”ROSETTA PAMPANINI – La voce che fece innamorare Toscanini” / Vita e 'Opere' nel Libro written by pro-nipote Mariano Argentieri da Bari
Nel Libro story dal titolo sopracitato troviamo …Vita e “Opere” di Rosetta Pampanini, la cantante lirica dalle origini polesane acclamata sui più prestigiosi palcoscenici del mondo, ma soprattutto raccontata da suo pronipote Mariano Argentieri, frutto di tante appassionate ricerche a …tutto campo.
Un Personaggio speciale Rosetta Pampanini, che abbiamo già raccontato qui su www.polesinesport.it , anche perché per il suo valore di artista internazionale resta un indimenticabile orgoglio sia polesano che del bel canto italiano.
Ma qui la proponiamo in modo ancor più ‘autentico’ grazie al Libro story _”ROSETTA PAMPANINI – La voce che fece innamorare Toscanini” , perché sia la sua Vita che le sue ‘Opere’ sono promosse con particolare attenzione familiare da Mariano Argentieri , che ho avuto la fortuna di ‘incrociare’ proprio nella sua ricerca polesana e col quale ci siano sentiti più volte telefonicamente anche recentemente.
Tant’è che con grande fairplay l’autore Argentieri, il Signor Mariano , ci ha citato più volte nel suo Libro story , sia come fonte personale che come sito www.polesinesport.it.
E allora ci fa particolarmente segnalare l’importanza di questo Libro anche perché possiamo proporvi la Biografia originale written by Mariano Argentieri , nella sua Presentazione completa di Biografia su Rosetta Pampanini.
Anche perché nel libro pubblicato l’anno scorso by LB Edizioni” è significativa questa “Prefazione” a cura di SIMONETTA PUCCINI ( nipote del noto compositore), che avendo conosciuto la stessa Rosetta Pampanini, ha scritto con sentimento , a luglio 2017, questo breve prologo:«Sono molto lieta dell’uscita di questo libro che ricorda la grande Rosetta Pampanini. Ho incontrato Rosetta Pampanini nei suoi ultimi anni di vita a Milano, prima, a Torre del Lago poi.
La ricordo come persona estremamente generosa e buona. A Torre del Lago venne per ricevere il Premio Puccini che le fu assegnato nell’anno 1971. Visitò la Villa Museo e si trattenne nelle varie stanze, in particolare in Cappella, dove Giacomo Puccini è sepolto. In una di queste stanze del Museo c’è una bellissima fotografia d Rosetta Pampanini in costume da Madama Butterfly con dedica, di cui fu indimenticabile interprete. Nel Museo di Torre del Lago è custodito un ricordo importante di Rosetta Pampanini. All’ingresso della veranda del Museo i visitatori trovano un bronzo ovale che rappresenta Rosetta Pampanini in costume di Butterfly. L’immagine si trovava a Milano al Museo del Teatro alla Scala, l’allora direttore del museo, Maestro Giampiero Tintori, me la regalò perché fosse custodita nel Museo di Torre del Lago e dove ancora oggi si trova».
Per la cronaca e per la Storia dello stesso Libro, e per onorare direttamente anche MARIANO ARGENTIERI , vi proponiamo queste brevi note biografiche sullo stesso AUTORE DEL LIBRO:«Mariano Argentieri (Milano , 1977, abita a Bari). Ha conseguito il titolo di scenografo all’Accademia di Belle Arti e la qualifica di grafico pubblicitario. Ha ottenuto, a seguito di master e seminari, attestati in marketing, comunicazione d’impresa e pubblica. Dal 2003 è titolare di uno studio grafico. Ha partecipato a biennali internazionali di arti grafiche e concorsi di scrittura per albi illustrati. È socio fondatore dell’associazione Comunicazione Plurale. Collabora con l’istituto di storia IPSAIC. È autore di In fondo al mare
(Levante editori), Nino e il ricettario magico (Fasi di Luna edizioni) e La route du soleil (Les Flâneurs edizioni).»
MAIN NEWS ( di Mariano Argentieri, Bari settembre 2016, dal libro “Rosetta Pampanini – La voce che fece innamorare Toscanini” / PRESENTAZIONE – BIOGRAFIA “ LA VITA DI ROSETTA PAMPANINI
La stesura del saggio coincide con le celebrazioni di due anniversari importanti. Il primo riguarda i 112anni della “prima” di Madama Butterfly al teatro Alla Scala, mentre il secondo, altrettanto fondamentale, sono i 150 anni dalla nascita di Arturo Toscanini. Un periodo storico, pertanto quanto mai adatto per onorare il soprano Rosetta Pampanini.
Per affrontare un argomento così articolato, quale può essere la biografia i un’artista di fama indiscussa sono d’obbligo: competenza, conoscenza e responsabilità morale. Pertanto ho consultato fonti attendibili, verificando con riscontri incrociati la veridicità dei dati.
Il punto di partenza è stato la consultazione di una cartella con vari documenti di testo e immagine, ma anche dischi, raccolti e conservati già dal 1970 dai miei genitori Marina Diomede ( nipote della Pampanini) e Fioravante Argentieri – su alcune memorabilia ci sono dediche autografe di Rosetta indirizzate a loro -. La consultazione accurata di questo prezioso scrigno di ricordi ha determinato dapprima un interesse di carattere storico che a mano a mano si è maturato in un sentimento affettivo per la prozia acquisita.
Per colmare la carenza conoscitiva mi sono avvalso : ovviamente di internet, delle biblioteche e delle collezioni private , ma innanzitutto di testimonianze dei fratelli di mia madre – Elena, Fiorenzo, Aurelio ( quest’ultimo ebbe l’opportunità di interpretare in Madama Butterfly il figlio di Cho Cho-san, Dolore).
Non avendo competenze musicali, ho ritenuto opportuno, per la stesura della pubblicazione, dar voce ai testi coevi alla vita dell’artista – selezionandoli accuratamente – editandoli senza eccessivi interventi. Una scelta dettata dal buon senso con la precisa volontà di non commettere inesattezze per proporre fedelmente avvenimenti e trasmettere sensazioni di chi ha realmente incontrato ed è stato affascinato del bel canto.
La distanza storica tra me e la Signora Pampanini si è andata assottigliando mentre prendevo dimestichezza con le vicende della sua vita ed anche l’apparente distanza geografica degli eventi si è accorciata nel moment in cui ho scoperto le varie circostanze che l’hanno condotta a Bari. Ed ogni qualvolta componevo una tessera di questo splendido mosaico provavo una sensazione di gioiosa sorpresa.
Al Conservatorio di Bari “Niccolò Piccinini” mi recai per ricerche inerenti la discografia. Inaspettata fu la scoperta della prof. Maria Grazia Melucci titolare della cattedra di Bibliografia e Biblioteconomia e responsabile della Biblioteca – che notò una foto tra le tante appese nell’istituto e nell’autografo sbiadito riconobbe il nome della Pampanini .
La foto, dedicata all’allora Liceo Musicale di Bari, probabilmente venne regalata al maestro e direttore d’orchestra Pasquale La Rotella che a quel tempo ne era il Direttore. La dedizione della Pampanini all’arte lirica è comprovata dalle onorificenze e opere d’arte che el sono state tributate in vita. Nella toponomastica stradale nazionale le sono stati intitolati i seguenti luoghi: a Corbola la strada di fronte alla villa di famiglia e al biblioteca comunale, un giardino a Rovigo, un segmento di strada a Roma, un vicolo a Fondi ( nel Lazio).
Proseguendo la mia ricerca il sentimento che provavo si è arricchito di ammirazione e conoscenza del panorama lirico, per cui non ho escluso nessuna possibilità di poter conservare nella sua totalità e varietà la biografia dell’artista.
Nel lavoro di indagine il destino mi è stato inaspettatamente favorevole, facendomi rapportare con personalità il cui contributo è stato determinante per il buon esito degli obiettivi finali.
Tra i tanti ritengo utile citarne il seguente. Tra i tributi conferiti negli anni ’30 a Rosetta il Comune di Pietrasanta fece erigere, nella località di Marina di Pietrasanta, una scultura che la immortalava nelle sembianze di Cho Cho-san; purtroppo l’opera fu distrutta durante la II guerra mondiale. Ho provato una grande soddisfazione nel rintracciare – con non poca facilità – il possessore di un modello preparatorio per una scultura con le sembianze del soprano nelle vesti di Madama Butterfly con in spalla Dolore. Ed anche il proprietario – lo scultore Riccardo Bremer – ha condiviso la gioia nell’apprendere da me l’identità della modella. Ho avuto l’onore di conoscere, se pur telefonicamente, l’illustre signora Simonetta Puccini e il suo ricordo della Pampanini mi è stato di ulteriore incoraggiamento nelle ricerche. La sua gradita conversazione, e la collaborazione che mi ha concesso, mi ha reso ancor più partecipe di quell’epoca storica.
Un’artista, la Signora Pampanini, per la quale sono lieto di aver contribuito a tenere in luce la popolarità che auguro possa restare viva per altri anni a venire. Ecco perché non tralascio, in conclusione, quanto sia stato determinante l’incontro con l’editore Luigi Bramato e Valeria Bottalico che, come me, condividono l’importanza di tramandare la storia e comprendono il potenziale intellettuale, sottraendo dall’oblio testi, documenti e carteggi antichi.
ASPETTI BIOGRAFICI A CURA DELL’AUTORE DEL SAGGIO/
Le vicende hanno inizio a Milano, Rosa nasce il 2 settembre 1896 ed è battezzata l’8 nella chiesa di Santo Stefano. Il padre Gerolamo, originario di Corbola ( Girolamo all’anagrafe n. 18.03.1871 – m. ?.12.1945 ) era ufficiale di carriera dell’esercito ( maresciallo di fanteria). La madre Cleofe Cattaneo, milanese ( n. 12.12.1878 – m.17.01.1968) possedeva una voce incantevole che influenzò la figlia. Antonio , il nonno paterno e maestro di scuola elementare , presagì che Rosa – mutato in Rosetta divenendo il nome d’arte - aveva un talento innato tanto da intraprendere la carriera di cantante lirica, ma il padre Gerolamo , nonostante la passione per la buona musica era di parere contrario e immaginava per la figlia una carriera “seria” e sicura nell’ambito scolastico.
Era ancora l’epoca del vapore e i viaggi potevano essere interminabili, disagevoli e talvolta rischiosi. Senz’altro bisognava avere una forte tempra e spirito di adattamento e questi aspetti Rosetta li maturò fin da piccola.
Il padre fu trasferito a Bari nella caserma Puglie ( già Sant’Antonio, per via dell’omonima chiesa che nel 1918 sarà intitolata a Domenico Picca) dove erano allocati il reggimento di fanteria e quello di cavalleria. Rosetta iniziò gli studi presso il collegio dell’istituto delle suore del Sacro Cuore in via Scipione Crisanzio n.107. Qui, per la prima volta, durante un saggio, ebbe modo di esibirsi sul palco del teatrino. A Livorno Rosetta frequentò l’istituto magistrale Angelica Palli Bartolomei in via Maggi n.50.
La famiglia , prima di far ritorno a Milano, dovette traslocare presso il forte del Moncenisio, denominato l’Ospizio; qui Rosetta incontrò Maria Letizia Bonaparte – seconda moglie di Amedeo di Savoia duca d’Aosta - . La nobile donna sentì la ragazza cantare in un giorno festivo durante la liturgia, nella chiesa del forte, e indusse i genitori a farle studiare canto.
Fu così che il padre cambiò parere. Qualche anno dopo , avrebbe avuto un’udizione dal maestro di music Ferrate Mecenati – in qualità di direttore d’orchestra , in periodo successivi la diresse in varie rappresentazioni - , che la indirizzò a Milano, luogo in cui avrebbe incontrato il Cavalier Lorenzo Molajoli – direttore d’orchestra, impegnato tra teatri d’Italia e America del nord e del sud tra cui il teatro Colòn di Buenos Aires nonché concertatore, fino al 1932, per la Columbia Graphophone Company - e la moglie, il soprano Emma Romagnoli. Quest’ultima divenne la sua maestra di canto. La popolarità della Pampanini divenne certamente esponenziale per il successo ottenuto nelle sue molteplici rappresentazioni, per la collaborazione con illustri nomi dell’opera lirica e per l’esemplare interpretazione delle opere di celebrati compositori, ed anche per il suo atteggiamento umile che la indusse a dedicare la sua dote canora per eventi di beneficenza o anche in contesti più popolari.
Era richiestissima la sua presenza perché degna rappresentante del bel canto italiano, pertanto ebbe il ruolo di protagonista in varie inaugurazioni. Nel ’32, dopo i successi al Covent garden, intervenne a Londra per la nuova sede dell’Ambasciata Italiana – presieduta dal 3 agosto da Dino Grandi - , nel 1935 interpretò Mefistofele nel teatro Comunale ( già Littorio) di Adria , il 1937 fu la volta del Teatro Puccini di Rodi in Grecia con Madama Butterfly e poi l’8 dicembre 1941 per il teatro Savoia di Tirana interpretò Tosca.
Come già detto, Pampanini compì molte rappresentazioni in svariate città , ma Bari fu determinante per l’aspetto familiare.
Venne per la prima esibizione al tetro Petruzzelli nel 1934 e nel 1942. A Bari , alloggiava presso il Grande Albergo delle Nazioni e durante una serata di gala nel reale circolo canottieri Barion conobbe il commendatore Giuseppe Diomede – fratello del nonno paterno dello scrivente -.
Giuseppe ( nato a Bari il 02.06.1902, - m. a Milano il 09.10.1974) era un personaggio dal forte carisma, elegante, di bella presenza e con una passione per la musica lirica, aspetti che probabilmente non passarono inosservati al celebre soprano.
Lavorava come funzionario governativo a Roma presso le caserme di viale delle Milizie e il 26 giugno 1937 si sposò con Rosetta a Milano nella chiesa di san Tomaso in Terramara in via Broletto n. 27.
I coniugi presero residenza in via Camperio n.16, non distante dalla casa discografica Columbia – divenuta E.M.I. nel 1931 dall’unione con la Gramophone Company che aveva sede, nel 1922 circa, in via Dante n.9 -, Giuseppe le fu sempre al fianco diventando un preciso e attento biografo.
Quando a cinquantuno anni Rosetta si ritirò dalle scene, si dedicò all’insegnamento e tra i suoi allievi possiamo annoverare il soprano britannico Amy Shuard, il tenore Florindo Andriolli e il soprano Linda Kirian.
Sua allieva fu anche l’attrice cinematografica Silvana Pampanini , che a quel tempo auspicava di diventare una cantante lirica, e pertanto domandò alla ormai famosa insegnante di poter asserire di essere sua nipote – ma tra le due se c’era una parentela era decisamente lontanissima dato che Silvana era di tre generazioni romana – e pertanto ad ora ci sono opinioni divergenti al riguardo.
Pampanini partecipò come giurato e ospite d’onore a eventi e commemorazioni durante i quali ebbe modo di conoscere la signora Simonetta Puccini, di cui aveva già conosciuto il padre Antonio durante le cerimonie commemorative nel 1930 a Torre del Lago.
E ancora oggi, ascoltando i vinili o le tracce audio reperibili da internet è possibile apprezzare il fascino vocale di un’interprete lirica senza tempo.
EXTRATIME by SS/ In cover, la copertina del Libro story. Per la cronaca e per la Storia dello stesso Libro, oltre alle citazioni finali “Ringraziamenti/Fonti” , segnaliamo le caratteristiche del Sommario come da seguente sequenza degli “Otto Capitoli’ sviluppati su Vita e “Opere” di Rosetta Pampanini: 1) La vita; 2) Personaggi pucciniani; 3) Io, Butterfly- Io, Mimì; 4) Eco della stampa; 5) Discografia; 6) Cronologia delle rappresentazioni; 7) Dediche; 8) Memorabilia.
Per quanto riguarda la fotogallery partiamo in cover con Libro Story di Mariano Argentieri su Rosetta Pampanini e la sua bella foto copertina.
A seguire, con riferimento alle sue origini familiari, mostriamo una ‘cartolina’ della sua casa a Corbola, con didascalia incorporata.
Una famiglia suo papà Gerolamo Pampanini, che però era andato a Milano dove sposò la milanese Cleofe Cattaneo ( vedi santino) che appunto a Milano diede alla luce Rosa , poi artisticamente diventata Rosetta Pampanini.
Tralasciando le immagini artistiche di Rosetta per le quali vi rimandiamo alla precedente nostra pubblicazione-omaggio sempre qui su questo sito ( peraltro citato anche come link nel libro story by Argentieri) , passiamo a certificare il ritorno a fine carriera nella sua Corbola di Rosetta Pampanini e suo marito Giuseppe Diomede.
Da dove mostriamo anche il particolare del cancello della sua casa , dove sono riprodotte le note di “Un bel di vedremo” di Madame Butterfly e dell’aria della "Piovra" dell’Iris.
Oltre alla tomba di famiglia, alla quale ho reso omaggio assieme all’attore suo concittadino Rik Battaglia, e che mostra assieme eternamente la stessa Rosetta Pampanini con il suo amato Giuseppe Diomede.
Con riferimento invece alle sue performance artistiche anche al Teatro Lirico di Adria , eccovi il busto della stessa Rosetta Pampanini fotografato dall’amico Renzo Sarti.
A simboleggiare una straordinaria vita da artista rimasta nel cuore del bel canto , peraltro una vita da artista che ha avuto tantissime soddisfazioni, benemerenze e premiazioni, di cui a titolo esemplificativo vi proponiamo quella che vede Rosetta Pampanini premiata a Milano nel 1971 del famoso “Ambrogino D’Oro” by Comune di Milano , che le viene consegnato dal dottor Lino Montagna, assessore all’epoca del sindaco Aldo Aniasi.
Infine , con riferimento alla professionalità dell’autore del libro Prof. Mariano Argentieri e del suo fair play ( basta visitare anche il suo profilo facebook) lo onoriamo nel giorno di una sua speciale ‘presentazione libro’ sulla sua PROZIA Rosetta Pampanini, oltre che dulcis in fundo in una bella immagine-ritratto.
Mariano Argentieri & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it