Luigi Masetti cicloturista / Nel 1903 sfidò Costamagna 'DIR' de La Gazzetta dello Sport che rispose così…


24/05/2020

Icaro, Eolo  e poi e poi … il Mondo girato in bicicletta. Come ben sanno i nostri lettori visto che , grazie a Luigi Rossi professore a Bochum e scrittore del libro "L'anarchico delle due ruote-Luigi Masetti: il primo cicloviaggiatore italiano Milano-Chicago e altre imprese di fine Ottocento", edito by Ediciclo.

Certo, Luigi Masetti già Nel 1893 il Corriere della Sera accettò la proposta di sponsorizzare un viaggio transoceanico in bicicletta, da Milano alla World Columbian Exposition, la Grande esposizione universale che si teneva a Chicago, in quello che il Corriere definì il "viaggissimo": un lungo un percorso di circa 7.000 km che lo portò negli Stati Uniti attraverso Svizzera, Germania, Francia e Inghilterra

  Certo ...Il 1º maggio 1900 Luigi Masetti, ,partì per un lunghissimo viaggio di 18.000 km: il 18 maggio raggiunse Ceuta, in Marocco; dall'Africa si diresse in Norvegia, spingendosi fino a capo Nord, dove giunse il 14 agosto 1900. Proseguì per la Russia, dove incontrò Tolstoj fino ad attraversare la Turchia fino a Costantinopoli.

Certo , Luigi Masetti ...Dalle Alpi alle Piramidi , e poi... soprattutto la sua personalità , di sognatore , di scrittore e di straordinario Polesano nel Mondo.

Tanto più che,  nelle tante biografie ch eraccontano la vita di Luigi Masetti . del cicloturista in the world si ...perdono le tracce già all'inizio del secolo scorso.

E che in questi tempi da social 'copia incolla ' si ripetono sul nostro 'cicloturista' originario di Trecenta tante cose note grazie soprattutto al libro su Luigi Masetti scritto dal professore Luigi Rossi, originario da Stanghella che insegna in Germania ma che ho avuto la fortuna di incontrare a Rovigo durante una sua premiazione by Camera di Commercio.

E allora in questa occasione, dopo aver elaborato un insieme di 'note ' raccolte in rime sparse su Luigi Masetti e le sue straordinarie imprese in bicicletta davvero in 'tutto il mondo' e relativi reportage da Lui pubblicati su Il Corriere della Sera, ho pensato di darvi una notizia che più che altro potrebbe essere una novità-news , visto che parliamo di una Lettera scritta dallo stesso Luigi Masetti nel novembre 1903 al noto 'Magno' Direttore de La Gazzetta dello Sport,

Originale anche perchè Luigi Masetti, offesosi per alcuni 'passaggi ' giornalistici su di lui e sul suo Icaro, ha pensato bene addirittura di lanciare una sfida durante quel Giro di Milano, che avrebbe visto tanti giovani andare di corsa come sicuramente avrebbe fatto anche il 'Magno' cioè il Direttore Costamagna de La Gazzetta dello Sport.

Una sfida subito accettata, come dimostra anche la Lettera di Masetti pubblicata sulla 'rosa' con relativa simpatica risposta da parte del 'Direttore' Costamagna, che anche noi vi proponiamo, completando le informazioni su "LUIGI MASETTI E IL BICICLO EOLO" Luigi Masetti come da speciale  Biografia raccontata by giornalista polesano Massimo Maria Veronese ( lavora al 'Giornale' ) e pubblicata su depliant distribuito by CONSVIPO il 15 dicembre 2014 durante la conferenza stampa: “ 150 ANNI FA . . . storia d’ amore, avventure e mistero di Luigi MASETTI, l’ anarchico delle due ruote“ ( a Milano , al “Bianchi Cafè e Cycles” in Via Cavallotti 8 – Zona 1 ) . Un incontro promosso da Angelo Zanellato - Presidente Consvipo  - , che peraltro come evento abbiamo già pubblicato proprio qui su www.polesinesport.it segnalando la presenza a MIlano di alcuni personaggi speciali targati 'Polesani nel Mondo' e che citiamo in calce nel nostro tradizionale Extratime con riferimento alla fotogallery e ad ulteriori brevi commenti.

 

 

 

 


PRIMA MAIN NEWS ( by La Gazzetta dello Sport, lunedì 2 novembre 1903) / MASETTI AI GIORNALISTI MILANESI/ LA LETTERA DI LUIGI MASETTI A E.C. COSTAMAGNA E LA RISPOSTA DEL DIRETTORE

<< Caro Magno,
Lessi nell’ultimo numero de La Gazzetta l’insinuazione, anzi l’astruso insulto, lanciato da un giornalista al mio Icaro.
Sta a vedere che un ciclista, perché è ciclista, non potrà ora camminare anche coi piedi tenendo pure tra le mani un ombrello, prestatogli forse da un amico, senza che qualche pettegolo sorga  a rilevare il grande evento.

Il mio Icaro, molto sdegnato, per provare che con la vecchia lancia per suo conto una sfida   di 100 km, in bicicletta a tutti i giornalisti milanesi :  il sottoscritto, cavaliere di Icaro, per provare che non si cura el tempo che passa, sfida tutti i giornalisti milanesi , te compreso, o Magno dalle lunghe gambe , ad una trottata a piedi  intorno ai bastioni di Milano ( km 12, 300) in occasione della grande corsa e marcia indetta dalla Gazzetta per l’8 corr.
La posta sarà di un pollo arrosto, tre bottiglie di latte  e tre di barbera.
Tanti saliti / LUIGI MASETTI >>

ECCO LA RISPOSTA DEL DIRETTORE COSTAMAGNA ( Milano 1 novembre)
<< Caro Masetti,
Le cose lunghe diventano serpi ed è in omaggio appunto a questo antico adagio che io senz’altro, per la dignità del giornalismo sportivo, accetto la sfida podistica da te lanciata , sia come marcia che come corsa.
Per la marcia sono disposto a misurarmi con te nel Giro di Milano insieme alla gran massa giovanile che ci troverà ambedue parecchio vecchi e forse ridicoli, per la corsa sono a tua disposizione alla pista del Trotter, quasi clandestinamente come il tuo allenamento che vai facendo in questi giorni per lanciare la bravata della sfida.
Per la posta vada pel pollo e per le tre bottiglie che spero di mangiare e bere alla tua salute.
Tuo aff.mo / MAGNO >>

 

 

 

 

SECONDA MAIN NEWS ( di Massimo Maria Veronese, by Depliant CONSVIPO distribuito il 15 dicembre 2014 durante la alla conferenza stampa: “ 150 ANNI FA . . . storia d’ amore, avventure e mistero di Luigi MASETTI, l’ anarchico delle due ruote“ ( a Milano , al “Bianchi Cafè e Cycles” in Via Cavallotti 8 – Zona 1 )

LUIGI MASETTI E IL BICICLO EOLO
 
UN POLESANO A MILANO / Luigi Masetti nasce a Trecenta, un paese in provincia di Rovigo, il 18 dicembre 1864, tre anni dopo l’ unità d’ Italia. Studia a Lendinara, non molto lontano da casa, che raggiunge a dorso di mulo, ma a 20 anni si trasferisce a Milano con le sorelle e va a vivere in un sottotetto di Porta Genova. Si iscrive all’ università di Pavia a Legge, ma la lascia a 30 anni compiuti: “ Ora non ho tempo: ho da fare una scappatina a Costantinopoli, a Chicago, a Ceuta, al mio ritorno un giorno o l’ altro mi prenderò la laurea . . . “
 
POVERO MA BELLO / Si guadagnava da vivere lavorando negli hotel della Svizzera. Il medico condotto del suo paese, Nicola Badaloni, appassionato socialista e suo maestro di vita, gli passa 35 lire al mese, più o meno 120 € di oggi, per pagare l’ affitto. Impara l’ inglese, francese, tedesco e spagnolo e poi da lezione. Risparmia tutto per i suoi viaggi, se avanza frequenta il loggione della Scala.
 
CARA BICICLETTA /  . . . Alla fine dell’ Ottocento la bicicletta è considerata un bene di lusso che pochi possono permettersi, anche se il criminologo Cesare Lombroso lo considera uno strumento capace solo di moltiplicare il numero di pazzi e delinquenti. Solo dopo enormi sacrifici Masetti se ne compra una. Da quel giorno il suo sogno è uno solo: girare il mondo su due ruote. Nel 1892 la sua prima grande impresa, il tour delle capitali d’ Europa: da Milano a Vienna passando da Parigi e Berlino. Sono 3500 chilometri, ma in Germania decide di fermarsi due mesi, mantenendosi a lezione di lingue.
 
 
A CAVALLO DEL VENTO  / La bicicletta di Masetti, o “ Bicicletto “ come lo chiamava lui, viene battezzato Eolo, come il dio dei venti. Lo produce la ditta Capelli e Maurelli ed è tutto verniciato di bianco. Ogni volta che attraversa una frontiera gli impongono una supertassa che lui paga sempre malvolentieri. Ma a Chicago Eolo diventa un’ attrazione internazionale all’ Expo: viene esposto nel padiglione Trasporti dell’ Esposizione, diventa una delle attrazioni principali, viene premiato con un riconoscimento speciale e comprato per 60 dollari. Torna con una bici che gli viene regalata dai costruttori americani. Lui la battezza Rambler: Vagabondo.

 

 

 

 
CORRIER MIO DAMMI 500 LIRE CHE IN AMERICA VOGLIO ANDAR . . . /  
Il 7 luglio 1893 Masetti scrive una lettera al direttore del Corriere della Sera, Eugenio Torelli Viollier: << Quest’ anno avevo ideato per le mie prossime vacanze una gita in velocipede da Milano a Chicago e ritorno; ma c’ è di mezzo il mare. Ed ecco il gran problema ( Datemi il punto  d’ appoggio e vi solleverò il mondo ) datemi un biglietto da 500 lire o prosciugatemi il mare; ed io vi farò vedere l’ utilità pratica del bicicletto con l’ andata e il ritorno in due mesi circa da Milano alla grande Esposizione mondiale di Chicago >>. In cambio << io manderei ogni sabato un breve relazione descrittiva del mio lungo viaggio >>. Torelli Viollier gli risponde: << Ci piaccione le imprese condite d’ audacia e di bizzarria. Accettiamo la proposta . . . >>. Parte alle tre del pomeriggio del 15 luglio dall’ Arco della pace di Milano. Per chiudere la sua prima tappa, fino a Baveno, sul lago Maggiore, ci mette cinque ore.
 
UN BAGNO DI FELICITA’ / Luigi Masetti è un ragazzo molto organizzato e prepara meticolosamente il suo viaggio. Cosi come i vestiti: “ . . . tre paia di calze, due calzoncini corti, tre maglie, una giacca, un panciotto, due colletti, due paia di polsini, un petto di camicia per le grandi occasioni ( girando girando capitano! ), una camicia di lana, sei fazzoletti e gli occhiali lini “. Tutto in due borse, una legata sul telaio e una sul manubrio. Spedisce però nelle grandi città dove prevede di arrivare un baule con il  cambio dei vestiti e alcuni libri. Per il resto si arrangia come può: “ Quando giungo a un rivo o a un lago, mi butto in acqua. Ciò serve a lavarmi il corpo e i vestiti, che indosso di nuovo dopo averli strizzati e fatti asciugare al sole “.
 
Il VIAGGISMO / Il suo itinerario è: Milano-Domodossola-Zurigo-Baslea-Francoforte-Colonia-Liegi-Bruxelles-CalaisLondra-Oxford-Liverpool-New York-Niagara-Chicago-Washington-Filadelfia e ritorno per ParigiGinevra-Piccolo San Bernardo.
 
 
VIAGGIO MILANO – CHICAGO – MILANO / Abbigliamento al seguito: tre paia di calzoncini di tela russa da viaggio e due paia di stoffa, sei fazzoletti, quattro maglie, sei paia di calze, due davanti di camicia, due cravatte, due paia di scarpe, un cappello ed un berretto.
Il menù del cicloturista: dipende dalla borsa. La mattina mezzo litri di latte ed un paio di uova con pane. Durante la giornata, di solito pane, salame e formaggio. Acqua come bevanda. Il vino è abolito, i liquori abolitissimi, il fumo soppresso.

 

 

 

COME ENTRARE ALLA CASA BIANCA / Arrivato a Washington si ferma davanti alla Casa Bianca e scrive un pizzino al presidente degli Stati Uniti Grover Cleveland, il presidente eletto per la seconda volta a rappresentare un popolo di 62 milioni di abitanti. E stamattina io ebbi l’ onore di stringerli la mano, d’ intrattenermi con lui cinque minuti e di avere la sua firma autografa nel mio libro di viaggio. Non essendo ogni giorno di ricevimento non valevano le mie lettere di presentazione per poter varcare la soglia presidenziale. Allora ricorsi all’ arditezza, che a Milano si chiama tola ( requisito necessario per fare lunghi viaggi ) e gli feci ricevere un mio bigliettino cosi espresso: << An Italian law student coming back from the World’s fair on his bicycle to Italy wishes to have the honour of seeing the President of the United States before leaving the great country >> ( Un italiano studente di legge, di ritorno sul bicicletto dalla Esposizione mondiale in Italia, desidera avere l’ onore di vedere il Presidente degli Stati Uniti prima di lasciare questo grande paese ).

 

 
 
TE LO DO IO IL PRESIDENTE / Masetti racconta cosi sul Corriere della Sera il presidente Cleveland: << E’ un uomo sulla sessantina, piuttosto panciuto, di statura alta, dal viso aperto e molto affabile. La sua casa ufficiale è una casa qualunque a due piani, liscia liscia, posta in un parco tra i due grandiosi
palazzi del tesoro e della guerra e marina, con un bel portico davanti, senza sentinelle, senza guardia, con vaste sale ornate di qualche quadro ( In una ci sono ritratti di tutti i presidenti degli Stati Uniti fino a lui ); la qual casa ha la caratteristica di essere bianca, la più bianca casa degli Stati Uniti. Perciò il popolo, invece di chiamarla Executive Mansion la chiama White House ( Casa bianca )>>.

 
ALL’INSEGUIMENTO DI NAPOLEONE / Nel 1897 volle fare come Napoleone: dalle Alpi alle Piramidi. Da Milano raggiunge le Alpi con sosta ad Aosta, poi attraversa l’ Italia: Piacenza, Bologna, fino a Brindisi da dove si imbarca per Alessandria d’ Egitto. E’ il 2 ottobre quando scala la piramide di Cheope per sedersi sulla cima. Quindi prosegue per la Palestina dove visita le Città Sante. A Giaffa si imbarca per Brindisi e attraversando la Basilicata risale la penisola raggiungendo la sua Milano.

 

 
COME FORREST GUMP . . . /   Nel maggio del 1900 ha una nuova sfida da compiere: unire l’ Africa all’ Oceano Artico.  L’ itinerario è Milano, Ceuta, piccola enclave territorio marocchino. Capo Nord, il Bosforo e di nuovo a Milano. Sono 18mila chilometri. Passato lo stretto di Gibilterra, attraversa Cadice, Jerez, Siviglia, Cordoba, Toledo, Madrid, Valladolid, Burgos e San Sebastian. In Francia attraversa Bayonne, Lille, Bordeaux, Angouleme, Poitier, Tours, Orlèans, Parigi dove si ferma per visitare  l’ Expo di Amiens. Da li pedala verso Bruxelles e Anversa, poi Rotterdam, Amsterdam, Ultrecht e Groningen prima di raggiungere il nord della Germania e le città di Brema, Amburgo e Kiel. Masetti  attraversa la Danimarca e la Norvegia, passa attraverso Copenhagen, Oslo e Trondheim per raggiungere Capo Nord il 14 agosto 1900. Ottomila chilometri in tre mesi. Attraverso Trondheim, Oslo, Halsinki e Viborg punta verso la Russia attraverso San Pietroburgo, Mosca, Tula, Kursk, Odessa e Sebastopoli, infine, ai margini del Mar Nero, nell’ Ucraina di oggi. Da li va verso Istanbul, Smirne, Atene da dove si imbarca verso Napoli. Il suo viaggio infinito arriva a Milano dopo aver fatto tappa a Roma e Firenze.

 
UN MAGNIFICO CANTASTORIE / Masetti, amava raccontare i suoi viaggi accompagnandosi con le melodie di un’ ocarina dalla quale non si separava mai. L’ ocarina è uno strumento a fiato musicale e forma di uovo, come una testa d’ oca.

 

 
PICCOLO SEMPRE SORRIDENTE  E CON LA VOCE DI UN GALLO / Nel 1901, Otto Brentari, storico e giornalista, in un articolo pubblicato dalla rivista Touring Club Italiano lo descrive << Statura inferiore alla media, ben nutrito, biondo coi capelli a spazzola, colla bocca e gli occhi sempre sorridenti dietro gli occhiali a catenella, con una vocina stridula come quella del suo gallo, vestito sempre col suo costume ciclistico dai calzoncini corti, lo si prenderebbe per un fannullone guadente, ed è invece uno degli uomini più attivi che lo abbia conosciuti >>.
 
VE LO DICO IO / Così Masetti racconta un tratto dei suoi viaggi. Nulla, lo mette di cattivo umore: ” Da Colonia a Calais, il mio viaggio fu quasi sempre umido, e verso la fine anche un po’ disgraziato. Già, quanto al tempo, fui molto più fortunato l’ anno passato; chè in tutto il lungo viaggio di Parigi, Berlino e Vienna non presi con tre acquazzoni. Pazienza! La salute è sempre ottima: e le ore di sole mi sembran più belle quando vengono a rasciugarmi e a riempirmi di gaiezza che m’ è soltanto data appunto dal sole “.

 

 

 

 
Il BICICLETTO EOLO /  “ Il mio Eolo, poveretto, nonostante la terribile caduta del Sempione, non potrebbe farmi un servizio migliore. S’ accontenta che gli dia spesso molta biada ben oleata, e corre sempre d’ un ben trotto; anzi, quando la strada glielo permette, mi fa delle volatine deliziose. Avant’ ieri soltanto, verso i mezzogiorno mi cadde improvvisamente ammalato, ancora in conseguenza certamente della vecchia ferita. Tuttavia spero che, una volta rimarginata anche questa, mi trasporterà felicemente attraverso le ignote piaghe del mondo “.
 
UN COLD CASE / Luigi Masetti all’ inizio del secolo è uno dei più popolari ciclisti italiani, le sue imprese lo fanno una figura popolare, un modello da seguire. Poi accade l’ inspiegabile: la sua storia finisce li. Per qualche misterioso motivo l’ anarchico delle due ruote scompare per sempre dalla luce.

 

 

LA STAMPA DELL’EPOCA / Ottone Brantari: “ Luigi Masetti è una figura mitica del primo ciclismo italiano. Un personaggio da romanzo, protagonista di una storia degna di Jules Verne. L’ osservatore del mondo, l’ anarchico su due ruote, il primo italiano ciclo-viaggiatore, il poeta del viaggio, l’ eroe del fango e della polvere, ci ha dato molto di più di qualche suo raro e breve scritto: porta a tutti quelli che scoprono la sua vita avventurosa, una parte enorme di sogno, che è una merce rara di questi tempi “.
 
ERA COSI’ / Ottone Brentari “ Il Masetti – che non possiede nulla e che vide e corse molto “ è un uomo felice. Egli sa badare a se stesso ed anche aiutare i suoi cari; non desidera più di quanto ha; sa di essere amato dai parenti, dagli amici, da quanti lo conoscono; ciclo vagò mezzo mondo e, come Dio creatore, lo trovò bello; incontrò delle difficoltà, e le girò; incontrò degli ostacoli, e li superò; non si sconfortò mai; si accontentò sempre di tutto, ma seppe anche voler tutto “.

 

EXTRATIME by SS/ Quanto sia stato grande a livello internazionale Luigi Masetti ‘cicloturista’ lo dimostra questo flash che Luigi Rossi , professore a Bochum in Germnia, ha pubblicato testualmente on line nel 2008 per il sito dei ‘lombardinelmondo’ e che recita:
«Se fosse francese sarebbe portato sugli scudi - se fosse americano si sarebbe fatto una sostanza, ma è italiano, non è quindi da stupirsi, se fuor che da pochi il suo viaggio ardito è calcolato un nonnulla», si leggeva, nel 1893, su Il Ciclo non appena il Masetti ritornò dal viaggissimo Milano – Londra – Chicago - Milano. Se fosse stato tedesco, come l’Heinrich Horstmann che il 2 maggio 1895 montò sulla bici per compiere il giro del mondo (portato a termine il 16 agosto 1897), avrebbe fatto soldi a palate. >>.
Se poi oltre al fatto che il polesano Masetti da giovane si sia iscritto alla università di Pavia, facciamo focus sul fatto che abbia partecipato, ltre che a diversi criterium al Trotter milanese anche alla prima edizione della corsa ciclistica Milano – Torino, allora ci piace segnalare che quella edizione fu vinta da Paolo Magretti, un “naturalista, entomologo, esploratore e ciclista su strada italiano, famoso per i suoi studi sugli insetti imenotteri, e passato alla storia per essere stato, nel 1876, il primo vincitore della Milano-Torino, la classica ciclistica più antica del mondo”.
Quasi un prologo ala fatto che poi nelal Milano –Torino del 1915 vinse il grande Girardengo, ma terzo si classificò il polesano Lauro Bordin, di cui abbiamo già raccontato la sua Story qui su www.polesinesport.it , compreso il fatto che ha ben conosciuto anche Luigi Masetti , tra l’altro percorrendo insieme in terra polesana un breve viaggio quando si sono ‘incrociati’ sulle loro ‘amate’ biciclette.
Certo poi le cronache non riportano più troppe notizie riguardanti Luigi Masetti, ma …anche perché c’è stata la Prima Guerra Mondiale , ma è stato sicuramente un antesignano di quel viaggiare lento, di cui ai tempi nostri per fortuna si sente sempre di più la necessità.
Per quanto riguarda la fotogallery, le immagini n bianconeri del cicloturista Luigi Masetti ci fanno sognare e ci stimolano emozioni che non hanno bisogno di specifiche didascalie.

 

Mentre per quanto riguarda le immagini a colori, segnaliamo che si agganciano alle ‘promozioni’ pro Luigi Masetti fatte da Angelo Zanellato presidente del Consvipo ,  sia in Lombardia assieme al giornalista Massimo Veronese ( eccolo al microfono nel 2014 von in prima fila il giornalista Marco Pastonesi in magia rossoblu by Rugby Roviogo) e in sinergia anche col noto quartetto ciclistico dei Free Bikers di Porto Viro ( vedi foto poster, con maglia Masetti come Angelo Zanellato).
Gli stessi Free Bikers che hanno partecipato anche alla successiva promotion “  “Pedalando un Po” tra foce e sorgente , praticamente quindi Mauro Garbin, Vincenzo Mancin, Mario Mantovan, Vittorio Cacciatori ‘Free Bikers’ in viaggio nel 2015 dal Delta Po al Monviso.
Segnaliamo altresì in foto con sfondo ‘Masetti & viaggio Milano –Chicago’ , il polesano Alberto Mattioli, presidente dei Polesani di Milano ma anche vicepresidente della Provincia di Milano, insieme a Matteo Tegazzini ( sx) , che poi ritroviamo subito nel cerimoniale del recente taglio del nastro a Trecenta, in occasione del cerimoniale di inaugurazione del grande “Parco Masetti”.
Ma poiché ormai la ‘statura’ storica di Luigi Masetti è sempre più in viaggio tra memoria e futuro, ecco che dopo le due sue ultime foto-storiche vi proponiamo la certificazione dei ‘percorsi ‘ promossi dalla Regione Veneto tra Adige e PO, tra i quali come ciclo itinerario spicca quello di 42 km intitolato a ‘Masetti’ , il ‘signor Luigi’ da Trecenta, anarchico delle due ruote e non soltanto perché cicloturista fino a Chicago e in tour tra tante capitali europee e dallo stretto di Gibilterra fino alle Piramidi.


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it