Luca Gotti “mister” tra Milan e Bassano, Reggina e CT Italia U17, poi TV & TS. Con Donadoni a Cagliari e Parma


19/01/2012

Che cos’è il mondo se non una bottiglia con il tappo nelle nostre mani! Luca Gotti visto dal basso è come Contarina vista dall’alto. Questo è …Luca Gotti.
Ora è mister al Parma, vice di Donadoni, ma frutto di tutte le “sue esperienze dinamiche”. Quelle familiari, quelle personali, quelle sportive a tutto tondo. Polesine terra emersa dalle acque, e lui Gotti di acque se ne intende, compreso tutto ciò che ci circonda attorno. Dai venti alle maree, dalle stelle agli …strumenti di bordo. Perché se non li conosci bene non puoi ‘navigarci’ dentro in sicurezza e mettere a frutto tutta la tua professionalità.
Valori assoluti e valori relativi. Nodo di Gorbio o …a quanti nodi bisogna viaggiare dentro i meandri della vita. Più da ‘persona’ che da personaggio. Questo è…Luca Gotti, apostolo del calcio, in sicurezza e in amicizia anche ai massimi livelli sportivi.
Capace di restare bambino e adulto al tempo stesso, contarinante tra gli amici e internazionale a fianco dei vari Zola, Capello e …Donadoni.
Ma anche viceversa. Con quelle sue confidenze ‘serene e pragmatiche’ più attente al ‘valore’ delle persone’ che al ‘successo’ delle stesse.
Ma non voglio entrare nell’aneddotica o raccontare flash ‘certificativi’ del ‘pensiero umano e filosofico’ di Luca Gotti.
Troppo grande il rischio di ‘strumentalizzare’ atteggiamenti liberi e passare dal ‘servizio’ al protagonismo, invertendo le parti.
Anche perché, da ‘mezzo giornalista’, ho sempre avuto paura che venissero strumentalizzati i miei articoli.
Per questo mi piacciono di più le Story che non le notizie, perché… tutti meritano di essere rispettati. Che senso ha TITOLARE e ‘legare’ il nome di una ‘persona’ a fatti che esulano dalla sua attività e che dal Protagonista sono stati raccontati sono come…granelli di sabbia nel mare della vita.

 

 

 

Ho fatto una ‘presentazione’ troppo lunga? Bastava scherzare e dire che Luca Gotti ‘campione del navigare’ adesso è arrivato al Parma, giusto dove lo sponsor sulle maglie guarda caso è NAVIGARE.
Ma un preambolo/presentazione era doveroso, perché questa Luca Gotti Story non è nata perché da ‘allenatore’ LUI è arrivato al Parma come vice di Roberto Donadoni.
E’ nata perché era in sequenza cronologica nella rubrica “Campioni & Signori” e allora ho deciso di spostarla in questa rubrica “Polesani nel Mondo” per trasmetterla in forma ‘autentica’ rispetto a quelle dei “traduttor dei traduttor d’Omero” che sempre più appaiono in giro , da buoni pescatori by Polesine Gol.
Peraltro una STORIA KIT perché parte in preambolo da quella “Made in RO” cronologicamente datata 03.12.2006 sul week end tutto polesano di Luca Gotti relatore nel Convegno 'Medicina ed Alimentazione del Calciatore', viene integrata dalla originale PRESENTAZIONE by Luca Gotti per il mio terzo libro “Polesine Gol – Campioni & Signori”, e viene perfezionata dalla LUCA GOTTI STORY by Sergio Sottovia che avevo pubblicato nel dicembre 2006 nel mio primo libro Polesine Gol.

 

 

 

A tale proposito potrei raccontarvi di “TRE TELEFONATE TRE” con lo stesso Luca Gotti, ma vi dico soltanto che mi sono arrivate quando (la prima)  LUI è stato incaricato come CT dell’Italia Under 17,  quando ( la seconda) ero tra i ‘due presidenti’ a Londra nello stadio del Reading ad assistere al match di rugby per la Coppa  Heineken tra i London Irish e la Rugby Rovigo, quando ( la terza) stavo andando in mattinata a presentare a Palazzo Celio ( sede della Provincia di Rovigo) il mio terzo libro Polesine Gol.
Ma più che per i ‘contenuti’, quelle telefonate mi piace ‘testimoniarle’ come segno della disponibilità e della ‘grandezza’ di Luca Gotti verso ‘quel piccolo mondo antico’ che LUI sa gratificare anche quando ti ascolta.
Perciò ecco la sua TRIO KIT NEWS STORY, contento di non aver parlato troppo della Gotti Family, ma contento anche di segnalarvi che, a tempo debito e peraltro in sequenza cronologica, appariranno’ altre storie riconducibili a LUI nella rubrica “Campioni & Signori” viste che Luca Gotti è stato più volte Guest Star in Eventi (sia in Polesine che nel Veneto come per il ‘Centenario del Cavarzere” assieme a Dino Baggio).   

 


PRIMA NEWS (di Sergio Sottovia by Made in Ro, 03.12.2006) / LUCA GOTTI CT UNDER 17 , UN WEEK END TUTTO POLESANO
(Con Pavan, Ziviani, Parlato e Seno al Convegno 'Medicina ed Alimentazione del Calciatore' )
<< La sala Oliva dell'Accademia dei Concordi di Rovigo era completa di tanti sportivi accorsi per il convegno sportivo promosso dal Calcio Rovigo, lunedì 27 novembre, sul tema 'Medicina ed Alimentazione del Calciatore. C'erano tanti allenatori, da quelli storici come Lauro Pomaro (ha giocato in seria A nella Spal con Capello) a quelli degli attuali settori giovanili, come Diego Tumiatti mister della Berretti del Rovigo. E c'erano tanti giornalisti,
nella serata condotta da Marco Mariotti di Telestense, soprattutto perché era presente Luca Gotti il Ct della Nazionale Under 17 , di ritorno da Malta dove aveva ottenuto il passaggio del turno nelle qualificazioni per gli Europei, ma di ritorno anche da Adria dove nella serata di sabato sera era stato premiato col Leone d'Argento dal Panathlon Club d Adria.

 

 

 

 

Era stata una serata tra amici, quella di Adria, con Luca Gotti che ha ricambiato l'affetto di tanti amici polesani ( lui è di Contarina) andando sul palco accompagnato dalla figlioletta Benedetta e consegnando a Flavio Zampieri , presidente del  Panathlon di Adria,un'effigie del Club Italia e una maglia azzurra numero 21 da mettere nella bacheca del Club.
Ma del Convegno di Rovigo ( da sx, Piovan,Gotti, Seno, Parlato, Shakpoke, Ziviani, Sannia) non vogliamo farne un resoconto solo tecnico. Ne sottolineiamo l'ambientazione istituzionale, nella prestigiosa Accademia dei Concordi, coi saluti da parte rei rappresentanti del Comune di Rovigo e di Sandro Gino Spinello vice presidente della Provincia, completato a metà serata da quello di Tiziana Virgili assessore provinciale allo sport. L'apertura sul tema l'ha fatta il dottor Luigi Ziviani, medico pediatra, supportando le sue considerazioni coi lucidi esplicativi delle problematiche e delle caratteristi alimentari nell'età evolutiva con le sue implicazioni metaboliche soprattutto a livello giovanile.

 

 

 

Con un suo invito speciale per i genitori :" Lasciar fare ai propri figli attività fisica interdisciplinare, soprattutto in età giovanile, combinando sport di resistenza a quelli di destrezza, alternati e di potenza. Per un equilibrio psico-fisico , attraverso sport individuali e sport di squadra. Poi dopo le scuole medie, il giovane sceglierà praticamente in maniera naturale lo sport più adatto alle sue caratteristiche e alla sua mentalità".
Quando Mariotti il coordinatore della serata ha chiamato in causa Carmine Parlato, il mister del Rovigo ha fatto un esempio reale: il suo:" Quand'ero a Roma il mio allenatore Paolo Beruatto ha portato il sottoscritto e Fabio Liverani da un dietologo. Ma per noi aveva due obiettivi differenti, Così per me la dieta è servita in 6 mesi a farmi aumentare di 3 kg di massa magra, mentre per Liverani è successo il contrario perché è servita per fargli perdere 3 kg di massa magra".

 

 

 

In rappresentanza dei giocatori del Rovigo Calcio (dopo il saluto del segretario amministrativo Sannia) è intervenuto Jero Shakpoke parlando di quand'era in Nigeria ( più che dieta, non si mangiava) e dei tempi in Italia ( sono arrivato con un mio amico che è cresciuto subito 5 chili in poco tempo, qui a Rovigo più che dieta preferisco mangiare poco). In ogni caso, -ha detto Jero ex nazionale della Nigeria - bisogna allenarsi, giocare e divertirsi. 
L'approfondimento sul tema dell'Alimentazione da parte del medico nutrizionista Pierpaolo Pavan ha preso spunto dalle sue esperienze nell'Associazione medico sportiva Polesana Euganea di Rovigo, indicando tre regole essenziale.

 

 

 

La prima è la quantità, perché come alle macchine bisogna dosare la benzina in base alla distanza. La seconda è la qualità per equilibrare l'alimentazione secondo i canoni ormai noti della 'Piramide' dell'alimentazione, tenendo conto però che solo una 'daily phisical activity' elimina i problemi della situazione di 'stasi'. La terza regola è il timing, esemplificando tra l'altro il nostro fegato come una stazione FFSS del nostro corpo dove far arrivare mai troppi treni in simultanea, ma scaglionare l'arrivo alimentare in 5 volte al giorno. Pavan ha concluso con due citazioni. Una dotta su Ippocrate (fa che il cibo sia la tua medicina, fa che la medicina sia il tuo cibo), una su un detto popolare ( la mattina mangiare da re, il pomeriggio da principe, la sera da poareto).

 

 

 

Più di indirizzo e quasi filosofico l'intervento di Maurizio Seno , allenatore professionista, maestro dello sport, docente Settore Tecnico di Coverciano, già responsabile settore giovanile del Milan (una bibbia il suo libro sugli allenamenti per i Dilettanti). Seno ha parlato della necessità di informazione e della 'education' alimentare che in Inghilterra si attua 2 volte la settimana tra i professionisti. Bisognerebbe farne molto di più, quasi in una specie di 'allenamento invisibile' altrimenti l'organismo umano ti presenta il conto. Anche il sovrallenamento diventa deleterio. Parafrasando il film 'Il mio migliore amico' , Seno ha precisato che sarebbe più produttivo per gli allenatori indicare l'obiettivo piuttosto che mille correzioni su un gesto. S rischia di perdere l'entusiasmo, pertanto varrebbe la pena di fermarsi prima.

 

 

 

Dell'intervento di Luca Gotti , Ct della Nazionale, sullo specifico della Medicina e dell'Alimentazione bisogna darne un'interpretazione metafisica. Lui è 'Contarinante' allevato in maniera 'rustega, pane e salame' . Ne sa qualcosa suo papà Dino, che da Jesolo dov'è nello staff tecnico in serie D, mi ha portato i saluti di F.Biondo giornalista informatico. Sentire parlare Luca Gotti, Ct Nazionale Under 17, di catabolismo, anabolismo, creatina, amminoacidi a catena ramificata, è stato comunque un 'allenamento invisibile'. Anche perché ha parlato di 'integratori giusti' che lo stesso corpo umano produce, arrivando sulla soglia del 'concetto doping' con le sue implicazioni etiche. Un discorso che per effetto di interpretazione 'metafisica' impatta sull'allenamento, l'allenatore e la conoscenza dei limiti per evitare conseguenze fisiche e psichiche. Il tutto per ottimizzare la prestazione sportiva.>>

 

 

 

SECONDA NEWS ( by Luca Gotti – allenatore professionista)/ PRESENTAZIONE DEL LIBRO POLESINE GOL 3 ( Editore Apogeo Adria, autore Sergio Sottovia, pag.236)
<<  “…il vecchio che sul ponte della petroliera scrutava le luci del paese sfiorato nella corsa, che si riverberavano sull’acqua in un incendio di colori lividi. – Quella è Contarina – esclamò il pilota battendogli una mano sulla spalla…”
E’ un passaggio di “scano boa”, romanzo meraviglioso ambientato nel delta del Po, uscito dalla penna (si, mi piace pensare che lo abbia scritto a mano su dei fogli bianchi, senza usare la macchina da scrivere ne  tanto meno il computer) di Cibotto, colui che più di ogni altro mi ha emozionato scrivendo del Polesine.

 

 

 

Il Polesine narrato da Cibotto non è quello che ci si presenta sotto gli occhi ora, è un Polesine padre, nonno di questo, che si narra spiegandoci da dove veniamo. D’altronde il nome “Polesine” deriva dal latino medievale “policinum”, vale a dire “terra paludosa”. Anticamente indicava uno dei tanti isolotti piatti di terra emersa che si trovano all’interno del corso del fiume, dal carattere precario e destinato ad essere nuovamente sommerso alla successiva alluvione. Fino a qualche decennio fa questa immagine poteva essere considerata estremamente rappresentativa della nostra terra, adesso mi sembra di poter dire che qualcosa è cambiato!

 

 

 

Sottovia scrive di cose di ieri e di oggi, ma lo fa con quel garbo antico che viene da lontano, trasmette, pur occupandosi di argomenti diversi, gli stessi odori e gli stessi sapori di Cibotto.
Unisce “Polesine” e “gol”, vale a dire il calcio del nostro isolotto, e già dal titolo: “Campioni e Signori”, si capisce che ci racconterà delle storie con tonalità differenti da quelle che ognuno di noi, ahimé, si è abituato a subire quotidianamente.

 

 

 

Oramai ci sembra normale accettare supinamente che televisioni e carta stampata propongano in modo diffuso arroganza e maleducazione, che ci sia una ricerca forzata dello scoop e della polemica a tutti i costi, con poco rispetto per le persone, anche di fronte a situazioni tragiche. Le nuove generazioni sono il frutto di quello che vivono attorno a loro, e a me piace pensare che quello che scrive Sottovia vada in controtendenza rispetto a quanto sopra, e che cerchi di dare un suo piccolo contributo per una dimensione più umana delle cose.

 

 

 

Per tutti Sergio è un giornalista, per me no! Aldilà dell’amicizia che ci unisce e che me lo fa apparire prima come uomo che come professionista, direi che per i suoi modi, la sua etica, e i contenuti di ciò che scrive, sia poco assimilabile alla varia umanità che popola il mondo del giornalismo di oggi. Credo che il termine più adeguato per definirlo sia: “cantastorie”, non nel senso di “racconta favole”, ma perché le cose che scrive sono frammenti di vita incorniciati da passione vera, destinati alla gente, a persone, non a clienti. Nelle narrazioni che compongono questa collana di libri si avverte sempre il gusto di chi scrive, la partecipazione negli eventi, piccoli o grandi che siano, la vicinanza con le persone di cui si sta raccontando, quasi come se ci camminasse a fianco.

 

 

 

In un mondo che cambia di continuo, dove Contarina non c’è più come una volta, dove il pilota oggi direbbe: “quella è Porto Viro” e dove domani si è già dimenticato, o consumato, quanto fatto oggi, è bello ripercorrere passati più o meno recenti, come è bello leggere di persone che conosci o hai conosciuto o anche soltanto visto, ma pure di chi non conosci affatto.
Mi fa piacere che ci sia una persona come Sottovia che si è presa la briga di salvare nella memoria e in qualche modo trasmettere capitoli del calcio del nostro isolotto a chi non c’era, ma anche, perché no, a chi c’era. Mi ha onorato far parte di questi racconti, e mi onora accompagnare questo nuovo nato.>>

 

 

 

TERZA NEWS ( by Sergio Sottovia, dicembre 2006) LUCA GOTTI STORY BY POLESINE GOL 1( Editore Apogeo Adria)
<< GOTTI LUCA Ct in evoluzione della Nazionale Under 17, ma sempre contarinante, professore & maestro /
L'evoluzione tecnica della Nazionale Italiana era in embrione già prima dei Mondiali 2006 in Germania, fin da quando la responsabilità del 'Progetto Azzurro' era stata affidata a Demetrio Albertini. Poi l'Italia di Lippi ha centrato l'obiettivo massimo: campione del Mondo grazie ad una concentrazione tutta speciale, tappezzando di sughero tutte le stanze azzurre per 'insonorizzare i rumors esterni', quelli dei processi in corso. A questo punto Lippi ha 'lasciato in bellezza' , mentre la Figc avviava il nuovo corso. Ed è arrivato Donadoni per la Nazionale maggiore, ed è arrivato Casiraghi per l'Under 21.

 

 

 

Novità assolute, ma personaggi che Demetrio Albertini conosceva da vicino. Aria nuova in Casa Italia, puntando su tecnici giovani ma affidabili per come hanno lavorato sul campo. Ed è in linea con questa progettualità, anche l'incarico di Responsabile Tecnico della Nazionale Under 17 assegnato a Luca Gotti, un emergente di grandi potenzialità, per il suo bagaglio culturale  e tecnico.                                                                                                                         Nel comunicato ufficiale, il vice commissario della Figc con delega all'attività sportiva Demetrio Albertini ha dichiarato: "Donadoni, Casiraghi, Francesco Rocca, Gotti e Antonio Rocca corrispondono alle caratteristiche di rinnovamento volute dall'attuale gestione della FIGC. Valutando il grado di reciproca collaborazione che i tecnici possono mettere a disposizione ognuno con le proprie caratteristiche, ne deriva una miscela di entusiasmo ed esperienza al servizio di tutte le Nazionali".

 

 

 

Una nomina che inorgoglisce il Polesine, perché, signori, Luca Gotti ,classe 1967, è un 'contarinante doc', uno che da giocatore si è fatto onore nel Grande Contarina . Una storia parallela in Promozione, seconda metà anni ’80, con quella dei Cester e Bovolenta e papà Dino Gotti allenatore ( alla quale vi rimandiamo) e che poi Luca ha shakerato tra studio e passione sportiva , fino al campionato 1994/95 nel Sandonà in C2, col massimo profitto. Lo dimostra il fatto che oltre alla laurea in Scienze Motorie conseguirà successivamente anche la laurea in Pedagogia.                                                                                                                           Sic et simpliciter, il sito della Figc racconta che Luca Gotti ha allenato le giovanili del Milan 98/99 e l’anno dopo quelle del Montebelluna, poi una stagione in serie D con la Pievigina e tre col Bassano dal 2001 al 2004. Tutte stagioni da protagonista, anche quando a Bassano è stato esonerato da Renzo Rosso, il presidente …diesel per eccellenza. Infatti Luca Gotti a Bassano ha lasciato il segno sia come tecnico che come uomo. E lo hanno rimpianto presto.    

 

 

 

Quanto e come?  Eccovi , a dimostrazione, le due ‘certificazioni’ pubblicate sul Giornale di Vicenza. Quella tecnica è di un suo giocatore, Daniele Pasa, uno ‘navigato’ (sei stagioni in serie B) e senza peli sulla lingua sui mali del Bassano:”Se fosse rimasto Gotti, con lui avremmo vinto direttamente il campionato e saremmo in serie C”.                                                       

Quella umana, pubblicata nel marzo 2004, prende spunto dal saluto speciale di mister Gotti alla tifoseria pur nell’amarezza dell’esonero. 

 

 

 

 

Questo il racconto testuale:” Da autentico signore qual è, Luca Gotti ha scelto una personalissima forma di ringraziamento per accomiatarsi dalla piazza di Bassano.
Il Professore di Montebelluna infatti ha scritto una lettera di saluto ai Fedelissimi, il gruppo storico di supporters che da sempre seguono la Virtus in casa come in trasferta. Ha consegnato la missiva a Riccardo Bigon, che a sua volta l’ha affidata al magazziniere Berto Favero per darla agli sportivi.                                                                                

“Gotti ci ha ringraziato per il sostegno e l’attaccamento alla squadra - confida Toni Bertoncello, leader degli aficionados virtussini - dimostrando la signorilità che lo contraddistingue. Ci ha spronato a restare vicini ai ragazzi, nella certezza che la stagione possa ancora girare in senso positivo, magari già ai playoff. È un gesto - conclude il numero uno della tifoseria - che abbiamo enormemente gradito ed apprezzato”.               

 

 

 

E siccome professionalità & signorilità pagano sempre, ecco Luca Gotti ritornare in pista alla grande, come allenatore della Primavera della Reggina, nelle stagioni 2004-05 e 2005-06. Ma durante tutta la sua escalation professionale, che fosse a Milanello o a Bassano o a Coverciano, il contarinante Luca Gotti non ha mai dimenticato le sue radici polesane, pensieri autorevoli ma sempre in punta di piedi come nelle due ‘presenze mirate’ cui ho assistito personalmente in Polesine. La prima nel 2003 quando ha parlato dei suoi metodi di allenamento in una relazione a Rovigo per l'AIAC presieduta da Beppe Nasti. In particolare ‘mister Gotti’, quando ha raccontato le sue esperienze agli allenatori polesani ha raccontato i 'suoi sistemi di gioco' ma ha anche detto che ‘un allenatore va sul posto, vede quello che c'é. Poi è come creare il guanto giusto per la mano che si ha a disposizione’.                                                                                                                      

 

 

 

La seconda a maggio 2006, quando ha tenuto, assieme a Gigi Pasetti (Bologna) e Dario Lazzarin (Chievo) un'altra relazione professionale ma nient’affatto cattedratica allo 'stage Giovanissimi' organizzato da Piero Carnacina e dal Delta 2000 a Porto Tolle, nell’ambito di un corso aggiornamento allenatori Figc. Sarà per questa sua ‘semplicità familiare’ che Luca, rispondendo ai complimenti sinceri per la nomina a neo Ct della Nazionale Under 17, agli amici che gli hanno chiesto se si aspettava questo incarico così prestigioso, ha confidato:” Decisamente no, un contesto di questo tipo non l’avevo mai neppure contemplato, e anche quando ho saputo che il mio nome era fra quelli a cui stavano pensando alla FIGC, pur felice, non ho mai pensato che si potesse realmente concretizzare, poi mi ha chiamato direttamente Albertini e tutto ha assunto una consistenza diversa…”. 

 

 

 

 

Così, dopo le due lauree e le esperienze con le giovanili nel Milan e Reggina, c'è stata la Nazionale Under 17, con tutto il suo laboratorio in evoluzione. Dalle selezioni ai primi successi nelle qualificazioni europee a Malta, ai suo personali viaggi studio su e giù per l’Europa per vedere da vicino le altre realtà comparate. Un percorso fatto sul campo, tra Coverciano e dintorni …internazionali, che a Pordenone non ha fatto il miracolo del passaggio del turno, perché le vittorie dell’Under 17 sulla repubblica Ceca e sulla Slovenia non hanno trovato il pass per gli europei in Belgio a causa della sconfitta con la fortissima Ucraina.                                                                                                                  

Un’esperienza step by step quella di Luca Gotti che, alla domanda prospettica su ‘cosa si aspetta Luca e cosa vorrebbe dare’, ha fatto questo blow up sulla strada da percorrere:” Le aspettative riguardano il miglioramento personale e l’ampliare le esperienze e le competenze, attraverso un confronto internazionale, spero di successo, ben sapendo che fare il selezionatore è diverso dall’allenare una squadra di club. Il mio contributo vuole essere di idee e di entusiasmo, di correttezza e serietà professionale”.

 

 

 

D’altra parte mister Gotti, ha sempre viaggiato su questa linea di pensiero. Infatti quando voleva diventare allenatore professionista e gli è stata offerta la chance con la Primavera della Reggina, nelle interviste, da veneto a veneto,  a Pino Lazzaro, il giornalista de Il Gazzettino che ha giocato nel suo Contarina, ha spiegato che a Reggio Calabria c'era 'contiguità' tra settore giovanile e prima squadra, dove alcuni suoi ragazzi sono andati 'su e giu'. Condizioni ambientali che gli sono servite per conoscere e conoscersi un po' di più, e che Gotti ha così approfondito: “L’esperienza di Reggio è stata bella e proficua, a prescindere dal fatto che io per indole cerco di trarre positività da ogni accadimento. Mi ha consentito di vivere la serie A molto da vicino, confrontando le idee con allenatori e dirigenti e giocatori di alto livello, senza contare che oltre all’aspetto professionale vivere per due anni al sud, in un contesto socioculturale molto diverso da quello cui ero abituato, è comunque un arricchimento personale”. 

 

 

 

 

Pillole di saggezza che mister Gotti aveva dispensato anche quella sera, a margine dell’incontro promosso dall’Associazione allenatori polesani presieduta da Beppe Nasti. Allora Luca allenava ancora il Bassano e insegnava all'Università di Padova,  e ci ha detto che doveva andare a casa presto perché la sua bambina…Poi nel Sud per un anno ha abitato sullo Jonio e per un anno in città a Reggio Calabria. Senza contare che ha rinunciato al professionismo in Ungheria, quando gli hanno proposto di allenare la squadra di Beppe Signori. Come a dire che la famiglia conta.                                                                      

E con la quale è più facile viverci assieme, da Ct della Nazionale Under 17, visto che le sue due case saranno Coverciano e Montebelluna.                                                     

Spiegò così Gotti la sua avventura azzurra:”Inizio un lavoro con esigenze specifiche diverse e che per ora fatico a prevedere, e magari le trasferte saranno a Mosca o Buenos Aires invece che a Napoli o Palermo, ma credo mi consentirà comunque di passare più tempo a casa, con chi amo, rispetto al recente passato, in definitiva ora i miei impegni li decido io…”   

 

 

 

 

Ma tra i suoi ‘pensieri familiari’ i suoi passaggi polesani non hanno mai il sapore della superficialità, perché sono rimasti indelebili il ricordo dei compagni di gioventù, quelli dei tempi del Grande Contarina dove tra l'altro suo papà Dino (il mio gancio) è stato anche allenatore.
”Se non fosse per i grossi contrasti, di natura etica, che ho avuto con un vecchio presidente e che mi hanno spinto ad andare a giocare altrove, sarei rimasto sempre a Contarina, cui sono molto legato e che considero sempre come casa. Ho la grande fortuna di avere avuto rapporti privilegiati con tante persone e se facessi qualche nome farei un torto a molti altri, però il primo pensiero è rivolto ai miei amici d’infanzia, quelli con cui ho giocato nelle giovanili, anche se con qualcuno non ci vediamo o sentiamo da molto tempo, “loro sanno”, e poi quel campo…”.                                                                                 

Tutte risposte nient’affatto a ‘petto in fuori’, ma che rivelano introspezioni e progettualità, e il pudore della privacy. Anche se ai suoi amici polesani non ha mai detto di no, sia che l’abbiano chiamato quelli del Panathlon di Adria per assegnargli il Leone d’Argento, o quelli del Gruppo sportivo dei salesiani di San Giusto a Porto Viro per una serata a tema, come è successo con quelli di Rovigo all’Accademia dei Concordi. 

 

 

               

 

Personalmente papà Dino e figlio Luca mi hanno regalato una giornata tutta polesana in quel di Jesolo , facendo divagazioni tra calcio e il Cibotto polesano, tra la Natività Sand sul lungomare e le problematiche azzurre di un Ct in evoluzione.                                                       

Poteva fare il professore, come ha fatto Scoglio a Messina. Sicuramente lo farà combinando ancora Università e Coverciano, ma sicuramente la sua indole è di fare il 'maestro' a tanti giovani che poi saranno famosi. Mister Gotti ne ha le caratteristiche professionali e organizzative (frequenti i suoi viaggi studio in Europa) e l'affabilità dei semplici. Di quelli che non  mettono in mostra i propri pregi. Per questo a volte vorrebbe ‘sincopare’ il giusto orgoglio di papà Dino.                                                                        

Per questo Luca Gotti, come Ct soft della Nazionale Under 17 è già partito e sarà come l'Arca di Noè: dove arriverà questo non si sa. Intanto  per parte sua, lui Gotti, ci prova alla sua maniera, regalandoci …luce riflessa.>>

 

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Luca Gotti ‘aplomb inglese’ sulla panchina dell’Italia U17. Poi apriamo la fotogallery con  la foto-dedica a papà Dino Gotti col figlio Luca scattata durante uno stage allenatori a Porto Tolle ( c’erano anche Gigi Pasetti e Dario Lazzarin. Per quanto riguarda Luca Gotti giovane calciatore lo proponiamo in sequenza da prima premiato da Antonio Steffenel ( presidente Figc Rovigo).

Per quanto riguarda il Luca Gotti giocatore del Contarina ’89 eccolo in foto poster  con i rossoneri di mister Alberto Novelli e del suo vice Dino Gotti, quindi tra i TP 11 del Contarina ’89 sponsorizzato Edilveneta, infine in versione notturna (in piedi secondo da sx) al Torneo di Scortichino.
Passando alla ‘fase due’, quella relativa all’allenatore Luc Gotti, eccolo da prima in foto ‘spot’ con Franco Baresi nella dimostrazione ‘Opel’. Quindi ecco Luca Gotti (in vestito bianco) allenatore delle giovanili del Milan 1998, in team con Tassotti e Pasetti.
Peraltro ambiente e personaggi ben noti in ‘casa Gotti’ visto poi la foto con suo papà Dino assieme  da sx a Cerilli, Luigi Pasetti (vedere su wikipedia rimando a www.polesinesport.it), GB Fabbri (altra storia su questo sito) , Berti.

Chiudiamo la parentesi rossonera con Luca Gotti festeggiato dall’amico Diego Scabin, in visita ad uno stage in montagna.
Certifichiamo quindi Luca Gotti (prima fila, quinto da sx) nella Reggina 2005-06 allenatore della squadra Primavera.
Per la serie CT della nazionale Italia Under 17 la fotogallery è composta in sequenza da cinque immagini eloquenti, dagli allenamenti alla foto team con i suoi ragazzi azzurri, durante il Torneo Uefa in Friuli.
Per la serie ‘cerimoniali’ proponiamo innanzitutto Luca Gotti premiato col ‘Leone d’Argento’ by Panathlon Adria ( in foto tra il presidente Flavio Zampieri e Clelio Mazzo della Figc Rovigo). A seguire tre foto che ho scattato al CENSER di Rovigo quando Luca è stato relatore unico di un ‘incontro’ by Figc, Aiac, Comune con gli allenatori del Polesine & Provincie limitrofe ( vedi aula magna strapiena).

Con riferimento alla ‘interpretazione’ autentica del SIGNOR Luca Gotti ecco due immagini relative. La prima che ho scattato a Dino & Luca davanti alla ‘Nativity Sand’ di Jesolo (occasionale il noto motto papale “Non abbiate paura”, dal vangelo di Luca?).
La seconda altrettanto occasionale a Cavarzere col sottoscritto assieme a Luca ‘premiante’ in giacca di velluto.
Riproposto Luca Gotti in panchina, da allenatore del Treviso, passiamo a riproporvi il Luca Gotti premiato istituzionalmente in Polesine.
Per quanto riguarda il ‘settebello’ alla Accademia dei Concordi di Rovigo, ecco da sx Pavan, Gotti, Seno, Parlato, Shakpoke, Ziviani, Sannia.
Per quanto riguarda il Gotti relatore nella conviviale del Panathlon Club di Adria sul tema dell’ETICA eccolo insieme al trio Gava & Co. (nota terna arbitrale di Serie A) oltre che al sottoscritto e ad Alberto Doni presidente del Club Service.

 

Ritornando a Luca Gotti ‘presente sul campo’ e Made in Polesine, eccolo al tradizionale Memorial Moreno De Bei , il torneo al quale LUI fa di tutto per non mancare.
Perciò in foto con la SIGNORA Marilena e i due figli del suo amico Moreno.
Quindi con la squadra del Chievo nel cerimoniale della premiazione vincitori del Torneo Giovanile.
Poi nel fash che gli ho scattato tra Mario e Andrea Rosestolato, il tandem maximo dirigenziale dello Scardovari.
E in tribuna al fianco dei suoi amici del Delta del Po, tra cui Diego Scabin e Silvano Cester ( in maglia rosa) ‘contarinanti’ storici.

Come prologo amarcord pre-finale, proponiamo il LUCA studente, in veste di capitano della squadra dell’Istituto Tecnico per Geometri di Rovigo (aprile 1986) schieratasi con, in piedi da sx, Baccaglini, Bombonato, Campion F., Bressan, Caldart, Rizzi, Zuccolo, Resini, Rigotto, e accosciati: Campion S., Romagnolo, Luca Gotti, Incao, Spada, Secchiero, Tecchiati.

Infine, dulcis in fundo by www.fcparma.com, la foto in ‘staff di mister Donadoni.
E che nella news sottotitolata recita testualmente così:<< Parma, 10 gennaio 2012 – Mister Roberto Donadoni a Parma sarà coadiuvato da un nuovo staff di assistenti. Allenatore in seconda sarà Luca Gotti. Collaboratore dell’area tecnica sarà Mario Bortolazzi (già giocatore del Parma calcio nella stagione 86/87). Come preparatore atletico invece ci sarà Giovanni Andreini, che lavorerà con il preparatore crociato Niccolò Prandelli. Come allenatore dei portieri invece è stato confermato nel ruolo l’ex crociato Luca Bucci.>>.
Su filo del rasoio, e in considerazione di un poco simpatico ‘fuori onda’ che ho ascoltato domenica sera nella parte finale della Domenica Sportiva, intercettando un concetto presidenziale più isolato che isolano, posso dire che di Roberto Donadoni un fidato amico/filosofo (quasi un Garibaldi dalla piccola Caprera) mi ha parlato come di una persona ‘vera’.
Sicuramente è esagerato dire che ‘certamente lo è visto il suo feeling sportivo con Luca Gotti’ , però devo ammettere che mi ha fatto molto piacere, perché la combinazione delle due parole “persona” e “vera” per il sottoscritto assume il significato di …una stella cometa nella vita di tutti i giorni.

 


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it