”La ballata di Luca e Fungo”, che si odiano e si scontrano/ Ma che fosse solo un ‘gioco’? Ve lo spiega l’autore Piero Carnacina, Mr Adriese Berretti 1979 che ‘quel giorno’ negli spogliatoi…


Due settimane fa Piero Carnacina mi disse”vieni dentro che ti faccio  vedere una cosa”.
E così sono entrato nella sede della società Porto Tolle 2010 di cui proprio Piero è presidente. Lui si è seduto al computer e io in piedi alle sue spalle. Lui mi ha fatto vedere “La ballata di Luca e Fungo” e me l’ha letta tutta d’un fiato…
E devo dire che , letta dallo stesso Autore, la ballata di Luca e Fungo ...vi resterà nell’anima anche a Voi, lettori di www.polesinesport.it , visto che …Piero Carnacina lo conoscete bene.
Perciò ve la propongo tout court, pregando di immaginarvi che ve la legga Lui, anche perché ogni considerazione da parte mia in questo momento ( perciò vi rimando all’Extratime) farebbe un torto alla ‘originalità’ sia a Carnacina che …alla ballata di Piero sul valore universale del “Gioco del Calcio”.

Per questo eccovi tout court “La Ballata di Luca e Fungo” ,  parole e musica di Piero Carnacina, col quale poi ‘quella sera a Porto Tolle, abbiamo parlato fino a notte fonda come altre volte.
Ancora di Calcio e di Vita tra campo e dintorni, di Personaggi e di Fatti dove l’Uomo è comunque e sempre al centro di tutto, soprattutto nella Vita di Piero Carnacina, prima allenatore poi Papà boys forever by Delta Po in the world.

LA BALLATA DI LUCA E FUNGO ( scritta e letta ‘a modo suo’ da Piero Carnacina)

Anno 1979 Alleno la formazione “Berretti” dell’U.S. Adriese Serie C2, la squadra è formata da parecchi ragazzi molto giovani provenienti dalla formazione Allievi Regionali visto che gran parte dei miei  sono stati assorbiti dalla prima squadra.
Mi trovo all’improvviso a dover far fronte ad un gruppo di ragazzi che conosco poco e con i quali  devo imparare a confrontarmi ex-novo.
Un problema mi si presenta quasi subito, due di questi nuovi elementi palesano una notevole incompatibilità caratteriale , sembrano odiarsi e si scontrano verbalmente ad ogni piè sospinto.
Li richiamo, provo in vari modi a farli diventare amici, non ci riesco, anzi mi sembra che i miei interventi servano solo ad accentuare l’ostilità reciproca.
A questo punto mi concentro a osservarli meglio per tentare di capire da cosa deriva questa incapacità di sopportarsi.

Luca è serio, preciso, silenzioso poco portato al dialogo, più fatti che parole, gioca da difensore puro “marcatore”, arcigno, preciso “cattivo” quanto basta.
L’altro, Luca anche lui, ma soprannominato “fungo” è il tipico chiacchierone, un po’ sbruffone, sicuro di sé, estroverso al punto da diventare “pesante”, gioca da attaccante, fantasioso, imprevedibile e furbo.
Caratteri praticamente opposti e da qui si capisce la loro difficoltà a legare. Sul momento penso che sia impossibile farli andare d’accordo.
Poi ci ripenso, li osservo con più attenzione e mi viene un dubbio, io li sto guardando da adulto, e se invece questa loro litigiosità non fosse altro che un “gioco”, forse inconscio, ma solamente un gioco.
E se i due invece, sotto, sotto fossero molto più vicini di quando possa sembrare, è un dubbio che mi viene, da certe piccole sfumature penso che la loro rivalità sia più apparente che reale e che, tutto sommato, anche lo scontrarsi non sia altro che un modo per cercarsi, per stare assieme e che stiano facendo scena.

Tra i due è più Luca, il difensore, a dimostrare di non sopportare Fungo e ad ogni occasione cerca lo scontro e gli dimostra il suo disprezzo.
Un martedì, capita l’occasione per provare a risolvere questo dubbio siamo tutti in spogliatoio prima dell’allenamento i ragazzi si stanno cambiando e io noto che Luca non è ancora arrivato, qualcuno mi comunica che è in ritardo per problemi personali, ma che è prossimo ad arrivare.
Approfitto dell’occasione per fare un esperimento. Avverto i ragazzi del mio progetto, loro si dimostrano entusiasti e pronti ad essere miei complici, anche Fungo, diretto interessato, dimostra entusiasmo. Praticamente i ragazzi dovranno lasciare solo 2 posti liberi nello spogliatoio per il ritardatario Luca, che dovrà scegliere dove sedersi per cambiarsi.
Un posto sarà lasciato vicino all’entrata, l’altro sarà dall’altra parte dello spogliatoio,lontano dall’entrata, ma vicino al “nemico” Fungo.

Luca dovrà scegliere uno dei due posti, secondo logica, dovrebbe scegliere quello vicino all’entrata, più comodo per un ritardatario e distante dall’odiato Fungo. Per far sì che la cosa appaia credibile, io fingerò di tenere un “sermoncino” alla squadra, per questo saremo ancora tutti in spogliatoio all’arrivo di Luca. Se si accomoderà nel posto vicino all’entrata il mio esperimento sarà fallito, e faremo finta di niente, se invece dovesse scegliere di sedersi vicino a Fungo, allora dovrà partire un applauso collettivo ed una presa in giro indimenticabile per il “bugiardo”.
I ragazzi hanno risposto entusiasti alla mia idea perché anche loro sono convinti che l’atteggiamento di Luca sia più fumo che arrosto e che, in profondità, Fungo gli sia più simpatico di quanto possa ammettere.
Ecco, Luca sta arrivando, noi ci mettiamo nelle posizioni stabilite, io al centro dello spogliatoio che fingo di rimarcare gli errori commessi nella partita di sabato, loro seduti  ad ascoltarmi silenziosi.
Luca entra, lo saluto serio e lo invito a cambiarsi in fretta, perché terminato il sermoncino dobbiamo andare subito in campo visto che siamo già in ritardo sul tabellino di marcia. Lui si  guarda intorno, è dubbioso sulla scelta ma, sentito il  mio richiamo, deve farlo in fretta, si muove e,  come pensavo e speravo, va a sedersi vicino a Fungo.

L’applauso sgorga spontaneo e la risata è collettiva, lui è confuso, non capisce, allora io, quando le acque si sono calmate, gli comunico che è stato vittima di uno scherzo e che da ora in poi dovrà cambiare atteggiamento nei confronti di Fungo visto che scegliendo di sedersi vicino a lui ha praticamente ammesso di volerlo come amico e che il suo apparente odio non era altro che una messa in scena, un gioco.
Un modo estemporaneo per provare a risolvere un problema che lasciato correre avrebbe potuto diventare pericoloso per l’armonia del gruppo.
 I due non sono miracolosamente diventati “amiconi”, ma sicuramente il loro rapporto si è normalizzato, e a trarne giovamento è stato l’insieme di squadra, il gruppo si è compattato e anche la complicità con me nel tentare di risolvere un problema è stato un ulteriore passo in avanti nella coesione interna del gruppo-squadra, un sentirsi coinvolti in un progetto comune, l’essere importanti per il Mister, non solo se si è bravi a giocare a calcio, ma anche  da un punto di vista morale li ha sicuramente fatti sentire importanti accrescendo la loro autostima.

EXTRATIME by Sergio Sottovia/ In cover Piero Carnacina al centro della sede Asd Porto Tolle, quando mi ha chiamato ‘dentro’ per farmi leggere “La ballata di Luca e Fungo” che per fortuna mi ha letto Lui direttamente e che poi me l’ha mandata con licenza di pubblicarla.
E con riferimento ai bei tempi dell’Adriese citata nella ‘ballata’ vi propongo Piero Carnacina mister in team con una ‘Berretti’ di cui …non vi snoccioli nomi.
Ma che poi , per più di qualcuno, ritrovate anche nelle successive due foto ‘conviviali’ nel Terzo Millennio ( cioè nel 2011 e nel 2016)  di cui abbiamo già raccontato a suo tempo l’amarcord e tanti aneddoti sempre qui su www.polesinesport.it , oltre a diversi Personaggi Story anche nella mia trilogia libraria “Polesine Gol – Campioni & Signori” .
Storie, situazioni, insegnamenti di cui è stato poi protagonista Piero Carnacina nelle più blasonate squadre del Delta Po, prima di ‘svezzare’ diversi campioncini in casa Porto Tolle ( perciò eccolo nel flash che gli ho scattato ‘sotto l’ombrellone’ ( dove il primo a sx è baby Fabio Maistro, ora nella Primavera’ della Fiorentina) .
Storie e situazioni ch sono certificate anche nella foto che ho scattato in sede Asd Porto Tolle 2010, e che vi propongo dulcis in fundo aspettando altri futuri “ Campioni & Signori” perché “La ballata di Luca e Fungo” è pur sempre la …canzone di Piero ‘campione di speranza’.



Piero Carnacina & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it