“L’allenamento specializzato nel settore giovanile” by Mirko Mazzantini & Empoli
Best wishes from Polesine. “Questo articolo è stato redatto per una rivista giapponese ed è stato accolto veramente molto bene; consideri che in Giappone sono già pubblicati 2 nostri libri (assieme all'altro mister Simone Bombardieri che già conosce) e ho appena firmato un contratto di collaborazione con uno dei principali riviste di calcio giovanile per realizzare una rubrica dal titolo Laboratorio Italia per 12 mesi”.
Chi fa? Che cosa? Saltiamo tutti i preamboli e diciamo subito che Mirko Mazzantini ci ‘regala’ questo suo approfondimento metodologico per questi ‘suoi’ due seguenti semplici e significativi motivi.
-Visto le mie 6 partecipazioni al torneo del Delta ( ndr, in foto la squadra dell’Empoli 2006/07) mi sento quasi un vostro concittadino, lo dimostra il fatto che, con grande piacere, mi tengo spesso in contatto con Piero e indirettamente con lei tramite il suo sito che apprezzo tantissimo per lo stile con cui proponete i vostri contenuti sportivi.
-So che siete un punto di interesse per molti sportivi della vostra zona, ecco che magari potrebbe essere (senza voler essere presuntuosi) un articolo interessante da leggere e sul quale confrontarsi parlando di metodologia di allenamento ma senza essere troppo tecnici cosi come un articolo cartaceo richiede.
Grazie Mirko, e ovviamente grazie a Piero Carnacina e a ‘Quelli del Delta 2000’ che da anni organizzano l’ormai tradizionale Torneo Nazionale Giovanile e gli ‘interattivi’ stage per allenatori ( vedi relativo nostro primo resoconto nella rubrica Eventi e successiva risposta nella rubrica Mail & Fair Play).
Appuntamenti ai quali l’Empoli e Mazzantini sono ormai ‘friends’ partecipanti e affezionati. Ma fermiamoci qui, altrimenti …dovremmo continuare nei complimenti al tandem Mazzantini/Bombardieri.
EccoVi invece il completo e interessante approfondimento written by Mirko Mazzantini e titolato “ L’ALLENAMENTO SPECIALIZZATO NEL SETTORE GIOVANILE” .
E a seguire i relativi curriculum di Mazzantini/ Bombardieri , work in progress by Empoli to Giappone, dopo aver prodotto ‘football communications’ anche in America.
<<Se nella scuola calcio fino alla categoria Esordienti, compito primario di ogni istruttore è quello di fornire ai propri giocatori un bagaglio tecnico, coordinativo, tattico e di esperienze più vario e completo possibile, a partire dalla categoria Giovanissimi, e, ancor di più in quella Allievi, è determinante il concetto dell’allenamento specializzato.
Per allenamento specializzato si vuole intendere il principio secondo cui ogni ragazzo deve seguire un programma di lavoro estremamente personalizzato sulla base di determinati aspetti, in primis le proprie capacità e la posizione ricoperta in campo.
Ogni posizione in campo, a prescindere da come viene interpretata dal singolo allenatore, si caratterizza perché risultavano essere più importanti taluni aspetti della tecnica di base, della tattica individuale e delle capacità atletico-coordinative rispetto ad altri. Più il bagaglio di un giocatore sarà in linea con queste caratteristiche, migliore sarà la sua interpretazione del ruolo stesso e conseguentemente la sua prestazione.
Tanto per scendere nei particolari, è palese come un attaccante centrale debba essere sopratutto bravo a concludere a rete; di contro, un difensore centrale dovrà essere estremamente efficace nell’attuare un buon marcamento sull’avversario che di volta in volta sarà tenuto a fronteggiare. Anche l’attaccante dovrà conoscere i fondamentali tattici del marcamento (per esempio su una situazione di palla inattiva dove è richiesta la sua partecipazione a marcare un avversario) e parimenti lo stesso difensore potrà trovarsi nella condizione di concludere a rete. E’ indubbio che questi due fondamentali, durante la gara, saranno utilizzati con frequenze diverse dai due giocatori sopra considerati; l’allenamento specializzato prevede di mantenere il più possibile queste percentuali durante le sedute, in modo che, alla fine della stagione, entrambi i giocatori abbiano sia calciato in porta che lavorato sul fondamentale del marcamento, ma con carichi di lavoro diversi. Se il lavoro è stato svolto con questo criterio, è probabile che il nostro attaccante sarà migliorato molto nel concludere a rete mentre il difensore centrale sarà diventato ancora più forte nel saper contrastare gli avversari rispetto ad una tipologia di allenamento generica, dove, per allenare tutto, non è pensabile di poter andare a curare in modo approfondito tutti gli aspetti.
Sicuramente l’approccio qui suggerito prevede uno sforzo di lavoro maggiore da parte del tecnico, soprattutto se, come accade nella maggioranza delle realtà calcistiche, si trova a dover gestire un gruppo numeroso senza alcun collaboratore. Una seduta di lavoro “specializzata” si compone infatti di molte più esercitazioni rispetto ad una seduta classica; proprio perché, come spiegato sopra, le esercitazioni non saranno uguali per tutte.
Nelle realtà professionistiche come quella in cui ho la fortuna di allenare, l’organizzazione è assai più semplice; il mio staff è composto infatti da 3 collaboratori oltre al sottoscritto che diventano 4 quando, una volta a settimana, sono affiancato anche dal preparatore dei portieri. Tuttavia, a mio modo di vedere, è possibile organizzare anche da soli questo tipo di seduta; a seguire proverò ad indicare alcuni accorgimenti che adoperavo quando, ad inizio carriera, mi trovato a lavorare da solo con gruppi molto numerosi nella mia prima esperienza da allenatore in una società dilettante di settore giovanile:
a. Sfruttamento del tempo precedente all’allenamento vero e proprio: molto spesso i ragazzi non arrivano al campo tutti allo stesso orario; se l’allenamento inizia alle ore 15.30 in quasi tutte le realtà (compresa la mia) vi sono dei giocatori che per vicinanza e comodità possono benissimo essere al campo alle ore 15.00. Questi 30 minuti spesso non sono sfruttati a dovere ma anzi, tipico è esempio dei tiri in porta mentre l’allenatore prepara il campo, possono anche portare ad infortuni più o meno seri, soprattutto nei mesi invernali. Se invece l’allenatore organizza un “programma pre-allenamento”, magari individualizzato, ogni giocatore può lavorare in modo specifico. Gli attaccanti possono lavorare a coppie sulla ricezione di spalle alla porta e appoggio, oppure migliorare il proprio bagaglio di finte esercitandosi su una progressione attaccando dopo un breve guida un paletto etc etc. Il Pre-allenamento risulta essere anche estremamente motivante se ne viene compresa la reale motivazione da parte dei giocatori interessati; la proposta infatti, mira a migliorare il singolo che ne è quindi gratificato prima ancora del collettivo.
b. Utilizzo dello strumento partita a ranghi ridotti per poter dividere il gruppo pur essendo da soli. La partita è uno strumento sia estremamente allenante, sia, poiché piace universalmente a tutti i giocatori, un’esercitazione che sono in grado di gestire anche autonomamente. Un esempio pratico potrebbe essere: dopo un riscaldamento comune a tutti i giocatori, l’allenatore divide il gruppo in 2; ciascun gruppo si compone di 8 giocatori. Il primo (a) è composto da tutti gli esterni offensivi e difensivi mentre i rimanenti 8 (b) sono gli attaccanti , i centrocampisti centrali e i difensori centrali. Mentre (a) esegue una partita di 4vs4 in un campo 20x30 autogestita dai giocatori (durata 15 minuti; 5’ libera 5’ 2 tocchi 5’ alternanza obbligatoria di 2 tocchi 1 tocco) , il gruppo (b) lavora su un’esercitazione di 2vs2 con sostegno di 1 centrocampista centrale. In questo modo i difensori centrali saranno impegnati in un lavoro di marcamento in zona centrale, gli attaccanti dovranno invece collaborare per andare al tiro lavorando in coppia mentre i centrocampisti si occuperanno della fase di sostegno agli attaccanti e volendo potranno partecipare attivamente trasformando la situazione in 3vs2. Al cambio gruppi, questa volta sarà il gruppo (a) a lavorare in modo specifico; trattandosi degli esterni alti e bassi, potremmo proporre un lavoro sul marcamento in zona laterale frontale e di spalle) per 10’ e invece occupare i rimanenti 5’ lavorando su finta e dribbling, migliorando l’aspetto offensivo dei giocatori di fascia.
c. Riscaldamento a stazioni indipendenti; il riscaldamento a stazione indipendenti prevede che, l’allenatore, organizzi 3,4 stazioni tecniche o di tattica individuale da svolgere contemporaneamente; il gruppo si dividerà cosi nelle varie stazioni andando a lavorare in modo specifico. L’allenatore, posizionandosi in modo da osservare tutti i giocatori lavorare, potrà sollecitare ed intervenire laddove lo ritenga necessario. Un esempio potrebbe essere: (obiettivo tecnico della seduta , la ricezione)
Stazione (a) gli esterni difensivi e offensivi si allenano sul fondamentale tecnico della ricezione a seguire
Stazione (b) gli attaccanti centrali si allenano, spalle alla porta, sulla ricezione orientata verso destra o sinistra e conclusione a rete
Stazione (c) i difensori centrali si allenano sulla ricezione orientata dopo una corsa all’indietro (situazione tipica di partita per questo ruolo)
Stazione (d) i centrocampisti centrali allenano la ricezione finalizzata al cambio gioco su palla alta e palla bassa. >>
E DOPO IL “WRITTEN BY MAZZANTINI” ECCOVI IN SEQUENZA I CURRICULUM DEI MAZZANTINI& BOMBARDIERI BY EMPOLI
MIRKO MAZZANTINI
Nato a Fucecchio 25.04.1977
Laureato in Economia Aziendale – Marketing – Università di Pisa
Allenatore di Base (Uefa B)
Istruttore abilitato di scuola calcio
Allenatore Allievi Professionisti Regionali Empoli Fc
Allenatore Empoli Fc dal 2000
Autore di libri – articoli – interviste – dvd in Italiano, Inglese e Giapponese
Contatti:
www.mirkomazzantini.it
www.socceritalianstyle.it
SIMONE BOMBARDIERI
Nato a Empoli 31.12.1976
Diplomato ISEF Università di Firenze
Allenatore di Base (Uefa B)
Istruttore abilitato di scuola calcio
Allenatore Giovanissimi Professionisti Regionali Empoli Fc
Allenatore Empoli Fc dal 2001
Autore di libri – articoli – interviste – dvd in Italiano, Inglese e Giapponese
Contatti:
www.socceritalianstyle.it
PS: Ma al di là del segnalare che a corredo del testo abbiamo ‘inserito’ anche alcune foto della presenza dei GENTLEMEN FROM EMPOLI ( Mazzantini ha i capelli più ‘spazzolati’ rispetto al Bombardieri accovacciato) in casa Piero Carnacina & Delta 2000 & Panathlon Adria col presidente Zampieri a Porto Tolle, ci piace sottolineare il fair play di Mirko Mazzantini, quando ci presente così …il “piccolo cenno sulla loro storia sportiva”…
<<Dal 2005 abbiamo unito il nostro interesse comune verso il calcio alla "fortuna" di essere partecipi di uno dei settori giovanili italiani più prolifici, l'Empoli Fc. L'esperienza accumulata in questi anni ci ha permesso di organizzare vari convegni in Italia e all'estero ai quali hanno partecipato moltissimi allenatori. Quando parlo di estero mi riferisco al Canada e agli Stati Uniti.
Molte sono anche le nostre collaborazioni come autori di testi, dvd ed articoli collaborando in Italia, Usa, Canada e Giappone con i principali attori di settore. Attualmente abbiamo pubblicato 3 dvd e 2 libri in lingua italiana, 1 dvd (che presto diventeranno 3) e 2 libri in lingua inglese e 2 libri in lingua giapponese. Numerose sono anche gli articoli in Italiano, Inglese e Giapponese.
Dal 1 marzo 2010 sarà on line il nostro sito, omonimo del marchio che stiamo lanciando nel mondo a testimonianza del nostro impegno nel calcio, www.socceritalianstyle.it dove tutti coloro che voglio avere notizie su di noi (eventi futuri, storia passata, nuovi prodotti etc) potranno essere accontentati. E già il mio sito www.mirkomazzantini.it è da tempo un punto d'incontro con molti allenatori>>.
Anche perciò, SIGNORI BY EMPOLI, siamo noi a concludere così: Grazie by Made in Polesine.
Sergio Sottovia
www.polesinesport.it