 2005 l’investimento complessivo della Fondazione Cariparo per il sostegno dell’organizzazione dei Giochi Sportivi Studenteschi nelle province di Padova e Rovigo ammonta a circa 227000 euro, ndr). Desidero segnalare anche il nostro impegno nelle attività sportive per disabili; in collaborazione con la Provincia di Rovigo abbiamo sostenuto l’organizzazione dei Campionati Italiani DIR-p 2006 ( Disabilità Intellettiva Relazionale – promozionale, ndr) con un contributo di 24500 euro e per quest’anno abbiamo stanziato, con delibera del 7 giugno scorso, un contributo di 15000 euro per i campionati di nuoto d atletica leggera, valevoli per la Coppa Italia DIR-p, che si disputeranno dal 6 all’8 luglio negli impianti di Adria, Lendinara ed Occhiobello. Questo tanto per darvi un’idea del forte impegno che la Fondazione mette nel sociale.

Il progetto più importante al quale stiamo lavorando però, è stato avviato nel 1998 col nome di “Progetto Palestre” per la realizzazione di sei nuovi impianti sportivi, progetto ambizioso quanto necessario e che ad oggi ha visto stanziare un plafond che si aggira sui 13,4 milioni di euro.

Come noterete – prosegue il Presidente – il nostro sostegno allo sport non è un sostegno all’attività agonistica, proprio perché noi della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo crediamo che lo sport sia un momento di educazione e crescita. Peraltro sarebbe comunque molto difficile erogare contributi a pioggia a tutte el Società Sportive presenti sul territorio di nostra competenza, quindi per noi è una scelta strategica aiutaree lo sport con la creazione di infrastrutture idonee e dare sostegno adeguato alle attività di base>>.

Presidente, vuole presentare ai nostri lettori in maniera più dettagliata il ‘Progetto Palestre’?

<<Quando nel 1997 iniziammo a pensare a questo progetto ad ampio respiro, cercammo in primo luogo di capire dove le carenze di infrastrutture fossero più accentuate. Così commissionammo ai Coni provinciali un’indagine sulla situazione degli impianti sportivi, dei tesserati, della popolazione presente nell’area e delle esigenze. Lo screening è sttao il punto di partenza del progetto che, a seguito dell’individuazione dei comprensori più bisognosi di strutture, si è proposto di realizzare 6 nuovi impianti polifunzionali, in stretta collaborazione con le amministrazioni locali interessate. I Comuni individuati per la realizzazione del progetto sono: Monselice (comprensorio dei Comuni di Monselice, este ed Arquà Petrarca),; Porto Viro ( comprensorio dei Comuni di Loreo, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina e Tgalio di Po); Correzzola (comprensorio dei Comuni di Correzzola, Candiana, Arre, Agna e Bagnoli di Sopra), Trecenta (comprensorio di Bagnolo di Po, Canda, Castelguglielmo, Giacciano con Baruchella e Salara); Borgoricco ( comprensorio dei Comuni di Borgoricco, Camposampiero, Massanzago e Santa Giustina in Colle) e Villadose ( comprensorio dei Comuni di Gavello, Adria, Villadose e Pettorazza Grimani). Per realizzare questo progetto – prosegue il presidente Finotti – prima di tutto abbiamo preteso che i Comuni coinvolti nel comprensorio si consorziassero tra di loro, queste saranno strutture che dovranno essere messe a disposizione di tutti i cittadini residenti nel comprensorio di riferimento e soprattutto dovranno essere impianti polifunzionali, utilizzabili per lo sport ma anche per attività culturali e ricreative. Avranno tutte una capienza più che adeguata alle esigenze della popolazione del comprensorio di riferimento ed andranno dai 2/300 posti nelle zone meno popolose ai 5/600 di quelle con più alta densità di abitanti>>.

Da chi saranno gestite le sei nuove palestre?

<<Al fine di tutelare il nostro investimento e assicurare il raggiungimento degli obiettivi dichiarati, la Fondazioni ha acquisito – attraverso una propria società strumentale – il diritto di superficio della durata di 15 anni sui terreni ove sorgeranno gli impianti, disponendo quindi della proprietà per tale periodo; la gestione delle palestre verrà affidata a società o enti consortili appositamente costituiti dalle amministrazioni comunali facenti parte dei comprensori. Nostro compito sarà vigilare sulla corretta gestione dei nuovi impianti>>.

Chi si occuperà della progettazione dei nuovi impianti polifunzionali?

<<Anche in questo caso abbiamo voluto svolgere una funzione sociale importante scegliendo i progetti attraverso un bando di concorso riservato a giovani progettisti, architetti ed ingegneri, di età non superiore ai 40 anni. In palio per ogni concorso, una somma di denaro ed il possibile incarico della progettazione definitiva ed esecutiva al primo classificato. Abbiamo voluto fare anche un qualche cosa di più: per stimolare nuove professionalità e nuove idee, abbiamo dato dei temi ad ogni progetto che dovranno rispettare determinate caratteristiche dal punto di vista architettonico. Il progettista dovrà andare alla ricerca del ‘stilisticamente bello’ e la struttura dovrà ricreare delle linee che richiamino l’ambiente circostante. Il nostro sforzo – prosegue il presidente Antonio Finotti – è stato anche quello di stimolare i giovani laureati a cercare di creare strutture in armonia con il paesaggio>>.

A che punto sono i progetti?

<<Direi a buon punto – afferma Finotti – si sono conclusi già quattro concorsi preliminari di progettazione e nel corso del 2006 sono stati avviati i lavori di realizzazione delle prime due strutture nei comprensori di Monselice e Porto Viro ( l’inaugurazione degli impianti è prevista per la fine del 2008). Sono invece in fase di realizzazione i progetti esecutivi per le palestre di Trecenta e Correzzola>>.

Tra le attività la Fondazione si impegna a sostenere anche la ricerca medica. Per rimanere in campo sportivo nell’ottobre dell’anno scorso sono stati presentati all’Università degli Studi di Padova i risultati di un importante studio sul trend della morte improvvisa in giovani atleti competitivi, ricerca svolta oltre che con il vostro supporto anche con quello del Ministero della salute e della Regione Veneto; un problema che purtroppo ogni tanto ritorna alla ribalta delle cronache…

<<Lo studio compiuto da una equipe medica guidata da Gaetano Tiene e Cristina Basso dell’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Padova, ha avviato un programma di screening per l’idoneità sportiva prendendo in considerazione un campione di popolazione del Veneto dai 12 ai 35 anni, atleti e non atleti, tra il 1979 e il 2004. I risultati dello studio sono stati molto interessanti, perché si è scoperto che la ‘morte improvvisa’ è causata da una malformazione di tipo genetico rintracciabile solo facendo la prova del DNA agli atleti in attività.

Com’è facilmente intuibile sarebbe troppo costoso compiere una tale ricerca per ogni singolo atleta, di conseguenza i ricercatori sono giunti alla conclusione che è assolutamente necessario fermare, in via preventiva, tutti quegli atleti che in famiglia abbiano avuto casi di ‘morte improvvisa’ >>.

Presidente Finotti, facciamo una piccola parentesi e parliamo un po’ dei grandi cambiamenti che stanno toccando in questo periodo il mondo bancario italiano. LO scorso maggio ha dichiarato alla stampa che “ Con la banca dei territori nascerà un unico istituto veneto” nel quale la Cariparo sarà la banca di riferimento regionale. Qualo saranno i vantaggi principali di questa operazione?

<< Così è scritto nel progetto che abbiamo firmato. C’è scritto che anche in Veneto dobbiamo arrivare ad un’unica grande barca regionale. Altrove la concentrazione delle attività è stata più semplice, ma ciò non toglie che anche per il Veneto queste deve essere il traguardo. La nostra Cariparo ha una presenza diffusa e capillare sul territorio veneto, molto più di altre realtà appartenenti al Gruppo Intesa Sanpaolo. In questa logica di ‘semplificare’ arrivando anche ad un unico progetto d’informatizzazione per tutte le banche del Gruppo, c’è l’esigenza di servire meglio la nostra clientela. Il nostro obiettivo è quello di restare presenti sul territorio rimanendo vicino al cliente ma anche quello di poterlo servire come solo un grande Gruppo può fare. La grande banca regionale va vista proprio in quest’ottica>>.

Tornando allo sport, qual’è stato il suo rapporto con il mondo sportivo?

<<Sinceramente non ho mai praticato molta attività sportiva. Negli anni della mia gioventù non c’erano molte possibilità di praticare attività fisica. Comunque mi hanno sempre appassionato molto il calcio, il ciclismo e gli sport motoristici in genere, tutti gli sport che ho sempre seguito cercando di cogliere le parti salienti di ogni competizione. Però, se mi è consentito, istituzionalmente mi sento sportivo anch’io. Essere alla guida di un Ente che fa tanto, anche e soprattutto per lo sport di base necessario per la formazione dei nostri giovani mi coinvolge e mi fa sentire veramente molto sportivo>>.

Concludendo la nostra intervista, le voglio chiedere: può farci alcune anticipazioni su qualche altro progetto che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha in serbo per il prossimo futuro?

<< Abbiamo deciso in primis di sostenere l’atletica leggera, disciplina che sta alla base di qualsiasi attività sportiva e che conseguentemente sposa molto bene il nostro spirito. Già dal 1995 sosteniamo l’attività dell’Assindustria Sport Padova con un contributo annuo di 31000 euro, contributo salito a quasi 70000 euro l’anno scorso. Anche il Gruppo Atletico Assindustria Rovigo beneficia, dal 1998, di un sostegno quantificabile in 15500 euro. Inoltre , nel 2006, con un milione di euro siamo intervenuti nel completamento degli spazi di attività sportiva e di riqualificazione funzionale dello stadio di atletica ‘Colbachini’ di Padova. Parlando dei progetti futuri, sempre a Padova, contribuiremo alla manutenzione straordinaria della pista d’atletica dello Stadio ‘Euganeo’ , mentre per Rovigo abbiamo già approvato il progetto di completo rifacimento del manto della pista del campo CONI ‘Tullio BIscuola’ stanziando un plafond di 600000 euro. Inoltre, sempre a Rovigo, interverremo per un terzo ( il resto verrà ripartito tra Comune e Provincia di Rovigo, ndr) nella costruzione del nuovo ‘Palazzo delle palestre’ , progetto del valore complessivo di 5 milioni di euro. Il nostro contributo ammonta a 1,66 milioni di euro, cifra già deliberata e che servirà per la costruzione del nuovo Palazzetto dello Sport che, una volta finito, dovrà essere messo al servizio non solo delle società sportive ma anche delle scuole>>.

Con queste due ultime notizie concludo l’intervista molto più sollevato.

Finalmente grazie a questo Ente meritorio sembra proprio che Rovigo potrà avere una pista d’atletica che si rispetti ed un Palazzetto dello Sport perlomeno dignitoso.

A questo punto non ci resta che salutare il Presidente Antonio Finotti ringraziandolo per la disponibilità dimostrata e per il lavoro che svolge con passione nella Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Ente no profit che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.

 

FINOTTI ANTONIO - SCHEDA CURRICULUM ( da Areasport – luglio 2007)

E’ nato a Loreo (RO) 8 novembre 1928

Ragioniere, iscritto all’albo dei Revisori Contabili

Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana

Dall’aprile 2003 nominato Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, di cui era Segretario Generale dal 1 Gennaio 1997.

E’ membro del Consiglio di Amministrazione di SINLOC

(Sistema Iniziative Locali Spa) .

Componente del Consiglio dell’ACRI ( Associazione Casse Risparmio Italiane).

E’ stato inoltre Sindaco effettivo della casas Depositi e Prestiti Spa sino a fine aprile 2007.

E’ stato Direttore Generale della Cassa Risparmio di Padova e Rovigo da ottobre ’77 a marzo ’88.

Successivamente Direttore Generale della Cassa Risparmio di Verona VI BL sino a settembre ’95.

Direttore Generale di Unicredito, allora società finanziaria capogruppo di Cariverona e Cassamarca.

E’ stato presente in diversi Consigli di Amministrazione di società bancarie, in particolare amministratore Delegato di Mediovenezie.

Consigliere di amministrazione e membro del Comitato esecutivo dell’allora Banco di Napoli e, da ultimo, Consigliere di amministrazione e membro del Comitato esecutivo della Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone.

E’ stato inoltre Sindaco della T.A.V. ( Treno Alta Velocità di Roma).

 

Areasport  - Luglio 2007 - di Raffaello Franco

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