Malatrasi Saul, ‘Campione Intercontinentale’ con l'Inter di Herrera e il Milan di Rocco


15/06/2010

Perché non mi mandi la storia di Saul Malatrasi? Questa STORY l’ho scritta per l’amico Giorgio Achilli e per il suo www,forzaspal.com, il tabloid che aveva appena ‘inventato’ con l’amico Sergio Pesci.
A domanda …risposi subito e ‘sistemai’ la SAUL MALATRASI STORY che avevo pubblicata come ‘mio primo personaggio’ del libro Polesine Gol, ancora prima di sapere che ne sarebbe nata una ‘trilogia’.
Insomma …eccoVi la relativa storia pubblicata in data 23 ottobre 2009, n.3 anno 1°, di www.forzaspal.com., praticamente un parto ‘gemellare’ con questo sito www.polesinesport.it .

E mi piace segnalare il valore aggiunto ‘portato’ dal tandem – amici della Business Press, anche con le prime foto di Saul in ‘Casa Spal’ abbinate alle foto che avevo loro inviato ( quelle del Grande Malatrasi targato Roma, Fiorentina, Inter e Milan). Mettiamoci anche il fatto che lo stesso Saul ci ha regalato alcune ‘chicche’ finali, ed allora capirete perché la seguente MALATRASI SAUL STORY con relativi titoli e sottotitoli, è del tutto autentica.

DA CALTO A …TUTTI I COLORI DELL’ARCOBALENO CALCISTICO:
DALLA SPAL ALLA FIORENTINA, POI ROMA, INTER, LECCO, MILAN E ANCORA SPAL.
UN PALMARES ESALTANTE: 3 SCUDETTI, 2 COPPA ITALIA, 2 COPPA CAMPIONI, 3 COPPE INTERCONTINENTALI.

Titoli preceduti dalla home page che teneva conto del fatto che la Spal , giusto ad ottobre 2009, avrebbe ospitato il Pescara. Perciò c’era la foto kit che vi proponiamo nella testina d’apertura, con relativo titolo “ Saul Malatrasi e Guido Ghetti, bunker biancazzurro”

E perciò, prima del testo che segue, e visto che proprio Saul aveva allenato il Pescara, c’era in premessa la dicitura “ E’ l’ex di Spal - Pescara”. Bella peraltro, a fianco della storica “Figurina Panini” in maglia rossonera e relativo curriculum fino alla stagione 1968/69, la foto di Saul Malatrasi che esce dal campo a testa bassa, nel giorno del suo esordio con la Spal. E’ corredata da questa didascalia:” Ironia della sorte al suo debutto in serie A in Spal-Juve venne espulso dopo 35 minuti del primo tempo, lui giocatore corretto fuori e dentro il campo. Arbitro del match il sig. Marchese di Napoli”. E quanto fosse discutibile quella espulsione lo dimostra il crocchio di giocatori ‘spallini’ a recriminare attorno all’arbitro.
QUESTO IL “POKER PAGES” DELLA “SAUL MALATRASI STORY”  by SOTTOVIA

E’ vissuto nell’Italia della Tv in bianconero, ma Saul Malatrasi, ha avuto una passerella da alta moda, indossando le maglie griffate coi migliori colori dell’arcobaleno. Calcisticamente ha vinto tutto e di più. Ma non si é mai staccato dal suo cordone ombelicale, la sua Calto dove é nato il 17 febbraio 1938.
Dovunque sia stato Saul ha sempre tenuto i collegamenti. A Milano la moglie Gianna sapeva già di fare le valigie per tornare a Calto se la partita fosse stata vinta. Erano i tempi in cui dall'aeroporto, Malatrasi globetrotter,  magari di ritorno vittorioso da Madrid, telefonava al bar Centrale di Calto per dire che sarebbe arrivato a mezzanotte.

Così Saul festeggiava assieme a quei compaesani che avevano visto la partita al negozio di alimentari e forno, da Rigo detto Tatan, gustando l'immancabile salame.
Quel salame che il buon Saul ci faceva gustare, a Rovigo nel '71, quando abbiamo fatto il corso allenatori assieme a Spolaore, Vigna , Minardi.
Saul personaggio alla mano, tutte le volte che gli ho fatto visita per approfondimenti.
E pensare che, come il ragazzo della Via Gluck di Celentano , il Grande Saul ne ha fatto di strada, dal Castelmassa alla Spal, esordio in serie A il 21 settembre 1958 in Spal-Juventus 0-0.

L’inizio di un palmares esaltante, palcoscenici nazionali ed internazionali, mai in bianconero, ma vincendo tutto quello che c’era da vincere con le più blasonate della serie A. Si era fatto le ossa nel Castelmassa di cui Saul svela un flash:<< Vincemmo 1 a 0 contro il Rovigo e proprio io segnai il gol  al portiere Provasi che guarda caso era di Castelmassa>>. Altro flash giovanile:<< A 17 anni feci parte della rappresentativa polesana, ero capitano sul campo del Petrarca, il nostro portiere si chiamava Luigi Broglio...>>. Fu l’inizio di un’escalation splendida.

Sentite il suo curriculum. Una presenza in Nazionale A ( Amburgo 13.3.1965 in Germania Occ-Italia 1-1), 3 presenze in Nazionale B e 1 in Nazionale Giovanile. Dopo la stagione da terzino in biancazzurro alla Spal di Mazza in A nel 58/59 con 25 presenze, il roccioso Saul passa in viola col la Fiorentina: quattro stagioni e un gol segnato. Da Firenze nel ’63 passa al giallorosso della Roma, 28 presenze e 2 gol da mediano.

Però l’Inter doveva sostituire Tagnin, così il mago Helenio Herrera pensò a Malatrasi. Furono due anni di neroazzurro:<< Quando Picchi si fermò per un lungo periodo, Herrera pensò che potevo fare io il libero avendo fatto sia il difensore che il mediano:: facemmo 23 su punti su 24 e a centrocampo esordì Bedin>>. Poi rientrò Picchi e per Malatrasi ci fu il Lecco neopromossa in serie A, stagione 66/67.

Sembrava uscito dal grande giro, invece su quel ramo del lago...Qualità alta, così lo volle un intenditore, il paron Nereo Rocco per quel Milan “dell’altro mondo” che snocciolava: Cudicini, Anquilletti, Schnellinger, Malatrasi, Rosato, Trapattoni, Hamrin, Lodetti, Sormani, Rivera, Prati. E fu così che in rossonero Saul vinse e stravinse.
Stagioni splendide per Malatrasi da Calto, tutt’oggi il giocatore italiano che ha vinto più di tutti nelle competizioni internazionali.
Che palmares ! Tre scudetti (Inter 2 e Milan), una Coppa Italia (Inter), due Coppe Campioni (Inter e Milan), due Coppe Intercontinentali ‘giocate’ (Inter e Milan), due Coppa delle Coppe (Fiorentina e Milan).

In Nazionale meritava di più: solo 3 presenze. Una carriera lunga quasi 300 partite di campionato e tante altre di prestigio internazionale.
Palcoscenici da stelle. Come la Bombonera, uno stadio portafortuna per Malatrasi, in cui vinse due volte. Sia col Milan che con l'Inter e dove incontrò l'argentino Veron padre.
O lo stadio Lenin, ora Justicia, dove in Russia incontrò la Dinamo di Jashin.

Ha avuto grandi allenatori Saul Malatrasi. Paron Rocco chiamava i vecchi e il capitano Rivera per l'applicazione tattica della partita, discorsi e concetti semplici.
Quanti aneddoti mi ha raccontato Saul, saltando da flash in flash, come la visita a Padre Pio. Sono apparizioni concettuali e sensazioni. Come quand'era a Roma e quando ai Parioli i giocatori mangiavano al Fogher; a volte arrivavano Agnelli, Moggi e Ricchieri. L'avvocato però ci restava solo una mezz'oretta, poi restavano le sue quattro guardie del corpo che saldavano il conto. Altro flash il ricordo delle tifoserie sportive, della prima televisione, a Milanello  che riceveva quella svizzera. Non c’erano ancora gli ultras.

Considerazioni in scioltezza. Dal calcio Malatrasi dice di aver avuto tanto. Tiene conto di essere partito da un paesino di provincia.

" A certi livelli - dice Saul - assorbi qualità e personalità. Basta metterci una certa attenzione e cercare di imparare". Malatrasi non  parla mai come un oracolo, dice che racconta solo come l'ha visto e vissuto lui il calcio. Caso mai gli altri possono avere un' altra verità. Introspezioni di Saul, in un mondo in cui Moratti, i Rizzoli, gli Agnelli erano presidenti di squadre nelle quali l'impegno e la normalità di Malatrasi era anche la normalità generale.

" Su 20 giocatori erano rari quelli che mostravano la fuoriserie; oggi invece è normale il contrario, ma i soldi c'erano anche allora - fa raffronti Saul -. Anche nell'esteriorità : West e i capelli perlinati, Baggio e il codino. Sono accettati dal Moratti di oggi, probabilmente no dal Moratti di ieri".
Pensieri di Malatrasi, senza giudizi, è cambiato anche il mondo attorno al calcio.
A Saul era morto il papà quando aveva 4 anni e aveva tre sorelle. Quel calcio era solo calcio, non c'era politica attorno : Saul cominciò a sentirne parlare quando aveva 28 anni, ma non ne è mai stato coinvolto.
Del commendator Paolo Mazza alla Spal, ricorda che pretendeva dai giocatori che si fasciassero bene le caviglie : andavano tutelate perché erano un capitale.

Di Paron Rocco ?. Saul lo chiamava Signor Rocco e il paron lo chiamava rovigoto. Rustego bonario il paron Rocco.  Malatrasi cita la retrocopertina del libro “ Nereo Rocco la leggenda del Paron” , per un aneddoto significativo del dottor Monti, all'epoca in panchina col Milan :" Nella finale con l'Aiax, Anquilletti era risucchiato a metà campo da Cruiff. Malatrasi continuava a urlare a Rocco di cambiare. Cosa el vol ?, chiedeva il Paron.
Dice di cambiare, fa Monti. Risposta di Rocco: “Dighe ch' el se cambiasse le mudande."
<<Le mudande, per Rocco, erano quelle braghette che quel gambettone alto 1,80 portava sempre ampie, perché - dice Malatrasi- mi davano la sensazione di essere più forte, come quella di non mettersi mai i parastinchi.>> Anche Hamrin era così. In trasferta a Glasgow, dove vincemmo 1 a 0, gli dissi : “Kurt cosa facciamo, ce li mettiamo? Fece una risata e non ce li mettemmo. In partita presi una gran botta e i calzettoni che erano aderenti restarono ben stretti. Negli spogliatoi, però, quando furono tolti, la gamba si gonfiò talmente tanto da far paura a tutti, dottore compreso". 

Dicevo del corso allenatori fatto a Rovigo: ovviamente fu il primo di quel corso. Era l’epoca di Saul alla sua ultima stagione da giocatore, e proprio la domenica in Spal- Pescara sbagliò un rigore.
Iniziò quindi la carriera da allenatore, ma “Condo” (questo il nomignolo- saluto dei suoi compaesani mentre camminiamo tra le bancherelle del mercato) non ha avuto lo stesso successo del giocatore Malatrasi. Ha allenato a Legnago, Poi é stato al Pescara due anni, in C2 a Luco dei Marzi, alla Lodigiani, Forlì, Pontedera, giovanili alla Spal. Quando mi ha fa vedere le due SuperCoppe in miniatura Malatrasi é Grande tra i Grandi:<<  Sono stati rifatti i manici ...A Madrid ero emozionato all'inizio contro Di Stefano.Il mio Milan vinse 2 a 0. Quel Real era pieno di campioni, vedi Didì il brasiliano."

E il flash di questi giorni fa paragoni a ritroso:<<Tra le grandi e le piccole c’é sempre stata disparità, quand’ero al Milan e andavamo ai Tornei, se giocava Rivera erano tot dollari, se non giocava erano meno. Alla Tv spagnola fanno vedere le partite del Real Madrid, e delle grandi. Certo occorrerebbe il giusto, esempio 3 alle grandi e magari 2 alle piccole>>.

E se lo dice il nostro Saul, il genuino, c’é da credergli perché il Malatrasi da Calto é pur sempre Quello che a Ferrara, Quello che a Firenze, Quello che a Roma, Quello che a San Siro e alla Bombonera era “stella tra le stelle”.
EXTRATIME/ Ho avuto la fortuna e l’onore di tante sue confidenze, fin da quando il sottoscritto Sergio Sottovia e appunto il Grande Saul si sono occasionalmente trovati al Corso Allenatori a Rovigo.
Per questo quando ho scritto il mio primo libro Polesine Gol l’ho messo come ‘apripista’. Nel mio computer la STORIA di SAUL MALATRASI è immensa, lunga e intensa, fatta di testo e tante fotografie da farne un libro che …per fortuna farà il professor Rossi from Germany. Per fortuna perché Saul se lo merita per la sua dimensione ‘internazionale’.

Per ora e per quanto mi riguarda mi accontento di mettere dentro questa rubrica “Polesani nel Mondo” queste ‘QUATTRO -PAGINE-QUATTRO’ richieste dagli amici Giorgio Achilli (polesano) e Sergio Pesci ( ferrarese)  per il loro giornale on line sul sito www.forzaspal.com, che merita di essere visitato per la sua professionalità e la sua ‘eccezionalità’ grafica.

Per quanto riguarda invece la fotogallery di questo sito www.polesinesport.it ( un vestito costruito dall’abilità della web master Elisa Pellegrini e adattata alla mia ‘camminata lenta dentro la storia e la storie ) ho ampliato la ‘seleçao’ mostrando alcuni dei ‘magic events’ che hanno premiato la professionalità del Grande Saul Malatrasi, per una INTERCONTINENTALITA’ di cui andare orgogliosi anche a livello Italia.
Perciò dopo la foto ‘testina’ d’apertura, abbiamo rispettato l’escalation di Malatrasi, primo in piedi da sx, nella Spal 58/59 , proponendovi anche la foto del ‘rientro-amaro’ di Saul  verso gli spogliatoi dopo l’espulsione. Poi la fotogallery segue il viaggio di Malatrasi in Serie A. E cioè la Fiorentina 1959/60 con, in piedi da sx: l'allenatore Carniglia, Gratton, Montuori, Lojacono, Hamrin, Petris;  in basso Malatrasi, Sarti, Castelletti, Segato, Chiappella. E poi la giallorossa Roma 63/64 con Saul Malatrasi quarto in piedi da sx.
Preludio della Grande Inter 64/65 che vi mostriamo in foto con , da sx in piedi, Sarti, Facchetti, Guarnieri, Malatrasi, Burgnich, Picchi; e accosciati:Corso, Mazzola, Suarez, Milani, Domenghini. Talmente grande che Saul Malatrasi vinse a Madrid quella Coppa Intercontinentale che ci regala la foto con Saul Malatrasi ( primo a dx) mentre corre sul campo del Bernabeu assieme a Picchi, Suarez, Domenghini, Facchetti. E tanto di poster ‘caricaturale’ completo di giocatori , mago Helenio Herrera e presidente Angelo Moratti.

Una storia altrettanto importante di quella che Malatrasi ha vissuto col Milan di paron Rocco ( vedi foto 69/70 con in piedi da sx: Sormani, Saul Malatrasi,Rosato, Prati, Schnellinger, Cudicini; accosciati: Anquilletti, Lodetti, Combin, Baveni, Rivera). Tant’è che Malatrasi poté poi, sempre a Madrid vincere ancora la Coppa Intercontinentale ( eccola tra le mani di Sormani) nella notte magica del 28 maggio 1969, quella del 4-1 rifilato all’Ajax di Crujiff. Ma quella fu anche l’ultima stagione di Malatrasi milanista ( eccolo a San Siro in foto con l’altro amico polesano Italo Bonatti capitano del Verona) . Poi nell’anno in cui il sottoscritto ha fatto assieme a Saul il corso allenatori a Rovigo, il Grande Malatrasi chiuse la sua lunga carriera professionistica nella Spal 1970/71 in serie C (vedi foto con didascalia) . Il resto, si fa per dire, è storia recente. E allora le ultime omaggio valgono come ringraziamento alla ‘persona’ Malatrasi e alla sua Grande Storia. Perciò ecco della Festa Coni 2006 col sottoscritto e il “Campione & signore” Saul Malatrasi, quindi le foto delle ‘due magiche serate intercontinentali a Madrid’ con Malatrasi nell’Inter e poi Malatrasi nel Milan. Insomma Saul Malatrasi è un personaggio da Grandi Copertine, perciò eccolo nella ‘prima pagina’ che gli ha dedicato il giornale ferrarese “Forza Spal” e la foto di Sal Malatrasi “Campione tra i campioni”  nella Festa Coni 2006 organizzata da Beppe Osti con Italo Cucci, in onore dei “Polesani Campioni del Calcio”. Dove Saul Malatrasi , tra tante primedonne ( ben 7 da Serie A, ma le indovinereste?) non poteva che essere una specie di ‘primus inter pares’.


Sergio Sottovia

www.polesinesport.it