Patrizio Bonafè, tajante dal Contarina al Verona di Liedholm, poi Varese yo yo tra Serie B e A con Bettega & Gentile, Bonatti, Rimbano & Dal Fiume/ E Cesena, Piacenza, Modena + Vicenza 78-79 di GB Fabbri & Pablito Rossi/ E da MR zona Piacenza


Quando finalmente riesco a ‘confezionare’ una storia come questa, da Memoria & Futuro ripartendo dalla Story già pubblicata in stile Magazine, mi tornano in mente tanti aneddoti da back stage col Personaggio di riferimento.
Così per Patrizio Bonafè, 29esimo Personaggio Story di questa lunga serie ( stavolta datata aprile 2006) , mi viene in mente innanzitutto il fatto che, dopo una serie di telefonate con ‘casa’ Piacenza, Lui PATRIZIO di nome e di fatto , sia passato da Fetonte City e mi abbia consegnato una serie di Album … da cui è nata adesso , finalmente questa completa Bonafè Story integrale e con relativa ampia fotogallery.
Molto più completa e aggiornata di quella che abbiamo già pubblicato a suo tempo nel 2006 , anche se , andando su Wikipedia, la stessa grande enciclopedia virtuale onora Patrizio Bonafè indicando nelle Note in primis il nostro sito www.polesinesport.it rimandando il lettore direttamente alle nostre pagine interessate.
Perciò, adesso che questo sito sta superando gli oltre 500/MILA contatti e le ben 800/MILA pagine viste, noi lo festeggiamo a modo nostro con questa Patrizio Bonafè Story aggiornandola fino ai giorni nostri e proponendovi come Appendice Flash Story il reportage-intervista che fece il grande Enzo Tortora nel 1974 quando sul mitico INTREPIDO con cover dedicata proprio a Patrizio Bonafè, lo raccontò a modo suo nella rubrica LINEA DIRETTA onorando Bonafè del titolo di “Centrocampista Lineare”.

 

 

Fermo restando che sempre in calce , nel nostro Extratime a commento della fotogallery, onoreremo il ‘tajante’ Fabrizio Bonafè con altre piccole confidenze, visto che l’abbiamo incontrato ancora diverse volte in Polesine dove è tornato più volte a giocare da evergreen con le Vecchie Glorie Tagliolesi oltre che a rilassarsi sulla spiaggia e in famiglia …Barricata sul lungomare Adriatico dove la marea degli amarcord calcistici, per i ‘Campioni & Signori” del Delta Po ( specie quelli raccontati nella mia nota trilogia libraria) , trova da sempre il suo habitat naturale.

 

 

MAIN NEWS ( di Sergio Sottovia, 06. 04.2006 ) / VENTINOVESIMO PERSONAGGIO STORY – FORMAT NEWS MAGAZINE :  PATRIZIO BONAFE’ / (Dribbling 'tajante' in serie A, da Varese a Vicenza. E in serie B tra Verona, Cesena, Piacenza e Modena )
 
Per lui vale la prova del 9. Cioè 6 stagioni in serie B più 3 in seria A fanno 9 campionati nel gotha del calcio italiano. Parliamo di Patrizio Bonafè, trequartista da Taglio di Po, dove è nato il 19.3.1950, dove ha giocato e vinto a 16 anni.
Era la Tagliolese 65/66 che vinse 1-0 sul Boara, match winner al 7' pt proprio Patrizio Bonafè. E in quel marzo 1966, giorno del suo compleanno, i giallorossi si schierarono così: Marandella, Zanellato, Finotti, Bonzi, Furlan, Crepaldi, Franzoso, Bonafè, Fontanesi II°, Straforini, Fontanesi I°.

 

 

Racconta Patrizio:<<Era la Tagliolese forte dei fratelli Fontanesi, con Alberto allenatore - giocatore. E' stata la mia base di lancio, perché andai al Bolzano, dove c'era il mio compaesano Milani>>. Ma dal Bolzano allenato da Bradaschia il polesano Bonafè …scappa per nostalgia. La storia racconta che ci volle tutta la pazienza di suo padre per placare le ire della gente Altoatesina, che voleva fargliela pagare. Poi però Bonafè ebbe il …perdono. << Così potei rientrare in prestito al Contarina 66-67 allenato da Forin - spiega Fabrizio -, quando in Prima giocavano Scabin e Cester>>.

 

 

E si fece valere di nuovo, da trequartista goleador. Sua infatti è stata la doppietta decisiva in Contarina - Dolo 2-1. E ancora sua è stata la doppietta siglata nel derby del Po, appunto tra Contarina e Tagliolese. Finì 3-2 per il Contarina, perché per i rossoneri segnò anche Silvano Cester, mentre per i giallorossi segnò entrambi i gol Fontanesi (il primo su rigore).

 

 

In quell'occasione il Contarina schierò Albertin, Zen, Pavanello, Rampazzo, Crepaldi, Favaretto, Cester, Bonafè, Castellan, Saggini, Scabin.  Insomma, Patrizio Bonafè era …sempre lui. Infatti partecipò alla Coppa Petron, ricevendo dai dirigenti la 'Palma del Migliore'.

 

 

Fece parte della squadra regionale ai campionati nazionali e segnò un gol. Un crescendo che si 'perfezionò' quando il Verona fece i provini di reclutamento campioncini, e Patrizio venne scelto.
Una situazione che poi Bonafè avrebbe spiegato così, a Enzo Tortora nella rubrica Linea diretta, sull' Intrepido:<< Fu una vera folgorazione per me. Essere scelto fra tanti ragazzi che se la cavavano ottimamente, mi fece comprendere che lo sport non poteva più essere per me solo un passatempo, ma diventava una ragione di vita>>.

 

 

Così parte proprio dal Verona di Liedholm la scalata di Patrizio: fa apprendistato in B nel 67-68 senza peraltro mai giocare al fianco di Italo Bonatti da Castelmassa. Colpa anche di un infortunio (strappo serio agli adduttori), ma Liedholm gli dava la carica per soffrire e riemergere. Ecco allora che capita la chance Varese 68/69 in serie A che punta sui giovani, dove Bonafè trova anche spazio a fianco di Rimbano da Contarina,  per giocare 3 partite, andando peraltro a segnare guarda caso contro il Verona (1-1) il suo unico gol della massima serie.
Quasi scontata la retrocessione del Varese che nel 69/70 in serie B sarà allenato dal volpone Liedholm.

 

 

E qui il tris storico polesano Rimbano -Bonatti - Bonafè è fulcro portante del ritorno subito in serie A, con Patrizio trequartista in campo 12 volte. Perciò si gode anche l'esordio nella Nazionale Under 21 di B, giocando a Chiasso (21.04.70) al fianco di Rimbano, ma anche di Savoldi e Rampanti (suo il penalty trasformato per il 3-1 italiano). Ma alle porte c'è il militare, alla compagnia atleti di Bologna, così per Bonafè, per esigenze di allenamenti  conviene andare in prestito al vicino Cesena, nel  70/71 in serie B. Una stagione di passaggio alla corte di mister Luigi Bonizzoni, a giocare ben 24 partite e segnare 1 gol.

 

 

Una stagione -limbo rispetto al rapporto Bonafè - Varese. Infatti la società del presidente Borghi, riportata in A da Liedholm, richiama l'affidabile Patrizio a disputare le sue belle 16 sotto la guida dell'allenatore Cadè, a riformare nel 71/72 il terzetto polesano con Bonatti e Rimbano. Purtroppo, come da previsioni, il Varese che aveva ceduto i suoi pezzi migliori (come Trapattoni e Braida) ridiscende in serie B. Ma l'ambiente attorno allo stadio Ossola è l'ideale per la 'dimensione' Bonafè che in quel Varese meriterà tanta fiducia.

 

 

Vale a dire 32 presenze a fianco di Bonatti nel 72/73 con mister Maroso in serie B. Quindi addirittura 5 gol segnati in ben 36 presenze nel Varese 73/74, quando, unico polesano con  Maroso, risalirà in serie A. Giusto per ritrovarsi Patrizio a fianco di Paolo Dal Fiume arrivato dal Conegliano. Ma il calcio racconta che il Varese 74/75, allenato da Maroso, aveva rinunciato ad essere …una grande società, tanto da terminare ultimo con soli 17 punti all'attivo.

 

 

Senza progetti di risalita per Bonafè e la signora Carmen (naturalmente polesana, da Scardovari), meglio accettare i gialloblu del Piacenza 75/76, sempre in serie B, allenato da GB Fabbri, dove troverà i ferraresi Gigi Pasetti e Giovanni Asnicar, e Giorgio Gambin da Merlara.

 

 

Sottolinea Patrizio:<< Tutta gente , come Gottardo e Moscatelli, coi quali è ancora un piacere ritrovarsi in qualche partitella tra amici>>. Purtroppo la positiva stagione di Bonafè, con ben 33 partite giocate e ben 7 gol segnati, non servì a salvare quello sfortunato Piacenza, che terzultimo retrocesse assieme a Brindisi e Reggiana.
L'anno dopo per Bonafé e il Piacenza 76/77 del presidente Loschi e di mister Galbiati fu soltanto centroclassifica in serie C, mentre retrocesse il Venezia di Ardizzon. 

 

 

A 27 anni però Patrizio aveva ancora delle buone cartucce da …sparare. Così Bonafè risale al Modena 77-78 in serie B, dove  ritrova l'amico Rimbano ex Varese. Purtroppo è un Modena a scartamento ridotto, che pur passando da mister Pinardi a Becchetti retrocede. Due retrocessioni di fila schianterebbero anche un toro, invece Patrizio Bonafè ha l'ultimo sussulto: la serie A col Vicenza 78/79 allenato dal suo estimatore GB Fabbri, che ha chiamato anche Secondini, altro ex Piacenza.

 

 

Per Patrizio la soddisfazione di aver giocato a fianco dell'emergente Paolo Rossi (15 gol), nella sua ultima stagione in serie A, queste sue 5 partite speciali: col Verona 0-0,  a Torino 4-0 (tre gol Pulici e uno Graziani), col Milan 2-3, a San Siro con l'Inter 0-0, a Napoli 2-2.
Per i vicentini fu una stagione alla continua ricerca della salvezza, ma culminata con una amara retrocessione ( peggior differenza reti rispetto al Bologna).

 

 

Avrebbe voluto tornare a vincere Bonafè, anche …scendendo di categoria. Per questo ci ha provato. In C2 con la Pro Patria 79/80 del presidente Marcora, invece fu metà classifica mentre vinsero i canarini del Modena.
Per Bonafè e la Pro Patria del neo presidente Colombo non andò meglio la stagione 80-81 quando vinse la Rhodense.
Per il nostro Bonafè la 'svolta lavoro -famiglia' ferma il calciatore e lo riporta a Piacenza, dove Carmen e i figli Massimiliano e Andrea avranno il loro habitat naturale.

 

 

Qualche tempo fa Patrizio mi ha detto:<<Adesso faccio il nonno qui a Piacenza,  mentre il calcio è passato dal …divertimento al business>>.
Ma era un eufemismo, perché comunque la sua passione per il calcio lo ha fatto 'scendere in campo' ancora per tante domeniche e tante stagioni.

 

 

Tra l'altro si può dire che Bonafè abbia smesso da vincitore, perché (dopo qualche torneo interbancario fino al 1983,  quando nell'84-85 è stato mister Caorso in Prima, la squadra 'nucleare' vinse con Bonafè allenatore-giocatore e salì in Promozione.

Poi la vita calcistica di Bonafè ha fatto il suo corso, come allenatore di tante squadre dilettanti del piacentino.

 

 

Vale a dire Pianellese 86-87 e Gragnano 87-88 (subentro in Seconda categoria), S.Nicolò 88-89 in Promozione , subentro in Promozione a cercare salvezza), Salsomaggiore 89-90 in Promozione), quindi Podenzano 91-92 in Eccellenza (subentro a cercare salvezza), ancora Podenzano 92-93 in Promozione. Quindi dal 95/96 tre stagioni col Carpaneto (il primo vincente in Seconda poi due in Prima)
Ma la storia continua tra Piacenza e dintorni, vedi l'attuale Valnure P.V.B (da due stagioni in Prima).

 

 

Di tutto questo abbiamo parlato più volte, anche la vigilia di Natale, quando, da …Patrizio qual è, Bonafè da Taglio di Po e signora Carmen da Scardovari, mi hanno regalato la visita e le confidenze che hanno raccolto in album fotografici. Così, con un caffè e con la stessa semplicità con la quale Bonafè è abituato a familiarizzare con gli amici tajanti, in occasione dei tradizionali match tra Vecchie Glorie Tagliolesi.

 

 

DICONO di BONAFE' PATRIZIO

SCABIN ANTONIO
E' stato un caposaldo del Contarina degli anni '60. Un centrocampista play maker con l'anima del regista e dell'allenatore. Non a caso poi è stato vincente 'stratosferico' col Donada storico, oltre ad essere stato il mister delle più blasonate squadre polesane, dal Rovigo all'Adriese, dallo Scardovari alla Tagliolese, e dintorni, dal Chioggia al Legnago.

 

 

Quando Bonafè è tornato da Bolzano è ripartito poi dal Contarina 66/67 dove, in Prima categoria, Toni Scabin lo ha visto sbocciare al suo fianco:<< Era giovane Patrizio e in quel Contarina era in buona compagnia, da Cester a Barbieri e a Trapella che faceva cose eccezionali ma che non ha fatto la strada che poteva fare.

 

 

Ebbene Bonafè era un giocatore estremamente 'razionale', lui sapeva fare la sponda se c'era da fare la sponda, sapeva crossare se c'era da crossare, sapeva fare lo spunto vincente se era in zona gol. Un giocatore ancora in crescita ma, ripeto, dotato di grande razionalità. E' stato anche convocato con me nella Rappresentativa veneta>>.

 

 

Del provino nel quale Bonafè è stato selezionato dal Verona, ecco che Toni Scabin svela un aneddoto:<<Quel giorno il Verona dei Liedholm e Di Brino era venuto a Contarina per vedere nel provino il 'centravanti che segnava molto' Silvano Cester, che però non poté liberarsi dal lavoro. Ovviamente Bonafè dimostrò le sue qualità e si meritò la fiducia di Nils Liedholm che lo portò al Verona e che poi ha avuto Patrizio al Varese>>.

 

 

BONAFE' MASSIMILIANO

Dei due figli di Patrizio, il primogenito Massimiliano è quello più 'normale' dal punto di vista calcistico. L'altro, Andrea, nato a Varese nel 1974, è stato presto una 'promessa'  fin da giovane, tant'è che è approdato all'Inter, dove ha giocato nel 1990 negli Allievi prima di rientrare nel 'Mondo Dilettante' da attaccante in C2 nell' Oltrepo, pavese, meritando comunque la convocazione nel 1991 nella Nazionale Under 18 di mister Bet.

 

 

Invece Massimiliano, che è nato ad Adria, ha avuto la fortuna di 'viaggiare' nel calcio assieme a papà Patrizio.
<< Ho avuto papà come allenatore  per tre stagioni, sempre al Carpaneto, nel piacentino. La prima vincendo il campionato di Seconda categoria e le successive disputando ottimi campionati di Prima. I rapporti col papà/allenatore furono sempre buoni, anche perché l´impegno era interpretato da parte di entrambi in maniera abbastanza professionale. Quindi non ci si creava problemi a vicenda. Grazie anche ai compagni di squadra, amici che ancora oggi frequento, furono probabilmente i tre anni migliori dal punto di vista del divertimento e del rapporto con il gruppo>>.

 

 

Poi Massimiliano ha avuto altri allenatori, ma adesso che, impiegato in una cementeria, allena il Quarto, compagine di Seconda categoria, fa un parallelo:<< Mi riesce naturale ispirarmi ai metodi di mio padre, perché è stato capace di trasmetterci la sua esperienza professionistica. A ragion veduta posso dire che la sua competenza sia di manifesta superiorità rispetto alla vasta schiera di allenatori (me compreso) che improvvisano schemi tattici sui campetti di provincia>>.

 

 

Perché mai allora Patrizio Bonafè,  come allenatore, non è approdato ad una grande squadra?
Massimiliano libera una risposta:<<Credo non abbia gestito al meglio la possibilità di
continuare ad operare nell'ambiente. Non è sceso a compromessi e non ha avuto, nemmeno in parte, il cinismo di coloro che, anche nel calcio, per così dire non mollano la poltrona. E che serve per poter continuare quindi come allenatore o altro ruolo a livelli professionistici>>.

 

 

Ma avrà avuto rimpianti papà Patrizio…
E Massimiliano-figlio completa :<< Forse oggi perso tra i giocattoli dei nipoti e conformato
ai ruvidi fondamentali dei suoi compagni di partitelle estive o della domenica, il suo pensiero irrequieto ed ermetico si è un po' addolcito. Ma il rammarico di uomo cosciente che avrebbe potuto fare di più, rimane>>.

 

 

ROSESTOLATO DORIANO

Se il calcio fosse un tandem, quantomeno per aver vissuto fianco a fianco nel periodo giovanile, allora potrebbe chiamarsi Rosestolato-Bonafè. Spiega Doriano:<<Abbiamo giocato nella stessa squadra del Patronato di Taglio di Po, assieme a Bonzi e Duò e Arrigo Franoso; fino alla Juniores, poi io sono andato allo Scardovari e Patrizio Bonafè al Bolzano, chiamato da Guido Milani un altro tajante. Si vedeva già che Patrizio, destro e sinistro, aveva dei numeri in più>>.

 

 

Ma il tandem Rosestolato-Bonafè ha percorso anche altre strade familiari. Va in confidenza Doriano:<< Ci frequentavamo anche fuori dal campo, a Taglio di Po eravamo vicini di casa, e poi…tutti e due siamo andati a 'morosa' a Scardovari, tanto che lui sposò la Carmen e io la Milena, che erano amiche>>.
Anche per questo Patrizio Bonafè torna volentieri quando Doriano Rosestolato organizza le partite delle Vecchie Glorie Tagliolesi.

 

 

PRIMA APPENDICE FLASH STORY ( di Enzo Tortora, by Intrepido, 30.5.1974) / LINEA DIRETTA: PATRIZIO BONAFE’ , UN CENTROCAMPISTA LINEARE
Patrizio Bonafè, 24 anni, di Taglio di Po (RO), centrocampista. Il suo gioco é essenziale, privo di appariscenza, ma redditizio e positivo nella manovra collettiva. La vera carriera di Patrizio é iniziata con il Varese ('68-'69) e, salvo un anno passato nel Cesena ('70-71), é stata sempre di colore bianco-rossa. Con il Varese, Bonafè ha già conosciuto la Serie A e spera tanto di tornarvi presto.

 

 

LINEA DIRETTA: UN CENTROCAMPISTA LINEARE/
Si può diventare calciatore anche per una...varicella. La banalissima malattia che colpisce i bambini. Successe a Bonafè, ragazzino, chiuso in una stanza da giorni con il magone di non poter uscire e vedere giocare i suoi campioni prediletti: i calciatori della Juventus, così uno zio del piccolo, mosso a compassione andò da Nicolé e Charles e questi si recarono a trovare Patrizio. <<In quel momento - dice il giocatore, - giurai che avrei imitato le loro imprese sul terreno di gioco>>.

 

 

Ma, e lo dice anche il proverbio, fra il dire e il fare corre molta strada, e Patrizio dovette accorgersi che per fare il giocatore di calcio si doveva sacrificare fin da giovanissimo e la famiglia non fu più tanto d'accordo. La classe c'era anche se "rozza", chiua ancora in una grande esperienza, e nella "Tagliolese", la squadra di Taglio di Po, in provincia di Rovigo, dov'era nato, Patrizio dimostrò che nelle gambe aveva molto iù dei compagni che si dedicavano al calcio.

 

 

<<Nel 1965, avevo 15 anni, - racconta Patrizio; la "Tagliolese" mi cedette al Bolzano. Tutti mi dicevano che dovevo essere felice perché da quel momento iniziava la mia vera, grande avventura con lo sport, ma resistetti solo tre giorni, perché, alla mattina del terzo, la nostalgia di casa fu troppo forte. E zitto zitto feci la valigia, presi, proprio come un fuggitivo, il primo treno e me ne tornai a casa. Fu un grosso scandalo: i dirigenti del Bolzano non intesero ragioni e mi promisero atroci vendette, fra le quali quella di non restituirmi più il cartellino così da obbligarmi a scomparire dal mondo del cacio>>.

 

 

Poi, proprio per i buoni uffici del padre del ragazzo, il Bolzano 'presta' nuovamente il giocatore alla 'Tagliolese'. <<Vi rimasi un altro campionato: tanta passione, e neanche una lira. Dopo la 'Tagliolese' passai, sempre in prestito, al Contarina, altra squadra a due passi da casa, e nel frattempo studiavo ragioneria, secondo i desideri di mia madre che pensava che un bel 'pezzo di carta' valesse certo più di mille calci ad un qualsiasi pallone. Anche nel 'Contarina' riuscii ad esprimermi al meglio>>.

 

 

Poi venne il 'momento magico' che ricorre sempre nella carriera dei giovani. Liedholm, allora allenatore del Verona, organizzò un raduno di giovani promettenti che giocavano nelle squadre venete; una ventina in tutto, e fra questi anche Bonafè che superò la prova e passò nelle file giovanili della squadra veneta. <<Fu una vera folgorazione per me. Essere scelto tra tanti ragazzi che col calcio se la cavano ottimamente, mi fece comprendere che lo sport non poteva più essere per me solo un passatempo, ma diventava una ragione primaria di vita>>.

 

 

Ma per Bonafè al Verona, quell'anno, non ci fu né la fortuna, né gloria, anzi. un brutto incidente, uno strappo molto serio ai muscoli adduttori, lo tenne fermo da gennaio fino alla fine della stagione, così da impedirgli di scendere in  campo.
<<Furono giorni molto neri. Mi intristivo in un'attesa che mi sembrava non dovesse finire mai. Quante volte, amareggiato e avvilito, ho pensato di finirla col calcio!... poi la comprensione di Liedholm e dei miei genitori mi aiutava a ritrovare la fiducia nell'avvenire>>.

 

 

Poi Liedholm, che così grande parte ha nel destino di Bonafè, va al Varese e porta con sé il giocatore.
 <<Fu una grandissima prova di fiducia, perché non avevo mai potuto giocare ed esprimermi>>. E Bonafè esordisce durante una partita di Coppa Italia segnando un gol..
<< Durante il campionato '68-'69 giocai con la maglia dei lombardi quattro partite e firmai un gol. A fine stagione malinconicamente retrocedemmo in serie B. Fu una stagione all'insegna del riscatto, ma io vi giocai solo 12 partite, comunque fallimmo il traguardo della promozione. L'anno successivo dovetti assolvere il servizio militare entrando nella Compagnia Atleti a Bologna, così il Varese mi prestò al Cesena che era molto più vicino alla caserma di Varese dandomi maggiori possibilità di allenarmi regolarmente, o quasi.

 

 

 

Certo quello di allora non era neppure la controfigura di questo brillante, spumeggiante Cesena che  non solo a conquistato lo scorso anno la serie A, ma che vi ha poi disputato una bellissima . A quei tempi c'era parecchia disorganizzazione e si vivacchiava con la mentalità della squadra di provincia senza ambizioni e sogni. Un 'vivere' alla giornata che non si attagliava né alla mia personalità di uomo, né alle caratteristiche di giocatore>>.

 

 

L'anno successivo, il 1971, assolti gli obblighi militari fortunatamente ritornai al Varese, la squadra nel frattempo aveva compiuto il prodigio ed era risalita nella massima divisione. Fu però un campionato strano e deludente: giocai solo 16 partite anche se ero partito titolare. Durante la stagione ci fu il cambio dell'allenatore fra Brighenti e Cadé e queste cose lasciano sempre dei 'segni' anche sui giocatori. In più, a coronare un anno particolarmente sfortunato, mi infortunai alla caviglia e rimasi ingessato un mese>>.

 

 

Il Varese inspiegabilmente, fra mille e mille contestazioni per la maggior parte ingenerose, ripiomba nel purgatorio della serie B. Allora Guido Borghi, il presidente della società, prende una decisione coraggiosa: adotterà per il nuovo anno la 'linea verde' per dirla alla toscana. Largo ai giovani quindi: al loro entusiasmo, al loro grande desiderio d'affermazione.

 

 

Da quel momento il Varese Calcio non sarebbe mai più stato un 'cimitero d'elefanti' dove vacui fantasmi, dal passato fin troppo illustre, trascinavano le ultime briciole di una classe ormai spenta. La validità di questa decisione si trova nella classifica di questo campionato con un Varese saldamente proteso verso la massima divisione, trascinato da una massa di 'ragazzini' entusiasti che darebbero tutto quanto possiedono, e anche qualcosa ancora, per non lasciarsi sfuggire questo trionfo.

 

 

<<Certo che solamente quest'anno posso dire d' essere diventato un 'professionista' del calcio e questo non solo perché ho disputato il campionato finalmente come titolare, ma soprattutto per la nuova 'mentalità' che si é formata in me. Rigiocare il prossimo anno in serie A, come tutti si spera, é una grossa soddisfazione. Certo già altri hanno provato questa emozione esaltante anche più giovani di me, ma io in compenso ho anche la soddisfazione di aver contribuito a portare questa squadra vicino a questo difficilissimo traguardo>>.

 

 

In tanta gioia, però, Bonafè ha un grosso magone, un dispiacere profondo che quasi non vuole confessare nemmeno a se stesso che denuncia un 'male' antico che travaglia Varese città da molto tempo divisa dalla rivalità fra basket e calcio. Un basket titolato che ha dato ai varesini e all'Italia addirittura allori mondiali e un calcio molto più 'povero' ma che commuove perché frutto di tanta volontà e speranza da parte di tutti.

 

 

<<Siamo una squadra con un pubblico stranissimo, non ci segue e quando viene allo stadio lo fa con un senso di superiorità. Da noi gli incitamenti lasciano spesso il posto addirittura alle derisioni. Ho un magone terribile pensando a quello che succederà ad Ascoli quando la squadra sarà promossa mentre noi vivremo nel nostro solito clima di 'freddezza'. Capisco che Varese é molto vicino a Milano e molti sportivi preferiscono andare a vedere il Milan o l'Inter, ma questo certamente non ci consola e nella lotta per la promozione un po' più di partecipazione da parte dei tifosi varesini ci avrebbe aiutato moltissimo. Noi non giochiamo solo per i soldi: giochiamo soprattutto per le soddisfazioni di ordine spirituale che troppo spesso ci mancano completamente.

 

 

Queste mie parole non vogliono essere una critica arida, ma solo un appello ai nostri tifosi. Noi vogliamo loro molto bene e vorremmo, penso di poter parlare anche a nome dei miei compagni, che questi sentimenti venissero ricambiati. Un esempio: qualche domenica fa, in pieno periodo di referendum, siamo andati a giocare a Terni e abbiamo visto la città invasa da manifesti. Credevamo appunto si trattasse di qualcosa inerente al referendum, invece quei rettangoli colorati dicevano:<<Forza Ternana! Dobbiamo risalire in A>>.
<<Ecco, per una soddisfazione così, sarei pronto a sacrificare qualunque altra cosa...>>  

 

 

  

SECONDA APPENDICE FLASH STORY di Sergio Sottovia) / PANATHLON ADRIA & “PREMIO FAIR PLAY” ALLE VECCHIE GLORIE TAGLIOLESI : UN BEL MIX DI “SPORT & SOLIDARIETA”
La storia delle Vecchie Glorie Tagliolesi è ‘praticamente’ iniziata col match del 10.5.1994, vinto per 2-0 sul Bolzano , gol di Doriano Rosestolato e Moreno De Bei il glorioso ‘pescatore da Scardovari’.

 

 

 

Poi le amichevoli col Bolzano sono state diverse, sia in Polesine che in Alto Adige, dove hanno messo radici alcuni tajanti tra cui Guido Milani. Ma piano piano però lo spirito sportivo si è integrato con la solidarietà. 
Come quel 26 dicembre 1997 , quando le Vecchie Glorie Tagliolesi hanno disputato contro la locale squadra amatori dell’Ausonia una partita ‘ad offerta libera’ .

 

 

Organizzato in collaborazione con l’US Tagliolese, quel primo gesto di solidarietà ha fruttato la somma di 532.450 lire, interamente devolute al ‘Progetto Colfiorito’ , una delle località più colpite dal sisma che in autunno aveva devastato l’Umbria e le Marche.  . 
Da allora, ogni anno, nel giorno di Santo Stefano, le Vecchie Glorie Tagliolesi organizzano un’amichevole sempre all’insegna della solidarietà.

 

 

Per la cronaca in quella prima squadra di Vecchie Glorie Tagliolesi hanno giocato: Nonnato, Rossi P.L., Doati, Lazzarin, Raminella, Pasetto Renzo Rosestolato Doriano, Paganin, Veronese, Bonafè Patrizio ( quello del Varese, Verona, Vicenza e Piacenza) , Negri, Pattaro, Bonzi Bruno, Duò, Siviero, Moretto, Milani F., Pregnolato E.
Sempre per la cronaca il match ha visto il successo dell’Ausonia per 3-1 ( reti di Finotello, Domenicale e Pozzati Daniele, mentre per le Vecchie Glorie ha segnato Doriano Rosestolato, giocatore – allenatore).

 

 

Sono passati quasi 15 anni da quel primo match e le Vecchie Glorie ne hanno fatto di …strada, anche nel senso di chilometri, visto che lo spirito di gruppo ha visto i Tagliolesi percorrere le strade dell’amicizia fino a Bolzano, Cesena, Fagnana UD, Castel di Godego e Borghighera (dove hanno conquistato un prestigioso terzo posto in un torneo internazionalizzato dalle presenze di società inglesi, francesi e svizzere).
Senza contare che partecipano al campionato Amatori UISP nel girone ferrarese – emiliano.

 

 

Un club, le Vecchie Glorie Tagliolesi, di cui è presidente Aldo Bagatin coadiuvato dai segretari Pier Luigi Rossi ( amministrativo) e Luigi Pietropolli (tesseramenti) , e dall’allenatore Doriano Rosestolato di cui è vice Alessio Ferrari.
Per la cronaca, nella primavera di quest’anno Pietropolli, esperto di tesseramenti, ha snocciolato l’intera rosa, con questi relativi nomi e cognomi. PORTIERI: Gottardo Stefano, Ferrari Alessio. DIFENSORI: Rossi Pier Luigi ( capitano), Pietropolli Luigi, Passarella Marcellino, Bonzi Bruno ( gli organizzeranno una …partita d’addio), Cattozzo Emanuele, Marchesin Giuseppe e Giovanni, Guarnieri Sandro.

 

 

CENTROCAMPISTI: Paganin Paolo, Girotto Giulio, Lazzarin Matteo, Pozzato Maurizio, Guarnieri Marco, Zucchi Vinicio, Canella Lucilio, Belloni Graziano, Freguglia Franco, Pasetto Renzo, Lazzarin Angelo ( punta di diamante, ma soprattutto ex promessa dell’Empoli che seguendo la sua vocazione, il 24 maggio 2008 ha avuto la ‘gioia’ di celebrare la sua prima messa proprio a Taglio di Po). ATTACCANTI: Stoppa Giorgio, Finotti Roberto, Crepaldi Maurizio, Zagato ‘Zigoli’ Raffaele, Negri Rossano, Mantovani Virginio, Birolo Renzo.

 

 

Gente allenata, le Vecchie Glorie Tagliolesi (da 8 anni a questa parte partecipa al Campionato UISP Over 35 in terra emiliana), ma soprattutto orgogliosi di aver vinto 2 Coppe Disciplina.
D’altra parte Doriano Rosestolato, a conferma che niente capita a caso, ci ha mostrato il DECALOGO delle Regole di Convivenza del Gruppo che sono: 1) Tolleranza; 2) Rispetto verso sé stessi e verso gli altri; 3) Partecipazione e Collaborazione; 4) Senso del Dovere; 5) Non c’è spazio per gli isolati e gli individualisti; 6) Bisogna saper vivere nel gruppo; 7) Intraprendenza e Decisione; 8) sempre Vigili e Tempestivi; 9) mai distratti o superficiali; 10) Rispettate gli altri e sarete rispettati.

 

 

Tanti GESTI di Sport & FAIR PLAY , quelli delle Vecchie Glorie Tagliolesi che , all’insegna della solidarietà e dell’amicizia, hanno coinvolto in amichevoli speciali anche le Vecchie Glorie del Bologna, dove c’era il polesano Rimbano a fianco di Bulgarelli, Perani, Riccardo Villa & Co.  Anche per questo nel tradizionale appuntamento di Santo Stefano, sfruttando le ferie natalizie, di solito fanno una ‘capatina’ a Taglio di Po campioni storici locali come Patrizio Bonafè, Cristian + Eri Boscolo, Giuseppe Pregnolato e Dario Lazzarin.

 

 

Tutto all’insegna della familiarità, al fianco della Us Tagliolese dei presidenti Fiorito Bellan e Archimede Finotti con la presenza istituzionale dei rappresentanti dell’amministrazione comunale, fino all’attuale sindaco Margaret Crivellari e all’assessore allo sport Renato Pregnolato.
Come è successo a giugno 2008, quando le Vecchie Glorie Tagliolesi hanno organizzato ancora una volta una ‘partita della solidarietà’ per aiutare lo ‘sfortunato Paolo’ figlio di quel Roberto Pasetto che è stato sia giocatore che allenatore tajante.

 

 

E il fatto che nei ‘tre tempi’ disputati, assieme alle Vecchie Glorie Tagliolesi e alla superstar tajante Vigor Bovolenta l’olimpionico della pallavolo,  siano scesi in campo sia quelli della  squadra di Delta Radio che tanti ‘campioni storici’ del calcio nazionale ( come Massimo Albiero, Costante Tivelli, Fabio Garbin, Giuseppe Pregnolato) sta a dimostrare che il FAIR PLAY promosso da Doriano Rosestolato & Company ha fatto davvero proseliti.

 

 

EXTTRATIME by SS/ In cover Patrizio Boinafè come l’ho fotografato in una delle sue ‘ordinarie’ partecipazioni nelle amichevoli per solidarietà a Taglio di Po con le Vecchie Glorie di Doriano Rosestolato.
Lo stesso che proponiamo in apertura di fotogallery in tandem quando entrambi erano giovani tajanti, prima che Partrizio Bonafè partisse per quel mondo prof che vi proponiamo certificato in kit by wikipedia.
Tempi di gioventù, quando Patrizio Bonafè ( in foto col pallone tra le mani) giocava con la Tagliolese 1965 in maglia rossa , oppure quando era in foto trio ‘griffato’ Pejo e in trio con i fratelli Nevio e Arrigo Franzoso ( il mitico ‘Fogo’, papà di Geminiano ora mister della Tagliolese) .
Tempi di gioventù che certifichiamo ancor con Bonafè ‘citato’ da Il Gazzettino e in tandem kit con Silvano Cester nel Contarina, prima del volo di Patrizio nel Verona ( perciò eccolo in kit tra …salto ostacoli e palleggio).
Da questo momento Patrizio volerà alto per una lunga carriera nel Calcio Prof, tant’è che a posteriori poi il Coni di Rovigo by Beppe Osti lo ha premiato nel 2006 come ‘Calciatore Polesano in Serie A’ ( perciò ecco Patrizio in trio flash col sottoscritto e lo stesso Beppe Osti) .

 

 

 

A questo punto certifichiamo il lungo periodo di Bonafè nel Varese con una serie di flash sia in bianconero ch a colori, con immagini che non hanno bisogno di speciali didascalie visto nomi e date indicati nei file, relativi peraltro a Personaggi conosciuti come Bettega & gentile o i polesani Italo Bonatti & Angelo Rimbano.
Tutti Personaggi noti di un Varese per il quale Bonafè ha vinto da giovane ( vedi foto Torneo di Biella con capitan Rimbano) e anche da ‘maturo’ .
Per la cronaca la foto col ‘taglio’ già pubblicata su questo sito www.polesinesport.it è stata riportata così by wikipedia con la seguente didascalia-spiegazione:<<  Una formazione del Varese nella stagione 1969-1970, 1º classificato nel campionato di Serie B (promosso in Serie A) e 4º classificato in Coppa Italia. In piedi (da sinistra): Dellagiovanna (capitano), Braida, Dolci, Perego, Bettega, Carmignani. Accosciati (da sinistra): Bonafè, Bonatti, Morini, Rimbano, Sogliano. >>.E poi con la seguente indicazione:<<ULTERIORI DETTAGLI ( riferimento alla Foto con ‘taglio’ ripubblicata da wikipedia) / PUBBLICO DOMINIO_sconosciuto - Sergio Sottovia, Transpolesana "Grandi Marche": cioè Italo Bonatti, Vittorio Pirani, Saul "Condo" Malatrasi, Lauro Pomaro..., su polesinesport.it, 8 febbraio 2013.>>
A questo punto concludiamo il capitolo Varese mostrando Patrizio Bonafè capitano nel canonico sorteggio con l’arbitro , prima del match Bologna- Varese terminato 1-1.

 

 

 

E passiamo a proporvi Bonafè in una lunga serie di foto in bianconero con la maglia del Cesena, che peraltro dimostrano le qualità tecniche del Patrizio originario di Taglio di Po.
Tempi propedeutici alle annate di Bonafè con mr GB Fabbri, che a Lido Estensi ( vedi foto 1972) riusciva a calamitare in ‘conviviale’ tanti giocatori del Nord Est , come Bigon & friends e compreso Bonafè ( primo a sx accosciato),
Anche perché Patrizio aveva conosciuto GB Fabbri già al Cesena ( era subentrato in corsa) , e poi lo avrà anche al Piacenza oltre che al Vicenza.
Perciò in ricordo dei bei tempi del Piacenza, ecco in maglia azzurra le Vecchie Glorie di GB Fabbri con Patrizio Bonafè in prima fila.

 

 

 

E allora con riferimento al Piacenza ‘griffato ‘ Puma ecco tre flash team, prima di proporlo in foto Album Panini nel Modena 77/78 ancora insieme all’amico polesano Angelo Rimano. E poi Bonafè in altre due foto Modena stavolta in bianconero ( col Mr a bordo campo e in versione playmaker) , per passare poi a onorare Patrizio in tandem con Paolo Rossi nel Vicenza di GB Fabbri , di cui proponiamo anche due foto team ( bianconero Top 11 e poster biancorossi) .
A questo punto si chiude il capitolo Bonafè –giocatore ( eccolo premiato by Lady con tanto di targa) e passiamo al Bonafè allenatore come da sua partecipazione al Corso a Coverciano ( vedi due flash in bianconero) .
Poi è un lungo viaggio da allenatore tra Piacenza & Dintorni che certifichiamo con Bonafè mr del Carpaneto ( maglia bianca) e del team griffato SIPA ( maglia rossa).
Ma è anche il tempo di certificare Patrizio Bonafè giocatore interaziendale sia a Piacenza che tra le Vecchie Glorie a Taglio di Po anche verso il Terzo Millennio ( vedi tre flash a colori tra le immagini di Patrizio in tandem prima con Luciano Zanella e poi col sindaco Marco Ferro) .

 

 

 


E dopo avervi proposto il recente Bonafè a Piacenza mentre in summertime 2016 premia Matteo Pastorino , mister della Sampdoria, nel cerimoniale del Trofeo Burzoni,
ecco la certificazione by Wikipedia che il primo Link-Note che lo riguarda è proprio questo sito www.polesinesport.it .
Insomma ‘finalmente’ abbiamo dedicato al tajante Patrizio questa specialissima e completa Bonafè Story, sia perché Patrizio se lo meritava e sia perché proprio in questo giorni questo web site ha raggiunto 500/MILA contatti e le oltre 800/MILA pagine viste, senza puntare su Facebook e Twitter ma grazie soprattutto a speciali Storytelling come queste.

 

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it