Pescasportiva & Fair Play/ Vedi No-kill (no uccisione) e Catch & Release (cattura e rilascio ) /Come sul Cavo Maestro a Castelnovo Bar.


30/08/2015  

E’ questa un story che parte dalle “alborelle e carassi” liberate nella gara organizzata by Bianchi & Furini a Castelnovo Bariano con i baby fishers sul Cavo Maestro.
Così lo spunto by Franco Rizzi diventa bi-ciclopedico. Avevo già raccontato gare di campionato del mondo con la partecipazioni di ‘Pescatori Made in Polesine”, avevo parlato di pesca all’inglese e di roubajsienne intervistando più volte Angelo Nolo e Arnaldo Terribile presidenti evergreen della Fipsas Rovigo di cui sono stato anche …revisore dei conti ovviamente a titolo gratuito.
Insomma avendo visto saldi iniziali e saldi finali concretizzatisi nel bilancio tra entrate e uscite, residui passivi e residui passivi, era facile  e naturale fare una ‘sintetica relazione’ sulla passione dei pescasportivi che nel Polesine hanno tante …acque tra Adige e Po.
Parliamo delle acque interne, dal Collettore Padano al Tartaro e appunto il Cavo Maestro di cui ci parla prof. Franco Rizzi nel suo reportage sulla gara di Castelnovo Bariano riservata ai baby pescasportivi, praticamente gli storici ‘Pierini’ che rappresentano il settore giovanile nella disciplina che in Polesine viene promossa datante società storiche,  dalla Nebola di Polesella al Tritone, dall’Apollo 11 all’Urada, da Quelli di Lusia e Lendinara a Quelli di Adria e Loreo, da Quelli bassopolesani e di Rovigo a …etc etc, di cui magari vi proporremo qualche articolo storico, di quando scrivevo da ‘corrispondente’ per il Resto del Carlino.
Invece in questa occasione vogliamo partire dal nostro punto d’appoggio targato “CASTELNOVO BARIANO, GARA DI PESCA, BABY PROTAGONISTI”, in località Torricella e in occasione della 146esima Fiera di San Rocco nel comune altopolesano.

Per sottolineare il particolare spirito di Fair play di pescasportivi che sempre più si affidano al “No-kill” e al “ Catch & Release”  per confrontarsi sportivamente nel rispetto dell’ambiente e della natura.
Ecco perché, solo dopo questo preambolo, vi proponiamo in sequenza trio kit news il ‘valore’ della pescasportiva in questa rubrica Mail & Fair play, mixando il Franco Rizzi reportage con quanto scrive wikipedia sulla “Pesca” sottolineandone le sue sempre più consolidate attenzioni al No-kille al Catch & Release che caratterizzano sempre più le gare tra pescasportiva.
Come appare peraltro anche dai volti dei baby protagonisti nella gara sul Cavo Maestro a Castelnovo Bariano che perciò vi proponiamo in fotogallery nel cerimoniale delle premiazioni by Bianchi & Furini con la significativa presenza di Massimo Biancardi in veste istituzionale. 

PRIMA MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 29.08.2015)/ CASTELNOVO BARIANO, GARA DI PESCA, BABY PROTAGONISTI
<< La 146a fiera di San Rocco è  stata inaugurata con la tradizionale gara di pesca riservata a bambini e ragazzi; premiazioni alle 18 di sabato 29 agosto e competizione disputata dalle 16 in poi sul Cavo Maestro in località Torricella. Riconoscimenti a tutti i partecipanti.
Gli organizzatori Massimo Bianchi e Fulvio Furini, tirando le somme del riuscito evento, si sono dichiarati “soddisfatti della qualità del campo di gara, dei numero degli iscritti e del livello tecnico, C’era un gran caldo ma tutti i concorrenti, assistiti dai genitori, si sono affrontati con serietà e passione, gareggiando sportivamente nell’esaltazione dell’ambiente e delle regole agonistiche.
Sono stati catturati in gran quantità alborelle e carassi, rimessi in acqua dopo la pesatura. Un bel pomeriggio all’insegna della socializzazione e della natura”.
I RISULTATI.
Categoria Pulcini. 1° Davide Bertolani (2,640 kg di pescato) 2°  Mattia Franceschetti (1,720) 3° Riccardo Mazzali (1,540).
Categoria Ragazzi. 1° Diego Cavobianchi (2,.015) 2° Michael Bianchi (1,550) 3° Lorenzo Dipaola (1,310).
Categoria Giovani. 1° Andrea Zanella (2,880) 2° Marco Barbini (1,980) 3a Veronica Simi (1,570).



SECONDA MAIN NEWS “PESCA FLASH STORY” – PRIMA PARTE  ( by www.wikpedia.it ) CATEGORIE DI PESCATORI & IL FAIR PLAY DELLA PESCASPORTIVA / Grazie al NO-KILL No-kill cioè (pesca) senza uccisione e del CATCH & RELEASE ovvero cattura e liberamento.

CATEGORIE DI PESCATORI
La pesca sportiva si suddivide in:
pesca di superficie
pesca subacquea
pesca dalla barca

Entrambe le categorie sono accomunate nella stessa federazione sportiva, la FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee). L'etica della pesca sportiva pone colui che la pratica (pescasportivo) in condizioni di parità con la sua preda. Chi pratica la pesca sportiva nella sua autenticità non si pone come unico obiettivo di catturare pesce per nutrirsene, ma cerca la sfida nella cattura stessa; ne è la prova il recente diffondersi del No-kill cioè (pesca) senza uccisione e del Catch & Release ovvero cattura e liberamento.

Il "No-Kill" è una particolare regolamentazione adottata specialmente nelle acque cosiddette "a salmonidi" e che prevede che ogni pesce catturato venga rilasciato. Il "Catch & Release" è il complesso sempre in evoluzione di quegli accorgimenti che, se adottati dal pescatore di superficie, favoriscono la sopravvivenza del pesce catturato e rilasciato. La continua evoluzione dei suddetti accorgimenti è dettata dalla volontà di garantire la sopravvivenza del pesce; attualmente tale garanzia manca in quanto una percentuale non bene identificata delle catture può riportare ferite tali da causarne la morte per via dell'impossibilità ad alimentarsi.

Per quanto riguarda la pesca subacquea essa pur non permettendo il "Catch & Release", offre la possibilità di evitare di catturare le prede che non hanno valore gastronomico o venatorio, ed in ogni caso di selezionare preventivamente le prede di cui effettuare la cattura.

Il vero pescatore sportivo è rispettoso delle leggi che regolano la sua disciplina (misure minime, divieti di pesca, pesci in pericolo estinzione, etc.) e della natura stessa. Per molti pescatori sportivi, in effetti, gioca un ruolo fondamentale nella propria passione l'ambiente di pesca, a volte più della quantità di pescato.[senza fonte]
Inoltre esistono degli accorgimenti nelle varie tecniche di pesca sportiva che permettono di selezionare in anticipo le prede da catturare evitando catture indiscriminate e prede sottomisura (ad esempio la misura degli ami, il tipo di esca... e nella pesca in apnea la possibilità di vedere la preda prima di scoccare il tiro per valutare la specie e le dimensioni). Comunque il pescatore sportivo, in quanto tale, non trae profitto economico dalla pesca e non cattura prede di cui poi non si ciba, integrandosi quindi nella catena alimentare che lega tutti gli esseri viventi.



TERZA MAIN NEWS “PESCA FLASH STORY” – SECONDA PARTE  ( by www.wikpedia.it ) / NO-KILL o CATCH & RELEASE : CARATTERISTICHE SPECIFICHE DELLE DUE TIPOLOGIE NEL DETTAGLIO

Il No-kill (o Catch and Release – letteralmente "Prendi e Rilascia") è una filosofia di pesca diffusasi da pochi anni che svincola definitivamente la pesca sportiva dalla sua anziana parente commerciale e "nutrizionale".
Diffusasi recentemente è oggi applicata sempre da un numero crescente di pescasportivi e consiste nel rilasciare il pescato immediatamente dopo la cattura procurandogli meno danni possibile. Al pescatore resta una foto e l'emozione vissuta, al pesce la libertà di tornarsene in acqua. La pratica del "Catch and Release", è particolarmente diffusa nelle tecniche di pesca a mosca, spinning e carp fishing, e adotta una serie di regole precise per recare il minor danno possibile al pesce catturato: utilizzare ami singoli senza ardiglione, bagnare le mani prima di toccare il pesce per liberarlo, maneggiare comunque il pesce il meno possibile (ideale sarebbe liberarlo senza toglierlo dall'acqua e senza toccarlo, facendo leva unicamente sull'esca o sull'amo).

 

Regole principali del No-Kill
Uso di ami singoli e senza ardiglione

Gli ami multipli (ancorette) e gli ami con ardiglione provocano al pesce ferite gravi che ne mettono in pericolo la sopravvivenza. Usando ami singoli e privi dell'ardiglione potremo slamare più facilmente il pesce e senza provocargli danni. Pur facilitando la slamatura, gli ami privi di ardiglione, sono in grado di provocare danni di una certa entità, specie a carico delle strutture della bocca e della gola del pesce, che, nei casi più gravi, muore a causa dell'impossibilità di alimentarsi o per la gravità delle ferite riportate, soprattutto in conseguenza del combattimento. Anche se il pesce riesce a sopravvivere andrà incontro ad un periodo di stress alimentare che potrebbe pregiudicarne la condizione. Normalmente l'amo senza ardiglione aumenta in modo significativo la percentuale di slamature durante il recupero del pesce.

Recupero e liberazione del pesce velocemente
Il pesce durante il ricupero lotta strenuamente per liberarsi. Questa lotta impari provoca uno stress grave con rilascio di un livello eccessivo di acido lattico. Sintomo di questo stress eccessivo causato da un ricupero lento è la posizione che il pesce assume dopo esser stato rilasciato: sta fermo a lungo e, nei casi più gravi, si abbandona in posizione orizzontale alla corrente. Ugualmente importante è la slamatura veloce favorita dall'assenza dell'ardiglione sull'amo. Il pesce può sopravvivere fuori dell'acqua solo per pochi minuti ed è opportuno ridurre questo tempo a pochi secondi, e comunque dove possibile è consigliato tenere il pesce in acqua.

Tenuta del pesce in acqua

Se nel recupero portiamo il pesce sin sotto riva, specie se sabbiosa o sassosa, ciò potrebbe provocare ferite causate dagli urti o dallo sfregamento su di una superficie ruvida. Rammentiamo che la pelle del pesce è ricoperta da un muco protettivo e che la perdita di questo muco causata dallo strusciamento sul terreno può determinare infezioni da parassiti. Il pesce va quindi rilasciato mentre è ancora in acqua.

Maneggiamento delicato e con mani bagnate[modifica | modifica wikitesto]

È essenziale non toccare il pesce con le mani asciutte: subisce un shock termico dovuto alla differente temperatura del nostro corpo (36°) rispetto alla sua che è poi quella dell'acqua dove vive. Bagnarsi le mani riduce abbastanza lo shock termico ed evita anche l'asportazione del muco superficiale.
La delicatezza e l'attenzione nel maneggiarlo è altrettanto importante: non mettetegli le dita nelle branchie e non stringetelo. Il guadino, ma solo se ha una rete senza nodi, può essere d'aiuto purché si stia attenti a non far impigliare le maglie della rete sulle branchie.

Slamatura

Oltre a farlo delicatamente e velocemente mantenendo il pesce in acqua, è opportuno utilizzare delle pinze (ottime le pinze emostatiche che si acquistano con pochi euro).
Il pesce allamato profondamente (allamato cioè non sulla bocca ma nell'esofago) non deve essere slamato. In questo caso la slamatura provoca ferite assai gravi in parti vitali: è meglio tagliare il finale. A questo punto il pesce sarà nuovamente libero, potrebbe riuscire ad espellere l'amo attraverso l'ano (facilitato dall'assenza degli ardiglioni) anche se sarà assai più probabile che i danni riportati durante il combattimento all'apparato digerente lo portino rapidamente alla morte.

Rianimazione

Se il pesce è esausto non va lasciato andare immediatamente: occorre mantenerlo in acqua tenendolo con le mani e contro corrente.
Muovendolo un po' in avanti ed indietro faremo entrare l'acqua e quindi l'ossigeno nelle sue branchie e lo rilasceremo solo quando inizierà a muoversi da solo cercando di liberarsi. Consigliamo un recupero veloce della preda per non stancarla troppo.
Questa filosofia sembra piacere anche ad alcune associazioni ambientaliste che, come ad esempio nel caso del fiume Nera, appoggiano o addirittura si fanno carico dell'istituzione di tratti di fiumi o torrenti riservati al No-kill, per pescare nei quali è spesso necessario pagare una quota (a volte anche rilevante) per ottenere un permesso oltre l'ordinaria licenza di pesca[1].

Alcuni ritengono che se la pesca è considerata uno sport, il No-kill ne rappresenti la filosofia più autentica.

Altre associazioni animaliste considerano il "No-kill" come una pratica inutile e sadica che, anche se quasi mai porta alla morte immediata dell'animale, gli infligge comunque delle inutili sofferenze solo per appagare il protagonismo del pescatore. Secondo questa corrente di pensiero la pesca (a prescindere da come venga praticata) non è uno sport ma solo violenza e il "No-Kill" sarebbe una tortura poco accettabile sotto tutti gli aspetti[2].

EXTRATIME by SS/ La cover è per il baby fisher col suo ‘maestro’ Organizzatore.
Poi per quanto riguarda la fotogallery vi proponiamo innanzitutto gli All Baby Fishers in formato poster insieme a gli organizzatori Massimo Bianchi e Fulvio Furini e relativi rappresentanti istituzionali tra cui il noto Massimo Biancardi ( sun glasses , secondo da dx) sindaco di Castelnovo Bariano .
A seguire tutta una serie di flash in kit dedicati ai baby fishers , anche con Mamma e Organizzatori come nella foto dulcis in fundo con tanto di ‘tricolore’ come tavolo base per il medagliere delle premiazioni, con tanto di gadget tra cappellini e canne da pesca.

Franco Rizzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it