Onore al ‘centenario’ cardinal Loris Francesco Capovilla, da Pontelongo a Sotto il Monte e la sua la “Lettera ai ragazzi della Comunità di Villa San Francesco” / Ricordando quel Natale 1921 ad Adria, poi don Mario Qualdi e don Giampaolo Crepaldi

Di Loris Capovilla me ne aveva parlato don Mario Qualdi, come suo speciale punto di riferimento ecclesiastico. Adesso che il cardinal Loris Francesco Capovilla ha compiuto Cento Anni, è arrivata qui a www.polesinesport.it la mail by Comunità di Villa San Francesco ‘where is’ Francesca Avanzo da Adria e dove c’è stato l’arbitro Roberto Rizzoli dopo aver arbitrato la finale dei Campionati del Mondo in Brasile 2014. Una mail che ‘onora’ il cardinal Loris Capovilla , di cui troverete già altri flash su questo sito perché è stato già punto di riferimento per altri Personaggi Story polesani, dal mondo ecclesiastico al Mondo Sportivo, comprese alcune visite speciali a più di qualche Papa in Vaticano.
Perciò questa è anche l’occasione per onorare il ‘Centenario’ Loris Capovilla cuore polesano nel ricordo anche di don Mario Qualdi nato nel 1917 a Maserà‘nel padovano ( vedi sua Story su questo sito) ma arciprete a Crespino, dove ha scritto diversi Libri storici , uno dei quali intitolato “La chiesa arcipretale di Crespino” con ‘prefazione’ di don Giampaolo Crepaldi, il prete polesano nato a Pettorazza Grimani e ora Arcivescovo di Trieste.
Anche per questo mettiamo in Appendice News la citata prefazione giusto per onorare in tandem don Mario Qualdi & don Giampaolo Crepaldi , mentre in Anteprima sulla Main News in onore al cardinal Loris Capovilla e alla sua “Lettera ai ragazzi della Comunità di Villa San Francesco” vi proponiamo alcune ‘note polesane’ e la News pubblicata da RadioVaticana sul “compleanno di cardinal Loris con i profughi africani” nella sua ‘casa’ a Sotto il Monte, il paese dove nato Papa Roncalli, il suo Papa.
Fermo restando che su Loris Capovilla by wikipedia vengono sottolineate questo sue originali ‘caratteristiche’ principali :<< Loris Francesco Capovilla (Pontelongo, 14 ottobre 1915) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano. Dal 15 aprile 2015 è il più anziano vescovo d'Italia ed il quarto nel mondo[1]. Sempre tra i vescovi, con riferimento agli anni trascorsi dall'ordinazione presbiterale - ben 75 dal 23 maggio 2015 - è primo tra gli italiani, e quarto a livello mondiale[2]. È stato creato cardinale da papa Francesco il 22 febbraio 2014 a 98 anni, ricevendo il titolo presbiterale di Santa Maria in Trastevere e divenendo in tal modo il membro più anziano del collegio cardinalizio. >>
E che oltre al suo incarico attuale “Prelato emerito di Loreto” ha ricoperto i seguenti altri incarichi: << Segretario particolare del Sommo Pontefice ; Arcivescovo metropolita di Chieti ed amministratore perpetuo di Vasto ; Arcivescovo-prelato di Loreto ; Delegato pontificio per il Santuario Lauretano>>.
Il tutto con queste sequenze cronologiche: << Ordinato presbitero; 23 maggio 1940 dal cardinale Adeodato Giovanni Piazza, O.C.D. ; Nominato arcivescovo : 26 giugno 1967 da papa Paolo VI (poi beato) ; Consacrato arcivescovo : 16 luglio 1967 da papa Paolo VI (poi beato) ; Creato cardinale :22 febbraio 2014 da papa Francesco >>.

NOTE POLESANE SU LORIS CAPOVILLA ( di Sergio Sottovia) /
Ho già detto che Loris Capovilla è già citato in altre rubriche su questo sito, nei ricordi e nelle testimonianze by Rugby anche come punto di riferimento per la visita della Rugby Rovigo da Papa Roncalli. Inoltre qualche flash significativo è collegato alla storia di Don Mario Bisaglia che ho raccontato nel mio primo libro “Polesine Gol – Campioni & Signori”, mentre per don Mario Qualdi posso solo ricordare le sue ‘citazioni e la venerazione che aveva per don Loris Capovilla agganciato anche per alcune visite a Loreto e per un matrimonio celebrato a Crespino nel post Alluvione del 1951 dal cardinal Lercaro di Bologna per Gianni Andreotti , uno dei crespinesi che insieme a Sandro Formenton erano stati ‘ospitai’ dalla Curia bolognese.
Ma va ricordato che il cardinal Loris Capovilla è stato soprattutto importante per la Città di Adria e pertanto, a tal proposito vi propongo tout court il significativo articolo written by Guido Fraccon che della Città della Gente Etrusca ne è il cantastorie innamorato.
FLASH STORY MADE IN POLESINE /( di Guido Fraccon by Il Gazzettino , Cronaca di Adria, 15.10.2015)/ IL CASO/ TUTTI SI SONO DIMENTICATI DEL CARDINALE CAPOVILLA / CRESCIUTO IN CITTA’ IL PU’ ANZIANO VESCOVO ITALIANO
Adria sembra essersi dimenticata di un suo ex illustre concittadino. Ha compiuto ieri 100 anni mons. Lori Capovilla, elevato al rango cardinalizio da papa Francesco due anni orsono in relazione al suo servizio per il bene della chiesa.
Nato a Pontelongo il 14 ottobre 1915, è figlio di Rodolfo, funzionario della Società Belga Zuccherifici, la realtà industriale che gestiva agli inizi del secolo l’ex stabilimento saccarifero di Bottrighe. In città ha vissuto fino all’età di sette anni , frequentando le elementari. La famiglia composta dalla madre Letizia Callegaro e dalla sorellina Lia, viveva nel complesso delle case dell’ex zuccherificio, riservato ai dirigenti, in via Cairoli.
Dopo la morte del padre, avvenuto prematuramente nel 1922, all’età di 37 anni, la famiglia Capovilla si trasferì a Mestre.
<< Anni fa – commenta l’ex sindaco e senatore Gino Spinello – avevo avuto uno scambio di lettere con monsignore. Stavamo per riconoscergli la benemerenza ‘Adria Riconoscente’, ma pi non se ne fece più nulla>>.
Capovilla dal 15 marzo 1953 al 3 giugno 1963 è stato segretario particolare di Angelo Roncalli prima come patriarca di Venezia e poi Papa Giovanni XXIII.
Il 10 dicembre 1988 si è dimesso dagli incarichi pastorali, pur conservando il titolo di arcivescovo di Mesembia e risiede a Sotto il Monte paese natale di Papa Roncalli.
Sempre legato ad Adria è sempre uno dei ricordi più tristi di Capovilla, come raccontò alcuni anni fa:<< Avevo sei anni, mia sorella Lia due. Si era sparsa la voce che non ci sarebbe stata la messa di mezzanotte. C’erano stati disordini e tensioni. Arrivammo in cattedrale ed il portone era chiuso. Quel Natale del 1921 mi è mancato tutta la vita>>.

PRIMA MAIN NEWS ( di Ennio DE POI-Segretario , by mail 16.10.2015)/ 100 ANNI del CARDINALE LORIS FRANCESCO CAPOVILLA
Il 14 ottobre 2015 il Cardinale Loris Francesco Capovilla, guida, maestro e amico della Comunità dal 1983, compie 100 anni.
Abbiamo pensato di essergli vicini con riconoscenza, ristampando con la Linea Quaderni, diretta dall’Avvocato Enrico Gaz, la “Lettera ai ragazzi della Comunità di Villa San Francesco”, edita nel marzo del 2007, da lui scritta con il titolo RAGAZZO DICO A TE ALZATI
Chi desiderasse prenotare una copia usi la cortesia di scrivere al segretario della Comunità.
CRISANTEMI
Ricordiamo che presso la nostra Cooperativa Sociale Arcobaleno ’86 in Via Calcin, 11 Loc. Casonetto– Feltre sono a disposizione bellissimi crisantemi.
Qualora vorreste prenotarli potete inviare una e-mail al seguente indirizzo: info@comunitavsfrancesco.it , telefonare allo 0439/300180 (Ennio) o 0439/80668 (Silvano) oppure recarvi direttamente alla Cooperativa.
Siamo a disposizione anche per eventuali consegne a domicilio.
/// abitarLa Stalla
Lunedì 9 novembre ore 20.00 presso la Casa Emmaus a Facen di Pedavena, ci sarà la presentazione dell’iniziativa natalizia: “abitarLa Stalla – verbi e gioghi verso Betlemme”, con la consegna ufficiale dei primi legni arrivati da varie parti del mondo, per la costruzione della “mangiatoia betlemita”.
Cordiali saluti / Ennio DE POI-Segretario

MAIN NEWS / ( by www.radiovaticana.va ) / IL CARDINALE LORIS CAPOVILLA COMPIE OGGI 100 ANNI
Il card. Loris Capovilla, l'antico 'contubernale' di Giovanni XXIII come lui stesso ama definirsi, compie oggi 100 anni. Un compleanno che il più anziano vescovo e cardinale d'Italia, ha deciso - come riferisce l'agenzia Adnkronos - di celebrare "in silenzio e preghiera" nella sua casa di Sotto Il Monte, in provincia di Bergamo, circondato solo dai parenti più stretti. Unica eccezione, la telefonata che il cardinale ha ricevuto dal Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che gli ha espresso gli auguri più affettuosi.
Il compleanno con i profughi africani
Ma per il suo genetliaco centenario, il cardinale aveva espresso un desiderio "Che bello - aveva confidato - se potessi trascorrere quel giorno con i profughi accolti a Sotto il Monte". Desiderio esaudito, incontrando Issa, venuto dal Mali, accolto nella Comunità Villa San Francesco di Facen di Belluno, fondata dall'allora patriarca di Venezia - poi Papa Giovanni XXIII - Angelo Roncalli. "Sono contento di essere vissuto in questo mondo", confessa al giovane africano, "Io ormai ho finito la mia corsa e tu la comici", dice. "Dai il tuo contributo per la civiltà dell'amore perché non ce ne è un'altra, non c'è la civiltà della tecnica, della potenza o delle armi. A me sono tanto cari i miei fratelli cristiani, lo so, ma lo sono ugualmente nella stessa misura, mi sono cari tutti gli uomini e donne di questo mondo. "Issa, che Dio ti benedica" gli dice Capovilla, abbracciandolo. Rivolgendosi, poi, agli altri profughi e immigrati, arrivati da lui, aggiunge "Amo il vostro Paese, penso alla vostra mamma, penso alla vostra giovinezza. Avrete molte difficoltà ma se siete fedeli a Dio avrete anche qualche consolazione. Siamo tutti fratelli".

L'ottimismo per il futuro dell'Italia
A chi gli chiede se nei suoi 100 anni si sente ancora ottimista, il cardinale risponde: "Come posso essere pessimista io, dopo aver incontrato uomini come Papa Giovanni, Paolo VI, gli altri Papi, Giorgio La Pira, Giuseppe Lazzati, Giuseppe Dossetti, Alcide De Gasperi, Aldo Moro. No, non siamo allo sbando. La nostra storia è storia di bellezza, di verità, di giustizia e di amore. Noi intendiamo ancora calcare queste orme. E andare ben oltre".
Ordinato sacerdote nel 1940
Nato a Pontelongo, orfano del padre a sette anni, trasferitosi con la madre e la sorella a Mestre nel 1929, Capovilla è stato ordinato sacerdote nel '40. Di lì a poco l'entrata in guerra dell'Italia che ne ferma la prosecuzione degli studi. Nel frattempo viene impegnato come coadiutore parrocchiale, catechista, insegnante, cerimoniere, cappellano. Destinato al Corpo di spedizione in Russia, ma ritenuto inadatto, è inviato all'aeroporto di Parma per l'assistenza religiosa. Qui lo coglie l'armistizio del '43 e strappa alcuni avieri all'internamento. Ritornato a Venezia a dicembre, anche perché malato, lo fanno cappellano dell'ospedale per gli infettivi a Santa Maria delle Grazie.
Ha servito per decenni Papa Roncalli
Nel dopoguerra invece lavora nei media: i commenti al Vangelo dalla Rai di Venezia, la direzione della 'Voce di San Marco', della pagina locale dell''Avvenire d'Italia'. Roncalli, che l'aveva già incontrato nella laguna e a Parigi, lo vuole subito con sé. Il resto è noto: dopo il fedele decennale servizio a Roncalli, gli è sopravvissuto per più di cinquant'anni, continuando a servirlo e ad essergli 'contubernale' nella comunione dei santi, raccogliendone l'eredità. Nel 1967, Capovilla diventa vescovo di Chieti, per poi passare a Loreto. Alle dimissioni, nel 1988 a 73 anni, va ad abitare a Sotto il Monte Giovanni XXIII, in provincia di Bergamo, paese natale di Roncalli. È qui che il 12 gennaio 2014 accoglie, con sorpresa, la nomina a cardinale. (R.P.)

APPENDICE NEWS / DAL LIBRO STORY SCRITTO BY QUALDI DON MARIO:” LA CHIESA ARCIPRETALE DI CRESPINO” / PREFAZIONE BY CREPALDI DON GIAMPAOLO : DON MARIO QUALDI : VENTICINQUE ANNI TRA LA GENTE DI CRESPINO DA PARROCO
( Ndr, by S. S/ Mi piace segnalare che tra i Ringraziamenti del suo primo libro “Crespino – Pagine di Storia “ lo stesso don Mario Qualdi scriveva ringraziava così l’attuale vescovo di Trieste che allora veniva spesso a ‘dir messa’ a Crespino ( essenziali le sue prediche) : “ Per la stesura delle note bibliografiche : don Giampaolo dot. Crepaldi”. )
<<Ordinare uno dopo l’altro i fatti, gli eventi, i momenti particolari dei 25 anni di Mons. Mario Qualdi tra la gente di Crespino, è impresa irrealizzabile nell’avara economia di una pagina. Piuttosto questi 25 anni si consegnano a noi , come un dopo carico di un profondo e ricco significato: quello di una testimonianza sacerdotale solida e squisitamente evangelica, vissuta nella gratuità e nel disinteresse personali, per fare – senza cedimenti, senza paura, on lungimiranza – la comunità cristiana, la parrocchia.
Non si può capire don Mario se non si coglie il fitto intreccio che si è stabilito tra la sua persona e la vita della sua comunità, della sua gente ; e tale comprensione non deve essere affidata al resoconto catechistico di questi 25 anni, ma deve essere aperta , deve andare oltre la cronaca per farsi stupita contemplazione del miracolo di grazie e di misericordia del Signore che opera la salvezza del suo popolo attraverso l’umile e generoso ministro pastorale dei sacerdoti.
Quale suo amico e confidente posso dire di non averlo mai trovato stanco della sua vocazione o sfiduciato ma sempre gioiosamente puntuale nel presiedere l’Eucarestia, nell’organizzare il giorno ella festa, nel catechizzare, nell’animare la carità; sempre pronto a raccordare la storia della sua gente all’Evento di salvezza del Signore Gesù, o fare spazio nelle vicende delle persone e delle comunità, all’irruzione del Mistero.
Avvicinando don Mario qualcuno potrebbe essere stato impressionato solo dalla austerità ei modi e dalla ponderatezza del tratto. Tale impressione è limitante perché non ci dice nulla sulla semplicità del suo cuore, sulla sua affettuosa disponibilità all’incontro con la gente, sul suo amare. Anche i suoi interessi culturali, tutti orientati nello sforzo impegnativo di cogliere l’anima e il genio di un popolo, che, con tenacia certosina, ha coltivato scrivendo la storia dei crespinesi, ci fanno ben capire la dedizione totale alla gente, tipica della sua persona e del suo sacerdozio.
Uomo certamente, misurato, ma non per questo meno dentro alle storie piccole e grandi delle persone della sua comunità. Prete che ha interpretato il ministero del parroco attraverso una luminosa testimonianza di condivisione e di comunione.
La presente pubblicazione è opportunamente a lui dedicata nella gioiosa circostanza dei suoi 25 anni come parroco di Crespino, perché degnamente e meritatamente riconosce in don Mario il prete che ha raccordato, anche attraverso le sue ricerche e le sue pubblicazioni sui Crespinesi, il ministero del parroco alla storia peculiare del suo popolo, testimoniando così, con felice intuito teologico, che il Signore Gesù non è venuto a salvarci dalla storia , ma a salvarci nella storia.

EXTRATIME by SS/ La cover e tutta la fotogallery sono talemente eloquenti di per sè stesse che non si rende necessario segnalarne le relative didascalie. Anche perchè non abbiamo messo alcuna foto del periodo di Loris Capovila giovanile adriese e ai successivi suoi incontri ecclesiali e umani con la Gente del Polesine in tour tra Venezia, Loreto e Città del Vaticano, a dimostrazione che il "Centenario Adriese" ma nato a Pontelongo ( altra zona ...saccarifera) resterà indissolubile forever oltre Sotto il Monte.
Sergio Sottovia