Polesine & La Grande Alluvione del 1951/ Raccolta di Testimonianze by Studenti. E Furlani da Canalnovo “parla” anche di Bellombra…


La storia siamo noi. Ma a volte basta uno spunto, una ‘raccolta di testimonianze’ ritrovate, una foto di Fausto Coppi & Gino Bartali che giocano in un DERBY Milan – Inter, due pagine speciali su La Gazzetta dello Sport firmate da Germano Bovolenta, e… riparte la “Storia Infinita”.
Alluvione del 16 novembre 1951, il POLESINE viene sommerso dalle acque del Po.
Stamattina venerdì 1 aprile 2011 ho deciso che era giusto fare “Memoria & Futuro” attraverso tutte le “Testimonianze raccolte dalla Classe III^  B della Scuola Statale Vincenzo Carravieri di Crespino“, anno scolastico 1991-92.
E ho pensato che ‘la cosa’ avrebbe potuto interessare degli amici di Roma, per essere pubblicato come “Rete di Perle”.
Poi al distributore di benzina ho trovato Walter Bellesia , campione italiano di Tiro a Segno e gli ho promesso che avrei pubblicato la sua storia, anche perché, signori, Lui aveva battuto Pellielo la superstar del tiro a segno italiano.
Ma lì, a Rovigo in attesa di ‘pagare’ , ho dato uno sguardo a La Gazzetta dello Sport e …cosa ti si legge? Una foto di Fausto Coppi e Gino Bartali col pallone tra le mani, assieme a Meazza e Girardengo con una sottostante didascalia che recita così:<< 1909 -1952 / Coppi contro Bartali. Arbitra Giuseppe Meazza. Coppi (sinistra) e Bartali (destra) in un derby per il Polesine alluvionato: è il 14 gennaio 1952.
Arbitra Meazza, il guardalinee è Girardengo. Sopra_ Milan – Inter 3-2 del 1909 FARABOLA >>.
Vado dal barbiere a Borsea e… penso che sia giusto farne lo scanner di quella foto storica, perché riguardava il nostro Polesine, ma che la sensibilità e la solidarietà merita di essere ‘mostrata’ perché è una ‘testimonianza’ che aiuta i bisognosi, che siano del Polesine o del Giappone o della Libia poco importa. Sempre bisognosi siamo/sono. Perciò vado all’edicola , prendo La gazzetta dello sport e rientro al mio posto…dal barbiere.
E chi ti ritrovo? Germano Bovolenta… Non dal barbiere, ma su La Gazzetta dello Sport, ovviamente! Nientepopodimeno che Germano Bovolenta che firma proprio quell’articolo degli “Speciali della Gazzetta dello Sport”. Cosa normale per la verità, quantomeno per Lui, a cui ho pensato quando ho titolato su questo sito la rubrica “Campionato io ti am@rcord” , parafrasando la sua splendida pubblicazione/Dvd by La Gazzetta dello Sport su  Trenta – Campionati- Trenta del Calcio italiano. A quel ‘signore’ di Germano Bovolenta che ha avuto la bontà di regalarmi la ‘presentazione’ del mio secondo libro Polesine Gol 2, così come Luca Gotti (ora vice di Donadoni al Cagliari) mi ha regalato analoga ‘presentazione’ per il mio Polesine Gol3.
E mettiamoci anche che Germano Bovolenta “Signore nel Nome della Rosa”, quando gli ho chiesto se potevo pubblicare le sue 30 schede-campionato by “Almanacco 1978 -2008” , mi ha detto …”fai pure”. Insomma, tutto il rosa della vita, per noi, avere la sua firma da “campionato io ti amo”.
A questo punto, mi sono riletto un flash su www.issuu.com (datato 30 ottobre 2010 quando si parlava della Tim Cup tra Fiorentina e Livorno) , dal taglio ‘tuttoviola’ che recitava così: <<All'improvviso Alfredo sorride. La mente è tornata indietro nel tempo. Un'altra volta e ancora per il calcio. "Sai che anche io ho giocato a calcio?" Mi dice, inaspettatamente. "Era nel 1951 per una partita di beneficenza per raccogliere fondi per l'alluvione che aveva colpito il Polesine. In campo si affrontavano la squadra di Bartali e quella di Coppi. Ero in quella di Gino, come portiere. Arbitrava Meazza. Perdemmo in campo, ma vincemmo fuori. Furono raccolti otto milioni di lire. Era il nostro modo di aiutare chi aveva bisogno>>.
Per tutto questo ho deciso che la “Raccolta di Testimonianze”  su “La Grande Alluvione del 1951” l’avrei pubblicata a puntate su questo sito www.polesinesport.it perché altrimenti avrei rischiato che quel POLESINE , quello ‘significativamente’ raccontato dagli studenti di un territorio tragicamente sofferente, sarebbe sparito non solo dalla nostra memoria ma anche dai nostri cuori.

In coda a tutte, sempre per la serie “Memoria e Futuro” metterò la cronaca datata venerdì 16 novembre 1951 sul “Giornale dell’Emilia” dal titolo “Spaventosa l’inondazione del Polesine” e poi tutto lo SPECIALE ALLUVIONE pubblicato venerdì 15 novembre 1991 su IL RESTO DEL CARLINO, cioè un Dossier con interviste/testimonianze sul “Quarantennale dell’Alluvione” tra le quali una del vescovo Marcello Rosina by Settimio Rigolin, di Primo Fantato da Frassinelle by Licio Boldrin, di Rovigo by Michele Manzotti, di Castelnovo Bariano by Franco Rizzi, di Bosaro by Sante Bonvento, di Papozze by Adelino Polo, di Severino Gardinale da Frassinelle by Licio Boldrin, di Bagnolo by Fernando Malagò, di Stienta by Gianpietro Valarini, di Ceregnnao by Osvaldo Pasello, oltre ad un racconto di Francsco Passarella e alla ‘testimonianza di Don Mario Qualdi raccolta dal sottoscritto Sergio Sottovia’ in una lunga passeggiata sul Po.
Perciò a questo punto, POLESINE, più che ‘terra’ vorrei diventasse “Storia emersa dalle acque”.
Un PROTOTIPO PER NON DIMENTICARE neppure le tragedie più recenti vedi il terremoto de L’Aquila e le ultime Alluvioni nel Veneto, tra Padova, Vicenza e Treviso.
Tutte storie da non dimenticare, e così , come era nello ‘spirito’ della ricerca ideata/realizzata dagli insegnanti della Scuola Statale “Vincenzo Carravieri di Crespino” , ecco che diamo “Memoria & Futuro” alle immortali “TESTIMONIANZE” raccolte da questi studenti della III^ B anno scolastico 1991-92:<< Beltrame Arianna, Bertti Nicola, Borgato Matteo, Cagnoni Maurizio, Carravieri Fabiola, Cavallaro Erika, Giaretta Eleonora, Mottaran Riccardo, Panin Massimo, Perosini Paolo, Perosini Simone, Pozzato Luca, Stecchi Stefano, Tomasin Erika, Tomasin Gabriella, Zagato Laura.>>
Perciò partiamo con la “Presentazione Ufficiale” e la “Prima Testimonianza”, perché allora erano passati 40 anni ed adesso ne sono passati 60, ma …”La Storia è infinita”.

PRESENTAZIONE UFFICIALE/ L’ALLUVIONE / 1951- 1991: QUARANTENNALE DELL’ALLUVIONE.
E’ ancora vivamente scolpito il ricordo di quel tragico evento che otto lustri or sono colpì il Polesine, quando le acque del Po ruppero gli argini a Occhiobello, sommergendo 100mila ettari di terreno, allagando più di 5mila case, distruggendo coltivazioni, 40mila capi di bestiame, provocando la morte di 88 persone.
Per la gente rivierasca, furono giorni di trepidazione; ma anche giorni di solidarietà, di voglia di ricostruire come prima, meglio di prima. Quei giorni, sedimentati nella memoria individuale e collettiva, filtrati dal tempo trascorso, rivivono i ricordi di chi ha vissuto “quei momenti” sull’argine, sul tetto guardando impotente il frutto di anni di fatiche cancellate dall’acqua.
Le pagine di cronaca dei giornali della epoca sono ricche di servizi su questo triste avvenimento, e noi come giornalisti dell’epoca, abbiamo voluto raccogliere testimonianze dirette da chi ha vissuto in prima persona quella vicende.
Abbiamo poi ricercato, a partire da diverse fonti, quelle immagini fotografiche che potessero in qualche modo farci rivivere l’accaduto. 
LA GRANDE ALLUVIONE/ IL PO ROMPE E IL POLESINE DIVENTA UN GRANDE LAGO
PRIMA TESTIMONIANZA/ DI LEONE FURLANI DA CANALNOVO IN VIA ANCONETTA (RACCOLTA DA ARIANNA BELTRAME)
<< Avevo ventotto anni, ero sposato ed abitavo a Corbola, lavoravo la terra e possedevo dei cavalli, mucche, galline e suini.
La gente passando per il paese ci avvertì che il Po aveva rotto, ma non sapeva ancora dove e ci trasferimmo tutti sull’argine per maggior sicurezza.
Avevo portato con me le cose più necessarie: vestiti, soldi e bestiame, ma le galline no, le avevo lasciate nel pollaio perché non avevo una gabbia; sull’argine c’erano molte altre persone, quasi tutto il paese.
Degli sfollati che passavano ci avvertirono che l’acqua stava per arrivare ad Adria e noi ospitammo una famiglia di Bellombra; c’erano anche due bambini di circa dodici anni, il padre e la madre a cui abbiamo offerto, per i sei mesi in cui sono stati da noi, una stanza dove dormivano, e mangiavamo tutti assieme.
Ogni giorno uno di loro prendeva una bicicletta ed una pentola e si recava nella piazza che era a due chilometri dalla nostra casa ed andava a prendere il cibo ed alcune cose necessarie che il governo metteva a disposizione.
I BAMBINI ANDAVANO A SCUOLA?
No, non potevano, perché le scuole erano anch’esse sommerse dall’acqua per cui le lezioni erano state sospese.
Prima di fuggire si erano preoccupati di caricare sul loro camion, gli animali ( mucche , cavalli) , ed alcuni vestiti, soldi ed altre masserizie e sono fuggiti.
Mi ricordo cje un giorno sono ritornati a casa a prendere le cose che si erano salvate, ma il camion rimase intrappolato nell’acqua che era arrivata a un metro circa. Poi li ho accompagnati con la mia barca e l’acqua aveva raggiunto due o tre metri e tutto era sommerso. C’erano rimaste solo delle persone anziane sul tetto di una casa ed avevano tanta fame: da giorni non toccavano cibo.
Non ho più saputo niente di quelle persone, so che hanno abbandonato la casa di Bellombra e sono andati ad abitare a Milano.

EXTRATIME by SS/ La cover è per i due Polesani in barca, sulle strade d’acqua del Polesine. Poi nella fotogallery mostriamo la emblematica raffigurazione della “sofferenza” nel disegno di Walter Molino sulla prima pagina del settimanale “La Domenica del Corriere” ( 2 dicembre 1951) , quindi la copertina libro “Cronache dell’alluvione” del polesano G.A.Cibotto. E infine la certificazione della solidarietà “Coppi & Bartali & Sportiva” datata 14 gennaio 1952 e ‘ripresa’ in data odierna dalla ‘ROSA’ a significare quanto sia importante il gemellaggio sport & solidarietà.
Anche perché con Meazza nell’Ambrosiana ha giocato il lendinarese Carlo Zoppellari e assieme a Costante Girardengo ha corso il ciclista Lauro Bordin, guarda caso da Selva di Crespino. Ma la ‘ROSA’ è più autorevole del sottoscritto, per cui le mie foto d’archivio by Zoppellari e Bordin arriveranno al… fotofinish.



Sergio Sottovia
www.polesinesport.it