Quanto vale il tennis della Schiavone & Pietrangeli & Callegaro? E il Calcio del Due Torri & Leotta? Tantissimo!


08/06/2010  

Roland Garros e la Francesca Schiavone si sino sposati nel pomeriggio di domenica scorsa, 5 giugno 2010 a Parigi. Tantissimi gli invitati, tantissimi incollati al televisore per vedere il matrimonio tra i ‘Reali di Francia’ . Noi di www.polesinesport.it che avevamo parlato di Nicola Pietrangeli e del suo tennis talentuoso, noi che avevamo pubblicato le poesie tennistiche di Franco Callegaro ce ne siamo subito accorti. Questioni di coincidenze, che fanno diventare moderni anche i …contemporanei ( vedi le successive  TRE NEWS).
E allora diciamo che la nostra geolocation segnala contatti da Santiago del Cile e da Mendoza, ma che la poesia di Callegaro ha permesso una estemporanea ( ma non troppo) metafora della vita grazie al tennis della Francesca Schiavone reinterpretato da Giovanni Pasquin, un nostro amico polesano che viaggia dentro il tennis da una vita

E allora per capire quanto vale il tennis della Schiavone e in generale, beh…Vi proponiamo la sua lapalissiana mail bilama ( prima parte in mattinata, seconda parte nel pomeriggio).
PRIMA NEWS/ “LA VIE EN ROSE” DELLA SCHIAVONE E DEL POETA CALLEGARO

<<Caro Sergio,
ho letto poc'anzi le poesie di Franco Callegaro sul sito Polesinesport e, a dire il vero, soprattutto quella concernente il tennis, e mi è venuta, immediata, una riflessione.
Ho avuto un flash back ripensando alla finale del Roland Garros vinta da Francesca Schiavone ed alle sue parole pronunciate al momento della premiazione nonché a quelle dell'intervista a SKY Sport 24.
Una partita, una vita; emozioni che si rincorrono, positive e negative, nell'arco di un game, di un set.
E, alla fine, ... il trionfo, ovvero l'avverarsi di un sogno che ha contraddistinto la vita di un'atleta, di una persona.

Per me la similitudine che mi appare, all'indomani della vittoria di Francesca, è quella del contadino: cura la propria terra, la coltiva, l'asseconda nelle sue esigenze al fine di favorirne la produzione dei propri frutti; con costanza, sacrificio, rispetto delle sue peculiarità, senza farle violenza, ma mettendosi a sua disposizione, conscio che tanto amore sarà ripagato.
E infatti a giugno, il frumento che biondeggia nei campi è il giusto riconoscimento a tanta fatica.
Ecco, giugno: 5 giugno 2010, Parigi
Nel pomeriggio di sabato scorso i sacrifici di una vita sono stati ripagati in maniera eccezionale, sudando, imprecando, ma rispettando le regole, a volte dure e non sindacabili, ma conosciute ed accettate sin dal primo momento in cui si è entrati in un campo da gioco.
Onore a Francesca, rispetto e riconoscenza eterni per quello che ha fatto e per il modo in cui ha seminato il proprio campo.
Il bacio della terra rossa, credo, parli da solo, almeno per me.
Ti chiedo una cortesia: potresti, se sei d'accordo e sentendo - ovviamente -
Franco inoltrare alla Gazzetta dello Sport i versi "tennistici"?
Ritengo, ancora una volta, che un fenomeno sportivo, diverso dal precedente a noi noto, abbia comunque una valenza sociale, meritevole di riflessione da parte di tutti noi.

MAIL POMERIDIANA/ Ho appena riletto la mail  che Ti ho inviato stamane e ho fatto, tra me e me, un'ulteriore riflessione.
Io credo che una gioia così grande dal punto di vista sportivo debba essere d'insegnamento per chiunque pratica uno sport, ma soprattutto per chi si trova ad insegnare una disciplina sportiva.
Invece l'esperienza vissuta, sia nei campi di calcio che in quelli di tennis, depone in tutt'altro senso: insegnare che occorre solo vincere, a qualunque costo, in spregio a tutto e tutti, rimproveri pesanti a ragazzi perché sbagliano, un tiro, un raddoppio di marcatura, una volée o un rovescio, inviti ad adottare comportamenti scorretti o antisportivi.

Ecco dove clamorosamente manchiamo: nella cultura del comportamento, dentro e fuori i campi di gioco; del resto per insegnarla, occorre averla, ma così purtroppo non è, almeno in tantissimi casi .
Un abbraccio
Giovanni Pasquin>>
RISPOSTA by Sergio Sottovia / << Ringrazio per l’invito e …mi faccio contadino, onda su onda come Bruno Lauzi, mail by mail … by Franco & Co. , tanto cambia poco o semmai cambiano solo le modalità. Per il resto basta metterci il cuore, poi qualcosa succederà. E’ stato così anche per i libri scritti in precedenza e per questo sito. Sarà così ( spero…) per la vie en rose della coppia Schiavone & Callegaro. Intanto GRAZIE per la tua sollecitazione al fair play, al di là dl vincere e del perdere. E sopra tutto per la ‘preferenza’ all’educazione da trasmettere nel mondo dello sport giovanile. Essere di esempio di comportamenti corretti può diventare …patrimonio dell’umanità quantomeno polesana.

SECONDA NEWS/  MENEGHELLO & IL DUE TORRI BASE DI LANCIO PER LEOTTA

Era arrivata in Redazione ( ma ovviamente l’ho ‘aperta’ io) la mail di Alessandro Leotta che avevo incontrato a Porto Tolle al Torneo Nazionale Giovanissimi “Delta del Po” ( nella foto , lui è il primo a dx, in tuta).
Perciò Alessandro me le ha richieste e io gliele ho mandate. Guarda caso poi, rispettando una scaletta già predefinita, ho fatto Luciano Meneghello come Personaggio nella rubrica “Campione & Signori”. E così mi hanno scritto sia Leotta che Giorgio Casotto, entrambi nella storia del Due Torri.
EccoVi per prima la mail by Alessandro Leotta!

<<Sergio , Ti ringrazio di cuore spero di non essere stato invadente....ti allego le due
foto una dei 96 (stessa squadra presente al torneo a Porto Tolle) dove quest'anno facevo il secondo allenatore a Massimiliano Lucchini e con cui quest'anno abbiamo vinto il campionato categoria giovanissimi sperimentali con 6 punti di vantaggio sul Chievo e dei 99 dove facevo il secondo a Cosimo Chiefa e abbiamo vinto il campionato provinciale esordienti giocando contro le squadre con un anno in più quindi 98 e le fasi finali diventando Campioni Provinciali cat. Esordienti e con cui essendo vincitori anche Provinciali e Regionali del Torneo "Sei bravo a...." rappresenteremo il VENETO nelle finali Nazionali che si svolgeranno a COVERCIANO domenica 13 giugno, cioè la prossima.

Volevo inoltre dirti perché sicuramente non lo potevi immaginare che nelle 2 foto dei bimbi che hai nel tuo sito nell'articolo in ricordo di Meneghello con le maglie rosso nere io sono il primo a destra guardando la foto, cioè quello accosciato con la testa in giù che tocca la coppa. Eravamo diventati Campioni Provinciali con mister Sergio Braghin ed ho fatto goal io in finale ai supplementari di testa pensa te, un miracolo praticamente....
Mentre la foto sotto con le maglie bianche e calzettoni con la righetta verde guardando la
foto sono il secondo da destra sempre tra gli accasciati e quell'anno ho segnato 24 goal giocavo ala sinistra ma non ho potuto fare la semifinale per rivincere le finali provinciali perché mi ero fatto male ad un torneo e abbiamo perso ai rigori poi siamo arrivati 3° vincendo la finale 3-4 posto. Ciao grazie di cuore, non penso di meritare una menzione nei tuoi libri in quanto hai parlato di persone molto più meritevoli e che hanno raggiunto traguardi molto più importanti dei miei ma sono contento di questa mia esperienza a Padova ed anche un po’ orgoglioso di aver avuto questa possibilità ottenuta impegnandomi
molto, perché non penso sia capitato a molti allenatori di Rovigo inoltre quest'anno dopo molti anni il Padova negli esordienti 97 ha Matteo Cartura ex tesserato nel Calcio Rovigo che allenavo io nei pulcini a Rovigo 3 e 4 anni fa prima di passare a Padova e che ho portato a provare io l'anno che ho iniziato ad allenare a Padova inizialmente non era stato preso poi l'hanno rivisto l'anno scorso e mi hanno dato ragione.
Cordialmente, a presto.
Alessandro >>

TERZA NEWS/ DUE TORRI & LA SUA STORIA & LA ‘SUA’ JUNIORES A LENDINARA (by Giorgio Casotto)

Dopo aver letto la LUCIANO MENEGHELLO STORY anche l’amico Giorgio casotto mi aveva mandato a proposito una mail ‘sintetica’ . D’altra parte quella storia lui Giorgio la conosceva bene, visto che il libro “ DUE TORRI ROVIGO – 40 ANNI DI CALCIO GIOVANILE” era nato da una idea societaria della triade Milan – Gnan – Casotto e che il sottoscritto ha poi scritto su sollecitazione di Magaraggia allora direttore del mensile  Areasport.
Dico subito che con Giorgio eravamo compagni di scuola a ragioneria e che ci siamo ‘improvvisamente’ rivisti  a’causa’ del libro da scrivere. Un modo per onorare la società del Due Torri, la sua Storia, i suoi Personaggi. Di cui peraltro da alcuni anni avevo guarda caso già fatto interviste a proposito ( appunto Meneghello e il maestro Polli) oltre che lavorato ‘a scanner’ tante fotografie con relative didascalie. Eccoi perché ce l’abbiamo fatta in un anno, ma questo perché avevo ritenuto che proprio il Due Torri fosse unp ‘speciale prototipo’ del calcio giovanile del capoluogo, ma anche polesano.


Poi dopo la mail che Giorgio Casotto mi aveva mandato, col Due Torri ( vedi foto) approdato alle semifinali, ecco la seguente mail post finale, persa contro la Rocca.
<< Sabato sera , presso il campo sportivo di Saguedo ( Lendinara) , si è svolta la finale per il 1° e 2° posto categoria Juniores “ VIII° Torneo Regionale Città di Lendinara”, tra le compagini dell’ AC Due Torri e La Rocca Monselice, terminata col risultato di 2-1 per i padovani dopo una bella partita nella quale non si è certo notata la differenza di categoria delle due squadre in campo ( La Rocca Monselice Cat. Juniores Regionali, Due Torri categoria Juniores prov.li.) . Le due squadre hanno dato vita ad un incontro tirato e agonisticamente di livello, non molto tecnico visto anche le condizioni del campo e dell’illuminazione scadente, ma a tratti entusiasmante e con continui ribaltamenti di fronte. Alla fine l’hanno spuntata i padovani, ma onore ai ragazzi del Due Torri di mister Borella che hanno saputo giocare alla pari per tutta la gara, dando dimostrazione ancora una volta della forza di questa giovane compagine che già si era ben distinta nel Girone B del campionato della sua categoria. La cavalcata dei rodigini in questo  torneo era iniziata con una netta vittoria con lo Stanghella per 2-0 , una sconfitta per 3-2 con la forte Villanovese ( giocando in 10 per l’espulsione dubbia del portiere per oltre metà gara) e la vittoria di prestigio contro La Rocca Monselice regionale per 2-1.
Nella semifinale seguente altra grande prestazione a tutti i livelli e vittoria per 2-1 contro un’altra big del torneo, il Nogara  categoria Juniores regionale. E l’approdo sorprendente ma meritato, in finale, contro ancora i padovani de La Rocca Monselice.
Questo traguardo già di per sé stesso prestigioso, con il secondo posto finale ottenuto, pur lasciando spazio alla delusione e a molte recriminazioni sull’andamento delle gare, ai molti è sembrato quasi ostracista nei confronti della squadra rodigina. Lascia soddisfatta la società del presidente Milan che ha visto i suoi ragazzi lottare, giocare un bel calcio e fornire sempre ottime prestazioni contro formazioni di tutto rilievo, mantenendo sempre un comportamento in campo e fuiori estremamente corretto nei confronti degli avversari e degli arbitri.
Così come è caratteristica di questa piccola , ma nobile società sportiva ( quest’anno giunge ai 45 anni di attività) che fa del rispetto altrui e delle regole, comportamentali e di gioco, , un motivo di orgoglio da esportare ovunque. In campinato, in amichevole, od in qualsiasi torneo.
Ed è proprio il mancato rispetto delle regole da parte degli organizzatori, non certo degli avversari incontrati via via durante le varie fasi del tornei ai quali vanno i più sinceri complimenti per l’alto tasso tecnico e tattico espresso che ha generato, all’atto delle premiazioni finali, il gesto eclatante da parte del Due Torri di abbandonare le stesse senza ritirare la Coppa vinta per il secondo posto raggiunto.
 La spiegazione di questo colpo di scena finale la si deve ricercare negli art 3 e 4 del Regolamento riguardanti il numero dei giocatori tesserabili e la tempistica nel farlo.
La squadra del La Rocca si è presentata alla finale con soli 8 atleti ma gli organizzatori hanno pensato bene di prestare ai padovani 3 loro giocatori, contravvenendo agli art. precedentemente citati e senza nemmeno avvertire il Due Torri di questo problema.

La squadra rodigina per la scelta del proprio allenatore e dei suoi dirigenti è comunque scesa in campo ad onorare l’impegno sportivo pur sapendo di questa scorrettezza, riproponendosi di formulare la giusta contestazione sulla violazione dei regolamenti solo alla fine della gara qualunque fosse stato il risultato finale, come è poi avvenuto.
Onore ai vincitori, ma sarebbero stati tali se fossero scesi in campo solo con le loro forze e non aiutati palesemente? La squadra di mister Borella si è sentita defraudata della possibilità di arrivare alla conquista del titolo di vincitore di questo torneo o di vincitore di questo strano torneo di calcio che avrebbe certamente meritato. Nella finalina per il terzo e quarto posto giocata nella stessa serata il Lapecer Ceregnano ha avuto lo stesso problema, ma giustamente è sceso in campo con soli 8 giocatori e ha perso la sfida col Nogara calcio. Forse il Regolamento non vale per tutti??? 
Cordiali saluti                                   
LA SOCIETA' AC DUE TORRI >>

Risposta by Sergio Sottovia : Blowin in the wind ! L’altro lunedì un quotidiano locale, di fronte ad una informazione affidabile ( un suo fotografo) ha preso una difesa redazionale senza sentire la controparte ( che io peraltro ho sentito direttamente). Ecco , per i fatti come sono stati esposti dal Due Torri le valutazioni diventano …automatiche. A questo punto però la parola spetta alla Lendinarese. Ma una cosa posso e voglio dire. Spero che la cosa finisca lì, perché nella vita tutti abbiamo sbagliato qualcosa. Anche questo è fair play che dobbiamo trasmettere ai giovani, come ha ben detto più sopra Giovanni Pasquin, al quale …abbastanza anni fa è successo la stessa cosa nel tennis. Eravamo in squadra assieme e abbiamo vinto il titolo provinciale a squadre nel CSI e così siamo andati alla fase finale regionale per conto della Provincia di Rovigo. Ma sorpresa delle sorpresa, causa rinuncia di un’altra provincia , hanno ammesso la seconda classificata della nostra provincia ( e questo ci stava) ma lasciando che cambiasse ben tre giocatori su quattro ( ovviamente migliori). Così il sottoscritto, Pasquin & Company vinsero la semifinale col Venezia, ma persero il titolo regionale dalla …ripescata e rinforzata ‘autorizzata’ altra squadra polesana.  A nulla valsero le nostre lamentele, ma vi assicuro che abbiamo ritirato quel trofeo che valeva il secondo posto regionale, perché lo sentivamo davvero TUTTO nostro.
E quando ci si ritrova con qualcuno di quei vincitori polesani/regionali, beh …loro lo sanno.
Perché capita a tutti di sbagliare. Spero che gli Organizzatori del Torneo di Lendinara facciano una telefonato e così la Coppa del secondo posto entri nella bacheca del Due Torri, perché è assodato che quel trofeo se l’hanno sicuramente meritato.

EXTRATIME/ Forse ci ho messo troppo tempo a rispondere, ma almeno ho già ricevuto conferma da Franco Callegaro che ha trasmesso la ‘tennis poesia’ al vicedirettore della Rosa. Poi quando uno ha fatto quello che deve fare …e domani chissà.
E mentre sto scrivendo queste righe, vedo Porta a Porta, con la Francesca Schiavone che racconta le sue emozioni del Roland Garros. Metri 1,66 per 64 kg, e tanti desideri ‘semplici’ . E poi Petrucci presidente del Coni le ha riconosciuto tutto e di più, perché è un esempio che ‘non è arrivata lì per caso’. Cioè la prima italiana nel mondo. Una campionessa in Rosa. Il suo carattere…poche parole. Una maglietta semplice, niente vestitino. Questo a Porta a Porta, questo nella Vita. Ma non ho bisogno di dire altro, l’ha già detto Pasquin. Perciò segnalo che nella fotogallery ho iniziato con la testina kit Schiavone, Pasquin, Leotta, per abbinare pi il concetto Callegaro – poesia alla foto fatta guarda caso in settimana a Francesco Petrarca, il sommo poeta dell’amore a Laura.
Quindi ancora il kit Pasquin- Schiavone perché a Porta Porta stanno parlando di Wimbledon tra fragole e champagne, ma perché per arrivare all’Eccellenza del Made in Italy occorrono tanti sacrifici e piedi ben piantati per terra. Ognuno con la sua Eccellenza, ognuno con la sua posizioni – record. Ed ecco allora le foto di Alessandro Leotta coi suoi Giovanissimi del Padova, prima  a Porto Tolle poi coi Ragazzi Classe 1996 e infine col Padova classe 1999. Un bel viaggio per Leotta che da giocatore è partito proprio dal Due Torri.  La società di cui presentiamo lo staff dirigenziale composto dal trio Milan, Casotto, Gnan, per i quali ho scritto il Libro “ Due Torri 1965 -2005 , 40 anni di calcio Giovanile a Rovigo”. E per riagganciarci al ‘grande cuore’ di Luciano Meneghello presentiamo la Juniores 2002-03 per concludere onorando la Juniores che comunque si è meritata a Lendinara uno strepitoso secondo posto da mettere in bacheca. Mai rinunciare a quello che si è guadagnato sul campo. Fermo restando che si deve sempre dire quello che si pensa ( a quel presidente che la pensava diversamente dal fotografo io la parola l’ho data, anche se qualcuno nel suo diritto di capocronista ha ritenuto di non pubblicarlo). In fin dei conti, col tempo, Lendinara e Due Torri sono pur sempre così lontane e così vicine.



Sergio Sottovia
www.polesinesport.it