Merci Roubaix parola di Franco Ballerini, 'Merci Ballerini' by Emic & Giannese.


Il ciclismo e la poesia, nell’intervista del “Re dei Sassi” in Tour 2007 a Bosaro.
Ciao Sergio! Ecco la mia intervista al mitico Franco Ballerini, (mai pubblicata dai giornali locali) e fatta in occasione della Festa dei 30 anni di attività del CG Bosaro Emic. (31 marzo 2007) già passati quasi 3 anni!!
E noi di www.polesinesport.it diciamo “Merci  al trio Ballerini – Emic – Giannese” proponendovi l’intervista by Roby, cioè quel Roberto Giannese che il ciclismo ‘sa’ vederlo dal di dentro, tanto che per Delta Radio sono ormai famosi i suoi collegamenti ‘direttamente’ dal Campionato del Mondo.
Di Franco Ballerini sappiamo tutto che recentemente ci ha lasciati a causa di un malaugurato incidente automobilistico, perché …il rally era la sua seconda passione.

Un personaggio da ricordare , Franco Ballerini, soprattutto perché aveva un  feeling speciale con la Parigi –Roubaix, tant’è che l’ha vinta due volte e l’ha disputata ben 13 volte, meritandosi a giusta ragione l’appellativo del ‘Re dei Sassi’ 

E noi lo facciamo col solito nostro format, cioè col kit ‘articolo – foto – wikipedia story, che Vi proponiamo a seguire, partendo però proprio dall’intervista di Roby Giannese, tra l’altro in foto col campione Ballerini a Bosaro
ECCOVI INTERVISTA BY ROBERTO GIANNESE IN CASA EMIC A BOSARO.
<< Alla festa per il trentennale del Gruppo Ciclistico “Emic” Bosaro è  stato ospite d’onore il commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo Franco Ballerini.
Professionista dal 1986 al 2001 ha legato la sua carriera ad una classica del nord,  la Parigi-Roubaix riuscendo a vincerla nel 1995 e  nel 1998 e collezionando un secondo posto ed un sesto posto.
La sua sviscerata e dichiarata passione per questa classica del nord  gli è valsa la cittadinanza onoraria della città di Roubaix e l’appellativo di “Re dei sassi”.

Nel 2001 partecipò alla Roubaix per la tredicesima ed ultima volta ed i tifosi francesi accolsero il suo ingresso nel velodromo con una vera e propria ovazione. Lui si tolse la giacchetta scoprendo il 
sottomaglia sul quale c'era scritto: “Merci Roubaix!”

A Bosaro abbiamo avuto modo di intervistarlo.
Franco Ballerini, come nasce il suo amore per la Parigi Roubaix?
«Nasce dalla passione per il ciclismo e dall’ammirazione per un grande campione, Francesco Moser che in quelle corse riusciva a dare grandi emozioni. Io ho un’immagine di lui che entra nel velodromo da solo. Mi trasmise grande gioia ma pensavo soprattutto alla gioia che lui poteva provare entrando in quel velodromo. Quindi il sogno di un cassetto che è diventata la mia emozione. E’ stata una corsa che mi ha dato molta notorietà».

Cosa si pensa in mezzo a quei sassi a quella polvere?
«E’ una questione di attitudine, io avendo una pedalata rotonda riuscivo ad andare bene su quei percorsi. E’ una corsa diversa dalle altre perché esalta il ciclismo eroico. Poi c’è un seguito di gente 
lungo la strada che ti emoziona molto».

Il passaggio alla nazionale come è avvenuto?
«E’ stata una cosa molto veloce ho smesso di correre nell’aprile 2001 e ad agosto dello stesso anno mi hanno chiamato alla guida della nazionale italiana. Mi sono trovato in una situazione particolare in quanto ero troppo vecchio per correre e troppo giovane,  forse, per fare un ruolo come il commissario tecnico. Poi ho pensato che forse non c’era un’età per fare il commissario tecnico anche se nell’immaginario collettivo è sempre una persona anziana, con i capelli bianchi e con la sua esperienza, mi sono detto mi sento di poterlo fare visto che conosco bene il gruppo a livello atletico che a livello psicologico e quindi questo può essere il mio valore aggiunto. Ho provato, mi sono impegnato ho avuto dei ragazzi che hanno deciso di correre anche per me e sono arrivati importanti risultati».
L’impegno importante della nazionale avviene una volta all’anno con i mondiali di ciclismo.
Il resto dell’anno cosa fa il commissario tecnico?
«Cura le pubbliche relazioni per la Federazione, partecipa alle feste di fine anno, a quello di  presentazione delle squadre. Ci sono i convegni, nelle scuole. Poi sono presente in tutte le gare per parlare con gli atleti ed i loro dirigenti per fare sì che il programma di avvicinamento al mondiale possa essere quello più giusto per arrivare a settembre nelle  giuste condizioni. Quindi anche se sono sette ore in cui ti giochi tutto l’anno c’è qualcosa di più complesso dietro».

Il ciclismo giovanile come è cambiato da quando ha iniziato lei?
«E’ rimasto come prima, sicuramente l’under 23 sono squadre molto più organizzate, molto numerose con un’organizzazione che rasenta quella dei professionisti. Quello di questi ragazzi è rimasto quello di sempre con i direttori sportivi che trasmettono le loro passioni, i bambini con i loro sogni è bello così».

Che consiglio dà a un ragazzo che si avvicina il ciclismo?
«Il consiglio di divertirsi. E’ importante che siano i bambini a sognare e non di sognare i genitori perché a volte si cerca di fare diventare i bambini quello che non siamo stati noi e questo può 
creare ansie nei bambini perché forse hanno paura di non soddisfare le aspettative dei loro genitori, invece i bambini vanno fatti divertire. La bici deve essere un mezzo che dà libertà ai bambini».

Oggi una bambina che ha letto una poesia sul ciclismo … il ciclista è un po’ un poeta?
«Bellissima la poesia! Si è poeta perché tante volte si è da soli, perché per esempio in salita vai a scavare dentro te stesso e la poesia della bambina racchiude tutto quello che è il ciclismo, è 
sacrificio, fatica però se c’è passione e voglia sono tutte cose che passano in secondo piano. Io devo dire che le mie idee migliori mi sono venute in bicicletta. Quindi, sì, il ciclista è un po’ un poeta».

Quest’anno il mondiale sarà a Stoccarda. Ha già visto il percorso?
«No ancora, andremo a vederlo nella prima decina aprile so che c’è un dislivello di 5 mila metri e quindi dovrebbe essere impegnativo. Andremo a vederlo poi capiremo la rosa di atleti che può essere la più adatta».
Merci Ballerini!  ( by Roberto Giannese)

ED ECCOVI LA FRANCO BALLERINI STORY BY WIKIPEDIA
Franco Ballerini (Firenze, 11 dicembre 1964 – Pistoia , 7 febbraio 2010) è stato un ciclista su strada italiano, commissario tecnico delle nazionale di ciclismo su strada dell’Italia maschile dall’agosto 2001 al febbraio 2010.
CARRIERA
Ciclista professionista
Professionista dal 1986 al 2001, si "innamorò" della classica Parigi-Roubaix, alla quale partecipò per la prima volta nel 1989, cui di fatto dedicò la sua carriera riuscendo a vincerla per due volte, nel 1995 e nel 1998, dopo che già nel 1993 si era visto soffiare la vittoria in volata dal francese Gilbert Duclos-Lassalle: complessivamente, oltre alle due affermazioni, collezionò alla Parigi-Roubaix un secondo posto, un terzo, un quinto e un sesto. La passione per questa grande classica del nord gli è valsa la cittadinanza onoraria dalla città di Roubaix.

Nel 2001 i tifosi francesi accolsero il suo ingresso nel velodromo di Roubaix con una vera e propria ovazione, benché fosse solo 32º: all'arrivo si tolse la giacchetta scoprendo la sottomaglia sulla quale campeggiava la scritta “Merci Roubaix” (Grazie Roubaix). Fu quella la sua tredicesima e ultima partecipazione, nonché l'ultima gara della sua carriera.
Tra le altre sue affermazioni, la Tre Valli Varesine nel 1987 e la Parigi-Bruxelles del 1990, mentre a causa di problemi di allergia, non poté mai impegnarsi a fondo nelle grandi corse a tappe.[1] Conta tre partecipazioni al Giro d'Italia con una vittoria di tappa, la Torino-Morbegno dell'edizione 1991, vinta in volata dopo una lunga fuga.
Nel 1995 venne insignito del premio "Sportivo più" a Barile di Pistoia, per le sue doti morali. Fu anche testimonial solidale per SOS Villaggi dei Bambini.
In sedici stagioni da professionista vinse sedici corse e due circuiti.
Commissario Tecnico)

Dall'agosto del 2001, pochi mesi dopo l'abbandono delle competizioni, guidò la Nazionale italiana Professionisti, succedendo a Alfredo Martini e ad Antonio Fusi, che portò alla vittoria del titolo mondiale a Zolder con Mario Cipollini (2002), a Salisburgo (2006) ed a Stoccarda (2007) con Paolo Bettini ed a Varese (2008) con Alessandro Ballan, e del titolo olimpico ad Atene con Paolo Bettini (2004).
Sotto la sua guida la nazionale vinse nove medaglie:
•    2001 - Mondiale di Lisbona
Paolo Bettini - Argento
•    2002 - Mondiale di Zolder
Mario Cipollini - Oro
•    2004 - Giochi della XVIII Olimpiade
Paolo Bettini - Oro
•    2004 - Mondiale di Verona
Luca Paolini - Bronzo
•    2006 - Mondiale di Salisburgo
Paolo Bettini - Oro
•    2007 - Mondiale di Stoccarda
Paolo Bettini - Oro
•    2008 - Giochi della XIX Olimpiade
Davide Rebellin - Argento (revocato)
•    2008 - Mondiale di Varese
Alessandro Ballan - Oro
Damiano Cunego - Argento

IL RALLY, LA "SFORTUNATA PASSIONE" DI FRANCO BALLERINI
Appassionato di auto, il 7 febbraio 2010 muore in seguito ad un incidente durante il Rally Ronde di Larciano mentre faceva da navigatore al pilota toscano Alessandro Ciardi. L'auto su cui i due viaggiavano, una Renault New Clio Sport R3, si è violentemente schiantata contro un muro, in località Case al Vento nel comune di Serravalle Pistoiese. Trasportato d'urgenza all'ospedale di Pistoia, è deceduto per gravi lesioni cerebrali e fratture alla base cranica, oltre a quelle riportate al torace e alla gamba sinistra.
Palmarès
•    1987
Tre Valli Varesine
•    1988
2ª prova Gran Premio Sanson
•    1989
Gran Premio Città di Camaiore
Circuito di Fivizzano
•    1990
Giro del Piemonte
Parigi-Bruxelles
Giro di Campania
Grand Prix des Amériques
Circuito di Sesto Fiorentino   

•    1991
Giro di Romagna
14ª tappa Giro d'Italia
•    1993
2ª tappa parte a Hofbrau Cup
•    1995
Omloop Het Volk
Parigi-Roubaix
•    1996
Grand Prix van Wallonië
5ª tappa Giro d'Austria
Amsterdam Rai Derny Race
•    1998
Parigi-Roubaix

Altre vittorie]
•    1992
4ª tappa Tour de France (cronosquadre)
Piazzamenti nei grandi giri]
•    Tour de France
Tour de France 1992: 115º
Tour de France 1993: 61º
Riconoscimenti
•    Premio Gino Bartali: 2001,2004,2006
•    Premio Sportivo Più a Barile: 1995
•    Premio Bici al Chiodo: 2002
•    Premio Vincenzo Torriani: 2008
•    Cittadinanza onoraria della Città di Roubaix

EXTRATIME / Per completezza d’informazione segnaliamo che Franco Ballerini, ( tra l’altro in foto a Bosaro ‘relatore col microfono in casa Emic’ ) nel suo lungo viaggio da ciclista ha indossato le maglie delle seguenti squadre: Del Tongo ( 1986-1987), Malvor (1989), del Tongo ( 1990-1991), GB ( 1992-1993), Mapei ( 1994-1998), Lampre ( 1999-2000), Mapei ( 2001). Una carriera ricca di soddisfazioni anche come CT dell’Italia ( 2001- 2010) coi quattro titolo iridati conquistati e un oro ai Giochi Olimpici 2004 di Atene.


Sergio Sottovia
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