Malengo Daniele, dall’Ilcea Bsc Rovigo alla Fortitudo Bologna ‘today winner’ Coppa Campioni 2010 a Barcellona vs Heidenheim


26/09/2010

Dopo essere stato già “Campione Europeo 2007” con l’Italia Juniores, ringraziando Girarlello, Gutierrez Reinoso.e l’Accademia F.I.B.S….. Ma ecco la ‘today’s mail’ by Raffaello Franco di pochi minuti fa: <<Caro Sergio aggiorna pure il titolo! Il nostro "Dani" è diventato campione d'Europa col Bologna ed io, come promesso, ti rimando l'articolo opportunamente aggiornato. Ciao e grazie ancora. Buona serata. ‘Firmato’ RAFFAELLO>>.
 Ecco allora TUTTA la “Dani – Story” by Franco, titolo e …meriti universitari.
<< DALL’ILCEA BSC ROVIGO, PASSANDO DALL’ACCADEMIA FIBS FINO ALLA (QUASI)“STELLA” IN FORTITUDO, ALLA CONQUISTA DELLA COPPA ITALIA E DELLA COPPA CAMPIONI 2010. IL MIRACOLO DI DANIELE MALENGO DA ROVIGO!

 

Si sono appena concluse le Italian Baseball Series che hanno visto l’UGF Assicurazioni Fortitudo Bologna sfiorare lo scudetto della “stella”, dopo essere stata in vantaggio per ben due volte nella combattutissime Italian Baseball Series giocate contro il Cariparma. Sono stati invece i parmigiani a conquistare, un po’ a sorpresa, il decimo tricolore vinto tutto sommato con merito da una delle società più gloriose dell’intero panorama del “batti e corri” italico che da qualche stagione però stava lontana dai grandi appuntamenti. Bologna comunque si è immediatamente consolata conquistando due titoli molto prestigiosi: la Coppa Italia ai danni della Danesi Caffè Nettuno, due vittorie su tre incontri giocati nella finalissima per fregiarsi della sesta coccarda tricolore e l’European Cup, la Champions League del “batti e corri”, battendo nella finalissima di Barcellona i tedeschi dell’Heidenheim Heidekopf campioni di Germania.              
Questo prestigioso “doblete” è arrivato anche grazie al contributo di un “figlio del Polesine” approdato ad inizio stagione, via Godo, nel super-team bolognese principalmente con l’intento di fare esperienza, magari come protagonista nell’IBL di seconda divisione con la squadra “due” della franchigia Bologna-Castenaso ed invece, pian piano, divenuto protagonista.
Già vincitore, nel 2007, di un titolo di campione d’Europa Juniores conquistato giocando la finale contro la Russia, a soli 21 anni il polesano DOC Daniele Malengo, una delle più grandi promesse mai uscite dalle fila del Baseball Rovigo, ha già raggiunto traguardi davvero importantissimi e prestigiosi! Nulla di strano considerando il fatto che stiamo parlando di un predestinato fin dal momento nel quale i tecnici federali iniziarono a puntare le loro attenzioni sulle sue potenzialità, tanto da convocarlo, nell’Agosto 2006, per un raduno con la Nazionale Pre-Olimpica. Quella sua prima importante esperienza in azzurro con la nazionale maggiore lo vide disputare due amichevoli contro la selezione dell’Accademia Europea Major League Baseball, selezione organizzata dalla MLB per tenere sott’occhio i sessanta talenti più promettenti provenienti da Europa ed Africa. In quell’occasione, il nostro Daniele, era l’unico atleta convocato ancora minorenne e non sfigurò affatto. All’epoca era ancora un promettente lanciatore e salì sul monte per due inning chiudendo la sua ottima performance con altrettanti strike out: una prestazione davvero di spessore per un ragazzo appena sedicenne, sfoderata contro le mazze di atleti più esperti e, potenzialmente, proiettabili nel mondo dorato dei “Pro” a stelle e strisce.

 

Nello stesso anno poi, il giovane rodigino, fu selezionato anche per partecipare all’ambizioso progetto federale dell’Accademia Italiana del Baseball, dove superando tutte le selezioni  fu ammesso tra i diciotto atleti - unico veneto - provenienti da tutta Italia, per l’anno scolastico 2005/2006 a Tirrenia, presso il Centro Federale del C.O.N.I. A questo progetto la Major League Baseball crede molto, tanto da puntare su ogni atleta ammesso all’Accademia un budget quantificabile in circa 20 mila dollari l’anno, con l’obbiettivo di preparare i talenti di casa nostra per giocare nel campionato professionistico più bello del mondo. L’Accademia F.I.B.S. fece così da trampolino di lancio per Daniele Malengo, il “figlio del Polesine”. Nel 2007 giocò infatti 30 partite in serie A2 con il Catarsi Livorno battendo alla media di 240 millesimi. L’anno successivo si trasferì al Marina di Ravenna, sempre nel campionato di serie A2, dove con l’Italmet portò la sua media battuta a 361 millesimi in 33 incontri disputati. Il 2008 fu l’anno della definitiva consacrazione grazie alla chiamata del De Angelis Godo nel campionato IBL (l’ex serie A1). Il rookie Malengo si fece subito largo tanto da stimolare l’interesse degli scout della Fortitudo Bologna che si apprestava a vincere il nono scudetto della sua gloriosa storia. E quest’anno infatti arriva al top conquistando una straordinaria finale con il Parma, la prima della nuova era IBL giocata con la struttura delle franchigie.

 

In queste ultime stagioni, il giovane talento rodigino, ha saputo riadattare il suo gioco alle esigenze delle squadre per le quali ha giocato, trasformandosi da lanciatore e terza base, ruoli ricoperti al debutto in serie B con il Rovigo nella stagione 2004, ad esterno e, alla necessita, prima base, ruolo nel quale ha giocato anche nelle IBL Final Series. D'altronde è sempre stato un atleta eclettico. Buon battitore, capace di coprire più ruoli difensivi anche se, a dirla tutta, ha sempre manifestato una certa preferenza per il ruolo di lanciatore, ruolo con il quale nonostante la mancanza di particolari allenamenti specifici ha sempre avuto una certa affinità, grazie anche all’efficacia della sua fast ball da oltre 84 miglia orarie. Anche, e soprattutto, per questa sua peculiarità ebbe la possibilità di accedere all’Accademia che lo prese proprio come promettente pitcher. La trasformazione del “Figlio del Polesine” avvenne progressivamente, forzata anche da varie cause estranee come, ad esempio, qualche infortunio di troppo oltre che alle diverse esigenze di squadra, tutte cose che crearono un nuovo Daniele Malengo, uno comunque da top series!
Un successo per un ragazzo che iniziò a giocare a baseball quasi per caso e per curiosità. Una quindicina d’anni fa infatti, una domenica mattina uscendo dalla Messa celebrata nella Parrocchia di “Sant’Antonio”, si incuriosì osservando nel campo di fronte alla chiesa alcuni ragazzi impegnati in uno sport piuttosto “strano”. Quasi folgorato chiese a suo padre di andare a vedere un po’ più da vicino di cosa si trattasse. Varcato il cancello, entrò per la prima volta a stretto contatto con il meraviglioso mondo del baseball e grazie anche all’aiuto di papà Alberto, che aveva qualche trascorso e cominciò a spiegargli i rudimenti e le regole base, si appassionò al gioco. Il caso volle poi che Michele Girardello, allenatore della squadra Ragazzi, visto il suo vivo interesse lo invitasse a provare. Per “Dani” fu un colpo di fulmine! Il baseball diventò la sua vita. Oggi, se gli chiedete a chi deve la sua fortuna, vi sentirete rispondere:”al Baseball Rovigo” al quale, afferma, deve tutto. Particolare riconoscenza và al suo primo allenatore Girardello e, soprattutto, a Fidel Gutierrez Reinoso. E’ proprio grazie a loro se la sua carriera si è sviluppata fino a raggiungere il top: l’IBL. Un altro “figlio” di Fidel, una sua creatura anche perché iniziò a giocare proprio nella prima stagione rodigina del tecnico cubano. Fidel Gutierrez Reinoso l’ha plasmato e l’ha fatto crescere portandolo al massimo in breve tempo.

 

 

Già nel 2001 infatti, a soli 12 anni, ricevette la prima chiamata in Nazionale. La categoria era quella Ragazzi. Campionati Europei in Polonia. Nel 2003 e nel 2004 altre convocazioni con la Nazionale Cadetti, disputando pure un “Mundialito” a Nettuno. Tantissime emozioni in questa giovane carriera: dal bronzo conquistato in Polonia, al titolo Europeo alla convocazione nella Pre-Olimpica fino alla finalissima di quest’anno e la vittoria della Coppa Italia 2010! Ma una cosa su tutte ricorda con particolare piacere il nostro campione ed è la sua “prima” in serie B con la casacca del BSC Rovigo, la sua città! Un segno d’amore importante che travalica tutti i titoli ed i premi vinti in carriera.
Grazie all’esperienza maturata in Accademia, il giovane rodigino è molto maturato come atleta e, soprattutto, come persona. E’ un po’ come aver fatto il “militare”. L’Accademia che, come detto,  ha la sua sede presso il Centro Federale C.O.N.I. di Tirrenia, è ottimamente attrezzata ed al suo interno sono disponibili campi da gioco utili per la pratica di qualsiasi sport: dal baseball al calcio; dal rugby all’atletica leggera. Non manca ovviamente di un’ampia palestra attrezzata per l’attività indoor ed una sala macchine completa di ogni attrezzo possibile ed immaginabile. Le strutture di ricezione nelle quali vengono ospitati i “cadetti” sono molto comode ed accoglienti. La giornata tipo è scandita da orari precisi, proprio come in una caserma, e come in una caserma ci si deve comportare con grande rispetto e disciplina. In ogni momento della giornata i ragazzi sono tenuti ad indossare la “divisa” che viene data in dotazione, in base all’attività svolta, mantenendo così sempre un abbigliamento uniforme. Questo aiuta a sviluppare lo spirito di squadra, un unico team che lavora per raggiungere il medesimo obiettivo. La giornata inizia alle 8 con la sveglia e la prima colazione. Dalle 9 alle 13 poi ognuno frequenta le lezioni previste dal corso di studi prescelto. Alle 13.30, tutti assieme, i “cadetti” si riuniscono per consumare il pranzo presso il ristorante del Centro Federale C.O.N.I. e, dopo pranzo, fino alle 15.30, il tempo è a disposizione per studiare o riposare prima dell’inizio degli allenamenti pomeridiani. La durata di ogni seduta d’allenamento e di circa quattro ore. Le sedute vengono condotte da tecnici di prim’ordine: dal supervisore Bill Holmberg al manager della Nazionale Juniores, dai tecnici della Nazionale maggiore fino ai preparatori atletici di squadre IBL. Tutti i giorni è presente anche un tutor tecnico.

 

 

Inoltre, saltuariamente, direttamente dagli States arrivano personaggi di primo piano delle squadre professionistiche della MLB. Terminato l’allenamento, dopo la doccia alle ore 20.00 viene servita la cena e poi, finalmente, “libera uscita” per tutti (escluso il martedì dedicato ad una riunione con i responsabili tecnici, utile per discutere i metodi o risolvere eventuali problemi) utilizzata spesso dai “cadetti” per studiare. Alle 23, tassativamente, tutti a letto! Da qui escono i nostri migliori atleti, gente dalla carriera pressoché garantita!
Quando Daniele Malengo entrò all’Accademia FIBS, il suo sogno era quello di poter arrivare a giocare in una squadra di serie A. Si pensi che all’epoca era l’unico, in Accademia, tesserato per una squadra di serie B. Beh, il suo sogno può considerarsi finalmente realizzato. La speranza è quella che, in un prossimo futuro, possa rientrare anche nel giro della Nazionale. Arrivare ad avere sulla maglia la scritta Italia, per ogni atleta, è sempre una cosa molto ambita. Può comunque ritenersi soddisfatto il “figlio del Polesine”. A soli 21 anni l’avere già un album dove collezionare tutte queste esperienze ed emozioni è molto più di un sogno. Probabilmente non avrebbe mai immaginato di poter arrivare a tanto in così poco tempo. La “Coppa Campioni” e la Coppa Italia conquistate quest’anno con la Fortitudo Bologna, in una stagione che l’ha visto sicuro e forse inaspettato protagonista, è un sigillo di garanzia per il proseguo della sua luminosa carriera.
A noi non resta che sperare che l’album di “Dani” continui ad arricchirsi di tante altre esperienze ed emozioni magari con lo scudetto della “stella”, sfuggito quest’anno per un soffio, e magari un domani, chissà, che non possa chiudersi in un “tempio” della Major League Baseball. Glielo auguriamo con tutto il cuore >>.

 

FIRST EXTRATIME by SS/ Una calda domenica mattina ho assistito, questa primavera, alla prevista doppia – vittoria dell’Ilcea Rovigo sul fanalino di coda Cagliari. Ero andato a vedere i fratelli Crepaldi e “Quelli” del Baseball Rovigo. Ed è lì che ho ritrovato Perosa & friends, e primi tra tutti papà Crepaldi e papà Malengo. Con loro abbiamo divagato tra baseball & vita, parlando ovviamente dei loro figli ‘campioni di baseball’, oltre che ovviamente andare in amarcord calcio con papà Fortunato Crepaldi e in feeling con papà Alberto Malengo maestro di tennis e di vita. Con loro e con Raffaello Franco abbiamo parlato di ‘storie’ e di questo sito www.polesinesport.it , E Raffaello ‘pittore di nome e di fatto’ ha cominciato da allora a regalarci ‘Storie di Sport’ , di quelle che promuovono i ‘Figli del Polesine’ a livello nazionale ed internazionale (vedi ‘loghi’ baseball). Storie speciali come quella di Filippo Crepaldi e altre precedenti, come questa di Daniele Malengo celebrato nella fotogallery in foto-ritratto con la maglia scudettata della “Ugf Fortitudo” e dalle tre foto in sequenza sul diamante. Quelle di ‘Dani’ & Fortitudo winners ‘COPPA ITALIA 2010’ , per merito del presidente Stefano Michelini, dell’allenatore Marco Nanni, dello staff tecnico composto da Roberto Radaelli, Fabio Frignani, Mauro Brandolie della rosa giocatori formata da Juan Pablo Angrisano, Mattia Reginato, Jesus Matos, Victor Moreno, Cody Cillo, Yulman Ribeiro, Fabio Betto, Alessandro Ularetti, Fabio Milano, Joseph Mazzuca, Juan Carlos Infante, Livinston Santaniello, Jairo Ramos, Stefano Landuzzi, Eddy Garabito, Daniele Malengo, Francesco Alaimo, Riccardo Fornasari. Tutti attori speciali che hanno alimentato speranze anche in papà Alberto Malengo che, contattato per avere una sua foto in tandem ‘papà & figlio’,  mi ha mandato questo sms (ma cito solo la parte finale…):<< ..e questo fine settimana a Barcellona gioca Coppa Campioni . Sabato semifinale e se vince domenica ancora…>>. Insomma in attesa delle foto targate Family & Champions, godetevi oltre alla 'sua' premiazione in Provincia by Tiziana Virgili,la Daniele Malengo Story aggiornata qualche ‘secondo’ prima della Domenica Sportiva.

LAST EXTRATIME by www.baseballfortitudo.org / FORTITUDO CAMPIONE D’EUROPA! (26.09.2010, con due foto relative pubblicate sul sito)

 


<< BARCELLONA- Com'è dolce la sera, com'è piacevole il refolo di brezza che ci riporta ai piedi del colle dei sogni, il Montjuic di Barcellona, dopo che il destino ci ha issati sul trono più bello. Heidenheim battuto 2-1 dopo 10 inning di un incontro incredibile: siamo nuovamente Campioni d'Europa, dopo 25 anni di astinenza, dopo i titoli della Montenegro '73 e della Beca '85. L'UGF Assicurazioni scrive il suo nome nell'albo d'oro più importante, e può esplodere legittima la gioia degli ottanta eroi sulle tribune del Perez de Rosas.
Un clamoroso duello di lanciatori, difese strette e perfette, attacchi in confusione per nove riprese di 0-0. Nessuno si aspettava un Heidenheim così forte, così esperto, così galvanizzato dal successo della sera precedente. Cody Cillo e Markus Winkler sono due fuoriclasse, che hanno dato vita a uno spettacolo indicibile di lanciatori. Ha deciso la regola del tie-break, ma c'è voluto un carico di sofferenza pazzesco e un Victor Moreno di livello mondiale. Quando la pallina colpita da Angrisano, sull'1-1 a un out dalla fine del 10°, è caduta a terra dal guanto di Pali all'esterno destro, gli dei del baseball hanno voluto riportare a Bologna quel successo che ci ha fatto trepidare per un quarto di secolo.
Finisce così un'avventura favolosa, una delle stagioni più belle di sempre, condita da 68 partite giocate con un'intensità altissima, gioie e delusioni, fino agli ultimi atti: una finale scudetto sfuggita per un soffio, una Coppa Italia messa in bacheca e adesso il sigillo più atteso, e più ambito da tutti. Siamo, e con merito, Campioni d'Europa.
 
TUTTA LA PARTITA AZIONE PER AZIONE

 

 

 

Cillo apre con il doppio in campo opposto dell'ottimo Beck, ma Fornasari controlla bene una bella legnata di Lilly, Guhring va strikeout e Pali alza un altro fly innocuo. Il primo attacco bolognese, su Winkler (al posto dell'atteso Bergman), si apre con la base a Infante e la valida di Malengo: ma Ramos tocca in doppio gioco e Garabito colpisce una grounder sulla terza. Inizia il pitching duel: al 2°, Cillo stende Gruber, passa Weigl che però si fa cogliere in seconda, e Janzen batte su Santaniello. Risposta UGF: k Angrisano, Landuzzi tocca sul pitcher e Alaimo alza un fly a destra. Al 3°, dopo il groundout di Schaeffler e il bunt valido di Fusser, Beck batte in scelta difesa (magnifico Garabito) e Lilly va al piatto.
Non va meglio alla Fortitudo, perchè Winkler si occupa senza problemi di Fornasari, Santaniello e Malengo, mentre Infante aveva trovato un singolo interno infruttuoso.
4° inning: tre su tre giù per i tedeschi, solo una base ball per noi (Garabito) e nient'altro.
Al 5°, Cillo elimina con 10 lanci tre uomini e Winkler incassa il singolo di Alaimo su cui lavora male Lilly. Dopo la buona smorzata di Fornasari (cresce sempre meglio, partimonio splendido della Effe), Santaniello e Infante non hanno buon gioco e si resta 0-0.
Al 6° stesso copione, due attacchi rapidissimi. Idem per la settima ripresa, entrambi i partenti hanno lanciato poco e le difese si prodigano in interventi di grande efficacia, e in qualche caso (Infante e Landuzzi) spettacolari. All'8° Heidenheim riesce a rimettere un uomo in base (Schaeffler) con 4 ball, ma Angrisano raccoglie un flyout in foul e poi l'UGF spreca in attacco. È Malengo, con 2 eliminati e Santaniello in terza (era arrivato salvo su errore di Beck), a battere su Janzen che fa un ottimo out. Sale la tensione, siamo al 9° e al primo errore si paga dazio. Sale Milano per uno strepitoso Cillo (2 valide in 8 inning!), e sono subito tre out rapidi che rilanciano le ambizioni della Fortitudo. Peccato che l'instancabile Winkler continui la gara della vita ed elimini in fretta 3 uomini portando la finale all'extrainning.
Drammatica la 10° ripresa: si gioca con prima e seconda occupate e zero out. Milano affronta Beck, ci si aspetta il bunt e invece arriva la secca battuta a destra che cade davanti ad Alaimo e porta in vantaggio Heidenheim nel tripudio dei suoi trenta tifosi. Con corridori agli angoli nel box c'è Lilly, sul conto pieno un Milano tesissimo concede la base. La tragedia è vicina, ci sono i cuscini pieni e nessun out: solo un extraterrestre può uscire vivo da qui. L'alieno si chiama Victor Moreno. Primo avversario: Guhring, il catcher. Strike, strike, strike. Con tre autentiche fiamme. Fuori uno, ora c'è Matt Pali. Strike e poi ancora. Quindi un altro lancio al limite che l'olandese Kuipers chiama ball, poi dritta e swing a vuoto. Avanti un altro: Gruber. Batte il primo lancio, nel guanto di Moreno. Assistenza a Malengo e miracolo avvenuto.
Sotto 1-0, Nanni posiziona Santaniello in seconda e Infante in prima, col chiaro obiettivo di far smorzare Malengo per consegnare a Ramos la possibilità di firmare pari e vittoria. Ma Malengo tocca tre volte in foul ed è out per regolamento, occasione sfumata e disperazione sulle tribune. I tedeschi sono già pronti ad invadere il campo quando vedono Ramos che batte in possibile doppio gioco, c'è l'out in seconda ma Lilly tira malissimo, palla persa da Gruber e Santaniello vola a pareggiare, con Ramos che si spinge fino in seconda. Ci sono due out, ma siamo a due basi dalla vittoria della Coppa. Ci pensa Angrisano: lungo contatto a destra, il commovente Winkler spera che Pali arrivi su una palla che lo sta scavalcando (giocava inspiegabilmente molto corto), in effetti ci arriva alla disperata ma la sfera finisce in terra. Capannello attorno a Ramos sul piatto di casa base: 2-1, walk off.
Si stappi lo champagne. Domani la squadra farà ritorno all'aeroporto di Firenze Peretola, quindi a casa. Al “suo” Gianni Falchi, che inizia il suo letargo invernale con il sorriso più bello>>.


Raffaello Franco
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