Mazzetti Settimo & Polesella. Presidente & Giovane Italia base di lancio per Gamberini, Corelli, Visentin, Pomaro


03/01/2011

Settimo come nome, ma uno dei primi che ho intervistato perché fosse Personaggio –Story della mia trilogia Polesine Gol. Là vi rimando per la storia completa, mentre qui ve la propongo datata febbraio 2006. Tra l’altro Leonardo Raito, ‘parente’ del Grande Settimo e docente di storia contemporanea all’Università di Ferrara ha pubblicato pochi mesi dopo il libro “Giovane Italia – Un paese e la sua squadra: 80 anni di storia”.
Praticamente 80 pagine come gli 80 anni della storia che hanno avuto in Settimo Mazzetti un ‘perno’ determinante.
Insomma, Settimo Mazzetti si è giustamente meritato storie-parallele, per il suo carisma e sua ‘centralità’ in casa Giovane Italia Polesella, la gloriosa società premiata a Roma dalla Figc nel 2002 per il suo 75° della Fondazione.
Ed è anche per questo che questa Mazzetti Story ve la voglio proporre come un kit, cioè integrata da un significativo approfondimento fatto da Wadis Ferracini sulla G.I.Polesella quando nel 1975 la società aveva compiuto i suoi primi 50 anni.
Questo anche per rendere omaggio ad un ‘puntuale e critico cronista’ de Il Gazzettino, che prima ho incontrato sul campo della Fiessese e che poi ho conosciuto e stimato facendogli ‘doverosamente’ visita per ‘conoscere’ dal di dentro la nascita il passato il presente e…il futuro della ‘sua’ Fiessese (ma questa sarà un’altra storia).
PRIMA NEWS by SOTTOVIA (06.02.2006) /  MAZZETTI SETTIMO “IL PRESIDENTISSIMO” DELLA GIOVANE ITALIA POLESELLA

<< Quando abbiamo parlato con Settimo Mazzetti della Giovane Italia Polesella, è stato come …aprire un rubinetto. E noi, per onorarlo, parliamo al presente, anche se erano gli inizi del Terzo Millennio quando Mazzetti s'è raccontato in un modo talmente 'naturale' che quando citò la data 25.10.1925, quella della fondazione della Giovane Italia Polesella, pareva fosse …la data di nascita di un figlio. Anche se le cronache parlano alcuni anni prima di tornei e amichevoli giocati dalla U.S. Polesellana. Come una Coppa Finzi, domenica 12 agosto 1923 Badia-Polesellana 5 a 1, poi il 18 agosto la finale F.L. Adria-US Polesellana 10-1 (perché no il Badia?). E' l'epoca dello sport secondo il credo fascista.
In quel 1925, oltre al 13enne Mazzetti, gli altri fondatori rosso-blu erano Giulio Lombardi, Otello Crepaldi, Dedio Zamboni che sarà sindaco nel dopoguerra. Ma perché quel nome Giovane Italia Polesella ? Tra l'altro le cronache narrano anche di una Giovane Italia Adria. Comunque il federale, per saperne i motivi, convoca a Rovigo anche il giovane Mazzetti che ci va in bicicletta e la lascia nel fosso. Nel racconto di Settimo ecco il federale: "Ti metto in galera e non ti tiro più fuori" . Pianse il ragazzino Settimo, "A son putin", disse Settimo segnalando i suoi 13 anni e la sua gioventù che non faceva ideologie. "Ci piaceva giocare al calcio - ricorda Settimo- Partecipavamo ai campionati "Uliciani", poi alla Terza categoria e dopo alla Seconda. Nei primi anni il Polesella senza campo giocò nei paesi limitrofi. "Poi con le carriole portammo la terra per costruire quello che ancora adesso è il campo della G.I. Polesella". Di recinzioni non se ne parlava neppure, la gente era attorno al campo. Le prime maglie furono fatte dalla moglie di Otello Crepaldi. Mazzetti faceva il presidente e sempre il segretario. Della squadra che già esisteva a Polesella, Mazzetti la ricorda come la squadra degli anziani e che il Presidente era Flavio Quaranta. Ricorda anche che "l'istruttore era un certo Umberto Cabianca, poi passato alla Farnesina a quell'epoca del 'duce' Mussolini".

Saranno stati i tempi anche della guerra d'Africa. In una foto di quel Polesella, mi segnala i relativi nomi: lo stesso Settimo Mazzetti, Dedio Zamboni, Malaguti, Arturo Ferrarese, Ultimo Fossati, Carisio Michelini, e poi Amedeo Carravieri, Lavezzi, l'allenatore Piani, Bruto Campanati, Orazio Zagato il capitano.
In quegli anni pre - Guerra Mondiale, la G.I. Polesella è stata anche in prima Categoria. "Addirittura- ricorda Mazzetti- anche in Promozione, per un solo anno perché siamo retrocessi subito. Si andava anche a Cavarzere, Adria, Castelmassa e Bovolone".
Dopo la guerra è rimasto ancora qualche anno presidente, Mazzetti (in foto, primo a sx), una specie di dirigente-bandiera della Giovane Italia. Forte il Polesella che nel '51/52, in Prima Divisione, girone C è arrivato a quota 42, secondo dietro il Clodia e davanti al Costa, Villanova, S.Apollinare, Monselice, Contarina, Bottrighe. Stagione speciale con le prime 8 ammesse in Promozione, più il Ballarin Rovigo per meriti sportivi.  Quel Polesella restò in Promozione fino al 55/56. Fu penultimo e retrocesse in Prima Divisione come il Trecenta, mentre vinse la Scaligera, dopo lo spareggio, davanti a Sanbonifacese, Badia, Contarina, Dextrosport Castelmassa, Cerea, Bovolone, Minerbe, Nogara, Cobragas Crespino, Ballarin Rovigo, Lendinarese, Cologna, Legnago. 
Poi a Polesella ci sono state le presidenze di Vittorio Noventa, Roberto Frigati, Paolo Benini, Rossano Checchinato, Arnaldo Zompanti, Franco Modena, Salvatore Cassia, e …infine ancora di Vittorio Noventa. Momenti di gloria e momenti più difficili, però il carisma di Mazzetti era la stella cometa. Orgoglioso di segnalare l'impegno costante di Egidio Breda (l'uomo del campo), e la festa del 50° della fondazione della G.I. Polesella. Orgoglioso di quelli che avevano fatto strada, come Lauro Pomaro alla Spal e al Lecco e Tonino Visentin alla Sampdoria. D'altra parte, visto anche che nella Giovane Italia spiccò il …primo volo di Leonardo quel Corelli che poi passò alla Spal di Mazza, cominciò allora Polesella ad essere, nella storia del calcio moderno, …assistente all'Università di Ferrara.  Orgoglioso quindi Mazzetti di ricordare i tempi di Noventa padre e Antonio Astolfi, quando il calcio valeva …oltre il rettangolo verde.
Per questo Settimo Mazzetti (benemerenza Figc 1976), quello che guardava con orgoglio il ritratto fattogli dalla figlia Maria Rita Alluviana (perché nata ai tempi dell'alluvione del '51), resterà per la Giovane Italia (ora presidente Fabrizio Breda) e per Polesella una fiaccola da tenere accesa>>.
SECONDA NEWS by Wadis Ferracini ( 11.06.1975, su Il Gazzettino)/

TRA LE PIU’ VECCHIE DEL POLESINE/ Compie cinquant’anni la società calcistica
“Giovane Italia” / Ricordi e impressioni di dirigenti vecchi e nuovi del glorioso sodalizio del Polesella
<< POLESELLA- La società calcistica «Giovane Italia » di Polesella, costituita nel 1925, compirà in agosto 50 anni di vita, e di ininterrotta attività. E' tra le società sportive polesane, con l'Adriese, fondata nel 1906, la più anziana.

Su questo vecchio sodalizio calcistico di Polesella, ecco alcune interviste anedottiche e altrettante impressioni attuali.

GIULIO LOMBARDI :«Io fui il primo presidente della « Giovane Italia » che formammo selezionando i migliori elementi di alcune squadrette del luogo. In quei tempi, con l'Adriese, esprimevamo il meglio del calcio polesano. Abbiamo fatto campionati con Galzignano, Verona, San Michele Extra, e altre note società compreso il Clodia. Ricordi ? Tanti ! In particolare uno, su un illecito sportivo (ma lo devo proprio raccontare;) in occasione di una gara tra noi, (non sapevamo come quadrare il bilancio) e il San Bonifacio (che, vincendo, sarebbe stato promosso). Poiché ai giocatori non potevamo dire di perdere, abbiamo sostituito cinque titolari con dei rincalzi, i quali vogliosi di giocare com'erano, in campo fecero faville, tanto che fino a metà ripresa vincevamo per 1 0. Immaginare il nostro disagio di fronte alle proteste di chi ci aveva pagato! Fortunatamente ci venne in aiuto un forte acquazzone, per cui gli avversari per interesse, e nei per « sportività », riuscimmo ad indurre l'arbitro a sospendere l'incontro. Inutile dire che per evitare il peggio non ci presentammo per Il recupero, sicchè la vittoria venne assegnata al San Bonifacio ».

FLAVIO QUARANTA :” II primo campo sportivo era in prossimità dell'attuale Casa di riposo, su un fondo dei signori  Franceschetti che ci diedero lo sfratto nel 1928, e, il secondo, dove c'è adesso la scuola elementare. La prima società locale, creata nel 1918, si chiamava Unione Polesellana. Fallì nel 1925 ed io ne fui il curatore. In quell'anno sorse quindi la «Giovane Italia». Il primo campionato lo sostenemmo nel 1923. Ricordo particolarmente una « Coppa Finzi », tra noi, Badia, Lendinara e Adriese, vinta da quest'ultima. Per tenere in piedi la società facevamo sudori, anche perché partecipavamo a campionati non adeguati alle nostre possibilità finanziarie. Desidero ricordare che sia l'Unione Polesellana che la Giovane Italia diedero vari giocatori alla Serie  A, come i fratelli Bedendo nel 1925, Visentin, Corvati, Corelli e Pomaro ».

SETTIMO MAZZETTI , attuale  presidente:” La Giovane Italia venne costituita da quell’animatore che è stato Flavio Quaranta, assecondato da Otello Crepaldi, Dedio Zamboni, attuale sindaco di Polesella, Giulio Lombardi, Guido Guarnieri, e altri. Suoi presidenti sono stati il Lombardi, Crepaldi, il dottor Baruffaldi, il geometra Parmiani, il geom Secondo Vigilanti, il geometra Secondo Vigilanti e Angelo Noventa, tutti scomparsi eccetto il primo. L'Amministrazione comunale, con la quale siamo in buoni rapporti, ci dà un contributo annuo di 150 mila lire, come 14 anni fa, pure se il valore della nostra moneta è notevolmente diminuito da allora. In linea dì massima, direi che parteciperemo al prossimo campionato di Seconda categoria. Per le celebrazioni del cinquantenario, per le quali abbiamo chiesto la partecipazione del Comitato provinciale della Figc, siamo in fase di programmazione».

ARTURO FERRARESE: « Siamo stati per qualche anno senza campo, per cui andavamo, in bicicletta, a giocare su quello di Arquà. La nostra era un po' la squadra delle sagre, in quanto veniva invitata in varie località in occasione delle tradizionali manifestazioni. Pur di giocare mettevamo fuori i soldi per pagare l'arbitro e la squadra ospite. Quando andava bene ci dissetavamo col seltz. Un episodio curioso successe nel 1927, allorché, in 11 su una vecchia
«Torpedo», andammo a Fratta dove perdemmo per 2 1, anche per colpa dell'ambiente decisamente ostile, in quanto ci avevano fatti andare in paese in camicia nera, dove il dolore e
 l ' indignazione per l'assassinio di Matteotti erano ancora vivissimi ».

RAUL POLETTI: « Tra i presidenti c'è stato anche il dott. Lauro Sarti. Il giocatore più serio e costante del Polesella è stato senz'altro « Bigiola », ossia Arturo Ferrarese, il quale, in possesso di eccellenti doti, avrebbe potuto fare carriera se avesse avuto un minimo di ambizione e se non fosse stato tanto attaccato ai colori locali. Il giocatore più estroso è stato invece « Mingon », al secolo Domenico Gamberini, chiamato anche il «Lorenzi polesano», fortissimo centravanti. Ricordo che ad Este vincemmo per 6 5 una gara che nel primo tempo perdevamo per 5-l. Le reti furono tutte di Gamberini».

UMBERTO MANIEZZI, già giocatore e allenatore della Fiessese: «II Polesella, di questi tempi, è una società minore come tante altre, con gli stessi problemi economici, prova ne sia che qualche anno fa dovette rinunciare al campionato di competenza.
In passato però, pochi sodalizi potevano competere con essa, sia sotto l'aspetto organizzativo che tecnico, tanto che, incontrandola, non si poteva, noi che appartenevamo a società sorte molti anni dopo, non accusare un certo timore reverenziale. Il fatto poi che in 50 anni non abbia mai interrotto L'attività, può essere spiegato solo dall'esistenza, in quel paese, di tradizioni calcistiche di tutto rispetto ».

MARIO CONTRATTI, allenatore: « Ringrazio i dirigenti, i miei più vicini collaboratori, i tifosi che ci hanno sempre seguito e in particolare i giocatori, sia per la serietà dimostrata nel partecipare agli allenamenti, sia, per l'impegno profuso in ogni gara, specie nelle finali che hanno riconfermato la validità della nostra compagine. Per la squadra che parteciperà al campionato di «Seconda», si dovrà provvedere, attingendo anche dal nostro vivaio, a sostituire alcuni elementi ».

SECONDO ROMAGNOLI: «In linea di massima sono soddisfatto del «Polesella», anche perché vedo ragazzi provenienti dal settore «juniores», come Rosatti, Zamara e Bergamaschi che vanno meravigliosamente bene. Secondo me, che già come allenatore della squadra ho avuto la soddisfazione di vincere i campionati 1970 71 e 1971 72  nonchè il campionato « juniores » 1972 73, la rappresentativa per la Seconda categoria abbisogna di un centrocampista al posto di Rosatti che andrà militare, di due punte, e di un difensore ».

LUCIANO MILANI, segretario: « La media degli ultimi incassi è stata sulle 100 mila
lire per partita, tanto più che abbiamo finito con un attivo di 350 mila lire. Il risultato agonistico è stato eccellente, ma anche ottimo il comportamento agli effetti disciplinari, nella cui classifica siamo arrivati terzi per colpa di un«rapportaccio>» causato da un tifoso di una squadra ospite, altrimenti ci saremmo piazzati al primo posto. Buono però anche il livello generale
degli arbitri di quest’anno.
I nostri quadri tecnici sono formati da giocatori, locali, eccetto i due Guerrini e Gennari, che sono ferraresi, mentre l'allenatore Contratti è di Rovigo ».

ROBERTO CULATTI:” In fatto di cameratismo non potrebbe esserci tra  noi, maggiore armonia. Anche come disciplina, alla quale teniamo molto, l’esperienza insegna che sia i giocatori che i tifosi, finiscono sempre per emulare, buono o cattivo, l’esempio dei dirigenti.”
EGIDIO BREDA: “ Per il cinquantenario ritengo scontata una fattiva partecipazione, sia da parte dello staff  federale rodigino, sia della Amministrazione comunale.”

RENZO GALETTI:” La squadra di quest’anno, forse individualmente inferiore ad altre, ha espresso, in fatto di carattere e di amalgama, un gioco redditizio.” >>.

EXTRATIME by SS/ Quanto vale la G.I.Polesella nel panorama calcistico polesano, veneto e nazionale? Ben al di là del fatto che ha ‘promosso’ diversi suoi giocatori a livello professionistico, perché ho avuto la fortuna di aver conosciuto direttamente anche i dirigenti di cui parla Wadis Ferracini, compreso Giulio Lombardi primo presidente. Ma anche altri personaggi come Mario Zanella che è stato presidente della Sezione Aia di Rovigo appena finita la Seconda Guerra Mondiale e di cui ho raccontato la storia assieme a Cristiano Aggio. Come ho apprezzato le qualità artistiche della signora Alluviana pittrice e le qualità umane del ‘riservatissimo’ Antonio Visentin peraltro gran capitano di lungo corso nella sia del Clodia che del Sottomarina e che dell’Union CS.
Ma lascio la parola alle immagini, altrimenti dovrei parlarvi di altri personaggi per la serie ‘di padre in figlio’ leggi Vittorio Noventa) o della ‘lunga segreteria’ di Orazio Libanore.
Così nella cover eco settimo Mazzetti presidente tra l’accosciato Egidio Breda e il giocatore ferrarese Asnicar (l’allenatore attuale del Granzette). Quindi nella fotogallery partiamo con la foto datata 1931 (già citati sopra i nomi, e tra di loro, il primo da sx nella fila centrale è Amedeo Carravieri) per completare il ciclo delle foto in bianconero col Polesella 1959 con da sx in piedi Settimo Mazzetti, Vigilanti ( dir), Guarnieri, Zanforlin, Zamboni, Gamberini, Cervati, Pasqualin, Sivieri ( all), e accosciati il portiere Franceschetti, Merlin, Zatta, Alberti, Visentin.

Partendo con la fotogallery a colori, ecco una foto gioiosa del Polesella in occasione di una Festa dello Sport (fine anni ’70) al dancing Ragno d’Oro, quindi la foto del Polesella 1984 coi presidenti Mazzetti a dx e Noventa a sx e tra gli altri, oltre ad Asnicar, anche Dalconi, Lino Carravieri, Rosati e il massaggiatore Temporin.
In sequenza cronologica poi la foto del Polesella fine anni ’80 col presidente Mazzetti primo a sx, e a certificare la lunga e gloriosa vita della Giovane Italia Polesella, ecco la foto ufficiale delle benemerenze romane datata 6 aprile 2002, quando Vittorio Noventa ritirò dai massimi esponenti delle Figc (eccoli seduti al tavolo) il premio per il 75° della Fondazione.
Un lungo matrimonio, quella tra Settimo Mazzetti & la Giovane Italia Polesella, ben evidenziato da Leonardo Raito, attuale assessore allo sport della Provincia di Rovigo, che mostriamo al microfono nel giorno della presentazione ufficiale del suo Libro, tra stendardo municipale e slide cover story.




06.02.2006


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it