Paolo Dal Fiume mediano in Serie A con Perugia & Rossi, Napoli & Maradona, VA & UD/ E Ravenna mr winner


28/07/2015

Questa è una storia ‘aggiornata’ fino al 2000 ma che da tempo è ‘ferma’ sul mio desktop come ben sa …chi segue questo sito fin dalla sua nascita. Certo wikipedia ha già ‘agganciato’ la mia ‘prima’ Paolo Dal Fiume Story pubblicata guarda caso come ‘prima story’ qui su www.polesinesport.it nella rubrica Campioni & Signori, quando nel 2009 ero all’esordio con questo sito.
Ma adesso che i contatti quotidiani su questo sito sono oltre ogni rosea aspettativa, mi sento in dovere di pubblicare la Paolo Dal Fiume Story , anche perché è quella originale e la meritano Paolo Dal Fiume per le sue qualità umane e i nostri friends perché , in tempi fast by face book e twitter , li vedo restare ‘incollati’ a questo sito quando trovano Storie come queste che perciò vi proponiamo tout court nella sua …immensità.

PAOLO DAL FIUME STORY
Con Paolo Dal Fiume , classe 1955 nato il 26 gennaio, ci eravamo visti al Tre Martiri nel 1996. Era un match di beneficenza tra la Nazionale Artisti Tv e le Vecchie Glorie del calcio rodigino. C'era anche Saul Malatrasi, c'era Pablito Rossi "mundial" e c'era Cerilli che giocò uno spezzone di partita tra le file degli Artisti Tv, per dar … piede forte ai vari Bonolis, Mastrotta bellamente accompagnati da Natalia Estrada e altre soubrettes poi diventate famose nel mondo del cinema e della tv.  Fu buon incasso per una tribuna piena riscaldata dalla pettorale voce di Saverio Girotto, lo speaker ideale per la presentazione di manifestazione del genere.

 

 

A quei tempi Paolo Dal Fiume era allenatore alle giovanili del Ravenna. Poi ci siamo visti a margine di un ' amichevole disputata ad Ariano nella primavera 1997 dal suo Mestre , squadra C2. Il suo centravanti Marino aveva tre ammonizioni e un serioso Migliorini arbitro Sezione AIA di Adria lo ammonì col giallo che poteva far scattare la squalifica. Non fu così per il buon senso sia dello stesso arbitro che del maestro Lazzarini , presidente della sezione arbitri di Adria, che non fece rilevare l'ammonizione.
D’altra parte ‘quel cartellino giallo’ per una banale lamentela del giocatore verso l’arbitro e ‘quella severità arbitrale’ nell’amichevole avrebbe oscurato il senso di ospitalità : quella di avere la Spal, il Padova, il Mestre, il Verona o il Chievo sui campi polesani, seppure in amichevole, amplifica da sempre l'immagine del Polesine. D’altra parte chi non ricorda le storiche amichevoli allo stadio Tre Martiri di Rovigo, quando vidi giocare il Milan di Rivera e paron Rocco, l’Inter di Mazzola e del mago Herrera, senza contare lo stesso Perugia di Paolo Dal Fiume & Paolo Rossi e mr Castagner.

 

 

Partendo da quel flash back ‘amichevole’ ad Ariano Polesine, ricordiamo peraltro che con mister Paolo Dal Fiume in panchina fu buon finale di campionato, per quel Mestre, che sembrava all'inizio di un nuovo ciclo.
Anche perché con quel Mestre, nella passata stagione, il feeling con l'allenatore Dal Fiume era progettuale,  tanto che il contratto fu biennale, fino a giugno del 2000.
Ma dal marzo del '99 il feeling e i risultati non sono andati d'accordo e a Dal Fiume è capitato l'esonero che ancora lo amareggia, anche se gli ha lasciato più tempo per la gestione della sua palestra a Rovigo, la Roger Gym.
Proprio lì ci siamo ritrovati per ripercorrere la sua carriera, parafrasando Zavoli, un viaggio intorno al calciatore.

 

 

Partendo dagli inizi, fin da quando la segreteria della Lendinarese ha diramato , nel febbraio del 1970, il seguente comunicato:<< Le trattative in corso tra la Lendinarese e l'A.C. Torino si sono concluse felicemente con la firma del contratto da parte dell'Avv. Cozzolino per l'A.C. Torino e del Presidente Antonio Zoppellari per l'U.S. Lendinarese. Pertanto a partire dal prossimo agosto il giocatore Paolo Dal Fiume, classe 1955, presterà la sua attività agonistica nelle gloriose file dei granata.>>. 
La Gazzetta dello Sport ne dava notizia in data 22.2.70 segnalandolo come mezz'ala sinistra.
Lui, Paolo parlando delle sue caratteristiche, si definisce destro ma anche buon sinistro e di quegli anni a Lendinara gli piace ricordare " come un secondo papà" il suo allenatore Aloise Biscuola e il presidente Toni Zoppellari.
Longilineo, atleticamente dotato, Paolo Dal Fiume è stato 3 anni al Torino, alle giovanili con Rabitti, da Paolo definito un maestro e col quale vinse il campionato italiano 71/72  Allievi.

 

 

Giocavano con Dal Fiume il portiere Garella, Pellegrini, Bortot, Dell'Anna, Donadel I°, Martin, Nuti, Cigolini, Frison, Binelli, Giurini, Donadel II°, Lora, Campofredano, Doglioli, Magara, Trevisan. Qualcuno di loro ha fatto strada, altri si sono persi, sulla strada del calcio e della vita.
Dire che non è stato facile, per un ragazzino di provincia "vivere alla grande" in una grande città è dire cosa ovvia.  Essere in viaggio per l'Italia o in Francia al torneo di Baudour non faceva differenza per Dal Fiume e per il Torino di Rabitti.
" Ma devo dire che la mia famiglia mi è stata sempre vicino - ricorda Paolo- anche nei momenti difficili che capitano sempre." 
Bravo Rabitti l'allenatore, un maestro - ha detto Dal Fiume -, ma il Torino sembra non puntare sul ragazzo di Lendinara e lo cede al Conegliano allenato da Nello Tomat, stagione 73/74 in  Serie D.

 

 

Gli elogi si sprecano per Dal Fiume, un mediano "sempre pronto e preciso nelle interdizioni". Farà il libero Paolo Dal Fiume, un giovane tra i giovani , un Conegliano costruito dal ds Gigi Piedimonte per valorizzare la linea verde.
Da subito in evidenza, il nostro Paolo viene diverse volte indicato tra i TOP 11 della squadra della settimana e farà parte della Rappresentativa del Triveneto di Serie D impegnata a Mestre. Suoi compagni saranno Pasin, Trevisanello, Benna, Magrin, Poloni, Maino, Parise, Maruzzo del Rovigo , Tivelli Costante dell'Adriese, goleador contro la selezione Piemonte -Liguria.
La penna di Teddy Stafuzza titola così:  "Undici triveneti  per 228 milioni", e quando scende nei particolari stima Dal Fiume 40 milioni e Tivelli 20.

 

 

Quasi un gioco, ma è tempo di mercato, dove tra l'altro si parla di Foggia e Fiorentina interessate a Dal Fiume, specie a maggio quando Dal Fiume, Tivelli, Poloni e Pasin sono i quattro della Triveneto che vanno a Coverciano selezionati per la Nazionale di serie D. Quando poi nell'allenamento a squadre contrapposte hanno segnato sia Dal Fiume che Tivelli, il rialzo quotazione per i due polesani si è impennato. Alla fine il presidente Dal Col, dopo aver ceduto Pasin al Milan autofinanzierà il suo Conegliano cedendo il gioiello Dal Fiume al Varese di Maroso. Così , dopo che a luglio Paolo avrà affrontato a Conegliano gli esami della maturità scientifica, affronterà a Varese gli esami della Serie A ,a partire dalla stagione 74/75.

 

 

Il 12 gennaio 1975, a  vent'anni Paolo Dal Fiume si guadagna l'esordio in Serie A, direttamente a San Siro, direttamente in marcatura sul golden boy Gianni Rivera. Il Milan vinceva già 4 a 0 , quando al 27' del secondo tempo Maroso sostituì De Vecchi lanciando Dal Fiume. Le cronache parlano di un meraviglioso passaggio di Dal Fiume per Sperotto, forse l'azione più bella del Varese ma che Sperotto non trasforma in gol. In quel Varese a San Siro c'era già un altro polesano in campo: Patrizio Bonafè classe 1950 , da Taglio di Po, entrambi votati alla causa del Varese, per una salvezza da raggiungere.

 

 

Intanto il nostro Paolo quando è mandato in campo soddisfa il suo tecnico che gli dà sempre più spazio.  Contro la Fiorentina allenata da paron Rocco propizia il gol del pareggio. Nel ritorno contro il Milan sarà ancora Paolo Dal Fiume a marcare Gianni Rivera. Questo il commento del tecnico Maroso:" Il duello Dal Fiume - Rivera è stato estremamente duro, vinto alla distanza dal nostro terzino, che ha combattuto con tenacia e non ha avuto soggezione del personaggio Rivera."
Era quelli i tempi in cui gli allenatori non usavano il linguaggio politichese di oggi. Questo il commento di Maroso messo nel titolo da Tuttosport : << Dal Fiume ha annegato Rivera>>. Probabilmente suggerito dalle condizioni climatiche in cui si svolse l'incontro, tant'è che il Milan di Giagnoni vinse 1 a 0 rete di Chiarugi. Ormai Rivera pensava da presidente al posto di Buticchi, mentre il Varese retrocedeva matematicamente in Serie B.

 

 

Ma quel Varese giovane in Serie A non aveva sfigurato e Paolo Dal Fiume , giocatore coi baffi ne era ormai un punto fisso. E nella stagione 75/76 , nel Varese in Serie B buon campionato,  buoni voti  per Dal Fiume nei tabellini delle partite e segnalazioni sulla Gazzetta dello Sport tra i migliori della settimana. Era un Varese che stentava a trovare la via del gol, per questo la Gazzetta dello Sport sintetizzava così il pensiero di Dal Fiume prima del match con l'Atalanta :<< Noi centrocampisti prepareremo i gol del Varese>>.
Ma Dal Fiume quanti gol ha fatto?. Non ne ha fatti tantissimi , ma non deve essersene  creato un problema, visto che risponde così Paolo:<< Ne ho segnato 18 in Serie A e una decina in Serie B.>>

 

 

Per un centrocampista con la maglia numero 6, quello che si applicava in marcatura sul trequartista avversario,  non sono neppure pochi. Contro l'Avellino segnò il 3 a 0 sugli sviluppi del calcio d'angolo. Le panoramiche tecniche sul campionato tengono in adeguata considerazione quel Varese dei giovani.
Sempre la Gazzetta dello Sport quando il 7.4.1976 titolava " La Serie B vuole la sua Nazionale", ne indicava anche la formazione riferita ai nati dopo l'1.1.1955 : Garella, Giovannone, Cabrini, Dal Fiume, Matteoni, Guida ( o Carrera), Nemo, Beccalossi( o Maggiora o Catania), Pruzzo, De Lorentis, Muraro.

 

 

Ma la stima per Dal Fiume veniva anche dal direttore azzurro, Fulvio Bernardini 70enne, che su Tuttosport il 28.4.76 ha dipinto così il suo giudizio universale , riferito ai giocatori : Patrizio Sala, Tardelli, Novellino, Fontolan, Boldini, Bini, Chiodi, Vincenzi si sono fatti definitivamente largo e intanto la B offre Pruzzo, Conti, Muraro, Dal Fiume, Guida, Beccalossi e Bagnato.
Quel Varese di Maroso lanciò tanti giovani come Dal Fiume e si trovò a lottare per la promozione senza avere come obiettivo obbligato la Serie A.
Dal Fiume fece a Varese anche la sua terza stagione, quella 76/77 sempre in Serie B e sempre con l'allenatore Maroso. Un ambiente di provincia con i pregi della tranquillità, dove Dal Fiume si è riproposto per il grande salto , anche nei grandi club.

 

 

Da militare il nostro Paolo partecipa al campionato mondiale di Damasco. E' il giugno del 1977 e in quell'Italia militare Dal Fiume gioca assieme a Copparoni, Pagani, Pallavicini, Zagano, Raffaeli, Marchi, Fontolan, Bussalino, Zuccheri, Castronaro, Bagnato, Beccalossi, Iachini, De lorantis, Raimondi, D'aversa, Graziani, Ferrara Giorgio, Catterina.
A luglio del 1977 lo ha voluto il Perugia di Ilario Castagner per sostituire Pin.
" Si parlava anche di Roma, ma la società mi ha comunicato Perugia, allora non esistevano i procuratori e neppure c'erano i superingaggi di oggigiorno. Basti pensare - spiega Paolo - che a fronte di un campionato giocato alla grande , una società mi alzò l'ingaggio di 10 milioni, magari valevano 50 di adesso, però serve a dare il senso di quello che valeva il calcio nelle società minori, tipo Varese."

 

 

Oltre a Dal Fiume , al Perugia arrivarono anche Speggiorin (Napoli), Bagni (Carpi), Dall'Oro, Goretti, Sabatini, Matteoni e Grassi. Praticamente prove tecniche di laboratorio per il Perugia dei miracoli, quello della stagione da Trenta …e  lode nella stagione successiva , campionato  78/79,  il miracolo dell'imbattibilità dei "grifoni" del Perugia.
Per la verità Paolo al suo primo anno a Perugia era stato anche sfortunato, quando un incidente in Bologna - Perugia lo tenne fuori due mesi dal campi verdi.

Però Castagner e Ramaccioni, uomo coi baffi come Dal Fiume, credettero in Paolo tanto da riscattarlo dal Varese.
E fu bene , per Dal Fiume come per i grifoni, perché l'annata magica di quel Perugia imbattuto , del Perugia che andò anche a vincere in casa della Juventus, porta anche la firma del polesano Dal Fiume.
Tra l'altro Paolo segnò tre gol in quella stagione, contro l'Ascoli, il Napoli e contro il Lanerossi. Bella la foto , emblematica delle caratteristiche di Dal Fiume: controllo di petto per saltare Cerilli e gran destro in distensione. A Norcia in precampionato Dal Fiume aveva detto: “Sarà l'anno del mio lancio”.

 

 

E così è stato. "Eravamo un vero gruppo , in campo e fuori. Si andava assieme anche in discoteca, ma a mezzanotte tutti a casa, c'era autocontrollo. E' una piazza calda Perugia, non al pari di Napoli, ma i grifoni rappresentano tanto per la tifoseria perugina. E poi - prosegue  Paolo - c'era un grande presidente, Franco D'Attoma, un precursore delle sponsorizzazioni nel calcio, con la Ellesse. Sempre presente, ma senza invadenza, aveva simpatia e comunicativa, un ‘grande’,  avanti di 3 anni, un fenomeno."  Parla così Paolo, senza enfatizzare, come quando si parla di una persona semplicemente grande, per una realtà palese.
Farà 4 anni in Serie A e  in Serie B a Perugia.
Nel 79/80 a Perugia, assieme a Dal Fiume ci sarà Paolo Rossi, per un'altra annata alla grande.
Sempre da mediano, il polesano Dal Fiume, con due o tre gol realizzati a campionato.
Purtroppo a Perugia capiterà la retrocessione in Serie B , nell'epoca del calcio scommesse.
Resterà a Perugia anche in Serie B, il nostro Paolo, sfiorando la promozione.

 

 

Ma non c'è stato solo il campionato , col Perugia, anche gli impegni internazionali hanno messo in evidenza il potenziale agonistico di Paolo Dal Fiume.
E' una garanzia, è una roccia Dal Fiume. Per questo lo cerca e lo ottiene il Napoli di Ferlaino.
Primo anno nell'82/83 , avanti in Coppa Uefa fino alla Dinamo Tbilisi. Ma in campionato il Napoli soffre. C'è il valzer degli allenatori, da Giacomini a Rambone a Pesaola, ma la paura è stata tanta e fa novanta. Come gli ultimi 90 minuti decisivi di campionato, contro il Cesena. Ebbene in quell'occasione fu proprio Paolo Dal Fiume a salvare in Napoli. " Segnai di tacco, un gol che le cineteche ripropongono assieme al gol di Bettega - spiega Paolo -"

 

 

E sul Resto del Carlino il 16.5.83, Guido Pastimone spiegava cos'era quel gol al 54': << Diaz scende ancora sulla destra, dribbla un paio di avversari, si porta in area e mette al centro un rasoterra, sul quale si avventa Dal Fiume. L'ex perugino indovina il tacco vincente e spiazza Delli Pizzi. Sugli spalti del San Paolo esplode la festa dei poveri.
L'incubo di un intero campionato viene spazzato via in pochi secondi… Pesaola si scioglie in lacrime…Un dirigente del Napoli gli offre un garofano azzurro.>>
A fianco di Dal Fiume giocava anche l' olandese Kroll, che proprio in quel primo tempo contro il Cesena era uscito in barella dopo uno scontro con Buriani.
“Nella stagione successiva a Napoli c'erano Castellini, Bruscolotti e Ferrario , col quale ero già stato assieme al Varese. Arrivammo ai margini della Zona Uefa , ma niente più. C'era Palanca, ma c'era anche Dirceu, un grande in campo ma con la risaputa passione per le donne."

 

 

In quella sua seconda stagione al Napoli, annata 83/84, il nostro Dal Fiume ebbe come allenatore Pietro Santin, che tanto bene aveva fatto alla Cavese, ma che nel corso del campionato fu sostituito da Rino Marchesi. Personaggio di grande stile Marchesi fu l'allenatore del Napoli 84/85, con Paolo Dal Fiume in mediana a fianco di Salvatore Bagni e davanti a Ciro Ferrara che fa già vedere la stoffa del campione.
 Ci sta tre anni il nostro Paolo a Napoli, come a dire che la  serietà professionale paga sempre.
" Al mio terzo anno al Napoli arrivò anche Maradona, operazione portata a termine da Totonno Juliano. La partenza fu lenta , ma facemmo un grande ritorno arrivando ancora ai margini Uefa.

 

 

Fu in quei tempi - ricorda Dal Fiume - che il presidente Ferlaino gettò le basi del Napoli dello scudetto, con Maradona trascinatore."
Quando poi la folla impazzirà per il "Pibe de Oro" e San Paolo sarà una festa, un happening ogni domenica , col pubblico folkloristico a fare il tredicesimo uomo, a sottolineare le evoluzioni di Bagni e di Ferrara e della MA.GI.CA., Maradona Giordano e Careca, per lo scudetto meraviglioso sotto il Vesuvio. 
Un personaggio mai celebrato abbastanza Dal Fiume, il solito mediano dal lavoro oscuro ma indispensabile. Un ruolo che Paolo ha sempre coperto  con l'impegno necessario a dare sostegno e respiro ai  più televisivi compagni trequartisti o registi che dir si voglia.

 

 

Praticamente Dal Fiume fa parte della schiera degli "essenziali" come lo sono stati i Lodetti, Tagnin, Bedin, Furino, Benetti, Ancelotti, Oriali, Tardelli, Gentile. Giocatori decisi, grintosi, da fiato sul collo ai fantasisti : bisognava stoppare sul nascere le iniziative avversarie. Tatticamente gestibili, impiegabili all'occorrenza da terzini o da stopper, all'epoca in cui i difensori facevano il marcatore fisso. Siamo ai tempi precedenti la rivoluzione di Sacchi e il suo gioco a zona: i giocatori da tutta fascia, i giocatori universali erano ancora di là da venire.
E le fotografie che lo ritraggono sono la testimonianza delle sue caratteristiche.

 

 

Per Dal Fiume il tempo sembra essersi fermato a Varese, le immagini sono emblematiche. Basta guardarlo nello stacco aereo , quando va in gol a Varese. O quando taglia strada in recupero difensivo. O quando entra o esce dal tackle con la maglia del Perugia, contro la Juve, contro Scirea, Cabrini, o Benetti , Gentile, Cuccureddu. Battaglie tra titani di centrocampo. Ma battaglie anche contro giganti d'area, come sono stati Bettega e Paolo Virdis. Immagini di tutta potenza, stacco e anticipo, come il Dal Fiume in stacco a cercar palla davanti a Paolo Rossi ancora con la maglia a strisce biancorosse del Vicenza.
Azioni di gioco che ne testimoniano la caparbietà e la grinta del mediano- campione.

 

 

Sarà così anche con la maglia del Napoli, sia negli anni dello sponsor Cirio che dello sponsor Berna. D’altra parte il polesano Paolo Dal Fiume ha lo stesso baffo, la stessa falcata, la stessa andatura. Sia sotto gli occhi dell'arbitro Longhi, che nel contrasto contro gli interisti Bagni, Muller e Collovati.
Contro tutti risalta però una costante: Paolo Dal Fiume cerca sempre la palla, assume sempre l'iniziativa, non dipende dall'avversario. Come a dire che quello che un giocatore deve fare , dipende solo da sé stesso. Ed è quello che può dire di aver fatto Paolo Dal Fiume, attore calcistico sui palcoscenici d'Italia ed Esteri. Ci piace vederlo sorridente dopo un gol realizzato con la maglia del Napoli. Il portiere avversario è a terra e Paolo alza festante le braccia, alle sue spalle il pubblico della Serie A. Paolo dal Fiume si commenta da solo.   

 

 

   
 Alla fine del terzo anno, il Napoli cede Dal Fiume all'Udinese. Anche perché in quella stagione 85/86, l'allenatore di quell'Udinese in Serie A è Vinicio " o lione", un pezzo di storia del Napoli. Tra i suoi compagni all'Udinese ci sono Susic, Barbadillo, Carnevale, Edinho, Zanone, Baroni, Criscimanni e De Agostini. Non sarà un campionato alla grande. Nella successiva stagione 86/87 , ancora Udinese in Serie A , per il nostro Paolo, ma col nuovo allenatore Giancarlo De Sisti, le presenze in campo per il gladiatore Dal Fiume si riducono. L'Udinese retrocede in Serie B, ma confermerà De Sisti come allenatore. Non è un rapporto idilliaco col nostro Dal Fiume, che perde anche stimoli e resta a casa.
Dall'Udinese, in quel suo terzo anno di permanenza, Paolo Dal Fiume sarà richiamato per la fase finale, ma è solo un amore ricucito, senza troppo trasporto.

 

 

Analizza così Paolo quella sua situazione a 33 anni : " Quando mancano le motivazioni forti, ad un certo punto è più fatica fare sacrifici. Accettai la richiesta della Pistoiese in Interregionale, ma ormai come giocatore avevo già dato il massimo."
Si ferma quindi in Toscana il viaggio di Paolo Dal Fiume, calciatore polesano su palcoscenici importanti.
A quel punto comincia a mettere a frutto il patentino di " Allenatore di 2^" preso a Coverciano nel 1989; quello di Prima Categoria per squadre professionistiche Dal Fiume lo conseguirà nel 93/94 sempre a Coverciano.
L'esordio come allenatore avviene, per Dal Fiume, in Interregionale a Imola, dove starà due anni vincendo subito il campionato, senza salto di categoria per illecito amministrativo. Purtroppo al suo secondo anno ad Imola, dopo un'andata alla grande, l'Imola incappa in 5 sconfitte consecutive e per Dal Fiume allenatore c'è l'esonero.

 

 

Riparte ancora in Interregionale l'esperienza di Dal Fiume allenatore. Nella stagione successiva va a Valdagno, " Squadra giovane attorno a qualche vecchietto - precisa Paolo -,  per una programmazione al risparmio"  A tre quarti di campionato Dal Fiume paga il calo di risultati con l'esonero.
Starà fermo un anno , Dal Fiume, nel dopo Valdagno.
Finché nella stagione successiva lo chiama il direttore sportivo del Catanzaro in C2. La serietà di Paolo Dal Fiume messa in campo quando giocava a Napoli è giustamente considerata una garanzia per risolvere i mali del Catanzaro.
In Calabria arriva a febbraio il nostro Paolo, che ricorda questa situazione drammatica. " C'era crisi, ma soprattutto gli atteggiamenti dei tifosi facevano vivere la squadra in un ambiente da paura; agli allenamenti c'era anche il lancio di sassi."

 

 

Dal Fiume non se la sente di restare in quel disordine e ambiente ‘caldo’ ( è noto anche un episodio che non vale la pena di ricordare) ; così Paolo si fa accompagnare all'aeroporto di Roma per tornare a casa: " Ci ha provato fino all'ultimo il presidente a convincermi a restare. Tra l'altro mi disse di essere rimasto sorpreso del fatto che avevo saldato tutti i conti con l'albergo, non c'era abituato , di solito gli lasciavano da pagare i conti anche della moglie e magari degli amici."
La ripartenza di Dal Fiume come allenatore avviene alle giovanili del Ravenna stagione 95/96. Un anno di soddisfazione e di serenità per Paolo, che ritrova fiducia. Con la <<Primavera>> del Ravenna può far crescere dei giovani che hanno voglia di imparare: sarà una buona annata dal punto di vista professionale, ma anche umano.

 

 

A gennaio del 1997 lo chiama il Mestre in C2, per sostituire Gazzetta. E' anche un Mestre che sta iniziando un nuovo ciclo , con un rinnovato staff dirigenziale. A Mestre sono soddisfatti e progettano il futuro con Dal Fiume.  Per questo si stipula un contratto biennale.
Poi Dal Fiume dà le sue indicazioni , segnala i nominativi dei giocatori su cui contare. La società decide per altre scelte e incassa dalle relative vendite. Quei ragazzi faranno bene in altre parti, mentre il Mestre perde colpi. Si sente anche tradito Paolo da alcuni giocatori, perché rendono meno di quanto possono. Da marzo '99 non è più l'allenatore del Mestre, anche se rimane sotto contratto fino a giugno 2000.

Ha un rammarico forte il Dal Fiume allenatore : " Certi presidenti pensano di saper già tutto del calcio, solo perché giocano in settimana a calcetto, ma la mentalità degli undici che vanno in campo la domenica ha tutt'altre caratteristiche. Sembra quasi che l'accettazione delle idee dei presidenti serva di più della professionalità sul campo, ma questo serve soltanto per restare a galla, non a programmi seri."

 

 

Non sappiamo se Dal Fiume sarà ancora allenatore di un certo livello. La sua attività gli lascia la libertà pomeridiana, del caso rientrasse nel giro. Certo fare l'allenatore oggigiorno è diverso di qualche tempo fa. Bisogna essere e stare nel giro, accettare nuove regole.

Paolo Dal Fiume, atleticamente è ancora in forma, non gli peserà certo stare in campo a fare l'allenatore, dovrà soltanto trovarsi ambienti in cui i margini di autonomia operativa possono essere certamente programmati, ma devono anche essere rispettati.
Ma se la montagna non va a Maometto, sarà Dal Fiume che lascerà il Polesine, terra solo emersa dalle acque, per andare alla montagna.
E il discorso della montagna, religiosamente ma anche calcisticamente, è quello che vale di più.

 

 

TERZO MILLENNIO & CONSIDERAZIONI & FLASH STORY FINALE/   Adesso siamo in summertime 2015, ma non è il caso di raccontarvi la Storytelling by Paolo Dal Fiume nel Terzo Millennio, perché l’abbiamo già raccontata su questo sito in altre rubriche come Campioni & Signori  o dentro la rubrica Polesine Gol oppure Mail & Fair Play.
Ci basta ricordare che wikipedia , con riferimento a Paolo Dal Fiume allenatore post Mestre, registra i suoi seguenti passaggi cronologici : 1999-2001 Gubbio Gubbio, 2001-2003 Vis Pesaro , 2004-2006 Ravenna dove peraltro nella sua prima stagione ha vinto il campionato.
Fermo restando che, oltre alle sopracitate ‘altre squadre’ di cui vi abbiamo dato conto e focus già precedentemente su questo sito, Paolo Dal Fiume altresì ha allenato (vedi scheda-foto) ‘anche’ il Calcio Rovigo , giusto nel post Ravenna quando ha risposto alle sollecitazioni di Luca Pavarin & Company gestione Lapecer spostatosi da Ceregnano per giocare al Gabrielli di Rovigo (ex tre Martiri).
Praticamente  due stagioni in Eccellenza fino alle improvvise dimissioni di Paolo Dal Fiume ad inizio stagione.

 

 

Storie che meriterebbero approfondimenti specifici, ma che abbiamo già trattato a tempo debito quando titolai “ I believe in Paolo Dal Fiume’ inteso anche patrimonio di un Calcio Rovigo da consolidare; praticamente speravo come una specie di…mister Ferguson ‘a tutto campo’ per il rilancio progettuale di un Calcio Rovigo finora mai avviato dagli ‘addetti ai lavori’ nel capoluogo del Polesine.
Un Personaggio , Paolo Dal Fiume, che si meritava questa storia già preparata da tempo e che per dimensioni è molto più ampia di quella pubblicata nel mio primo libro “Polesine Gol – Campioni & Signori” dove in contro cover ho messo proprio la foto di Dal Fiume by Napoli esultante dopo il gol segnato al portiere Sorrentino del Catania assistito dal suo difensore Rainieri,
Per la cronaca e per la storia voglio ricordare che ‘quella copertina’ del Libro Polesine Gol l’ho poi mostrata ( e commentata) proprio a Ranieri mister dell’Inter, nel giorno della mia visita alla Pinetina e della mia prima visita a Thiago Motta ( altro Polesano nel Mondo di cui pubblicherò la Story di cui Lui è già in possesso…) .

 

 

Un Personaggio davvero stile Fair Play, il lendinarese Paolo Dal Fiume che poi ho incrociato tante altre volte, tra Rovigo, Giacciano con Baruchella, e questo sito www.polesinesport.it ,soprattutto grazie agli amici tennisti Giovanni Pasquin & Alberto Malengo e ai loro reportage, ,
Merito di Paolo dal Fiume e dei suoi amici Delta Bulls protagonisti tra tribuna e campo in tour nelle più importanti location tennistiche internazionali: dal Foro Italico di Roma a Montecarlo tra terra rossa e dintorni vip, senza contare …Gaibledon per speciali performance sull’erba.
Insomma, adesso Paolo Dal Fiume oltre al solito impegno professionale nella gestione della sua  ‘palestra’ , si diverte da buon tennista nei Delta Bulls, dove la sua ‘sostanza tennistica’ da singolarista è sempre quella strutturata su …una vita da mediano, finalmente Campione & Signore in relax e al servizio di sé stesso e dei suoi friends.



EXTRATIME by SS/ La cover è per Paolo Dal Fiume ‘double face’  giocatore e allenatore ma stesso gesto victory, tra Napoli e Ravenna.
Per quanto riguarda il nostro viaggio in …fotogallery, partiamo da Paolo il giovane, tra gli Allievi del Torino dove il portiere era Garella e dove il team allenato da Rabitti ( vedi secondo flash) si è meritato il titolo di Campione d’Italia 71/72, visto anche i tanti noti ‘campioncini’ in squadra..
Poi però Dal Fiume è andato a ‘maturare’ a Conegliano mettendosi in luce presto. Eccolo infatti premiato in notturna dal sindaco Giubilato e dal presidente Dal Col, prima di mostrarvelo in due flash team Conegliano 1973/74 peraltro simpaticamente sempre con la stessa mascotte.
A questo punto Dal Fiume ‘vola alto’ approdando al Varese dove resterà per tre stagioni dal 1974 al1977; che documentiamo peraltro in tre flash con Paolo assieme ai noti polesani, da Italo Bonatti ad Angelo Rimbano e Patrizio Bonafè che ritrovate certificati peraltro dai loro autografi nella foto poster in bianconero.
Poi a giugno 1977 ecco Dal Fiume certificato ai Mondiali di Damasco assieme ai players trascritti nell’articolo sotto la foto.
A questo punto è il tempo di Paolo Dal Fiume protagonista a Perugia come certificato anche nella scheda wikipedia a fianco della ‘figurina’ targata ‘Ponte’ col …grifone.

 

 

 

 

E noi lo proponiamo in formato poster con mister Ilario Castagner e tutti i suoi compagni, quindi in una serie di flash che lo vedono protagonista a fianco degli juventini Benetti e Scirea , poi contro Bettega e Virdis., infine in spaccata-tiro contrastato da Gentile, mentre contro il Napoli di capitan ‘Totonno’ Giuliano vediamo Dal Fiume all’entrata in campo assieme a Frosio, Zecchini e Nappi. Anche per questo ricordiamo gli autori di quel Perugia 1978 con la simpatica caricatura autografata.
Mentre per quanto riguarda la straordinaria amichevole disputata dal suo Perugia a Rovigo ( agosto 1979) proponiamo prima Paolo tra due suoi ‘amici’ rodigini ( a dx, Gianni Poli) in uno speciale terzetto coi baffi, quindi in team con quel Perugia storico , con ai suoi piedi Salvatore Bagni e Paolo Rossi.Lo stesso ‘Pabilto’ che poi vediamo con la maglia del Lanerossi Vicenza anticipato in ‘balletto aereo’ proprio by Paolo Dal Fiume rimasto al Perugia.
Ovviamente finché non è passato al Napoli, come documenta la sua gioia che ho messo in cover al mio primo Libro “Polesine Gol – Campioni & Signore” e che ho mostrato anche a mister Ranieri prima di salutare il polesano Thiago Motta in ‘casa Inter’ ad Appiano Gentile.
Un flash col suo background, come il successivo scontro tra Paolo Dal Fiume e Salvatore Bagni che ..ho messo in kit con una foto trasmessami by V.P. che l’ha incrociato un anno fa a Bologna in partenza per Formentera/ Ibiza; giusto per certificare che anche per Salvatore come per Paolo la ‘fisionomia’ dei Campioni & Signori non cambia ( quasi) mai.
Basta guardare Dal Fiume & bagni ancora insieme nella successiva foto poster col Napoli 1984 di mr Marchesi e Maradona, con tanto di autografi.
A questo punto , dopo la ‘figurina’ di Paolo Dal Fiume in wikipedia e by Napoli 1984, ecco Dal Fiume nell’Udinese di mister in versione poster.
Per quanto riguarda il viaggio sportivo di Paolo Dal Fiume allenatore  vogliamo proporvelo nel periodo più fulgido; vale a dire nel Ravenna del presidente Fabbri ( con lui in foto ‘scheda) che vi proponiamo in formato poster datati 2004 e poi 2005.
Poco prima che poi ne scrivessi la Dal Fiume Story nel mio libro sopracitato e che è stato presentato anche in Municipio a Giacciano con Baruchella ( vedi in foto da sx il sottoscritto Sergio Sottovia, Tiziana Virgili presidente Provincia Rovigo, Paolo Dal Fiume, Natale Ferrari ‘conduttore della serata’.
Invece per quanto riguarda Dal Fiume mister del Lapecer Rovigo eccolo sulla panchina dello stadio Gabrielli tra i suoi fidi collaboratori ( da Vito Quaranta a Sattin, Milani e Gioso).

 

 

 

 

A questo punto, staccata la spina dai …campi di calcio, ecco Paolo impegnato come Campione a Scuola , al tavolo dei relatori con tante ‘mani alzate’ pronte a fargli domande by studenti a Lendinara) .
E poi impegnato ‘tennisticamente’ anche …in tribuna a Montecarlo mentre da griffato coi  Delta Bulls ‘friends’ è vicino allo ‘scriba’ by Fetonte City, il paese dove ha lavorato anche il bancario padre di Paolo prima che il figlio volasse in alto.
Quando ? Lo dimostra la foto dulcis in fundo con Paolo Dal Fiume ‘young’ premiato alla ‘Quercia’ di Copparo da parte degli sportivi rodigini , tra i quali anche il dottor Mario Gasparetto e Lino Cattozzo presidente della SAF Sant’Apollinare , la società da dove ha spiccato i volo anche Nini Costantini verso la Spal di Mazza e il Napoli di Pesaola.
Insomma, Paolo ‘Campione & Signore’ coi baffi e icona del Made in Polesine, si meritava un brindisi anche …Dal Fiume più ‘mediano’ d’Italia.

Sottovia Sergio
www.polesinesport.it