Quando in Polesine, nel 1993, girarono il film “Dietro la pianura” dei registi Fontana e Girelli – SECONDA PARTE, con Remo Girone, Vanessa Gravina e Bisio/ Storie e interviste a Crespino e Rovigo + Anteprima Nazionale
19/10/2024
In questa Seconda Parte del reportage storico sul film “Dietro la Pianura” riportiamo tutto quanto il sottoscritto ha raccontato in occasione della sua “Anteprima Nazionale “ a Rovigo , avvenuta mercoledì 12 dicembre 1993 ai Cinema Odeon( ore 21,15) e al cinema Corso ( ore 22) giusto per soddisfare le tante persone che ho visto fare la fila, anche perché erano presenti sia entrambi i registi che i tre attori principali Remo Girone, Vanessa Gravina, Claudio Bisio.
E poiché per Il Resto del Carlino la notizia è stata ‘a tutta pagina’, vi propongo in sequenza tutti i relativi ‘testi-articoli- che ho scritto , sia con riferimento al film per quanto successo durante le riprese a Crespino ( anche tra la gente) che con riferimento all’intervista che sono andato a fare a Codevigo a casa del regista Gerardo Fontana, in prologo alla sopracitata ‘Anteprima Nazionale’.
Premesso che per ulteriori nostri commenti vi rimandiamo in calce al nostro tradizionale Extratime, anche con riferimento alla ampia gamma di immagini in fotogallery ( grazie alla passione fotografica di Michele Leprini, che mi ha accompagnato anche durante l’intervista a Codevigo) ci basta a questo punto proporvi in Prologo la sintetica SINOSSI scritta nel sottocitato dépliant di presentazione by Beppe Osti per “Dietro la Pianura” – anteprima nazionale.
SINOSSI DEL FILM – “DIETRO LA PIANURA” (ndr: così senza rivelare il finale del film, stimolava interesse e curiosità anche pre.-evento)
Martin e Bettina Bernhard sono due musicisti Alto-atesini, pianista lui e violoncellista lei. Sono diretti a Goriano, un piccolo paese della Bassa padana, per tenervi un concerto.
Durante il loro viaggio di avvicinamento , perduti tra le distese interminabili del Delta del Po, incontrano una ragazza molto giovane, Albertina Molon, che si offre di accompagnarli a Goriano. Lei stessa, infatti, essendo al nipote del Parroco, abita in quel paese.
La strana sorta di complice intimità che subito vien ea crearsi tra Martin ed Albertina sembra preludere a qualche evento straordinario. La sera ala concerto Martin non si presenta e la mattina seguente si scopre che anche Albertina è sparita. E’ poi fin troppo prevedibile che il cadavere della giovane ragazza riaffiori, di lì a qualche giorno , dalle acque del fiume Po : è stata strangolata.
Questo l’antefatto che mette in gioco i tre personaggi principali del film: cosa hanno a che fare con tutta la vicenda il solitario medico del paese, Paolo Brentano, amante della musica di Bach e ossessionato dagli accessori femminili?
O il commissario Antonio Costanza, che con la ragazza uccisa aveva una relazione clandestina? Ed infine Bettina Bernhard, la lunare quanto enigmatica sorella del pianista scomparso?
In un’atmosfera di cose non dette, di individui che hanno comunque qualcosa da nascondere , di eventi che non sono mai quello che sembrano, il film corre rapido verso la sua inevitabile e disarmante verità.
MAIN NEWS ( di Sergio Sottovia, Il Resto del Carlino, 29.12.2024) / DIETRO LA PIANURA //// COME IL MUNICIPIO DIVENTA L’HOTEL GLORIA
CRESPINO E’ STATO IL TEATRO PRINCIPALE PER LE RIPRESE CHE HANNO COINVOLTO ANCHE MOLTI ABITANTI
Piazza Fetonte è la piazza della pianura. L’ha scelta Gerardo Fontana, co-regista con Paolo Girelli del film << Dietro la Pianura>>.
E’ vasta e piatta, un teatro di posa con la Chiesa, il Palazzo municipale col colonnato egli altri palazzi che la chiudono tutta come palchi per assistere alla rappresentazione.
Lo sguardo di chi << vi entra>> non sale mai al cielo. Dietro la piazza, << dietro la pianura>> c’è la vita, i sentimenti della civiltà rurale padana, di quella che vive sulla sinistra Po. Così anche personaggi del cinema come Remo Girone il dottore, Claudio Bisio il commissario, Vanessa Gravina la violoncellista, la giovane Bettina, il prete Nestor Garay, girano attorno ad una storia con un delitto in cui tuti si sentono indiziati. Però non un film verità, anzi un ‘noir’ girato anche alla Sacca di Scardovari, all’isola del Bacucco, a Bergantino , a Rovigo.
Ma una troupe cinematografica come si muove nella quotidianità? Come coinvolge e come è coinvolta?
Deciso che la Piazza Fetonte sta bene per girare << Dietro la Pianura>> occorre la richiesta al sindaco con un certo anticipo.
Il regista e la scenografa spiegano le esigenze e, fatte le dovute verifiche, Pio Zambelli dà la disponibilità di Crespino.
<< Le garanzie fidejussorie e un minimo di deposito cauzionale aprono il rapporto.
<< Le riprese in Municipio - dice il sindaco Zambelli – hanno di certo impegnato anche il nostro personale in orari non consueti. Ma la convinzione che un film di una certa importanza ampliasse le conoscenze di Crespino all’esterno, è sempre stata alla base della nostra disponibilità>>.
Quasi due mesi è durata, seppur con intervalli , la presenza della troupe a Crespino.
Necessità del vivere, del vivere sul set e fuori dal set. Dove alloggiare e trovare luoghi scenici adatti.
Un gran lavoro, quello coordinato da Riccardo cardarelli , addetto alla produzione, che deve conciliare le idee del produttore Luca Santini e dei due registi, restando entro il ristretto budget di spese previste. Anche per questo gli interni inizialmente girati in Villa Verzolla si spostarono poi in Villa Quaglio. Gli attrezzisti al seguito combinano artigianità e professionalità.
Le scene che riguardano la canonica vengono girate in Municipio, peraltro esternamente trasformato in Hotel Gloria.
Per la ripresa delle scene nella chiesa arcipretale non c’è stato l’assenso della Curia.
Erano stati anche trasmessi i dialoghi relativi e per quelli non vi erano incompatibilità etiche.
Però poi - chiarisce Monsignor Qualdi – c’è stato soltanto la ripresa esterna nello spiazzo della canonica con un inseguimento della Polizia >>.
Sorride don Mario , lui che ha parlato di religione sia con Sgarbi che con Girone. Le diversità? Ovvio tante, anche caratteriali.
La curiosità della gente è salita di giorno in giorno I trenta della troupe pernottavano a Rovigo, al Granatiere e all’Europa Palace, mentre spesso mangiavano ee qualche volta cenavano alla Trattoria al Cacciatore da Feno a Crespino.
La titolare Lilianita Zampieri era ospitale tra la cucina e il pergolato.
<< La Vanessa voleva mozzarella leggera per non ingrassare – precisa Lilianita – Ma non erano difficoltosi. Al buongustaio Sior Roberto, capotavola, andava bene tutto. Ovvio che capitassero alle ore non canoniche , ma il “faccia lei” dava soddisfazione a tutti.
Nelle previsioni dovevano venire alla sera, poi dal cellulare di Bisio partiva il ringraziamento per la cucina e capitavano con preavviso sul sera tardi. Luca santi i a tavola si scioglieva in barzellette>>.
Nei bari di Piazza Fetonte , al Gigin, al Bar Centrale dalla Pierina e al Bar Borsa non si contavano i caffè bevuti da Remo Girone.
La pendula sigaretta alla Prèvert, l’attore era caratteristico in soliloquio nel ripassare i monologhi. Più coinvolgente con i crespinesi era Bisio , ma tutti disponibili anche all’intervista dei giovani redattori del giornalino locale , il Cestino.
Alle scuole elementari la curiosità degli scolari - dicono le insegnanti – ha avuto un seguito con domande specifiche sui giochi scenici, le luci e sulla lavorazione del film.
<< Alcune scene hanno dovuto essere rifatte – dice l’operatore scolastico Renato Brunelli - . La scuola funzionava regolarmente e qualche porta aperta interrompeva il silenzio>>.
Un’altra ambientazione filmica è stata realizzata nella casa rurale di Marino Donello e nell’adiacente fienile. Arriva la Polizia e alla casalinga sulla porta si chiede del marito ricercato. Un ‘occhiata al fienile e lo <<stuntman>> esce avvolto dal fuoco che sarà spento dagli estintori. L’uso della tuta ignifuga ha permesso una scena reale.
Poi Marino Donello col suo trattorino ha fatto da traghettatore alle attrezzature tecniche sulla spiaggetta sul Po a Canalnovo.
E’ là che è stato ritrovato il cadavere ( annegamento) di Albertina sotto le riprese dello scalzo Luca Santini e con la collaborazione della Polizia e della Guardia di Finanza in motoscafo.
Ma quando i crespinesi sono stati chiamati a fare da comparse?
Nella scena della camera mortuaria al cimitero, con Vilma Formenton per far la barba al prete , e con Rosina e Nando Casazza.
Ma soprattutto in gruppo a far da spettatori al concerto della violoncellista Gravina. Poi quando in piazza la banda <<G. Verdi>> del maestro Mario Bissacco di Taglio di Po suona una marcia a ritmo di terzinando , un gruppo id ciclisti ha movimentato la scena , mentre caratteristico in motoretta Ivo Amenici in rallenty schivava la Vanessa.
<< Il nostro salame casalingo – dice Amenici – è piaciuto molto a Bisio >>. Sintomo di ospitalità , come Luigina Chiavegati che ha prestato tende e articoli casalinghi alla coreografa Stefania, come Michele Leprini , assistente e informatore discreto.
Ma chi ha recitato una parte importante, senza aprir bocca, è stato Luciano Squizzato.
Con un altro rumeno, Janos, è stato portato al Commissariato, ma Bisio gli ha reso il coltello a serramanico, << tanto sono ladri incapaci di rubare le galline>>.
Combinazione della sorte i due saranno ladri in casa del Commissario , senza saperlo.
Scoperto Squizzato, uccide Bisio con una coltellata alle spalle.
<< Il trucco era una lama infilata in un sughero>>, dice il baffuto Squizzato che per apparire più rimeno e poi pestato è stato sottoposto al trucco.
Fuori dal set, a casa di Sandro Prearo, per l’addio al celibato, la presenza di Gerardo Fontana e le canzoni alla chitarra di Bisio hanno allietato la serata. Addirittura Luca Santini a sorpresa il giorno del matrimonio di Monica e Sandro ha fatto le foto agli sposi, come promesso.
Tutti atteggiamenti naturali . Come la serata di canti e balli passata in Piazza Fetonte per la festa di S. Antonio quando a far musica era il complesso locale <<Kissy Patrice>> , con Cristian chitarra solista, Matteo basso, Roberto batteria, e Germano tastiera.
Ancora una volta è stata Piazza Fetonte a decidere.
PRIMA APPENDICE – INTERVISTA FLASH ( di Sergio Sottovia, Il Resto del Carlino , 29.12.2024)/ SEGRETI “DIETRO LA PIANURA/
IL REGISTA GERARDO FONTANA, DAL POLIZIESCO AL RACCONTO IN STILE ‘NOIR’
Un cane e tre gatti, in casa da Gerardo Fontana a Codevigo. Il regista, con Paolo Girelli, del film “Dietro la Pianura” ha gli occhi assonnati e la barba incolta: fare il pendolare con Roma comporta rientri notturni. D’altra parte , dice Gerardo, in una grande città come Roma non si sente a suo agio.
Laurea in Medicina a Padova, Fontana non crede nel cinema verista.
Ma lui che tipo di cinema vuol fare ? Lui che ha rappresentato la cultura padana attorno a figure istituzionali quali il prete, il medico, il commissario?
<< Anche nel cinema c’è la grande divisione tra il bene e il male, tra il positivo e il negativo. Il mio cinema si esprime in negativo – dice il regista- perché è dal male che nascono le reazioni negative , la rabbia, l’odio, la paura che scuote tutti. Noi siamo su una piccola corteccia dove tutto si muove sotto. Accade sempre qualcosa di non previsto che scuote la vita di ognuno di noi, come è successo in Dietro la Pianura>>.
Quel qualche cosa di metafisico che il regista ha ritenuto potesse essere cinematograficamente espresso dalla estensione e dai luoghi calmi e piatti del Polesine, dalla sacca di Sacrdovari a Bergantino.
Già nel suo primo film, Polar, in bianconero, era ricorso al poliziesco , adesso con Dietro la Pianura, il noir, con uin cast di prim’ordine.
Antonioni è sinonimo di incomunicabilità, Olmi ha una sua religiosità, Fellini una realtà onirica. Fontana che filone vuole realizzare?
Lui accarezza il suo cane, con gesti abitudinari, quasi senza guardarlo, in sintonia.
Fontana cosa direbbe agli spettatori di << Dietro la Pianura>>, con parole semplici?
Cita Bresson, regista francese:<< C’è un unico modo perché una inquadratura soia perfetta: è quando lo spettatore è convinto che quella sia la migliore>>.
E racconta che predilige le inquadrature in movimento perché i primi piani sono da televisione, mentre le azioni e i pensieri hanno sempre un loro contesto.
Fontana ci svela il finale del film. Ma, promesso, non lo scriviamo.
Poi parla di un dialogo emblematico tra Remo Girone e il prete.
Allora cosa dobbiamo fare noi, si interroga Girone di fronte a quel casuale, a quel destino che sembra travolgere noi stessi? Non possiamo fare niente? Si domanda.
E il prete non dà una soluzione precisa: soltanto noi abbiamo il dovere di comportarci secondo l’etica.
E così la scena finale in Piazza Fetonte a Crespino, con le assenze di alcuni, ma con la gente in movimento, tutto si ricompone e riparte.
C’è anche Gerardo Fontana in quella scena. E c’è anche Paolo Girelli. Anche Velasquez e Tiziano si rappresentavano nei loro quadri.
Chiedo a Gerardo del perché di questo narcisismo.
<< Anche in Polar, c’ero: ho fatto il prete. E’ soltanto un gusto – dice Gerardo – in partenza per Roma dove ( a metà settimana) potrà finalmente vedere completato il suo <<Dietro la Pianura>> .
Intanto con Girelli sta lavorando ad una nuova sceneggiatura:<< Andiamo d’accordo – dice Gerardo – precisando che è Paolo quello che guarda di più alle limature>>. E’ giusto così, anche perché è Gerardo che viene dal teatro.
SECONDA APPENDICE – INTERVISTA FLASH ( di M. M. , Il Resto del Carlino , 29.12.2024)/ SEGRETI “DIETRO LA PIANURA/ // PAOLO GIRELLI , ITINERARIO ARTISTICO FINO AL DELTA
Paolo Girelli, 28 anni, rimano, ha frequentato la facoltà di Lettere, laureandosi con una tesi in storia e critica del cinema ( dal titolo Chinatown: ovvero la terra desolata) e si è sempre interessato di arti visivi . Il primo cortometraggio ‘Fermo nel tempo’ è del 1984. Ispirato alla teoria della performance di Richard Schechner, la pellicola racconta le vicende di una piccola campagnola di attori professionisti alle prese con la messa in scena di uno spettacolo teatrale.
L’incontro artistico con Gerardo Fontana risale al 1986: Girelli infatti è aiuto regista di Polar
Da quel momento la collaborazione tra i due è sempre più stretta grazie alla passione comune pe ril cinema e la letteratura ‘nera’.
L’panno successivo esce il secondo cortometraggio di Paolo Girelli: si chiama ‘La stanza il respiro’ , viene girato in bianco e nero e 16 millimetri.
La pellicola viene invitata a numerosi festival tra cui Bellaria, Torino, Parigi, Bruxelles , Salsomaggiore.
Sempre in 16 millimetri, ma a colori, è il successivo cortometraggio ‘Interno notte’ datato 1989 , con Edj Angelillo e Lauro Versari.
Anche questo lavoro è presente a vari festival europei come Torino, Salsomaggiore, Montecatini Terme e Tampere.
Nel 1990 collabora alla sceneggiatura de ‘L’amante senza volto’, mentre dall’anno precedente si dedica all’attività ,di documentarista realizzando per le principali aziende italiane numerosi filmati industriali.
Con “Dietro la pianura” Girelli affronta dunque il ‘noir’ , non un giallo in senso stretto, ma un film sul modello di quelli francesi e americani di qualche anno fa.
La trama infatti segue una struttura di situazioni a incastro in una sorta di << giallo morale>> dove non sono tanto i personaggi a costruire le situazioni, ma sono queste che <<imprigionano>> i personaggi.
Il ‘noir’ – ha affermato Girelli in una precedente intervista – è come un <<macro-genere>> , un aspetto del cinema che comprende varie cose perché non strettamente legato a una determinata situazion, analizzando più condizioni essenziali.
Girelli afferma che non è semplice come una volta fare il cinema d’autore , ed è quindi importante raccontare delle storie che abbiano un intreccio forte. Vicende che possono appassionare sia come spettacolo in se stesso, sia perché contenenti un messaggio.
Tra le influenze Girelli ha indicato principalmente grandi registi come Antonioni e Bertolucci
Ma c’è anche un tipo di letteratura americana , come quella di Fitzgerald, che ha influenzato molto i film realizzati negli anni cinquanta.
TERZA APPENDICE – INTERVISTA FLASH ( di Michele Manzotti, Il Resto del Carlino , 29.12.2024)/ SEGRETI “DIETRO LA PIANURA/ // REMO GIRONE . << MI E’ PIACIUTA LA PARTE” ///
SODDISFATTO DELL’ACCOGLIENZA, L’ATTORE RICORDA DI AVERE GIA’ LAVORATO CON IL REGISTA FONTANA
Dopo un mese di riprese in Polesine, Remo Girone, l’attore che deve gran parte della sua celebrità al personaggio di Tano Cariddi ne “La Piovra” ( ma che è bravissimo anche sul palcoscenico) , era già al lavoro per un nuovo film.
Ma di “Dietro la Pianiura” , girato nel Delta e a Crespno per la regia di Gerardo Fontana ae Paolo Girelli, ha ancora un ricordo piacevole.
<< Avevo già partecipato - ha detto Girone – al secondo film di Fontana , ‘Polar’ , e nella nuova parte del dottore del paese mi sono trovato molto bene. Il personaggio e le sue sfumature hanno fatto in modo che si lavorasse con reciproca soddisfazione>>.
Un mese passato in un paese particolare come quello del Delta Po e del medio Polesine:<< L’ho trovato rispondente alla storia – dice Remo Girone – anche perché Fontana conosce molto bene quella zona. Inoltre i due registi sono grandi appassionati di Michelangelo Antonioni che in Polesine girò “il grido” . Il nome del paese Goriano , è tratto da quel film>>.
Ma i ricordi di Remo Girone sono rivolti anche alla gente , che ha permesso a tutta la tropee di lavorare in condizioni ideali:<< A Crespino lavoravamo come se fossimo stati in un teatro di posa. A volte dovevamo fermare la gente che passava in piazza o chiedere id far silenzio a 60 persone. In altri posti ( penso a Roma) sarebbe stato impossibile. Nella gente ho trovato tanta cortesia e disponibilità; magari in una città grande c’è più da fare quando si finisce di lavorare, ma si apprezzano altre cose come la tranquillità. Inoltre le racconto una curiosità scoperta nell’albergo ‘Granatiere’ dove ho alloggiato ; la titolare mi ha mostrato una foto con dedica di Alida Valli quando venne a Rovigo . Sono convinto che risale proprio alle riprese del film “Il grido” ( del 1956, ndr).>>
La troupe di “Dietro la pianura” ha lasciato il Polesine nel giugno scorso dopo cinque settimane complessive di lavoro. Al film ha dato il suo apporto anche la Questura di Rovigo , fornendo uomini e mezzi per la ricostruzione del commissariato di Goriano e altre scene.
EXTRATIME by SS/ In cover, come ripartenza dalla Prima Parte, onoriamo in questa Fotogallery - Seconda Parte -, il tandem registi Paolo Girelli e Gerardo Fontana in azione sul set del loro film girato a Crespino , come da dépliant del Festival Regionale Veneto stampato in occasione della Anteprima nazionale proposta da Beppe Osti ( già presidente Coni Rovigo e Assessore comunale ) , praticamente con la stessa foto vi proponiamo a seguire perché già da noi scattata in Piazza Fetonte durante le riprese.
Come dimostrano le successive foto dedicate a Remo Girone Vanessa Gravina ( davanti all’Hotel Gloria... alias ingresso Municipio) , oppure a Remo Girone & Vanessa Gravina tra gli scolari delle Medie, quindi a Vanessa stessa in versione violoncellista in Municipio a Crespino in relax in ..platea tra i giovani spettatori.
E a dimostrazione della disponibilità degli attori nei confronti della cittadinanza e degli spettatori crespinesi, ecco poi Remo Girone intervistato da Bruno Malaspina all’epoca redattore del giornalino locale “Il Cestino”.
Con riferimento invece a tutto quanto è stato raccontato dal sottoscritto in occasione della “Anteprima nazionale” del film “Dietro la Pianura”, ecco in sequenza datate mercoledì 29 12.1993, la pagina dedicata su “Il Resto del Carlino” ( parte alta e parte bassa, a tutta pagina) .
E dopo il poker con da sx il sottoscritto Sergio Sottovia , il produttore operativo, Remo Girone, Michele Leprini missione reporter per il sottoscritto e quindi per questo Polesinesport.it, certifichiamo le riprese del film in Villa Quaglio sia in esterna ( vedi regista Fontana in tandem) che all’interno ( vedi Bisio in trio).
Quindi onoriamo la troupe e i macchinisti, prima di spostarci sul fiume Po a Canalnovo di Villanova Marchesana , per certificare le riprese del ‘ritrovamento e recupero ‘ di Albertina con la presenza del “Commissario” Claudio Bisio , poi simpaticamente confidente, oltre che coi poliziotti, anche con alcuni spettatori spesso presenti alle ‘riprese’ , come appunto Renato Brunelli ( operatore scolastico) e Michele Leprini ( reporter pro Nobis e quindi ... ‘futuro’ www.polesinesport.it ).
Tutte scene del crimine che poi sono state ‘discusse’ al Commissariato installato nelle Scuole di Crespino , da dove riproponiamo Claudio Bisio ( eccolo in trio anche con Victoria Zinny , moglie tra l’altro di Remo Girone).
Mentre a conclusione del nostro lungo viaggio in fotogallery onoriamo ancora in tandem l’occhialuto Gerardo Fontana e Paolo Girelli, registi del noir girato in Polesine , da Bergantino a Scardovari, ma con epicentro Crespino, il paese della Carboneria e ancor prima di Giovanni Albieri , unico ghigliottinato durante la napoleonica Repubblica Cisalpina in Italia, giusto per restare in tema ...noir.
Sergio Sottovia