Radio Kolbe e i suoi ‘30 ANNI FOR PEOPLE’ con Don Bruno Cappato
Mercoledì sera abbiamo parlato di Panathlon e Olimpionici polesani. Mezz’ora di intervista condotta da Roberto Giannese col sottoscritto a viaggiare dentro le motivazioni del libro “50 anni di Panathlon Rovigo -1959 – 2009 Olimpionici & Gentlemen” . Ma di cosa si tratti, e per non ripetermi Vi rimando a cliccare su questo sito, su “POLESINE LIBRI:le copertine” e troverete … quasi tutto, compresa la relativa presentazione mia e di Bruno Piva per il Panathlon Club Rovigo. E se avete tempo , potete ascoltare la stessa intervista sulle frequenze 91.200 di Ponte Radio / Radio Kolbe, in programma questo venerdì 26 febbraio alle ore 17.50, quindi lunedì 1 marzo stessa ora, più martedì 2 marzo alle ore 21.30. Fermo restando che successivamente la potrete trovare su www.lasettimana.ro.it/radiokolbe.html.
Ovviamente ci ha pensato Roberto Giannese ad agganciarmi, così come aveva fatto in precedenza dopo che avevo pubblicato i libri –trilogia Polesine Gol.
Insomma , per una sera, lo sport è entrato a Radio Kolbe, così come Radio Kolbe è entrata fin dai primi anni ’80 nelle case di Rovigo e dintorni polesani.
Per questo, così come avevamo fatto con la DELTA RADIO STORY , ci piace segnalare l’importanza della RADIO KOLBE STORY, non fosse altro come omaggio alla sua vicinanza sportiva a quel CSI che già da tempo era al fianco dei giovani ‘promovendo sport e valori’.
Una storia nata da un progetto di sensibilizzazione, quella di Radio Kolbe, che per avviare la realizzazione concreta dell’emittente, aveva dato origine ad una “Associazione Radio Kolbe” che si formalizzò nell’atto costitutivo del 29 giugno 1983 e che ha visto registrati nell’atto notarile i seguenti soci fondatori:<< il Vescovo mons. Giovanni Sartori, don Bruno Cappato, don Francesco Dal passo, don Daniele Peretto, p.Arnaldo Pizzo, don Oddone Marzola, don Giorgio Seno, don Bernardino Merlo, dott. Adriano Mazzetti, Libera Comin Strolega, Ivo Bellinello, Giovanni Dall’Occo e Gino Franzoso.
Così noi per completare l’omaggio corrediamo il testo sottostante con le foto relative all’attività sportiva del CSI, ma ci piace sottolineare che la relativa RADIO KOLBE STORY è per così dire una interpretazione autentica, visto che chi la scrive è quel don Bruno Cappato ( in foto assieme a Roberto Giannese) che, almeno fino a qualche tempo fa, era normale sorpassare in macchina mentre lui viaggiava in bicicletta quotidianamente.
Ho detto …fino a qualche tempo fa, perché adesso , lì dentro a Radio Kolbe ( negli immobili dello storico Angelo Custode dove c’era la famosa ‘colonna della luce’ dentro il campo di calcio e bisognava girarci attorno durante le partite CSI) lui Don Bruno l’ho salutato “convinto che di tempo per la bicicletta Radio Kolbe gliene avrebbe lasciato sempre meno”.
ECCOVI QUINDI LA PRESENTAZIONE BY BRUNO CAPPATO, SUL LIBRO “ VENT’ANNI DI RADIO KOLBE” ( Edizioni “La Settimana” – dicembre 2005)
<<Sono passati oltre vent’anni dalle prime trasmissioni di Radio Kolbe, ma l’itinerario è iniziato molto tempo prima. Sicuramente chi ha dato sviluppo alla realizzazione della emittente radiofonica, nata praticamente nello stesso giorno in cui Massimiliano Kolbe veniva dichiarato santo dalla Chiesa, fu mons. Giovanni Sartori
Ricordo la sua passione e il suo desiderio di arrivare a dare questo strumento alla diocesi; ricordo anche la tenacia con la quale egli ha portato avanti questo progetto; ha comunicato a tante persone questo suo fervore e molti hanno risposto positivamente collaborando perché questo ‘sogno’ si potesse realizzare.
Potrei dire anzi che la diocesi tutta seguì il desiderio del vescovo.
La nostra radio non nacque come un oggetto acquistato in negozio; non ci si rivolse ad una ditta specializzata che ci desse il prodotto finito e il totale da pagare alla fine. Nacque dalla povertà e dalla buona volontà. Nacque un po’ per volta costruendo pezzo per pezzo la propria esperienza. Oggi, a più di vent’anni di distanza dall’inizio delle trasmissioni, ricordiamo questo itinerario
Esprimiamo la gioia e la gratitudine attraverso un Concerto proposto per sabato 10 dicembre 2005 nella Chiesa della Commenda di Rovigo dove si venera un’immagine di S. Massimiliano Kolbe, il nostro Patrono, e ringraziamo il Parroco don Antonio Boccardo e la sua comunità per la pronta disponibilità dimostrata.
L’itinerario è sempre stato contrassegnato da difficoltà e da incomprensioni e mons. Sartori – quando mi parlava di questo – mi rispondeva che le opere di Dio passano sempre attraverso il sentiero della Croce e soggiungeva:”E’ una legge infallibile!”.
C’è stato un lungo periodo iniziale caratterizzato da frequenti sabotaggi degli impianti sui colli e da telefonate minacciose nel pieno della notte.
Ci sono state anche tante risposte belle, persino entusiasmanti. Dai fratelli che hanno dato tempo e la loro disponibilità a collaborare, fino alla Diocesi che ha sempre sostenuto quest’opera, provvedendo alla necessità di volta in volta. Si è camminato insieme a tanti amici del Triveneto in una solidarietà di Chiesa che ha avuto il carattere forte della vera fraternità.
I Vescovi mons. Lorenzo Belloni di Trieste e poi mons. Giovanni Sartori ed oggi mons. Antonio Mattiazzo di Padova, responsabili della Commissione regionale per le comunicazioni sociali, hanno dato omaggio e forza nei momenti della stanchezza o della fraternità.
Alcuni compagni di viaggio di altre diocesi ad un certo punto – per le difficoltà incontrate – hanno lasciato. La nostra radio è ancora presente e viva nel Polesine; eppure ha anche ricevuto più volte allettanti proposte per ‘vendere’ l’uso delle frequenze, ma non lo ha fatto.
Poveramente è nata confidando nella Provvidenza e poveramente continua a vivere poggiando sulla ricchezza del volontariato che non è estinto.
Ha fatto dle bene; ha portato una parola buona a tante persone. Un piccolo aneddoto: fin dagli inizi per l’ultimo giorno dell’anno la nostra radio faceva compagnia e porgeva gli auguri alle persone sole proprio in quella notte durante la quale tutti erano alle feste; anche le radio private mandavano in onda solo musichette perché tutti dovevano per forza essere in compagnia. Ebbene in quelle notti quante voci di mamme, di persone sole, di gente al lavoro ci hanno ringraziato al telefono di esserci ricordati di loro!
Anche un altro episodio significativo vorrei raccontare. Avevo appena iniziato il lavoro alla radio che non disponeva altro che di un tavolo di legno ed i qualche registratore ed ecco venne a afr visita alla struttura appena avviata una suora delle Orsoline di Verona di origine polesana, di Frassinelle, suor Rodolfa che era stata Superiora alla Scuola Materna di Castelnovo Bariano.
Venne portando in dono uno scatolone pieno di cassette da registrare. Era un regalo umile, ma era anche il segno della esatta comprensione di quello che è la radio: il luogo della parola che si comunica; e nel segreto della parola che parte dal profondo vi è il cuore che vuole arrivare al cuore di un altro.
Quelle cassette divennero per molto tempo il serbatoio delle parole che appunto nascevano dal cuore e volavano via lungo i cavi elettrici e sulle antenne povere di una piccola radio diocesana.
Parole di preghiera, parole di riflessione, parole di informazione, parole di amore. Qualcuno le ha udite; ed hanno continuato a camminare e non c’è sondaggio che le possa rilevare. Sono vive perché non sono nate dalla speculazione commerciale, ma dal desiderio di realizzare una presenza d’amore donata per ogni ora a chi è nella solitudine e nel buio.
Tutti quelli che hanno collaborato con Radio Kolbe questo lo hanno sempre saputo. Con estrema naturalezza.
Don Bruno Cappato.
PS: Segnalo soltanto che le foto inserite a corredo sono relative ad un libro del CSI, ai primi dirigenti del CSI don Fogagnolo, Gasperotto e Andriotto, al raduno CSI ad Albarella epoca di Giovanni Cattozzi, al CSI con don Giulio Bernardinello presente al Giubileo a Roma. Quello straordinario Giubileo degli Sportivi con quello straordinario Papa Giovanni XXIII che ho avuto la fortuna di incontrare guarda caso con ‘Quelli dell’Angelo Custode, in un viaggio promosso da quella ‘piccola grande suora che era suor Laura’.
Vedi foto col Papa che abbraccia i ‘Figli di Fetonte e del Polesine’, foto immeritata per quanto mi riguarda, visto che per certi versi la mia religione a tempo pieno è …lo sport. Anche per questo ho messo la foto di Papa Ratzinger nel giorno della sua prima uscita in Piazza San Pietro, dove invece c’era (occhiali sulla fronte) quel mio grande amico ‘religioso vero’ che era Massimo Cattozzo da Sant’Apollinare, e che purtroppo è prematuramente scomparso qualche tempo fa.
Sergio Sottovia
www.polesinesport.it