Naas Botha “mondial genius” from Springboks/Sud Africa to Rugby Rovigo/Bersagliere


14/05/2014

Il ritorno di Naas Botha a ‘Casa Rugby Rovigo” è stato una specie di elettroshock al ‘cuore ovale’ di una città che da sempre è in mischia coi suoi Bersaglieri. Certo Naas Botha era tornato tante altre volte a Rovigo, tra i suoi amici di sempre, magari tra rugby e golf, una passione che gli ha permesso anche di ritrovarsi coi vecchi amici, da Nino Rossi ad Alberto Osti, da Roberto Roversi a… tutti quelli che lo ricordano come ‘punta di diamante’ degli ultimi scudetti targati Rugby Rovigo.
Insomma per una settimana il “Genius” di Naas Botha è tornato a personificare il Mondo-Ovale della Rugby Rovigo in the world , grazie al Coni Rovigo & Bersaglieri Friends
La storia racconta di quando Naas Botha giocava già da Campione in Sud Africa coi mitici Springboks e di quanto il GENIUS BY RUGBY abbia ‘dato’ a tutta la Città di Rovigo giocando ben 6 anni tra i Bersaglieri, infilando record su record.
Personalmente lo ricordo la prima volta quando a Crespino quando ci fu la famosa Festa Scudetto al primo anno della sponsorizzazione by Cz-Cagnoni con patron Francesco Zambelli. Tra l’altro allora il patron era altresì presidente della Fulgor Crespino winner in campionato e che festeggiò la vittoria al dancing “Ragno d’Oro’ di Polesella dove anche Tito Lupini , Naas Botha e i Bersaglieri furono ospiti guest star.

 

 

Insomma l’ultima Grande Storia della Rugby Rovigo impersonificata da Naas Botha è tornata a Rovigo, suonando la carica ai Bersaglieri grazie ad una sinergia tra Coni e Istituzioni/Associazioni che considerano la ‘pallaovale’ un Mondo fatto di valori da trasmettere perché la società di riferimento sia migliore.
Anche per questo sono stati organizzati ‘incontri ufficiali’ con Naas Botha relatori su tematiche formative/educative sia in ambienti scolatici giovanili che in ambienti associativi/culturali di alto livello ‘rappresentativo’.

Ecco perché, con il “Ritorno di Botha a Rovigo, noi per tutta …risposta, l’abbiamo inserito ad honorem tra i “Polesani nel Mondo” , anche perché di questo suo recente viaggio Made in Polesine tra fine aprile e primi di maggio 2014 abbiamo ricevuto adeguate autorevoli certificazioni/reportage ( by Coni e by Rugby Rovigo Delta, tanto per citare) di cui vi diamo conto a seguire in sequenza news.

Un viaggio intenso e significativo , quello di Naas Botha, visto che è stato ‘relatore’ in ambienti scolastici , dallo Scientifico Paleocapa di Rovigo al Primo Levi di Badia, ma anche in ambienti socio-culturali come in casa Fondazione Cassa Risparmio PD RO, poi Panathlon Rovigo e Accademia dei Condordi. Senza contare le sue ‘visite speciali’ tra le società della palla ovale, vedi Rugby Badia neo promossa i A1 e vedi Rugby Rovigo Delta …bramosa di scudetto.

 

 

 

Ma è stata quantomeno tutta una settimana ‘piena’ di rugby anche tra campo e dintorni, quella di Naas Botha, a valorizzare innanzitutto lo storico “Torneo Milani” organizzato da Roberto Aggio & CO, in casa Rugby Rovigo, ma anche il Veneto Derby Day che sabato scorso ha visto giocare allo stadio Plebiscito di Padova un gran poker di squadre venete, visto gli scontri giocati tra Mogliano e San Donà e tra Petrarca PD e la Rugby Rovigo Delta di coach Frati & De Rossi.

Di tutto questo ho parlato speedy anche con Roberto Aggio, anche perché gli va dato onore di aver organizzato ancora una volta uno straordinario torneo «Milani», che allo stadio Battaglini, tra sabato e domenica , ha accolto ben 17 squadre prestigiose per la competizione Under 16 e cinque ‘internazionali’ per il trofeo Elite: Buffalo’s (Sud Africa), East Midlands Schools (Inghilterra), Comitè de Pirenè (Francia), Saint Peter’s Cardiff (Galles), oltre ai detentori del titolo della Selezione CrVeneto.

Ma del ritorno di Naas Botha allo stadio Battaglini , che per 6 anni è stato teatro di tante sue imprese in maglia rossoblù, vi racconteremo magari ‘qualcos’altro’ completando questo work in progress col pensiero anche del presidente Francesco Zambelli che l’ha visto da vicino in tante ospitate rodigine, tra Comune , Panathlon Rovigo, cena by Rugby Rovigo, e …tra Battaglini e Plebiscito.

 

 

Insomma , un personaggio , Botha, che peraltro ho osservato ‘tutto sabato scorso’ al Plebiscito di Padova, visto da vicino in tribuna , con Naas a fianco dei suoi amici Alberto Osti e Roberto Roversi (speciali e tutti da leggere su www.rovigooggi.it i suoi flash/interviste by rugby), accompagnato anche da Polla Roux che ne è stato anche ‘traduttore speciale’ in altre partecipazioni/incontri Made in Polesine.
Storie di incontri coi friends by rugby in casa Bersaglieri, sia di ieri e di oggi, sia in forma ristretta che …allargata. Vedi le serate/ cene in trattoria a Crespino o la omologa in quel di Ro Ferrarese giusto per essere più in relax tra gli amici e le persone che gli sono stati al fianco a Rovigo tra… Battaglini & Dintorni.
Per tutto quanto sopra e visto tutti i reportage trasmessaci by Coni e by Rugby Rovigo  diventa riduttiva la sua biografia by wikipedia, meritandosi quindi questo straordinario focus da Polesano nel Mondo.

D’altra parte a Rovigo il grande Naas Botha non ha lasciato solo ‘buoni ricordi’ , perché per Lui parlano i ‘numeri’ che l’hanno certificato “Personaggio Mitico” e icona della Rugby Rovigo nella Grande Storia della ‘pallaovale rossoblu e italiana”.
E noi per sintetizzarlo , oltre a rimandarvi a quanto scritto da Luciano Ravagnani (che abbiamo onorato su questo sito) vi proponiamo innanzitutto il Naas Botha Flash Story riportato nell’esemplare e seguente sintetico incipit by articolo di Pavan Franco & Paolo Romagnolo pubblicato sabato 3 maggio 2014 su Il Gazzettino di Rovigo:<< …lui che di scudetti in rossoblù ne ha vinti due ( gli ultimi, 24 anni fa!), lui che ha vinto l’86% delle partite nelle quali è sceso in campo, che è tuttora il giocatore al mondo più rapido nell’aver raggiunto i 100 punti, che nei sei anni tra i Bersaglieri ha infilato una media di 14 anni a partita e che, in 272 gare, ha segnato con i drop la bellezza di 279 volte…>>.

 

 

PRIMA NEWS/ ( di Paolo Romangolo, by Coni RO 02.05.2014)/OSPITE AL LICEO” PRIMO LEVI” DI BADIA POLESINE/ NAAS BOTHA ANCORA IN CATTEDRA:” LO SPORT INSEGNA A VIVERE”
<< Il campione sudafricano questa mattina ha incontrato gli studenti del “Primo Levi” di Badia Polesine. Poi il pranzo nella club house della Rugby Badia.
Un’altra lezione di sport e di vita firmata Naas Botha. Dopo l’incontro di mercoledì mattina al liceo scientifico “Paleocapa” di Rovigo, oggi sono stati gli studenti del “Primo Levi” di Badia Polesine a beneficiare della presenza del fuoriclasse sudafricano, tornato in Polesine a oltre 10 anni dall’ultima visita grazie alla sinergia tra Coni di Rovigo e Club Aldo Milani.

Nella palestra dell’ex istituto “Einaudi” Enrica Quaglio, responsabile della formazione per l’ente a cinque cerchi polesano, ha introdotto l’ex numero 10 dei Bersaglieri ai circa 150 ragazzi presenti. A portare i saluti del Coni anche il delegato provinciale Marco Bonvento e il fiduciario di zona Marco Crivellaro. Grazie al video montato dall’associazione rodigina MondOvale, commentato in loco dallo stesso autore Alberto Gambato, il giovane pubblico ha potuto rivivere gesta e trionfi della stella degli Springboks.
Ma a lasciare il segno sono state soprattutto le parole che lo stesso campione ha pronunciato poco dopo. “Non mi piace molto rivedermi in queste immagini – ha commentato Naas Botha – Quello è il passato, ma a me ora interessa il presente. Un presente che mi vede qui davanti a voi per trasmettervi un messaggio importante: fate sport e, se già lo praticate, continuate a farlo. Lo sport insegna a vivere. Dedicate tempo e impegno alla vostra disciplina, ma senza mai dimenticare lo studio”.

 

 

“Grazie al rugby ho capito che alla base di tutto ci sono due pilastri, che io chiamo ‘le due D’: disciplina e dedizione – ha aggiunto Naas Botha – Ma per arrivare lontano occorre anche credere in sé stessi, essere coscienti delle proprie potenzialità e reagire agli errori e ai fallimenti”. Invitato ad indicare quale sia il problema principale dello sport giovanile ai giorni nostri, l’ex mediano di apertura non ha avuto dubbi: “Spesso i genitori vedono nei figli i campioni che loro non sono riusciti a diventare. Questo esaspera la pratica sportiva e non aiuta i nostri giovani a crescere. Io dai miei figli non pretendo risultati di rilievo, mi basta solo che si dedichino allo sport col giusto impegno”.

Significative anche le parole di Giuliano Baccilieri, suo compagno di squadra nella Rovigo scudettata del 1988 e 1990: “Grazie a Naas ho capito il vero significato dell’umiltà. Tutti in quegli anni si chiedevano perché all’apice della carriera avesse scelto una società come Rovigo. Il suo essersi messo a disposizione dei Bersaglieri senza alcun clamore merita ancora oggi un grande ringraziamento”.
Lasciato l’istituto badiese, Naas Botha è stato ospite della Rugby Badia. Nella club house degli impianti di via Martiri di Villamarzana ha pranzato insieme a parte dello staff biancazzurro in un clima di grande allegria prima di fare ritorno a Rovigo.>>

 

 

SECONDA NEWS ( di Silvia Stievano, by Rugby Rovigo Delta, Comunicato n190 del 28.04.2014)/ VEA FEMI-CZ: MERCOLEDÌ "AL PESCATORE" DA ALIGI A CRESPINO UNA CENA IN ONORE DI BOTHA
<< Mercoledì 30 aprile 2014, alla trattoria "Al Pescatore" da Aligi a Crespino, la società Rugby Rovigo Delta onorerà il ritorno in città di Naas Botha con una cena a lui dedicata, in ricordo degli anni trascorsi a Rovigo e della grande ammirazione per le sue qualità rugbistiche.
Alla cena parteciperanno la dirigenza, la prima squadra e lo staff tecnico della Rugby Rovigo Delta, nonché molti degli ex compagni di squadra con cui Botha ha vinto gli scudetti del 1988-90 e alcuni dirigenti di quegli anni.>>

 

 

TERZA NEWS ( di Paolo Romagnolo, by Coni Rovigo, 03.05.2014)/  NAAS BOTHA OSPITE DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PADOVA E ROVIGO
<< Il campione sudafricano ha rivissuto i momenti principali della sua carriera raccogliendo l’abbraccio di autorità e personalità dello sport rodigino.
Dopo la mattinata trascorsa in compagnia degli studenti, l’intenso mercoledì di Naas Botha è proseguito con l’attesa conferenza stampa nella sede rodigina della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo tenutasi oggi pomeriggio. Un incontro istituzionale che il Coni di Rovigo, artefice insieme al Club Aldo Milani del ritorno in Polesine del campione sudafricano, ha voluto organizzare in omaggio ad un ente sempre presente al fianco dello sport. A fare gli onori di casa proprio il vicepresidente della Fondazione Sandro Fioravanti: “E’ per noi un onore accogliere un fuoriclasse come Naas Botha. Da molti viene definito il ‘Maradona del rugby’ e credo non ci sia definizione migliore per sottolineare la sua grandezza”. Il vicepresidente non ha dimenticato di sottolineare il grande impegno profuso dalla Fondazione in favore dei giovani sportivi: “Anche quest’anno abbiamo messo in campo circa 2 milioni di euro per sostenere il progetto Sportivamente 2014 ideato in collaborazione con il Coni. Un progetto vincente, a cui teniamo molto”, ha ricordato Sandro Fioravanti.

 

 

Visibilmente emozionato il sindaco Bruno Piva, medico sociale dei Bersaglieri proprio quando Naas Botha incantava tutti i rodigini coi suoi calci: “Abbiamo bisogno di personaggi di questo calibro per portare avanti i veri valori dello sport. Per questo il Coni merita un applauso”, ha commentato il primo cittadino.
A rappresentare il Comitato Olimpico insieme al delegato provinciale Marco Bonvento, c’era anche il presidente veneto Gianfranco Bardelle che ha sottolineato la grande fortuna delle province di Padova e Rovigo: “Non tutti i Comitati del Coni possono beneficiare di un aiuto prezioso come quello messo a disposizione della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. E’ anche grazie a questo aiuto che oggi possiamo godere della visita di un ospite così prestigioso”.

A dar voce alla Federazione italiana rugby è stata Susanna Vecchi, consigliere nazionale: “Conosco Naas Botha da tempo. Mi sono sempre piaciute la sua professionalità e la sua attitudine in campo, caratteristiche che hanno sempre influenzato tutti i compagni di squadra. E’ sicuramente il testimone giusto per valorizzare il lavoro di tutti coloro che quotidianamente si impegnano per promuovere lo sport tra i nostri giovani”.
Protagonista dell’incontro anche il presidente del Club Aldo Milani Roberto Aggio, che ha ricordato come l’idea di riportare Naas Botha in Polesine sia scaturita proprio dalla volontà di rendere speciale la 40esima edizione del torneo giovanile, in programma sabato e domenica. Presenti in sala, tra gli altri, anche il consigliere Civ Raffaele Salvan, il presidente della Rugby Rovigo Delta Francesco Zambelli e l’allenatore dei rossoblù Filippo Frati.

 

 

Dopo le dichiarazioni, spazio alle immagini. Grazie ad un filmato magistralmente montato dall’associazione rodigina MondOvale, si sono rivissuti tutti i momenti più belli della carriera del mediano di apertura sudafricano. Drop, piazzati, passaggi e mete che hanno incantato tutti i presenti e che Alberto Gambato ha commentato con precisione. Con lui a rappresentare la neonata associazione anche il segretario Alberto Guerrini.
La parola è quindi passata al grande protagonista dell’evento che, dopo i ringraziamenti di rito, ha stupito tutti per umiltà e schiettezza: “Vi ringrazio per avermi fatto rivivere questi momenti fantastici della mia carriera. In realtà io ero solo uno dei quindici giocatori in campo e il mio contributo è stato importante così come quello dei miei quattordici compagni di squadra”, ha commentato Naas Botha, dimostrando che la classe va oltre le spettacolari giocate regalate su un rettangolo verde.
Prima dell’incontro alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo l’asso sudafricano era stato ospite alla premiazione della finale dei Giochi studenteschi di rugby allo stadio Battaglini.>>

 

 

QUARTA NEWS ( di Paolo Romagnolo , by Coni Rovigo 3.05.2014)/ INCONTRO ALLA “ACCADEMIA DEI CONCORDI” DI ROVIGO: IL PROFESSIONISMO SECONDO NAAS BOTHA E SILVIO MARTINELLO
( Il campione sudafricano e l’ex ciclista azzurro grandi protagonisti del convegno firmato dal Coni di Rovigo )
<<  L’ambizione, come ha confessato il delegato provinciale Marco Bonvento, era quella di gettare “un ponte tra ciò che rugby e ciclismo sono stati in passato e ciò che saranno nel futuro prossimo”. Un obiettivo sicuramente centrato dal convegno organizzato ieri sera (venerdì 2 maggio) dal Comitato provinciale del Coni. Argomento del dibattere “Il nuovo volto del professionismo”, ossia come due sport fino a non molto tempo fa considerati “poveri” siano riusciti a evolversi negli anni. L’appuntamento si inseriva nella serie di appuntamenti organizzati in occasione del soggiorno rodigino del grande Naas Botha. Ma con l’ex bersagliere, nella sala degli arazzi dell’Accademia dei Concordi, c’era anche un altro prestigioso ospite: Silvio Martinello, ex campione del mondo di ciclismo ed oggi apprezzatissimo commentatore per RaiSport. Al tavolo dei relatori anche coach Polla Roux, oggi nello staff del Valsugana: a lui il compito di tradurre ai presenti i pensieri del connazionale fuoriclasse.

 

 

 Stimolato dal giornalista Francesco Costantino, moderatore della serata, Naas Botha ha ammesso di essere stato “uno dei primi rugbisti a spingere affinché il rugby diventasse uno sport professionistico, perché il vero talento merita di essere pagato”. L’ex numero 10 degli Springboks è tornato a quegli anni in cui, già star planetaria, scelse Rovigo: “Preferii i Bersaglieri a Tolosa e New Porth perché qui c’erano già un allenatore e alcuni giocatori sudafricani. A Rovigo non si giocava da professionisti, ma alcuni erano pagati come tali e l’Italia in generale è stata, insieme alla Francia, la prima nazione a fare questo salto”.
Dal canto suo Silvio Martinello ha sottolineato il grande squilibrio generato nel mondo del ciclismo dall’avvento del circuito Pro Tour: “Questo sistema ha ulteriormente allontanato il ciclismo di altissimo livello da tutto il resto del movimento. E’ un equilibrio basato solo su forze economiche, che non garantisce un adeguato ricambio tra le squadre e che oggi sta penalizzando molto soprattuttol’Italia – ha aggiunto - Se si applicasse ora la riforma in cantiere per il 2017, nel nostro Paese continuerebbero ad essere considerate ‘professionistiche’ solo tre corse: Giro d’Italia, Milano-Sanremo e Giro di Lombardia”.

 

 

Inevitabile toccare uno degli argomenti più delicati e spiacevoli dello sport professionistico: il doping. “Nel rugby questo problema non è diffuso – ha confermato Naas Botha – Diventare più grosso non ti consente di migliorare i tuoi passaggi o i tuoi calci. Tra i giocatori poi si è sviluppata una notevole responsabilità, sanno che rischiano squalifiche di almeno un paio d’anni”. Dopo un periodo difficilissimo, anche nel ciclismo sembra intravedersi un po’ di sereno: “Non metto la mano sul fuoco per nessuno, ma penso che il ciclismo di oggi sia diventato più credibile – ha spiegato Silvio Martinello – Il passaporto biologico rappresenta un grande deterrente per chi ha intenzione di barare, ma in generale i ciclisti stessi sembrano aver capito che senza un cambio di rotta si rischierebbe di pregiudicare il futuro di questo splendido sport”. >>

 

 

PRIMA APPENDICE NEWS ( by wikipedia) / BIOGRAFIA DI NAAS BOTHA
<< Hendrik Egnatius "Naas" Botha (Breyten, 27 febbraio 1958) è un ex rugbista a 15 sudafricano, mediano d'apertura della provincia del Northern Transvaal per quindici anni e degli Springbok per dodici, nonché vincitore in Italia nel Rugby Rovigo di due campionati nazionali.
Nativo di Breyten, all'epoca nell'Eastern Transvaal e oggi nel Mpumalanga, Botha frequentò la scuola superiore a Pretoria dove si formò atleticamente e tecnicamente. Debuttò nella prima squadra del Northern Transvaal nel 1977, dimostrando un notevole talento nel ruolo di mediano d'apertura. Nel periodo tra giugno 1983 e marzo 1985 praticò football americano nel ruolo di calciatore e rugby nei Dallas Harlequins conquistando il titolo nazionale statunitense nel 1984[1].
Nel 1987 accettò l'ingaggio del Rugby Rovigo[2] e vi restò sino a fine carriera nel 1993. È l'unico giocatore ad aver vinto il titolo nazionale in tre Paesi diversi.
In nazionale sudafricana esordì il 26 aprile 1980 in una partita con una rappresentativa del Sudamérica XV e disputò l'ultimo incontro il 14 novembre 1992 affrontando gli inglesi. Naas Botha attualmente è un apprezzato commentatore televisivo di rugby; è sposato con Karen Kruger, ex atleta olimpica (partecipò ai Giochi Olimpici di Barcellona del 1992 nel salto in lungo)[3], e dal matrimonio ha avuto tre figlie. Ha anche un figlio, il suo primo, nato da una precedente relazione.>>

 

 

SECONDA APPENDICE NEWS ( di Roberto Vanazzi, by www.mitidelrugby.it , 21. gennaio 2013) / RUGBY: MITI E LEGGENDE / BIOGRAFIE DEI CAMPIONI DELLA PALLA OVALE: NAAS BOTHA
/ “Datemi Naas e vi conquisterò il mondo.” (Danie Craven, ex allenatore degli Springboks)/

<< Sul finire degli anni ottanta vi sono stati giocatori che hanno lasciato il segno nel campionato italiano. Campioni che con la loro classe non solo hanno contribuito a rendere grandi le squadre in cui hanno militato, ma sono riusciti a dare una forte spinta alla crescita del movimento ovale del nostro Paese. Uno di questi è Naas Botha, la stella degli Springboks e del Rugby Rovigo.
Dal 26 aprile 1980, giorno in cui ha fatto la sua comparsa sul palcoscenico internazionale contro la selezione del Sud America, la maggior parte degli addetti ai lavori è stata unanime nel definire Naas Botha un predestinato alla grandezza. Questo mediano d’apertura, infatti, ha dimostrato subito di essere un giocatore costituito da puro genio e i fatti daranno loro ragione, perché alla fine Naas è diventato il più fenomenale point scorer che il rugby sudafricano abbia mai conosciuto. Il problema è che tale era la sua capacità nel gioco al piede che pochi hanno pienamente apprezzato la sua eccezionale gamma di competenze. Botha era molto veloce e possedeva un brillante acume tattico, ma tanto grande era il suo talento nei calci che tutto il resto passava in secondo piano. E non è tutto. Questo Golden Boy, con la sua zazzera di capelli biondi e l’aspetto da bravo ragazzo, è stato il primo rugbista sudafricano a trasformarsi in una superstar a livello mediatico; una specie di sex symbol con le telecamere che lo seguivano in ogni suo spostamento. Un po’ per questo, e un po’ a causa di un carattere freddo e calcolatore, la sua compostezza è stata più volte travisata e scambiata per arroganza.

 

 

NAAS BOTHA/ Nato a Breyten, giovedì 27 febbraio 1958, Hendrik Egnatius Botha ha studiato presso la Hendrik Verwoerd High School di Pretoria, dove ha iniziato con la palla ovale. Nonostante il suo sogno fosse quello di diventare un giocatore di baseball, nel 1978, appena compiuti i 19 anni, il ragazzo è stato assoldato nelle file del Northern Transvaal (oggi Blue Bulls) squadra che lui ha portato undici volte in finale di Currie Cup, vincendone 6.
Naas è stato promosso capitano del suo club nel 1980, all’età di 22 anni è diventato il più giovane skipper che abbia mai sollevato il trofeo sudafricano. Con la fascia al braccio, Botha ha confezionato in totale 128 partite su 179 presenze.
Sempre nel 1980, Naas è stato selezionato per gli Springboks, con i quali ha svolto due gare, entrambe vinte, contro la selezione del Sud America, che in realtà era la nazionale argentina camuffata per aggirare il bando dovuto all’apartheid. Nell’ambito della serie, il ragazzo ha realizzato un totale di 26 punti, tutti con il suo piede.
Il passo successivo dell’apertura è stato affrontare i British & Irish Lions.

 

 

 Tutti i sudafricani avevano atteso con ansia l’arrivo dei Leoni di Noel Murphy e del capitano Bill Beaumont, vedendo in esso l’opportunità di ripristinare l’orgoglio nazionale dopo la serie perdente e “rissosa” del 1974. Gli Springboks hanno vinto i primi tre match, lasciando ai britannici solo il quarto, che hanno così salvato almeno il loro onore. Botha, che ha dimostrato di essere un vero match winner, è stato catapultato sotto i riflettori della ribalta internazionale. La stampa britannica lo ha soprannominato Nasty Booter dopo che i verdi hanno vinto la terza prova 12 a 10, grazie al suo difficile calcio dalla touchline in condizioni di tempo umide e ventose. Per i tifosi del suo Paese invece, che l’hanno da subito innalzato ad idolo, era semplicemente Naas Magic.

D’altronde, non era un caso se il piede fatato di Naas faceva sembrare tutto facile. Egli, infatti, ha sempre preparato le gare con meticolosa efficienza. in allenamento provava il suo calcio incessantemente per molte ore ogni giorno e rinomata era l’intensità con cui ricercava la perfezione.

 

 

Nella primavera del 1981 il Sudafrica ha sconfitto in entrambe le gare l’Irlanda, scesa nel sud del mondo per una tournée. Il capolavoro di Naas, comunque, è arrivato in agosto, quando ha segnato 20 punti nel 24 a 12 con cui gli Springboks hanno sconfitto la Nuova Zelanda a Wellington.
Nel 1983, all’apice della sua carriera, Botha è partito per gli Stati Uniti a cercare soldi facili nel football americano con i Dallas Cowboys. Un successo per le sue tasche, è vero, ma un fiasco a livello sportivo, che lo ha visto fare presto ritorno al rugby, sport più povero in fatto di soldi, ma sicuramente ricco di contenuti. C’è comunque da dire che, mentre si trovava negli States, Naas ha giocato anche a rugby con i Dallas Harlequins, portando la squadra alla vittoria del campionato americano nel 1984.
Nel 1986 il numero 10 di Breyten si è visto assegnare per la prima volta la fascia di capitano della nazionale durante la serie contro i ribelli All Blacks, arrivati in Sudafrica nonostante il bando internazionale con il nome di New Zealand Cavaliers. Le squadre si sono affrontate quattro volte e gli Springboks hanno trionfato in tre. Nel terzo di questi match, disputato a Pretoria, Botha ha siglato la sua prima meta con la maglia della nazionale.

 

 

L’anno seguente Botha si è trasferito a Rovigo, dove ha vinto subito il campionato, quello che ha permesso al club rossoblu di fregiarsi della stella. I rosso-blu si sono ripetuti anche nel 1990. Nella finale di questo torneo, giocata a Brescia contro Treviso, è stato proprio Naas a segnare tutti i 18 punti della vittoria. Nella squadra polesana, che allora si chiamava Colli Euganei, poi diventata Cagnoni, Botha vi è rimasto sino al 1992, totalizzando 119 presenze con 1195 punti segnati (32 mete, 271 penalty, 74 drop).
In nazionale, intanto, nelle due partite con il World XV per il centenario dell’IRB nel 1989, Naas ha dimostrato di non essere solo una perfetta macchina di calci. Quella volta il biondo numero 10 ha sciorinato due gare perfette, dove ha attuato una sconcertante serie di audaci esecuzioni e cambiamenti di ritmo, ha marcato la sua seconda e ultima meta internazionale e creato efficaci spazi per la sua squadra.

 

 

La carriera di Naas è durata abbastanza a lungo tanto da riuscire a vedere il Sudafrica riammesso nel rugby internazionale nel 1992 e per capitanare le partite del tour in Europa di quell’anno. A ottobre gli Springboks hanno affrontato due volte la Francia, con la vittoria di Lione e la sconfitta di Parigi. Quindi, il 14 novembre, l’Inghilterra a Twickenham, partita questa che ha visto Botha dare l’addio al rugby internazionale all’età di 34 anni. Per la cronaca, i verdi hanno perso 33 a 16, con Naas che, come regalo d’addio, ha centrato l’acca con un drop, due penalties e la trasformazione della meta di Tiaan Strauss.

Naas Botha ha totalizzato con la nazionale 312 punti, di cui 18 drop, nonostante abbia inanellato solo 28 caps a causa della lunga segregazione cui la sua nazione è stata costretta per colpa dell’apartheid. Il suo record è stato battuto nel 2004 da Percy Montgomery.

 

 

Il South Africa Rugby Player of the Year è un premio che è stato introdotto nel 1970 ed è stato vinto da alcuni dei più grandi giocatori nel corso degli anni. Solo tre atleti lo hanno intascato più di una volta: Gerald Bosch e Uli Schmidt, entrambi due volte, e Naas Botha, che se lo è accaparrato per ben quattro volte, nel 1979, 1981, 1985 e 1987.
Nel 2005 Naas è stato introdotto nella International Rugby Hall of Fame, cementando in questo modo il suo status fra i più grandi giocatori di tutti i tempi.
Oggi Magic Naas vive a Pretoria, con la seconda moglie Karen Kruger (la prima è stata Francois Jooste) e le loro tre figlie, ed è un noto commentatore di rugby sul canale South African Supersport.
Per finire un pensierino. Nessuno potrà mai sapere se con la presenza del Sudafrica il mondiale del 1987 avrebbe preso una piega diversa. Di sicuro c’è che Naas Botha sarebbe stata una delle stelle più brillanti di quel torneo.>>



EXTRATIME by SS/ La cover è per Naas Botha ‘rappresentante’ al Plebiscito della Rugby Rovigo Delta del presidente Francesco Zambelli ( che gli fa da sfondo).

Poi per quanto riguarda la fotogallery partiamo da casa Springbocks con Naas Botha in maglia verde sudafricana.
Quindi baipassiamo tutto il pianeta sport internazionale griffato Naas ed approdiamo in casa Rugby Rovigo proponendo il ‘Bersagliere’ Botha in trio kit griffato Colli Euganei & Cz Cagnoni con relativa “entrata trionfale in Piazza Vittorio Emanuele II”  Rovigo …”papale papale” al fianco dell’amico Alberto ‘Lola’ Osti ( vedere altresì sua Story sempre qui su www.polesinesport.it nella specifica rubrica Rugby).
Per una lunga vita by Naas Botha in maglia rossoblu gratificata da due Team Scudetti che vi proponiamo in sequenza datati 1987/78 e 1989/90, con tanto di didascalia griffata rispettivamente Colli Euganei e poi Cz-Cagnoni.
Anche per questo è rimasto inscindibile il feeling di Naas Botha con la tifoseria rodigina, come documentiamo saltando …24 anni in avanti, cioè ai tempi nostri partendo dalla sua fresca premiazione 2014 by “Posse Rossoblu” trasmessaci dal presidente Federico Andriolli.

 

 

 

A questo punto agganciandoci alle News sul viaggio tra Adige e Po di Naas Botha Polesano nel Mondo, vi proponiamo innanzitutto un poker di immagini relativa a Naas Botha festeggiato in casa Fondazione Cassa Risparmio Padova e Rovigo” con preludio visita ai giovani rugbysti dei citati Giochi Studenteschi disputati in mattinata a Rovigo.
Per quanto riguarda il tavolo dei relatori segnaliamo da sx Gianfranco Bardelle/Coni Veneto, Bruno Piva/ sindaco di Rovigo, Marco Bonvento/Delegato Coni Rovigo, Naas Botha, mentre tra il pubblico in sala ci sono i soliti noti Sandro Fioravanti, Francesco Zambelli, Susanna Vecchi e Alberto Osti.
Altra certificazioni poker sono le immagini che mostrano a seguire Naas Botha in visita al Liceo Scientifico di Badia, dove a rappresentare il Coni, oltre a Marco Bonvento c’era anche Enrica Quaglio figlia del mitico Doro Quaglio.
Concluso il nostro viaggio fotogallery badiese con Naas Botha in foto poster per la classica foto-gruppo di rito con gli studenti del Liceo “Primo Levi” , passiamo a proporvi il trittico di immagini by Accademia dei Concordi, con al tavolo dei relatori, da sx, Polla Roux, Naas Botha, Francesco Costantino, Silvio Martinello, presentati da Bruno Piva ( al microfono) e Marco Bonvento, mentre tra gli spettatori in sala si notano gli ‘affezionati’ Alberto Osti e Federico Andriolli/ Posse Rossoblu.
Staccandoci dagli ‘incontri’ istituzionali/associativi che hanno avuto l’onore e l’onere di festeggiare Naas Botha e la sua storia di Campione By Rugby Rovigo, passiamo a presentarvi i successivi flash dallo stadio Plebiscito dove l’ho visti protagonista tr campo e dintorni del superderby Petrarca PD vs Vea Femi-Cz Rugby Rovigo Delta vinto dai ‘tutti neri’”.
Ecco quindi Naas Botha ‘testimonial’ al calcio d’inizio in rappresentanza dei Bersaglieri come da relativo sfondo ‘striscione tribuna’.

 

 

 

Fermo restando le due immagini che ne certificano il suo precedente arrivo a fianco di friends Polla Roux, Roberto Roversi tuta azzurra e Alberto Osti walking in tribuna.,
Lo stesso Naas Botha che poi ho fotografato davanti agli spogliatoi ( con Osti e Sgorlon) prima dell’inizio match.
E che poi ho fotografato nella finale foto poster by Plebiscito con tutti i massimi rappresentanti istituzionali presenti, dai presidenti Toffano e Zambelli, ai relativi man of the match , fino al trio a destra formato da Stefano Bettarello, Marzio Innocenti e giustamente dulcis in fundo Naas Botha pullover azzurro.
Nel trio podio finale della nostra fotogallery vi proponiamo,  nella foto empatica by telefonino post cena “Da Aligi a Crespino”, il Naas Botha ‘bersagliere con maglia tra le mani’ festeggiato dal presidente Francesco Zambelli & staff ( dal ds Reale ai coach Frati & De Rossi) e dagli attuali giocatori della Rugby Rovigo Delta.
Corsi e ricorsi storici, dicevano, perciò ecco Naas Botha in uno dei suoi classici ‘calci’ griffati Cz Cagnoni ‘ultimo scudetto’
Per un ricordo che è rimasto indelebile anche per la tifoseria, quello del “Naas Botha Polesano nel Mondo” ancorché Campione & Signore  dell’ultimo scudetto dei Bersaglieri.
Come dimostra la sua firma autografa con tanto di dedica su ‘palla ovale’ tra le mani dell’altrettanto mitico Coco, sulla quale ho fatto blow up passando da Little Tony ad … Antonioni, perché trattasi del supertifoso che ha visto tutte le partite della Rugby Rovigo di ieri e di oggi, in casa e in trasferta.



Sergio Sottovia
www.polesinesport.it