”Roio Historia”/ Libro cuore by Fulgenzio Ciccozzi, dalla preistoria al Santuario della Madonna up to Colle Miruci & Terremoto de L’Aquila


03/01/2016  

Quando il ‘pensiero-news’ arriva da chi come Fulgenzio Ciccozzi  ha scritto il ‘corposo’ Libro “Roio Historia”, allora anche il nostro quotidiano sito-vivere non poteva limitarsi a segnalare il pur significativo finale del ‘cambio di destinazione’ relativo al  contributo by “Polesine in Mischia per l’Aquila”.
Così è nato questa obbligatoria ‘promozione’ del Libro “Roio Historia” , dalla preistoria alla transumanza fino ai giorni nostri, dopo un piccolo viaggio da internauta che …ci ha regalato questa autentica interpretazione da parte dello stesso autore.
Per tutto questo eccovi in sequenza news la trilogia “Prologo, Presentazione, Prefazione”  dell’enciclopedico libro “Roio Historia” , completato da reportage “Con gli Alpini per non dimenticare” ( Roio & Colle Miruci, aprile 2013) .
Mentre nell’Extratime vi proponiamo il ‘pensiero’ di Ciccozzi trasmessoci in precedenza by mail e che ha fatto da ‘apripista’ a questo nostro ‘approccio’ al libro “Roio Historia” che lega ancor più il nostro “Polesine in Mischia per L’Aquila” alla Gente colpita dal terremoto in Abruzzo.

PRIMA MAIN NEWS (di Fulgenzio Ciccozzi , dal Libro “Roio Historia” )/ PROLOGO DELL’AUTORE 

Ѐ l’alba di una mattina di fine ottobre. Nonostante la nebbia, che copre tutto il nostro altopiano, decido di incamminarmi per la vicina montagna, confortato comunque dalle previsioni dei metereologi: sarà una giornata assolata. Dopo essermi preparato, prendo lo zaino pieno delle mie irrinunciabili necessità: macchina fotografica, carta e penna per gli appunti, una bottiglia di acqua, del caffè e un bastone fattomi da mio padre, di buon legno di quercia. Dal monte Serra, scendo giù a valle verso Viaro, quindi passo per Forca, attraverso la Pretajiola, sopra a Roio Piano, e diritto mi avvio a prendere il sentiero che mi porterà su in montagna. Una volta giunto, non senza fatica, sulla cima di “Costa Ranni”, completamente libera dalla nebbia, mi godo uno spettacolo meraviglioso: la vallata roiana è coperta da una fitta nebbia che rende la conca simile a un lago di soffice ovatta. E lassù, dove mi trovo, distendo la mano per accarezzare il cielo, pensando che la levataccia mattutina sia stata ben ripagata da quello spettacolo che solo la natura può restituirci. Mi siedo su una pietra, bevo un po’ di caffè e, mentre guardo intorno per rilassarmi, mi diverto a tirare delle pietre contro le rocce affioranti. Una di queste, forse gettata con un po’ troppa veemenza, si spacca. Per curiosità, la prendo in mano, quindi mi accorgo che rivela nel suo interno una forma particolare: quella di un crostaceo. Mi ricordai delle spiegazioni dei miei zii, Olivo e Virgilio (il medico Olivo Pastorelli e monsignor Virgilio Pastorelli), i quali spiegavano la presenza di fossili di pesci in quelle cime che un tempo erano delle profondità marine, piene di vita. Gli anni, attraverso i loro millenari processi evolutivi, hanno trasformato quegli abissi in maestose montagne e protetto i suoi abitanti in “gusci” di pietra che ora ci restituiscono tutta la loro bellezza.

Intanto, rivolgo lo sguardo verso il basso e mi accorgo che la nebbia va dissolvendosi lasciando spazio a meravigliosi prati, avvolti da colori gialli e rossi che il sole tagliente del mattino rende ancora più vivi. Sono i tetti delle nostre case e il colore delle foglie degli alberi che in autunno si macchiano di vivaci tonalità che presto lasceranno il posto al bianco manto nevoso dell’imminente inverno. Ѐ l’immagine di un incontro riuscito tra la natura e la gente, anche se rovinato qua e là da improprie opere edilizie, con costruzioni e ristrutturazioni che poco rispettano l’ambiente e la sua storia. Provo a ripercorrere con la mente quegli spazi calpestati dai nostri avi, il loro travagliare quotidiano. Vedo ancora nei piccoli sentieri alpestri, nei cumuli di pietre e nei residui muri a secco che delimitano i terreni, una volta coltivati, i segni della loro vita contadina. Ascolto il loro vociare, le loro imprecazioni, i canti che accordavano i lavori campestri. Odo il tintinnare delle campane che accompagnavano, guidate dai nostri pastori, mandrie e greggi nei pascoli. Questi pensieri mi conducono a ripercorrere la storia della nostra vallata e della nostra comunità attraverso i millenni, i secoli, gli anni, fino ai nostri giorni…
Così, era nel 2000, quando iniziai questa nuova avventura! Oggi, è un'altra storia.

SECONDA MAIN NEWS ( dal libro “Roio Historia” di Fulgenzio Ciccozzi ) / PRESENTAZIONE DI GIUSTINO PARISSE – CAPOREDATTORE DE “ IL CENTRO”
Il libro di Fulgenzio Ciccozzi è innanzitutto un atto d’amore dell’autore verso la sua terra. Sarebbe però un errore considerarlo alla stregua di tante pubblicazioni di storia locale che raccontano i vari paeselli d’Abruzzo attraverso memorie e fonti documentali più o meno attendibili. Innanzitutto sgombriamo il campo da quella che può essere la prima impressione di chi si trova il corposo volume fra le mani: questo non è solo un libro su Roio ma è anche un libro sull’Aquila e sul suo circondario.
Ciccozzi in più di un decennio di lavoro non si è limitato a raccogliere “pezzi” di vicende roiane ma ha saputo comporre tutto in un “puzzle” che rende la lettura una sorta di avventura a ritroso attraverso questo angolo d’Abruzzo culla di arte, scrigno ambientale con pochi eguali, fucina di attività artigianali e armentizie frutto della laboriosità e della intraprendenza delle sue popolazioni.
L’autore è stato anche capace di inserire la “piccola” storia nella storia più grande che ha caratterizzato le nostre valli.
La “fatica” di Fulgenzio (che non è uno storico di professione ma che come tanti storici non accademici riesce a tirar fuori dallo studio appassionato veri gioielli di conoscenza) resterà a lungo come opera fondamentale per approfondire il passato di Roio e - come detto - non solo di Roio.

Certo non è un libro da leggere sotto l’ombrellone. Quattrocento pagine - con uno sterminato incedere di nomi, date, racconti, riferimenti, incroci - ne fanno quasi un’opera enciclopedica che va assaporata passo passo e nella quale ognuno potrà ritrovare elementi che lo agganceranno a un passato più o meno lontano.
Nel libro troviamo nomi altisonanti di re, imperatori, condottieri ma anche nomi che erano destinati a un eterno oblio se Ciccozzi non si fosse intrufolato fra le carte d’archivio e fra le pietre che testimoniano i secoli che ci hanno preceduto. L’autore non ha tralasciato nulla e personalmente ho apprezzato molto la ricostruzione delle vicende che portarono alla realizzazione del Santuario della Madonna della Croce. Una ricostruzione dove non c’è nulla di “agiografico”, i fatti vengono analizzati con i criteri dello storico “laico” non del fedele (come pure Fulgenzio è) devoto alla Madonna di Roio la cui icona dopo il tragico terremoto del 2009 ha fatto il giro del mondo.
Non fatevi intimorire dal numero di pagine. Tenete il libro magari sul comodino e ogni sera, prima che arrivi il sonno, spiluccate qua e là per un salutare tuffo in una storia che ci appartiene perché è da lì che siamo arrivati noi, uomini e donne del terzo Millennio. Alla fine ne saprete di più - molto di più - anche per guardare con maggiore consapevolezza e fiducia al futuro.
( Onna (Aq), 24 settembre 2014 / Giustino Parisse , Gornalista, Caporedattore del quotidiano “Il Centro” )

TERZA MAIN NEWS ( dal libro “Roio Historia” di Fulgenzio Ciccozzi) ) PREFAZIONE DI RENZO PINTERPE
Con grande piacere ho aderito alla richiesta dell’amico Fulgenzio quando mi ha chiesto di scrivere una piccola introduzione alla monumentale opera che era in procinto di pubblicare: Roio Historia.
Poche persone più di me, suo collega di lavoro dal 2002, possono, infatti, rendere giusta testimonianza delle innumerevoli fatiche e difficoltà da lui affrontate e superate in tutti questi anni per raggiungere questo mirabile risultato; pochi, più di me, hanno udito le sue ricorrenti confidenze, nelle quali esprimeva i suoi dubbi sull’opportunità di sottrarre tanto tempo non solo a sé e agli amici, ma anche e soprattutto alla famiglia: fatiche e incertezze che, a mio avviso, lasciano intuire la sottile qualità dell’uomo, dell’autore prima ancora di quella del volume.
Uno scritto, questo, che penso reca solo impercettibili tracce della paziente, ciclopica ricerca e della lenta distillazione da cui nasce, sviluppandosi in modo agile e ordinato, logico e saggiamente documentato, esauriente e ricchissimo, a tratti molto vivi e poetici.
 Buona lettura a tutti, dunque, e un grosso in bocca al lupo a te, Fulgenzio!
( San Pio delle Camere (Aq), 03 settembre 2014 / Renzo Pinterpe , Amico e collega )

  
APPENDICE MAIN NEWS ( di Fulgenzio Ciccozzi, 06 aprile 2013) / CON GLI ALPINI PER NON DIMENTICARE / COLLE MIRUCI – SISTEMAZIONE CIPPO
Colle Miruci, 6 aprile 2013  - Conquistati dall'esuberanza delle prime scenografie primaverili, non possiamo fare a meno di osservare la pienezza di un cielo terso che finalmente torna a coprire le cime del monte (jiu Monte) che digradano verso colle Miruci: luogo vagamente noto per essere stato l’epicentro del terremoto che nel 2009 devastò la nostra terra. Proprio nei limiti del Comune dell’Aquila (tra Roio, Sassa e Lucoli), a circa otto chilometri dalla città, c'è una piazzola da cui diparte un breve sentiero che porta su un defilato declivio. In quel pendio, immerse tra la rada vegetazione di alberi di quercia e cespugli di biancospino, emergono delle scritte coniate con pietre che assumono una sagoma dal profilo numerico: 6,3. La collina è raggiungibile attraverso via Collicigliu: una strada decisamente appartata che si snoda dall’altopiano roiano e si dirige verso i paesi del lucolano. Nel paesaggio alpestre così descritto, sabato alle ore 12, è stato sistemato un cippo di pietra di granito rosa, donato dalla sezione ANA di Genzano, in ricordo degli innocenti che lasciarono i loro cari quella notte di primavera. Dopo la Santa Messa celebrata da don Elias, parroco di San Pietro in Sassa, e la lettura della preghiera dell’Alpino, sono intervenuti i sindaci di Lucoli (Valter Chiappini) e di Tornimparte (Umberto Giammaria). Già nella ricorrenza del 2010 ci fu un tentativo di porre in loco una semplice e non invasiva croce lignea accanto a una piccola effige della Vergine che ricordava l’evento, ma ignoti vandali hanno provveduto a rimuovere ogni traccia di quella iniziativa. Il gruppo alpini di Roio e di Genzano, coadiuvati rispettivamente da Manlio Ciccozzi e Federico Scarsella, con la collaborazione della pro loco Piana di Rojo, delle associazioni 6 aprile 2009 di Collefracido e “La casetta che non c’è” di Pagliare di Sassa, sono stati i promotori di questo incontro. Alle ore 15,30, mentre il sole cercava faticosamente di farsi spazio tra le nuvole che nuovamente tornavano ad affollare il cielo, la comunità roiana si è data appuntamento al piazzale dei Map, nei pressi della chiesa di San Marciano, da cui è partita la processione, “capitanata” dalla sempre presente suor Pia, che ha attraversato le strade di Roio Piano e Santa Rufina. Al temine dell’itinerario, e dopo la messa, i bambini della scuola primaria “Primo Mazzolari” hanno lasciato volare i loro pensieri arrotolati in biglietti appesi a variopinti palloncini. La giornata si è conclusa nella chiesa di legno del Santuario, con un Recital rappresentato dal Quintetto cameristico Deltensemble. L’esibizione ha visto la partecipazione del coro locale e dei piccoli scolari che hanno letto un testo il cui titolo, “Voglia di Risalire”, è una chiara allusione all’Università di ingegneria il cui corpo docente tornerà a svolgere l’attività didattica nella storica sede di Monteluco, come è stato poi esposto dall’ingegner Gianfranco Totani e dal consigliere comunale Stefano Palumbo.

 

La ricorrenza del 6 aprile potremmo immaginarla come una silenziosa accompagnatrice che ci obbliga a varcare quell'ipotetico confine tra presente e passato: un invito alla riflessione su quello che si sarebbe potuto fare e che invece non è stato fatto al fine di modificare le spiacevoli conseguenze che quel drammatico avvenimento avrebbe prodotto. Ma la storia, si sa, non cambia, e quell'evento, oggi, acquisisce una funzione diversa per la nostra comunità, che va oltre la semplice commemorazione. E’ un invito al raccoglimento, alla riflessione, a guardare avanti affinché non siano ripetuti gli errori compiuti non tanto in tempi remoti, quando le conoscenze nel campo dell’edilizia poco potevano per difendere gli inermi da eventi calamitosi, quanto a mancanze professionali e umane, riconducibili al recente passato, dovute a imprecise valutazioni non sempre suggerite dal buon senso e dalla buona fede. Dopotutto, è proprio nei momenti difficili che si misura la maturità di un popolo. E, in questo caso, essa si evince nel comprendere che voler ricostruire non significa trarre impropri benefici dalla ricostruzione. Lo Stato, d’altrocanto, attraverso le sue istituzioni, non può indurre una comunità prostrata a elemosinare periodicamente ciò di cui ha ragionevolmente bisogno: sostegno, non assistenza; semplicità, non burocrazia; pianificazione, non improvvisazione; attenzione, non distacco. Ecco, un ragionevole ottimismo si nutre anche di questi princìpi che sono anch’essi parte delle radici che ci legano alla nostra terra.

EXTRATIME by SS/ Con riferimento a questa rubrica Mail & fair Play voglio proporvi innanzitutto la prima mail datata 29.12.2015 trasmessa a questo sito www.polesinesport.it da Fulgenzio Ciccozzi e che , avente come oggetto “Centro sportivi. Roio è rimasto a bocca asciutta!”, spiegava così a tal proposito il suo pensiero ‘storico-attuale’:<< Centro sportivi. Roio è rimasto a bocca asciutta! / Quelli di Rovigo ce l'anno messa tutta per aiutarci a fare un campo di rugby a Roio. E precisamente a Roio Piano, in località prato Palitti. Anche il proprietario del terreno cercò a suo tempo di donare una consistente parte del suo fondo! Il soffio della “solidarietà polesana” si era già palesato nel 2009 quando la protezione civile di Rovigo operò nel campo sfollati di Roio Piano. E bene, invece, qualcuno ha deciso che quei soldi raccolti dalla città veneta per Roio dovevano essere destinati (evidentemente con l’accordo delle parti) per la realizzazione di una tensostruttura al Centi Colella, a L’Aquila. Questo dimostra la subalternità di Roio non nei confronti di L’Aquila, che è la nostra città e alla quale dobbiamo sentirci profondamente e indiscutibilmente legati, ma di chi dispone della facoltà di decidere senza tenere conto del territorio e di chi ci vive! In verità, non c'è stata nessuna volontà di poter portare a termine questo progetto. Problemi burocratici? Problemi di altro genere? Chi può dirlo. Magari qualcuno potrà provare a spiegarcelo. Ancora risuonano gli echi della festa organizzata al parco del Castello Cinquecentesco organizzata dalla Old Rugby per chiedere sostegno in occasione della realizzazione dell’impianto sportivo roiano. Per non parlare poi dei vari dibattiti che si sono tenuti nelle varie TV locali. Evidentemente qualche cosa non è andata per il verso giusto. Se vogliamo, si è anche ignorato il Consiglio territoriale che da qualche mese è diventata la voce delle frazioni roiane.  Non è possibile togliere queste confortanti aspettative a una vallata che dal terremoto ha avuto si aiuto ma anche distruzione, disagi e una miriade di Map e palazzi del Progetto Case (molti più del dovuto) che ne hanno irrimediabilmente deturpato il territorio. E una volta che questi nuovi quartieri, sorti come funghi, avranno cessato la loro funzione diventeranno probabilmente dei veri e proprio ghetti. Auguriamoci di no, naturalmente. Le vie del Signore sono infinite. Roio forse merita qualcosa di più. E questo sarebbe un bene per la città oltre che per le frazioni dell’altopiano! ( Fulgenzio Ciccozzi ) >>

Per dovere di cronaca il sottoscritto Sergio Sottovia, in data 29.12.2015, scrissi quanto segue , giusto per passare dalla News alla Story-Libro :<< Gentile Signor Fulgenzio Ciccozzi, intanto grazie per la sua Mail su ...Rojo rimasto a bocca asciutta come Centri Sportivi ...  riferimento Campo Rugby d recente Cambio di Destinazione...
Poi come sempre ho dato una occhiata ...in giro e al di là della sua significativa Mail, perché by heart Roio e quindi a conoscenza diretta della situazione...a L'Aquila e by Old Rugby anche in considerazione della recente visita a Rovigo con cambio di destinazione...
E ho visto la sua opera "Roio Histora", presentata a dovere ....
Ecco ...vorrei andare al di là della sua pur significativa Mail per agganciarmi alla sua passione storica citando in modo adeguato il su Libro....
Ecco anche per non essere superficiale, mi piacerebbe segnalarlo a dovere 'segnalandolo al meglio' magari attraverso la "Presentazione " stessa fatta dall'autore all'inizio del Libro e anche la eventuale Prefazione di chi l'ha fatto conoscendolo...
Non vorrei disturbarla troppo, ma un Libro Storico come Roio Historia merita 'almeno' quanto sopra....
Se poi a corredo del 'testo vorrà mandarmi alcune foto che ritiene significative sarà un piacere metterle, come quelle di alcune sue precedenti presentazioni a fianco di altri relatori...
Ovviamente senza limiti di spazio anche se volesse 'promuovere 'il suo Libro citando i vari Titoli di ogni capitolo se valesse la pena...…Omissis…
Cordialità e con l'occasione Happy New Year 2016... / Sergio Sottovia >>

Ricordato la ‘disponibilità & sensibilità’ dimostrata in pronta risposta by Fulgenzio Ciccozzi con tutto il materiale trasmessoci, ringrazio ancora l’Autore riproponendo appunto la mia seguente seconda risposta alla sua ‘pregiata e signorile mail’ :<< Grazie Signor Fulgenzio Ciccozzi, tra l'altro avevo ricevuto un'altra mail da Rovigo che si lamentava per il cambio di destinazione  ... Ma sinceramente Quelli che avevano raccolto i Fondi per la prima destinazione.... non trovando più risposte adeguate in merito hanno pensato che ... almeno al Centi Colella ( il contributo by Polesine diventa ora destinato al completamento di una palestra) era comunque un segno di sensibilità 'attuata' anche perché da tempo non avevano risposte in merito né dagli OLD Rugby L'Aquila e né dalle Istituzioni comunali...
E da questo punto di vista devo riconoscere che Sergio Rossi & friends in Polesine pro L'Aquila si era davvero attivati tanto, anche con viaggi a L'Aquila per sollecitare ...quanto restava fermo...
Certo che "Il prato verde per i bambini dell'Aquila" non è stato realizzato e...sono convinto che un mio amico che ha dato 'tanto' sicuramente non avrebbe dato altrettanto se gli avessero detto che era per una 'palestra' ad uso dei Grandi...
Con l'occasione Buon 2016 e grazie per quanto potrà trasmettere per Roio Historia quando vorrà; spero poi di fare un buon lavoro come merita uno che fa ricerca per promuovere il proprio Territorio e la sua storia....
Vista da lontano, sono comunque contento della solidarietà cui ho partecipato volentieri all'inizio.... come avrà visto in diversi articoli pubblicati su www.polesinesport.it... / Sergio Sottovia >>

Insomma , pur baipassando Polesine in Mischia per l’Aquila, diventa comunque significativo anche storicamente proporvi l’ultimo flash pensiero in proposito datato 30.12.2015 e firmato Fulgenzio Ciccozzi:<< Grazie x la mail, in verità per me e per molti di Roio, luogo in cui ha operato la protezione civile di Rovigo nel periodo del terremoto,
sarebbe stato un sogno vedere realizzato un centro sportivo sull'altopiano aquilano.
Valle che per vicinanza a L'Aquila e per il magnifico paesaggio si sarebbe davvero prestata per questo tipo di iniziativa.
Purtroppo non sempre i sogni si trasformano in realtà. E questo, in verità lascia un po' di amaro in bocca.
Sarà per un'altra volta, comunque.
Il sogno l'ho riposto nel cassetto, e se in futuro si presenterà un'altra occasione, sarò là per coglierla!
….Per il libro Roio Historia, provvederò subito dopo capodanno ad inviarvi  brevi stralci del testo con allegate alcune delle foto più significative. >>

Perciò , considerato quanto trasmessoci by Fulgenzio Ciccozzi, vi riportiamo le seguenti sue specifiche annotazioni finali trasmesseci.
E cioè “”Pur essendo un piccolissimo estratto del libro … naturalmente, ciò non può  rappresentare che marginalmente il contenuto del libro che è fatto di passaggi storici complessi per i quali è stato utilizzato in maniera preponderante materiale d'archivio. Nel testo sono stati trattati anche approfondimenti sulle tradizioni che da secoli hanno forgiato la comunità roiana.”

Anche per questo abbiamo messo in cover ill Libro stesso “Roio Historia” in tandem kit con Fulgenzio Ciccozzi.
Poi a seguire nella fotogallery tutta una serie di immagini note ma significative, anche dalle didascalie indicate nei file.
Dalla Colonia Montana poi diventata Università di Ingegneria  e cover nel Libro Story alla …scolaresca in bianconero.
Dalla immagine ‘nonna con bambino’ titolata ‘Alba e Tramonto’ al bambino che gioca …col mondo tra le mani ‘prima del sisma’.
Poi il mondo è crollato a Roio, come dai tre flash che poi vi proponiamo.
Vedi Roio Piano con l’aia del Ceraso 2009, quindi il vecchio patriarca seduto nudo post sisma, infine a Roio il campo sfollati gestito dalla Protezione Civile di Rovigo.
Passando ai tempi più recenti, ecco Fulgenzio Ciccozzi in pineta, di cui vi proponiamo poi la foto panoramica.
Quindi ecco i cavalli di ritorno dai monti durante la nevicata del 2012.
Infine con riferimento al Libro Story ecco la significativa presenza degli Alpini al Colle Miruci nel 2013, per la sistemazione del cippo.
E in flash finale lo stesso Fulgenzio Ciccozzi durante una recente intervista-presentazione Libro “Roio Historia”, con tanto di didascalia incorporata.

Fulgenzio Ciccozzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it