Olimpiadi “Up to London 2012”/ ORA è TOP 11 con Marta Menegatti. E Simona Gioli "fa bis" come Vigor Bovolenta tra i Made in Polesine


27/07/2012

Oggi c’è la cerimonia d’apertura delle  Olimpiadi di Londra 2012. E Stefania Chiarioni nelle Paralimpiadi... Ma guardate la ‘cover’: è dedicata in kit a Simona Giola & Marta Menegatti. La prima c’era già stata a Pechino 2008 ed adesso bissa come aveva già fatto Vigor Bovolenta, nella mia TOP TEN Made in Polesine ma sopra tutto in maglia azzurra griffata Italvolley. La seconda …lo avevo già auspicato nella mia ‘presentazione’ appunto nel mio libro “OLIMPIONICI & GENTLEMEN” pubblicato in kit nel libro edito da Apogeo – Adria e pubblicato in occasione della FESTA dei 50 Anni el Panathlon Rovigo.
Di, cui peraltro vi ho già parlato abbastanza su questo sito ( eventualmente cliccare su “Polesine Gol – Libri : le copertine).

Un sito, www.polesinesport.it che peraltro proprio oggi 'certifica' (vedi crop by internet) di aver sfondato il muro dei 150mila contatti con ben oltre 250mila pagine viste.

Oggi però ‘parte’ la Olimpiade di London 2012 ed allora ecco che onoriamo innanzitutto Marta & Simona, ma anche tutti i precedenti “Olimpionici & Gentlemen” della sopra citata TOP TEN MADE IN POLESINE proponendovi per intero tutta la “PRESENTAZIONE “ fatta allora dall’autore, appunto il sottoscritto.

Perché tutta la Top Ten che peraltro vi mostro come da ‘cover –libro’ rappresentano non solo l’orgoglio polesano, ma anche il ‘pacchetto prototipo’ di tanti altri Campioni & Signori che ho definito Olimpionici & Gentlemen non fosse altro per aver vissuto direttamente le sensazioni della ‘rappresentatività speciale’ dei valori morali che stanno alla base della partecipazione olimpica e che, secondo la filosofia del barone De Coubertin, dovrebbero comunque stare alla base di ogni attività sportiva, sia professionistica che dilettantistica e amatoriale.

Anche per questo aggiungo le TRE APPENDICI, comprese le Emozioni by friend Raffaello Franco, in mix con la convocazione Gioli /Volley & Chiarioni/Paralimpiadi.


ECCO TUTTA LA TOP TEN “OLIMPIONICI & GENTLEMEN” MADE IN POLESINE ( dal libro di Sergio Sottovia, dicembre 2009) / LA PRESENTAZIONE DELL’AUTORE/
“PERCHE’ UN LIBRO SUGLI OLIMPIONICI POLESANI?”
<<Semplicemente perché era giusto farlo, perché non l’aveva fatto nessuno e perché mi è stato sollecitato anche in sede istituzionale. Ma sopra tutto perché lo meritavano LORO, i nostri Olimpionici Polesani, tanto più che questo speciale patrocinio ‘Panathlon club Rovigo’ li onora in modo sinergico come testimoni dei più alti valori dello sport da trasmettere.

Un libro quindi in viaggio tra ‘Memoria & Futuro’ , come l’eterno viaggio dell’uomo, prima bambino poi adulto e infine vecchio.
Parafrasando Pirandello, questo libro è stato per me una specie di DIECI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE. Toccava e tocca a noi metterli in mostra e farli diventare una specie di ‘task force’ perché, attraverso il significato più profondo della loro partecipazione olimpica, diventino apostoli di valori sportivi e morali tra ai giovani e nella società attuale.

A questo ho pensato, indipendentemente dalle mie capacità, quando…
Era il 7 ottobre 2006 e Carli Ranzato era venuto a Rovigo dalla Valpolicella con la sua Renata per visitare la Mostra Documentaria ‘Il Polesine del XX secolo attraverso lo sport’ .
Poi una persona evidentemente buona gli ha dato il mio numero di cellulare e ci siamo incontrati al Censer perché …solo i Grandi Vecchi hanno la voglia e la pazienza di raccontare ‘favole di storia’ ai bambini.

Per farla breve il longilineo Ranzato, già Provveditore agli Studi di Rovigo e socio d’onore di questo Panathlon, dopo lo scambio dei libri ( il mio piccolo Polesine Gol per il suo speciale ‘Cassonetto’) mi ha dato anche delle foto storiche e un articolo di un quotidiano nazionale.
Quell’articolo datato 4 luglio 1972 parlava della “Festosa inaugurazione allo Stadio dei Marmi” e titolava “ Brucia da ieri al Foro Italico la fiamma dei Giochi della Gioventù”.

Fu quanto mai ‘galeotta e simbolica’ quella foto di un ragazzino che in maglia bianca e pantaloncini corti correva con una fiaccola in mano. Tanto più che la didascalia recitava così:” Andrea Ranzato, dodici anni, atleta finalista in Rappresentanza di Rovigo, l’ultimo tedoforo della staffetta che ha condotto al Foro Italico da Piazza di Spagna il fuoco dei Giochi della Gioventù”.

Ebbene, anche se poi ho scritto il secondo e il terzo libro di Polesine Gol e qualcos’altro, da quel giorno ha pensato e ho … corso la mia maratona in un ideale passaggio di testimone con altri staffettisti ‘vicini e lontani’, dai professionali amici giornalisti agli addetti ai lavori ‘on the road’.

Con spirito di servizio verso i ‘Polesani Olimpici’ , trovando in loro quella speciale sensibilità che li ha fatti diventare una vera e propria squadra ‘Olimpionica’, praticamente questo team “TOP TEN MADE IN POLESINE” da esportare in the world, tramite appunto il Panathlon e questo libro che vale soprattutto per il suo ‘insieme’.

Un viaggio da maratoneta, per certi versi ‘alfa e omega’ dentro un mondo sportivo dalle radici greche. Un viaggio fatto per onorare sia il Panathlon che gli Olimpionici, le stesse due parole – copertina di questo LIBRO che mixati assieme a Gentlemen diventano trilogia per onorare ‘tutti quegli atleti’ polesani che hanno partecipato ad almeno una edizione dei Giochi Olimpici. Gratificandoli perché sono stati e perché continuino ad essere signori di sport e di vita soprattutto per altri giovani e per le istituzioni.

Certo , etimologicamente parlando, se ci agganciassimo alle radici ‘Olympia’ e ‘Nike’ dovremmo parlarvi soltanto di coloro che hanno trionfato ( cioè ottenuto l’oro), ma ho preferito una interpretazione più elastica per due motivi essenziali.

Innanzitutto perché l’idea di mixare la Panathlon Rovigo Story con la storia dei partecipanti polesani ai Giochi Olimpici mi sembrava riduttiva rispetto ad una terminologia che ormai nel lessico comune considera gli atleti olimpici, non solo dei partecipanti, ma sempre più dei portabandiera di valori sportivi e morali.

E poi perché , questi ‘TOP TEN’ rappresentanti del nostro Polesine, più che essere dei soli portabandiera vanno considerati dei ‘trionfatori’ e quindi tout court degli Olimpionici, cioè delle fiaccole che il Panathlon, anche lui come ultimo tedoforo, vuole accendere per questa speciale edizione – libro. Onorandoli in modo ‘enciclopedico’ in occasione delle nozze d’oro che lo stesso Club Service festeggia con la Storia e con questo Libro.



Anche per questo valeva la pena di aprire la nostra rassegna – personaggi con Tullio Biscuola, primo perché è stato maratoneta a Parigi e poi perché è stato anche tra i fondatori nel 1959 del Panathlon di Rovigo.
Pensate ! La maratona e le Olimpiadi, la quintessenza dello sport. La corsa e la fiaccola, la fatica e la gioia. Ecco perché Tullio Biscuola è in questo libro il simbolico primo staffettista che parte da Olympia per arrivare a …Rovigo.



Olimpionico tout cort quindi il nostro Biscuola, primo tra i dieci per aver essere stato maratoneta in quel 13 luglio 1924 a Parigi, stoico peraltro per aver percorso gli allora canonici 42,195 chilometri, sotto la calura asfissiante di quella domenica francese.
Apripista di una ‘mosaico –story’ di Olimpionici , l’abbiamo detto, tra memoria e futuro, pensando ai 3000 anni di storia tra Olympia e Pechino.

Pensando ai Giochi dell’Antica Olympia e ai Giochi Estivi Moderni, quelli iniziati nel 1896 ad Atene promossi da Pierre de De Coubertin, lo stesso che li volle a Parigi nel 1924 ( anche se c’erano già stati nel 1900), proprio dove corse la maratona Tullio Biscuola.
Capostipite in sequenza cronologica degli altri Personaggi – Story di questo libro, vale a dire Benito Pigato (ciclismo, Mexico 68), Renzo Bulgarello ( canottaggio , Monaco 70), Laura Foralosso ( nuoto, Mosca 80), Antonio Ricchieri ( calcio, Seul 88 e Barcellona 92), quindi il trio di Montreal 96 formato da Vigor Bovolenta ( pallavolo, poi bissata a Pechino 2008) quindi Giovanna Pasello ( double trap – tiro a segno) e Christian Giantomassi ( pugilato) , poi Jean-Pierre De Vincenzi (figlio di emigranti melaresi e coach del basket francese medaglia d’argento a Sidney 2000) .


Per un top ten cronologicamente sigillato da Simona Gioli pallavolista a Pechino 2008 prenotando, perché no, London 2012 dove potrebbe esserci anche la polesana Marta Menegatti campionessa europea 2009 nel beach volley, mentre la rodigina Marika Zanforlin sta già prenotando un posto per le Olimpiadi invernali di Vancouver 2010 nel pattinaggio artistico.

Un viaggio il mio che è partito da lontano, se si pensa che personaggi come Ricchieri e Bulgarello (senza contare i preolimpici Quaglio e Rosatti) li avevo intervistati e ascoltati a lungo addirittura prima dell’inizio del Terzo Millennio, mentre da circa due anni mi ha recitato il suo canovaccio la Pasello prima di incontrarla poi l’anno scorso, qualche mese dopo che avevo conosciuto Vigor Bovolenta.

Ma l’accelerazione e la fortuna si sono combinate assieme quest’anno, quando è nata l’idea per mettere in squadra gli “Olimpionici & Gentlemen”.
Davvero i ‘TOP TEN MADE IN POLESINE” sono stati olimpionici, sia di fair play che di pazienza. E fin da subito abbiamo corso assieme con Bulgarello, la Pasello e Bovolenta tagliando per primi il traguardo.

Tutti di grande disponibilità, nel riandare in flash back anche dentro i loro ricordi giovanili e polesani, con una sensibilità speciale verso chi li ha aiutati nella loro ‘infanzia sportiva’: E’ stato così anche nelle successive storie, completate peraltro direttamente in Polesine, prima con la Gioli ‘madrina’ al Galà del Volley a Lendinara, poi con la Foralosso in licenza – ferie a Rovigo, quindi con Pigato in ‘fuga turistica’ dalla Toscana a San Martino di Venezze.

Senza contare che sono stati determinanti alcuni amici per le storie di Giantomassi ( leggi Gualtiero Becchetti e Ivan Malfatto) e di Jean-Pierre De Vincenzi che l’amico Raffaele Ridolfi mi sollecitava da tempo, compresi i flash melaresi alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006.
Tutte storie scritte a ‘quattro mani’, frutto della mia passione e delle mie ricerche, ma ancora di più frutto del cuore e della testa dei nostri ‘TOP TEN OLIMPIONICI’. Anche per questo le loro icone sono moderne fiaccole per accendere nei giovani nuovi valori olimpici.>>


PRIMA APPENDICE NEWS ( by www.federvolley.it , 07.07.2012)/ NAZIONALE FEMMINILE: LE !” AZZURREPER LE OLIMPIADI DI LONDRA
<< Il ct della nazionale italiana Massimo Barbolini nella tarda serata russa ha comunicato le dodici atlete che vestiranno la maglia azzurra ai prossimi Giochi Olimpici di Londra. Questo l'elenco. Palleggiatrici: Eleonora Lo Bianco e Giulia Rondon; centrali: Valentina Arrighetti, Simona Gioli, Jenny Barazza; libero: Paola Cardullo e Paola Croce; schiacciatrici: Lucia Bosetti, Caterina Bosetti, Carolina Costagrande, Antonella Del Core e Francesca Piccinini.>>.


SECONDA APPENDICE NEWS / “LE PARALIMPIADI DI LONDRA 2012”/ TRA LE AZZURRE CI SARA’ LA POLESANA STEFANIA CHIARIONI/
<<Di Stefania Chiarioni abbiamo già raccontato tutto su questo sito ( compresa biografia) nella serie “Campioni a Scuola” con relative foto assieme ad Alessandro Pontalti, Campioni di nuoto che hanno incontrato i ragazzi delle Scuole di Costa.
Poi Stefania ha impinguato ancora il suo palmares tant’è che a Roma nei primi di luglio 2012 , ai Campionati Italiani Assoluti, ha conquistato TRE ORI e un Argento.

Solare, speciale , sorridente, Stefania Chiarioni, che aveva dovuto abbandonare ‘disgraziatamente’ la pallavolo, nella piscina di Roma ha vinto la medaglia d’Oro nei 200 misti, nei 50 farfalla e negli Open farfalla, oltre appunto alla Medaglia d’Argento nei 50 dorso.
Per una gioia tutta familiare, dal fratello Stefano a mamma Clara, a tutti i suoi tifosi/amici di Canaro. Di cui è la beniamina assieme alla ‘altrettanto speciale in swimming’ Sara Zanca.
Ma per la gioia anche dello staff della nazionale italiana, a partire dal Ct Vernole che pertanto l’ha convocata subito nel team azzurro che adesso terrà alto la bandiera tricolore alla Paralimpiadi in programma nella capitale inglese.>>


TERZA APPENDICE NEWS ( by Raffaello Franco) / “UN POLESANO ALLE OLIMPIADI INVERNALI DI TORINO 2006” / EMOZIONI & PENSIERI DI UNO SPETTATORE / SPORTIVO
<< DIARIO A CINQUE CERCHI/ Venerdì 25 Febbraio – Finalmente ci siamo. L’appuntamento è per le 8 alla stazione ferroviaria di Rovigo. Destinazione Torino. E’ passato più di un anno, da quando abbiamo acquistato i biglietti allo sportello telematico dell’organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali.

Il nostro obbiettivo principe era la finalissima del torneo di hockey maschile, ma già al primo giorno di prenotazione, i preziosi tagliandi erano andati letteralmente bruciati. Che diamine!  L’evento in calendario attira migliaia di tifosi. Giocoforza ci accontentiamo, si fa per dire, della finale per il 3° e 4° posto, comunque non una “finalina”, ma la partita che assegnerà il bronzo. Signori, siamo all’Olimpiade ed il 3° posto non è certo da buttare!

E’ tutto pronto: zaino, videocamera, macchine fotografiche, cartina della città, la guida dello spettatore consegnataci con i biglietti. L’avventura a cinque cerchi può iniziare. Saliamo sul treno, già pervasi da quello “Spirito Olimpico” che purtroppo è mancato ai vari No-Tav, No-Global, No-Coke, No-sempre e comunque a qualsiasi cosa positiva organizzata nel nostro Paese. Fin dai tempi della Grecia antica, i Giochi Olimpici, erano simbolo di amicizia e fraternità tra i popoli. All’accensione del Sacro Fuoco, focolai di guerre e rivolte, si spegnevano in rispetto della “Tregua Olimpica” .

L’Olimpiade moderna, evento mediatico planetario, ricco di sponsorizzazioni e capace di dare una notevole spinta all’economia dei paesi organizzatori, non ha perso l’antico Spirito, ma come purtroppo accade, nella nostra “povera italietta”, il rispetto per i valori viene spesso a mancare. Ed ecco allora che la Fiaccola, durante il suo lungo viaggio, viene boicottata, stoppata, deviata, rubata, irrisa da frange estremiste che come unico scopo, hanno quello di rovinare una festa che dovrebbe essere di tutti e per tutti.

La campagna scorre veloce dai finestrini, nei nostri cuori di sportivi la fiamma brucia sempre più forte. Discutiamo appassionatamente di quanto visto fin’ora alla televisione. Proviamo ad immaginare l’emozione di un atleta, che partecipa e magari vince un’Olimpiade. Tentiamo di ripercorrere i sacrifici e le rinunce necessarie per arrivare ad una medaglia, che scolpirà il nome del vincitore nella storia per l’eternità.
Intanto fuori, il panorama è cambiato, la campagna ha lasciato il posto alle costruzioni della periferia di Torino. Davanti a noi si staglia imponente la facciata dell’Oval Lingotto, regno del pattinatore Enrico Fabris, da Roana, re della XX Olimpiade.

Peccato, il tempo non è dei migliori, ma che importa! Ci vogliamo tuffare al più presto nell’atmosfera dell’Olimpiade invernale. Autobus numero 61. Una passeggera molto gentile, ci indica dove scendere. Il nostro alloggio è in riva al caro fiume Po e sopra di noi si erge la Basilica di Superga, il luogo Sacro, dove il fato volle fermare la corsa del “Grande Torino”, proiettando così i granata di capitan Valentino Mazzola nella leggenda.

Depositati i bagagli, ci gettiamo nella mischia, la città è piena di sportivi ed accompagnatori, provenienti da ogni parte del mondo. Troviamo volontari ad ogni angolo e le forze dell’ordine vegliano sulla sicurezza.
Siamo in Piazza Castello, ribattezzata per l’occasione “Medals Plaza”, dove fervono i preparativi per la grande serata. Ci spostiamo e in un attimo siamo a Piazza Solforino, sito dello “Sponsor Village”. Proviamo l’emozione di una discesa in bob al simulatore; una scarica d’adrenalina ci pervade in tutto il corpo. E’ già l’ora di cena. Aperitivo a base di vino Barolo e poi ristorante dai sapori piemontesi.

Ancora una visita al centro città. La pioggia batte incessante. Ci ripariamo a “Porta Nuova” attratti da un crocchio di tifosi di varie nazionalità, intenti a seguire su uno schermo al plasma, gli ultimi istanti della semifinale di hockey maschile, tra Finlandia e Russia. Notiamo tra gli altri un tifoso statunitense di mezz’età, che indossa la giacca della Federazione Russa, edizione Nagano 1998 e a gran voce incita i finlandesi cadenzando: <<SUOMI-SUOMI-SUOMI>>.

Incarnazione dello “Spirito Olimpico” o risultato di qualche birra di troppo? Optiamo per un “cinquanta e un cinquanta”, ma quanto osservato è comunque tutt’altra cosa rispetto a quanto, purtroppo, siamo abituati a vedere nei nostri stadi ogni domenica.
Sabato 26 Febbraio – Ci alziamo di buon’ora. Colazione e poi via, ci rituffiamo nell’Olimpiade.
Un salto a  “Casa Canada”, bella costruzione in legno, sede della delegazione nord americana alla quale Torino cederà il testimone dell’organizzazione dei XXI Giochi Olimpici Invernali nel 2010 a Vancouver. Poi, visita d’obbligo al Castello del “Valentino”, sia per l’importanza storica del sito ma anche perché sede di Casa Italia, da anni, centro per la promozione del marchio e del gusto Made in Italy, in occasione dei grandi eventi sportivi.

Intanto il sabato favorisce ancor di più l’afflusso di turisti, e poi, è in programma la seconda “Notte Bianca Olimpica” e tutti vogliono parteciparvi.
A Piazza San Carlo, la CBS trasmette negli States, grazie ad un mega-studio mobile televisivo.
Atleti russi,  tifosi canadesi, tecnici coreani, fanno shopping e visitano i bei monumenti cittadini.
In mezzo a questo tourbillon e miscuglio di razze e lingue, il divertimento non manca ed il tempo scorre veloce. E’ giunto il momento di andare al palaghiaccio. Le imponenti misure di sicurezza, impongono l’arrivo ai siti olimpici con almeno un paio d’ore d’anticipo.
Corsa speciale 4X e ci proiettiamo al “Pala Isozaki”. L’emozione e l’adrenalina adesso sono veramente al massimo, l’evento che abbiamo programmato da oltre un anno è prossimo e sopra le nostre teste, arde il “Sacro Fuoco di Olimpia”. Le fiamme illuminano la notte e si rispecchiano imponenti sulla facciata speculare dell’Isozaki. Siamo carichi.

Sul ghiaccio, Russia e Repubblica Ceca si contenderanno il bronzo e noi, per entrare ancor più nel clima partita, indossiamo la maglia russa,  ma l’accento ed il cappello che indossiamo, tradiscono presto la nostra provenienza e subito incontriamo tifosi da Asiago.
I cancelli si aprono, e veniamo inghiottiti dall’Isozaki. La struttura è stupenda e ci lascia senza parole.
Ecco le squadre scendere sul ghiaccio per il riscaldamento, mentre ordinatamente le tribune si riempiono di tifosi russi, cechi, ma anche canadesi e statunitensi, delusi dall’eliminazione e finlandesi e svedesi, speranzosi per la finale dell’indomani, tutti comunque presenti per gustare uno spettacolo sportivo inappagabile.

E’ l’ingaggio d’inizio partita. Tutt’intorno è un turbinio di colori. Sul ghiaccio si accende la “battaglia” mentre sugli spalti è tutta una festa. Si notano bandiere ceche accanto alle russe; avversari sul ghiaccio, affratellati in tribuna.
Questa è l’essenza dello sport, questo è il significato dell’Olimpiade.
Per la cronaca, la Repubblica Ceca si aggiudicherà il bronzo, bucando tre volte la porta russa.
Domenica 27 Febbraio – Il nostro treno parte alle 9.05. E’ tempo di rientrare. Con noi, salgono anche parecchi volontari, che dopo quindici giorni, concludono il loro servizio. Ancora due ori da assegnare, nella 50 chilometri di fondo e nell’hockey ghiaccio, poi in serata si celebrerà la grandiosa cerimonia di chiusura.

Negli occhi, dei volontari, si legge un velo di tristezza, ma anche l’orgoglio di aver partecipato attivamente ad un evento irripetibile. Ne scenderanno in tutte le stazioni; chi a Milano, chi a Brescia, chi a Verona e via così.
Nostra compagna di viaggio, una ragazza che ha svolto il servizio di tecnico audio nell’impianto del Curling di Pinerolo, la quale, con entusiasmo ci descrive questo sport “strano” che l’ha letteralmente stregata.
Ecco Rovigo, la nostra avventura si è conclusa, ci salutiamo e torniamo alla nostra quotidianità.
Adesso la Fiamma Olimpica si è spenta, celebrando l’ultimo oro italiano conquistato da Giorgio Di Centa e facendo così scendere il sipario sull’Olimpiade Italiana, un’Olimpiade molto ben organizzata e dai grandi contenuti tecnici e morali, alla faccia di chi, inizialmente, l’aveva osteggiata e criticata.
Ma quella Fiamma resterà per sempre accesa nei nostri cuori, nella certezza di aver vissuto un’esperienza irripetibile e per la quale vale la pena vivere.>>

 

EXTRATIME by SS/ La cover mostra in kit Simona Gioli & Marta Menegatti ( a dx in alto, a fianco di Greta Cicolari). Cioè le nostre speranze polesane/italiane nel volley e nel beach volley femminile.

Per quanto riguarda la fotogallery ecco le ‘mie didascalie’ coma da Libro “Olimpionici & GENTLEMEN” , agganciate due foto per ogni “OLIMPIONICO” della TOP TEN MADE IN POLESINE di cui ho voluto raccontare la Story.
Dove peraltro ho citato il ‘posto azzurro’ che era già stato conquistato per le Olimpiadi di Pechino 2008 conquistato da Marika Zanforlin in coppia con Romeo Degli Esposti ( perciò li onoro con due foto del loro ‘strepitoso’ pattinaggio artistico) ; una partecipazione strameritata ma che è ‘saltato’ solo a causa di un infortunio a solo un mese dalla convocazione ormai sicura’.

E dove ho citato la ‘partecipazione olimpica ‘ by fireworks della Ditta Parente di Melara, alla quale , appunto come anche alla Zanforlin, ho qui dedicato altrettanto equamente due ‘foto d’onore’.
Ma ecco le Didascalie relative alla già vitata TOP TEN, in sequenza Personaggi come da Libro “Olimpionici & Gentlemen” e relativi ‘Logo’ delle loro Olimpiadi disputate.

01_Biscuola Tullio vincitore della preolimpica Parigi – Corbeille lunga 30 km, che nel 1923 gli valse la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 1924
02_Tullio Biscuola ( a sx) con Romeo Bertini, secondo a Parigi nella maratona delle Olimpiadi 1924
03_Benito Pigato , è il ‘bambino se refresca’, durante la preolimpionica 1967 a Città del Mexico
04_Il quartetto ‘titolare’dell’Italia 4 x 100 km alle Olimpiadi di Mexico 1968.
Da sx, Marcelli, Pigato, il Ct Elio Rimedio, Bramucci e Martini
05_Bulgarello Renzo winner campionati militari internazionali, Sabaudia 1972
06_Bulgarello Renzo ‘capovoga’ della Nazionale Italiano degli OTTO alle Olimpiadi di Monaco 1972  
07_ Laura Foralosso , prima classificata a Milano nel meeting Italia-Olanda del 1979..
08_Laura Foralosso , in vasca con la campionessa del mondo Cornelia Polit , ha appena stabilito il suo primo record italiano assoluto (Milano 1978) durante l’incontro Italia – DDR.
09_ Antonio Ricchieri a Roma ( giugno 1990) tra Nizzola presidente Figc e Havelange presidente FIFA
10_Ricchieri , Olimpiadi Seul 1988. capo delegazione della Nazionale di calcio.
In piedi da sx: Selvi (massagg), Resina (medico), Niccolai (vice all), Rocca ( allen), Toni Ricchieri, Gigi Riva, Vantaggiato (accompagnatore), Ballerini ( magazziniere);
al centro: Tassotti, Cravero, Virdis, Giuliani, Tacconi, Pagliuca, Desideri, Crippa, Carnevale; in basso: Carobbi, Mauro, De Agostini, Galia, Iachini, Brambati, Evani, Ferrara, Rizzitelli, Pellegrini, Colombo
11_La Giò olimpica’ onorata e dipinta per il suo double trap di Atlanta 96.
12_ Giovanna Pasello e Mirco Cenci festeggiano l’olimpionico Albano Pera medaglia d’argento di Atlanta 96.
13_Giantomassi neo campione italiano, maglia e medaglia tricolore agli assoluti di Verbania 1994.
14_La conferenza stampa dei pugili italiani alle Olimpiadi di Atlanta 96.
Da sx: Paolo Vidoz, Antonio Perugino, Pietro Aurino, Carmine Molaro e Christian Giantomassi.
15_JP De Vincenzi coach della Francia alle Olimpiadi di Sydney 2000, mentre arringa i Blues nel time out contro Urss.
16_ Melara 25 maggio 2007, indimenticabile giornata Italia-Francia in municipio.
Da sx: De Cecchi ( zia), JP De Vincenzi, Daniel De Vincenzi, Paola Davì ( vicesindaco), Paolo Gardin ( cugino) , Raffaele Ridolfi ( propiziatore delle due cittadinanze onorarie) , Francesco Losi ( sindaco) , Marta Govoni (cugina), Ermanno Zanca ( assessore) , Mirta Govoni (altra cugina)
17_Simona Gioli ci ha regalato, a Lendinara, il suo autografo beneaugurante.
18_Simona Gioli , madrina a Lendinara nel Galà della Pallavolo Polesana 2009, tra le ragazze del Polesella di coach Zamara ( promosse in B2) assieme a Bruno Piva e Rino Bedendo della Fipav Rovigo.
19_La felicità di Vigor Bovolenta, giovane new entry olimpionica, con l’Italia di Velasco, ad Atlanta 1996.
20_Vigor Bovolenta abbraccia il Ct Andrea Anastasi, due storie che si incontrano, per riportare l’Italia alle Olimpiadi di Atlanta 96.

A seguire , prima foto by Torino, …i ‘fuochi’ della Parente Fireworks di Melara illuminano il palazzetto dello sport e la cerimonia d’apertura dei Fiochi Olimpici Invernali di Torino 2006; quindi seconda foto, …Lo staff della Parente Fireworks di Melara protagonista coi sui effetti speciali alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006.
In piedi da sx: Andrea Pavanetto, Claudio Parente, Andrea Barion, Antonio Parente, Fabio
Pavanetto; accosciati: Steve Carreri, Massimo Mazzali, Michele Cabria, Davide Parente.

A tutte queste ovviamente le sopracitate doppie foto dedicate a Marika Zanforlin (in pista col suo partner Degli Esposti e sul podio mondiale) e Stefania Chiarioni ( medagliata e sorridente assieme a Mario Tosati e Sara Zanca in una premiazione che ho ‘scattato’ a Palazzo Celio sede della Provincia di Rovigo)

A tutto questo aggiungo nella fotogallery le foto sorridenti di Simona Gioli & Marta Menegatti potenzialmente in gradi di diventare “Miss London 2012”.

Come? Intanto partiamo dalla foto beneaugurante di Simona Gioli in foto team azzurro quasi underground da …giardini babilonesi) . E poi da quella di Marta Menegatti in versione OK con Greta Cicolari  per “un sogno …da …giocare a Buckingham Palace” .
Peraltro lo stesso sogno che potrebbe realizzare “Miss swimming” Stefania Chiarioni, che guarda caso Marta Menegatti , come il sottoscritto, ha visto giocare ad Ariano nel Polesine nel ‘familiare’ team dell’Avanzi Volley.
Anche per questo dedichiamo a TUTTI I NOSTRI sopracitati “OLIMPIONICI & GENTLEMEN” la certificazione dei contatti maturati su questo SITO sia a livello dei “Cinque Continenti” in stile Olimpiadi e sia gli applausi dei nostri “Over 150 mila contatti già maturati su www,polesinesport.it. dove le pagine viste sono oltre 250mila , proprio a livello internazionale e Grazie soprattutto a Loro e alle Storie by Friends raccontate.

E che per parte mia non avrei mai potuto ‘raccontare in un Libro Story’ come Olimpionici & Gentlemen se non avessi avuto sia la loro disponibilità che le loro confidenze, ma soprattutto il loro IMMENSO Palmares griffati Olimpiadi.
Compreso London 2012 dove saranno loro, le nostre TRE MISS Marta & Greta & Stefania… il più grande spettacolo dopo il Big Ben, from The Thames to the world.


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it