Pasetti Luigi, nella ‘Storia del Calcio’ tra Spal, Juve, Palermo e Adriese
Sei anni in serie A più 5 anni in serie B, a partire dalla metà degli anni ’60. poi dal 1976 l’Adriese. Un ferrarese nel Polesine, per tre stagioni nell’Adriese che dalla serie D è salita in serie C.
Ma soprattutto un ferrarese amico del Polesine, perché se di Pasetti giocatore me ne hanno parlato tanto gli adriesi va anche detto che di Pasetti allenatore me ne hanno parlato tanto i ‘suoi amici polesani, a partire da Piero Cavallari e Piero Carnacina, e Dino Gotti col quale ha vissuto ‘esperienze parallele’ nei settori giovanili delle grandi società, dal Milan all’Inter, al Bologna ( vedi foto, con Dario Lazzarin e Piero Carnacina).
Esperienze di stage e campus, sia in Italia che all’estero, senza contare che per Luigi Pasetti fare ‘incontri’ con gli allenatori polesani è ormai quasi routine.
E senza contare che la Figc anche l’anno scorso ha considerato i suoi allenamenti alla Spal-giovanile come ‘esempi’ da raccontare sul Notiziario. Cosa che tra l’altro Vi racconto ‘in coda’ e col testo integrale che ho ‘inviato’ in estate su richiesta di amici ferraresi ( come era successo con Il Resto del Carlino by Piffanelli per la storia ‘italiana’ del Diego juventino).
Insomma Pasetti è uno di quei ferraresi che fanno parte della storia del Polesine, e così, visto che di libri in cantiere non ce ne sono, eccoVi una ‘bozza’ di storia, come omaggio a Gigi Pasetti in vista di una prossima giornata tra amici, là sul lago di Garda, a parlare di Grotte di Catullo e del Calcio di ieri e di oggi.
Una storia , quella di Pasetti classe 1945, che nella sua ‘ufficialità’ affidiamo alle note di wikipedia, ma che merita qualche nostra nota introduttiva, giusto per ambientalizzare tutto ciò ch si può dire sia stato l’habitat sociale e tecnico del Pasetti terzino sinistro.
Fin da quando Pasetti ha fatto la sua entrata nel mondo professionistico, esordio in Bologna – Spal 2-1, del 14-4-1964. Giusto per essere titolare poi nella Spal 64/65 del presidente Paolo Mazza che , scesa in serie B, schierava Bruschini, Olivieri, Pasetti ( secondo accosciato da sx), Ranzan, Balleri, Frascoli, De Bernardi, Bagnoli, Muzzio, Massei, Cavallito.
Tempi in cui il commendator Mazza ‘dava’ a Osvaldo Bagnoli meno di quello che prendeva a Lecco, ma poi , a sorpresa durante il campionato, premiò ‘abbondantemente’ l’Osvaldo. Confidenze fattemi nel Terzo Millennio ad Albarella dallo stesso Bagnoli, con Agnolin al fianco. Chissà, forse perché la Spal stava già conquistando la serie A.
E fu così che l’anno dopo la Spal allenata da Petagna, sempre con capitan Oscar Massei e il baby Pasetti, si rinforzò con Fabio Capello e Reja al fianco di Bagnoli & Company centrando una salvezza difficile, mentre fu più tranquilla la salvezza per la Spal 66/67 sempre di Petagna e con Pasetti difensore, ma anche autore di un gol. Tempi eroici , per la Spal del presidentissimo Mazza, che però nella stagione 67/68 trovò l’amara retrocessione in B, nell’anno in cui a fianco di Pasetti, nella Spal di capitan Massei, c’era Albertino Bigon centravanti e per il polesano Lauro Pomaro ci fu lo spazio di quattro presenze nella massima serie.
Però la storia di Luigi Pasetti resterà da serie A. Lo sapete tutti che la Spal sfornava ‘campioncini’ e che Paolo Mazza era bravo a piazzarli nelle grandi società! E così è stato anche per Gigi Pasetti , ferrarese da Francolino. Visto che è approdato alla Juventus allenata da Heriberto Herrera, dove però Pasetti ( primo a sx) si è fatto valere con ben 19 presenze e un gol segnato. Ovviamente in una Juventus protagonista ( quinto posto) e che schierava titolari Sarti (Anzolin), Salvadore, Leoncini, Castano, Bercellino, Favalli, Del Sol, Benetti, Anastasi, Haller, Zigoni.
A questo punto i compagni di Gigi Pasetti saranno altri, cioè i giocatori del Palermo 69/70 allenato da Di Bella, che però non riuscirono ad evitare la retrocessione.
Però l’ossatura del Palermo del presidente Renzo Barbera rimase solida, perché al fianco di Pasetti c’erano anche Bercellino, Reja, Pellizzaro,Troja, i due Landini, i portieri Girardi e Ferretti, più Vianello, sempre con mister Di Bella. Per Pasetti sotto il monte Pellegrino, fu una stagione tranquilla, quasi propedeutica al ritorno in serie A guadagnato dal Palermo 71/72 di mister De Grandi, col terzo posto alle spalle di Ternana e Lazio, sopra tutto per il fatto di essere stata la difesa rosanera la migliore del campionato.
Perciò il Palermo 72/73 del presidente Barbera e di mister Pinardi viaggiò ancora con Pasetti ( al centro in basso, 19 presenze) nei grandi stadi e contro la Grande Juve dei Bettega e Causio, contro il Grande Milan di paron Rocco e golden boy Rivera, la Fiorentina, Inter, Torino, Bologna, Cagliari, Napoli, Verona, Roma, Sampdoria e Vicenza, in sequenza di classifica dall’alto in basso, mentre assieme al Palermo di Gigi Pasetti retrocessero Atalanta e Ternana. Una permanenza lunga quella del ferrarese Pasetti in casa Palermo, tant’è che Gigi con le sue solite 19 partite giocate contribuì ad un onorevolissimo campionato.
Grintoso quanto mai, Gigi Pasetti, in stand bye nella stagione 74/75 ritornò a giocare in serie B nel Piacenza 75/76 allenato da GB Fabbri, un mister che ‘farà bene’ nel Vicenza di Paolo Rossi , ma che all’epoca da buon ferrarese si era circondato di giocatori ‘ferraresi fidati’ , a partire proprio da Pasetti capitano di una squadra che puntava alla salvezza coi vari Gambin, Asnicar, Secondini, Manera, Zagano, Righi, Regali, Gottardo e quel Patrizio Bonafè polesano tajante che a Piacenza metterà su casa e famiglia.
Purtroppo il miracolo a Piacenza non si avverò e fu retrocessione.
A questo punto la storia di Gigi Pasetti passa dalla maglia rossa del Piacenza alla maglia granata dell’Adriese che con Ardizzon vuole passare dalla serie D alla serie C.
E sarà lì che la storia del ferrarese Gigi Pasetti da Francolino diventa ‘amicizia polesana’ da calcio giocato nell’Adriese ( vedi due foto ) fino alla stagione 78/79.
Ma questa sarà la seconda parte di un’altra storia che Vi racconteremo un’altra volta, come le sue partecipazioni da ‘relatore sul campo’ ai vari stage organizzati nel Delta del Po da Piero Carnacina pro settore giovanile e pro allenatori, spesso con al fianco la ‘presenza e l’amicizia’ del tandem Dino & Luca Gotti, giusto per mixare il calcio di ‘ieri, oggi e domani’.
Tutto questo ‘giusto’ per completare quanto proposto dalla seguente ‘wikipedia story’, di cui peraltro vi abbiamo documentato le varie tappe della Pasetti – Story con le più significative foto nazionali - polesane.
NEWS BY WIKIPEDIA/ LUIGI PASETTI (Francolino, 9 settembre 1945) è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Cresciuto calcisticamente nella SPAL dove costituisce, assieme a Fabio Capello, Edoardo Reja, Arturo Bertuccioli, Franco Pezzato, Maurizio Moretti e Gianfranco De Bernardi, la colonia di giovani calciatori spallini nati a metà degli anni '40 che Paolo Mazza farà esordire in prima squadra, facendoli giocare sia in Serie A che in Serie B. Con questi calciatori la SPAL, con Giovan Battista Fabbri allenatore, vincerà lo scudetto Primavera nel 1965.
Successivamente, nel 1968, dopo la retrocessione della SPAL in Serie B, Pasetti ebbe l'occasione di giocare nella Juventus. A Torino disputò 19 partite su 30 nel campionato 1968-1969 oltre a 4 partite in Coppa delle Fiere e 3 in Coppa Italia.
Resta in Serie A anche nell'anno successivo con il Palermo, poi giocò due stagioni di Serie B con i siciliani per tornare in Serie A in maglia rosanero nel 1972.
Dopo un'altra stagione in B con il Palermo, passò al Piacenza in Serie C nel 1974 dove ritrovò il suo mentore Giovan Battista Fabbri che condusse gli emiliani ad una trionfale promozione. Un'altra stagione di B con il Piacenza e poi, nel 1976, Pasetti scese di nuovo di categoria, stavolta in Serie D, per giocare nell'Adriese dove concluse la sua carriera di calciatore nel 1978.
Nella sua carriera ha totalizzato complessivamente 139 presenze e una rete (nella sconfitta esterna della SPAL contro il Torino alla prima giornata del campionato di Serie A 1966-1967).
Nazionale
Vanta inoltre 5 presenze in Nazionale B (esordio il 22 marzo 1967) e 5 in Nazionale Giovanile (esordio il 20 dicembre 1967), ovvero ciò che oggi sono le Nazionali Under-23 ed Under-21.
Dopo il ritiro, successivamente iniziò la carriera di direttore sportivo prima e di allenatore poi; la sua prima esperienza fu con l'Adriese ed in seguito con le giovanili di SPAL e Milan.
NEWS BY ME/ SPAL SETTORE GIOVANILE ‘MODELLO’ PER LA FIGC
Quando una visita si trasforma in sessione di studio. E’ quello che è successo in casa Spal e che, visti i risultati, il settore Tecnico della Figc presieduto da Azeglio Vicini ha ritenuto opportuno pubblicare quest’anno (2009) nel secondo numero del ‘Notiziario’. Tutto questo perché a Ferrara nei primi mesi di quest’anno la Figc assieme all’AIAC ferrarese aveva organizzato un corso base per allenatori con i docenti federali Monica Risaliti e Marco Maestripieri.
Ebbene in tempi di partecipazione interattiva è stato logico per il corsista Daniele Chiodo pensare alla Spal e al suo settore giovanile come fonte e materia di studio , quasi una tesi di laurea , per uno che era ‘Allievo del Corso di base – Uefa B per l’abilitazione ad Allenatore di giovani e dilettanti’.
E così ne è nato una visita di quattro giorni in ‘casa Spal’ e relativa relazione.
Ebbene, sarà stato per la qualità della tesina, sarà stato per quel tasso di eccellenza che riveste il mix storia-modernità in casa di quella Società Polisportiva Ars et Labor fondata nel 1907 in un ‘ricreatorio’ degli Istituto Salesiani di Ferrara, sta di fatto che il lavoro sul campo fatto dai vari allenatori Pasetti, Binotto, arbusti e dai due Istruttori dei Piccoli Amici è stato proposto proprio dalla Figc come modello di riferimento.
Così sono stati sedimentati i lavori svolti sul campo da mister Luigi Pasetti coi suoi Esordienti 97. Del ‘ Gigi di Francolino’ è nota la sua effervescenza esemplificativa sul campo. Lasciamo stare la sua personale immensa storia da giocatore professionista, nata a metà degli anni ’60 con la Spal della triade Mazza – Petagna – Massei promossa in seria A. Era la Spal in escalation con senatori Massei e Bagnoli, ma anche col baby Pasetti, che poi sarà anche difensore nella Juventus 68/69 di Heriberto Herrera per poi fare 4 stagioni nel Palermo e 2 a Piacenza, prima di essere protagonista in serie C nell’Adriese di Galeone. Ci piace segnalare invece la sua passione per il settore giovanile, la sua esperienza maturata in casa Milan, Inter e Bologna spesso in parallelo al suo amico polesano Dino Gotti (quanti stage assieme), col quale il dialogo é fraterno professionale al tempo stesso.
Un lavoro, quello di Pasetti allenatore degli Esordienti 97’ che la relazione ‘considerata’ dal Settore Tecnico della Figc raccomanda per la sua specifica metodologia ‘induttiva’ quella che parte dai fatti sul campo per arrivare a quei concetti generali che poi ‘risulteranno fondamentali nell’insegnamento e nella correzione degli esercizi’.
E così del lavoro della Spal – giovanile di Pasetti viene sottolineato – nella relazione Figc – che “la presenza costante del pallone nelle varie esercitazioni, a dimostrazione che la tecnica nel calcio a livello giovanile riveste grandissima importanza per la formazione del giovane calciatore ed è alla base di qualsiasi approfondimento futuro”.
Pre-allenamento, palleggio, dare e ricevere, trasmissione ricezione conduzione con finta, controllo e tiro, ricezione frontale, partita a 6>6 + jolly col gol che vale doppio dopo la finta, vengono raccontati e documentati con relativi schemi.
Ma oltre a quanto fatto sul campo da mister Gigi Pasewtti ( anzi dall’evergreen allenatore) , viene altrettanto evidenziato il lavoro fatto da mister Binotto coi suoi Giovanissimi nazionali ’94 ( fino alla partita finale 7>7 col solo vincolo dei tre tocchi) . E viene raccontato nei particolari anche l’allenamento fatto dall’allenatore Arbusti coi suoi Allievi Nazionali ’92 che attraversando le fasi del possesso palla e ‘tecnica e stazioni’ attraverso varianti nelle fase di gioco approda alla finale ‘partita libera a 6>6 + 2 portieri e senza nessun vincolo.
A tale proposito l’analisi – studio considerata dalla Figc sottolinea l’importanza appuntoi dei metodi deduttivi ( dal generale al particolare) nei ragazzi Giovanissimi e Allievi, mentre la visita in casa Spal si conclude sottolineando il carattere più ludico attuato dai due istruttori spallini nelle esercitazioni rivolte ai Piccoli Amici dove il percorso motorio si integra col gioco del ruba coda fino alle 2 partite 5>5 su due campetti adiacenti.
Tutto questo si è meritata la SPAL , su quel Notiziario Figc dove esprimono il loro parere sul calcio 12 titolati mister d’Europa. Quindi la Spal – Giovanile a fianco degli intervistati Ferguson, Lippi, Hitzfeld, Wenger, Fabio Capello guarda caso ex spallino, Hodgson, Benitez, Klinsmann, Parreira, Mourinho, Scolari, Trapattoni. Quasi un viaggio di speranza, tra memoria e futuro.
PS: Una curiosità: anche nella foto della Spal 2008-09 Esordienti 97, assieme a mister Pasetti (in tuta a dx) c’è anche un giocatorino polesano ‘green shoes’.
Sergio Sottovia
www.polesinesport.it